Vai al contenuto

Classifica

  1. eracle62

    eracle62

    Utente Storico


    • Punti

      12

    • Numero contenuti

      5567


  2. dabbene

    dabbene

    Guru


    • Punti

      10

    • Numero contenuti

      20026


  3. lira51

    lira51

    Utente Senior


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      200


  4. Poemenius

    Poemenius

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      5704


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/05/18 in tutte le aree

  1. Eccomi qua io sono uno dei mille a distanza di 7 mesi dalla mia iscrizione al forum sono ancora presente e sempre più appassionato.. questo è stato il mio primo post... e più passa il tempo e più mi viene da sorridere.. Saluti
    4 punti
  2. Ciao,volevo condividere con voi questo ultimo acquisto ..?
    3 punti
  3. Venezia denaro Enriciano in mistura. Il Denaro con il busto di S. Marco è emesso probabilmente a partire dal 1094 in occasione della deposizione solenne del corpo di San Marco nella Basilica a lui dedicata. Emesso a nome degli imperatori Enrico IV ed Enrico V di Franconia e probabilmente anche in periodo successivo durante i regni di Lotario III (1125-1137), Corrado III (1137-1152) e Federico I di Svevia (1152-1190). E' possibile distinguere, abbastanza chiaramente, le diverse emissioni grazie ad uno studio di Saccocci: si nota un progressivo deterioramento della qualità dei conii, fino a giungere a legende trascurate e pressoché illeggibili. Si nota nel tempo altresí un deterioramento progressivo del fino e una variazione stilistica della croce.
    3 punti
  4. I dupondi erano radiati da Nerone in poi. Proprio il fatto che in epoca Flavia gli assi fossero indifferentemente in rame o oricalco e di peso calante o eccedente, testimonia quanto l’uso di coniare i dupondi con testa radiata e gli assi senza( e il peso del metallo, checchè se ne dica NON contava ai fini della determinazione di un qualsiasi valore intrinseco, che NON esisteva, fatevene una ragione) fosse ormai radicato e accettato. Per le imperatrici dubito che fossero dupondi anche io , la loro monetazione era solo di omaggio. Non necessitava di un taglio intermedio. O non necessitava di riconoscimenti frequenti, almeno in alto impero. Tant’e che in epoca successiva, si passa all’uso del crescente sotto al busto per differenziare assi e dupondi e sesterzi e doppi sesterzi.
    3 punti
  5. Traiano per Judea Sephoris-diocasearea.
    2 punti
  6. E’ il momento dell’aperitivo, della condivisione, del brindisi per una numismatica migliore che sia un Service per la collettività, per i giovani, per tutti, solo così in una ottica divulgativa, del fare e fare bene vale la pena giocare la partita, continueremo sui valori e sul dare opportunità a tutti quelli che vorranno esserci e che ci crederanno ...
    2 punti
  7. Ringraziamenti e targa ricordo di questa splendida serata ...era il minimo ...
    2 punti
  8. Voglio farti un "regalo"... vuoi vedere uno dei miei ultimi acquisti? Vespasiano - Salus Augusta 32 millimetri per 23 grammi Quasi illeggibile, spatinato... scommetto che il 90% degli utenti del forum lo schiferanno... ma a me piace! ? Tu che ne dici? E voi tutti? So che almeno uno di voi mi capisce... vero?!? ? Ciao! TWF
    2 punti
  9. Il primo Dollaro Era ora La prima a depositare l'argento per le monete fu la Bank of Maryland. Il 18 luglio 1794, portò alla Zecca circa 94.532 once d'argento, sotto forma di monete francesi, che furono fuse e trasformate in lingotti della finezza voluta. Ma non fu con quelli che furono coniati i primi dollari, bensì con altri lingotti d'argento depositati dallo stesso Direttore della Zecca, l'onnipresente Rittenhouse. Dopo che, nell'estate del 1794, Voigt e Cox avevano depositato le obbligazioni a garanzia, fu deciso di iniziare le coniazioni in metallo prezioso con la moneta più significativa, il dollaro d'argento. A incidere i conii fu chiamato Robert Scot, un incisore di lastre senza alcuna esperienza nella preparazione dei conii, che si fece le ossa proprio con questo lavoro, incidendo poi numerose altre monete. E finalmente, il 15 ottobre 1794, furono coniati, con l'argento depositato da Rittenhouse, 2.000 nuovi dollari Ma, non possedendo la Zecca presse di sufficiente potenza, il conio di molte monete risultò troppo debole, e alla fine soltanto 1.758 furono approvate ed emesse per la circolazione. Non ho notizie precise sulla sorte delle restanti 242, ma presumo siano state rifuse per recuperare l'argento L'impatto del dollaro d'argento sui suoi potenziali utilizzatori, è ben