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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/13/18 in tutte le aree
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Altre volte abbiamo scritto che, benché Venezia fosse una città costruita sul mare ed al mare dovesse gran parte della sua ricchezza e fama, nella iconografia della sua monetazione a circolazione “ordinaria”, il mare e le navi che lo solcavano trovano pochissimo spazio e sempre quali contorni o sfondi di una figura più importante posta in primo piano nei tondelli; è il caso del leone di San Marco raffigurato nelle monete che, stante, poggia le zampe anteriori sulla terra e le posteriori sull'acqua a rappresentare il suo dominio su questi elementi. Ben poca cosa. E' anche il caso delle “Giustine” dove, su taluni esemplari, il mare e le galere fanno da sfondo all'immagine della Santa. Solo con le oselle, dal dogato di Sebastiano Venier (1577-1578) in poi, troviamo qualche specifica rappresentazione nautica; una su tutte, a mio parere, svetta. E' l'osella coniata sotto il doge Alvise Mocenigo III ( 1722-1732) nel 1727 – anno VI; celebrante la fabbricazione del nuovo ed ultimo Bucintoro. (Ricordo che il suo varo effettivo avvenne nel 1729 a 10 anni dalla commissione). Troviamo rappresentato uno specchio lagunare e troviamo anche rappresentato il primo e più importante vascello della Repubblica, quello che, per antonomasia, identificava la sua potenza marittima. Dal veneziano buzino d'oro (burcio d'oro) era una imbarcazione a remi di due ponti; il primo a disposizione dei rematori ed il secondo a disposizione delle autorità e leggermente rialzato verso poppa, dove era posizionato il trono ducale; buona parte della superficie poppiera del secondo ponte era sovrastata da una copertura a volta, amovibile, chiamata tiemo, provvista di ampie aperture laterali. Il Bucintoro aveva dimensioni di tutto rispetto: 34,80 metri di lunghezza per 7,30 di larghezza; 35,72 tonnellate di portata, 42 remi mossi da 168 arsenalotti, oltre ad ulteriori 40 marinai addetti alle manovre e poteva imbarcare oltre 200 ospiti. Era a dir poco sfarzoso, riccamente intarsiato e quasi completamente dorato, con una monumentale statua posta a prua raffigurante la giustizia, ai cui piedi, sul rostro prodiero più lungo, c'era il leone marciano; oltre a ciò era altresì impreziosito da circa 500 statue lignee che decoravano le fiancate e la poppa. La legenda dell'osella ne riassume la magnificenza: NON EST INVEN. SIMILIS ILLI (Nessuna invenzione è simile ad esso) La funzione di questa imbarcazione, certamente non adatta alla navigazione marittima stante le sue fattezze, era quella di navigare esclusivamente nelle acque tranquille della laguna per portare il doge a celebrare lo sposalizio del mare alla bocca del porto di Lido, ma non solo; il Bucintoro andava ad accogliere a Fusina re ed imperatori ed altri dignitari che venivano dalla terra ferma in visita ufficiale a Venezia per portarli in piazza San Marco, oppure ad accoglierli al Lido se arrivavano dal mare. Con il Bucintoro si accoglieva altresì il doge di ritorno da qualche missione navale, facendolo imbarcare al Lido per accompagnarlo con gran pompa al suo palazzo. In questa bellissima osella troviamo anche quattro gondole coperte con il felze, ad accompagnarlo; anche queste imbarcazioni, come sappiamo, sono specifiche ed esclusive di Venezia. In una sola moneta due particolarità marittime! Seguono immagini del Bucintoro (Modello statico presente nel Museo Storico Navale di Venezia) e dell'Osella. Saluti Luciano5 punti
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in ogni caso al di là del mio mero parere personale… consiglio questa lettura forse online si trova4 punti
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In definitiva : gli slab NON garantiscono, per regolamento, l’autenticità della moneta contenuta gli slab NON tengono conto del bordo della moneta per la determinazione del grading gli slab NON sono immutabili e costanti nei risultati del grading, come testimoniato da membri che ne fanno uso gli slab NON sono immuni da falsificazioni, come citato in questa discussione ms allora, alla fin fine, ma questi sarcofagi, che utilità reale hanno se non quella di evitare che una moneta vi possa cascare di mano e di evitarvi di dover usare spirito critico e sviluppare un po’ di esperienza? non sono altro che il simbolo e sintomo della numismatica consumistica e superficiale, appannaggio di speculatori, investitori incompetenti e collezionisti improvvisati. Ma questa è solo la mia personale opinione da classicista. Magari per chi fa monete recenti sono una protezione da perizie fin troppo di parte.4 punti
