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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/26/18 in tutte le aree
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Da milanese scrissi anni fa qui " il rito magico di Verona ", oggi ridico come non si farebbe senza Verona ? Non posso parlare di acquisti, lo diranno i commercianti, ma di quello che e' oggi e rappresenta Verona lo posso dire tranquillamente. E' uno straordinario e unico meeting point, una vetrina della nostra numismatica, crocevia di chi vuole incontrare e conoscere, di chi vuole pianificare, progettare, sapere, di chi vuole capire le tendenze, le novità, se poi dopo anni sei riuscito a rendere reali i nickname di Lamoneta ma anche del mondo numismatico come fai a non esserci, partecipare, confrontarti in questo microcosmo ? Impossibile e il pranzo di Lamoneta testimonia, ancora una volta, la spettacolarità di questo magico momento di condivisone, Napoletani, veneti, milanesi, savoiardi e di tutto e di più uniti insieme nel nome della condivisione reale.. Da parte mia ritorno a Milano con impressi nella mente i tantissimi colloqui, le strette di mano, i confronti reali con miriadi di lamonetiani, oggi forse si può dire più che virtuale sono sempre più reale grazie a momenti straordinari come quelli di Verona, e quindi ancora una volta dico grazie Verona e grazie alla tua reale magia !4 punti
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Pensierino della sera, mio nonno mi raccontava sempre chi e' seduto allo stesso tuo tavolo per un momento e' tuo fratello, amico, crede nel condividere, il tavolo e' un simbolo, e' il partecipare insieme a te, un gesto di rispetto, oggi il tavolo, anzi la tavolata con tanti curatori e utenti anche autorevoli tutti insieme e uniti ha creato l'empatia del credere insieme in un qualcosa che si chiama Lamoneta ... , un atto simbolico che per me ha un valore enorme e che dovremmo tramandare alle nuove generazioni, ai nostri giovani ...3 punti
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Oggi si.è consumato un grande evento questo pranzo ci ha uniti tutti... E stato meraviglioso mai visto tanto entusiasmo..3 punti
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E' stata proprio una bella giornata, grazie @mfalier per l'ottima organizzazione, bellissimo lo spirito d'interesse e di allegria che aleggiava. Un'immagine da associare a noi tutti partecipanti? Ci ho pensato niente, è venuta subito: Pulcini appena usciti dall'uovo3 punti
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Finalmente a casa. Grande giornata con gli amici del forum e un piacevolissimo pranzo accanto a @roth37, che vent'anni fa già aveva già capito tutto di internet e mi ha detto: "sono arrivato troppo presto". E' vero! Grazie a lui ho portato a mio figlio una bella maiorina di Costanzo II in eccellenti condizioni, con una bella scena di combattimento fra un legionario romano in armatura e un "barbaro" a cavallo: la storia romana è così diventata reale! Grazie di cuore a tutti per rendere così speciali questi incontri!3 punti
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Buonasera a tutti, Vi mostro un particolare di una piastra nella quale, a mio avviso, si ha la V di Ferdinandus con la A rovescia. Sono molto accetti i vostri pareri. Filippo3 punti
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Ciao a tutti! Ho preso alcune monete di Vespasiano che vi mostrerò di volta in volta, dopo averle fotografate e catalogate. Devo però ammettere che questa volta ho un piccolo aiuto per classificarle ☺️ Ho scelto queste monete in quanto accompagnate tutte da un cartellino... Vesp. - I. 3/3.365. - 12 (?) - Pon. Max. .... - 2 füllhorn (?). - L. (?) u. (?) ... o magari anche due! Qui la legenda è chiara. (Geflügelter Caduceus zw. 2 Füllhörnern.) = caduceo alato tra due cornucopie Man. Br. M. 886 A questo punto vi posso poi presentare la moneta: 26 mm di diametro e sono rimasti 9,51 g di metallo Catalogata come Æ Dupondius, RIC 798a / British Museum BMC/RE. 886 (il secondo cartellino!) Nulla di spettacolare, ma sono le monete che piacciono a me: costano poco, qualcuno le puo' anche chiamare bruttine, ma hanno tanto da raccontare. Per esempio che sono finite in asta dal Dr. Busso Peus in quanto facevano parte del lascito del Prof. Hildebrecht Hommel (1899-1996), filologo e numismatico che probabilmente ha scritto anche uno dei cartellini. Ma quale? Il primo mi sembra essere più vecchio, azzarderei dire del XIX secolo ed il secondo sarebbe così quello del professore. Poi un'altra cosa: il 365 del cartellino, potrebbero essere riferito al catalogo McAlee? Ho visto in rete su Catawiki attribuirlo "RIC 756; RPC II, 1982; BMCRE 886; McAlee 368" ma qui secondo me anche il RIC è sbagliato. Ogni commento o suggerimento è molto gradito! Servus Njk PS: faccio "ciao ciao!" a @grigioviola che ho visto che s'interessa anche lui di monete col pedigree...2 punti
