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  1. eracle62

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/02/18 in tutte le aree

  1. Ho notato anch'io l'avanzare del fenomeno e vi confesso che personalmente spero che prosegua e addirittura si intensifichi! Per chi, come me, raccoglie monete per il loro valore storico e non per la rarità o il valore venale, ed ha un portafoglio modesto, è una manna dal cielo! Non fraintendetemi, è ovvio che spero di perderci il meno possibile, e quindi sarei contento se il valore delle mie monete si mantenesse più o meno stabile, ma una moneta in MB è comunque una moneta leggibile che ha svolto perfettamente il suo dovere, e quindi potermi permettere tipologie prima per me meno accessibili perché ora impera il motto "fior di conio o morte" non può che farmi felice! Poi a me una moneta di 200 anni che non ha mai circolato dà l'idea di una moneta "fallita", quindi spero che la maggioranza che non la pensa come me e che alimenta questa dinamica di mercato cresca sempre di più! Viva il fior di conio!
    5 punti
  2. Riporto un articolo dal web: Nel 1913, al Louvre, è stato registrato con un generico “dito romano” con il numero di riferimento BR78. Poco o nulla si conosceva infatti della storia del frammento, prima che arrivasse a Parigi nel 1860 insieme ad altri pezzi della collezione del marchese italiano Giampietro Campana, venduta in vari paesi e poi acquistata in parte da Napoleone III per il Louvre. Addirittura si ipotizzava che si trattasse del dito di un piede di una presunta statua colossale sconosciuta e nulla di più. Tutto questo fino a quando una ricercatrice, Aurelia Azema, ha iniziato a studiare il dito indice conservato al Louvre per una tesi sulle antiche tecniche di saldatura. La studiosa infatti, ha subito intuito che non si trovava di fronte il dito di un piede ma quello fratturato di una mano e, calcolando le proporzioni, di una presunta statua alta circa 12 metri. Questo è stato un primo indizio che ha portato la ricercatrice a chiedersi se si trattasse della statua di Costantino o meglio, dei suoi preziosi e importantissimi frammenti conservati ai Musei Capitolini e risalenti al IV secolo d.C. Immagine dal portale dei Musei Capitolini La statua colossale infatti, secondo la tesi più accreditata, doveva raggiungere, in posizione stante, un’altezza di 10-12 metri, anche se non esiste un elemento che lo confermi con certezza. Altri due indizi però hanno convinto Aurelia Azema che era il caso di indagare ancora : il processo di fusione e e le somiglianze stilistiche con i frammenti di Roma. In seguito a tutti i riscontri e controlli del caso, l’archeologo Nicolas Melard, ha utilizzato un processo di modellazione 3D per produrre una replica del dito che alcuni scienziati hanno portato al museo di Roma il 17 maggio e che corrisponde perfettamente con i frammenti custoditi a Roma. Ne ha dato notizia in anteprima il giornale The Art Newspaper e sicuramente sarà presto ribattuta dai principali organi di stampa. Ricordiamo che i preziosi reperti di Roma, si possono ammirare nell’Esedra del Palazzo dei Conservatori ( a pochi passi dalla stata equestre di Marco Aurelio) e comprendono la testa colossale (cm 177), un globo e la mano sinistra (che teneva il globo). Anche in questo caso non si sa molto dei frammenti. E’ ignota la provenienza della scultura, conservata almeno dal XII secolo in Laterano e trasferita in Campidoglio nel 1471 insieme agli altri bronzi della donazione del Papa Sisto IV. Come abbiamo già accennato, si tratta presumibilmente di un’immagine di Costantino realizzata negli ultimi anni della sua vita come si evince anche dai segni tipici della senilità nelle fattezze della testa colossale. Proprio per questo motivo è stata scartata l’ipotesi che si trattasse invece di Costanzo II che non ha superato i 45 anni di età. Ora che ne sarà dell’indice di Costantino? Sarà rivalutato nella collezione del Louvre , lasciato in un deposito o magari restituito al ‘legittimo proprietario’ ?