descritto dalla penna di un giornalista dell'epoca: "Alcuni dei dollari che si stanno coniando nella Zecca degli Stati Uniti, hanno trovato la via della nostra città. Un corrispondente, proprio ieri, ne ha messo uno nelle mani dell'editore del giornale. Il suo peso è uguale a quello di un dollaro spagnolo, ma il metallo sembra più fine. Un lato mostra una testa, con trecce fluenti, circondata da 15 stelle, la parola LIBERTY in alto, e la data, 1794, in basso. Al rovescio, c'è l'aquila calva, racchiusa in una corona d'ulivo, intorno alla quale ci sono le parole UNITED STATES OF AMERICA. Il bordo è ben inciso, e su esso spiccano le parole 'One Dollar, or Unit. Hundred Cents'. L'insieme, ha un effetto piacevole per un intenditore, ma i tocchi dell'incisore sono troppo delicati, e c'è una mancanza di audacia nell'esecuzione, che è invece necessaria per una durevole circolazione". (New Hampshire Gazette, 2 dicembre 1794) Dei 1.758 dollari che hanno superato il controllo di qualità, si stima ne sopravvivano oggi da 125 a 150, e quasi tutti mostrano un conio sorprendentemente debole, una combinazione delle scarse capacità della pressa e del fatto che le facce dei conii non erano parallele. Ciononostante, come è facile immaginare, sono monete ambitissime dai collezionisti, disposti a pagare somme importanti anche per esemplari nelle peggiori condizioni. Quello in foto, invece, è probabilmente il più bello, e si ritiene possa essere il primo esemplare coniato. Con 10.016.875 dollari, realizzati nell'asta Stack's Bowers (cui sono debitore per la foto) del 24 gennaio 2013, detiene il record di moneta più costosa al mondo petronius
    2 punti
  10. Fenomeno endemico, l'importante è che qualcuno resti e si appassioni alla numismatica al di là degli aspetti valutativi
    2 punti
  11. Finito di lavorare da poco, tra qualche ora finalmente prenderemo il treno per Milano per ascoltare una voce numismatica che non ha bisogno di presentazioni. Sono trepidante per sentire parlare e raccontare la vita numismatica della Prof.ssa Travaini........????
    2 punti
  12. Oggi su Milano sole, un bellissimo sole ... tra poco il sole arriverà anche sulla numismatica italiana ....
    2 punti
  13. Complimenti, hai fatto un'ottimo lavoro, ma hai fatto qualche spazio per i medaglioni e i sesterzioni?
    2 punti
  14. Sono felice di questi risultati tanto sognati e tanto voluti, un impegno grande da parte degli amici Eros e Mario, la direzione è quella giusta. Complimenti. Roberto
    2 punti
  15. Certi appuntamenti si aspettano da sempre.. Certe icone si ambivano da sempre... Certe iniziative si auguravano da sempre... Certe manifestazioni di stima le speravi da sempre.. Certe emozioni non vedevi l'ora ci fossero.. Certo è il Cordusio, e certi sono i traguardi...
    2 punti
  16. E' arrivato il fatidico giorno.. E' arrivata la Professoressa Travaini.. E arrivato il dono all'Associazione.. E' arrivato il risultato di tanto impegno... E' arrivata la Numismatica...
    2 punti
  17. Buonasera, sperando di riprendere questa discussione allego l'ultimo acquisto. Stato pontificio, papa Gregorio XVI, 50 Bajocchi, anno 1832, zecca di Roma Classificata da PCGS MS 64 Cosa ne pensate? La moneta al rovescio raffigura San Romualdo con crocifisso, genuflesso a destra, innanzi ad una roccia con teschio e bastone; alle sue spalle un albero. Questa moneta commemora San Romualdo, fondatore intorno all'anno 1000 dell'ordine benedettino dei Camaldolesi, presso il quale il Pontefice trascorse gran parte della sua vita, fino a diventare Generale dell'ordine.
    2 punti
  18. Basso livello? Ma de che? Che male c'è a mettere in collezione una moneta in basso livello di conservazione ma, comuqneu, ad altissimo contenuto storico? Come ho già scritto tante volte, per quanto mi riguarda, pur apprezzando le monete belle e ben conservate, le mie monete preferite sono quelle che tanti, troppi, considerano catorci. E proprio quelli "catorci" ricolmi di energia data da una "vita veramente vissuta" proprio perché non sono rimaste nascoste ed intonse per centinaia d'anni, mi fanno provare emozioni "vere" e fanno volare la mia fantasia. ? Perché quando guardi una moneta non riesci a ragionare con la testa ma senti le emozioni che arrivano dal cuore. Ed il bello è proprio quello, per me, farmi portare dai sentimenti e dalle emozioni... già ragiono troppo nella vita e nel lavoro, almeno dello svago voglio essere veramente io e farmi guidare dall'istinto e non dal pensiero. Io preferisco 1000 volte avere monete che arrivano da 2000 anni di storia ma che affascinano tutte, nessuna esclusa, che avere 2000 monete di Nerone che valgono un capitale ma che me ne piace il 3%! ? Come diceva sempre il buon vecchio Arnold: « Che cavolo stai dicendo, Willis?! » Credo che ci siano passati più o meno tutti, poi ognuno ha scelto la strada che preferiva. Io ho scelgo la strada dell'appassionato piuttosto che quella dello studioso. E proprio in virtù della mia scelta le monete che prendo sono quelle che più mi appassionano anche se non sono di Antonino Pio o Filippo I! ? Ti auguro di fare tanti acquisti e di non farti picchiare dalla dolce metà! ? Ciao! TWF
