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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/12/18 in tutte le aree
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Nel 1972 a Meare Heath, vicino a Glastonbury nel Somerset venne scoperto un ripostiglio contenente 1404 pezzi di cui: - 385 antoniniani ufficiali del periodo 260/274 - 869 antoniniani d’imitazione - 150 tondelli non coniati destinati alla produzione imitativa La presenza di un considerevole quantitativo di tondelli “vergini” ha focalizzato l’attenzione e gli studi su questo rinvenimento portando a una pubblicazione nel 1976 a firma di R.A.G. Carson e R. Bland “Meare Heath, Somerset find of Roman coins” (in C.H. 2) e successivamente nel 1986 a firma di J.A. Davies “The Meare Heath, Somerset, Hoard and The Coinage of Barbarous Radiates” (in N.C. 146). Le emissioni imitative coprono un diametro che va dai 7 ai 20 mm e complessivamente (tenendo conto anche delle emissioni regolari) circa la metà del ripostiglio presenta diametri molto bassi: 750 pezzi hanno una dimensione superiore ai 13 mm e ben 650 rientrano nella cosiddetta categoria dei minimi con un diametro inferiore ai 13 mm (categoria quest’ultima che comprende pressoché l’intero gruppo dei tondelli da coniare). Lo studio di questo ripostiglio rafforza l’ipotesi formulata inizialmente da G.C. Boon nel 1967 circa la datazione dei minimi durante il regno di Probo in un arco temporale compreso tra a fine degli anni 270 e primi anni del 280: due copie presenti nel ripostiglio sono infatti imitazioni di Probo con la legenda al rovescio ben identificabile con le lettere “PROB[...]”: Di conseguenza è da ritenersi probabile una datazione tra il 280 e il 283/4 come chiusura del ripostiglio. Tutti i pezzi del ripostiglio sono coniati, nessuno risulta ottenuto per fusione. Circa 102 esemplari imitativi presentano, analizzati al microscopio, tracce di argentatura superficiale il che fa supporre che anche i minimi dovessero avere, appena coniati, un aspetto argentato in modo tale da farli risultare spendibili e accettabili assieme alle emissioni regolari di cui presumibilmente dovevano rappresentare un frazionamento in termini di valore. Altri 212 esemplari presentano delle macchie scure superficiali dovute probabilmente all'ossidazione del lavaggio d’argento. Infine, anche alcuni tondelli da coniare hanno residui di bagni superficiali argentati. Il grosso delle imitazioni sono ispirate a prototipi dei Tetrici, principalmente a PAX AVG, SPES AVGG e LAETITIA AVGG con vari gradi di degradazione rispetto i tipi ufficiali. E’ presente un’unica imitazione di Quintillo ibridata con un rovescio di Postumo con Giove. Vittorino è presente tra le imitazioni principalmente con il tipo INVICTVS e in via residuale ibridato con la PIETAS AVGG dei Tetrici. È ben attestata anche la ripresa di soggetti di Claudio II. Molti esemplari imitativi presentano legami di conio o di dritto o di rovescio o di entrambe le facce il che fa supporre che questi pezzi, unitamente al blocco dei tondelli vuoti dovessero provenire da un’officina locale situata nei pressi del luogo di rinvenimento del ripostiglio. I legami di conio e i tratti stilistici delle imitazioni presente ha reso possibile la suddivisione in 10 gruppi distinti (da A a J): Circa al luogo del ritrovamento e ad altri rinvenimenti di ripostigli contenenti minimi imitativi, eccovi un paio di mappe: E ora, dopo questa premessa storica, arriviamo alla moneta, nuova entrata nella mia collezione. Era classificata come Ex Mears Hoard perché il venditore (un professionista inglese) aveva letto malamente il cartellino che la accompagnava… ovviamente non esiste nessun Mears hoard… ho “rischiato” l’acquisto in quanto supponevo potesse trattarsi di qualcosa di ben più interessante e il rischio è stato premiato: il cartellino originale riporta “Ex Meare Hoard, Glastonbury” e qualche altra sintetica informazione sul pezzo (a breve spero di riuscire a inserire foto anche del cartellino), nel mentre eccovi le immagini della Moneta: Non ci sono legende utili ma il prototipo è riconducibile ai Tetrici (testa radiata e barbuta al dritto) con un rovescio presumibilmente mutuato dal tipo ufficiale SPES AVGG. A voi la parola per eventuali commenti e pareri!4 punti