    3 punti
  3. Salve a tutti! Premetto che forse questo mio post potrebbe sforare un po' rispetto all'argomento della stanza, in tal caso vi chiedo scusa per l'errata collocazione e vi prego di provvedere a sistemarlo come meglio credete, spero tuttavia possa essere comunque d'interesse e che possa gettare il seme di una interessante e utile discussione arricchita da interventi ben più importanti di questo suo modesto inizio. Mi capitò, girando per bancarelle di rigattieri lo scorso anno, d'imbattermi in un libricino sgualcito e consunto ("Lettere familiari del Conte Lorenzo Magalotti"), gettato in disparte in mezzo ad altri vecchi libri polverosi. Incuriosito dall'aspetto vetusto e dalla data di pubblicazione (1741) lo acquistai per pochi euro. Sfogliandolo presto notai un dettaglio che da appassionato di monete del ducato di Milano austriaco di fine settecento non poteva non riempirmi di gioia e rendermi più che soddisfatto dell'acquisto..sul fondo del libro infatti un precedente proprietario aveva stampigliato un po' dappertutto un paio di monete In particolare notai la chiarissima impronta di un quattrino di Maria Teresa,con pure il millesimo (1777) evidentissimo, oltreché una probabile impronta di un mezzo soldo (visti i 20mm di diametro di questo altro stampo) sempre di Maria Teresa, infine notai l'ombra appena accennata di una terza moneta sconosciuta, che è in parte responsabile di questo post avendomi fatto ammattire nel tentativo di identificarla fino ad oggi. Si tratta di appena una leggera ombra (di 24 mm di diametro circa) che non tornandomi con nulla di conosciuto della monetazione austriaca coeva al libretto non riuscii sul momento ad indentificare; oggi tuttavia (motivo per cui ho pensato di azzardarmi a scrivere questo post un po' particolare) mi è parso di intuire la vaga sagoma di un'aquila coronata a due teste presentante un tondo sul petto con un numero.. non ho trovato di meglio che pensare alla monetazione austriaca di primo ottocento di Francesco II, tipo il 3 Kreuzer e 6 Kreuzer che presentano appunto un tondo sul petto dell'aquila con lì alloggiato il valore nominale del nummo, tuttavia come potete vedere voi stessi da queste immagini il numero nel tondo di questo stampino non pare affatto né un tre né un sei bensì a mio avviso un uno. Da quí, per farvela breve, (penso di essere già stato fin troppo prolisso e spero di non aver messo troppo alla prova la vostra pazienza con questa mia pareidolia) sarei giunto alla conclusione di poter ipotizzare che si tratti dello stampo di 1 Kreuzer Austriaco (di Francesco II suppongo). Detto ciò non sapendo quale sia il diametro di questa moneta (visto che ho avuto modo di vederla solo in foto su internet) non sono in grado di confermare questa mia piccola ipotesi..voi per caso sapete se il diametro del 1 Kreuzer di Francesco II corrisponde ai 24mm dello stampo in questione? Un'altra domanda (e qui davvero concludo) che vorrei farvi è se questi spiccioli austriaci potevano circolare liberamente all'interno del ducato.. sperando che questo mio intervento possa essere uno spunto per un'interessante discussione sulle monete circolanti nel ducato di Milano a fine settecento-primi ottocento, vista anche la presenza degli stampi dei quattrini unitamente a questa moneta di qualche anno più recente. Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione che vorrete dedicare a questo mio intervento che sebbene prolisso e noioso vi assicuro essere dettato da una sincera passione numismatica e curiosità!
    3 punti
  4. Ciao La distinzione tra asse e dupondio è sempre stata oggetto di discussione e da quel che ho letto nell’articolo se pur spiegata bene,ne è stata tralasciata una parte, provo a spiegare quello che ho imparato, leggendo e ragionando su quel che leggevo. Sino a Nerone le differenza sostanziali erano due : peso e metallo, uno come già detto rosso l’asse in rame e giallo il dupondio in oricalco, differenza che dopo poco tempo scompariva per l’ossidazione che essendo anche il dupondio in maggioranza composto da rame risultavano identici con notevole difficoltà di identificazione e visto che la differenza di peso era minima circa 4 gr la cosa si faceva dura,dopo poco tempo a causa dell’usura e del peso effettivo del tondello non sempre esatto sia per una moneta che per l’altra, ma visto che il valore intrinseco rimaneva comunque doppio la cosa non penso andasse molto a genio sia a chi doveva riceverlo che a chi doveva spenderlo. Nerone come sappiamo fece la riforma che semplicemente riassumiamo in corona radiata e laureata, ma prima di arrivare a questo ci furono diverse prove, sia per l’una che per l’altra moneta. Furono coniati degli assi ridotti con in esergo il valore I dal peso di circa 6 gr sia con la testa radiata che con la testa laureata, e con lo stesso retro come per esempio il Genio che si trova con la testa laureata e il segno in esergo I o l’Apollo citaredo con testa radiata e il simbolo I o i vari dupondi qui con segno II o senza , es della serie con al retro la