    2 punti
  19. Condivido pienamente. Il problema pero' non e' recente, anzi. Il picco delle richieste avvenne quando ci fu il picco delle valutazioni dell'oro. Poi le richieste sono calate e adesso secondo me si sono stabilizzate. Il 'sentire comune' qui sul forum, anche in passato era che, se almeno uno dei mille che tutte le settimane richiedono valutazioni pecuniarie si avvicina poi al collezionismo e/o alla numismatica allora ne e' valsa la pena.
    2 punti
  20. Bravo @O'trebla , hai vinto il premio Falegname d'oro 2018!
    2 punti
  21. Letto tutta la discussione e tenuto conto che l’amico @El Chupacabra ha fatto riferimento al mio Manuale vorrei lasciare scritto il mio pensiero: Le valutazioni contenute nel Manuale sono degli indici di valore puramente indicativi, ma comunque non espressi senza aver fatto le opportune stime del caso; è ovvio che se parliamo di monete “nuove” queste potrebbero lievitare di prezzo sia verso l’alto che verso il basso. Il tutto dipenderà dalla domanda e dall’offerta e comunque il tutto resta circoscritto a quanto il commerciante e/o la casa d’asta vuole proporre il pezzo e quanto il collezionista/compratore è disposto a pagarla, ma credo che questo dobbiamo lasciarlo decidere al mercato … in definitiva nessuno è sprovveduto. E comunque sia dato che parliamo di monete “nuove” vi sarà tempo e modo per procedere ad un “aggiustamento” dei prezzi; noto però che non si vuol lasciare nemmeno il tempo per questo. Approfitto anche (considerato che spesso, se non in maniera maniacale, si chiedono documenti in continuazione) per informare che: Per coloro i quali non avessero ancora letto e tradotto l’intenzione da me lasciata trascritta nel predetto volume ( o fanno finta), è che mi sono adoperato per isolare (e quindi trascrivere) tutte quelle monete variate che potrebbero essere state ascritte a errori non casuali in fase di coniazione, ma ad un atto volontario adottato dall’incisore. Una volta isolate, l’intendimento era ed è quello che in un successivo momento si potevano concentrare studi adeguati atti a far emergere e relazionare dettagliatamente del perché venivano operate, sulle monete di Napoli, segni identificati con l‘intenzionalità. La Numismatica deve avere il suo percorso a piccoli passi e @rastan non doveva, per me, nemmeno mostrare quello che ha portato in discussione... ma lui è un buono. La monetazione è stata per lunghi anni ferma ed adesso tutti chiedono e vogliono spiegazioni e documenti. Per quanto mi riguarda, un primo passo in avanti è stato fatto e non dimentichiamoci che queste nuove varianti, per la maggiore, sono tutte sfuggite a grandi studiosi della monetazione napoletana; sono novità numismatiche e consideratele come delle aggiunte ai già precedenti lavori del D’Incerti, del De Sopo e del Traina (ai quali non è mai stata chiesta documentazione), ma valutate sotto un nuovo aspetto. Non voglio meriti di questo, figuriamoci, ma lasciatemi/lasciateci lavorare. Una considerazione finale (utilizzando, e mi scuso, questo post) è quella che negli ultimi anni/mesi in questa sezione (del Sud) si stava assistendo ad una vera e propria voglia di conoscenza, di scambio di idee, l’accostamento di molti giovani a questa monetazione, toni pacati, il mostrare ogni giorno sempre monete alla ricerca di spiegazione; in pratica un insieme di ingredienti per evolvere. Al contrario, in questa settimana, noto un distacco proprio di queste persone verso il discorrere, spero tanto di sbagliare ….. ma questa letta ultimamente, purtroppo, non è la Numismatica alla quale appartengo. Sono felicissimo di dare il mio contributo alle discussioni, di riportare e condividere con tutti Voi le mie conoscenze, quelle dove tra le righe non li legge malizia, ma se ci sono utenti che in alcune e/o in tutte, stanno sempre e solo a chiedere giustificazioni, documenti senza conoscere nei dettagli nemmeno la monetazione in questione, ma solo per non capisco quale motivo ecc. ecc. sono costretto a declinare dagli interventi, tenermi tutto per me …. Aggiungo che poi chi li vuole leggere e ricercare, ho appena scritto un Manuale …. molte risposte sono li, altre in progresso, e altre ancora (visto come vanno le cose) le tengo “care” per me, o meglio discuterne a degli incontri umani con chi dico io. Detto questo, buon lavoro a tutti. Pietro Magliocca
