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  1. eracle62

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/09/18 in tutte le aree

  1. 50, 19 e 31 su Bari ? e ricordati degli amici!
    4 punti
  2. Qui c'è il risultato di tanto ma tanto sacrificio.. Che però il tempo e i fatti hanno ricompensato...vedi l'inaspettata serata con la Travaini e la Milano stretta a coorte.. Grazie 4 mori, manifestazioni di stima servono sempre, mi fanno pensare che poi alla fine qualcuno ha compreso il nostro messaggio.. Sono momenti di soddisfazione immensa essere li insieme al gotha della numismatica e averla accanto, potendone discorrere insieme come se ci conoscessimo da sempre.. Ricorderò questa serata come la vittoria della passione su tutto... Eros
    4 punti
  3. Ciao a tutti, appena presa da un amico..un bel tari' di Filippo III.. altra moneta che si vede sempre di meno in giro.. saluti Eliodoro
    3 punti
  4. Ho preso questo token per la storia che porta con se, sul web ho trovato qualche traccia che vado di seguito a descrivere. In questa mia moneta/gettone è raffigurata una nave, ma esistono token con al dritto il volto della liberty, di conseguenza molto simili ai large cent* utilizzati negli Stati Uniti nello stesso periodo: Large cent in mio possesso* ________NOT ONE CENT (gr. 9)________ _ Essendo questi token una coniazione privata, la scritta al retro "NOT ONE CENT" (non un centesimo), scongiurava un'eventuale accusa di contraffazione. La rimanente dicitura emula una famosa frase risalente al 1797, "Milioni per la difesa, ma non un centesimo per un tributo". Sarebbe scaturita dalla richiesa di un'ingente somma di denaro da parte dei francesi per far cessare le spedizioni contro le navi americane. Nel 1837, quaranta anni dopo, c'erano ancora molti americani che ricordavano il grido "milioni di dollari per la difesa, ma non un centesimo per tributo", dato i tempi piuttosto duri, il motto finì su molti token. Il panico del 1837 fu il risultato delle politiche economiche adottate dal presidente Andrew Jackson, con la conseguente penuria di monete dovuta all'accaparramento. https://it.wikipedia.org/wiki/Panico_del_1837 La produzione di questi token nel periodo 1837/41 è stata una risposta diretta per aiutare a risolvere la carenza di monete durante questo periodo storico. ____________________________________ MILLIONS FOR DEFENCE NOT ONE CENT FOR TRIBUTE
    2 punti
  5. Salve a tutti, Apro questa discussione per mostrarvi l'ultimo pezzo entrato in collezione che mi sono voluto regalare per il mio compleanno. Si tratta di un grosso genovese attribuibile dal numerale ad Antoniotto Adorno. Moneta abbastanza rara che difficilmente appare sul mercato numismatico. Sebbene leggermente decentrata al rovescio , oltre ad essere di ottimo peso ( 3 grammi precisi ) presenta una piacevole patina scura da antica collezione. Ed infatti trattasi dell'esemplare ex collezione Ercole Gnecchi, esitato all'asta Ratto del 1914, lotto 1513.
    2 punti
  6. Proprio perché non si ritiene gli enti americani affidabili sulla monetazione italiana si sta chiedendo un'iniziativa a chi tali monete le conosce perché ci lavora quotidianamente. Non si chiede plastica ma un canone ed un linguaggio condiviso in primis e, a seguire, un ufficio in seno alle associazioni che "liberi" gli stessi commercianti dall'onere di giudicare le monete che essi stessi mettono in vendita. A te sembra normale portare a chiudere una moneta da tre associati Nip e ottenere tre diverse valutazioni? Oppure si ritiene normale acquistare monete da commercianti affiliati, conferirle in seguito in asta e leggere nella descrizione: "nonostante perizia spl-fdc per noi sono bb-spl"? Ora mi si risponderà che bisogna conoscere le monete e che chi acquista senza coscienza "merita" di essere circuito? Non me ne voglia nessuno dei lettori ma più passa il tempo più mi convinco che le associazioni numismatiche siano più un sindacato di categoria che un "ordine" o uno strumento che dia garanzie ai consumatori circa l'etica degli associati.
    2 punti
  7. infatti …. non è piu' di questo forumn ( era comunque una vecchia conoscenza e sa benissimo quello che posta )
    2 punti
  8. Mica male anche questo bell'oggettino, la creatività non potrà fermarla mai nessuno.. Come la passione..
    2 punti
  9. Ma quali soldini.... che il problema possa anche essere di natura economica è vero, ma per il motivo contrario: non perchè si dovrebbe rinunciare a chissà quali introiti ma perchè i volumi necessari a giustificare tale impegno da parte di 3 o più periti dovrebbero essere particolarmente elevati
    2 punti
  10. La presentazione a Milano del gazzettino dell'Associazione con il trio delle meraviglie numismatiche..............................Tiziano, Eros e Mario Grazie a tutti.....................................