Securitas la troviamo con Nero radiato o laureato stessa cosa per la serie con la Victoria Augusti, pero’ tutte queste prove probabilmente sono finite con la scelta della semplice corona radiata e laureata per distinguere i due valori, cosa molto semplice e istantanea da vedere e capire anche per le persone meno colte, e eliminando il problema dell’ossidazione. È vero ci sono varie aste che catalogano assi per dupondi solo in base al peso,anche se ho visto che su tre dei 4 link postati il peso era di circa 10 gr e non ne riesco a capire il motivo se non uno sbaglio o un tentativo di attirare maggiormente l’attenzione del compratore. Questo come ho detto è quello che ho capito sulla differenza tra questi due nominali, passibile di correzione. Secondo il mio parere la moneta descritta rimane un’asse. Silvio
    3 punti
  5. Ed ecco qui gli altri 5 esemplari. Londinium, RIC VII 30 var., CT 8.04.002 IMP CONSTANTINVS AV, Ritratto laureato e corazzato rivolto a destra / GENIO POP ROM, Genio stante a sn. con patera e cornucopia. S-F nei campi / MSL in esergo. AD 314. 3.3 g x 20 mm. Rating R (1 esemplare negli hoard di riferimento) nel CT, R4 nel RIC. Londinium, RIC VII 50, CT 8.06.001 IMP CONSTANTINVS AVG, Ritratto laureato e corazzato rivolto a destra / GENIO POP ROM, Genio stante a sn. con patera e cornucopia. S-P nei campi / MLN in esergo. Tardo 314. 3.6 g x 21 mm. Rating scarce (6 esemplare negli hoard di riferimento) nel CT, R2 nel RIC. Londinium, RIC VII 96, CT 8.08.021 IMP LICINIVS P F AVG, Ritratto laureato corazzato e drappeggiato rivolto a destra / SOL INVICTO COMITI, Sol stante a sinistra, guarda a sinistra, chlamys sulla spalla sinistra, mano destra sollevata e la sinistra sollevante un globo. T-F nei campi / PLN in esergo. Tardo 315-316. 2.8 g x 19 mm. Rating scarce (6 esemplare negli hoard di riferimento) nel CT, R3 nel RIC. Esistono due serie T-F / PLN : la prima è del tardo 309-311, la seconda del 315-316. La differenza consiste nel peso: 4.48 g teorici nella prima (terza riduzione di Londinium: 72 pezzi per libbra romana) contro 3.36 g teorici nella seconda (96 pezzi per libbra romana). In base al dato ponderale e ai confronti (B3 - laureato, corazzato e drappeggiato rivolto a destra) reputo questo esemplare attribuibile al 315-316 d.C. Roma, RIC VII 42, IMP LICINIVS P F AVG, Ritratto laureato corazzato e drappeggiato rivolto a destra / SOL INVICTO COMITI, Sol stante a sinistra, guarda a sinistra, chlamys sulla spalla sinistra, mano destra sollevata e la sinistra sollevante un globo. C-S nei campi / RS in esergo. 315-316 d.C. . 3.4 g x 20 mm. Rating R3 nel RIC. Ed infine torno a Costantino per il pezzo meno comune (almeno così stando ai rating del RIC) Legenda al diritto CONSTANTINVS PF AVG T/ F PTR . Due gruppi come possibilità di catalogazione: RIC VII Trier 861-862-863-864 : escluso per la legenda a rovescio spezzata (MARTI CON-SERVATORI), pur essendo tipi ben diffusi (rispettivamente C2 , C, C, scarce) RIC VII Trier da 49 fino a 55: gruppo molto meno diffuso. Presenza di legenda a rovescio MARTI CON-SERVATORI MARTI CONS-ERVATORI e in un caso legenda lunga senza spezzatura: RIC VII Trier 52 var. CONSTANTINVS PF AVG, ritratto laureato corazzato e drappeggiato / MARTI CONSERVATORI, Marte stante a destra, reggente lancia con la punta rivolta in basso nella mano sinistra mentre la destra regge uno scudo in campo dx. T – F/ PTR. 313-315 d.C. 20 mm, 2.8 g. Rating R 4. Vedremo se il futuro ci riserverà qualche altro esemplare interessante... per ora sono contento già così. Ciao Illyricum
    3 punti
  6. Alle opere citate aggiungo : Il libro del pellegrino (Siena 1382-1446). Affari, uomini, monete nell'Ospedale di Santa Maria della Scala Gabriella Piccinni,Lucia Travaini 2003 Il tesoro di Montella (Avellino): ducati e fiorini d'oro italiani e stranieri occultati nella metà del Trecento Travaini L. Broggini M. 2016 Le collezioni della Fondazione Banco di Sicilia. Le monete. Le monete siciliane dal Vespro al 1836, a cura di L. Travaini con la collaborazione di Sarah Fontana, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano), 2013. Il patrimonio artistico di Banca Carige. Monete, pesi e bilance monetali, a cura di Lucia Travaini, con la collaborazione di Monica Baldassarri, Cinisello Balsamo (Milano), 2010. (a cura di Lucia.Travaini), L’Agontano. Una moneta d’argento per l’Italia medievale. Convegno in ricordo di Angelo Finetti. Trevi (Perugia) 11-12 ottobre 2001, Perugia, 2003. Monete medievali e materiali nella tomba di San Geminiano di Modena, Federica Missere Fontana e Lucia Travaini, Centro Studi Storici Nonantolani, 2005. ( a cura di Lucia.Travaini.) Moneta locale, moneta straniera: Italia ed Europa XI-XV secolo. The Second Cambridge Numismatic Symposium. Local Coins, Foreign coins: Italy and Europe 11th-15th centuries (Società Numismatica Italiana – Collana di Numismatica e Scienze Affini) Pinacoteca Comunale “Orneore Metelli” di Terni. Medagliere, di Angelo Finetti e Fiorenzo Catalli, curat. scientifica di Lucia Travaini, Milano 2001.
