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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/19/18 in tutte le aree
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Sto facendo delle prove di classificazione (cartellini) in ordine al mio Manuale...che dite ? può andare4 punti
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Ogni giorno qualcosa di interessante si trova sempre ? https://www.google.it/amp/www.rainews.it/dl/rainews/articoli/amp/ContentItem-40c71660-1e90-4568-bad0-61fc3602e545.html2 punti
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Io spero vivamente che si trovino opere relative a popolazioni in qualche modo offuscate da Roma come ad esempio l'opera di Claudio in venti libri sugli Etruschi e sullo Stato dei Tyrreni di Aristotele.2 punti
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Il problema se la devi vendere, soprattutto online, é che in molti che ci capiscono poco (e sono la maggioranza), non si fideranno molto se non ha una perizia. E' il problema delle monete molto falsificate, come questa, come la 5 lire del 1956, 2 lire 1958, littori 27 VI e 28 eccetera ecceterea.... Quindi i 10€ di perizia in questo caso sarebbero funzionali alla liquidabilità del prodotto.2 punti
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Grazie per la spiegazione @Rocco68 ed @eracle62.. Quindi “piastrista” si definisce colui che colleziona e/ o studia “esclusivamente” piastre,giusto? e pensare che avevo cercato anche sul dizionario,senza trovare riscontri in campo Numismatico,con l’unica eccezione di coloro che lavorano nel campo della ristorazione che,appunto,vengono chiamati “piastristi” in quanto addetti alle Piastre elettriche(Panini, hamburger,ecc.)2 punti
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Mi sembra anche giunto il monento tenuto conto della discussione dedicata a questo Manuale che io facessi una sorta di presentazione adeguata, in pratica una iniziazione (minima) a ciò che poi troverete trascritto nel volume. Ho predisposto, dopo alcuni anni di studi, un volume per tutti, almeno spero, con la consapevolezza di potere agevolare i giovani …. chi in questi anni si è avvicinato e/o si vuole avvicinare a questa monetazione … chi aveva bisogno ancora di alcune/molte risposte e perché no, anche a commerciati e case d’asta. Nella correttezza, anche, del quesito che era stato portato in questa discussione e ripeto, scrivo del mio lavoro, ancor prima dell’elaborazione, avevo provveduto e molto riflettuto sull’impostazione che quest’opera doveva assumere. Il Corpus, ad esempio, venne organizzato dagli autori in ordine cronologico, in pratica per data; rimase ed è un’immensa classificazione di monete di Napoli, in pratica le ritrovi quasi tutte (e con tutte le varianti possibili che in quell’epoca vennero raccolte), ma, ma …. è si … rimane un contenitore dove cercale quando al giorno d’oggi non ti capita di trovarle classificate dettagliatamente nei cataloghi (per l'enorme quantità di varianti). Nel lontano, oramai 1984, due grandissimi studiosi della monetazione di Napoli, Michele Pannuti e Vincenzo Riccio, impiegarono 10 anni della loro vita per organizzare al meglio per tipi e sottotipi tutte le monete di Napoli che erano descritte nel Corpus (omettendo volutamente le piccole varianti di conio e in questo senso il Corpus è il più completo), ma intravedendo, utilizzando snellezza ed essenzialità (chi voleva le particolarità poteva ricercarla nel Corpus), la possibilità di offrire agli studiosi, ed anche ai non iniziati, uno strumento di consultazione più moderno e facile per l’individuazione dei tipi monetali battuti/coniati nella zecca napoletana; nacque l’inquadramento per tipo monetale e nacque la tipologia. Ed è a loro che si deve, fino ad oggi, (cataloghi moderni/attuali compresi) la dimestichezza nel riconoscere, sempre con maggiore facilità, tutte le monete di questo magnifico territorio; anche il mio Manuale è stato organizzato in tal senso, ma …. da anni or sono avevo intuito che a questa abitudine nella catalogazione, mancasse uno studio rigorosamente scientifico e cronologico sulla metodologia attuata, mi spiego: alle monete classificate solo ed esclusivamente per tipo (in pratica al cambio dell’effige sovrana) e di conseguenza accodate solo in considerazione dell’anno