    2 punti
  11. Dollari & Wampum Nel 2000, dopo il fiasco dei dollari Susan Anthony, la Zecca ci riprova. Stavolta è il volto di una graziosa fanciulla a impreziosire il dritto della moneta, mentre al rovescio compare un'aquila in volo, tra le più belle dell'intera monetazione americana. L'obiettivo, ancora una volta, è quello di convincere gli americani a rinunciare all'utilizzo del biglietto verde con l'effigie di George Washington in favore della moneta metallica di pari valore. Ancora una volta, il fallimento è pressoché totale. Aver sostituito la tetra Susan con la dolce Sacagawea, e averle dato un bel colore dorato, impossibile da confondere con qualsisasi altra moneta, non serve a raggiungere lo scopo. Così, dopo nove anni in cui la produzione progressivamente diminuisce, nel 2009 si decide di cambiare il disegno del rovescio, così da poter, almeno si spera, interessare i collezionisti. Il rovescio sarà ogni anno diverso e, in accordo col soggetto del dritto, la ragazza indiana che guidò la spedizione verso ovest di Lewis e Clark, celebrerà gli importanti contributi apportati dalle tribù indiane e dai singoli nativi americani allo sviluppo e alla storia degli Stati Uniti. 2010: Il tema scelto per quell'anno è la Great Law of Peace, la Grande Legge di Pace, ovvero la formazione della Grande Confederazione delle Tribù Irochesi, una struttura politica liberamente formatasi nel XVI secolo, che univa le tribù esistenti nella zona dell'attuale New York. Simbolo di questa unione, raffigurato sulla moneta, è una cintura Hiawata, con cinque frecce legate insieme. La cintura significa la creazione della Haudenosaunee (la Confederazione degli Irochesi), al suo centro c'è un pino bianco che simboleggia la nazione Onondaga, con altri quattro caratteri che indicano le altre nazioni facenti parte della Confederazione: i Mohawk, gli Oneida, i Cayuga e i Seneca. La cintura Hiawata altro non è che un Wampum, e chi ha avuto la pazienza di seguirmi fin dall'inizio ricorderà che se ne è già parlato, ed è stata mostrata, nel post #4. Ed ecco allora che con questo dollaro, che celebra, anche se forse involontariamente, i primi mezzi pre-monetari del continente americano, il cerchio si chiude, siamo tornati là dove avevamo iniziato, e così anche il mio compito può dirsi concluso...grazie a tutti petronius
    2 punti
  12. Raccontiamo un'altra storia che diventa realtà, Milano ne ha tante in questo periodo, in Ambrosiana in un mese ne avvengono due, una più importante dell'altra, la prima l'unicum dell'esposizione di monete della Zecca di Milano accessibile a tutti, la seconda che ora vi racconterò a tappe quella del ritorno dopo mesi di restauri da parte del Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali " La Venaria Reale " della palma, che era presente nella Cripta di San Sepolcro adiacente alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, un simbolo di Milano e della sua storia. Un po' di storia : la palma in rame e bronzo venne realizzata per volere del Cardinale Federico Borromeo nel 1600, viene riconosciuta come essere simbolicamente il punto zero di Milano, il punto che per Leonardo da Vinci è da considerarsi il vero centro di Milano. In una mappa del Codice Atlantico che è ora a Parigi ma che nella Cripta si conserva una copia Leonardo indica questo punto dove sarà collocata la palma " il vero mezzo di Milano ". La palma fu realizzata dal Cardinale per rappresentare ed essere simbolo di " sapienza e rigenerazione " e collocata lì non casualmente : quel punto è l'ombelico della antica Milano e della civitas romana, sia in termini geografici sia etico morali, perché si trova accanto alla copia esatta del sepolcro di Cristo realizzato nel 1100. Il manufatto ormai presentava segni di corrosione ormai difficilmente recuperabili, un comitato di cui mi sono sentito onorato di essere un partecipante attivo ha deciso di far fare dei restauri definitivi e ormai improcrastinabili. Ora lunedì sera a Milano in Ambrosiana di fronte alle autorità cittadine la palma troverà un luogo ritenuto idoneo per tornare a rappresentare la città. Ci saranno più post che andranno oltre all'inaugurazione alla quale avrò la fortuna di partecipare, aggiungo ancora un paio di riflessioni, se devo pregare questo è il posto più mistico che Milano ha secondo me, infatti lo faceva abitualmente San Carlo, qui abbiamo un incrocio incredibile di opere nel tempo, la pavimentazione con pietre del foro romano ancora con evidenti i solchi dei carri, gli affreschi e la struttura medievale, i capitelli in parte medievali e in parte del 1600 periodo dei Borromeo e della fondazione dell'Ambrosiana. Quindi nell'approntare il restauro di questo manufatto, Milano recupera un simbolo religioso, storico, dove i grandi sono passati e ritenuto il vero centro storico essendo stato fondato nel 1030, il Duomo sempre centro storico è, ma centro moderno rispetto alla Cripta.
