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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/22/18 in tutte le aree
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Buona giornata Leggendo il pdf che @steto ha cortesemente allegato nella discussione che segue: al post 346 di pag. 14 “Narratione del Capitan Angelo Gatto da Orvieto del successo dell'assedio di Famagosta”, non si parla solamente dei bisanti e dei soldi coniati in rame per sopperire alla mancanza di monete “ordinarie”, ma si cita spesso l'argomento “monete”. La cosa mi ha stuzzicato parecchio. Ho pensato quindi che potrebbe essere interessante – con il vostro aiuto – dare una connotazione a queste monete di cui si parla. A pag. 14 e seg. dell'allegato si legge: In questo tempo il Clarissimo Sig(nore) Marc'Antonio Bragadino fece far una grida, che tutti li banditi del territorio di Famagosta dovessero venir à servire à questa guerra facendoli liberi con promissione di darli il soldo ordinario. Tempo fa, ricordo, ci fu una discussione sul forum che riguardò la paga dei galeotti, la gente da remo che, per soldo, prestava liberamente questo servizio; ma la gente che veniva arruolata nell'esercito veneziano di terra, quanto veniva pagata? Facendo una ricerca in rete, ho trovato pochi indizi al riguardo: Michel Giovannini, nel suo libro: “Pompeo Giustiniani: Maestro di campo nella Venezia del sospetto”, scrive che il valore di una paga di fanteria era di 3 ducati (sino al 1509), salvo situazioni straordinarie che la vedevano aumentare a 4 o 4,5; tuttavia per un ducato non s'intendeva l'omonima moneta, bensì una moneta di conto valutata 6 lire e 4 soldi, ovvero di 124 soldi che era l'unità di misura per tutte le operazioni commerciali veneziane, anche quando eseguite con altre monete: scudi, soldi, lire, ecc. (da 8 a 10 paghe all'anno). Corretta la precisazione riguardante il ducato, quello detto corrente e da non confondersi con il ducato d'oro in oro che, solo al tempo del doge Francesco Donà (1545-1553), si comincerà a chiamare zecchino; ricordo anche che il ducato d'argento da 124 Soldi, diventerà moneta effettiva solamente al tempo del doge Gerolamo Priuli (1559-1567). Curioso il dato riguardante la periodicità della paga; non mi è chiarissimo, ma da quello che mi pare di aver capito è che la paga non veniva corrisposta per 12 mesi, stante il fatto che la remunerazione riguardava solo il tempo che il militare impiegava effettivamente in battaglia, mentre i tempi “morti”, tra una battaglia e l'altra, venivano pagati meno. Per questo motivo si stimava la decurtazione sul numero di paghe. Nella tesi di laurea del dr. Roberto Vaccher 2013/2014 Cà Foscari – L'Esercito veneziano e la difesa di Candia 1645-1669, scrive che alla truppa impegnata nella difesa di Candia, veniva pagato 1 reale e ½ a testa mensilmente, pari a ca. 3 ducati. Curiosa la citazione del "reale"; tipo di moneta che richiama certamente più la monetazione spagnola, che veneziana. Sappiamo dai testi di monetazione veneziana dell'esistenza di conii denominati "reale", coniati rispettivamente sotto i dogati di Marcantonio Memmo (1612-1615), Francesco Contarini (1623-1624) e Francesco Erizzo (1631-1646); tali monete sono tutte unanimamente considerate delle prove, anzi, l'ultima pare che fosse più propriamente un progetto, facente parte della dispersa collezione di Maffeo Pinelli, ed esiste solamente una sua descrizione scritta. Altrettanto curiosa la parità espressa di ca. 3 ducati! Nel sito www.miliziaveneta.com, vengono invece riportate le paghe che venivano corrisposte alla truppa nella seconda metà del 1700, come segue: Paga del sergente di fanteria = 8 ducati al mese Paga del caporale = 6,5 ducati al mese Paga del fante = meno di 4 ducati al mese Da quanto sopra emerge che dai primi del 1500 alla metà del 1700, la paga del povero fante non è poi cresciuta molto! Segue .... Di seguito le immagini dei "reali" riportati nel preziario di Cesare Gamberini di Scarfea. (Primo in alto pagina a sinistra e quelli a pagina destra) saluti luciano3 punti