di emissione, (escludendo quindi le semplici varianti di punteggiatura), mancava uno studio dettagliato a riguardo le varietà di conio/cambiamenti che si fabbricavano tenuto conto della sostituzione nei locali della zecca di Napoli di una delle tre cariche ufficiali i cui titolari erano anche autorizzati ad apporre lettere identificative dell’opera compiuta, sulle monete stesse. Lo studio minuzioso correlato a questi personaggi, alle date di cessazione delle attività e la conoscenza della data del subentro di un successore, ha determinato una scissione di gran parte delle monete tipo catalogate fino ad oggi. In sostanza, ho mantenuto la moneta tipo ma di conseguenza, in ordine alla variazione accaduta, si sono create altre monete tipo tenuto conto del prodotto che uscì dalla zecca (variato) proprio in considerazione del cambiamento avvenuto. Ogni rimpiazzato Ufficiale di zecca lasciò certamente un “marchio” sulla produzione del proprio conio, con o senza “firma” ed è proprio questo aspetto integrativo che è alla base dello studio che poi ho sviluppato nel Manuale. Sono fermamente convinto che questa veste innovativa offrirà un quadro completo in ordine alle coniazioni avvenute nella zecca, riempirà un vuoto lasciato dai miei predecessori e renderà certamente più agevole una loro immediata classificazione, compiutezza e conoscenza degli avvenimenti. Ritornato ancora, con breve risposta, all’utente che ha intravisto una possibile differente metodologia di classificare le monete (in genre) ma in quel caso, di Napoli (e al quale, per quanto mi riguarda ho dato una mia risposta adeguata), vorrei solo ricordare che queste vanno innanzitutto e in via preliminare studiate, indifferentemente poi dalla loro successiva impostazione su carta stampata. Qui si è fatto uno studio su tutta la monetazione, a partire da Carlo II per concludersi con Francesco II di Borbone, esaminando ad una ad una tutte le monete che nel Manuale sono state catalogate. Il 90% del lavoro è stato compiuto, mancherebbero all’appello per un’opera finale alcune convinzioni che hanno però l’occorrenza di documentazione (o almeno parte di essa) a riguardo, ma che hanno già, considerato gli studi e l’esperienza matura sul campo, un tracciato quasi risoluto. Per fare un esempio concreto al post n. 32, si è discorso sulla moneta (coniazioni comprese), dal momento in cui Carlo di Borbone prese possesso della città di Napoli. L’elenco cronologico espresso è quello completo, ovvio, avvenimenti sintetici compresi; ma anche in tal metodo, senza studi appropriati della moneta e documentazione, il prodotto finale non ci dice niente comunque. Se dovessi chiedere, stando fermo solo a quella monetazione espressa (di Carlo) e a quei fatti: perché i Sebeti dal 1737 al 1746 non vennero coniati …… perché negli anni 35 e 36 abbiamo due tipi di Sebeti (con sigle De G e G H), …….. perché sulle monete auree di Carlo (6 - 4 - 2 ducati) alcuni coni detengono l’effige di Carlo “diversa” ….. perché alcuni coni hanno la descrizione con VTR ed altri con UTR Solo su Carlo di Borbone ci sono molteplici perché ….. ai quali ho dato una risposta. Non c’è metodo di classificazione che regge se non hai compiuto degli studi adeguati. Mi auguro davvero di aver organizzato al meglio il mio lavoro, e che poi alla fine sarete Voi stessi a giudicare. Pietro Magliocca2 punti
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Apriamo questa interessante discussione per domandare a collezionisti e numismatici ....."Ma quante sono le serie di prova ufficiali esistenti della serie imperiale millesimata 1936..e soprattutto...chi sono stati all'epoca i fortunelli beneficiari???" Chi lo sa? Io lo so ma non lo dico...e forse lo sa anche qualcun altro...mica è un segreto...o meglio...forse lo era..ma i soliti "cercatori" (onore al grande BIZERBA in questo caso), hanno trovato uno studio davvero interessante sull'argomento....uno studio pubblico...che getta un bel po' di luce sulle ombre e i misteri della monetazione di prova... Pronti???? Via...aperta la discussione1 punto