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  13. Nella zona dei Castelli Romani , zona collinare montana di natura vulcanica situata a pochi chilometri a Sud di Roma , sorgono molti piccoli centri di antica e antichissima storia ad iniziare da Tuscolo i cui ruderi sono tutt' ora visibili e dalla mitica Alba Longa , la madre di Roma . Tra questi centri collinari , quello di Grottaferrata presenta una unicita' : preserva nel suo territorio l' ultimo dei numerosi Monasteri Bizantini che nel medioevo erano diffusi in tutta l’Italia meridionale e nella stessa Roma ; questo monastero e' oggi conosciuto come Abbazia di San Nilo . L' Abbazia Greca di San Nilo a Grottaferrata fu fondata nell' anno 1004 da un gruppo di monaci greci provenienti dall' Italia meridionale in epoca bizantina guidati da San Nilo di Rossano importante personalità spirituale di primo piano della Calabria del suo tempo ; l' Abbazia fu costruita sopra una antica Villa romana originariamente di epoca repubblicana e utilizzando parte del materiale antico . L' Abbazia oltre ad essere un gioiello italiano , unico dell' arte greca bizantina , contiene anche un Museo , al cui interno ci sono reperti archeologici , monete antiche comprese e oggetti artistici di ogni epoca , questo Museo per vari motivi e' rimasto chiuso e per lavori , “sepolto” per proteggere i suoi tesori , per ben 15 anni ; lo scorso anno ha finalmente riaperto al pubblico . Sapevo che questo Museo era chiuso da tanti anni , forse sono stato uno degli ultimi a visitarlo prima della chiusura e avevo perso la fiducia nel vederlo riaperto , tanto che mi era sfuggita la notizia della sua riapertura nel 2017 ; meglio tardi che mai . http://www.lavocedeicastelli.com/citta/grottaferrata/grottaferrata-riapre-il-museo-dellabbazia-greca-di-san-nilo/ Per avere un' idea di quanto contiene il Museo leggere vedere i seguenti due link : http://it.cathopedia.org/wiki/Museo_dell'Abbazia_di_San_Nilo_a_Grottaferrata http://www.youreporter.it/video_Museo_dell_Abbazia_di_San_Nilo_a_Grottaferrata I Monaci producono e vendono nelle loro cantine anche dell' ottimo vino dei Castelli .
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  14. Finalmente dopo anni di attesa sono riuscito ad inserire in collezione questa tipologia di Carlo II : 24* di Ducato I Tipo
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  15. L’introduzione dell antoniniano vede di nuovo l’adozione della corona radiata per distinguerlo dal coesistente denario di valore inferiore ma di peso poco diverso, per le auguste, non potendo inserire la corona radiata, si è ricorsi al crescente. Quale dimostrazione migliore della adozione generalizzata di un riconoscimento formale simbologico anziché fisico? per i doppi sesterzi vale la stessa considerazione, ci sono sesterzi di Traiano decio che arrivano ai 30 grammi e doppi sesterzi da 31.....una differenza non apprezzabile da nessuno, oltretutto con lo stesso materiale di base. Idem per Etruscilla...segno che era solo la simbologia a valere e fare da cesura. Gli assi in oricalco più leggero e più pesanti non esistono più dopo l’introduzione Della radiatura, ergo la radiatura stessa è la conditio sine qua non per essere o no un dupondio, indipendentemente dal peso e dal metallo. Se ne consegue che dopo l’adozione neroniana della radiatura, tutto ciò che non la ha, qualsiasi sia il suo peso( esclusi i sesterzi) e qualsiasi sia il materiale( bronzo-rame-oricalco) non è un dupondio, quindi può essere solo un asse.....,
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  16. DE GREGE EPICURI Verso la fine del Medioevo (che poi significa: agli albori dell'Umanesimo), cominciò ad aumentare il gusto di raccogliere e a volte accumulare testimonianze antiche: oggetti vari, statue ed anche monete. Petrarca fu uno dei più noti collezionisti di aurei romani; ma le notizie sono molto frammentarie, e non conosciamo nè le dimensioni della sua collezione, nè i livelli, da parte sua, dello studio e dell'approfondimento numismatico. Sicuramente, a fine '400 e nel '500 venne studiata l'epigrafia latina del periodo classico, e si cercò di imitarne i canoni, abbandonando abbastanza rapidamente i caratteri gotici o goticizzanti usati in precedenza. Nel Cinquecento, abbiamo testimonianze pittoriche significative di monete antiche, collocate singolarmente o in gruzzoli sui tavoli o sui tappeti, nei ritratti di personaggi colti e importanti. Questo ci fa pensare alla presenza già diffusa di forme di collezionismo, o almeno di raccolta e conservazione di monete classiche. E' in questo contesto, credo, che vanno inquadrate le miniature di monete del Cod. Vittorio Emanuele 1004.