    2 punti
  22. nel complimentarmi con tutti per le bellissime monete postate... ne pubblico anche io una degli stati preunitari che per bellezza e conservazione mi piace un sacco e penso meriti di essere condivisa in questa discussione. Auguri di buon anno a tutti
    2 punti
  23. Forse il titolo e' esagerato , ma un fondo di verita' mi pare esista , vorrei sentire i Vostri pareri . Da un po' di tempo , direi diversi mesi , leggo un notevole incremento praticamente giornaliero , quasi una valanga , di post dedicati alle richieste di valutazioni economiche , identificazioni e autenticita' di diverse tipologie di monete , non ci sarebbe nulla di male in quanto questi argomenti rientrano negli interessi del Forum , il "problema" e' che molti dei nuovi iscritti , risolti i loro problemi , "spariscono" poi dal Forum ; e' chiaro che su questo "problema" non e' possibile trovare una soluzione a meno per assurdo di chiudere la Sezione , ne' si puo' pretendere un "compenso" ai richiedenti e neanche si puo' "costringere" i nuovi iscritti a rimanere attivi nel Forum , in quanto entrambe queste tre soluzioni sarebbero non praticabili per un Forum serio e importante come questo ; un secondo punto di questo "problema" di continue richieste , meno appariscente ma che reputo importante , e' che distoglie l' interesse di molti utenti importanti rispetto ad altre Sezioni storiche del Forum ; che ne pensate ? e' soltanto una mia impressione sbagliata ed esagerata , oppure contiene una Vostra condivisione ?
    1 punto
  24. Buonasera a tutti, sono nuovo del forum. Tutte bellissime monete in questo post. Pure io voglio mostrarvi l'ultimo mio acquisto. E' stata venduta in una famosa asta italiana alcuni anni fa e io l'ho acquistata alla fiera di Verona. Voi, in che conservazione lo chiudereste?
    1 punto
  25. Ho cambiato idea. Propongo una nuova versione. Probabilmente questa versione è più corretta. Token per il macello kosher.
    1 punto
  26. Hai ragione. Non necessariamente un ghetto. Ci può essere qualsiasi comunità. Nel giudaismo c'è il festa religiosa- Shabbat. Uno dei piatti principali del tavolo è il brodo di pollo. Prima della celebrazione, i ricchi ebrei distribuivano cibo ai poveri. Questa tradizione è chiamata - Zedaqah. Ho visto "monete" tedesche. Probabilmente è un analogo italiano.
    1 punto
  27. Perfetto allora sarebbe meglio cambiare il titolo mi sono arrovellato per un'ora per cercare una spiegazione hahaha! A presto, Alb123
    1 punto
  28. Ciao non mi sembra una rottura di conio ma più una mandibola. Silvio
    1 punto
  29. Il problema non è alla fine la richiesta del valore, ma più spesso nella modalità con cui l'interlocutore si pone. Di solito (non tutti ci mancherebbe) i neo iscritti quando aprono una discussione iniziano subito senza salutare, ti chiedono in un linguaggio criptico da sms che cos'è e quanto vale, quando ti postano una foto (se la postano, perché capita anche che non lo facciano) o è capovolta, oppure è sfocata, oppure è minuscola oppure tutte e tre le situazioni insieme, ma ciò che fa imbestialire è che non utilizzano mai la magica parolina "GRAZIE". Mi è capitato qualche volta di far presente la questione, ma invece di comprendere l'errore questi signori si alterano come se tutto gli fosse dovuto gratuitamente, come se il forum fosse una specie di croce rossa del sapere che ha il compito di aiutarli. E no cari amici, prima imparate un minimo di educazione poi ripassate. Ormai se mi capita di intervenire in post del genere chiedo al soggetto di leggersi l'ormai famosissimo post di @nikita_ "rara-variante-di-una-patacca-inedita" così ridendo comprenderà gli errori e magari non si sentirà "offeso" se qualcuno prova ad insegnargli qualcosa.
    1 punto
  30. 1 punto
  31. e un accenno "riassuntivo breve" in Coinage and History in the North Sea World, c. AD 500-1250
    1 punto
  32. Devo riuscire a farci stare questo...?
    1 punto
  33. due titoli che mi vengono in mente sono: C.E. King - LATE ROMAN SILVER HOARDS IN BRITAIN AND THE PROBLEM OF CLIPPED SILIQUAE che è una trentina di pagine incluse tavole e Burnett - Clipped Siliquae and the End of Roman Britain - Britannia, Vol. 15. (1984), pp. 163-168.
    1 punto