    3 punti
  7. Mai dimenticato.. Questo lo dicevo ai miei alunni sin dai primi anni del mio insegnamento. Sono nato accanto ad un tondello mio padre era un numismatico, la mia culla era piena di tondelli.. Questo lo dico anche a coloro che pensano che questa scienza sia minore ad altre, sbagliandosi, forse è la più completa, senza il forse. Questo lo dico anche a coloro che trascurano l'enorme contributo degli appassionati..raccoglitori.. Questo lo dico alla vita e al mio credo.. Eros
    3 punti
  8. Queste sono le cose che vorrei sentire e vedere più spesso... Il tuo trasporto verso l'evento, ed il messaggio che dai a tutti gli appassionati... e quella la nota lieta che ci voleva, e che appaga tutto il lavoro che c'è dietro dietro le quinte, per far si che tutto venga letto e vissuto nel migliore dei modi. Eros
    3 punti
  9. biglietti fatti, ora aspetto solo il fatidico giorno, un occasione immancabile per un appassionato di numismatica come me.
    3 punti
  10. @donnie.. se sei interessato alle legende in questo quaderno di studi troverai quello che potrebbe fare al caso tuo...in generale. La ricerca è dell'amico Giaccardi. http://www.classicadiana.it/libreria/content/aavv-quaderno-di-studi-xi-2016
    2 punti
  11. E poi a qualcuno da fastidio se qualche amico mi chiama Prof. Metto ordine su questa moneta: Il CNI la riporta, il D'Incerti anche (quella del CNI)....ma il De Sopo (il cui lavoro sarebbe l'inclusione di ulteriori varianti rispetto al D'Incerti) la mette nelle inedite. Non sappiamo a questo punto se l'esemplare del De Sopo (purtroppo senza riferimenti) sia o meno quello del CNI ma ha il pregio d'inserire la foto dell'esemplare nel suo libricino. Ad oggi a me risultano 4 esemplari e se quello del De Sopo è diverso da quello del CNI siamo a 5....comunque sia 4 oppure 5 oppure 6 non fa differenza. La moneta è segnata ed è questo quello che conta....non è del metallo in eccesso o quel che si vuol far passare.....troviamo l'inserimento del doppio punto anche in questo bel Tarì.... che quando lo vidi........non vi lascio immaginare...la gioia. Altro che esuberi..ecc.ecc...
    2 punti
  12. Buongiorno, approfittando di un po di tempo libero, mi sono dedicato alle mie monete. Vassoi e oramai l'immancabile MAGLIOCCA, che porto ovunque con me. Ferdinando IV, rame vassoio dei Grani Cavalli a finire con i piccoli 3 Cavalli. Sorpresa! Il 9 Cavalli 1790 con torre a lati curve mi sembra sia il raro (R5) MAGLIOCCA 324/a Per chi ancora non avesse il Manuale del nostro @Rex Neap, si tratta della variante con al dritto il numerale 1 in FERDINAN e in IV FERD1NAN. 1V
    2 punti
  13. Prontissimo. ........anche il numero autunnale sarà interessante ?
    2 punti
  14. Apollo con la lira costruita con un carapace, pittura vascolare greca, Museo di Delfi, ca. 460 a.C.
    2 punti
  15. Eccomi..le monete che colleziono io (basso impero) ci stanno bene...anche le più grandi.
    2 punti
  16. https://it.wikipedia.org/wiki/Mulay_'Abd_al-Rahman
    2 punti
  17. se riesco [per motivi di tempo] invio un piccolo contributo
    2 punti
  18. DE GREGE EPICURI @monetiereMa scusa, a te sembrano false quasi tutte? Quelle escrescenze sono sicuramente segno di fusione, ma nel senso che i tondelli venivano generalmente preparati per fusione, prima di essere coniati. A volte le eventuali escrescenze venivano eliminate, ma non sempre. L'impronta della moneta,sia al D che al R, non mostra invece segni di fusione.