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  17. Preciso e sottolineo che qui siamo nell’esclusiva sia per immagini che per racconto dell’evento che deve ancora svolgersi ma che Lamoneta ha in anteprima assoluta ? e che continuerà nei prossimi giorni ... Domani vedremo il cammino nel tempo della Palma ...
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  18. Magnifica ricostruzione storica e un viaggio nel tempo nella Mediolanum romana che prosegue nel medioevo , rinascimento e storia recente . Una sola precisazione riguardo al marmo della pavimentazione , in realta' si tratta di marmo rosso consunto dal tempo e dal calpestio , di Verona che e' un calcare nodulare al cui interno si trovano spesso scheletri fossili di Ammoniti e Belemniti , marmo che si estrae dalla formazione del Rosso Ammonitico Veronese o della Scaglia rossa , affioranti ed estratti dai Monti Lessini .
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  19. In my opinion these two pictures represent the same coin, not clones. But the second one has not been properly outlined: infact it is perfectly round on its bottom where it has been surely cut according a circular pattern; you may notice some darker areas (the "background") corresponding to the empy zones of the first photo. I also believe that a different lighting before catching the photo or a post-processing handling (or both) is further responsible for the different appearance of these two images.
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  20. Caro @Ciprios, Ovviamente sì, visto che cambia la rarità. Tuttavia, il discorso è assai più complesso: dipende molto dall'acquirente. "ilnumismatico" t'ha detto che lui non lo considera che un inutile sovrapprezzo e non è certo un parere isolato il suo. Ad essere sinceri, anch'io ritengo che queste "correzioni" siano poco interessanti a meno che non abbiano una motivazione "storica" alle spalle (come ad es. puoi vedere la discussione nelle "rubriche speciali - Monete e Medaglie delle Due Sicilie, già Regno di Napoli e Sicilia - Piastra 1858 aquile rovesciate"). Del resto, se non ho capito male, tu l'hai acquistata semplicemente perché ti piaceva la moneta e non perché aveva la data ribattuta (non saresti stato in dubbio se te l'avessero venduta per quella caratteristica). Il mio "1891 ribattuto" lo acquistai ad un asta Semenzato nel 1987 e senza che fosse sottolineata questa caratteristica. Erano però, altri tempi e allora queste peculiarità non erano considerate. Oggidì è diverso: ci sono collezionisti che hanno lasciato il sentiero principale per raccogliere unicamente varianti, errori e ribattiture. Si può non essere d'accordo, ma ognuno colleziona ciò che più gli piace e sarà il tempo a dire se non sarà stata che una moda passeggera. I manuali, comunque, hanno avallato la cosa: Montenegro (2015): 20 Lire 1891 "standard" = C; MB : Au; BB : Au; SPL : 300; FDC : 350; ECZ : 450; 20 Lire 1891 "1 ribattuto" = R; MB : Au; BB : Au; SPL : 300; FDC : 400; ECZ : 650: Attardi (2008): 20 Lire 1891 "standard" = C; MB : Au; BB : 100; SPL : 120; FDC : 160; 20 Lire 1891 "1 ribattuto" = R; MB : 100; BB : 110; SPL : 150; FDC : 300. Come vedi, pur non avendo un gran surplus (e prendendo come sempre i valori dati dai manuali con le dovute cautele, qui oltretutto datati) i cataloghi tendono a riconoscere una maggiorazione alla moneta che è stata ribattuta. Per concludere, io posseggo sia il 1891 che il 1893 con data ribattuta e, ultimamente, sono entrato in possesso del 1882 "1 capovolto" (qui sotto te lo posto), ma non li ho cercati e li ho presi unicamente perché il prezzo era quello del tondello più comune. M'avessero chiesto un sovrapprezzo, sicuramente glieli avrei lasciati... ma io miravo ad avere il "giro completo" dei Marenghi d'Umberto e basta. Se avessi mirato alle sole "varianti" come alcuni fanno, probabilmente avrei accettato di pagare un piccolo sovrapprezzo, pur di acquisire il pezzo in questione.