  34. Grazie mille per l'esaustiva risposta Fra l'altro, da perfetto orbo quale sono, non avevo nemmeno visto il thread pinnato con tutte le spiegazioni del caso, proprio in questa sezione Altra domanda, già che ci sono: una volta ammesso, il primo modulo per l'acquisto che riceverò conterrà solo le monete uscite successivamente all'ammissione, o anche quelle uscite precedentemente (ove ancora disponibili, ovviamente)?
    1 punto
  35. Complimenti per la manualità. Altrimenti, una soluzione elegante e tipicamente UK è quella di sovrapporre al velluto un rettangolo in legno che copre tutto il plateau, con gli spazi circolari ritagliati nel legno per le monete. Il dubbio che ho è che le monete possono battere al bordo in legno negli spazi circolari. Cosa che non mi piacerebbe molto soprattutto per bronzi con patine spesse e delicate. Però d'altro canto sembrerebbe una soluzione molto semplice da implementare rispetto a quella di piegare e incollare sugli spazi quadrati il velluto (che immagino sia molto dificile). La foto, come esempio (ma ce ne saranno tanti) è tratta da http://www.robdaviscabinets.co.uk/trays.html ES
    1 punto
  36. Troppo forti gli austriaci, ricevuta adesso la mail dei 25 euro spediti, un giorno prima della loro emissione!
    1 punto
  37. Era l'80 e lei spopolava...
    1 punto
  38. 1 punto
  39. Beh, quasi Perché prima di incominciare a coniare le monete, bisognava trovare un posto dove farlo La prima Zecca Quel posto non poteva essere che a Philadelphia, sede del governo e capitale federale. Il 18 luglio 1792, David Rittenhouse, che era stato scelto da George Washington in persona come primo direttore della Zecca degli Stati Uniti, acquistò due lotti di terreno per questo scopo. Su quei lotti sorgevano già alcune strutture, ma erano inadeguate per le necessità della Zecca. Furono così rase al suolo, e si iniziò la costruzione dei nuovi fabbricati. I lavori procedettero rapidamente per tutta l'estate, e il 7 settembre il primo fabbricato era pronto per ospitare laminatoi e trafilatrici al primo piano, e una fornace per la fusione dei metalli al piano terra. Subito dopo, si diede il via alla costruzione dell'edificio principale, su tre piani, che avrebbe ospitato gli uffici, i locali per il pubblico, un caveau seminterrato, e una stanza per la coniazione dell'oro. Fu presto evidente che le due strutture non erano abbastanza grandi per ospitare tutte le operazioni della Zecca, così il 4 ottobre 1794 fu acquistato un ulteriore lotto di terreno, su cui venne costruito un terzo fabbricato. Tutti e tre li vediamo in una libera interpretazione di Edwin Lamasure Jr, in un acquerello dei primi del '900 (non esistono dipinti coevi), realizzato su commissione di Frank H. Stewart, che dopo aver acquistato i fabbricati (già venduti una prima volta nel 1835), consapevole della loro importanza storica, tentò di girarli alla municipalità di Philadelphia o al governo federale, affinché li ricostruissero, con i materiali originali, in un altro posto, ricevendo un rifiuto da entrambi. Avendo necessità di una nuova sede per la sua azienda di forniture elettriche, non gli restò altra scelta che demolirli non prima però di averli fatti romanticamente ritrarre da un famoso paesaggista dell'epoca. Uno dei principali problemi per la neonata Zecca, era quello di mantenere in condizioni adeguate i macchinari per la laminazione, necessari per trasformare i lingotti di metallo nelle lunghe strisce da cui poi si sarebbero ricavati i tondelli grezzi. I laminatoi erano in rame, e si consumavano e rompevano facilmente, costringendo spesso a interrompere la produzione. Soltanto più tardi sarebbero arrivati laminatoi, assai più resistenti, in acciaio. Quanto alle presse, erano del tipo a vite, e venivano mosse dalla forza umana, o da quella dei cavalli. Ci volevano dai due ai quattro uomini per far oscillare il pesante braccio trasversale che girava il meccanismo a vite. E tali presse, non erano adatte per la coniazione delle monete di grosso modulo, come i dollari d'argento, ma questo i funzionari della Zecca lo scoprirono solo nel 1794, poiché era loro probito coniare oro e argento fino a quando non avessero depositato titoli a garanzia, come previsto dal Mint Act. Albion Cox fu il primo assayer (responsabile della qualità della produzione) della Zecca, e Henry Voigt, che aveva lavorato in una zecca tedesca, il primo Chief coiner. A entrambi fu richiesto di depositare obbligazioni per un importo di 10.000 dollari, prima di accettare depositi di oro e argento. Diecimila dollari erano una somma inimmaginabile nel 1794, e nessuno dei due poteva sperare di trovarla. Così. il 