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Il ministro delle Finanze bulgaro, Vladislav Goranov, ha detto che il governo sta considerando di fare richiesta d'ingresso nell'unione monetaria prima della fine del semestre di presidenza bulgara del Consiglio UE, ovvero entro il 30 giugno 2018. Lo farebbe entrando nell'Erm II (Meccanismo di cambio europeo) che salvo imprevisti porterebbe la Bulgaria ad aderire all'unione monetaria nel 2021: le discussioni sono già in corso, essendo tutti gli altri requisiti già soddisfatti.1 punto
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Buongiorno, volevo segnalarvi l'uscita in questi giorni del "Manuale delle monete di Napoli 1674-1860" di Pietro Magliocca.1 punto
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Più volte, nel corso di varie discussioni in questo forum, avevo accennato a una prossima pubblicazione dell'atteso Corpus di Ulla Westermark sulla monetazione di Akragas, dal 520 al 406 a.C. (manca quindi ancora un Corpus per il IV e III secolo a.C.). Adesso è finalmente disponibile da quest'anno. C'è la possibilità di visionare anche online questa grandiosa opera, in due volumi in inglese (il primo di testo e foto, il secondo di catalogo) sui seguenti links: http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:uu:diva-345876 http://uu.diva-portal.org/smash/record.jsf?pid=diva2%3A1189867&dswid=3347 http://uu.diva-portal.org/smash/record.jsf?pid=diva2%3A1190038&dswid=1039 Mi ha piacevolmente sorpreso questa disponibilità a consultare l'opera online. Evidentemente la scuola svedese è sufficientemente evoluta per permettere tale consultazione, anche se le copie cartacee sono sicuramente più gradevoli....1 punto
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Già...ma prima? Come a tutti noto, la parola "Dollaro" è un'evoluzione del tedesco "Thaler", il nome dato alla prima moneta d'argento europea di grande modulo, coniata per la prima volta in Tirolo nel 1486, sei anni prima che Colombo scoprisse l'America. La moneta divenne cosí popolare nel XVI secolo che molti altri paesi ne coniarono di simili, dando loro nomi derivati da "thaler": "rijksdaaler" in Olanda, "rigsdaler" in Danimarca, "tallero" in Italia, "talar" in Polonia. Nel Nuovo Mondo, la moneta simile al tallero di uso piú comune era quella spagnola da 8 reales, conosciuta come Spanish Milled Dollar o "pezzo da otto" (piece of eight), coniata principalmente nella Zecca di Città del Messico, ma anche in Bolivia, Cile, Colombia, Guatemala e Perú. Insieme alle sue frazioni era ampiamente diffusa tra i coloni dei futuri Stati Uniti, e fu pertanto naturale che la parola "Dollaro" venisse adottata ufficialmente dal Congresso come unità di misura monetaria, una decisione caldeggiata da Thomas Jefferson sin dal Congresso Continentale del 1776. Ma prima che questo avvenisse, prima che si formassero gli Stati Uniti d'America, prima ancora che nascessero le tredici colonie inglesi, e addirittura prima che l'Arciduca Sigismondo del Tirolo coniasse, nel già ricordato 1486, il Guldengroschen, il primo Tallero della storia? Cosa usavano gli indigeni? E i primi coloni europei, afflitti da una cronica penuria di monete "tradizionali", come si regolavano per il commercio e gli scambi con le popolazioni native? Cercheremo di dare una risposta a tali domande in questa discussione che, partendo dall'America precolombiana, arriverà fino alle prime coniazioni monetarie delle tredici colonie che andranno a costituire gli Stati Uniti (ma senza entrare nel dettaglio di tutte le emissioni) e ai primi dollari, trattando anche, squisitamente dal punto di vista storico, delle monete degli spagnoli che, per oltre tre secoli, circolarono indistintamente dal sud, dove erano coniate, al nord del continente. Dove inserire una discussione così? Dal punto di vista temporale, forse la più logica sarebbe stata la sezione delle Zecche straniere, dal 1500 al 1800. Ma poiché l'area geografica che sarà presa maggiormente in considerazione sarà quella che andrà a costituire i futuri Stati Uniti d'America, ho ritenuto più opportuno inserirla nella sezione che vede tra i suoi frequentatori gli appassionati di monete statunitensi, e dunque le Monete estere La storia vera e propria parte col prossimo post, intanto non poteva mancare un omaggio al "padre" di tutti i dollari, il Guldengroschen di Sigismondo del Tirolo (da asta Künker). petronius1 punto
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Buonasera, nuova acquisizione in collezione volevo i vostri pareri sia riguardo alla conservazione che alla rarita' di questo piccolo nominale Quattrino PIO VII - 1821 A.XXII1 punto