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  21. Sono con il cellulare quindi non ho tempo di verificare bene; in questo link però dovrebbe esserci qualche esempio abbastanza calzante. Anche il peso mi sembra in linea con quello da te condiviso. http://www.anythinganywhere.com/commerce/coins/coinpics/indonesia.htm
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  22. Che siano molti i collezionisti disposti a spendere 50 euro per una perizia credo sia una ipotesi del tutto personale e, a mio avviso, priva di fondamento. se così fosse i colleghi che periziano ai convegni non si farebbero la guerra all'ultimo euro. Come già scritto da Simone, qualche anno fa un "temerario" provò a fare qualcosa in stile pcgs/ngc, con risultati catastrofici. i tempi sono cambiati e la stessa realtà, oggi, farebbe sicuramente meglio (o meno peggio) ma certamente non darebbe "da mangiare" a 3 periti.
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  23. Anche tra sesterzi e doppi sesterzi, nonostante la notevole differenza di pesi si è adottata la mezzaluna. Quindi se ne deduce che questo fosse il mezzo adottato ,più pratico e riconoscibile ,per separare i due tagli, al pari della corona, con totale perdita di rilevanza di pesi e metalli. Se addirittura negli argenti la differenza di metallo è azzerata e quella di peso anche , mentre resta la differenza iconografica, quale miglior dimostrazione?
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  24. Di esimia rarità e bellezza!! Stando a quanto afferma dux-sab non è rarissima,(bisognerebbe vedere se quelle osservate da lui erano diverse l'una dall'altra o erano 2 o 3 che girarono di frequente per accasarsi definitivamente) è la prima volta che vedo questa moneta ma,non collezionando sabaude,non faccio testo nell'attribuire la rarità a questa tipologia di monetazione. Salutoni odjob
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  25. per togliere l'ossido, se la medaglia é di bronzo ,esistono delle matite di varie misure specifiche per questa funzione , é un lavoro da fare con molta calma e puo dare buoni risultati. per togliere la cera microcristallina ci sono solventi specifici (ligroina) che potrebbero variare da un prodotto all'altro, chiedi in un buon negozio per restauratori. per quello che riguarda la tua medaglia che hai trattato, se é semplicemente ossidata la cera non crea nessun problema, se invece il problema é di altra natura come corrosione, cancro del bronzo..dovresti togliere la cera e trattare la zona danneggiata, se ne vale la pena.
    1 punto
  26. complimenti, ottimo esemplare
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  27. Concordo! Visto i disegnatori e grafici che lavorano al suo interno potevano fare decisamente meglio...
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  28. Quando si colleziona non per tipologia ma per annate e varianti, non sempre si trovano le monete in conservazione superiore. E se dopo 25 anni di ricerca ti trovi la moneta/variante della quale ti era venuto il dubbio se esistesse o no.... Allora la prendi! E subito diventa la moneta di cui vai più fiero. Ferdinando IV 4 Cavalli 1790 SICI
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  29. Complimenti Piergi Bellissima moneta !
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  30. confermo L'Aquila Carlo VIII cavallo 1495, M.I.R. 107
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  31. Che fai mi leggi nel pensiero ? E giorni che penso di metterla... Va beh visto che lo considero uno dei miei maestri De Gregori, nell'olimpo per diritto, vi posto la prima canzone che imparai con la chitarra.. un po noiosa ma quando la sentii rimasi folgorato per l'arpeggio e la melodia, insieme ad un'altra che vi metterò alla prossima.. Erano anni di poesia, di scrittura, di creatività, di forti emozioni, di sete di conoscenza, erano anni dove tutto era possibile...
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  32. Il profilo di Ferdinando II, nel tondello in questione rispetto al tipo normale messo a confronto è completamente diverso, non solo per la folta chioma... Bisogna conoscere il disegno e avere una certa pratica visiva, per scorgere le differenze.. Ma per me che la materia è il mio pane quotidiano, solo per esempio a 12 anni dipingevo e disegnavo con scioltezza qualunque cosa, diviene più semplice notarlo. Se quello che vedo posto al centro dei due ritratti presi ad esempio corrisponde al tondello postato, siamo in presenza di una nuova tipologia del sovrano. Se aguzzate la vista lo capirete..
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  33. Il denarino Repubblicano mi esalta, sia per il dritto che per la raffigurazione equestre sul rovescio. La scultura mi ricorda i lavori del Messina..
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  34. Hess-Divo AG > Auction 334 Auction date: 29 May 2018 Lot number: 99 Price realized: 200 CHF (Approx. 201 USD / 174 EUR) Lot description: ROMAN COINS Estimate: COINS OF THE ROMAN REPUBLIC. C. Piso Frugi. Denarius, 67 BC. AR 3.58 g. Laureate head of Apollo r., behind, symbol: human foot. Rev. C PISO L FRVG Naked youth on horse galloping r., palm branch over l. shoulder; above, control-mark: B Cr. 408/1 and Tab. XLII, 24 (for symbol/control­mark); Syd. 840a. Good style. Extremely fine Provenance: Münzen und Medaillen AG, Basel-Fixed Price List 609 (2004), 51 CHF illustrazione: Il Fantino di Capo Artemisio (II secolo a.C.) Il cavallo è al galoppo; il giovane fantino è vestito di una tunica corta. Datato intorno al 140 a.C., Periodo ellenistico. (Atene, Museo Archeologico Nazionale).