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Buonasera, ho di recente acquistato in asta questo denaro minuto o picciolo, emesso dal Comune di Pisa al nome di Federico II, 1370 circa - 1390 circa, è in mistura, ritagliato da lamina metallica e coniato a freddo, del peso di 0.63gr Classificarlo con il Mir è relativamente semplice perche generalizza a 4 varianti, perciò si tratta di un Mir 418/4. Il bello è andare a classificarlo seguendo il metodo della Baldassarri ( @monbalda ) , che giustamente aumenta il numero delle varianti a seconda delle differenti legende e interpunzioni, e qui che ci vuole occhi di falco, tanta esperienza e... molta calma (fattore X). Senza dubbio doti molto particolari che stò cercando di migliorare anche facendomi aiutare dall'amico @margheludo che riesce a sopportarmi . Proviamoci: D/ Nel campo P in palo ornata, con Io (o chiave) a sinistra , in c. lineare. Nella Legenda ✙PISAHI°COHVHIS in c. perlinato R/ Nel campo Aquila coronata voltata a sinistra su capitello in c. lineare finissimo. Nella Legenda FEDERIC°IHPATO in c. perlinato Perciò assegnerei il codice A.XV.2q. Un dubbio potrebbe essere il peso che come tipologia è abbastanza pesante ma ci può stare, ma l'unico esemplare citato dalla Monica appartiene al Museo Nazionale Romano, Ex Collezione Reale n. 116 ed ha un peso di 0.28gr. Un altro particolare (forse solo mistico) L'anelletto accanto alla I o L (come riporta il mir nel suo segno 59) è quell'anelletto che accomuna molte monete medievali? Mi piacerebbe riuscire a confrontarci ed avere conferme o smentite per accrescere il fattore X4 punti
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Buongiorno a tutti, condivido con voi l'ultima Piastra entrata in collezione con al rovescio la P di HISPANIAR ribattuta su altra lettera. Cosa ne pensate. Grazie a chi vorrà rispondere.4 punti
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Gli Etruschi furono un popolo italico molto legato economicamente ai metalli , favoriti in questo dalla ricchezza e varieta' di metalli che estraevano principalmente nelle Colline Metallifere della Toscana marittima e dall' isola d' Elba , oltre che da altre localita' minori come ad esempio i Monti della Tolfa nell' alto Lazio dove si trovano Blenda minerale delle Zinco , Galena , Pirite e Cinabro da cui si estrae il Mercurio. I minerali che venivano estratti erano principalmente : Calcopirite un solfuro di Rame e Ferro , Galena un solfuro di Piombo spesso argentifera , Blenda un solfuro di Zinco , Cassiterite un ossido di Stagno utile in lega con il Rame per formare il Bronzo , Ematite , Marcassite , Pirite e Limonite minerali ricchi di Ferro . Il minerale piu' importante era comunque il Ferro elbano , tanto che in parte era venduto o barattato in lingotti con altri popoli del Mediterraneo , le cui scorie di forno per la lavorazione occupavano sulla costa di Populonia di rimpetto all' Elba , fino al periodo anteguerra del 1940 , molti metri di spessore tanto da formare delle colline artificiali che furono ancora sfruttate per ricavarne altro minerale . Completata questa breve carrellata dei minerali industriali toscani ed elbani , sorge ora un problema metallico che fa riferimento al titolo del post : l' Oro , rimane oscuro da dove provenisse o venisse estratto questo prezioso nobile metallo che stando ai numerosi gioielli sopravvissuti alle spoliazioni ed esposti nei Musei italiani ed esteri doveva essere abbondante almeno per le classi agiate etrusche , metallo trasformato principalmente in gioielli ma anche in monete , oggetti esposti che rappresentano certamente una minima parte rispetto a quelli trafugati nelle tombe nel corso dei secoli ; stando alla grande quantita' di gioielli in oro trovati usati per ornamenti personali ma anche per uso domestico come recipienti ,nonche' per monete , si presume che la gran parte dell' Oro doveva essere estratto nel territorio etrusco e una piccola parte provenire dal commercio estero ; personalmente non trovo altra possibilta' per spiegare questa abbondanza di Oro etrusco , mi rimane molto difficile pensare che l' Oro provenisse solo o in gran parte dal commercio con altri popoli del Mediterraneo , metallo troppo raro e troppo prezioso per essere barattato . Ma se l' Oro veniva principalmente estratto sul territorio , dove si poteva trovare ? Quasi tutti i solfuri metallici elencati che si trovano in Toscana contengono piccole percentuali di Oro , specialmente la Calcopirite , Pirite , Marcassite e Rame nativo dell' Impruneta localita' vicino Firenze e della Val di Cecina vicino Pisa , ma gli Etruschi sapevano estrarlo da questi minerali ? Conoscendo le abilita' mineralogiche nell' individuare i giacimenti e lavorative metallurgiche degli Etruschi e' probabile che lo sapessero trovare ed estrarre . Altra localita' etrusca da dove poteva essere estratto l' Oro e' stata recentemente individuata nei Monti Volsinii , colline che si estendono sopra il Lago di Bolsena , esattamente nel Monte Landro , dove le rocce vulcaniche a Leucitite contengono piccole pagliuzze di Oro visibili anche ad occhio ; per coincidenza sulla cima del Monte Landro esisteva un antichissimo Tempio votivo Etrusco le cui fondamenta sono state riportate in luce insieme ad oggetti votivi . http://www.academia.edu/8308651/Loro_degli_Etruschi_volsiniesi Concludendo il problema dell' Oro etrusco e' lecito supporre che l' Oro utilizzato in gran quantita' dagli Etruschi provenisse da giacimenti locali e solo parzialmente da scambi commerciali . In foto : discarica di scorie ferrose di miniera di Ferro presso Serrabottini , scorie ferrose sulla spiaggia di Popolonia , vari oggetti in Oro trovati nelle tombe etrusche tra cui anche un vaso , pagliuzze d' Oro nella Leucitite di Monte Landro , vedute del Lago di Bolsena da Monte Landro , la cima di Monte Landro e il Tempio etrusco di Monte Landro .2 punti