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Nei giorni scorsi un membro del Forum mi ha inviato questa moneta piuttosto compromessa da numerose incrostazioni ed ossidazioni. Il conferente colleziona monete di media e bassa conservazione e quindi ha richiesto se ci fosse possibilità di eliminare le suddette anomalie rendendo il più possibile godibile questo esemplare. I lavaggi di prova non hanno dato risultati apprezzabili e quindi ho proceduto con l'asportazione meccanica delle alterazioni della superficie, lavorando sotto forte ingrandimento. Dopo circa cinque ore di lavoro al mcroscopio, questo è stato il risultato parziale: Dopo altre tre ore di lavoro Il risultato finale è il seguente. Ovviamente le ossidazioni hanno lasciato tracce di corrosione sulla superficie che non è stato possibile eliminare con il rischio della scopertura del metallo vivo.1 punto
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@Geronimo80 sei né hai la possibilità, vieni a fare un giro al mercato domenicale del Cordusio a Milano, troverai tanti amici, anche lamonetiani, che ti aiuteranno a capire di più sulle monete e ad evitare di prendere delle fregature.1 punto
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Torniamo a parlare di queste monete, la cui storia sembra davvero non avere mai fine Ad accendere di nuovo l'interesse è stato Greg Weinman, senior legal counsel della Zecca, che in occasione della convention della Pennsylvania Association of Numismatists ha, prima di tutto, dato la notizia che tutti aspettavano e speravano: le 10 monete dei Langbord non saranno MAI RIFUSE. Infatti, dice Weinman, sebbene la Zecca consideri i 10 pezzi d'oro semplicemente come "beni mobili", ritenendo che non siano mai stati monetizzati o emessi come monete, al tempo stesso è consapevole della loro importanza, e li riconosce come "tesori nazionali". Quindi, svanito il rischio di distruzione, resta da vedere se, come auspicato da molti, le monete saranno distribuite in vari musei del paese, così che il maggior numero possibile di appassionati possa ammirarle, o resteranno ad ammuffire a Fort Knox, dove si trovano attualmente, Su questo, Weinman non ha detto nulla. Ma la notizia bomba è un'altra. Secondo Weinman, la Zecca sarebbe al corrente della location di almeno tre delle cinque monete che mancano all'appello delle 25 sottratte da Switt. Le monete si troverebbero una negli Stati Uniti, un'altra in Europa, e una terza in un altrove non meglio specificato, mentre non si ha alcuna idea della posizione delle ultime due. Pur sapendo questo, però, non sono in corso piani per far sì che il Servizio Segreto persegua nessuno degli esemplari che sono stati localizzati. Ora, se io fossi Roy Langbord, come dovrei sentirmi nel leggere questa notizia? Beh, forse dovrei essere comunque contento, perché, sempre Weinman, dice che l'agente del Servizio Segreto che sovrintendeva l'operazione, voleva addirittura arrestarmi L'articolo completo su Coin World: https://www.coinworld.com/news/us-coins/2018/05/10-1933-gold-double-eagles-safe-from-fed-destruction.html petronius1 punto
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Bella discussione, interessante. Mi trovo però discorde nell'area adriatica gravitante verso la Grecia o terreni ellenizzati. Alla foce del Po (Eridanus) esisteva la città di Spina, emporio etrusco. Ritengo quindi che il settore, quantomeno quello occidentale, gravitasse verso questo polo culturale. Sul versante orientale sussistevano, al pari della laguna veneta, abitati dell'Età del Ferro di tradizione gallica (in realtà gli storici dibattono da anni se fossero di "tradizione gallica" (= affini ad esempio ai Veneti) o di "tradizione celtica" (indicando riferimenti con l'area alpina e subalpina) ). Nell'area triestina sono noti influssi da entrambi i versanti e a mio avviso le popolazioni subivano gli influssi culturali di entrambe le aree). Vi sono stati rinvenuti 4 elmi in grotta, 2 sicuramente di tipo etrusco (come tipologia intendo) e 2 Negau (dai siti di ritrovamento in area alpina). Rare scritte in venetico. Ma al di là della diatriba se fossero "galli" o "celti", se focalizzamo l'attenzione su resti riferibili all'area greca abbiamo