3 marzo di quell'anno, il Congresso ridusse la somma richiesta al chief-coiner a 5.000 dollari, e quella dell'assayer a soli 1.000 (soli si fa per dire, erano sempre un sacco di soldi ). A quel punto, il direttore Rittenhouse pagò per conto di Voigt, e Charles Gilchrist per Cox. Gilchrist era un commerciante in bottoni, fibbie e orologi, e uno dei primi depositanti di lingotti d'argento. Eh già, perché, costruita la sede, espletate tutte le formalità burocratiche, messi in funzione i macchinari, la Zecca non avrebbe potuto coniare neanche un penny in argento (men che mai in oro), se qualcuno non le avesse fornito la materia prima...di suo, la prima Zeccca degli Stati Uniti, non possedeva nemmeno un'oncia di metalli preziosi petronius
    1 punto
  40. Ciao Asclepia, grazie di avermi citato. Delle monete borboniche anche se mi piacciono molto, non è che io ne sia molto esperto, ne capisco un pochetto in più di quelle medievali. Però qui non bisogna essere esperti, si vede chiaramente che la moneta è stata ribattuta, aggiungerei su un tondello alquanto usurato (vedi i bordi), mentre le scritte e l'immagine del sovrano hanno ancora dei rilievi molto alti. Sarebbe interessante sapere perchè la moneta è stata ribattuta su tondelli di altri regni (visto il peso calante) e se ce ne sono altre. Non dimentichiamoci che solo 4 anni prima c'era stata la Repubblica Napoletana che ha battuto soltanto rame di gran peso, monete da 3 cavalli battute a Napoli per trovarle bisogna tornare indietro di ben 12 anni (salvo i quattrini per i Reali Presidi). Potrebbe essere la mancanza di metallo per battere queste monete spicciole per il popolo a incentivare questo tipo di espediente? Certo un pò poco per supportare tutte queste ipotesi. Una scoperta di un secondo esemplare sarebbe molto indicativo. Personalmente una così non me la ricordo proprio.
    1 punto
  41. Ma potresti anche leggere qualche mia riflessione personale sul tema in " Dalla Beata Vergine col Bambino, alla M gotica, a Sant'Ambrogio " tratto dai Quaderni di Lamoneta - 2015/3 e anche on line sul portale " Numismaticamente ", buona lettura http://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/dalla-beata-vergine-col-bambino-alla-m-gotica-a-santambrogio
    1 punto
  42. Questo negozio vende riproduzioni di tutte le medaglie tedesche a 10 euro e se vuoi anche il nastrino altri 3 euro. 1 Bronze Verdienste im Gruben Wehrwesen Militaerorden Repros genau wie die ursprünglichen für die Abmessungen und Details. Verdienstorden, Medaillen, Ritterkreuz, Deutsches Eisernes Kreuz, andere Orden. Das Band ist nicht im Preis inbegriffen. Aber will ich auch das Band 10.00€ Kaufen hierunter folgen die verwandte Artikeln GN30 Grubenwehr, 15 cm x 30 mm 3.00€ Kaufen
    1 punto
  43. un mesetto fa è stata venduta da Morton & Eden Ltd una moneta definita "la prima moneta in oro araba riportante una legenda di tipo religioso in arabo" la moneta ha realizzato 132.000 sterline + fees ARAB-BYZANTINE, TEMP. ‘ABD AL-MALIK B. MARWAN (65-86h). Solidus, without mint or date (struck circa 72-74h). OBVERSE: No legend. Three standing figures, that in the centre taller than those on either side, as on Byzantine solidi showing Heraclius and his two sons; each crowned and holding in his right hand an orb surmounted by a globe finial (in place of the cross on the Byzantine prototype). REVERSE: In margin: bismillah la ilaha illa Allah wahdahu Muhammad rasul Allah, staff, surmounted by globe finial, fixed vertically on four steps; in field to left and right: B – I. WEIGHT: 4.40g. REFERENCES: Qatar 198, same dies; Barber Institute of Fine Arts, coin AB30, same reverse die; Artuk 5; Lavoix 26; SICA 1, 607; Walker p.18, B.2; Miles, Earliest Arab Gold Coinage type B; Bernardi 5. CONDITION: Scratches both sides (especially on the reverse), otherwise very fine to good very fine, extremely rare and historically important. Ex Baldwin’s Islamic Coin Auction 19, 25 April 2012, lot 7. THE FIRST ISLAMIC GOLD COIN TO BEAR RELIGIOUS LEGENDS WRITTEN IN ARABIC . The Arab conquests in the first decades of Islam are astonishing for their speed and their scale, and their impact changed the Middle East forever. By 31h/AD 651, campaigns in the East had brought about the conquest of Iran and Iraq as the Sasanian empire collapsed, while Syria, Jordan and Egypt had been seized from the Byzantines in the West. Vast areas which had been culturally, politically and religiously different for centuries were now suddenly brought together under the banner of Islam. Coinage, part of daily life as well as vital for paying troops and