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Per stare in tema calcistico, è come partecipare ai mondiali e vincere la finale per tre a zero, cataologo con gazzettini e speciale, mostra permanenete Ambrosiana e convegno Travaini, una tripletta mondiale.2 punti
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IN TEMA DI AGGIUSTI VARII, AGGIUNGO UNA SIMPATICA 1796 CON 6 SU 52 punti
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Ciao Silvio, complimenti per l’iniziativa importante, tu sai quanto ritenga sia fondamentale esporre Monete, se no come potrebbe mai nascere il seme della divulgazione senza la materia prima, quindi ottimo tutto, tra l’altro ho appena letto due pagine importanti su questa iniziativa virtuosa su Panorama Numismatico. Ai tempi vide la Collezione Pautasso ma certamente meriterebbe un’altra visita o Associativa o di gruppo o nell’ambito degli incontri del coordinamento circoli di cui voi siete importanti e storici rappresentanti, buttiamo il sasso intanto e prima o poi si deve fare ...2 punti
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Il prezzo...? Un affarone. Mitica citazione dell'ancor più mitico "Conte OLIVER"2 punti
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Io credo che un ulteriore problema sia la scarsa competenza dei periti stranieri che si occupano di slab nel campo di una monetazione complessa quale quella dell'Italia medievale e moderna (e mi verrebbe da dire anche per l'autenticità delle monete classiche, questione di assoluta e totale rilevanza, come correttamente sottolineato da @Tinia Numismatica).2 punti
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In definitiva : gli slab NON garantiscono, per regolamento, l’autenticità della moneta contenuta gli slab NON tengono conto del bordo della moneta per la determinazione del grading gli slab NON sono immutabili e costanti nei risultati del grading, come testimoniato da membri che ne fanno uso gli slab NON sono immuni da falsificazioni, come citato in questa discussione ms allora, alla fin fine, ma questi sarcofagi, che utilità reale hanno se non quella di evitare che una moneta vi possa cascare di mano e di evitarvi di dover usare spirito critico e sviluppare un po’ di esperienza? non sono altro che il simbolo e sintomo della numismatica consumistica e superficiale, appannaggio di speculatori, investitori incompetenti e collezionisti improvvisati. Ma questa è solo la mia personale opinione da classicista. Magari per chi fa monete recenti sono una protezione da perizie fin troppo di parte.2 punti
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Mi pare di.aver capito che vi sia stato un grande riscontro, Milano è una grande realtà che non aspetta altro.. Una città in attesa, la cultura bussa... basta aprigli l'uscio e la magia si perpetua.. Siamo in un momento di grande fervore, dove gli eventi si susseguono, l'Ambrosiana ritorna agli antichi fasti, insieme tutti per proporre divulgare e far diventare la cultura al centro di tutto..2 punti
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Inserisco queste brevi note tratte da wikipedia , dove viene brevemente descritta la situazione del regnante sabaudo sopo la sconfitta di Novara e l' armistizio di Salasco Gli eventi di Milano e la tregua Carlo Alberto al balcone di palazzo Greppi a Milano il 5 agosto 1848 tenta di calmare la folla contraria alla resa della città[N 25] Bandiera donata dalle donne milanesi a Carlo Alberto nella primavera-estate del 1848[N 26] La sera del 27 luglio 1848 gli austriaci si resero disponibili alla tregua, ma solo se i piemontesi si fossero ritirati sulla sponda destra dell'Adda (a poco più di 20 km a est di Milano) e avessero rinunciato sia alle fortezze, tra cui quella di Peschiera, sia ai ducati di Parma e Modena abbandonati dai loro monarchi. Carlo Alberto, in contrasto con il figlio Vittorio Emanuele sulla conduzione della guerra, esclamò «Piuttosto morire!» e si preparò a resistere sull'Oglio (cioè almeno 25 km più a est rispetto a quanto chiesto da Radetzky)[131]. Il re di Sardegna non voleva accettare l’idea di perdere la Lombardia, con il grave pericolo per il Piemonte di un successo repubblicano a Milano e un conseguente soccorso della Francia ai lombardi[132]. Rifiutata la proposta austriaca, si