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Comunque non capisco perché questo argomento già in passato inneschi malumori ed antipatie.... Personalmente le discussioni le ho trovate sempre di interesse. E gradirei continuare a leggerle... qua non c’è un utente che vale più dell altro, L importartante sono gli argomenti forniti, e non è certo un forum che deve tirare le somme e giudicare un lavoro di qualcuno, ma sarà il tempo è la comunità numismatica a farlo.. pertanto cerchiamo di tornare sugli argomenti, e non fatemi più leggere le frasi che ho letto sopra ... È evidente a parer mio che non è possibile in tutte le monete identificate un monogramma o un graffito con un numero, ma ci sono situazioni dove probabilmente questa odintificaziome è corretta è tanto di cappello a chi si è interessato all argomento, penso troppo vasto comunque per occuparsene una persona sola. Auspico che il seme piantato da king possa germinare bene.... skuby2 punti
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Buona serata Lieto di averti conosciuto! Il battesimo l'hai avuto ... la cresima a novembre ... luciano2 punti
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Caro Alessandro, ero in cassa, per questo sono sparito. Non si può qui non citare l'interessante discussione sulla moneta con Ercole !! Ha ha ha PS Ma arrivava o no al ginocchio?2 punti
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Oggi a Verona grandi incontri, rivisti con piacere gli amici Torinesi e naturalmente anche quelli di Milano, oltre a quelli venuti dalla Sardegna, oltre ad aver acquistato due notevoli volumi con pubblicazione della Scaligera e come chicca il primo numero del Gazzettino. Grazie a tutti per la bella mattinata passata a Verona.2 punti
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Finalmente posso associare volti a molte persone che conoscevo solamente per nickname! È stato un sabato molto piacevole, sono lieto di aver partecipato a questo evento.2 punti
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Purtroppo la domenica rimaniamo veramente in pochi. Comunque il sottoscritto e la Numismatica Felsinea come sempre saremo presenti anche la domenica mattina Fila F stand 224.2 punti
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Questa è attualmente in un'asta Aureo e Calicò, per un ulteriore confronto. Ripeto, non essendo un esperto, ma un semplice collezionista di scudi dell'UML, non metterei la mano sul fuoco su nessuna delle due opzioni, però mi sento di dire che se il peso corrisponde (e corrisponde), e il diametro pure, non ci sono grossi elementi per dubitare che sia autentica (solo parecchio maltrattata, quello sì).2 punti
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Avete notato quegli strani graffiti che a volte sono visibili su alcune monete greche? Assomigliano molto a lettere, sono sempre in bell'evidenza sulla moneta e sono stati incisi avendo cura di non rovinare la raffigurazione principale della moneta.... https://www.academia.edu/36640584/F._De_Luca_Numeri_iscritti_e_numeri_graffiti_sui_tetradrammi_di_Tolomeo_I_Sotere_in_Quaderno_di_Studi_Associazione_Culturale_Italia_Numismatica_XII_2017_pagg.5-201 punto
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Ciao amici. Oggi da mooolto lontano è finalmente arrivato il mio terzo 8 tornesi per FERD. IV. Il 1796 e il 1797 SICL già li avevo in collezione e con questa ho fatto tris. Condivido con voi l'ultima arrivata e resto in attesa dei vostri pareri. D : FERDIN.IV DG SICIL. ET HIE REX P sotto il busto R : OTTO TORNESI R.8.C. in esergo 1797 Evoco un po' di appassionati per Napoli: @Rocco68 @eracle62 @Martin_Zilli @rexneap @gallienus @gennydbmoney e chi vorrà (le citazioni fanno quel che vogliono alcune vanno altre no!!...bu??) Amen, in ogni caso aspetto i pareri degli appassionati del forum. Saluti. p.s. non mi fa più caricare nemmeno la sfilza di foto come era nel mio stile1 punto
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Salve a tutti gli amici del forum. Oggi sono contento di mostrarvi il mio nuovo acquisto, questo 7,6 soldi di CE IV, che ha conservato una grande parte della colore del argento. Grazie per i vostri pareri. Alain.1 punto