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Non fosse altro che per motivi di studio per le Monete medievali io ho bisogno di tondelli liberi, li devo vedere, avere in mano, peso, analisi XRF, studiare al microscopio i segni, le poche bustine le ho sempre aperte, e poi quel brivido da cui tutto parti’ nella schiena che mi venne fu per il contatto fisico di tenerla in mano, al pensare alle mani in cui passo’ , alla sua storia, per me il collezionismo Numismatico e’ questo ...spero rimanga così3 punti
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Riprendiamoci i nostri tondelli.. Riprendiamoci l'amore di doverli ammirare nel poterli sentire, ed ascoltar.. Riprendiamoci le patine.. Riprendiamoci l'ossigeno... Riprendiamo a essere custodi e poterli osservarli in ogni parte come si deve.. Viva il tondello libero... Eros3 punti
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Ringrazio Valteri per aver focalizzato l’attenzione su questa rara emissione metapontina, che sembrerebbe collocarsi (Stazio 1973, Johnston 1984 e Rutter 2001) nel momento iniziale della fase a doppio rilievo (post 440/30 a.C.). Il culto di Apollo era ben radicato a Metaponto, come dimostrano le esplorazioni archeologiche e, in particolare, il rinvenimento di un’area consacrata alla divinità già in età arcaica (VII sec. a.C.) e su cui sorse in epoca successiva (metà VI sec.) un edificio templare dedicato ad Apollo Licio. Nel suo datato ma pregnante contributo sulla zecca metapontina negli Atti del XIII Convegno di Studi sulla Magna Grecia (1973), l’indimenticabile prof. Stazio riferiva il tipo monetale dell’Apollo citaredo all'analoga statua citata da Erodoto (IV, 15) ubicata nell’agorà della polis e circondata da piante di alloro. Un alloro bronzeo, probabilmente parte della citata statua, viene peraltro ricordato da Teopompo, citato da Ateneo (XIII, 604F-605A). Sia la statua che l’altare sarebbero stati eretti, a detta di Erodoto, per ordine di Aristea di Proconneso (su cui non mi soffermo), un personaggio dai contorni alquanto sfuggenti, una sorta di figura “sciamanica” che alcuni studiosi collegano al movimento pitagorico. In ogni caso, a prescindere dall'accoglimento o meno della tradizione erodotea, quello che sembra trasparire dal tipo monetale è il rilievo dato al culto di Apollo – a cui il movimento pitagorico era peraltro strettamente legato – nella seconda metà del V secolo a.C. a Metaponto, forse proprio in connessione con le vicende storiche (e/o edilizie) che accompagnarono l’area sacra del tempio.3 punti
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Lira 1717 Vittorio Amedeo II Re di Sicilia Questo esemplare va a giacere vicino a quello del 1718 , acquistato anni fa da un amico del forum Lamoneta.2 punti
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Ecco la slide che per noi e’ il vero riconoscimento cittadino verso di noi per quanto fatto, il segno dell’apprezzamento di Milano per questa opera divulgativa, un unicum per tutti, gli applausi sentiti e corali li giro a voi tutti !2 punti
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Ma il grande riscontro sull’apertura dell’esposizione permanente delle Monete della zecca di Milano e’ arrivata lunedì sera in Ambrosiana per il ritorno della Palma di Federico Borromeo . Circa 110 invitati rappresentanti delle Associazione del mondo del lavoro e delle professioni, sponsor, rappresentanti politici cittadini, il mondo associazionistico , Venaria Reale coi suoi operatori, Ambrosiana in toto e il Soprintendente del Castello dott. Salsi oltre a celebrare la Palma rivedono il simbolo dell’identita’ voluta da tutti e che raccoglie il plauso della nostra città ...il medagliere permanente delle Monete di Milano, il sogno che diventa realtà per tutti2 punti
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@Sanni... Grazie di cuore. Per il periodo precedente sai quanto è complesso...Ma ci sto lavorando.2 punti
