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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/04/18 in tutte le aree

  1. Letto tutta la discussione e tenuto conto che l’amico @El Chupacabra ha fatto riferimento al mio Manuale vorrei lasciare scritto il mio pensiero: Le valutazioni contenute nel Manuale sono degli indici di valore puramente indicativi, ma comunque non espressi senza aver fatto le opportune stime del caso; è ovvio che se parliamo di monete “nuove” queste potrebbero lievitare di prezzo sia verso l’alto che verso il basso. Il tutto dipenderà dalla domanda e dall’offerta e comunque il tutto resta circoscritto a quanto il commerciante e/o la casa d’asta vuole proporre il pezzo e quanto il collezionista/compratore è disposto a pagarla, ma credo che questo dobbiamo lasciarlo decidere al mercato … in definitiva nessuno è sprovveduto. E comunque sia dato che parliamo di monete “nuove” vi sarà tempo e modo per procedere ad un “aggiustamento” dei prezzi; noto però che non si vuol lasciare nemmeno il tempo per questo. Approfitto anche (considerato che spesso, se non in maniera maniacale, si chiedono documenti in continuazione) per informare che: Per coloro i quali non avessero ancora letto e tradotto l’intenzione da me lasciata trascritta nel predetto volume ( o fanno finta), è che mi sono adoperato per isolare (e quindi trascrivere) tutte quelle monete variate che potrebbero essere state ascritte a errori non casuali in fase di coniazione, ma ad un atto volontario adottato dall’incisore. Una volta isolate, l’intendimento era ed è quello che in un successivo momento si potevano concentrare studi adeguati atti a far emergere e relazionare dettagliatamente del perché venivano operate, sulle monete di Napoli, segni identificati con l‘intenzionalità. La Numismatica deve avere il suo percorso a piccoli passi e @rastan non doveva, per me, nemmeno mostrare quello che ha portato in discussione... ma lui è un buono. La monetazione è stata per lunghi anni ferma ed adesso tutti chiedono e vogliono spiegazioni e documenti. Per quanto mi riguarda, un primo passo in avanti è stato fatto e non dimentichiamoci che queste nuove varianti, per la maggiore, sono tutte sfuggite a grandi studiosi della monetazione napoletana; sono novità numismatiche e consideratele come delle aggiunte ai già precedenti lavori del D’Incerti, del De Sopo e del Traina (ai quali non è mai stata chiesta documentazione), ma valutate sotto un nuovo aspetto. Non voglio meriti di questo, figuriamoci, ma lasciatemi/lasciateci lavorare. Una considerazione finale (utilizzando, e mi scuso, questo post) è quella che negli ultimi anni/mesi in questa sezione (del Sud) si stava assistendo ad una vera e propria voglia di conoscenza, di scambio di idee, l’accostamento di molti giovani a questa monetazione, toni pacati, il mostrare ogni giorno sempre monete alla ricerca di spiegazione; in pratica un insieme di ingredienti per evolvere. Al contrario, in questa settimana, noto un distacco proprio di queste persone verso il discorrere, spero tanto di sbagliare ….. ma questa letta ultimamente, purtroppo, non è la Numismatica alla quale appartengo. Sono felicissimo di dare il mio contributo alle discussioni, di riportare e condividere con tutti Voi le mie conoscenze, quelle dove tra le righe non li legge malizia, ma se ci sono utenti che in alcune e/o in tutte, stanno sempre e solo a chiedere giustificazioni, documenti senza conoscere nei dettagli nemmeno la monetazione in questione, ma solo per non capisco quale motivo ecc. ecc. sono costretto a declinare dagli interventi, tenermi tutto per me …. Aggiungo che poi chi li vuole leggere e ricercare, ho appena scritto un Manuale …. molte risposte sono li, altre in progresso, e altre ancora (visto come vanno le cose) le tengo “care” per me, o meglio discuterne a degli incontri umani con chi dico io. Detto questo, buon lavoro a tutti. Pietro Magliocca
    8 punti
  2. Oggi vi presento... Un video! Si tratta del ripostiglio di Meximieux (Ain), Francia. I dati e le informazioni su questo deposito sono molto scarsi e la rete è parca di informazioni e dettagli: Ce trésor du IIIème siècle fut découvert en Juin 2012 lors de travaux de terrassement. Examiné au service régional d'archéologie de Rhône–Alpes, il est composé à 99% d'imitations de Tetricus I et II, ainsi que de quelques monnaies de Gallien, Claude II et Victorin. Non è nemmeno chiaro l'ammontare dei pezzi, comunque compresi tra i 700 e i 1000... Comunque un deposito di una certa consistenza e, presumibilmente, composto sì da imitazioni ma, con buona probabilità, di cosiddetti "minimi" ovvero pezzi dal diametro inferiore (o cmq prossimo) ai 10mm. A differenza di altri depositi comunque, abbiamo un video che mostra alcune immagini e offre dei dettagli sul ritrovamento... Per chi sa un po' di francese ovviamente il tutto è più semplice! Perché vi parlo di questo ripostiglio? Semplice! Passati i 5 anni dalla scoperta, le monete, giudicate di scarso valore e non rilevanti ai fini museali, sono state liberalizzate per la vendita e (tutte? Parte?) finite in grossi lotti esitati da una piccola casa d'aste francese. Le monete, dato il loro stato e il loro valore, non sono nemmeno state pulite e restaurate se non in maniera sommaria... Giusto per capire di cosa si trattasse. Bene... Adesso si tratta solo di avere un po' di pazienza! Questo lo stato del lotto. Dopo un paio di giorni di ammollo, ecco qualche risultato: Sono davvero emozionato nel cimentarmi nella pulizia e nello studio di questa piccola porzione di ripostiglio! Una sorta di analisi preliminare, come se i pezzi fossero stati appena rinvenuti... E il tutto in maniera assolutamente legale! Ecco, ci tenevo a condividere questa cosa con voi. Se i risultati saranno soddisfacenti, li pubblicherò mano a mano!