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Le recenti esplorazioni archeologiche condotte nel territorio dell’antica Kaulonia hanno prodotto in anni recenti contributi di grande interesse, tra i quali si segnalano i tre tomi curati da M.C. Parra (Kaulonía, Caulonia, Stilida (e oltre). Contributi storici, archeologici, e topografici, I-III, Pisa 2002, 2007, 2011), gli Atti del Convegno Internazionale di Firenze (L. Lepore - P. Turi curr., Caulonia tra Crotone e Locri, Atti del Convegno Internazionale, Firenze 30 maggio-1 giugno 2007, Firenze 2010) e il Catalogo della mostra di Firenze (L. Lepore – M.R. Luberto - P. Turi curr., Kaulonia, la città dell’amazzone Clete. Gli scavi dell’Università di Firenze a Monasterace Marina, Catalogo della Mostra - Firenze, Museo Archeologico Nazionale, 13 dicembre 2013-9 marzo 2014, Roma 2013). All’interno di questo ricco dossier bibliografico costante è apparsa l’attenzione riservata al documento monetale, che per l’esiguità delle fonti storiche e la sovente lacunosità della documentazione archeologica, costituisce una chiave di lettura privilegiata sotto il profilo socio-economico e culturale nonché per il lungo arco cronologico delle emissioni, che si snodano senza soluzione di continuità dall’ultimo quarto del VI secolo a.C. alla conquista dionigiana della città (389/8 a.C.). In quest’ottica mi è parso di estremo interesse la segnalazione, ad opera di Giovanni Gorini (Tavola Rotonda, in Caulonia tra Crotone e Locri, cit. p. 483, fig. 33.2), di un divisionale d’argento inedito apparso sul mercato antiquario (Gorny & Mosch Giessener. Münzhandlung, Auk. 165, 17-18/3/2008, 1077; fig. 1). Fig. 1 D/ Cerva stante a d. Bordo lineare. R/ KAV (retr.). Bordo perlinato. Obolo AR, gr. 0.69, mm. 9 Il divisionale veniva identificato come obolo, benché il peso di tale unità risultasse alquanto elevato all'interno della scala di valori propria del sistema acheo-corinzio. Evidentemente l’incertezza nasceva proprio dall'unicità dell’esemplare e si preferì considerarlo un obolo “pesante” piuttosto che un diobolo “leggero”. In anni successivi la comparsa di nuovi esemplari con la medesima tipologia, tutti provenienti dal mercato antiquario, ha consentito di acquisire nuovi dati funzionali ad un migliore inquadramento del divisionale. Il primo di essi appare in Classical Numismatic Group, E-Auction 233, 26/5/2012, lot 96 (fig. 2). Fig. 2 D/ Cerva stante a d. su linea di base. Bordo lineare. R/ KAV (retr.). Bordo perlinato. Diobolo AR, gr. 0.88, mm. 8 Si aggiungono due esemplari simili (figg. 3-4) battuti in recenti aste (Bertolami Fine Arts, Auc. 29, 22/3/2017, lot 90: fig. 3 e Classical Numismatic Group, E-Auction 420, 9/5/2018, lot 6: fig. 4) e un pezzo della Calgary Coin and Antique (fig. 5) Fig. 3 D/ Cerva stante a d. su linea di base. Bordo perlinato. R/ KAV (retr.). Bordo perlinato. Diobolo AR, gr. 0,82, mm. 9 Fig. 4 D/ Cerva stante a d. su linea di base. Bordo lineare. R/ KAV (retr.). Bordo lineare. Diobolo AR, gr. 0.77, mm. 8.5 Fig. 5 D/ Cerva stante a d. su linea di base. Bordo lineare. R/ KAV (retr.). Bordo perlinato entro cerchio lineare.. Diobolo AR, gr. 0.86, mm. 8.2 x 9.5 Alla stessa emissione si può ascrivere anche il pezzo battuto da Classical Numismatic Group, E-Auction 286, 5/9/2012, lot 7 (ex coll. Peter Lee), che tuttavia si differenzia per la forma leggermente allungata dell’etnico al R/ nonché per la disposizione circolare delle lettere (fig. 6). Fig. 6 D/ Cerva stante a d. su linea di base. Bordo lineare. R/ KAVΛ. Bordo lineare. Diobolo AR, gr. 0.76, mm. 8 L’esatta identificazione del nominale emerge chiaramente dalla media dei pesi noti registrati che indicano un addensamento intorno a gr. 0.796 corrispondente, nel sistema acheo-corinzio, al peso del diobolo. 