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  35. Le due monetine mancanti, anch'io le ho circolate. Le inserisco giusto perché nel 1982 i mondiali li abbiamo vinti!
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  36. Già pubblicata in altra sezione, è una delle monete a cui tengo di più. Quando farò testamento questa Cristiano @Asclepia la metto a nome tuo
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  37. Alcuni sono stati pubblicati su Panorama Numismatico, l'ultimo nel novembre scorso. Su altri sto lavorando, e non da oggi, a una pubblicazione per i Quaderni, ma sui tempi non so ancora dirti nulla. Ciao e grazie
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  38. salve, niente di particolarmente pregiato, però mi è sembrata originale la funzione di questa moneta incastonata nell'elsa di questo vecchio coltello
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  39. Riassumiamo ormai in questa meritata pausa estiva, 142 soci virtuali, 127 soci reali a oggi, numeri impressionanti, parlano da soli, eventi incredibili fatti in soli 6 mesi da una nuova realtà, andando da Res Nummariae Mediolanenses in una Milano in cui mancava da circa 35 anni una giornata divulgativa solo su questa zecca, andando a Colori e Monete della Penisola Numismatica, in un evento in cui si vuole abbracciare tutti e tutte le monetazioni, tutti gli appassionati della nostra penisola, record di visualizzazioni in streaming, un evento volutamente fortemente simbolico, per poi andare all'unicum, al sogno numismatico che diventa realtà, all'esposizione permanente in Ambrosiana di monete della zecca di Milano che la città attendeva dal 1800, per concludere con la numero 1 Accademica della nostra numismatica, anche internazionale, la Prof.ssa Lucia Travaini, tanti simboli, valori, fatti reali realizzati, tanti mondi diversi, per concludere coi cartacei realizzati quali lo Speciale sulla Zecca di Milano a colori e in edizione limitata, al Catalogo delle monete di Milano dell'Ambrosiana pubblicato e finanziato da noi, per arrivare al terzo e nuovo Gazzettino. Ci sarebbe poco altro da dire, però lasciatemi aggiungere ancora qualcosa, eventi così non si realizzano dal nulla e in un attimo, dietro c'è lavoro, tanto, tanto, organizzazione, ci vuole un background di conoscenze, rapporti, incontri, frutto dell'aver seminato molto in questi anni in più campi e ambiti, certamente anche in Lamoneta ma non solo, ci vogliono divulgazione, passione, colloqui, telefonate, voglia di essere vicini e reali con tanti, tanto ripeto spirito solidaristico e di volontariato culturale, senza avere nulla in cambio, e sottolineo niente, continueremo a fare, in una giusta evoluzione e programmazione che deve essere sempre necessaria per capire le tendenze e i movimenti, il fare...perché per non fare , anche in modo qualitativo, perché avremmo dovuto fare tutto questo ? Per stare immobili certo non ci saremmo mossi, una cosa è certa, nel fare evolutivo continueremo...continueremo... Ma chi ha altre belle immagini, che so che ci sono, per mostrare meglio questo eccezionale evento ? Ma Milano, la Milano culturale, storica avrà lunedì sera una grande nuova inaugurazione, un altro grande evento, ci sarò e cercherò di raccontarla in esclusiva per Lamoneta, ma questo riguarderà ora @Legio II Italica che preparo già con l'occasione ....
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  40. Ciao , oltre a vino e monete , all' interno dell' Abbazia anche tanta arte .