    2 punti
  19. Buonasera, sto cercando di interpretare la legenda di questa moneta del Regno delle Due Sicilie. Al dritto sono riuscito ad interpretare le scritte ma non comprendo il significato delle lettere A e P ai lati dello stemma al rovescio e il significato del titolo "Hispaniarum Infans" (Infante delle Spagne). Qualcuno esperto di monete borboniche potrebbe delucidarmi? Se possibile, anche una stima approssimativa del valore della moneta. Grazie
    1 punto
  20. Buonasera amici, oggi voglio condividere con voi questo follis di massenzio, pesa 6.5g ed al retro CONSERV URB SUAE della zecca di Roma il ric è 210 in esergo RBT non so il perché ma questi follis di massenzio con il tempio mi attirano sempre e non resisto quasi mai aimè ☺️
    1 punto
  21. La mia prima monetina in argento per Filippo V, di questo regnante avevo solo il 3 piccioli ed il grano. Un tarì piuttosto malconcio...
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  22. Ciao Dani, avevo notato la variante della posizione della "A", ma mancando alla mia collezione l'esemplare "normale", e non collezionando le varianti, ho lasciato stare... Non sapevo tuttavia che questo di Bolaffi fosse il secondo esemplare conosciuto... Quindi direi ottimo acquisto, che forse completa la serie di varianti dei tuoi testoni di SV per Ancona del 1559! Chapeau! Michele
    1 punto
  23. Dalla rete, una piccola selezione di esemplari con al rovescio lo strumento che il mito vuole inventato da Hermes e che compare diffusamente su molte monete di epoche ed aree diverse del mondo greco . Al fondo anche 2 esemplari che raffigurano il più celebre suonatore di lira, Apollo . Di queste ultime 2 monete si può anche notare che gli incisori di Sinope (ultima) hanno posto sulle ginocchia di Apollo una lira di fattura particolare, forse coeva alla moneta, mentre gli incisori di Taranto (penultima) hanno disegnato in mano ad Apollo Giacinzio l'originale strumento donatogli dall'inventore Hermes e costruito con un carapace .
    1 punto
  24. la scritta a lato dice che l'è novo ma a me un mi pare. ......concordo massimo fine 800".
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  25. ciao,le lettere A e P ai lati dello stemma al rovescio sono le iniziali del maestro di zecca Antonio Planelli,bella moneta in conservazione superiore allo SPL,almeno così sembra dalle foto...
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  26. Un Grazie a @dabbene per la disponibilità
    1 punto
  27. Per me è un asse, comunque se si hanno dubbi a proposito, oltre al peso, bisognerebbe verificare il metallo,: i dupondi sono sempre in oricalco (rame + zinco) quindi color oro, mentre gli assi sono sempre in rame che è più rossiccio.
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  28. Non seguo la monetazione di Antonino Pio, ma per pura curiosità ho fatto una veloce ricerca su AC Search, e sono saltate fuori alcune (rare) monete descritte come dupondi e con testa laureata: https://www.acsearch.info/search.html?id=102646 https://www.acsearch.info/search.html?id=1448225 https://www.acsearch.info/search.html?id=1592065 https://www.acsearch.info/search.html?id=37376 Credo comunque anch'io che la moneta postata sia un asse.
    1 punto
  29. @Rocco68 Davvero gentile,grazie.Mi sai indicare anche dove visionare i due esemplari mancanti?
    1 punto
  30. segnalo: https://it.yahoo.com/notizie/ritrovato-pompei-un-piccolo-tesoro-di-monete-del-125617260.html Ritrovato a Pompei un piccolo tesoro di monete del "Fuggiasco" In fuga dalla furia dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., con la speranza di salvarsi portava con sé un piccolo tesoretto di monete che gli avrebbero consentito di continuare a vivere. Si tratterebbe di 20 denari d'argento e due assi in bronzo, per un valore nominale di ottanta sesterzi e mezzo, che all'epoca poteva garantire il mantenimento di una famiglia di tre persone per una quindicina di giorni. Dopo il ritrovamento del 'fuggiasco' solo qualche giorno fa a Pompei, un uomo di circa 30 anni che rimase schiacciato da un grosso blocco di pietra sul torace, con il corpo sbalzato all'indietro dal potente flusso di lava nel tentativo di mettersi in salvo, il prosieguo degli scavi al cantiere della Regio V ha portato alla luce una piccola borsetta che il giovane stringeva al petto. Lo scheletro è stato ritrovato all'incrocio tra il Vicolo delle Nozze d'Argento e il Vicolo dei Balconi, di recente scoperta, che protende verso via di Nola. Tra le costole del torace erano dapprima emerse 3 monete; via via, rimuovendo i resti della vittima, che saranno portati al Laboratorio di ricerche applicate del Parco archeologico di Pompei, è venuto fuori il prezioso bottino. Le monete sono allo studio dei numismatici che ne stanno definendo il taglio e il valore, mentre i resti decomposti della piccola borsa saranno analizzati in laboratorio per definire il materiale. A un primo esame sembrerebbero 20 denari d'argento e due assi in bronzo. Le monete hanno cronologia molto varia. È stato possibile esaminare 15 monete, per la maggior parte repubblicane, a partire dalla metà del II secolo a.C. Una delle monete repubblicane più tarde è un denario legionario di Marco Antonio, comune a Pompei, con l'indicazione della XXI legio. Tra le poche monete imperiali individuate un probabile denario di Ottaviano Augusto e due denari di Vespasiano.