    4 punti
  3. Questa invece è quella di Francesco II
    4 punti
  4. Si, e’ un po’ così, poi qualcuno rimane alla fine e fosse anche per pochi ne e’ valsa la pena. Il difficile e’ passare dall’identificazione e poi stima alla riflessione sul documento moneta, e’ un po’ il passaggio dall’aspetto puramente commerciale che è nettamente predominante al puro aspetto culturale, storico e divulgativo . E oggi i divulgatori sono rari, molto rari, anche se sul forum ci sono, l’interesse predomina sugli aspetti formativi di volontariato culturale, ma in fondo come ho sempre pensato il forum riflette la vita e i suoi andamenti ...e anche se con malinconia a volte ne dobbiamo poi prendere atto e’ poi giusto per me pero' resistere non fosse altro che come esempi ...
    3 punti
  5. un mesetto fa è stata venduta da Morton & Eden Ltd una moneta definita "la prima moneta in oro araba riportante una legenda di tipo religioso in arabo" la moneta ha realizzato 132.000 sterline + fees ARAB-BYZANTINE, TEMP. ‘ABD AL-MALIK B. MARWAN (65-86h). Solidus, without mint or date (struck circa 72-74h). OBVERSE: No legend. Three standing figures, that in the centre taller than those on either side, as on Byzantine solidi showing Heraclius and his two sons; each crowned and holding in his right hand an orb surmounted by a globe finial (in place of the cross on the Byzantine prototype). REVERSE: In margin: bismillah la ilaha illa Allah wahdahu Muhammad rasul Allah, staff, surmounted by globe finial, fixed vertically on four steps; in field to left and right: B – I. WEIGHT: 4.40g. REFERENCES: Qatar 198, same dies; Barber Institute of Fine Arts, coin AB30, same reverse die; Artuk 5; Lavoix 26; SICA 1, 607; Walker p.18, B.2; Miles, Earliest Arab Gold Coinage type B; Bernardi 5. CONDITION: Scratches both sides (especially on the reverse), otherwise very fine to good very fine, extremely rare and historically important. Ex Baldwin’s Islamic Coin Auction 19, 25 April 2012, lot 7. THE FIRST ISLAMIC GOLD COIN TO BEAR RELIGIOUS LEGENDS WRITTEN IN ARABIC . The Arab conquests in the first decades of Islam are astonishing for their speed and their scale, and their impact changed the Middle East forever. By 31h/AD 651, campaigns in the East had brought about the conquest of Iran and Iraq as the Sasanian empire collapsed, while Syria, Jordan and Egypt had been seized from the Byzantines in the West. Vast areas which had been culturally, politically and religiously different for centuries were now suddenly brought together under the banner of Islam. Coinage, part of daily life as well as vital for paying troops and collecting tax revenues, was a crucial element of this process. In the former Sasanian lands, the Muslims seem at first to have allowed the mint-towns they conquered to continue striking Sasanian drachms without changing the legends or design. From the 30s/650s onwards, the coins were subtly modified to include a brief Arabic legend marking them as an Islamic issue, and during the 40s/660s we find the name of an Arab governor or caliph replacing that of the long-dead Sasanian monarch. But in other respects the design changed little for some fifty years until the great reforms of ‘Abd al-Malik b. Marwan in the late 70s. In the West, however, the situation was rather different. Syria, Jordan and Egypt had been part of the Byzantine currency system, based on gold dinars and copper folles. Unlike the Arab-Sasanian drachms, which all bear the date and mint of issue (a feature also adopted for the post-Reform Islamic silver coinage), Byzantine gold and copper is seldom dated in this way. This means that the chronology of the Arab-Byzantine coinage is less well understood, and scholars continue to disagree over some points, but there are good reasons to accept the broad scheme outlined by Tony Goodwin (Sylloge of Islamic Coins in the Ashmolean, Volume 1, p.106). On this analysis, until the late 30s/650s it appears that the local demand for coinage was met by importing Byzantine copper coins – and that this import was officially sanctioned by the Arabs. In or about 40h, it seems that these imports almost completely stopped, and local cities in Syria, Jordan and Palestine began to issue their own copies of Byzantine folles to fill this gap. From 55h or so, the first copper fulus with Arabic legends start to appear and this represents the inception of what may be termed the Arab-Byzantine coinage. Over the next fifteen or twenty years we find more and more mints beginning to produce these coins, duringwhich period we can also see a move away from local types being issued on local initiative towards ever greater standardization and central control. In or about 70h this culminates in the introduction of a new, uniform type at virtually all mints, with the Standing Caliph image on the obverse and the modified cross-on-steps on the reverse; this was to endure for another decade until it was in turn replaced by post-Reform fulus. By contrast with Arab-Byzantine copper coins, which were clearly produced in very large quantities, it seems that gold coins were never issued in significant numbers. Why was this so? One answer is that the Arab-Byzantine copper fulus were essentially a local coinage, produced on local initiative. This attitude survived the coinage reforms of ‘Abd al-Malik, and so post-Reform fulus may carry any or all of a mint-name, a date, and the name of a local governor or official – although many in fact have none of these and bear purely religious legends. This kind of variety is not found in the silver and gold coinage, which was far more tightly controlled, and indeed the degree of uniformity between coins struck thousands of miles apart is remarkable. So while the caliph was apparently content for governors to strike Arab-Byzantine copper coins to meet local demand, issuing a gold coinage would have been another matter entirely and one