giudicò però l'Oglio troppo debole come linea difensiva e le truppe dovettero comunque ritirarsi sull'Adda. Qui alcune manovre dovute alla libera iniziativa di un generale portarono all'isolamento di una divisione e alla necessità di retrocedere ancora, verso Milano. Nei suoi pressi gli austriaci attaccarono i piemontesi il 4 agosto. Dopo una giornata di battaglia le truppe di Radetzky prevalsero e i piemontesi, il 6 agosto, si ritirarono nelle mura della città. Carlo Alberto, riparatosi a palazzo Greppi, trattò con gli austriaci la resa di Milano in cambio della possibilità di ritirarsi con l'esercito in Piemonte[133][134]. Il giorno dopo i milanesi seppero dell'accordo e scoppiò la loro indignazione. La folla protestò di fronte a palazzo Greppi e quando il Re si affacciò al balcone furono sparate alcune fucilate al suo indirizzo[N 27]. Allora il secondogenito di Carlo Alberto, Ferdinando, e il generale Alfonso La Marmora portarono in salvo Carlo Alberto che di, notte, lasciò Milano seguito dall'esercito[135] L'8 agosto, il generale Carlo Canera di Salasco tornò a Milano e trattò con gli austriaci l'armistizio che poi prese il suo nome (Armistizio Salasco) e che fu firmato il 9. Carlo Alberto ratificò l'armistizio nonostante il parere negativo di alcuni, fra cui Gioberti, che ritenevano auspicabile e probabile un aiuto della Francia. Quest'ultima, secondo il Re, così come aveva dichiarato l'ex ministro degli Esteri francese Alphonse de Lamartine, avrebbe aiutato esclusivamente i repubblicani[136]. La battaglia di Novara e l'abdicazione Carlo Alberto abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele in una stampa dell'epoca Dopo la sconfitta militare, che con l’armistizio Salasco aveva sospeso la guerra almeno per sei settimane, Carlo Alberto fu oggetto di severe critiche, sia da parte dei politici che del popolo. Lo si invitava a lasciare l’alto comando e a sostituire quei generali che avevano mancato nello spirito combattivo e nelle azioni. Ma il Re volle rimanere a capo dell’esercito, restio a riconoscere le proprie manchevolezze e convinto che lo scoraggiante risultato della campagna militare in Lombardia era «un segno dell’ira divina per l’empietà parlamentare e governativa verso gli ordini religiosi». Carlo Alberto esonerò tuttavia tre generali, ma non aprì alcuna inchiesta, né volle cambiare le modalità di reclutamento. Riabilitò invece i gesuiti e stese la sua protezione sulle congregazioni religiose[137]. Mandò anche alle stampe la sua versione della campagna militare[N 28] e decise di rompere l'armistizio. Il 1º marzo, all'inaugurazione della legislatura, parlò esplicitamente di guerra e la Camera gli rispose positivamente. Per la ripresa delle ostilità il Re si persuase a detenere il comando dell'esercito solo in modo formale e, amareggiando i generali piemontesi, scelse come comandante effettivo il generale polacco Wojciech Chrzanowski[138]. L'8 marzo 1849 a Torino il consiglio dei ministri decise che la tregua sarebbe stata interrotta il 12. Per cui, secondo le clausole dell'armistizio che stabilivano un preavviso di otto giorni, la prima guerra d'indipendenza riprese il 20 marzo 1849[139]. Il 22 Carlo Alberto giunse a Novara e il giorno dopo Radetzky attaccò la città da sud in superiorità numerica presso il borgo della Bicocca. Chrzanowski commise alcuni importanti errori tattici e, nonostante il valore dei piemontesi e dello stesso Carlo Alberto che si batté in prima linea con il figlio Ferdinando, la sconfitta nella battaglia di Novara fu disastrosa[140]. Tornato in città, a palazzo Bellini, il Re dichiarò: « La Bicocca è stata perduta e ripresa tre o quattro volte, poi le nostre truppe hanno dovuto cedere… il generale maggiore [Chrzanowski] si è adoperato a tutto il suo potere, i miei figli hanno fatto tutto il loro dovere, il duca di Genova [Ferdinando] ebbe uccisi sotto di sé due cavalli. Ora ridotti entro la città, sulle mura, col nemico qui sotto e con l'esercito stremato, una ulteriore resistenza è impossibile. Occorre chiedere l'armistizio. » (Bertoldi, p. 250) Le condizioni poste dall'Austria furono durissime: occupazione della Lomellina e della fortezza di Alessandria, nonché consegna di tutti i patrioti lombardi che si erano battuti contro l'Austria. Carlo Alberto chiese allora al suo stato maggiore se fosse stata possibile un’azione di sfondamento verso Alessandria. La risposta fu negativa: la sua incolumità era in pericolo, le truppe non rispondevano più e molti soldati saccheggiavano le campagne del circondario[141]. Alle 21,30 dello stesso 23 marzo, Carlo Alberto riunì l’ultimo consiglio di guerra con i figli, Chrzanowski, i generali Alessandro e Carlo La Marmora, Giovanni Durando, Luigi Fecia di Cossato (che aveva trattato l'armistizio) e il ministro Carlo Cadorna. Dichiarò che non poteva che abdicare e, ai tentativi di dissuasione, nella speranza che l'erede potesse ottenere condizioni migliori, concluse dicendo: «La mia decisione è frutto di matura riflessione; da questo momento io non sono più il re; il re è Vittorio, mio figlio»[142].2 punti