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  41. E stato un'evento storico, due realtà importanti del panorama numismatico Italiano, che hanno dato vita ad una serata indimenticabile per contenuti e per quello che ha rappresentato.. Rimarrà indelebile nella memoria di ognuno di noi, scritto e documentato ai posteri, e oggi come segno tangibile dei tempi che cambiano... Il tempo fugge, e la vita muta, fortunatamente anche la numismatica si evolve.. Eros
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  42. Il primo Dollaro Era ora La prima a depositare l'argento per le monete fu la Bank of Maryland. Il 18 luglio 1794, portò alla Zecca circa 94.532 once d'argento, sotto forma di monete francesi, che furono fuse e trasformate in lingotti della finezza voluta. Ma non fu con quelli che furono coniati i primi dollari, bensì con altri lingotti d'argento depositati dallo stesso Direttore della Zecca, l'onnipresente Rittenhouse. Dopo che, nell'estate del 1794, Voigt e Cox avevano depositato le obbligazioni a garanzia, fu deciso di iniziare le coniazioni in metallo prezioso con la moneta più significativa, il dollaro d'argento. A incidere i conii fu chiamato Robert Scot, un incisore di lastre senza alcuna esperienza nella preparazione dei conii, che si fece le ossa proprio con questo lavoro, incidendo poi numerose altre monete. E finalmente, il 15 ottobre 1794, furono coniati, con l'argento depositato da Rittenhouse, 2.000 nuovi dollari Ma, non possedendo la Zecca presse di sufficiente potenza, il conio di molte monete risultò troppo debole, e alla fine soltanto 1.758 furono approvate ed emesse per la circolazione. Non ho notizie precise sulla sorte delle restanti 242, ma presumo siano state rifuse per recuperare l'argento L'impatto del dollaro d'argento sui suoi potenziali utilizzatori, è ben descritto dalla penna di un giornalista dell'epoca: "Alcuni dei dollari che si stanno coniando nella Zecca degli Stati Uniti, hanno trovato la via della nostra città. Un corrispondente, proprio ieri, ne ha messo uno nelle mani dell'editore del giornale. Il suo peso è uguale a quello di un dollaro spagnolo, ma il metallo sembra più fine. Un lato mostra una testa, con trecce fluenti, circondata da 15 stelle, la parola LIBERTY in alto, e la data, 1794, in basso. Al rovescio, c'è l'aquila calva, racchiusa in una corona d'ulivo, intorno alla quale ci sono le parole UNITED STATES OF AMERICA. Il bordo è ben inciso, e su esso spiccano le parole 'One Dollar, or Unit. Hundred Cents'. L'insieme, ha un effetto piacevole per un intenditore, ma i tocchi dell'incisore sono troppo delicati, e c'è una mancanza di audacia nell'esecuzione, che è invece necessaria per una durevole circolazione". (New Hampshire Gazette, 2 dicembre 1794) Dei 1.758 dollari che hanno superato il controllo di qualità, si stima ne sopravvivano oggi da 125 a 150, e quasi tutti mostrano un conio sorprendentemente debole, una combinazione delle scarse capacità della pressa e del fatto che le facce dei conii non erano parallele. Ciononostante, come è facile immaginare, sono monete ambitissime dai collezionisti, disposti a pagare somme importanti anche per esemplari nelle peggiori condizioni. Quello in foto, invece, è probabilmente il più bello, e si ritiene possa essere il primo esemplare coniato. Con 10.016.875 dollari, realizzati nell'asta Stack's Bowers (cui sono debitore per la foto) del 24 gennaio 2013, detiene il record di moneta più costosa al mondo petronius
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  43. I dupondi erano radiati da Nerone in poi. Proprio il fatto che in epoca Flavia gli assi fossero indifferentemente in rame o oricalco e di peso calante o eccedente, testimonia quanto l’uso di coniare i dupondi con testa radiata e gli assi senza( e il peso del metallo, checchè se ne dica NON contava ai fini della determinazione di un qualsiasi valore intrinseco, che NON esisteva, fatevene una ragione) fosse ormai radicato e accettato. Per le imperatrici dubito che fossero dupondi anche io , la loro monetazione era solo di omaggio. Non necessitava di un taglio intermedio. O non necessitava di riconoscimenti frequenti, almeno in alto impero. Tant’e che in epoca successiva, si passa all’uso del crescente sotto al busto per differenziare assi e dupondi e sesterzi e doppi sesterzi.