collecting tax revenues, was a crucial element of this process. In the former Sasanian lands, the Muslims seem at first to have allowed the mint-towns they conquered to continue striking Sasanian drachms without changing the legends or design. From the 30s/650s onwards, the coins were subtly modified to include a brief Arabic legend marking them as an Islamic issue, and during the 40s/660s we find the name of an Arab governor or caliph replacing that of the long-dead Sasanian monarch. But in other respects the design changed little for some fifty years until the great reforms of ‘Abd al-Malik b. Marwan in the late 70s. In the West, however, the situation was rather different. Syria, Jordan and Egypt had been part of the Byzantine currency system, based on gold dinars and copper folles. Unlike the Arab-Sasanian drachms, which all bear the date and mint of issue (a feature also adopted for the post-Reform Islamic silver coinage), Byzantine gold and copper is seldom dated in this way. This means that the chronology of the Arab-Byzantine coinage is less well understood, and scholars continue to disagree over some points, but there are good reasons to accept the broad scheme outlined by Tony Goodwin (Sylloge of Islamic Coins in the Ashmolean, Volume 1, p.106). On this analysis, until the late 30s/650s it appears that the local demand for coinage was met by importing Byzantine copper coins – and that this import was officially sanctioned by the Arabs. In or about 40h, it seems that these imports almost completely stopped, and local cities in Syria, Jordan and Palestine began to issue their own copies of Byzantine folles to fill this gap. From 55h or so, the first copper fulus with Arabic legends start to appear and this represents the inception of what may be termed the Arab-Byzantine coinage. Over the next fifteen or twenty years we find more and more mints beginning to produce these coins, duringwhich period we can also see a move away from local types being issued on local initiative towards ever greater standardization and central control. In or about 70h this culminates in the introduction of a new, uniform type at virtually all mints, with the Standing Caliph image on the obverse and the modified cross-on-steps on the reverse; this was to endure for another decade until it was in turn replaced by post-Reform fulus. By contrast with Arab-Byzantine copper coins, which were clearly produced in very large quantities, it seems that gold coins were never issued in significant numbers. Why was this so? One answer is that the Arab-Byzantine copper fulus were essentially a local coinage, produced on local initiative. This attitude survived the coinage reforms of ‘Abd al-Malik, and so post-Reform fulus may carry any or all of a mint-name, a date, and the name of a local governor or official – although many in fact have none of these and bear purely religious legends. This kind of variety is not found in the silver and gold coinage, which was far more tightly controlled, and indeed the degree of uniformity between coins struck thousands of miles apart is remarkable. So while the caliph was apparently content for governors to strike Arab-Byzantine copper coins to meet local demand, issuing a gold coinage would have been another matter entirely and one which would have required official approval. There are nevertheless indications that the need to replenish the supply of gold coins available within the former Byzantine provinces was being felt during these early decades. A small number of ‘de-Christianized’ Byzantine solidi have survived, all very close copies of seventh century Byzantine prototypes with the bare minimum of modification to remove overtly Christian symbols. Thus the crosses on the emperors’ crowns have been removed, and the cross-on-steps is transformed into a T-shape with the top arm removed, but in other respects the designs and legends are unaltered. There are good reasons to regard these as local issues: Bernardi lists only some fifteen specimens extant (which is less than half the number of ‘year 77’ dinars known today) but these nevertheless copy four different prototypes. This lack of standardization seems to fit better with the idea of a local governor recognizing the shortage of gold coins and so striking solidi which were sufficiently Islamic to be acceptable to the caliph while otherwise attracting as little attention as possible. The coin offered here is a very different proposition from these earlier copies, and is surely to be regarded as part of the first stage of ‘Abd al-Malik’s series of reforms