1) gr. 0.88 mm 8 Classical Numismatic Group, E-Auction 233, 26/5/2012, 96 2) gr. 0.86 mm. 8.2x9.5 Calgary Coin and Antique 3) gr. 0.82 mm 9 Bertolami Fine Arts, Auc. 29, 22/3/2017, 90 4) gr. 0.77 mm 8.5 Classical Numismatic Group, E-Auction 420, 9/5/2018, 6 5) gr. 0.76 mm 8 Classical Numismatic Group, E-Auction 286, 5/9/2012, 7 6) gr. 0.69 mm 8 Gorny & Mosch Giessener. Münzh., Auk. 165, 17-18/3/2008, 1077 Come osserva Gorini, i confronti più stringenti sul piano tipologico, restando in ambito magno-greco, possono ricercarsi nella emissioni di Reggio dell’età di Anaxilas (494-445/25 a.C.; fig. 7: Künker, Auc. 48, 27/2-1/3/2018, lot 14), in una rara emissione dei Serdaioi degli inizi del V secolo a.C. (fig. 8: NAC AG, Auc. 64, 17-18/5/2012, lot 652) e ancora in oboli di Poseidonia della fine del VI sec. (fig. 9: SNG ANS, 633). Fig. 7 Fig. 8 Fig. 92 punti
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Buon giorno a tutti. Ho il piacere di annunciare, in anteprima, che il Consiglio Direttivo della N.I.A. ha deliberato di indire il II Concorso Letterario numismatico. Tenuto conto del generale consenso ottenuto dalla prima Edizione, si è pensato di riproporre la stessa formula che, dunque, prevederà sempre due sezioni (Junior e Senior) e la possibilità di proporre opere edite (purchè le stesse non abbiamo già partecipato ad altri concorsi) o anche inedite. In attesa che venga pubblicato sul sito della N.I.A. il regolamento, che peraltro - come già detto, ricalcherà quello dell'edizione precedente che è ancora visibile sul sito dell'Associazione - posso anticipare che il termine per l'invio delle opere (esclusivamente mediante file in pdf) sarà il 31 marzo 2019, mentre la premiazione avrà luogo in concomitanza con il consueto Convegno numismatico di Torino, che si terrà nell'ultimo (o penultimo) fine settimana di Ottobre 2019. Maggiori dettagli saranno disponibili non appena l'evento sarà pubblicato sul sito della N.I.A. e man mano che ci si avvicinerà alla data della premiazione. Fin d'ora, un augurio di buon lavoro a tutti gli Autori (soprattutto a quelli più giovani) e un sincero "in bocca al lupo" per il piazzamento finale. Saluti. Michele2 punti
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Medaglia lauretana su un lato abbiamo San Antonio di Padova, mentre sull'altro abbiamo la Madonna con il Bambino seduta sulla Santa Casa sorretta dagli angeli. la legenda dovrebbe recitare: HIC VERB CA RO FACT EST (qui il verbo si è incarnato)2 punti
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Ma che cosi si poteva comperare con un ducato corrente da 124 soldi prima che venisse effettivamente coniato sotto il dogato di Gerolamo Priuli (1559-1567)? In una passata discussione mi presi la briga di elencare i prezzi di taluni generi alimentari al tempo del dogato di Leonardo Loredan (1501-1521), quindi li ripropongo: 10 libbre sottili di storione = 18 soldi (la libbra pesava ca. Kg. 0,30 se "sottile" o ca Kg. 0,477 se "grossa"); 1 miro (25 libbre grosse) di olio = 6 soldi; 2 gallinacce (beccacce)= 10 soldi; 1 libbra di carne di bue = 2 soldi 1 libbra di carne di vitello = 3 soldi 2 polli piccoli = 13 soldi; 1 gallina grossa = 12 soldi; 1 cappone = 18 soldi; 1 carro di legna = 24 soldi; e siamo arrivati a 106 soldi e credo che di "scorta" se ne sia fatta abbastanza e con il resto, pane verdura e frutta.... segue....2 punti
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E' proprio questa vostra passione allo stato puro, sia tua Mario che di Eros, scevra da ogni fine commerciale, che trovo veramente affascinante e che, sono sicuro, contagerà molti giovani numismatici in erba. Quindi lunga vita ad associazioni come "Quelli del Cordusio", che hanno come unico scopo quello di diffondere una vera, autentica, cultura numismatica.2 punti
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Non è proprio perfettamente rotonda, se inscrivo la moneta dentro un quadrato digitale mi da questo risultato: 668 x 659 pixel (rappresentazione numerica dell'immagine bidimensionale visibile al centro della moneta), per un cerchio perfetto il quadrato deve risultare con entrambi i lati di ugual misura.2 punti