scarsissimi riferimenti. Forse un paio di frammenti ceramici. Non che i greci non conoscessero l'Alto Adriatico (in Istria Meridionale/ Quarnero/Dalmazia il numero delle ceramiche rinvenute aumentano) ma nel Caput Adriae probabilmente non trovavano interesse. A Nesazio (presso Pola) troviamo (un unicum) statuaria (di origine locale), ceramiche daune e greche. Forse fino a lì si irradiava la sfera d'influenza commerciale greca. D'altra parte il commercio a nord forse era mediato dagli Etruschi, ad indicare una loro generale influenza portata da Spina. Non per nulla gli estruschi usavano fabbricare fibule con inserti di ambra: resina fossile che giungeva da nord nell'area triestina. Quindi, sulla base di quanto sopra, vedrei un areale dominato da verdi (etruschi) e grigio (galli). Ciao Illyricum1 punto
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Sirlad ha ragione altro che terrorismo, io ho imparato sulla mia pelle cosa vuol dire. Un neofita in questo campo è un pescetto nella bocca dello squalo. Stiamo attenti!! Ormai ho troppa esperienza... quel Nerone è rifatto e quell'argento ha perso valore....robetta purtroppo1 punto
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Hai ragione Mario. Allora: il pranzo è fissato alle ore 13.00 alla pizzeria Grotta Azzurra, in via Scuderlando, 87. Bis di primi e bis di secondi, acqua vino, caffè O in alternativa pizza per l'astronomica cifra di euro 15,00. Non è il "Perbellini", ma l'importante è stare insieme e scambiare due chiacchiere in serenità. Il posto è a 4 minuti a piedi dalla Fiera1 punto
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Se non sbaglio i conti siamo a 30! gigetto13 cippal dabbene eracle62 mfalier 417sonia Bassi22 Tm-NPz + 1 ciosky68 italpen Ross14 Roth37 + 1 Ottone Angelonidaniele Blaise Cembruno5500 piergi00 Fabio El Chupacabra Aleale Cinna74 PAPERONEdePAPERONI. Rex Neap + 1 PriamoB Zenzero + 21 punto
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salve segnalo Per una cronologia ‘estrema’ del Robertino: Gli ultimi momenti angioini nel regno di Napoli (1485-1486) https://www.academia.edu/36662285/Per_una_cronologia_estrema_del_Robertino_Gli_ultimi_momenti_angioini_nel_regno_di_Napoli_1485-1486_in_Acta_Numismàtica_48_2018_pp._153-1701 punto
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Prima o poi troverò il modo e il tempo per venire e stare insieme a voi amici. Alla prossima1 punto
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Ottimo, e' sicuramente l'occasione regina per conoscere, condividere e confrontarsi, ti inserisco nella lista, tanto e' comunque una lista di massima, e a presto allora, Mario1 punto
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... questa è bella; sei un vero appassionato .... anche alla ricerche delle vere per fare i falsi ..... ottimo.1 punto
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Questa volta è mia intenzione partecipare, quindi penso cha al 90% ci sarò. E’ l’occassione giusta per conoscere qualche amico del Cordusio..1 punto
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Ancora un'altra del VI Centenario della Traslazione MDCCCXCIV . Peso gr. 47,72 Diam. 47 mm.1 punto
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Probabilmente a Verona ci sarò a novembre (salute permettendo), per ora sono fermo a letto. Grazie mille per l'invito @dabbene1 punto
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Si, in effetti sembra strano anche a me che abbiano tutta questa disponibilità, per carità, meglio per noi collezionisti, ma non me lo aspettavo...1 punto
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Personalmente ritengo meno affidabile certamente il Montenegro, soprattutto il primo ma anche il secondo tra valori di catalogo e varianti abbastanza generose... Il Paolucci seppur datato rimane un buon riferimento. Poi c'è il Papadopoli sul quale concordo e di facile e immediata consultazione il Zub-Luciani " le monete di Venezia ".1 punto