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Concordo in toto, la passione è la molla di tutto e sia te, Eros, che Mario siete due grandissimi appassionati e contagiate tutti noi.2 punti
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Gli Etruschi furono un popolo italico molto legato economicamente ai metalli , favoriti in questo dalla ricchezza e varieta' di metalli che estraevano principalmente nelle Colline Metallifere della Toscana marittima e dall' isola d' Elba , oltre che da altre localita' minori come ad esempio i Monti della Tolfa nell' alto Lazio dove si trovano Blenda minerale delle Zinco , Galena , Pirite e Cinabro da cui si estrae il Mercurio. I minerali che venivano estratti erano principalmente : Calcopirite un solfuro di Rame e Ferro , Galena un solfuro di Piombo spesso argentifera , Blenda un solfuro di Zinco , Cassiterite un ossido di Stagno utile in lega con il Rame per formare il Bronzo , Ematite , Marcassite , Pirite e Limonite minerali ricchi di Ferro . Il minerale piu' importante era comunque il Ferro elbano , tanto che in parte era venduto o barattato in lingotti con altri popoli del Mediterraneo , le cui scorie di forno per la lavorazione occupavano sulla costa di Populonia di rimpetto all' Elba , fino al periodo anteguerra del 1940 , molti metri di spessore tanto da formare delle colline artificiali che furono ancora sfruttate per ricavarne altro minerale . Completata questa breve carrellata dei minerali industriali toscani ed elbani , sorge ora un problema metallico che fa riferimento al titolo del post : l' Oro , rimane oscuro da dove provenisse o venisse estratto questo prezioso nobile metallo che stando ai numerosi gioielli sopravvissuti alle spoliazioni ed esposti nei Musei italiani ed esteri doveva essere abbondante almeno per le classi agiate etrusche , metallo trasformato principalmente in gioielli ma anche in monete , oggetti esposti che rappresentano certamente una minima parte rispetto a quelli trafugati nelle tombe nel corso dei secoli ; stando alla grande quantita' di gioielli in oro trovati usati per ornamenti personali ma anche per uso domestico come recipienti ,nonche' per monete , si presume che la gran parte dell' Oro doveva essere estratto nel territorio etrusco e una piccola parte provenire dal commercio estero ; personalmente non trovo altra possibilta' per spiegare questa abbondanza di Oro etrusco , mi rimane molto difficile pensare che l' Oro provenisse solo o in gran parte dal commercio con altri popoli del Mediterraneo , metallo troppo raro e troppo prezioso per essere barattato . Ma se l' Oro veniva principalmente estratto sul territorio , dove si poteva trovare ? Quasi tutti i solfuri metallici elencati che si trovano in Toscana contengono piccole percentuali di Oro , specialmente la Calcopirite , Pirite , Marcassite e Rame nativo dell' Impruneta localita' vicino Firenze e della Val di Cecina vicino Pisa , ma gli Etruschi sapevano estrarlo da questi minerali ? Conoscendo le abilita' mineralogiche nell' individuare i giacimenti e lavorative metallurgiche degli Etruschi e' probabile che lo sapessero trovare ed estrarre . Altra localita' etrusca da dove poteva essere estratto l' Oro e' stata recentemente individuata nei Monti Volsinii , colline che si estendono sopra il Lago di Bolsena , esattamente nel Monte Landro , dove le rocce vulcaniche a Leucitite contengono piccole pagliuzze di Oro visibili anche ad occhio ; per coincidenza sulla cima del Monte Landro esisteva un antichissimo Tempio votivo Etrusco le cui fondamenta sono state riportate in luce insieme ad oggetti votivi . http://www.academia.edu/8308651/Loro_degli_Etruschi_volsiniesi Concludendo il problema dell' Oro etrusco e' lecito supporre che l' Oro utilizzato in gran quantita' dagli Etruschi provenisse da giacimenti locali e solo parzialmente da scambi commerciali . In foto : discarica di scorie ferrose di miniera di Ferro presso Serrabottini , scorie ferrose sulla spiaggia di Popolonia , vari oggetti in Oro trovati nelle tombe etrusche tra cui anche un vaso , pagliuzze d' Oro nella Leucitite di Monte Landro , vedute del Lago di Bolsena da Monte Landro , la cima di Monte Landro e il Tempio etrusco di Monte Landro .2 punti
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Salve , alcune monete d' Oro di Populonia e altri gioielli etruschi ricavati forse da Oro toscano2 punti