which would have required official approval. There are nevertheless indications that the need to replenish the supply of gold coins available within the former Byzantine provinces was being felt during these early decades. A small number of ‘de-Christianized’ Byzantine solidi have survived, all very close copies of seventh century Byzantine prototypes with the bare minimum of modification to remove overtly Christian symbols. Thus the crosses on the emperors’ crowns have been removed, and the cross-on-steps is transformed into a T-shape with the top arm removed, but in other respects the designs and legends are unaltered. There are good reasons to regard these as local issues: Bernardi lists only some fifteen specimens extant (which is less than half the number of ‘year 77’ dinars known today) but these nevertheless copy four different prototypes. This lack of standardization seems to fit better with the idea of a local governor recognizing the shortage of gold coins and so striking solidi which were sufficiently Islamic to be acceptable to the caliph while otherwise attracting as little attention as possible. The coin offered here is a very different proposition from these earlier copies, and is surely to be regarded as part of the first stage of ‘Abd al-Malik’s series of reforms which ultimately led to the adoption of a uniform silver and gold coinage throughout the Islamic world. The obverse is still a close copy of a Byzantine solidus, but it is noteworthy that a type without legend should have been chosen meaning that there is no Latin to be seen. The choice of three standing figures also forms a clear visual contrast with the single figure of the Standing Caliph which featured on virtually all fulus then being struck. The reverse, however, with its Islamic marginal legend written in Arabic around a modified cross-on-steps, is a much bolder statement, unequivocally announcing that the coin has been struck to circulate in a province which is part of an Islamic empire. The coin is still recognisable as the successor to the old Byzantine solidi, but the legends are no longer intended to be familiar to Greek or Latin speakers. Anyone who wished to read the coin had to learn Arabic – which ‘Abd al-Malik had adopted as the official language of the new empire. The coin is undated – the ‘B –I’ on the reverse is a Byzantine indictional year copied from the prototype along with the rest of the reverse design, and no longer represents a meaningful date. But it is generally thought that these first attempts at a gold coinage with Arabic legends were issued between 72-74h, after which dated Standing Caliph gold dinars are known for the years 74-77h, followed in turn by post-Reform dinars issued from 77h onwards. They are best understood as the gold counterpart to an experimental series of Arab-Sasanian type silver drachms which do bear both mints and dates; these are unambiguous in stating that they were issued at Damascus from 72-74h, and it seems difficult to imagine that these gold coins could have been produced elsewhere. Like these silver drachms, it seems that they were never produced in large quantities, and their great rarity today may be explained by the actions of ‘Abd al-Malik b. Marwan after the introduction of his new, purely epigraphic dinars in 77h: ‘The Caliph issued a command that…all of the formerly-used Byzantine and Arab-Byzantine pieces were to be recalled to the mint for restriking. All those who ignored this order were to be punished by death.’ (from The Coinage of Islam: Collection of William Kazan, Beirut, 1983, p.22). la medesima aveva realizzato da Baldwin's 110.000 sterline + fees 6 anni prima
    3 punti
  6. A me spesso.. E' imprescindibile l'attrazione fatale.. Ci sono tondelli come già raccontato più volte che non riesci a capire il perchè del loro richiamo, taluni addirittura fuori area di raccolta. Io ho una mia teoria a riguardo, noi siamo solo dei vicoli, loro i tondelli ci scelgono come custodi del tempo.. Wiva la passione, Wiva l'emozione, Wiva l'irrazionalità... Eros
    3 punti
  7. Qui vi sono alcune "differenze di conio", curiosità che trovano comunque estimatori.
    3 punti
  8. Alcune informazioni spero interessanti, mi perdonerete se le poche informazioni che pubblico sono basiche e soprattutto non vi è la parte storica documentale, ma quella è riservata alla pubblicazione del volume, questo e i seguenti sono solo appunti di catalogazione
    3 punti
  9. Buonasera a tutti, oggi mi trovo ad iniziare questa discussione perchè dopo diversi mesi dal suo acquisto mi sono accorto che quello che avevo acquistato come un sesino di Francesco I d'Este per Modena, è in realtà (o almeno penso) un imitazione coniata nella zecca di Solferino da Carlo Gonzaga. Il volto del duca e l'aquila nel rovescio sono esattamente identici alla moneta modenese e questo mi ha tratto in inganno per tutto questo tempo, anche se sin da subito mi ero accorto che quel poco di legenda rimasta leggibile non combaciava con nessuna variante trovata sui cataloghi. Nelle ultime settimane mi era venuto il dubbio che potesse appunto trattarsi di un imitazione gonzaghesca, ed ecco che finalmente ieri ho trovato quella che credo essere la giusta classificazione di questa piccola ma affascinante moneta. Come si può vedere dalle foto, al dritto, alla destra della testa del duca, si possono ancora leggere le lettere (C)AR . D . G . che sono proprio le iniziali della legenda presente sulla moneta di Solferino. L'imitazione della moneta per modena è davvero ben fatta, continua a risultare credibile anche a quasi 400 anni di distanza... A questo punto mi sorge un dubbio, quali vantaggi poteva portare l'immissione nel mercato di queste imitazioni per le zecche che, come Solferino, le coniavano? Inoltre, vi trovate d'accordo con la mia classificazione della moneta? Grazie a chiunque vorrà partecipare alla discussione. Cioso.