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Io credo che le posizioni siano molto chiare, andare oltre sarebbe un inutile Ping pong che poi sta diventando veramente stucchevole e infastidisce molti che non gradiscono ,chiederei essendo argomenti ormai assorbiti di cambiare approccio se no per me si può anche chiuderla qui...1 punto
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2,58 g. 19,65 mm Per condividere con tutti voi Grazie mille per la tua fiducia. Un cordiale saluto1 punto
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3,56 g. 19,24 mm Per condividere con tutti voi Grazie mille per la tua fiducia. Un cordiale saluto1 punto
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Quello sui tremissi del tipo di Klepsau è un articoletto che sono certo incuriosirà molto gli amanti delle Longobarde... Non voglio essere immodesto ma non esisteva nulla che riassumesse e raggruppasse tutta la tipologia da nord a sud dell'Europa Solo per la raccolta della bibliografia ci sono voluti almeno un paio d'anni Buona lettura Alain1 punto
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@DARECTASAPERE Una freschezza di conio veramente “innata”. Tanto lustro, fondi lucenti e rilievi satinati. Che vuoi dipiù? Complimenti!1 punto
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Il barbaro della maiorina ha una capigliatura è una barba perfette. Dopo pranzo non ti ho più visto per salutarti. Grazie per l'organizzazione. Noi veniamo ci sediamo mangiamo chiacchieriamo e ridiamo. Grazie quindi a chi organizza fattivamente il pranzo.1 punto
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Ciao Alain, molto bella... come tu dici: non è facile trovarle in buono stato. la tua conserva tutta l`argentatura, è in ottimo stato, ha una gradevole patina, complimenti.1 punto
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@carletto23Le virgolette nel titolo sono state messe lì per un motivo. E' un falso certamente, però patacca non la direi, perché se fosse portata da un abile restauratore (eliminazione del monogramma, sistemazione dei bordi, patina nuova, ed altre operazioni di mascheramento) penso che questa passi tranquillamente anche in qualche asta con buona reputazione, perché non è proprio un falso così grossolano.1 punto
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Grazie infinite a tutti, @gigetto13, @417sonia e soprattutto @ak72, i cui post andrebbero incorniciati! Vi cito per nome perché è la disponibilità di persone come voi che consente a gente come me, appassionati che vedono nella numismatica la possibilità di approfondire, e nel collezionismo la possibilità di possedere, pezzi importanti della "grande storia", di godere in modo pieno di questa passione senza essere specialisti! Dei ritrovamenti nel Carnatico avevo già letto nelle mie ricerche prodromiche all'acquisto di questa moneta, ma non possedevo i riferimenti. Un ritrovamento così la dice lunga sull'importanza del ducato d'oro, che non poteva che essere "la numero uno" di una raccolta sulle monete internazionali della storia (intanto mi sono state regalate già la due e la tre, che posterò a breve nelle sezioni apposite ?). Così come, tra le varie possibilità, ho scelto il doge Andrea Dandolo in base all'interesse che mi hanno suscitato alcuni elementi della sua biografia, tra i quali il fatto che dovette affrontare la peste (cercherò di sicuro di acquistare il testo consigliatomi se lo vedrò passare in qualche asta), l'amicizia personale col Petrarca e anche il cognome veramente illustre (anche se, ovviamente, tra i dogi è difficile trovare un cognome che non fosse illustre). Solo un'ultima domanda per @ak72: la classificazione così gentilmente fornitami al post n. #2 da quale catalogo proviene? Grazie ancora a tutti!1 punto
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Sono noti solo due esenplari in collezioni private ed entrambi in alta conservazione1 punto
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ottima conservazione per la tipologia, complimenti, per me dalle immagini mBB1 punto
