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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/22/18 in tutte le aree
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Il Circolo Numismatico Partenopeo é lieto di annunciare il quinto evento annuale Numismatico Filatelico e Antiquario che avrà luogo all'uscita del casello autostradale di Capua (CE) in una struttura spaziosa e comoda da raggiungere. I problemi logistici legati alla viabilità, spazio e parcheggio sono molto sentiti nell'ambito dei convegni in Italia, questa location è invece strategicamente eccezionale, oltre 1000 posti auto gratuiti, ampi spazi luminosi, circa cinquanta espositori tra cui noti nomi del panorama numismatico italiano (sarà a nostra cura pubblicare una settimana prima dell'evento la lista degli espositori), posizionato a 50 mt dall'uscita del casello autostradale di Capua sulla Roma - Napoli, l'Hotel Ristorante Del Sole dispone di comode camere e ristorante in grado di soddisfare i suoi clienti con un ottimo rapporto qualità prezzo il tutto circa un'ora di distanza da Roma e 20 minuti circa da Napoli. Area sorvegliata e grande professionalità. Il Circolo Numismatico Partenopeo, ultimamente si sta dedicando all'organizzazione del tradizionale evento numismatico filatelico annuale, quest'anno avremo in aggiunta come espositori alcuni professionisti nel campo dell'oggettistica e dell'antiquariato. Vi aspettiamo numerosi carichi di entusiasmo. A coloro che verranno in treno consigliamo di arrivare alla stazione di Napoli centrale e prendere il treno per Capua - CE - (distante circa 6 km dall'hotel) oppure per Pignataro Maggiore (CE), quest'ultima distante dall'hotel meno di un km, organizzeremo eventualmente un servizio navetta per i visitatori. Il giovedì 20 settembre saremo inoltre in vostra compagnia per una piacevole visita guidata che avrà inizio alle ore 15,30 al museo Provinciale Campano (via Roma, 68 - Capua - CE) per ammirare gli stupendi reperti archeologici dell'antica Capua, la pinacoteca dei Borbone Due Sicilie nonché monete e medaglie della zecca di Napoli del periodo medievale e borbonico. Gradita la prenotazione via email [email protected] oppure telefonicamente al 335-1438404 (Francesco Di Rauso). Il convegno commerciale aprirà al pubblico all'hotel Ristorante Del Sole venerdì 21 e sabato 22 settembre 2018 alle ore 10,00 e terminerà alle 18,00. L'evento è in collaborazione con la ditta Neacoins - aste ACM di Napoli e della'Angolo dell'Antico di Sparanise (CE). Di seguito la locandina con le informazioni ed alcune immagini degli ambienti. Per info, costi ed adesioni contattateci senza alcun problema via email [email protected] e ai numeri : 335-1438404 Francesco Di Rauso 389-9484414 Gianfranco Merola (titolare della ditta L'Angolo dell'Antico - Sparanise - CE) 349-8901963 Antonio Cava (titolare della ditta Neacoins di Napoli e della casa d'aste ACM).3 punti
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E' stata dura, ma alla fine dopo 10 ore di prove e imprecazioni varie sono riuscito a far ripartire tutto. Mi scuso per il prolungato disservizio. ?3 punti
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Sì però ragazzi, già è un pò stucchevole sta cosa di chiedere i prezzi delle monete che si vogliono comprare (cosa che non ho mai concepito, basta fare una banalissima ricerca sugli scaduti per capire il valore di una moneta), adesso arriviamo addirittura a chiedere se il prezzo è ancora conveniente ad ogni minimo rilancio. Se come pare di capire è un'asta ebay, arriveranno rilanci su rilanci negli ultimi minuti, cosa fai, chiedi ogni 30 secondi se il prezzo è ancora conveniente? Se non si è ancora in grado di capire che un 50 cent stemmino, anche se di data comune e anche se bruttino, almeno 15/20 Euro li vale sempre, prima di buttarsi in acquisti consiglio di studiare un pò il mercato di queste monete. E in ogni caso, anche non volendo resistere alla smania di comprare, che differenza può fare tra lo spendere 5 piuttosto che 6 Euro??3 punti
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? Alle ore 23:20 dopo un’estenuante lotta contro non meglio identificate “hackeriptomonete”.... HABEMUS FORUM ?2 punti
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Ciao Rick. No mi spiace. Su lamoneta non pubblico mai monete in vendita. Sempre "passate".2 punti
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...anche a roulette e poker, ma siamo nella ludopatia. Comunque non te lo ha mica ordinato il medico; si possono avere monete splendide, intatte e quasi Fdc, magari del medio o tardo impero, anche sesterzi, con davvero pochi soldi (ancora, per fortuna…).2 punti