    2 punti
  10. Ti confermo la classificazione e anche, ora come allora, complice la parziale obliterazione delle legende, la intrinseca difficoltà nell'individuazione dell'inganno. Per comprendere le motivazioni (speculazioni monetarie) che potevano spingere a queste imitazioni ti consiglio la lettura del lavoro che ti segnalo in collegamento... perdonerete l'autopromozione...ma è il lavoro più recente e sistematico sulla monetazione bassa di Francesco I. https://www.academia.edu/34619869/Modena_sesini_muraiole_e_giorgini_per_Francesco_I_dEste_proposta_per_una_collocazione_cronologica_delle_varie_tipologie._Prima_Parte https://www.academia.edu/34883901/Modena_sesini_muraiole_e_giorgini_per_Francesco_I_dEste_proposta_per_una_collocazione_cronologica_delle_varie_tipologie._Seconda_parte Si tratta di uno studio pubblicato nel 2017 in sette puntate da Panorama Numismatico e riproposto in formato pdf su academiaedu; in particolare, scorrendo la seconda parte fino all'inizio della quinta puntata (corrispondente al fascicolo di P.N. uscito nel giugno 2017, da pag.41), leggendo i paragrafi di pag,41 e 42 e relative note, potrai trovare la spiegazione, non l'unica, di quanto la speculazione monetaria poteva fruttare ai commercianti del tempo...di fatto un guadagno anche del 25% spostando i sesini da Modena a Firenze. ciao Mario
    2 punti
  11. Ciao! Gettone/tessera ad uso di "titolo di credito convertibile" da parte di un ipotetico possessore, nel senso più ampio del termine, non ti so dire; certamente ci sono stati gettoni/tessere che rappresentavano un "controvalore"; vedi quelli per la distribuzione dell'olio o del sale in uso a venezia, o in generale quelli per ritirare derrate alimentari che sono stati in uso fino al secolo scorso ed emessi da nomerose società caritatevoli o religiose. saluti luciano
    2 punti
  12. Qualche info del giorno prima : inizio ore 18,30 con Conferenza Prof. Lucia Travaini segue presentazione nuovo Gazzettino e Catalogo Ambrosiana si finisce con aperitivo rinforzato offerto dall'Associazione per tutti e in Hotel Entrando la locandina sarà proiettata a video che vi porterà alla Sala Milano entrando a sinistra e scendendo poi la scala 52 posti a sedere controllati ora, quindi due interessati dell'ultima ora potrebbero ancora aggiungersi, in fondo bancone per nuove iscrizioni o ritiro dei prodotti bibliografici per i soli soci Indirizzo esatto Hotel Galles, Piazza Lima 2, Milano, di fronte esattamente all'uscita della metro 1 la rossa, fermata Lima Di fronte anche parcheggio sotterraneo a pagamento Ingresso gratuito per chi ha già dato il nominativo esattamente 50 e per eventuali altri 2, soci o non soci, in pratica chi vuole. Per altre informazioni chiedete pure anche qui, o in MP, o nella nostra mail [email protected]
    2 punti
  13. Condivido in toto quanto detto da Eros..però..però..a volte è meglio darsi un pizzicotto e non farsi perdere dalla smania dell'acquisto e continuare sulla strada del collezionismo che si è scelto... Prendere tutto, diventa dispersivo e dispendioso e col tempo, poi, ci si pente, ad aver accumulato più che collezionato.... Saluti Eliodoro
    2 punti
  14. Già... È giusto il Motivo per cui ho postato alcuni appunti del volume di cui sopra... Almeno si Inizia a capire se poter criticare costruttivamente e in base a cosa... Altrimenti rimane una discussione sterile
    2 punti
  15. Accetto sempre di buon grado critiche costruttive, anzi si figuri che proprio grazie a discussioni animate si è giunti poi a conclusioni che forse, senza contrasti, non si sarebbero raggiunte. Ciò che anima il mio studio è la passione, posso capire che vi possa essere altrettanta passione anche in altri, ciò che non digerisco con facilità è invece la critica fine a se stessa, che NON È quella definita nel link di cui sopra. Critica, non demolizione per partito preso. Questo è il mio punto fermo. Relativamente allo studio, ciò che è stato mostrato è frutto di mesi di studio che spero siano graditi. Lo sharing della Conoscenza è quanto di meglio abbiamo per migliorarci. Aggiungo che la passione mia e dell'autore Magliocca è quanto di più lontano ci sia al marketing o alla strumentalizzazione. Mi pare non vi debbano essere dubbi in merito, qualora ci fossero, eccoli dichiaratamente fugati. My 2 cents.