    1 punto
  31. @doppiopunto, ecco il mio 6 Tornesi 1800 A.P. SICIL.ET.. È l'esemplare raffigurato nel MAGLIOCCA al N° 383/a Saluti, Rocco
    1 punto
  32. 1 punto
  33. Storia riportata ieri su tutti i mass media con questo straordinario " fuggiasco " che rende il tutto quasi una favola da leggere e che ci riporta ai tempi con protagonisti i denari che diventano poi protagonisti e documento storico da studio. La moneta e' questo, e tanto di più ancora, il leggere e pensare e fantasticare a questo leggendario personaggio che si porta via il necessario probabilmente per sopravvivere sono le storie che avvicinano a questa scienza, che la rendono da raccontare a tutti e alle nuove generazioni, riflettiamo su questo e su cosa rappresenti in fondo per noi veramente la moneta e la numismatica, la storia, l'identità, il nostro passato ....
    1 punto
  34. Questo era un pezzo che nell'85 in disco andava di brutto... Però voglio mettere un bel video appena fatto con un remix dell'originale.. Ne vale la pena di vederlo...
    1 punto
  35. Gradevolissima canzone del 1982, se ricordo bene fu un semi-tormentone estivo. F. R. David - Words
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  36. Marocco ALAWI SHARIF: 'Abd al-Rahman, bunduqi . Ci sono due date sulla moneta data in arabo 1239 e sul gregoriano - (18) 55.
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  37. Prima di tutto complimenti per lo studio che stai portando avanti sui vittoriati. Il Crawford a volte riporta le differenze dandogli una numerazione propria utilizzando le lettere (95/1a - 95/1b), altre volte si limita a riportarle in nota. Rimanendo ai vittoriati il Crawford ha fatto distinzioni guardando soprattutto il dritto, la testa di Giove: testa grande, testa piccola, testa allungata, testa con tre riccioli di capelli. Per il rovescio invece si limita ad un generico "Vittoria che incorona un trofeo". E vero comunque che ogni emissione ha uno stile proprio, omogeneo. In questo caso invece c'è una "piccola" differenza al rovescio. Tenendo conto dei pochissimi pezzi censiti, è possibile che il Crawford o chi per lui non abbia avuto modo di notare questa "variante" ai coni più comuni. Inoltre guardando le foto del vittoriato postato all'inizio e l'altro nel catalogo online (che riporto sotto) sembrerebbe che al dritto la testa di Giove sia leggermente più grande rispetto agli altri vittoriati https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-A5/8 Propenderei per una distinzione 72/1a e 72/1b
    1 punto
  38. spero davvero di riuscire a prendere anche la PROOF quest'anno, promette di essere spettacolare!