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@Geronimo80...beh sono di Napoli e ho un amore profondo per questa città e la sua storia, quando cominciai ad interessarmi di monete mi venne naturale approfondire lo studio della sua monetazione che è ricchissima e straordinariamente diversificata, il cosiddetto Regno di Napoli, ma denominato nei documenti ufficiali dell'epoca "Regnum Siciliae citra Pharum" per distinguerlo dalla Sicilia vera e propria "ultra Pharum", in realtà è un momento già più recente nella storia delle coniazioni inerenti Napoli in cui fin dall'epoca greca e precisamente dal quinto secolo a.c. sono state battute monete, tra cui i caratteristici didrammi con l'effige della sirena Partenope al dritto e il toro a volto umano al rovescio, ci sono poi le monete coniate in epoca bizantina dal Ducato di Napoli, un capitolo ancora assai "misterioso" della numismatica napoletana, i mezzi folles coniati a partire dall'ottavo secolo presentano l'effige di San Gennaro al dritto, che insieme a San Pietro sui primi denari di Roma rappresentano le prime effigi di santi umani su moneta (non considerando l'arcangelo Michele sulle emissioni longobarde), a Napoli poi circolarono anche monete non coniate in città come i tarì di derivazione araba provenienti dalla Sicilia e successivamente imitati nelle vicine città di Amalfi e Salerno, con l'avvento degli Angioini comincia la produzione continua del Regno sopramenzionato, una serie ricca di pezzi dall'incredibile varietà e qualità estetica...un esempio sono i ducati e i carlini di Ferrante d'Aragona, tre le prime monete con ritratto del rinascimento insieme a quelle degli Sforza a Milano. Le coniazioni più famose e collezionate generalmente sono quelle Borboniche del settecento e ottocento, anche solo su queste monete lo studio è vastissimo e in continua espansione, proprio in questi giorni un amico studioso ha pubblicato un'importante opera densa di novità che ben illustra la ricchezza e la complessità della monetazione napoletana dei secoli summenzionati. All'interesse storico ed estetico si può aggiungere a mio parere anche il fattore economico, se non si ha l'ossessione del fdc si possono prendere belle monete a prezzi abbordabili.2 punti
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Qualche anno fa, con la scuola andammo in gita a villa d’Este a Tivoli. Girando per il parco entrai in un albero dal tronco cavo per farmi fare una foto e per terra, dentro l’albero, ho trovato questa chiave. L’ho detto alla guida che non mi ha calcolato minimamente e quindi me la sono tenuta. Domanda: posso reclamare la proprietà avendo le chiavi? ??? Tipo con le navi abbandonate in mare ? Domanda seria: mi spiegate un po’ la storia della villa? Un saluto a tutti1 punto
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Forse a qualcuno di noi sara' passato per la testa almeno una volta di immaginare una storia italica antica diversa da quella che effettivamente e' stata ; vi siete mai posti la domanda di come si sarebbe evoluta l' Italia se Enea non fosse mai arrivato nel Lazio e di conseguenza , secondo la leggenda – storia , se Roma non fosse stata mai fondata e quindi non fosse diventata quello che tutti sappiamo ? Comprendo anche che la storia vera non e' fatta di SE ma di fatti reali , quindi ecco spiegato il titolo del post , una fantastoria ; vorrei quindi tentare di scrivere una storia dell' Italia limitata nel tempo , partendo pero' su fatti storici reali ma che escludano la presenza storica di Roma nel senso di potenza militare emergente italica destinata al dominio dell' Italia . Cominciamo a fantasticare la storia italica senza Roma . Supponendo che Enea non sia mai arrivato nel Lazio e quindi , dopo tutta la serie nota posteriore di fatti leggendari – storici , Romolo al pari del fratello Remo non fosse mai nato e di conseguenza non avesse fondato Roma secondo la legenda , ma che in realta' Roma fosse solo un villaggio – citta' fondata dagli Etruschi al pari di altri luoghi etruschi sparsi nel territorio italico e che tale rimanesse nei secoli futuri , come si sarebbe evoluta la storia dell' Italia antica ? E' noto che l' Italia antica era un crogiolo di popoli diversi , sebbene quasi tutti facenti parte del ceppo indoeuropeo , questi antichi popoli italici rappresentavano quelle popolazioni stanziate nella penisola italiana durante l'Età del ferro e prima dell'ascesa di Roma . La conformazione geografica dell'Italia, da un lato favori i rapporti con le regioni circostanti, ma al contrario la sua natura prevalentemente montuosa separo' e isolo' le popolazioni entro aree geografiche ben circoscritte. Tra i popoli che abitavano l' Italia antica , tranne quindi le due isole maggiori , quattro emergevano su tutti come forza militare : Etruschi , Celti , Greci della Magna Grecia e Sanniti ; questi quattro popoli in assenza di Roma , prima o poi si sarebbero contesi il predominio dell' Italia con un quinto incomodo quale sarebbero stati i Cartaginesi , i quali gia' avevano contatti commerciali in Italia con Etruschi e Celti , mentre con i Greci di Sicilia i contatti erano militari per il possesso dell' isola . Indubbiamente il popolo italico che piu' si espanse nella penisola fu l' Etrusco i cui confini massimi andavano grosso modo e non in modo continuativo dalla Pianura Padana a parte della Campania . I Celti da parte loro scesero diverse volte dal Nord a razziare nel centro Italia ma essendo piu' che altro razzie e non invasioni vere e proprie , provocarono essenzialmente danni momentanei e presto riparibili . I Greci d' Italia da parte loro non intesero invadere e conquistare tutta l' Italia perche' il loro arrivo in Italia meridionale mirava essenzialmente alla fondazione di colonie da parte della madre patria ; vi fu solo un tentativo fallito di creare uno stato greco in Italia ad opera di Alessandro il Molosso , zio di Alassandro Magno che venne in Italia nel 335 a.C. per soccorrere la città magno-greca di Taranto, entrò in conflitto con i Lucani, i Bruzi, gli Iapigi e i Sanniti, nel tentativo di creare uno stato unitario greco nel Meridione d'Italia. Pur riuscendo a conquistare con i Tarentini le città di Brentesion, Siponto, Heraclea, Cosentia e Paestum, tuttavia il suo progetto non si realizzò, venendo sconfitto in battaglia e ucciso a tradimento da un lucano a Pandosia (Lucania)[1] o a Pandosia Bruzia nel 330 a.C . Anche i Greci di Siracusa sotto il Tiranno Dionigi si spinsero fino in Italia adriatica , fondarono Ancona e rifondarono Adria , forse anche Padova , per il resto le spedizioni navali militari di Dionigi in Corsica e sul litorale etrusco laziale a Caere furono solo razzie per racimolare denari per finanziare le perenni guerre in Sicilia contro i Cartaginesi . I Sanniti dal canto loro apparivano come un forte popolo montanaro i cui interessi territoriali si rivolgevano tra i monti dell' Abruzzo , del Molise e parte della Campania fino ai confini con i Lucani loro consanguinei , erano pero' divisi per ceppi , mancavano quindi di una coscienza nazionale ma all' occorrenza sapevano unirsi . Questa era all' incirca la situazione dei principali popoli italici senza Roma ; cosa poteva succedere ? Chi avrebbe potuto avere il dominio d' Italia al posto di Roma ? Probabilmente i soli Etruschi sarebbero stati in grado di dominare in Italia se questi non avessero subito prima la disastrosa sconfitta di Aricia che fu uno scontro campale presso l'antica città latina di Aricia , attuale Ariccia, vicino Roma , nel 507-506 a.C. circa , tra un esercito etrusco e le forze congiunte dei Latini e dei Greci di Cuma , battaglia che impedi' agli Etruschi l' invasione del basso Lazio e in prospettiva della Campania ; oltre alla successiva sconfitta navale di Cuma del 474 a.C. ad opera della flotta siracusana, guidata da Ierone I di Siracusa i quali con questa vittoria i siracusani posero fine all'espansione etrusca nell'Italia ellenica , assestando un duro colpo all' influenza politica che gli Etruschi esercitavano anche nell' Italia continentale , questi avrebbero assoggettato anche tutta l'Italia meridionale ; da queste due sconfitte campale e navale degli Etruschi , gli storici fanno iniziare il declino della civilta' etrusca . Oltre agli Etruschi , popolo organizzato e civile , forse nessun altro avrebbe potuto aspirare a diventare padrone dell' Italia , se non qualche opportunita' di conquista avrebbero potuto averla i Greci o i Cartaginesi ; i primi fondando sempre piu' colonie in Italia fino a farne una succursale della Grecia , oppure i Cartaginesi i quali da grandi naviganti e commercianti quali erano avrebbero soppiantato gli Etruschi in Italia e prima o poi sarebbero entrati in conflitto con i Greci per interessi commerciali e territoriali come gia' era avvenuto in Sicilia ; insomma concludendo questa fantastoria italica , la storia europea quale oggi conosciamo , senza Roma , avrebbe avuto uno sviluppo completamente diverso ed imprevedibile . In foto : pianta dei popoli antichi italici , piana sotto Ariccia dove si svolse lo scontro tra Etruschi , Latini e Greci di Cuma , Elmo Etrusco preda di guerra dei Siracusani ed offerto con dedica a ricordo della vittoria navale contro gli Etruschi .1 punto
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Meno male, il nostro forum è la voce della numismatica Italiana, e come tale è giusto che si esprima sempre e comunque... Complimenti a Reficul..1 punto
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Tranquillo Artax, nessuno è esente da errori, solo i presuntuosi non ammettono di aver sbagliato, l'importante è farne tesoro, in questo modo si cresce alla grande! Se acquisti online, fai attenzione alla qualità delle immagini e chiedine di migliori nel caso fossero sfocate, inclinate o a bassa risoluzione ; è pratica purtroppo comune lucidare e pulire aggressivamente le monete, quindi è fondamentale poter ingrandire le foto per cogliere qualsiasi dettaglio. Lascia stare le monete troppo lucidate e brillanti, una moneta in argento che ha 150 anni non può brillare di luce propria, diffida sempre e chiedi al venditore con cosa è stata trattata. Saluti e buona giornata! Silver1 punto