    2 punti
  16. Questo un dettaglio grafico della spiegazione del perché si tratta di una ribattitura VOLONTARIA riferita alla piastra di Francesco II
    2 punti
  17. Caro @rastan apprezzo la passione che metti nel cercare di convincere chi vuole documentazione precisa. Non si può dare torto ai novelli s.Tommaso se chiedono una cosa lecita (anche se non capisco la trasudante irritazione dalle righe di certuni). Il problema qui è che chi ha posto le aquile capovolte lo ha fatto solo in anni che hanno corrispondenza nei momenti di tensione fra monarchia e popolo, mentre gli altri errori (lettere sottili e no, caratteri diversi, punti e puntini assenti o meno, ecc.) sono equamente spalmati in tutti gli anni di regno di Ferdinando II. L'apposizione dei pennuti a testa in giù è stata fatta solo in alcune monete (per quanto si tratti di un numero consistente) e se è vero che voleva essere un atto di sfida al regnante, risulta difficile pensare che l'autore abbia lasciato documentazione del tipo "sono stato io", ma che abbia preferito nascondersi dietro le varie "varianti" che hanno afflitto tutta la coniazione di Ferdinando. Rimane (in assenza di ulteriori prove) la congettura, a mio parere estremamente probabile, basata sulla coincidenza degli anni. Hai parlato di una più approfondita documentazione che permette di meglio comprendere ed interpretare il tutto. Proporrei di sospendere questa (sterile) polemica in attesa di leggere il libro che dici in preparazione: sarà più facile, poi, giungere - tramite una critica costruttiva - ad una verità. Ma tieni presente che, qualora la documentazione risultasse chiara ed inappellabile a tuo favore, ci sarà sempre qualcuno che non vi crederà: ancora adesso - nonostante secoli di prove - c'è chi non vuol credere che la terra sia sferica...
    2 punti
  18. Arab-Byzantine Coins - An Introduction, with a Catalogue of the Dumbarton Oaks Collection by Clive Foss è arrivato stamattina...leggerò... ma mi pare bello... lo scrivo qua perché, come per tutti i libri che possiedo, se qualche amico di lamoneta fa la ricerca e avesse necessità di info in merito, possa sempre e liberamente chiedermi saluti Alain
    1 punto
  19. Come promesso posto la mia ristretta collezione di monete milanesi dei periodi "repubblicani". Nonostante io (da appassionato di storia) non reputi si possano definire repubbliche quei due territori politici, ho deciso di collezionare comunque le monete in circolazione nei periodi (1250-1310) e (1447-1450) poiché non recano nominativi personali di qualsivoglia signore o capitano del popolo. Ovviamente il principale motivo per cui ho deciso di postare le immagini è di avere un parere da esperti sulle mie monete, dato che come sapete sono agli inizi con la numismatica e a parte le nozioni storiche non posseggo elevate conoscenze tecniche. Mi scuso in anticipo per la scarsa definizione delle immagini ma non ho a disposizione al momento strumenti fotografici migliori. Grazie a chi commenterà. Comincio con la mia unica moneta della Prima Repubblica, l'Ambrosino Piccolo (ultima emissione):
    1 punto
  20. Ottimo esemplare da aggiungere alla tua collezione... pur avendo seguito l'asta live non ho assolutamente fatto caso alla diversità del rovescio ! In archivio per Ancona ho ritrovato solo le immagini dell'esemplare passato alla NAC, con cordoni singoli (immagine nel tuo primo post), nessuna traccia di questa tipologia "APOSTOLVS". Ciao, RCAMIL.
    1 punto
  21. Buonasera, sperando di riprendere questa discussione allego l'ultimo acquisto. Stato pontificio, papa Gregorio XVI, 50 Bajocchi, anno 1832, zecca di Roma Classificata da PCGS MS 64 Cosa ne pensate? La moneta al rovescio raffigura San Romualdo con crocifisso, genuflesso a destra, innanzi ad una roccia con teschio e bastone; alle sue spalle un albero. Questa moneta commemora San Romualdo, fondatore intorno all'anno 1000 dell'ordine benedettino dei Camaldolesi, presso il quale il Pontefice trascorse gran parte della sua vita, fino a diventare Generale dell'ordine.
    1 punto
  22. Senza contare cosa cela ancora il sottosuolo o il fondo del mare nostrum. Un'infinità di opere d'arte che non possiamo nemmeno immaginare. Un giorno la tecnologia ci permetterà di vedere attraverso il suolo ed i km di mare e ne vedremo delle belle... Silver
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  23. Ti ringrazio @mariov60, appena avrò un attimo leggerò sicuramente il tuo lavoro su Francesco I. Ne approfitto anche per farti i miei complimenti per quanto riguarda il lavoro sui sesini di Rinaldo d'Este che ho recentemente letto e apprezzato molto!