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DE GREGE EPICURI Rinaldi è un pozzo di scienza, e ci ha riportati magicamente in pieno umanesimo, con tutto il gusto, la raffinatezza estetica, la scelta dei colori (che non era mai casuale), le simpatie/antipatie per i personaggi antichi che si respiravano a quell'epoca. Ovviamente, con la numismatica erano agli inizi, e non si facevano alcun problema a chiamare (sulle monete) Caracalla ed Eliogabalo con questi appellativi! Poi, abbiamo scoperto un sacco di cose: che Avito Cassio fu ingannato dalla falsa notizia della morte di M.Aurelio (fake news anche a quei tempi!), che la pergamena migliore era fatta nel Quattrocento con pelle di vitello, che la Historia Augusta va post-datata forse di 1 o 2 secoli...2 punti
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Carissimo Federico, le visualizzazioni, sono strameritate, quando si divulga con tanto amore e d'uopo.. Mi ricordo la prima volte che entrai in sezione notando subito i tuoi post. Mi colpi l'ardore e la tenacia del tuo divulgar. Ma più di tutto rimasi affranto del poco consenso. Non riuscivo a capire come si potesse ignorare e non intervenire, lessi immediatamente la passione fra le righe. Io riesco a leggere, e voglio leggere..e per questo che sono Eracle, Eros, e sono qui...2 punti
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Buona sera, all'Elba si estraeva anche una buona quantità di rame anche se il fenomeno estrattivo di questo metallo, così come descritto da alcuni storici, è stato ridimensionato ma resta pur sempre importante, per quanto riguarda l' oro esiste una antica cava detta "dell'oro" che in realtà era di rame ed alcune voci su una antica miniera d'oro sfruttata dagli etruschi e dai romani che ivi battevano anche moneta, tutto comunque da verificare, il fatto certo è che ogni tanto qualcuno (compreso un mio amico) si cimenta a livello obbistico nell'attività di estrazione del prezioso metallo giudicato comunque da chi lo ha analizzato in quantità non sufficiente per uno sfruttamento conveniente.2 punti
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Pietro finalmente ne sono venuto in possesso! Un manuale, dal 1674 al 1860, delle monete di Napoli che farà la differenza con gli altri sinora in circolazione. Completo, aggiornato e con molti dettagli sarà il riferimento per la mia incompleta collezione e ... credo, per molte case d’aste. Chi s’avvicinerà a questa monetazione non potrà farne a meno e, nello stesso tempo, avrà modo di acquisire unitariamente fatti storici non sempre lineari e comprensibili. Il testo è immediato, di facile consultazione e privo di quei ghirigori intellettualistici finalizzati al compiacimento personale. Non è semplice produrre un testo comprensibile per tutti! Pietro ci è riuscito; ha fatto un grande lavoro che invidio e apprezzo moltissimo. Forse, l’unico appunto è la copertina: debole e sottile. Bene, ora mi prenoto e aspetto il manuale con tutte le monete precedenti al 1674. Grazie Pietro Magliocca2 punti
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Se esistesse veramente un tale farmacista sarebbe da radiare immediatamente dall'ordine.1 punto
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Buongiorno ho trovato questi 20 cent. 2018 sapreste dirmi la tiratura? Non riesco a trovarla. Grazie a tutti PB1 punto
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Riporto su questa discussione (che ricordavo esistere, mi stupisco io per primo della mia memoria!) per condividere la notizia che - a distanza di un decennio (ma in verità dopo 27 anni di discussioni e litigi tra i due confinanti) - pare si sia finalmente arrivati ad un accordo. Il nuovo nome del piccolo stato balcanico sarà “Repubblica della Macedonia del Nord”. Sempre che non ci siano intoppi nel processo di adozione e conversione. Finalmente, direi.1 punto
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Eh si, calcola che non ho ancora iniziato il secondo cassetto...colpa anche del tempo climatico che non aiuta quest anno..1 punto
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Davvero un bell'esempio di monetiere, complimenti. E' da tanto che vorrei costruirmene uno, ma come hai ben detto tu, il problema più grosso è la mancanza di tempo1 punto