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USA, Serie dedicata ai nativi d'America 1 dollaro 20182 punti
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Questa è la Numismatica che mi piace, quella che esce dai palazzi polverosi e va incontro alla gente, quella che si fa materia-passione-interesse-hobby o, per dirlo con una sola parola, vita... Avanti "Quellidelcordusio"!2 punti
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Salve a tutti mi sono da poco avvicinato alla numismatica e le uniche monete che posseggo sono nel mio portafoglio ma ammirando le vostre monete non vedo l ora di iniziare vorrei avere un aiuto da voi per essere aiutato ad entrare a far parte di questo gruppo e mi piacerebbe avere il cartaceo dei vostri gazzettini se mi dite come fare ve ne sarei grato e credo che molti come me preferiscano toccare con mano le vostre pubblicazioni- premetto che mi piacerebbe venire a trovarmi ma mi risulta un po difficile per cui in caso vorrei sapere se e possibile spedirla Grazie a tutti e continuate cosi!2 punti
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Cari Lamonetiani, eccomi ancora a chiederVi, abusando della Vs. disponibilità, di un altro esemplare al di fuori della mia monetazione d'interesse per cui non dispongo di un manuale di riferimento. Date le non buone condizioni, ho impiegato un po' di tempo per tirar fuori tutti i dati che vedete in figura. Non riuscendo a proseguire Vi chiedo la cortesia di rispondere ad alcune domande: - ho correttamente interpretato l'esemplare? - è una moneta comune o rara? - l'imperatore è considerato comune o raro? - il materiale è oricalco? - che grado di conservazione dimostra? - che valutazione commerciale può raggiungere? Un sentito grazie a tutti coloro che mi aiuteranno a catalogarla al meglio.1 punto
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Ciao a tutti ?♂️ è un antoniniano di Otacilia Severa Concordia AVGG (Adoro le acconciature femminili rappresentate ?) Qualcuno potrebbe aiutarmi con i riferimenti del sear ? Secondo il Vostro parere ci arriva a BB ? Grazie mille d691 punto
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Molto interessante, anche se in ritardo mi aggiungo agli interessati, contatto l'email [email protected] per richiederne una copia, giusto? Forse due copie, conosco una persona a cui piacerà senz'altro. Complimenti!!1 punto
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Ciao anche per me è una Pietas, riguardo il tuo sesterzio di barra, meglio il diritto che il rovescio..il valore economico è quello già indicato nei post precedenti. Sicuramente collezionabile. Saluti Eliodoro1 punto
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Per l'epoca posso dirti che è degli ultimi decenni del XVII secolo, mentre per l'iscrizione dal lato della madonna, anche io non riesco a decifrarla. Attendiamo @borghobaffo1 punto
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No, assolutamente la moneta è 'buona' e direi del tipo A.XV.2q (secondo me non è assai probabile che non sia una variante: se vedete bene ne ho censito solo un esemplare ed ho seguito la trascrizione del Corpus perché alcune monete le ho viste solo in foto 1:1 su richiesta e solo altre più interessanti e/o problematiche dal vivo al tempo della mia tesi; è verosimile che quelle H possano essere N con trattino breve rovesciato. così trascritte). Ma: 1) segni qua e là che non compaiono di solito e/o fatti con punzoni non usati altrove nella stessa moneta (ad esempio cosa c'è dopo la O di IHPATO? è anche quella solo un abbreviazione, per altro non presente/visibile sempre nella trascrizione del CNI, o c'è dell'altro? e cosa in mezzo all'anello della P ....?),; 2) fondo metallico e talvolta anche sulle lettere un poco pasticciato (soprattutto lato aquila), o segnato (lato P) non vi fa venire in mente qualche altra possibilità ...? Un caro saluto MB1 punto
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Ogni tanto ci gioco pure io con il pc se durante un rimpicciolimento od un ingrandimento le proporzioni non sono rispettate succede di tutto, se poi il piano si inclina anche di pochissimo è ancor peggio, si generano una miriadi di... "varianti"1 punto