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  24. Beh, quasi Perché prima di incominciare a coniare le monete, bisognava trovare un posto dove farlo La prima Zecca Quel posto non poteva essere che a Philadelphia, sede del governo e capitale federale. Il 18 luglio 1792, David Rittenhouse, che era stato scelto da George Washington in persona come primo direttore della Zecca degli Stati Uniti, acquistò due lotti di terreno per questo scopo. Su quei lotti sorgevano già alcune strutture, ma erano inadeguate per le necessità della Zecca. Furono così rase al suolo, e si iniziò la costruzione dei nuovi fabbricati. I lavori procedettero rapidamente per tutta l'estate, e il 7 settembre il primo fabbricato era pronto per ospitare laminatoi e trafilatrici al primo piano, e una fornace per la fusione dei metalli al piano terra. Subito dopo, si diede il via alla costruzione dell'edificio principale, su tre piani, che avrebbe ospitato gli uffici, i locali per il pubblico, un caveau seminterrato, e una stanza per la coniazione dell'oro. Fu presto evidente che le due strutture non erano abbastanza grandi per ospitare tutte le operazioni della Zecca, così il 4 ottobre 1794 fu acquistato un ulteriore lotto di terreno, su cui venne costruito un terzo fabbricato. Tutti e tre li vediamo in una libera interpretazione di Edwin Lamasure Jr, in un acquerello dei primi del '900 (non esistono dipinti coevi), realizzato su commissione di Frank H. Stewart, che dopo aver acquistato i fabbricati (già venduti una prima volta nel 1835), consapevole della loro importanza storica, tentò di girarli alla municipalità di Philadelphia o al governo federale, affinché li ricostruissero, con i materiali originali, in un altro posto, ricevendo un rifiuto da entrambi. Avendo necessità di una nuova sede per la sua azienda di forniture elettriche, non gli restò altra scelta che demolirli non prima però di averli fatti romanticamente ritrarre da un famoso paesaggista dell'epoca. Uno dei principali problemi per la neonata Zecca, era quello di mantenere in condizioni adeguate i macchinari per la laminazione, necessari per trasformare i lingotti di metallo nelle lunghe strisce da cui poi si sarebbero ricavati i tondelli grezzi. I laminatoi erano in rame, e si consumavano e rompevano facilmente, costringendo spesso a interrompere la produzione. Soltanto più tardi sarebbero arrivati laminatoi, assai più resistenti, in acciaio. Quanto alle presse, erano del tipo a vite, e venivano mosse dalla forza umana, o da quella dei cavalli. Ci volevano dai due ai quattro uomini per far oscillare il pesante braccio trasversale che girava il meccanismo a vite. E tali presse, non erano adatte per la coniazione delle monete di grosso modulo, come i dollari d'argento, ma questo i funzionari della Zecca lo scoprirono solo nel 1794, poiché era loro probito coniare oro e argento fino a quando non avessero depositato titoli a garanzia, come previsto dal Mint Act. Albion Cox fu il primo assayer (responsabile della qualità della produzione) della Zecca, e Henry Voigt, che aveva lavorato in una zecca tedesca, il primo Chief coiner. A entrambi fu richiesto di depositare obbligazioni per un importo di 10.000 dollari, prima di accettare depositi di oro e argento. Diecimila dollari erano una somma inimmaginabile nel 1794, e nessuno dei due poteva sperare di trovarla. Così. il 3 marzo di quell'anno, il Congresso ridusse la somma richiesta al chief-coiner a 5.000 dollari, e quella dell'assayer a soli 1.000 (soli si fa per dire, erano sempre un sacco di soldi ). A quel punto, il direttore Rittenhouse pagò per conto di Voigt, e Charles Gilchrist per Cox. Gilchrist era un commerciante in bottoni, fibbie e orologi, e uno dei primi depositanti di lingotti d'argento. Eh già, perché, costruita la sede, espletate tutte le formalità burocratiche, messi in funzione i macchinari, la Zecca non avrebbe potuto coniare neanche un penny in argento (men che mai in oro), se qualcuno non le avesse fornito la materia prima...di suo, la prima Zeccca degli Stati Uniti, non possedeva nemmeno un'oncia di metalli preziosi petronius
    1 punto
  25. Basso livello? Ma de che? Che male c'è a mettere in collezione una moneta in basso livello di conservazione ma, comuqneu, ad altissimo contenuto storico? Come ho già scritto tante volte, per quanto mi riguarda, pur apprezzando le monete belle e ben conservate, le mie monete preferite sono quelle che tanti, troppi, considerano catorci. E proprio quelli "catorci" ricolmi di energia data da una "vita veramente vissuta" proprio perché non sono rimaste nascoste ed intonse per centinaia d'anni, mi fanno provare emozioni "vere" e fanno volare la mia fantasia. ? Perché quando guardi una moneta non riesci a ragionare con la testa ma senti le emozioni che arrivano dal cuore. Ed il bello è proprio quello, per me, farmi portare dai sentimenti e dalle emozioni... già ragiono troppo nella vita e nel lavoro, almeno dello svago voglio essere veramente io e farmi guidare dall'istinto e non dal pensiero. Io preferisco 1000 volte avere monete che arrivano da 2000 anni di storia ma che affascinano tutte, nessuna esclusa, che avere 2000 monete di Nerone che valgono un capitale ma che me ne piace il 3%! ? Come diceva sempre il buon vecchio Arnold: « Che cavolo stai dicendo, Willis?! » Credo che ci siano passati più o meno tutti, poi ognuno ha scelto la strada che preferiva. Io ho scelgo la strada dell'appassionato piuttosto che quella dello studioso. E proprio in virtù della mia scelta le monete che prendo sono quelle che più mi appassionano anche se non sono di Antonino Pio o Filippo I! ? Ti auguro di fare tanti acquisti e di non farti picchiare dalla dolce metà! ? Ciao! TWF
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  26. non so se può essere utile ma uno sportello di san marino è chiuso questi giorni per chi si reca li http://www.libertas.sm/notizie/2018/06/04/san-marino-chiusura-sportello-di-vendita.html
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  27. Ecco La leggenda sul dritto sembrerebbe ribattuta (soprattutto a ore 5)
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  28. È una bella banconota, non presenta il fiorellino centrale, i colori sono molto belli, e nonostante presenti macchie e sporco raccolto, secondo me rimane ancora gradevole. Dalla foto le pieghe hanno una certa importanza, ma non riesco a vedere se la carta conserva ancora, per le parti esenti da pieghe, una certa consistenza. azzardando una valutazione direi che siamo prossimi al BB, ma ciò, per me dice poco, perché nonostante presenti i difetti sopra indicati ha per quanto mi riguarda ha il fascino e l’attrattiva del non trattata. Purtroppo il valore non è elevato, pur essendo una matrice decreto del ‘21. hai per caso trovato un insieme di queste banconote? Il ritrovamento assumerebbe un certo fascino messe tutte insieme. Ti consiglio di conservarle con cura ne hai altre?