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Se c'è un tavolo Romane Imperiali mi aggrego volentieri......1 punto
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Ciao @Ser. Broccolo, bella storia , bel comportamento il tuo e interessante la chiave che hai trovato e che deve essere molto antica visto il grande stato di alterazione del ferro , eta' stimabile in non meno di 200 anni , pero' avere la chiave non ti rende proprietario della Villa d' Este ⛔? A parte gli scherzi esistono due Ville d' Este in Italia , una e' a Tivoli , l' altra a Cernobbio , quella che hai visitato tu a Tivoli : https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_d'Este_(Tivoli) http://www.tivolivilladeste.com/villa-deste/1 punto
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Parteciperei volentieri, ma gli esami universitari sono alle porte... Spero che novembre mi sia favorevole.1 punto
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Eccoci. Innanzi tutto grazie per i vostri giudizi. Devo dire che dalle fotografie anche io avrei detto BB+ . In realtà in mano si legge bene il lustro rimasto sulla superficie della moneta che in foto non si nota (almeno per me, per altri ho visto di si), e quindi decisi per un BB/SPL (che tradotto dal mio modo di esprimere conservazioni, significa conservazione TRA il BB e lo SPL come scritto https://www.monetaio.it/it/content/6-perizie). Ci tenevo ad esporre i vostri giudizi, che mi paiono molto in linea, perchè questa moneta era esposta su una bancarella al mercatino di Gradisca questa domenica, presso un collega che ne é il proprietario. Ed un tale, che ci legge, biondo, che pensa di esser il "super fico" della situazione, prendendo in mano questa moneta, ha tirato un "pippone" al collega di turno asserendo che questo é l'"esempio" di quanto i periti italiani facciano "pena" rispetto al grading americano, facendo anche altri nomi di colleghi molto preparati e seri nel loro lavoro, denigrandoli. Che per lui questa moneta "non arriva neanche lontanamente al BB", e chi più ne ha più ne metta. E allora, ecco qui, nero su bianco scritta l'inettitudine numismatica, oltre la stupidità umana del soggetto: la prossima volta almeno prendi una moneta "sbagliata" per perorare la tua causa, se ne capisci qualcosa di monete (cosa di cui dubito fortemente). Comunque sia, a prescindere dalla motivazione scatenante del mio post, se piace l'idea di postar monete e giocare a dare la conservazione ve ne posto un po' ogni tanto. Grazie ancora, Pino.1 punto
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Severo ma giusto ?. Lucolos sarà un ragazzo alle prime esperienze. @Lucolos Aggiungo a quanto giustamente dettoti, di cominciare a valutare se la moneta che stai acquistando è quella che vuoi in collezione per il resto della vita o se stai prendendo una monetina in conservazione medio-bassa per chiudere il buchetto in collezione per qualche anno, in attesa di tempi i migliori. Le perdite maggiori nel collezionare non sono tanto nell'euro in più o in meno che puoi spendere in fase di acquisto (questa ne vale 15-20), quanto nel rivendere la moneta, nel caso questa non dovesse più piacerti e nel successivo riacquisto in conservazione migliore. Nel caso dovessi rivendere ti renderai conto che ci perderai molto più dell'euro sul quale riponi dei dubbi. Per questo molti scrivono di comprare una e una sola volta la moneta che ti può accompagnare lungo tutta la vita. Io da giovincello ho chiuso la collezioni di argenti del regno in MB o BB, collezione poi quasi tutta cambiata in conservazione medio- alta quando ho avuto disponibilità economica. Mi sono divertito ad chiudere una collezione tipologicamente completa da ragazzo , ma nel complesso ho speso nettamente di più rispetto a comprarle direttamente in alta conservazione. Se sei conscio di questo continua ad acquistare e a divertirti.1 punto
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Al Cordusio abbiamo costruito tutto, abbiamo fatto crescere tantissimi appassionati, abbiamo donato gioie, speranze, abbiamo fatto gruppo, un gruppo che ancora oggi dice la sua portando il suo messaggio ovunque.. I giovani hanno bisogni di approcciarsi su questa piattaforma come da copione per le nuove tecnologie, ma poi sentono anche l'esigenza di conoscerci e confrontarsi con noi come è successo domenica, un rito che da sempre si ripete, una sensazione quasi magica.. Il famoso rito del Cordusio..dove tutto ogni Domenica diventa possibile.. Eros1 punto
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Ricordo benissimo i Matt Bianco non male le loro sonorità.. Adesso come promesso un pezzo poco conosciuto, di Giuni Russo, ma lo spessore del pezzo e l'enorme talento dell'artista mi impone in modo assoluto, la sua divulgazione.. Ciao Giuni..1 punto