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Appena tornato da Verona, dove ho trovato con piacere il caro ed instancabile Mario (dabbene). Oggi ho fatto il pieno, non nel senso di carburante ma di cultura: copia n° 400 del manuale delle Monete di Napoli con dedica dell'autore, che stimo, e al quale vanno i miei più sinceri ringraziamenti. La copia del Gazzettino del Cordusio, la copia di Res Nummariae Mediolanenses e la chicca del catalogo delle monete conservate all'Ambrosiana. Avevo la macchina che piegava leggermente a dx dato il peso culturale che avevo messo sul sedile del passeggero. Mi spiace immensamente non esserci domani soprattutto per il pranzo, ma come ho già detto a Mario ho un impegno e una ricorrenza importante. Auguro a tutti un buon sabato lamonetiano. Dimenticavo: tessera n° 120 del Cordusio.1 punto
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Per me è un bel BB. Il bordo è davvero bello ma la basetta e il boccolo sono un po' usurati. Lo terrei nella mia collezione1 punto
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Grazie dei pareri amici...io Martin sarei un po' più buono e azzardo un bb-spl...mi piacerebbe sentire il parere di dareios @gennydbmoney @Rex Neap @santone @Gallienus gcs e di chi avrà piacere...grazie. p.s. sono appena rientrato da Verona, giornata interessante anche se non ho trovato monete per me...solo un 3 cavalli del 1804 in conservazione direi buona, cercavo un 9 del 1804 ma nulla. Ho scandagliato tutta la fiera in lungo e in largo ma non l'ho trovato nemmeno in bassa conservazione. Ah un altro ottimo acquisto è stata l'ultima fatica di Pietro...tornando in treno me lo sono sfogliato di gusto e promette moooolto bene tra l'altro il 3 cavalli del 1804 l'hai messo r2 ci sta secondo me. Saluti ancora.1 punto
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Buon convegno a tutti i lamonetiani, peccato non poter esserci!1 punto
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Penso a tutti gli scienziati condannati perchè ritenuti eretici... Penso che da qualche parte bisogna partire.. Penso che sia lecito proporre teorie ... Penso che la spiegazione della sua ipotesi sia stata associata a qualcosa di poi non così extraterrestre.. Penso che la sua decifrazione seguendo un sistema comparativistico con le lettere Greche non sia poi così campato in aria.. Penso che se i grandi avessero avuto le prove di quello che avevano intuito, le scoperte sarebbero una cosa che si mangia.. Ben vengano le idee... Ben vengano i ricercatori... Quanti articoli lessi.... Quante teorie mi costellaron.. Quanta passione vedo nel caro amico King John... Ad averne di divulgatori come lui...1 punto
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Mi sembra che alcune risposte siano state un po' eccessive ... Logicamente un numismatico non rovinerebbe mai una monetea e non vorrebbe che fosse fatto. Soprattutto se antica è felice che sia sopravvissuta allo scorrere del tempo e se sua la vorrebbe conservare al meglio per le generazioni future. Ma un numismatico deve anche pensare a tutti gli usi che sono stati fatti di una moneta, e uno degli usi più frequenti, nel passato oltre che nel presente, è il suo utilizzo come ciondolo o spilla. Rimane comunque una moneta con una offesa che si aggiunge a quella del tempo. Non parliamo di moneta rarissima che sarebbe criminale danneggiare in qualsiasi modo. Parliamo di moneta comune che chiunque può reperire e avere. Parliamo inoltre di moneta che per la sua figura rappresenta un significato per chi la dona e per chi la riceve, che non avendo la particolare passione propria di un numismatico (che la vorrebbe vedere integra) la godrebbe montata in un gioiello. Quella moneta percorrerebbe semplicemente un altro passo della sua storia, e non sarebbe uno svilimento. Potrà diventare un amato oggetto del presente, un ricordo, un gioiello di famiglia. Un giorno forse qualcuno la toglierà dalla montatura e pur deprecando sui segni rimasti la vedrà sempre come moneta, con solo un po' di storia in piú di altre sue simili.1 punto
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Mi sembra anche giunto il monento tenuto conto della discussione dedicata a questo Manuale che io facessi una sorta di presentazione adeguata, in pratica una iniziazione (minima) a ciò che poi troverete trascritto nel volume. Ho predisposto, dopo alcuni anni di studi, un volume per tutti, almeno spero, con la consapevolezza di potere agevolare i giovani …. chi in questi anni si è avvicinato e/o si vuole avvicinare a questa monetazione … chi aveva bisogno ancora di alcune/molte risposte e perché no, anche a commerciati e case d’asta. Nella correttezza, anche, del quesito che era stato portato in questa discussione e ripeto, scrivo del mio lavoro, ancor prima dell’elaborazione, avevo provveduto e molto riflettuto