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SYN, come ricordano i compilatori di CNG ( Triton XIX n. 166 - Cizico ), potrebbe essere l'iniziale della parola Synmachoi . Sono le 3 lettere che contornano la raffigurazione di Eracle fanciullo che strozza i serpenti inviatigli dalla vendicativa Hera , raffigurazione che occupa il diritto di una serie di tridrammi di argento di inizio IV sec. , battuti da un gruppo di città dell'Asia Minore occidentale, a suggello o ricordo di una alleanza ad oggi non meglio identificata . Unisco, dalla rete, alcuni rari esemplari di questa interessante emissione collegiale . Aggiungo anche, dal vecchio manuale di Sear, le note che ricordano la partecipazione a questa " alleanza " da parte di Lampsaco, non però con l'emissione di un tridramma di argento bensì con un raro statere in oro .1 punto
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amico carissimo certo che la conosco, come ben sai ne persi una in un asta che era bellissima... interessantissimo questo errore. Inizialmente credevo fosse una R, ma ragionando con te condivido in una A... CIAO ROCCO1 punto
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Prima o poi verrò a trovarvi. Ora sto passando un momento non molto positivo a livello di salute. Spero di rimettermi presto! Grazie infinite per l'invito1 punto
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A catalogo il 1580 l'ho messo R; in effetti dei 4 di questa tipologia (dal 1578 al 1581) è il millesimo un pò meno raro, anche se a me ancora mancava. In realtà tutti i millesimi leggibili andrebbero probabilmente accresciuti di almeno un grado, considerando che R a mio modo di vedere è la rarità degli esemplari con millesimo non completamente leggibile (che sono buona parte degli esemplari reperibili sul mercato). Questo per quel che riguarda gli liard col delfino volto a dx; la tipologia col delfino a sx (millesimi conosciuti da 1581 a 1583) è un pochino più rara rispetto a questa, in particolar modo il 1582 è un millesimo che si vede davvero raramente.1 punto
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Ciao @gpbasetti, ciao @Brios - stavamo scrivendo insieme. Tu Duc 4 Tien ND (1848-83) MS61 PCGS, KM448, Sch-351. qui una foto della tua moneta: https://coins.ha.com/itm/annam/world-coins-vietnam/annam-tu-duc-4-tien-nd-1848-83-ms61-pcgs-/a/3065-30040.s?ic16=ViewItem-Auction-Archive-MostPopular-Thumbnail-112917 Mai che io debba dire la mia... ma la tua mi sembra un po' troppo "fresca" ed i caratteri "morbidi". Ma aspetta un parere più autorevole del mio. (@primus_capellum... ?) Servus, Njk1 punto
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Certamente nel fare, nel divulgare, nel cambiare e innovare, senza interesse di alcun tipo, diciamo pure che ci siamo anche divertiti e questa e' sempre la prima cosa da tenere presente...1 punto
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Dal MONTENEGRO 2017: Rif. 133a asse spostato 30° 1863 Torino R MB 300, BB 350, SPL 400 FDC 550 ECC 900, del medesimo anno potrei invece aver trovato un esemplare in oro rosso (FDC o quasi) che non viene riportato su nessuno dei cataloghi in mio possesso, attualmente la moneta è presso un numismatico di Torino che la sta valutando a fondo prima di periziarmela come tale... ti farò sapere. Massimo.1 punto
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Lasciamo un po’ di spazio anche alle altre iniziative. Tutte hanno bisogno di essere sostenute. Riporto in alto l’ interessante conf. di stasera presso il CCNM1 punto
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In margine alla discussione ed a seguito della lettura dell' ottima opera al post 5 di @rorey36, aggiungo dalla Prospero coll. ( N.Y. Sale XXVII - 2012 ) il lotto 579, un esemplare attribuito ad ignoto dinasta di Araxa, secondo esemplare noto ed unico in mani private . Di questa estremamente rara ed attraente moneta, il compilatore del catalogo ha indicato il peso senza però indicarne il nominale .1 punto
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Salve , per la Mediolanum romana un gigantesco ed ottimo libro di quasi 600 pagine edito dalla Silvana editoriale in occasione della Mostra a Palazzo Reale tenutasi dal 24 gennaio al 22aprile del 1990 che racchiude tutta la storia documentata della capitale dell' Impero tra queste due date .1 punto
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Sul tema del piccolo Eracle che lotta con i serpenti mi permetto di segnalare questo mio articoletto: https://www.academia.edu/24764115/Eracle_bambino_e_i_serpenti_di_Era1 punto