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E ma io il MAGLIOCCA non ce l'ho ancora come faccio a esprimermi... Però ho un amico che si chiama Pietro..1 punto
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Sì, effettivamente, la moneta sembra autentica, con il conio un po' stanco al rovescio, comunque molto gradevole (a me piace un sacco questa monetazione e questo imperatore) Per quanto concerne l'anomalia dico la mia.... potrebbe essere una minuscola fessura\frattura nel cui interno è entrata della sporcizia Ma aspettiamo il parere degli esperti1 punto
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Io penso di esserci sabato per il pranzo. Purtroppo per il mio lavoro solo all'ultimo momento saprò se avrò in ballo qualche "rogna". Ma credo di esserci.1 punto
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Se ho capito bene, nella prima foto c era ancora l incrostazione verde...saltata quella sotto c era il nero? Ps: non riesci a mettere foto più definite? Così si fa fatica a capire la moneta tutta, e la macchia oggetto della domanda..1 punto
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Un gruppo non ancora citato, questa è una delle loro canzoni del 1984 che ascoltavo molto volentieri.1 punto
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Per me è stato un piacere speriamo che ti appassioni anche al periodo di Umberto I°... così ne vediamo delle belle! Un'ultima nota riguardo quel famoso contenzioso di cui al post 52. Ho effettuato ulteriori ricerche, le modifiche "accusate" riguardavano solo i due nuovi valori nominali, in buona sostanza sono "incriminati" i tagli, giacchè la banconota, come da bozzetto originale, era stata concepita sin dall'inizio solamente come 1.000 lire.1 punto
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Mi inserisco solo per segnalare che nel forum esiste una sezione dedicato alla pulizia, al restauro e alla conservazione delle monete. Con una semplice ricerca per parole chiave potete trovare tutte i suggerimenti del caso. Al fine di evitare irrimediabili errori vorrei solo anticipare alcuni principi fondamentali della pulizia e del restauro: 1) le monete hanno attraversato i secoli per arrivare fino a noi... che ne saremo custodi temporanei... il nostro intervento dovrebbe essere volto alla migliore leggibilità, senza stravolgerne lo stato, e alla migliore conservazione. 2) difficilmente potrete trovare in garage o in cucina i materiali necessari per un adeguato restauro; l'olio d'oliva e l'aceto è meglio usarli per l'insalata; esistono prodotti specifici per la pulizia e il restauro, acquistabili anche on-line, per pochi euro. 3) su monete in rame, bronzo o oricalco i prodotti complessanti possono essere utilizzati ma con molta prudenza...ed è qui che compare il bisturi, da utilizzare con microscopio binoculare o monocolo a 20x (i bisturi sono reperibili sia monouso, con manico in plastica, che con portalama metallico e lame intercambiabili; ne esistono di diverse forme e misure...io normalmente uso la 23). per quanto rimane da approfondire... appuntamento dell'apposita sezione ciao Mario1 punto
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Mi sembra che alcune risposte siano state un po' eccessive ... Logicamente un numismatico non rovinerebbe mai una monetea e non vorrebbe che fosse fatto. Soprattutto se antica è felice che sia sopravvissuta allo scorrere del tempo e se sua la vorrebbe conservare al meglio per le generazioni future. Ma un numismatico deve anche pensare a tutti gli usi che sono stati fatti di una moneta, e uno degli usi più frequenti, nel passato oltre che nel presente, è il suo utilizzo come ciondolo o spilla. Rimane comunque una moneta con una offesa che si aggiunge a quella del tempo. Non parliamo di moneta rarissima che sarebbe criminale danneggiare in qualsiasi modo. Parliamo di moneta comune che chiunque può reperire e avere. Parliamo inoltre di moneta che per la sua figura rappresenta un significato per chi la dona e per chi la riceve, che non avendo la particolare passione propria di un numismatico (che la vorrebbe vedere integra) la godrebbe montata in un gioiello. Quella moneta percorrerebbe semplicemente un altro passo della sua storia, e non sarebbe uno svilimento. Potrà diventare un amato oggetto del presente, un ricordo, un gioiello di famiglia. Un giorno forse qualcuno la toglierà dalla montatura e pur deprecando sui segni rimasti la vedrà sempre come moneta, con solo un po' di storia in piú di altre sue simili.1 punto