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Quanto questo fa appello al mio senso di pride nazionaleide, ho davvero non penso chegli corretta. Abbiamo parlato del del mondo prima monetazione decimale qui sul Forum, e il vincitore per consenso sembrava essere la Russia, e il suo rublo di 100 copechi. Grande filo, un sacco di informazioni divertenti. Aperto gli occhi alcuni. Ora, per esempio, credo forse che Yap soldi in pietra può essere ragionevolmente incluso in una collezione di monete americane! Ora mi allontano, così puoi continuare... ? v. ------------------------------------------------------------ Much as this appeals to my sense of national pride, I really don’t think it’s correct. We’ve talked about the world’s first decimal coinage here on the Forum, and the winner by consensus seemed to be Russia, and its ruble of 100 kopeks. Great thread, a lot of fun information. Opened my eyes some. Now, for example, I think maybe that Yap stone money can be reasonably included in a collection of American coins! I now get out of your way, so you can continue… ? v.1 punto
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Anche se non sembra era una delle monete più rare circolanti, io mi ricordo che negli anni 60 ci fu una caccia al tondello spietata.. La cosa bella poi, è che con le lire ogni volta che ti davano il resto sognavi, fra errori, varianti, assi spostati, date, falsi... Insomma emozionante, ho vissuto la mia infanzia e la mia adolescenza alla continua ricerca di tondelli, nel contempo coltivavo altri mille interessi, e iniziavo a guardare anche altre monetazioni. Erano anni dove il fervore e la storia del tempo ti dava tantissimo... Mi ricordo di un Cordusio a Milano dove non potevi neanche camminare dalla gente che affollava i banchetti, e per guardare qualche moneta ti toccava fare pure la fila, e parlo di almeno di un centinaio di banchetti.. Una Milano che viveva una primavera straordinaria.. Quanto vorrei ritornassero quei momenti.. Eros1 punto
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MEDAGLIE PAPALI ASTE APRILE 2018 Nel mese decorso l'asta più significativa per le medaglie papali è stata esperita da NEGRINI con circa 190 lotti, che spaziavano dalla medaglistica antica (massimamente in bronzo) fino a papa PIO IX. Sono stati aggiudicati circa il 70% dei lotti. Sono state abbastanza contese le medaglie in bronzo di Innocenzo XI, Alessandro VIII, Innocenzo XII, Clemente XI, Innocenzo XIII, Benedetto XII e Benedetto XIV. Sono stati rilevati anche prezzi abbastanza sostenuti e coerenti con il mercato recente per medaglie annuali in argento di : - Pio VI (€ 450/550 +diritti);Pio VII (anno VIII SPL € 320+diritti; anno XXII FDC € 500+diritti); Gregorio XVI (diverse medaglie sono state aggiudicate nel range 270/320 + diritti). Poco richieste le medaglie di PIo IX (annotata la aggiudicazione della annuale in argento anno XIII FDC per € 170+diritti). ASTA NOMISMA on line. Ha proposto circa 170 lotti (in massima parte dal 1800 a Paolo VI) e le aggiudicazioni sono state rilevate complessivamente in misura del 50% circa. La percentuale di aggiudicazioni è stata molto elevata per la medaglistica moderna che ha confermato prezzi allineati alle quotazioni consuete. Per le medaglie in argento di Paolo VI si sono registrate infatti quotazioni di € 20/30+diritti; per le annuali in bronzo di Giovanni XXIII i prezzi sono stati di norma € 35+diritti e lo stesso prezzo è stato conseguito dalle annuali in bronzo di Pio XII. Per papa Pio XII erano proposte anche alcune medaglie annuali in argento (anno II € 110+diritti; anno III € 95+diritti) Nella norma è risultata anche la aggiudicazione di alcune annuali in argento di Pio XI (anno XII € 120+diritti; anno XIII € 95+diritti). Poca è stata la richiesta per le medaglie dei pontefici precedenti. Per le annuali in bronzo di Leone XIII la base di asta di € 50/60 non era probabilmente attraente; anche molte medaglie del periodo Pio VII/Pio IX sono rimaste invendute con prezzi cedenti. Ho comunque annotato per papa Pio IX le aggiudicazioni a mio parere interessanti - medaglia risorgimentale Eroici Milanesi - opus Broggi - bronzo dorato- € 250+diritti, medaglia per la morte - opus Veyrat - bronzo € 200+diritti.. La panoramica delle aste italiane del mese si conclude con l'incanto di ARTEMIDE, limitato a circa 10 lotti, con aggiudicazioni in misura del 50%. Sulle ottime valutazioni di alcune medaglie antiche fuse già è stato riferito, pubblicando foto e prezzi. Esaminando gli incanti all'estero ho rilevato: - la consueta asta mensile WAG, che anche nell'aprile ha proposto circa 60 lotti di medaglie papali con aggiudicazioni