    1 punto
  39. Ti ringrazio di avermi citato. Non saprei tuttavia darti un'opinione ...
    1 punto
  40. Rileggendo con attenzione qualche intervento in questa discussione mi pare anche di capire che si potrebbero avanzare ancora dei dubbi, in genere, su queste monete segnate Repubblicane; a questo punto voglio essere molto preciso e sintetico, anche se nel volumetto distribuito GRATUITAMENTE, per chi lo ha letto con attenzione, nei dettagli, e parte anche documentato, ho ben chiarito la storia di queste monete: Molti studiosi a cominciare dal Sambon, Prota, Bovi, Pannuti, D'Incerti....perchè avevano scovato e letto alcuni documenti della zecca (vedasi Beltrani), sono, da sempre, andati alla ricerche di monete Ferdinandee coniate durante i primissimi giorni della Repubblica, o almeno finchè non furono pronti i coni Repubblicani. Le carte dicevano questo.. (punto). Ad esempio, il Sambon le ricercava nell'assenza di sigle o parte di esse...ma non ebbe esito favorevole ed anche in alcui punti della legenda; Il Prota e il D'Incerti, altro esempio, nella punteggiatura ..... infatti misero sotto osservazione la disposizione del punto (ma singolo) di abbreviazione che abbreviava parte della legenda...(in diversa posizione) ma non furono molto convinti di questo. Infatti come ho dimostrato nel mio lavoro l'alternanza della punteggiatura sia nella parte bassa...sia a metà..sia in alto della legenda non fu una sola costante presente in queste monete, in pratica quest'alternaza la troviamo indiscriminatamente su tutte le monete. Di conseguenza anche per la scarsità di monete da visionare (non esisteva mica la possibilità di esaminarne, come noi, comodi seduti dietro una scrivania un svariato numero), non riuscirono a trovare un segno COMUNE alle monete DOCUMENTATE che uscirono dalla zecca già sotto la Repubblica e lasciarono un punto interrogativo ed una speranza che qualcune le ricercasse nel FUTURO. Discutiamo comunque di monete Rarissime. La lettura di tutta questa documentazione, da parte mia, già negli anni passati, mi ha iniziato verso la ricerca di questa serie di monete, segnate e che ovviamente non potevano MAI detenere una data 1799, e che ebbe i suoi frutti....e pare anche ovvio che sono stato facilitato dalla quantità di monete poste sotto osservzione .... ma...ma....ho i meriti di averle TROVATE. Come detto prima ne ho ripescate anche alcune del periodo appena dopo Repubblica, quello della Restaurazione (vedesi foto ad esempio 6 Tornesi), ma pare ovvio che non potevo riscrivere un altro volumetto di sole (credo) 5/6 pagine per quest'ultime....anche perchè stavo lavorando al Manuale e nel quale ovviamente le avrei incluse; nel Manuale troverete la spiegazione anche per queste. Ho scritto solo per chiarire brevemente questa situazione che potrebbe far nascere dubbi per chi non ha avuto la possibilità di leggere il mio lavoro dello scorso anno....o per chi non ha letto attentamente parte della documentazione prodotta nello stesso lavoro. Pietro Magliocca.
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  41. Commodus BI Tetradrachm of Alexandria, Egypt. Dated RY 29 = AD 188-189. M A KO ANTω CEB EVCEB, laureate head right / The great Pharos (lighthouse) of Alexandria to left; galley sailing right, LKΘ below. Emmett 2542; RPC online 14216; Dattari (Savio) 3903; Köln 2242. 12.59g, 26mm, 12h. Very Fine. Rare. This delightful reverse type depicts one of the Seven Wonders of the Ancient World now lost to history. Reputed to have been the tallest man-made structure in the world for many centuries, the lighthouse was left a deserted ruin after the damaging effects of three earthquakes until in 1480 the last remnants were swept away to be used in the construction of the Citadel of Qaitbay, which still occupies the site today.
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  42. Ovviamente stiamo già raccogliendo articoli per Il Gazzettino numero 4.... Più aree e progetti abbiamo meglio è. Il Gazzettino di Quelli del Cordusio nasce per dar voce a tutti... i contributi potete spedirli in redazione... Eros p.s. mi piacerebbe leggere anche qualcosa che esuli dall'ordinario...l'estro su questo forum è presente forza ragazzi..
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  43. Sembrebbe un asse del primo impero con due fori creati ad hoc per espellerla dalla circolazione monetaria quindi destinata a diventare obolo di Caronte. Tra l'altro I fori sono,nella loro morfologia ,perfettamente sovrapponibili a quello di una moneta gia proposta in una discussione precedente ,a mio avviso autentica proprio un virtu' di tali fori.
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  44. Grazie per il benvenuto Adelchi, ma non credo di essere un buon acquisto :) :) Nel senso che, come ho detto in un altro post, non sono strettamente un collezionista numismatico (sì, ho qualche centinaio di monete di valore pressoché nullo, tutte recenti o al massimo dell'800, raccolte nel corso degli anni, ma nient'altro)(al massimo sono un "raccoglitore", non un collezionista...), quindi il mio apporto alle discussioni potrà essere molto limitato. ma mi piace imparare... ;) A Sirlad: posso capire che l'intento fosse d'aiuto, e la ringrazio, e per me la questione è ampiamente conclusa. Mi consenta però di dire che sentirsi dare il benvenuto in due distinti post con la richiesta più o meno esplicita di sapere dove ho preso la moneta che posto... mi ha un po' indisposto. Se