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Due settimane all'atteso incontro con la Prof.ssa Travaini, momento importante per Lei, per la numismatica, per tutti, sarà un raccontare numismatica e che numismatica di questi ultimi 20 anni. Credo che tutti potenzialmente siano interessati, chi la conosce, chi ha letto, ma io credo che il 5 giugno possa essere veramente importante in particolare per i giovani, per chi inizia ad appassionarsi . A oggi abbiamo 41 adesioni, tra l'altro molte estremamente qualificate, si può arrivare a un massimo di 50, quindi chi vorrà esserci dovrà comunicarcelo in questi giorni. Ma poiché vuole la Professoressa e vogliamo anche noi che ci sia alla fine un momento conviviale, di festa, ci sarà in hotel nel dopo conferenza un bel aperitivo rinforzato offerto dalla nostra Associazione, la nostra numismatica ha bisogno anche di questi momenti ...1 punto
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Purtroppo questo del divulgativo sui giovani, ma anche non giovani, e' un lavoro che va fatto sul reale e il Cordusio e' perfetto per questo, purtroppo e' una caratteristica ormai non di tutti, io ne vedo sempre meno, molto meno, divulgare e' anche donare, e oggi normalmente gli interessi di vario titolo predominano ...1 punto
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Mentre Teodosio I, per i libri di storia e alcuni storici, è stato un bravo imperatore grazie all'editto di Tessalonica (emesso da lui, Graziano e Valentiniano II) che dichiara il cristianesimo del credo niceno religione ufficiale dell'Impero e fuori legge gli altri culti. Peccato che non descrivono un altro episodio di questo "santo": il massacro di circa 15000 persone a Tessalonica ordinato da lui. Purtroppo la storia è manipolata dai vincitori ma ultimamente, e per fortuna, si stanno rivalutando molti episodi e personaggi storici come Giuliano.1 punto
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La discussione mi sembra un po' astrusa. Se il motivo principale per cui si colleziona è la passione non capisco perché crucciarsi così tanto se la numismatica, a parte qualche eccezione, non è un investimento particolarmente redditizio. La maggior parte delle passioni non ha un ritorno economico. Con questo non voglio dire che si debbano buttare i soldi nella pattumiera, ma se si incomincia a ragionare in termini di recupero del capitale allora bisognerebbe smettere di viaggiare, andare allo stadio, andare al cinema, ecc1 punto
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Alla fin fine, i due messaggi qui sopra in #16 e #17 dimostrano che l'araldica è solo una questione di logica applicata all'estetica. ?? Quindi, ancora per logica, non è d'Angiò un capo che contiene tre gigli ma non un lambello. Nè è di Francia un capo che contenga tre gigli non allineati. Come ad esempio gli stemmi postati da @riepo58 e da @Sorante1 punto
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@taglialuca, complimenti per tutte le monete, colleziono anch'io il Ducato di Lucca, ma monete in questa conservazione non sono mai riuscito a trovarle.1 punto
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Fu ritrovata, infine, in una casa privata la sede del culto mitraico... Saluti Eliodoro1 punto
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E' stata una mattinata che mi ha fatto ricordare i vecchi tempi caroMario, quando si faceva divulgazione tutte le domeniche tirando su tanti giovani facendoli crescere.. Qualcosa comincia a muoversi, l'Associazione ha dato una bella scossa all'ambiente e i frutti si vedono tutti i giorni con le manifestazioni di stima da tutta la penisola, e la Domenica con un Cordusio sempre più protagonista.. Eros1 punto
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Perbacco...... Notevoli i miei complimenti, quando vedo le monete di Lucca cosi....1 punto
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Nei primi tempi di Ebay si trovava parecchio,Roberto.Molti venditori,che ora non ci sono piu',presentavano pezzi interessantissimi.E,io e te,ce le siamo suonate reciprocamente!1 punto
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Ciao, se vuoi saperne di più sulla serie Capranesi, dal Regno alla Repubblica Italiana (quindi anche riguardo alle 5 e 10 mila lire), puoi leggere questa discussione che ho completato proprio ora con l'ultimo pezzo mancante1 punto
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Grazie @miza. Il difficile di questi lavori è proprio il non scoprire il metallo vivo, è per questo che bisogna lavorare sotto forte ingrandimento e operare con molta calma.1 punto