in misura dell'80%. La parte prevalente dell'offerta era relativa a riconi in bronzo di medaglie antiche, acquistate intorno a € 50 + diritti. Per le medaglie moderne ho rilevato: Pio IX - annuale in argento anno XXVII - q. FDC - € 170+diritti; Benedetto XV - annuale in argento anno I - SPL/FDC - € 155+diritti; Giovanni XXIII - Encicliche - Emissione Monnaie de France - Argento - SPL - € 165+diritti. ASTA LEIPZIGER - Erano in vendita circa 15 lotti di medaglie papali abbastanza comuni. A differenza di quanto avviene di solito per questa casa di aste, la richiesta è stata limitata. I prezzi più sostenuti di aggiudicazione hanno riguardato: Alessandro VIII - Lorenzo Giustiniani - bronzo - € 170+diritti; Leone XIII - annuale bronzo anno VII - € 85+diritti. RAUCH ha proposto circa 10 lotti abbastanza interessanti con medaglie antiche in argento di ottima conservazione. La percentuale di aggiudicazione è stata alta e i prezzi sostenuti. Le aggiudicazioni più interessanti sono state riprodotte con foto. HERITAGE - Ha venduto una serie di medaglie annuali in argento di Benedetto XV con prezzi decisamente superiori alla media delle aste italiane ed europee (anche per questa asta foto e prezzi sono già stati pubblicati). LA GALLERIA NUMISMATICA ha proposto circa 20 lotti di decorazioni,che hanno avuto buona richiesta. BUSSO PEUSS - Deve essere ricordata la medaglia (isolata) di Pio IX - massimo modulo in argento per Piazza di Spagna, di notevole rarità. La medaglia,proposta ad un prezzo irrisorio di € 300, è stata aggiudicata per € 1.800 e probabilmente non è risultata valorizzata adeguatamente. Concludo con il prezzo eccezionale realizzato per la medaglia straordinaria in argento in asta BaALDWIN'S - Benedetto XIII (emissione tedesca - FULCITE FLORIBUS), relativa all'anno Santo, che è stata aggiudicata per £ 2.400+diritti. La relativa foto è stata già pubblicata in qusta discussione dall'amico Fabio.1 punto
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Si, il Paolucci è un bel prontuario, con belle foto ma ormai un po' antiquato e soprattutto non fa menzione di eventuali varianti (infatti gli zecchini sono sempre indicati in bibliografia come P. 1 tranne per i dogi che hanno emesso multipli) ed ha poche note. Rimane comunque un ottimo repertorio, anche se nel tempo è stato superato dal Montenegro. Ricordo che comunque puoi sempre trovare gratis online il leggendario Papadopoli.1 punto
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E aggiungiamo anche Rex Neap con un suo amico Forse ci vorrà un tavolo sulla monetazione napoletana !1 punto
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Non so ancora se riuscirò ad esserci. Lo saprò solo all'ultimo momento. Saluti1 punto
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.....stasera ho messo uno a fianco dell'altro i due Tari' del 1858, l'autentico e il falso d'epoca. Anche se il pezzo è il migliore che abbia mai visto, quasi perfetto in ogni suo particolare, il metallo e la sua leggerezza non lasciano dubbi. Come scriveva Eros nel suo post, questo ha fatto male di brutto.??1 punto
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Moneta estremamente rara secondo me e in conservazione niente male... Preferisco il dritto rispetto al rovescio (come conservazione intendo). Una domanda @uragano, ma per caso l'hai presa su ebay? Perchè mi sembrava di averla già vista...1 punto
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Buonasera a tutti, chiedo gentilmente aiuto, a chi fosse in grado di darmelo, per conoscere il potere d'acquisto che aveva una lira d'argento nel 1906... mi interessa sapere se era una quantità notevole o meno di denaro... a quanto potrebbe corrispondere oggi? Grazie!1 punto
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Facciamo i seri, l'ambiente viene danneggiato dai tanti falsari che producono e vendono le monete antiche taroccate e dalle Casa d'asta (anche famose) che propongono nummi antichi farlocchi, non certo dalle mie parole...1 punto