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sorry eracle, ma devo correggere (di monete ne so poco, di storia dell'aeronautica forse un po' - e poi, da ex volatore, mica posso transigere...): trattasi di triplano (basta contare le ali), bombardiere, e della prima guerra mondiale. Probabilmente (ma qui mi sa che qualcun altro mi prenderà in castagna) della serie Ca40. Il mondo è bello perchè è aviario PS: odio usare le faccette, quindi qui preciso che il tono è di simpatica ironia1 punto
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Ciao, prima di tutto benvenuto. Per quanto riguarda la tua domanda ci tengo a precisare che in questa specifica discussione non si risponde da anni ma il forum è molto "vivo"; detto questo... per poter dare un parere/ valutazione (del tutto personale e da non prendere come "oro colato") è assolutamente necessario avere una foto (meglio una scansione) della tua banconota. Prova ad usare un sito esterno e mettere qui i link! Guido1 punto
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Ovviamente quella del Bonaventura Cavalieri e quella che mi.attrae maggiormente.1 punto
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Grazie mille ancora! Pensare che la prima volta che sono venuto a Milano in visita è stato lo scorso anno durante la settimana. Ho visto la vetrina del noto commerciante d'aste ma ho proseguito, sono andato a trovare il noto commerciante online milanese ed è stato molto cordiale nei miei confronti. Quando la mia salute sarà migliorata e riprenderò a camminare, un sabato verrò in visita a Cordusio e ancor meglio incontrarmi con voi ? Grazie infinite amici1 punto
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Davvero grazie mille! Proverò come l'ultima volta ad inviare la richiesta tramite mail. Vorrei tanto sapere però che fine hanno fatto i miei moduli ?1 punto
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io ho scelto e-pay per il materiale assegnato (2€ FDC) e la solita carta di credito sul modulo che ho compilato per richiedere la PROOF (anche perchè sul modulo vuoto non avevo l'opzione e-pay ) . Ho ricevuto solo il 2€ FDC oltre ai volumi numismatici, comunque i prezzi e descrizioni sono questi: 2€ FDC: Moneta 2€ 2018 Patrimonio Culturale (FDC) prezzo 18€ 2€ PROOF: Moneta 2€ 2018 Patrimonio Culturale (PROOF) prezzo 37€ 5€ bimetallico prezzo 49€ ( l'unica cosa su cui non posso aiutarti è la descrizione )1 punto
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Non vorrei sbagliarmi ma l'ho già visto, questo esemplare. Se è quello sono contento....co avevo fatto un pensierino tempo fa. Ma ora è in buone mani....anche prima. Io sono in cerca di un 94....l'avete visto in giro ?1 punto
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Buonasera a tutti. Oggi mi è arrivata questa moneta di Giuliano II e chiedo gentilmente il vostro aiuto per la classificazione. I dati ponderali sono: diametro di 17 mm e peso di circa 2,72 grammi. Purtroppo il segno di zecca non è visibile ma ho la sensazione che una lettera è una M o una H. Attenderò i vostri pareri, grazie e buona serata! ? PS: lo schizzo è fatto veramente male.1 punto
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Credo anch'io come profausto che sia difficile capirne la zecca, comunque bella moneta.1 punto
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Cosa c'entra Vladimir con la nostra nazionale di rubagalline adesso? [emoji38][emoji38][emoji38]1 punto
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Ciao @margheludoe grazie per la tua testimonianza diretta ; quella "cava dell' Oro" che citi , in effetti e' molto probabile che sia esistita e sfruttata dagli Etruschi prima e dai Romani dopo i, n quanto il Rame e' un minerale che spesso si accompagna a piccole percentuali d' Oro ; dimostrazione ne e' il fatto che dopo ben oltre 2000 anni ancora se ne ricava anche se in quantita' talmente minime da non consentirne economicamente lo sfruttamento , ma in epoca antica l' Oro era talmente raro e prezioso , molto piu' di oggi , che anche minime quantita' potevano fare la ricchezza di un popolo .1 punto
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Direi che il 29 Settembre sarò entusiasmante esserci, per poter scrivere insieme un'altra pagina di storia..1 punto