sull’impostazione che quest’opera doveva assumere. Il Corpus, ad esempio, venne organizzato dagli autori in ordine cronologico, in pratica per data; rimase ed è un’immensa classificazione di monete di Napoli, in pratica le ritrovi quasi tutte (e con tutte le varianti possibili che in quell’epoca vennero raccolte), ma, ma …. è si … rimane un contenitore dove cercale quando al giorno d’oggi non ti capita di trovarle classificate dettagliatamente nei cataloghi (per l'enorme quantità di varianti). Nel lontano, oramai 1984, due grandissimi studiosi della monetazione di Napoli, Michele Pannuti e Vincenzo Riccio, impiegarono 10 anni della loro vita per organizzare al meglio per tipi e sottotipi tutte le monete di Napoli che erano descritte nel Corpus (omettendo volutamente le piccole varianti di conio e in questo senso il Corpus è il più completo), ma intravedendo, utilizzando snellezza ed essenzialità (chi voleva le particolarità poteva ricercarla nel Corpus), la possibilità di offrire agli studiosi, ed anche ai non iniziati, uno strumento di consultazione più moderno e facile per l’individuazione dei tipi monetali battuti/coniati nella zecca napoletana; nacque l’inquadramento per tipo monetale e nacque la tipologia. Ed è a loro che si deve, fino ad oggi, (cataloghi moderni/attuali compresi) la dimestichezza nel riconoscere, sempre con maggiore facilità, tutte le monete di questo magnifico territorio; anche il mio Manuale è stato organizzato in tal senso, ma …. da anni or sono avevo intuito che a questa abitudine nella catalogazione, mancasse uno studio rigorosamente scientifico e cronologico sulla metodologia attuata, mi spiego: alle monete classificate solo ed esclusivamente per tipo (in pratica al cambio dell’effige sovrana) e di conseguenza accodate solo in considerazione dell’anno di emissione, (escludendo quindi le semplici varianti di punteggiatura), mancava uno studio dettagliato a riguardo le varietà di conio/cambiamenti che si fabbricavano tenuto conto della sostituzione nei locali della zecca di Napoli di una delle tre cariche ufficiali i cui titolari erano anche autorizzati ad apporre lettere identificative dell’opera compiuta, sulle monete stesse. Lo studio minuzioso correlato a questi personaggi, alle date di cessazione delle attività e la conoscenza della data del subentro di un successore, ha determinato una scissione di gran parte delle monete tipo catalogate fino ad oggi. In sostanza, ho mantenuto la moneta tipo ma di conseguenza, in ordine alla variazione accaduta, si sono create altre monete tipo tenuto conto del prodotto che uscì dalla zecca (variato) proprio in considerazione del cambiamento avvenuto. Ogni rimpiazzato Ufficiale di zecca lasciò certamente un “marchio” sulla produzione del proprio conio, con o senza “firma” ed è proprio questo aspetto integrativo che è alla base dello studio che poi ho sviluppato nel Manuale. Sono fermamente convinto che questa veste innovativa offrirà un quadro completo in ordine alle coniazioni avvenute nella zecca, riempirà un vuoto lasciato dai miei predecessori e renderà certamente più agevole una loro immediata classificazione, compiutezza e conoscenza degli avvenimenti. Ritornato ancora, con breve risposta, all’utente che ha intravisto una possibile differente metodologia di classificare le monete (in genre) ma in quel caso, di Napoli (e al quale, per quanto mi riguarda ho dato una mia risposta adeguata), vorrei solo ricordare che queste vanno innanzitutto e in via preliminare studiate, indifferentemente poi dalla loro successiva impostazione su carta stampata. Qui si è fatto uno studio su tutta la monetazione, a partire da Carlo II per concludersi con Francesco II di Borbone, esaminando ad una ad una tutte le monete che nel Manuale sono state catalogate. Il 90% del lavoro è stato compiuto, mancherebbero all’appello per un’opera finale alcune convinzioni che hanno però l’occorrenza di documentazione (o almeno parte di essa) a riguardo, ma che hanno già, considerato gli studi e l’esperienza matura sul campo, un tracciato quasi risoluto. Per fare un esempio concreto al post n. 32, si è discorso sulla moneta (coniazioni comprese), dal momento in cui Carlo di Borbone prese possesso della città di Napoli. L’elenco cronologico espresso è quello completo, ovvio, avvenimenti sintetici compresi; ma anche in tal metodo, senza studi appropriati della moneta e documentazione, il prodotto finale non ci dice niente comunque. Se dovessi chiedere, stando fermo solo a quella monetazione espressa (di Carlo) e a quei fatti: perché i Sebeti dal 1737 al 1746 non vennero coniati …… perché negli anni 35 e 36 abbiamo due tipi di Sebeti (con sigle De G e G H), …….. perché sulle monete auree di Carlo (6 - 4 - 2 ducati) alcuni coni detengono l’effige di Carlo “diversa” ….. perché alcuni coni hanno la descrizione con VTR ed altri con UTR Solo su Carlo di Borbone ci sono molteplici perché ….. ai quali ho dato una risposta. Non c’è metodo di classificazione che regge se non hai compiuto degli studi adeguati. Mi auguro davvero di aver organizzato al meglio il mio lavoro, e che poi alla fine sarete Voi stessi a giudicare. Pietro Magliocca1 punto