which ultimately led to the adoption of a uniform silver and gold coinage throughout the Islamic world. The obverse is still a close copy of a Byzantine solidus, but it is noteworthy that a type without legend should have been chosen meaning that there is no Latin to be seen. The choice of three standing figures also forms a clear visual contrast with the single figure of the Standing Caliph which featured on virtually all fulus then being struck. The reverse, however, with its Islamic marginal legend written in Arabic around a modified cross-on-steps, is a much bolder statement, unequivocally announcing that the coin has been struck to circulate in a province which is part of an Islamic empire. The coin is still recognisable as the successor to the old Byzantine solidi, but the legends are no longer intended to be familiar to Greek or Latin speakers. Anyone who wished to read the coin had to learn Arabic – which ‘Abd al-Malik had adopted as the official language of the new empire. The coin is undated – the ‘B –I’ on the reverse is a Byzantine indictional year copied from the prototype along with the rest of the reverse design, and no longer represents a meaningful date. But it is generally thought that these first attempts at a gold coinage with Arabic legends were issued between 72-74h, after which dated Standing Caliph gold dinars are known for the years 74-77h, followed in turn by post-Reform dinars issued from 77h onwards. They are best understood as the gold counterpart to an experimental series of Arab-Sasanian type silver drachms which do bear both mints and dates; these are unambiguous in stating that they were issued at Damascus from 72-74h, and it seems difficult to imagine that these gold coins could have been produced elsewhere. Like these silver drachms, it seems that they were never produced in large quantities, and their great rarity today may be explained by the actions of ‘Abd al-Malik b. Marwan after the introduction of his new, purely epigraphic dinars in 77h: ‘The Caliph issued a command that…all of the formerly-used Byzantine and Arab-Byzantine pieces were to be recalled to the mint for restriking. All those who ignored this order were to be punished by death.’ (from The Coinage of Islam: Collection of William Kazan, Beirut, 1983, p.22). la medesima aveva realizzato da Baldwin's 110.000 sterline + fees 6 anni prima
    1 punto
  44. Grazie per il complimento, ma è solo italiano correttamente scritto. Il b2c e b2b sono le vendite effettuate tra commercianti e tra commercianti e collezionisti finali, non c'è bisogno di avere un dottorato in economia per capirlo, ed è proprio ciò che, collaborando con editori Seri, si è OBBLIGATI a Conoscere. Capisco che lei possa non aver compreso il senso né il significato delle mie parole, a volte sono tecnico e utilizzo l'italiano in forma adeguata e precisa, mi perdoni, mi capita di rado di essere criticato per non essermi fatto comprendere ;proverò ad essere più semplice. Dato che non è d'accordo per nulla né con le catalogazioni né con le motivazioni o le deduzioni, faccia in modo, la prego, da non inquinare un thread come questo con post fatti di critiche non costruttive e pieno solo di "non concordo, voglio documenti altrimenti è fuffa", lo ha scritto già più volte noh? L'utente che ha iniziato la discussione, voleva pareri e suggerimenti, condividere insomma il suo acquisto. Scrivere una volta che non si è d'accordo è legittimo, continuare a farlo in più post, mi sembra oltre che inutile, anche criticabile, n'est pas? Credo qui tutti abbiano capito il suo pensiero, non è d'accordo. Registriamo il suo importante e rispettabile pensiero e la invito nuovamente a lasciarci discettare su varianti da indigestione da caponata. La prego, accetti il mio invito, è sincero e sereno, ci lasci perdere su queste vie. Ps. D'accordo per il volume, appena pubblicato, contatti me o il Magliocca, provvederemo a siglarlo entrambi ed a inviarlo al recapito che ci indicherà. Mi farà piacere farle almeno criticare le mie parole con cognizione di causa e non come sta facendo addirittura senza sapere di cosa si è studiato ed approfondito con cura.
    1 punto
  45. E' un gettone da 20 Para turco del 1913, serviva per pagare il pedaggio per poter attraversare il ponte Galata ad Istanbul. La sua scheda e la sua storia: https://en.numista.com/catalogue/pieces11075.html
    1 punto
  46. 1 punto
  47. asse o sesterzio, la corona radiata venne introdotta sotto Nerone nel 66 D.C. proprio per distinguere il dupondio dall'asse
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.