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Se segui il mercato 7500€ è il prezzo di uno spl+ per un qfdc degno di tale conservazione almeno 9 mila... e se è bello non ti bastano assolutamente Parlo ovviamente di conservazioni effettive, lasciamo stare tutto quello che sta scritto sulla perizia et simula...1 punto
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Nunziatina Panetta Gli indigeni preferivano i Talleri La lira tra demonetazione a fini militari e colonizzazione dell' Etiopia (1935 – 1941)1 punto
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Certamente si, Palazzo Blu e le sue esposizioni meritano, e se impossibilitati sabato, anche dopo vale sicuramente la pena e una vostra visita ...1 punto
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E' inutile il cartaceo rimane sempre il cartaceo, se andiamo avanti cosi dobbiamo inventarci qualcosa di più ampio respiro ancora..1 punto
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Direi autentica e affascinate, però non è Marco Aurelio bensì suo figlio, Commodo. Sul prezzo non so aiutarti.... ti posso direi comunque come agisco io: se una monetina mi piace cerco di prenderla e non mi importa di spendere 10\20 euro in più. A presto1 punto
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Beh questa statua che inneggia al grido... Sembra dire " ANDIAMOOOOOO"..... E allora andiamo.....1 punto
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Ciao! Anzitutto, grazie per l'interessamento Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, e devo dire che, soprattutto per motivi di tempo, ho accantonato questo filone di studio.. Spero però di poter leggere qualche tuo approfondimento sul tema! A presto1 punto
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Ho riconosciuto lo stile del ritratto e credo di essere uno dei pochi in Italia ad avere il libro di MacDonald, che ho acquistato essenzialmente per catalogare una moneta con ritratti di Sauromates I e Domiziano. Sul valore non saprei, dubito possa superare i 10 euro.1 punto
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DE GREGE EPICURI @Matteo91Interessante moneta. A me pare che non abbia nulla di "celtiberico" o di "iberico", e tanto meno di punico; sembra una moneta arcaica di netta tradizione greca. Da qualche parte ho letto che c'erano intensi rapporti fra Emporion (o Ampurias) e Massalia, o addirittura che fosse una "gemmazione" (non direi una colonia) di Massalia. Risulta anche a te?1 punto
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Naturalmente a Skopje hanno eretto anche una grandiosa statua dedicata ad Alessandro...1 punto
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MI dispiace molto, spero in un Tuo ripensamento.. persona sempre disponibile e paziente. un caro saluto a Sergio1 punto
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Mysia, Kyzikos EL Stater. Mid 4th century BC. Large race horse rearing up to right, ridden by Phillip II of Macedon, bearded, wearing kausia, diadem and chlamys; tunny fish to right below / Speckled quadripartite incuse square. Von Fritze 168, pl. 5, 16; Greenwell -; SNG France 315; Boston MFA Supp. 151; Lanz 157, lot 137. 16.00g, 19mm. Near Mint State. A splendid coin, bright and sharply struck. Extremely Rare, and by far the finest known of very few examples. The early Milesian foundation of Kyzikos on the isthmus of the Arktouros peninsula, protruding from the south-west coast of the Propontis, was ideally sited for its role as commercial intermediary par excellence at the centre of east-west trade. The earliest electrum coinage of Kyzikos with its characteristic ‘tunny fish’ emblem dates from about 550, and was based on the Phokaic weight standard of about 16.1g, the equivalent value to a Persian gold daric of 8.4g. They were contemporarily called Kyzikenes and the distribution of hoard