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Quando c'è il cuore vero tutto è possibile anche le grandi imprese, i fatti lo hanno confermato caro Mario, e qui davanti agli occhi di tutti.. Un consenso strepitoso, amici che si vogliono ancora iscrivere, mi giungono giornalmente meriti da ogni ambito. Sono lusingato è nel contempo entusiasta per tutto questo, non pensavo francamente di riuscire a raggiungere certi traguardi insieme agli amici del Cordusio. Una grande squadra il merito è di tutti, come l'affetto che ogni giorno ci circonda, come le Domeniche al Cordusio, dove i grandi della numismatica si complimentano per il grandissimo operato, e per la passione che traspare attraverso le nostre gesta. Si perchè l'artefice di tutto è lei l'immensa passione... Eros1 punto
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Ciao, per gli euro uso l'app per Android EURik https://play.google.com/store/apps/details?id=com.osumsky.eurik1 punto
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A mio parere, l'unico modo di risolvere il problema è quello d'indicare la rarità in funzione del grado di conservazione di ciascuna moneta. Una stessa moneta può essere comune in conservazione BB o SPL ma diventare rara in FDC (vedi il 2 lire del 1911). In questo modo, peraltro, i compilatori dei più noti Cataloghi offrirebbero al pubblico un qualcosa di veramente innovativo, con relativo auspicabile ritorno in termini di vendite.1 punto
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Si inizia a parlare di costi, preventivati 100 scudi, ma poi non sarà proprio così ...1 punto
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Buonasera Gianfranco, scusandomi per la qualità delle foto fatte al volo con il cellulare. Regno di Gerusalemme, Baldovino III 1143-1163 D: baldvinus rex - croce in cerchio perlinato grosso R: + de ierusalem - torre di David in cerchio perlinato grosso peso 0,47g. obolo di 1° tipo stile grossolano, gruppo 3, Metcalf 155 Grazie per la chiacchierata di domenica, un saluto cordiale. D1 punto
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Per farla breve, sono queste le quattro banconote che da sole possono valere 20/25 euro in totale, sono circolate e comuni anche se appartengono alle serie speciali: Sotto: tutte banconote che propongono ad un euro ma che valgono pochi centesimi, quella che ho sbarrato è una banconota di fantasia, non vale nulla. Per il resto la nazione è ben evidenziata, comunque: dall'alto sinistro a seguire: Federazione Jugoslava 500 dinari, biglietto di fantasia Mavrodi da 10 biletov, Bosnia Erzegovina 1 dinaro, Moldova 1 leu, Jugoslavia 10 dinari, Mongolia 1 tugrik, Indonesia 25 sen e jugoslavia 100 dinari. Di nuovo Iran 500 rials, e Cambogia 100 riels1 punto
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Il Forte del Gran Serin era una fortificazione costruita verso la fine del XIX secolo per difendere le frontiere nord-occidentali. Si trova lungo la strada dell'Assietta nei pressi del Colle dell'Assietta.1 punto
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Sono troppo veloce a leggere... Pensa caro Pietro, che all'età di 14 anni la mia irresistibile sete di conoscenza mi costringeva a leggere un libro al giorno e non ti parlo di romanzi... L'arte per me fu l'uterior valvola di sfogo, che riuscì ad appagarmi anche se pur marginalmente.. Lessi il tuo racconto, l'amor verso codesta scienza mi fu chiara, scorsi l'instancabile e quasi ossessivo chieder loro, la magnificenza col quale a noi si mostravan.. Sublimi tondelli mi apparven all'iride, e delizia per la mia mente e l'inquieto pensier, mi portaron ad apprezzar la tua opera... Eros1 punto
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Tanto per capirci : in numismatica si intendono le monete fuse di bronzo del IV e III secolo a.C. emesse nell'Italia centrale da diverse popolazioni . Come caratteristica il valore è indicato da un segno . Il peso tipico di un Aes grave , cioe' pesante , era di una libra che poteva essere di 272 , 327 o 341 grammi . Furio Camillo vissuto a cavallo del V e IV secolo , forse non porto' all' Erario Aes grave , quanto piuttosto Aes signatum .1 punto
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Moneta da 10 c. Napoleone III trasformata in Gettone Bagni S.Simone Torino1 punto
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