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  29. Note that the roma coin had a test cut in the lion's mane close to the left ear that has magically disappeared in the goldberg auction. There is no trace of repair visible in the photo. ?
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  30. Grazie per le belle foto. per la valutazione ti ha risposto nikita, utente molto preparato sulla tipologia. Se proprio volessi venderle potresti metterle in asta su ebay o sui tanti gruppi facebook (senza pagare commissioni). Io ti consiglierei di tenerle, per ricordo o di regalarle a qualche giovane o bambino in età che possa apprezzare la storia del nostro paese ed il fascino che questi documenti monetali trasmetto... chissà, hai visto mai che gli diano una scintilla per una passione sana in tutto questo spadroneggiamento dei vari reality...
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  31. Facciamo un po' un riepilogo dello stato dell'arte sul tema : I fratelli Gnecchi lo inseriscono nelle monete della Seconda Repubblica (1447 - 1450 ) Ambrosoli lo sposta alla Prima Repubblica ( 1250 - 1310 ) l'Ambrosoli poi basandosi sulla presenza di mezzi fiorini in due tesoretti, uno di Cameri ( Novara ) e uno nel bergamasco con monete non posteriori a Giovanni Visconti sposta la datazione poi a non dopo la prima metà del secolo XIV Il Tribolati propone di spostare la data al periodo di Giovanni Visconti ( 1349 - 1354) per arte e stile il CNI ripropone invece la Prima Repubblica come datazione Molto importanti furono in un loro studio Colin Martin e Mario Orlandoni fondato su un tesoretto del Veneto in cui in base alle monete dello stesso mettono una forbice di datazione dal 1330 al 1370 con monete tra l'altro in ottima conservazione che escluderebbe anche un periodo molto antecedente. Colin Martin successivamente restringe il periodo al solo Giovanni Visconti confermando l'ipotesi Tribolati De Magistris invece ritiene il tutto da porsi tra il 1313 e il 1327 Crippa con una sintesi lo pone negli anni di Luchino e Giovanni Visconti dal 1339 al 1354. Bazzini e Toffanin lo attribuiscono anche loro a Luchino e Giovanni Visconti nel periodo 1339 - 1349. Questo è un po' la cronistoria ovviamente si può più o meno avvalorare le varie ipotesi con in più quella M gotica a tutto campo che per me certo non è irrilevante in tutto questo.
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  32. Spero davvero non vi sia alcun concetto di schieramento, sarebbe cosa infantile e non da "pasionari" come noi. Relativamente alla pubblicazione del volume, replicando a @Silver70, esso è in fase di redazione, stimo la sua ultimazione in qualche mese, magari entro l'anno se il lavoro (quello reale che facciamo per sopravvivere) ci lascia il tempo di scrivere e approfondire Il volume sarà ovviamente distribuito in più canali e acquistabile anche online. Dettagli ulteriori ora sono davvero prematuri, siamo ancora in fase di costruzione dei vari capitoli.
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  33. Hai detto una cosa veramente bella...e giusta mi sa, è un richiamo... Pazzesco...davvero interessante..ora ci ragiono sopra. Grazie.
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  34. Era l'89 e quel folle di Francesco Salvi esordiva con un pezzo che divenne un tormentone il cui ritornello diceva.. c'è da spostare una macchina..in disco era un cult, visto le macchine parcheggiate anche in terza fila... Nel video anche il primo Rapper Italiano...
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  35. E questo un piccolo dettaglio di alcuni riferimenti sempre al campo di Aragona Sicilia, di piastre da 120 grana con ribattuta sulle stesse aquile, di un 12 tari siciliani senza campo Aragona (moneta molto rara presente sul gigante da questa prossima edizione 2019 e della piastra 1805 capelli lisci sempre con le aquile rovesciate
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  36. Anche una tenaglie a lavora in contrapposizione di lame, avrebbe lasciato tracce sui due lati. In ogni caso, se fosse una tenaglia, sarebbe compatibile con un taglio in antico? O piuttosto con un taglio ottocentesco o giù di lì? nel secondo caso ci troveremmo di fronte al l’eliminazione di un falso coevo all utensile.
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  37. Cerchiamo di essere più precisi : le differenze di conio relative alle leggende con caratteri più o meno spessi, più o meno differenti, con leggende continue o discontinue, i vari punti nello stemma del Portogallo, il numero di Torrette sono alcune delle differenze di conio. Discorso completamente differente è invece quando si analizzano vere e proprie varianti : tali sono ad esempio quelle araldiche. I Gigli a forma piramidale (cioè in formazione 1/2 anziché 2/1 sono anch'essi presenti solo in alcuni dei millesimi delle piastre borboniche : 1793 1795 1817 1818. I Gigli a forma piramidale non hanno una documentazione a supporto ma possiamo solo fare deduzioni per incastri tra le piastre e i loro millesimi da un lato e dall'altro gli avvenimenti storici dei periodi corrispondenti . Differente è il discorso per le aquile capovolte. Documentazioni specifiche permetto o di meglio comprendere ed interpretare il tutto. Vi suggerisco anche una variante molto interessante che sarà presente sul futuro gigante riguardo i 12 tari : il campo di Aragona (proprio quello delle aquile) ASSENTE. Tutte coincidenze strane nevvero? E anche lì, i millesimi coniati così hanno una corrispondenza di eventi storici fondamentali... Poi ripeto, si può anche ritenere il tutto frutto di sogni e di cattive digestioni, in fondo si tollera gente che crede alla omeopatia o che il Pescasseroli possa vincere la Champions League, vorreste non tollerare chi, con gran passione prova a fare ordine sulle piastre napoletane?