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Subaritas è la leggenda ( retrograda ) in esergo ad un estremamente raro statere incuso di Sibari che andrà, ad ore, in asta Bertolami 44 al lotto 46 . Questo esemplare, proveniente da collezione privata non definita, dovrebbe essere il secondo ad oggi noto, dopo l'unico ( ormai ex ) in Berlino . L'ex unico, pubblicato tra l'altro in E. Spagnoli al n. 111a ( La prima moneta in Magna Grecia : il caso di Sibari - 2013 ) è anche ricordato da A. Montesanti ( La monetazione d'impero e d'alleanza di Crotone - 2008 ) . A margine, torno a notare che l'ottimo studio di E. Spagnoli meriterebbe il secondo volume con le tavole fotografiche .1 punto
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Da qualche tempo anch'io non riesco a resistere al fascino delle testimonianze della Storia nell'espressione delle cartoline d'epoca. Mi piacerebbe condividere alcune delle "ultime di casa", a cominciare da questa cartolina del Prestito Nazionale consolidato al 5% netto a pubblica sottoscrizione del febbraio del '17. Siamo in piena Prima Guerra Mondiale, raffigurati esponenti degli Imperi Centrali ed in calce il corsivo "Sottoscrivete! si arrenderanno" Mi auguro sia di vostro gusto1 punto
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La medaglia, di tipologia 'ordine civile', ha il nastro originale d’epoca montato su supporto d’alluminio con spilla. L’Ordine fu istituito nel 1935 ed era conferito ai cittadini sovietici che avevano conseguito risultati importanti nel campo produttivo o avevano dato contributi significativi nella ricerca scientifica applicata e di base. Il riconoscimento poteva anche essere assegnato per attività sociali volte alla promozione di legami economici, scientifici, tecnologici, culturali o di altra natura tra l’URSS e i Paesi stranieri. Infine potevano anche essere premiate istituzioni pubbliche incluse le fabbriche. apollonia1 punto
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Mah, potrei chiederti come giustifichi la tua equazione su questo tetra con il Sigma che vale 200, ma è meglio troncare qui questa discussione per non abusare dell’ospitalità del forum e ignorarci reciprocamente in futuro. La mia proposta di tradurre in numeri i monogrammi delle monete del Grande che avrei sottoposto prima di andare a prenderne visione sulle monete per verificare l’eventuale corrispondenza tra due o più di essi riguardo al numero espresso, non è stata recepita. Certo, l'analisi post è più comoda dell’ante. Solo una considerazione. I Greci usavano le lettere del loro alfabeto per scrivere i numeri. Ne consegue che una lettera greca o un monogramma, in quanto insieme di più lettere congiunte e sovrapposte in nesso fra loro, così da formare un solo segno grafico (dalla Treccani) impresso su una moneta può anche rappresentare un numero. Siamo tutti d’accordo su questa possibilità: resta da stabile qual è la probabilità che il monogramma, le cui prime apparizioni sono attribuite alle monete greche del V sec. a. C. per indicare il nome della città di appartenenza, sia un numero. Se poi si vuole che due o tre monogrammi sulla stessa moneta abbiano lo stesso significato numerico, le probabilità diminuiscono in modo drastico, per tacere infine dei casi in cui ai monogrammi si vogliono aggiungere i graffiti. Le mie perplessità nell’interpretare un monogramma (dico uno) sulla moneta come indice del numero di pezzi coniati dipendono dal fatto che di questo aspetto ‘quantitativo’ si poteva occupare benissimo l’amministrazione della zecca. Invece l’indicazione del monetiere che si era occupato dell’emissione o dell’incisore o della zecca o della città di appartenenza della moneta stessa avrebbe tenuto conto del suo ruolo rappresentativo e distintivo. Persone e luoghi, non numeri.0 punti
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