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Questa mi giunge nuova... mi spiace, ma per ora non ne possiedo... dovessi trovarne uno, sarai il primo a saperlo.1 punto
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Si, è andata più che bene..generalmente quando capita così è il disastro...1 punto
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Ciao @Ross14 , grazie per l' articolo ; gli elefanti che trainavano il carro erano quattro1 punto
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traiano imp caes ner traiano optimo avg ger dac parthico pm tr pot xx cos vi pp McAlee 506 ae 21 6.5 S-C dentro corona davanti busto con corazza punteggiata.1 punto
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Nessun problema su questa moneta che è però una emissione provinciale coniata in Dacia, non è quindi una coniazione romana di Volusiano. Lo stile è molto diverso, come già ricordato da Illyricum1 punto
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in questa "serie" le monete frammentate sono comunissime, non so se per scelta o perché i flan sono molto sottili e "rigidi" quindi molto fragili… personalmente propendo per questa seconda ipotesi...1 punto
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Finalmente dopo anni di attesa sono riuscito ad inserire in collezione questa tipologia di Carlo II : 24* di Ducato I Tipo1 punto
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Un tondello che non potevo esimermi da commentare, complimenti carissimo, un bel pezzo da 90 e passaaaaa.... Affascinate e misterioso...1 punto
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Domenica al Cordusio ho avuto la riprova, molti giovani e addirittura bambini che acquistavano monete,,, Un nuovo Rinascimento Numismatico..1 punto
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Stupendo il denarino di Traiano, con un rovescio che parla.. Visto che parliamo di opere in nome di Traiano mi sembra doveroso ricordare una magnificenza... La Colonna Traiana è un monumento innalzato a Roma per celebrare la conquista della Dacia da parte dell'imperatore Traiano: rievoca infatti tutti i momenti salienti di quella espansione territoriale. Si tratta della prima colonna coclide mai innalzata. Era collocata nel Foro di Traiano, in un ristretto cortile alle spalle della Basilica Ulpia fra due (presunte) biblioteche, dove un doppio loggiato ai lati ne facilitava la lettura. È possibile che una visione più ravvicinata si potesse avere salendo sulle terrazze di copertura della navata laterale della Basilica Ulpia o su quelle che probabilmente coprivano anche i portici antistanti le due biblioteche. Una lettura "abbreviata" era anche possibile senza la necessità di girare intorno al fusto della colonna per seguire l'intero racconto, seguendo le scene secondo un ordine verticale, dato che la loro sovrapposizione nelle diverse spire sembra seguire una logica coerente. La Colonna Traiana fu una novità assoluta nell'arte antica e divenne il punto di arrivo più all'avanguardia per il rilievo storico romano. Nella Colonna Traiana si assiste, per la prima volta nell'arte romana, a un'espressione artistica autonoma in ogni suo aspetto (anche se culturalmente in continuazione del ricco passato).1 punto
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Ciao, a parte l'assenza dei dati fisici considerando che parliamo di una PROVINCIA DACIA lo stile rientra nelle variabili di queste emissioni. Ciao Illyricum [emoji6]1 punto
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Buona sera a tutti, magari non è questo il caso ma ho da sempre avuto l'impressione che qualcuno, falsario o ricettatore che sia, ogni tanto cerchi di passare l'esame "lamoneta" ma fortunatamente la commissione qui è severa preparata e incorruttibile , magari già ne siete al corrente ma pare che si siano spostate le frontiere della falsificazione grazie ad un nuovo prodotto dalle proprietà "magiche" che, con un calco di una moneta buona, potrebbe permettere a chiunque di replicarla Ad libitum, bisognerà modernizzare i criteri e le discriminanti che fin ora hanno determinato la bontà o meno di una moneta, probabilmente osservazioni tipo "porosità sospetta" o "tracce di limatura delle sbavature" potrebbero non valere più . Si chiama PMC flex silver clay, nient'altro (si fa per dire) che argento in pasta modellabile che una volta cotta diventa argento a tutti gli effetti.1 punto
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Ricostruzione molto affascinante, da tenere sicuramente in considerazione. skuby1 punto