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  44. Beh, quasi Perché prima di incominciare a coniare le monete, bisognava trovare un posto dove farlo La prima Zecca Quel posto non poteva essere che a Philadelphia, sede del governo e capitale federale. Il 18 luglio 1792, David Rittenhouse, che era stato scelto da George Washington in persona come primo direttore della Zecca degli Stati Uniti, acquistò due lotti di terreno per questo scopo. Su quei lotti sorgevano già alcune strutture, ma erano inadeguate per le necessità della Zecca. Furono così rase al suolo, e si iniziò la costruzione dei nuovi fabbricati. I lavori procedettero rapidamente per tutta l'estate, e il 7 settembre il primo fabbricato era pronto per ospitare laminatoi e trafilatrici al primo piano, e una fornace per la fusione dei metalli al piano terra. Subito dopo, si diede il via alla costruzione dell'edificio principale, su tre piani, che avrebbe ospitato gli uffici, i locali per il pubblico, un caveau seminterrato, e una stanza per la coniazione dell'oro. Fu presto evidente che le due strutture non erano abbastanza grandi per ospitare tutte le operazioni della Zecca, così il 4 ottobre 1794 fu acquistato un ulteriore lotto di terreno, su cui venne costruito un terzo fabbricato. Tutti e tre li vediamo in una libera interpretazione di Edwin Lamasure Jr, in un acquerello dei primi del '900 (non esistono dipinti coevi), realizzato su commissione di Frank H. Stewart, che dopo aver acquistato i fabbricati (già venduti una prima volta nel 1835), consapevole della loro importanza storica, tentò di girarli alla municipalità di Philadelphia o al governo federale, affinché li ricostruissero, con i materiali originali, in un altro posto, ricevendo un rifiuto da entrambi. Avendo necessità di una nuova sede per la sua azienda di forniture elettriche, non gli restò altra scelta che demolirli non prima però di averli fatti romanticamente ritrarre da un famoso paesaggista dell'epoca. Uno dei principali problemi per la neonata Zecca, era quello di mantenere in condizioni adeguate i macchinari per la laminazione, necessari per trasformare i lingotti di metallo nelle lunghe strisce da cui poi si sarebbero ricavati i tondelli grezzi. I laminatoi erano in rame, e si consumavano e rompevano facilmente, costringendo spesso a interrompere la produzione. Soltanto più tardi sarebbero arrivati laminatoi, assai più resistenti, in acciaio. Quanto alle presse, erano del tipo a vite, e venivano mosse dalla forza umana, o da quella dei cavalli. Ci volevano dai due ai quattro uomini per far oscillare il pesante braccio trasversale che girava il meccanismo a vite. E tali presse, non erano adatte per la coniazione delle monete di grosso modulo, come i dollari d'argento, ma questo i funzionari della Zecca lo scoprirono solo nel 1794, poiché era loro probito coniare oro e argento fino a quando non avessero depositato titoli a garanzia, come previsto dal Mint Act. Albion Cox fu il primo assayer (responsabile della qualità della produzione) della Zecca, e Henry Voigt, che aveva lavorato in una zecca tedesca, il primo Chief coiner. A entrambi fu richiesto di depositare obbligazioni per un importo di 10.000 dollari, prima di accettare depositi di oro e argento. Diecimila dollari erano una somma inimmaginabile nel 1794, e nessuno dei due poteva sperare di trovarla. Così. il 3 marzo di quell'anno, il Congresso ridusse la somma richiesta al chief-coiner a 5.000 dollari, e quella dell'assayer a soli 1.000 (soli si fa per dire, erano sempre un sacco di soldi ). A quel punto, il direttore Rittenhouse pagò per conto di Voigt, e Charles Gilchrist per Cox. Gilchrist era un commerciante in bottoni, fibbie e orologi, e uno dei primi depositanti di lingotti d'argento. Eh già, perché, costruita la sede, espletate tutte le formalità burocratiche, messi in funzione i macchinari, la Zecca non avrebbe potuto coniare neanche un penny in argento (men che mai in oro), se qualcuno non le avesse fornito la materia prima...di suo, la prima Zeccca degli Stati Uniti, non possedeva nemmeno un'oncia di metalli preziosi petronius
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  45. Per aumentarne il prezzo?!...,, radiata /dupondio laureata /asse( o sesterzio) tutto il resto sono solo chiapparelle per i locchi
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  46. Sono troppo veloce a leggere... Pensa caro Pietro, che all'età di 14 anni la mia irresistibile sete di conoscenza mi costringeva a leggere un libro al giorno e non ti parlo di romanzi... L'arte per me fu l'uterior valvola di sfogo, che riuscì ad appagarmi anche se pur marginalmente.. Lessi il tuo racconto, l'amor verso codesta scienza mi fu chiara, scorsi l'instancabile e quasi ossessivo chieder loro, la magnificenza col quale a noi si mostravan.. Sublimi tondelli mi apparven all'iride, e delizia per la mia mente e l'inquieto pensier, mi portaron ad apprezzar la tua opera... Eros
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  47. Caro Pietro, per colpa tua mi tocca cambiare cartellino a quasi tutte le monete di Ferdinando IV...
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  48. Buonasera, vorrei cercare di capire meglio la questione del cancro del bronzo. Facilmente al primo comparire di macchioline verdi e ossidazioni sulle monete, specialmente se antiche, di rame o bronzo, il terrore di vederle deturpate porta a urlare al cancro del bronzo. Molto spesso, invece, si tratta di normali ossidazioni del metallo e, quindi, del normale sviluppo della sua patina, dovuto alla malachite o all'azzurrite. Penso che, però, possa essere utile ed opportuno postare qualche riferimento tangibile, fotografico, di entrambi i casi e delle differenze riscontrabili tra le concrezioni del cancro del bronzo e quelle della normale patina. Credo, infatti, che l'osservazione più o meno diretta dei fenomeni e dei singoli casi, sia l'unico modo per imparare a fare la dovuta distinzione e saper riconoscere, in tempo, un eventuale cancro del bronzo, senza inutili allarmismi. Spero in numerosi interventi, anche tecnici, e contributi! Grazie :)
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