finds makes it clear that it was the acceptable currency for trade between Thrace and the northern coasts of the Black Sea, and from Athens to Ionia, so much so that Kyzikenes are mentioned in Athenian inventories (cf. ACGC p. 261-2). This electrum coinage bears a wide variety of types, many of which are mythological or historical and types copied from contemporary Greek poleis from Magna Graecia to the Levant. Before one can identify the obverse type of this splendid Kyzikene, it is important to first secure a date for the issue. The celebrated Prinkipo Hoard of over 200 Kyzikenes, 16 Pantikapaion and 4 Lampsakos gold staters (IGCH 1239; Regling ZfN 1931, pp. 1-46) places the burial date to about 335-4 BC, a chronology followed by most modern studies (see Hurter and Liewald SNR 81, 83 and 85). Even if in 1974 the Philip II gold staters were discovered to be a separate hoard (AJA 1974, 308; CH 2, 1976, 41), this low chronology is confirmed by the presence of three specific copied types: the Alexander the Great young Herakles head type derived from his imperial tetradrachms (von Fritze 194; ACGC 964); a young jockey with raised hand on horse derived from Philip II’s later tetradrachms (von Fritze 214; SNG France 344); the present type with a bearded figure wearing kausia and chlamys riding a horse derived from Philip II’s early tetradrachms which celebrate his victory at the Olympic Games in 356 (cf. Le Rider p. 5, 1; Kraay-Hirmer 562), the same year that Alexander was born. Added to these examples are the Philip II bearded portraits types identified by M. R. Kaiser-Raiss (SNR 63, 1983, Philip II. Und Kyzikos, pp. 27-53; von Fritze 197 and 199). Together these types paint a picture of the last issues of Kyzikene electrum, deriving their types directly from the coinage of the liberating Greek forces led by Alexander. The suggestion that the reverse figure should be identified as Kyzikos, the eponymous founder of the city who was accidentally killed by the Argonauts, lacks any credible supporting arguments, and falls down when the dating of the issue is taken into consideration. With no identifying features besides a kausia, it would be highly illogical to suppose that such an issue, struck at this late period, would represent the mythical founder of the city. Given the evidence presented by the Prinkipo Hoard, and the clear stylistic similarities, an identification of the rider as Philip II of Macedon seems secure. ILLUSTRAZIONE: MODERNA STATUA RAFFIGURANTE FILIPPO II DI MACEDONIA1 punto
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Taglio: 2€ Nazione: Austria Anno: 2008 Tiratura: 2'600'000 Condizioni: BB Città: Pavia (PV) Taglio: 2€ CC Nazione: Malta Anno: 2014A Tiratura: 400'000 Condizioni: MB Città: Pavia (PV)1 punto
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THRACE Bizya Assarion bronzo. Periodo di Adriano, 117- 138 Dioniso seduto a destra, con grappolo d'uva nella mano destra e uva Nella sinistra; dietro di lui, vite. ΒΙΖΥΗΝΩΝ Dea della città in piedi rivolta a sinistra, con oggetto incerto nella mano destra Ho vinto qualche cosa...1 punto
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Buongiorno, ho appena realizzato, rileggendo l'interessantissimo articolo, una cosa che forse non era stata notata e che mi ha stupito da morire: a p.15 si dice testualmente "Sappiamo che addirittura a Capodistria, in alto Adriatico, ad oltre duemila miglia di mare da Cipro, si rinvenne un bisante ossidionale negli anni ‘30-’40 del Novecento" bisante che, grazie alla bibliografia (http://www.roth37.it/COINS/Famagosta/index.html) scopriamo essere il seguente Dopo qualche ora a rimuginare "ma dove cavolo l'ho già sentito un collegamento tra Capodistria e Famagosta?" realizzo che tra i superstiti a Famagosta (prigionieri con Angelo Gatto a Bisanzio) sono ben DUE a venire da quella località! (riga 17 pagina 199 r°, riga 12 pagina 200 v°) e (soldato semplice) Mi affascina pensare (a questo punto non inverosimilmente) che almeno uno dei due sia rientrato a casa vivo negli anni successivi, riportandosi come ricordo proprio QUEL bisante! Che sia vero o no... è questo quello che più di tutto mi affascina della numismatica: l'avere per le mani una macchina del tempo che, qualche volta, ti permette di viaggiare con la fantasia su chi possa averla avuta per le mani in passato, qualche altra, invece, ti riporta di prepotenza nel suo mondo, come in questo caso.1 punto