fossi stato maleducato avrei risposto "non credo le serva saperlo per identificare la moneta", ma non lo sono e non ho nulla da nascondere, per cui le ho scritto dove me le sono procurate. Aggiungo che entrambi i venditori e-Bay da cui ho acquistato i due lotti avevano un elevatissimo numero di feedback, entrambi affermavano che le monete non provengono da scavi effettuati in Italia ed entrambi citavano stralci della legge in materia; solo per questi motivi mi sono fidato ad acquistare. Poi, è chiaro che non si tratti di garanzie... Infine, quello che ho scritto sulla cultura del sospetto lo ribadisco: spesso nei gruppi di collezionisti (e qui mi riferisco più direttamente a quelli filatelici, che conosco molto bene)(ma non solo ad essi) ci sono quelli desiderosi di aiutare i neofiti per cercare di appassionarli alla materia, e divulgarla, e quelli che fanno ostracismo fin da subito, "sospettando" il neofita di essere in cerca di guadagni "facili", piuttosto che di essersi procurato il materiale in maniera losca, piuttosto che... eccetera. Ho visto decine di neoiscritti al forum di filatelia che frequentavo abbandonare dopo tre post perché (sfortuna loro) sono incappati in uno di questi ostracisti, e sinceramente le sue risposte alle mie domande avrebbero potuto sortire il medesimo effetto. Tutto qua... Buona serata
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  45. mag. 2018 Oggi è andata bene 5,50 euro per 5 monete, e per giunta tre della stessa nazione. Cominciamo con la più datata: Jersey - Edoardo VII - 1/12 di shilling 1909 Jersey - Giorgio V - 1/12 di shilling 1935 Jersey - Giorgio VI - 1/12 di shilling 1937 Ghana - 20 pesewas 1971 Gambia - 25 bututs 1971
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  46. Tutto come da copione, consegna Gazzettino, nuovi iscritti, altri che hanno promesso di iscriversi al prossimo evento cosi ritirano tutto, Gazzettino, Speciale su Milano e Catalogo medagliere Ambrosiana di Milano.. Beh, con soli 20 euro annui per diventare socio, più di cosi... E poi l'appartenenza, l'identità, la novità, lo spirito di gruppo, i progetti, la passione, i giovani e la voglia di costruire insieme, l'entusiasmo che accomuna tutte le età, lo stare insieme, la crescita, il confronto, il Cordusio, i convegni, i pranzi, i caffè numismatici, le conferenze, e la grandissima passione.. Beato sia questo progetto altrimenti sai che noia... Eros
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  47. Oggi niente Cordusio ma consegna "speciale" dello Speciale a @Zenzero al White di Via Tortona !
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  48. credo che per rispondere a questa necessità bisognerebbe andare per step.... rispondere alle domande giustamente poste da @numa numa non è certamente facile, ma in parte nemmeno necessario completamente, infatti alcune domande rimangono irrisolte anche in lavori come il DOC, ma questo non impedisce di presentare ai futuri studiosi un materiale raccolto e organizzato in modo utile. credo che per arrivare a un "grande lavoro", servirebbero alcuni passaggi intermedi quali: 1 - definizione dei confini... mi spiego, per come lo vedrei io andrebbe incluso un passaggio sui cosiddetti tremissi pannonici, includerei Benevento & C. in una sezione a parte, e almeno la prima monetazione di Carlo Magno in continuità con la monetazione Longobarda. diciamo che uno "scheletro" a livello di possibile "indice dell'opera" è forse una delle "priorità prime" ... almeno per come la vedo io.... 2 - raccolta di una bibliografia aggiornata e completa almeno suddivisa tra aspetti storici, aspetti archeologici e aspetti numismatici. Già questo punto 2 è "non da poco" 3 - raccolta e riorganizzazione di tutto il materiale numismatico noto, pubblico e , nel limite del possibile, privato, e censimento delle varianti questo è un lavoro quasi più "ragionieristico"" che numismatico... forse ci si perde troppo nel tentare di dover rispondere a tutte le domande in anticipo...forse rispondere a tutte le domande non è nemmeno il problema principale.... purtroppo sulla numismatica Longobarda patiamo un po' di "personalismo" di alcuni autori che vi hanno lavorato che troppo spesso hanno voluto mettere la propria idea prima del lavoro generale.... (ma questa è una mia opinione) in un quadro allargato e di ampio respiro, possono coesistere anche idee diverse se al momento è impossibile una risposta univoca... esempio vi era una zecca unica per la monetazione flavia che coniava a nome delle citta' o vi era una zecca per ogni citta' flavia? per rispondere a questa domanda non conta quando saremo "oratori" come purtroppo spesso è accaduto... questa domanda non ha una soluzione semplice, quindi la risposta può essere aperta, così come Grierson mantenne aperte le possibili risposte sull'incisione e apposizione delle contromarche di Eraclio per la Sicilia.... insomma, forse la montagna da scalare è anche l'Everest, ma se non parti mai, e passi il tempo solo a pensare a quanto è alta, non partirai mai...
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  49. ASCOLI – grosso agontano (inizio del XIV secolo) D/ + * DE ASCOLO * Croce patente R/ ° . PP. S. EMIDIV’. * ° Il Santo stante di fronte, con nimbo perlato, mitria e pianeta ornata di rosette a quattro foglie; benedice con la mano destra e tiene il pastorale con la sinistra. gr. 2,17 mm. 21 Rif.: CNI 1 – Mazza 1
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