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Le cose si stavano mettendo male... molto... ma per fortuna sembrano rientrare in carreggiata! Il venditore, a qualche giorno dall'asta mi ha contattato dicendomi che purtroppo aveva sbagliato a indicare il mio indirizzo nel pacco... così le monete sono finite chissà dove e soprattutto chissà a chi... proposte: o il rimborso, ovviamente, o la sostituzione con altri due pezzi dal medesimo ripostiglio: risposta scontata, la mia! E così, a rettifica, questo è quanto ora dovrebbe arrivarmi a giorni: Diciamo che i primi due esemplari, sebbene le condizioni di conservazione siano paragonabili nel complesso, erano lievemente migliori perché di peso superiore e il FIDES era complessivamente più leggibile... tuttavia il secondo esemplare del primo lotto era ai limiti della leggibilità mentre questo è quantomeno identificabile. Mi consolo sapendo che poteva andare peggio... una spunta su questo ripostiglio la volevo mettere da tempo!1 punto
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vorrei aggiungere un parere personale riguardo la cera microcristallina: credo che un tipo di cera così dura e persistente sia da utilizzare per manufatti esposti a condizioni difficili o nel caso delle monete può essere utile a chi ha grandi collezioni che non è in grado di controllare periodicamente ma come ad esempio nel mio caso con un esiguo numero di pezzi preferisco utilizzare cere naturali che si possono anche togliere o rimettere entro certi limiti senza nessun danno alla moneta e con un semplice lavaggio in acqua demineralizzata.ripeto che il mio è un parere personale che molti possono non condividere.1 punto
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Secondo il mio parere la legenda, parzialmente visibile, è da interpretare XANA [ION], identificabile con la zecca di IXANA o ICHANA. Riporto qui di seguito quanto decritto dal Buceti sul suo Corpus: "Stefano Bizantino così descrive la polis di Icana o Ichana: “Piccola città di Sicilia, così detta, poiché nella espugnazione di lei, grandissima e diligente opera apprestarono i Siracusani, ed IXNANAN vale desiderare; Icanina se ne dice la gente.” Città sicula, di cui non si è mai stabilito con certezza la localizzazione, Sixa viene menzionata da vari autori, unanimemente concordi nell’attribuirla all’orbita di Siracusa. In ogni caso, essa dovette sorgere sulle coste meridionali della Sicilia orientale, tra i pantani di Vendicari, nello Jonio, e la città di Pozzallo, sul Mediterraneo."1 punto
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No, si stava parlando degli slab e di come li pensiate la panacea universale mentre non lo sono affatto...,,adesso TU l’hai deviata su un errore da parte di un nip ...,,torniamo a parlare di slab e di cosa e quanto garantiscano effettivamente al confronto di un perito “classico” ..... PS. Tanto per chiarire, a volte mi si volesse accusare di interesse privato, io non faccio perizie sigillate, non ho neanche i sigilli, non è una voce di introiti per la mia attività. Trattando monete classiche faccio solo certificati fotografici ( così come sarebbe prescritto dalla legge per chiunque venda una moneta antica) e quasi esclusivamente su quello che vendo ,tranne qualche rara eccezione di perizia su monete di terzi risultate false, ma in quel caso non le sigillo e non scrivo la conservazione, scrivo una relazione sulle motivazioni che portano a definirla falsa e allego una scheda fotografica ANPE.1 punto
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Ciao. Come dice Simone (uzifox), questo argomento è ormai abbastanza "trito". Le questioni fondamentali da risolvere nel nostro mercato sembrerebbero essere tre: 1. Non abbiamo "volumi" sufficienti per giustificare i costi di un'organizzazione di soli Periti ("soli Periti" significa che costoro non possono essere anche commercianti, ma devono fare soltanto i Periti....) che si dedichino "anima e core" solo a certificare le monete e a null'altro...Qualunque "contaminazione" commerciale, infatti, potrebbe alimentare il problema del "conflitto di interessi", che non si pone solo quando un Perito certifica le monete che poi vende (caso di scuola) ma potrebbe porsi, nella forma del "conflitto di interessi potenziale", anche quando un Perito, pur non vendendo le monete che certifica, fa anche il commerciante numismatico, ma anche quando (e questo è un caso di "conflitto di interessi latente") il Perito, pur non vendendo le monete da lui certificate e pur non essendo un commerciante tout court, presta la sua opera a favore di attività numismatiche commerciali (commercianti, case d'asta ecc.). Insomma, i Periti certificatori di cui parliamo dovrebbero essere una sorta di "vergini vestali numismatiche", figura che si potrebbe forse giustificare, come scriveva Alberto Varesi, solo se l'attività di certificazione fosse sufficientemente remunerativa per un team di Periti e per la necessaria organizzazione di supporto; 2. Nel nostro mercato non c'è ancora una diffusa "mentalità" favorevole