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Mi sembra anche giunto il monento tenuto conto della discussione dedicata a questo Manuale che io facessi una sorta di presentazione adeguata, in pratica una iniziazione (minima) a ciò che poi troverete trascritto nel volume. Ho predisposto, dopo alcuni anni di studi, un volume per tutti, almeno spero, con la consapevolezza di potere agevolare i giovani …. chi in questi anni si è avvicinato e/o si vuole avvicinare a questa monetazione … chi aveva bisogno ancora di alcune/molte risposte e perché no, anche a commerciati e case d’asta. Nella correttezza, anche, del quesito che era stato portato in questa discussione e ripeto, scrivo del mio lavoro, ancor prima dell’elaborazione, avevo provveduto e molto riflettuto sull’impostazione che quest’opera doveva assumere. Il Corpus, ad esempio, venne organizzato dagli autori in ordine cronologico, in pratica per data; rimase ed è un’immensa classificazione di monete di Napoli, in pratica le ritrovi quasi tutte (e con tutte le varianti possibili che in quell’epoca vennero raccolte), ma, ma …. è si … rimane un contenitore dove cercale quando al giorno d’oggi non ti capita di trovarle classificate dettagliatamente nei cataloghi (per l'enorme quantità di varianti). Nel lontano, oramai 1984, due grandissimi studiosi della monetazione di Napoli, Michele Pannuti e Vincenzo Riccio, impiegarono 10 anni della loro vita per organizzare al meglio per tipi e sottotipi tutte le monete di Napoli che erano descritte nel Corpus (omettendo volutamente le piccole varianti di conio e in questo senso il Corpus è il più completo), ma intravedendo, utilizzando snellezza ed essenzialità (chi voleva le particolarità poteva ricercarla nel Corpus), la possibilità di offrire agli studiosi, ed anche ai non iniziati, uno strumento di consultazione più moderno e facile per l’individuazione dei tipi monetali battuti/coniati nella zecca napoletana; nacque l’inquadramento per tipo monetale e nacque la tipologia. Ed è a loro che si deve, fino ad oggi, (cataloghi moderni/attuali compresi) la dimestichezza nel riconoscere, sempre con maggiore facilità, tutte le monete di questo magnifico territorio; anche il mio Manuale è stato organizzato in tal senso, ma …. da anni or sono avevo intuito che a questa abitudine nella catalogazione, mancasse uno studio rigorosamente scientifico e cronologico sulla metodologia attuata, mi spiego: alle monete classificate solo ed esclusivamente per tipo (in pratica al cambio dell’effige sovrana) e di conseguenza accodate solo in considerazione dell’anno di emissione, (escludendo quindi le semplici varianti di punteggiatura), mancava uno studio dettagliato a riguardo le varietà di conio/cambiamenti che si fabbricavano tenuto conto della sostituzione nei locali della zecca di Napoli di una delle tre cariche ufficiali i cui titolari erano anche autorizzati ad apporre lettere identificative dell’opera compiuta, sulle monete stesse. Lo studio minuzioso correlato a questi personaggi, alle date di cessazione delle attività e la conoscenza della data del subentro di un successore, ha determinato una scissione di gran parte delle monete tipo catalogate fino ad oggi. In sostanza, ho mantenuto la moneta tipo ma di conseguenza, in ordine alla variazione accaduta, si sono create altre monete tipo tenuto conto del prodotto che uscì dalla zecca (variato) proprio in considerazione del cambiamento avvenuto. Ogni rimpiazzato Ufficiale di zecca lasciò certamente un “marchio” sulla produzione del proprio conio, con o senza “firma” ed è proprio questo aspetto integrativo che è alla base dello studio che poi ho sviluppato nel Manuale. Sono fermamente convinto che questa veste innovativa offrirà un quadro completo in ordine alle coniazioni avvenute nella zecca, riempirà un vuoto lasciato dai miei predecessori e renderà certamente più agevole una loro immediata classificazione, compiutezza e conoscenza degli avvenimenti. Ritornato ancora, con breve risposta, all’utente che ha intravisto una possibile differente metodologia di classificare le monete (in genre) ma in quel caso, di Napoli (e al quale, per quanto mi riguarda ho dato una mia risposta adeguata), vorrei solo ricordare che queste vanno innanzitutto e in via preliminare studiate, indifferentemente poi dalla loro successiva impostazione su carta stampata. Qui si è fatto uno studio su tutta la monetazione, a partire da Carlo II per concludersi con Francesco II di Borbone, esaminando ad una ad una tutte le monete che nel Manuale sono state catalogate. Il 90% del lavoro è stato compiuto, mancherebbero all’appello per un’opera finale alcune convinzioni che hanno però l’occorrenza di documentazione (o almeno parte di essa) a riguardo, ma che hanno già, considerato gli studi e l’esperienza matura sul campo, un tracciato quasi risoluto. Per fare un esempio concreto al post n. 32, si è discorso sulla moneta (coniazioni comprese), dal momento in cui Carlo di Borbone prese possesso della città di Napoli. L’elenco cronologico espresso è quello completo, ovvio, avvenimenti sintetici compresi; ma anche in tal metodo, senza studi appropriati della moneta e documentazione, il prodotto finale non ci dice niente comunque. Se dovessi chiedere, stando fermo solo a quella monetazione espressa (di Carlo) e a quei fatti: perché i Sebeti dal 1737 al 1746 non vennero coniati …… perché negli anni 35 e 36 abbiamo due tipi di Sebeti (con sigle De G e G H), …….. perché sulle monete auree di Carlo (6 - 4 - 2 ducati) alcuni coni detengono l’effige di Carlo “diversa” ….. perché alcuni coni hanno la descrizione con VTR ed altri con UTR Solo su Carlo di Borbone ci sono molteplici perché ….. ai quali ho dato una risposta. Non c’è metodo di classificazione che regge se non hai compiuto degli studi adeguati. Mi auguro davvero di aver organizzato al meglio il mio lavoro, e che poi alla fine sarete Voi stessi a giudicare. Pietro Magliocca1 punto