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Stati Uniti - Token da 1 Cent. 1841 La nave che vi è raffigurata è la USS Constitution, costruita nel 1794 in omaggio alla Costituzione degli Stati Uniti d'America. E' la più vecchia nave al mondo ancora galleggiante, esistono altre navi più datate, ma risultano ormai tirate a secco ed utilizzate esclusivamente come museo.1 punto
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Forse non hai capito che il succo del discorso non è né il valore sentimentale né l'aspetto economico di quello che hai intenzione di fare. Si contesta semplicemente il fatto che usare una moneta romana come ciondolo significa rovinarla, e rovinare un oggetto storico di 2000 anni non mi pare una mossa intelligentissima.1 punto
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Quindi cerchi una moneta fortunosamente giunta fino a noi in ottima conservazione attraverso millenni al fine di rovinarla allegramente montandola in un ciondolo. Il tutto per cosa? Per far piacere ad una ragazza. Scusa ma io rabbrividisco. Le monete "non ci appartengono"; noi siamo semplicemente dei custodi. Esse ci sopravvivranno ed è nostro compito, se ci consideriamo "numismatici" trasmetterle a chi le conserverà dopo di noi, sia esso un acquirente oppure un erede, nel miglior modo possibile. Ti è stato detto inoltre che montare una moneta la deprezza irrimediabilmente ma i soldi non sembrano importanti comparati al desiderio di soddisfare la tua bella. Non sei evidentemente un amante delle monete e nemmeno lo è la donna che desideri compiacere; non rivolgerti a noi ma ad un gioielliere. Il mio consiglio è: comprale un punto luce o perlomeno non sottoporre all'attenzione di numismatici o aspiranti tali le tue intenzioni scellerate.1 punto
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R/ MEZZO TORNESE coronato sotto 1853 Scusate, nella fretta di postare tutte le parti della storia ho dimenticato di chiedere che ve ne pare della moneta :P1 punto
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MONETAZIONE Il sistema monetario napoletano Il sistema monetario napoletano agli inizi del sec. XVIII era imperniato sul “ducato” d’argento del valore di 10 “carlini”, calcolato alla bontà intrinseca di 9/10 di argento e di 1/10 di rame: 1 ducato = 10 carlini = 100 grana = 1200 cavalli 1 carlino = 10 grana = 120 cavalli 1 grano = 12 cavalli Rapporto oro: argento = 1: 14,5 Il 20 aprile del 1818 fu emanata la legge n.1176 che sopprimeva il rapporto legale di cambio fra le monete coniate nei tre metalli, imperniando tutto il sistema su di un monometallismo argenteo puro. Unità base del nuovo sistema fu il “ducato” d’argento di g 22,94, emesso al titolo di 833 1/2 millesimi, ripartito in 100 centesimi - detti “grana” sul continente e “baiocchi” in Sicilia - a loro volta suddivisi in 10 “cavalli” a Napoli e in 10 “piccioli” in Sicilia. In oro furono coniati, al titolo di 996 millesimi, la “decupla” da 30 ducati, del peso di g 37,86; la “quintupla” da 15 ducati; la “doppia” da 6 ducati e la “oncetta” da 3 ducati. In rame furono battuti pezzi da 10, da 8, da 5, da 4 e da 1 “tornese”. La coniazione del “grano” invece venne ripresa solo a partire dal regno di Francesco I. Lo stile delle monete di Ferdinando II non si discosta da quello classico utilizzato sia dal nonno sia dal padre. Quella che vi presento è un MEZZO TORNESE del 1853 della zecca di Napoli, variante Testa Grossa. D/ FERD. II. D. G. REGNI VTR. SIC. ET. HIER. REX. Testa a d., sotto il collo una stellina1 punto
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