al fenomeno delle slabs. Il collezionista italiano non è ancora abituato alle monete nelle scatolette, è un collezionista - nonostante tutto - mediamente preparato nel proprio campo di interesse, coltiva monetazioni usualmente non avvezze ad essere "slabbate" (monetazioni antiche), ha dei commercianti/periti di riferimento di cui si fida e, generalmente, checchè se ne dica (e checchè ne dica lui stesso..) non ha una vera e propria "mentalità da investitore all'americana". Devo però dare atto che questa mentalità "pro slab" si sta rapidamente diffondendo, sopratutto nelle nuove generazioni di commercianti e collezionisti numismatici e dunque non escluderei che rapidamente il fenomeno possa estendersi a sempre maggiori fascie di appassionati. 3. La difficoltà logistica, unita ai costi di far "slabbare" le proprie monete dalle attuali società di grading americane (che poi, credo siano le uniche oggi disponibili sul mercato). Anche in questo caso, tuttavia, si devono registrare delle rapide accelerazioni. Al Veronafil è ormai consuetudine trovare il tavolo di un ente di grading che ha una filiale a Parigi e che è disponibile a ritirare anche direttamente in Fiera il materiale da slabbare, che poi viene rispedito dalla Francia senza, quindi, dover affrontare problemi di dogana per il ricevente. Con Enzo ci siamo fatti dare il listino prezzi e ci siamo informati anche sulle modalità di spedizione/ricezione....alla fine abbiamo anche "scroccato" una sample slab con una monetuzza spagnola contemporanea all'interno. ? Inoltre, e ciò devo dire mi ha abbastanza colpito, ho notato un giovane (bravo ed emergente) commerciante italiano, che è anche qui sul Forum, che aveva al suo tavolo una serie di piastre papali tutte rigorosamente slabbate e sistemate in un bell'astuccio di legno e velluto, appositamente confezionato per contenere le scatolette non di taglio, ma coricate. Il fenomeno è dunque certamente in crescita, almeno per le monete moderne e contemporanee. Dubito, tuttavia, che possa essere "italianizzato", nel senso che si possa replicare in Italia una società di grading stile americano, e ciò per le ragioni anzidette. Saluti. Michele1 punto
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Chi non fosse particolarmente interessato alle rievocazioni storiche puo' approfittarne per ammirare il "croccante"romanico lomellese,in primis il complesso basilicale di S.Maria Maggiore con la facciata poggiante sulla cinta muraria tardoantica dell'oppidum e con il battistero di VI sec . di S.Giovanni ad fontes e museo degli stucchi di epoca ottoniana annesso. La chiesa di S.Michele . Proseguendo per quattro miglia sulla strada provinciale che ricalca un lungo tratto della via delle gallie si puo ammirare anche la Pieve di vellezzo con l suo battistero del X sec.1 punto
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Che fai mi leggi nel pensiero ? E giorni che penso di metterla... Va beh visto che lo considero uno dei miei maestri De Gregori, nell'olimpo per diritto, vi posto la prima canzone che imparai con la chitarra.. un po noiosa ma quando la sentii rimasi folgorato per l'arpeggio e la melodia, insieme ad un'altra che vi metterò alla prossima.. Erano anni di poesia, di scrittura, di creatività, di forti emozioni, di sete di conoscenza, erano anni dove tutto era possibile...1 punto
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Una poesia bisogna leggerla Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno Giuro che lo farò E oltre l'azzurro della tenda nell'azzurro io volerò Quando la donna cannone D'oro e d'argento diventerà Senza passare dalla stazione L'ultimo treno prenderà E in faccia ai maligni e ai superbi il mio nome scintillerà Dalle porte della notte il giorno si bloccherà Un applauso del pubblico pagante lo sottolineerà E dalla bocca del cannone una canzone suonerà E con le mani amore, per le mani ti prenderò E senza dire parole nel mio cuore ti porterò E non avrò paura se non sarò bella come dici tu Ma voleremo in cielo in carne ed ossa Non torneremo più E senza fame e senza sete E senza ali e senza rete voleremo via Così la donna cannone Quell'enorme mistero volò Tutta sola verso un cielo nero nero s'incamminò Tutti chiusero gli occhi nell'attimo esatto in cui sparì Altri giurarono e spergiurarono che non erano stati lì E con le mani amore, con le mani ti prenderò E senza dire parole nel mio cuore ti porterò E non avrò paura se non sarò bella come vuoi tu Ma voleremo in cielo in carne ed ossa Non torneremo più E senza fame e senza sete E senza ali e senza rete voleremo via1 punto
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Grazie comunque Giuseppe. Posto anche il dritto, vediamo se può aiutare...forse è un tondello ribattuto? ma su cosa?1 punto
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