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Mi permetto di segnalare un mio lavoro (insieme all'amico Arata) sulle Oselle datato dicembre 1998 quando i lavori sui PC non erano proprio tanti. Mamma mia quanto sono vecchio ! http://roth37.it/COINS/Oselle/index.html1 punto
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IL REALE VALORE DELLE LIRE REPUBBLICA Sebbene su certa stampa e siti internet non di settore si favoleggi la possibilità di ritrovare in casa autentici tesori fra gli spiccioli dimenticati in borsellini e salvadanai vari la realtà dei fatti è completamente diversa. Ecco quindi una lista INDICATIVA (ad uso neofiti e non addetti ai lavori) delle monete in Lire più rare e/o di valore emesse per la COMUNE CIRCOLAZIONE. Monete RARE che quindi hanno un buon VALORE IN QUALSIASI CONSERVAZIONE: 1, 2, 5 e 10 Lire del 1946 (ATTENZIONE: esistono moltissime falsificazioni e imitazioni) 1, 2, 5 e 10 Lire del 1947 (ATTENZIONE: esistono moltissime falsificazioni e imitazioni) 2 lire del 1958 (ATTENZIONE: esistono moltissime falsificazioni e imitazioni) 5 lire del 1956 (ATTENZIONE: esistono moltissime falsificazioni e imitazioni) 50 lire 1958 (E' quella di minore valore, circa 10/15 euro per un esemplare circolato) Monete COMUNI che quindi hanno buon VALORE SOLO IN ALTISSIMA CONSERVAZIONE: Indicativamente QUASI TUTTE le monete da 1 lira, 2 lira, 5 lire, 10 lire, 20 lire, 50 lire e 100 lire emesse negli ANNI 1948, 1949 e negli ANNI '50/60 (esclusi gli anni 1968 e 1969) ATTENZIONE! Per ALTISSIMA CONSERVAZIONE si intende il cosiddetto FDC (Fior di Conio) che corrisponde alla condizione di una moneta praticamente perfetta, come fosse appena uscita dalla Zecca, e subito presa e conservata da parte con particolare cura. Di conseguenza il suo reperimento in un borsellino o in un salvadanaio nel 99% dei casi esclude la possibilità che si trovi in questa condizione (praticamente annullando anche il valore di queste annate) Infine TUTTE LE ALTRE ANNATE E TIPOLOGIE, praticamente il 99% del totale delle monete che è possibile trovare fortuitamente in casa, NON HANNO PRATICAMENTE VALORE NEMMENO IN ALTISSIMA CONSERVAZIONE. Infatti queste monete, prodotte in milioni e milioni di esemplari, solitamente vengono trattate (in grosse quantità) ad un tot di Euro al Kg (al momento si oscilla dai 5€ a massimo 10€ al kg) per poi essere rivendute al dettaglio per pochi spiccioli nelle ciotole dei mercatini. Da questo discorso ESULANO: Monete IN ARGENTO da 500 Lire "CARAVELLE", "DANTE ALIGHIERI", "UNITA'D'ITALIA" e 1000 Lire "CONCORDIA" che mediamente valgono più o meno almeno il peso dell'argento contenuto secondo le quotazioni del momento. Monete IN ARGENTO prodotte appositamente per COLLEZIONISTI Particolari VARIANTI che hanno un mercato tutto loro e che presuppongono precise e pregresse conoscenze collezionistiche e numismatiche. Importante ricordare che la famosa (e quotatissima) 500 Lire "CARAVELLE" CON BANDIERE CONTROVENTO era una versione di PROVA (datata 1957) donata a suo tempo a Parlamentari della Repubblica Italiana e (come anche tutte le altre monete PROVA esistenti) non era assolutamente pensata per la normale circolazione di tutti i giorni. Di conseguenza se trovate in casa qualche 500 Lire "Caravelle" nel 99,999999% dei casi troverete la versione "normale" e comunissima con date che vanno dal 1958 al 1967.1 punto
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Gettone emesso dalla SAN (società anonima nazionale) COGNE, come si legge nella cartella romboidale al diritto, con il disegno in prospettiva di una galleria mineraria e la data (1938), seguita dall’anno fascista (XVI°). La scrittura del sedicesimo anno dell’era fascista non è corretta perché l’ordinale XVI non ha bisogno del circoletto a esponente, simbolo che si usa con i numeri arabi (16°). Sul rovescio l’annullo del buono a h 12, il controvalore 1 a destra del foro tra due stelline a sei punte, la scritta DISTRIBUTORIO (termine non comune dal significato di spaccio di generi alimentari) in basso e la contromarca M in esergo. Esistono molte varianti ripetute a una o due lettere fino alla W, come pure altri gettoni di controvalore diverso che erano ad uso societario interno. La Cogne è stata un esempio tra i più significativi della siderurgia integrale nella storia industriale italiana, realizzando uno stabilimento siderurgico strategicamente vicino alle materie prime (la magnetite di Cogne) e utilizzando l’energia elettrica prodotta nelle centrali della zona. apollonia1 punto
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