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  38. Molto divertente.. l'importante è trovare i documenti per spiegare anche i tappi ed i sottobicchieri..
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  39. Devo darti una brutta notizia: soffri di pareidolia!?
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  40. Mi piace, complimenti! Bel lavoro
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  41. Taglio: 2€ Nazione: San Marino Anno: 2017 Tiratura: 600.000 Condizioni: Spl Città: Bassano del Grappa (VI)
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  42. Grazie per il benvenuto Adelchi, ma non credo di essere un buon acquisto :) :) Nel senso che, come ho detto in un altro post, non sono strettamente un collezionista numismatico (sì, ho qualche centinaio di monete di valore pressoché nullo, tutte recenti o al massimo dell'800, raccolte nel corso degli anni, ma nient'altro)(al massimo sono un "raccoglitore", non un collezionista...), quindi il mio apporto alle discussioni potrà essere molto limitato. ma mi piace imparare... ;) A Sirlad: posso capire che l'intento fosse d'aiuto, e la ringrazio, e per me la questione è ampiamente conclusa. Mi consenta però di dire che sentirsi dare il benvenuto in due distinti post con la richiesta più o meno esplicita di sapere dove ho preso la moneta che posto... mi ha un po' indisposto. Se fossi stato maleducato avrei risposto "non credo le serva saperlo per identificare la moneta", ma non lo sono e non ho nulla da nascondere, per cui le ho scritto dove me le sono procurate. Aggiungo che entrambi i venditori e-Bay da cui ho acquistato i due lotti avevano un elevatissimo numero di feedback, entrambi affermavano che le monete non provengono da scavi effettuati in Italia ed entrambi citavano stralci della legge in materia; solo per questi motivi mi sono fidato ad acquistare. Poi, è chiaro che non si tratti di garanzie... Infine, quello che ho scritto sulla cultura del sospetto lo ribadisco: spesso nei gruppi di collezionisti (e qui mi riferisco più direttamente a quelli filatelici, che conosco molto bene)(ma non solo ad essi) ci sono quelli desiderosi di aiutare i neofiti per cercare di appassionarli alla materia, e divulgarla, e quelli che fanno ostracismo fin da subito, "sospettando" il neofita di essere in cerca di guadagni "facili", piuttosto che di essersi procurato il materiale in maniera losca, piuttosto che... eccetera. Ho visto decine di neoiscritti al forum di filatelia che frequentavo abbandonare dopo tre post perché (sfortuna loro) sono incappati in uno di questi ostracisti, e sinceramente le sue risposte alle mie domande avrebbero potuto sortire il medesimo effetto. Tutto qua... Buona serata
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  43. 1928 20 lire "Cappellone" (Big Hat). Issued for celebrating ten years from victory in WWI, his nickanme is for the big helmet on the head of the King. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3/41 petronius
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  44. Buongiorno gente....io vado fiero del mio gruppo di grani, qualcuno meglio conservato, qualcuno più circolato ma che diventano tutti bellissimi quando stanno in compagnia, non ci sono ancora tutti ma un po' alla volta la foto di gruppo si allargherà... p.s. la numismatica è una sana passione, ti fa respirare la storia, ti permette di ammirare tante piccole meraviglie, affina il senso del bello, ti insegna a guardare i dettagli, a cercare, a chiederti perché, a trovare risposte e la cosa forte è che tante non sono ancora state scritte e puoi provare a darle tu. Non potevo scegliere di meglio! Una boa per il cuore e per la mente. e ora la foto di gruppo..."cheese ".....niente non sorridono......
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  45. La moneta di cui vado più fiero è questo 50 lire 1911. Purtroppo in questi ultimi tempi mi sono piovute addosso spese che non mi hanno più permesso di "investire" o "spendere" ( dipende dai punti di vista) troppi soldi per la numismatica. Quindi questo 50 lire penso che per un po' di tempo rimarrà "l'apogeo" delle mie spese numismatiche.
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  46. aiutooooooo che domanda ..... prendile tutte allora, provo a fare dei distinguo.... 1 - il solido di Giustiniano è interessantissimo perché "figlio" di una identificazione "recente" ed è una moneta di grande fascino e nel tuo caso specifico anche molto bella. - sezione BIZANTINE 2 - il solido di Giustiniano II ha una storia tutta sua, e c'è un bellissimo articolo del 1959 di più di 100 pg solo per lui su ANS. il pezzo però non è in se bellissimo, consumato e ok, ma anche parecchio tosato e non è una decentratura.... - sezione BIZANTINE 3 e 4 - due bei solidi ostrogoti, personalmente "voto per il secondo" - Sezione - OSTROGOTI 5 - Grimoaldo, siamo a cavallo tra la fine del VIII e inizio IX secolo, moneta piena di storia, ducato di Benevento - forse leggermente tosata ha perso qualcosa del bordo almeno al dritto - sezione LONGOBARDI / BENEVENTO per il mio gusto personale sarei molto in dubbio tra la numero 1 e la numero 4 .... ma alla fine prenderei la numero 1 perché sembra una moneta "normale" , ma se ne vedono poche in giro... poi.... non ho nemmeno una vaga idea dei prezzi.... e non so cosa tu collezioni di solito....
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