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,,,e poi lo chiamarono Dollaro Se nel 1776 un cittadino americano si fosse messo le mani in tasca per controllare quanto denaro avesse, vi avrebbe trovato un misto di monete inglesi, spagnole, francesi. Tutte straniere, che solo i Continental Dollars e qualche spicciolo coniato nelle colonie potevano dirsi monete pienamente Americane, ma erano una minoranza, se non si tiene conto della moneta cartacea. Sebbene lo Spanish dollar, il "pezzo da otto", fosse lo standard valutario più apprezzato, i conti e i pagamenti erano basati soprattutto sul sistema monetario inglese. Al vertice c'era la sterlina, che valeva 20 scellini. Per fare uno scellino ci volevano 12 pence. E un penny era divisibile in 4 farthings. Le transazioni più importanti richiedevano tre diverse monete, e tre diversi simboli di valore. Se un mercante avesse dovuto presentare un conto di 3 sterline, 2 scellini e 4 pence, avrebbe dovuto scriverlo in questo modo: L3, 2s, 4d I valori delle monete inglesi, come quelli di lunga data in altre nazioni, erano accettati come standard per consuetudine e per legge, il denaro era calcolato in quel modo perché quasi tutti erano d'accordo sul fatto che fosse il modo giusto per calcolarlo. "Quasi" tutti: perché c'era un uomo che, già negli anni convulsi della lotta per l'indipendenza, non era affatto d'accordo. Come per altri Padri Fondatori degli Stati Uniti, la vita di Thomas Jefferson divenne così leggendaria che la leggenda ha a lungo oscurato l'uomo. E' difficile immaginarlo mentre fa una cosa così ordinaria come contare gli scellini da pagare a un oste, o pulisce dal fango i suoi stivali. Ancora più difficile pensare colui che scrisse la Dichiarazione d'Indipendenza come proprietario di schiavi. Eppure, Jefferson fu sempre un convinto assertore della schiavitù, nonostante pare avesse intrattenuto per molti anni una relazione con una donna di colore della sua casa. Ma per lui i neri erano esseri inferiori, un po' più intelligenti delle scimmie, ma molto meno dell'uomo bianco, che aveva diritto a servirsi di loro così come degli animali. Aveva invece apprezzamento e rispetto per i Nativi, che vedeva come l'incarnazione del mito del nobile e buon selvaggio teorizzato da Rousseau. Sia come sia, l'importanza di Thomas Jefferson nella nascita degli Stati Uniti è indiscutibile. Ha scritto la Dichiarazione d'Indipendenza. Si è battutto per aggiungere alla Costituzione gli emendamenti conosciuti come Bill of Rights e, da presidente, ha dato l'essenziale imprimatur all'acquisto della Louisiana francese. Un territorio immenso (in verde nella cartina), che non aveva nulla a che vedere con l'attuale stato dallo stesso nome, che anzi non ne faceva nemmeno interamente parte. Ma Jefferson fece anche qualcosa che oggi si può trovare non solo sui libri di storia, ma nelle tasche di ogni americano. Jefferson fu il padre del Dollaro Americano, quello che conosciamo oggi, quello divisibile in 100 centesimi. E propose anche il nickel. il dime, il quarto e il mezzo dollaro, sebbene i nomi di alcune di queste monete non fossero gli stessi che usiamo oggi. E il pezzo d'oro da 10 dollari, conosciuto come eagle. Tre uomini lo aiutarono nel concepimento e nella difesa di tutte quelle monete, basate, per la prima volta al mondo, sul sistema decimale. Due avevano lo stesso cognome, sebbene non fossero parenti. Il terzo, era il principale antagonista politico di Jefferson Continua...1 punto
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Mi permetto di segnalare un mio lavoro (insieme all'amico Arata) sulle Oselle datato dicembre 1998 quando i lavori sui PC non erano proprio tanti. Mamma mia quanto sono vecchio ! http://roth37.it/COINS/Oselle/index.html1 punto
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@eracle62..ti ricordi la chiacchierata che ci siamo fatti sugli "spiccioli" di Ferdinando IV per il popolo napoletano ? ..... Oggi, tornato da lavoro, mi sono ricordato....e ne ho tirato fuori qualcuno......1 punto
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Molto ricche di reperti sono le sale dedicate ai vasi ed ai suppellettili ritrovati..1 punto
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Il Prof. Filippo invece vuole portare la discussione sul generale (tralasciando i contenuti del volume che ancora non ha letto)...anche se ne poteva aprire una tutta sua....in particolare. Tenuto conto che lo fa in questa discussione rispondo in maniera educata al suo quesito, anche se @Layer1986 l'ha fatto sommariamente. Il Manuale, come tutti gli altri presentati fino ad oggi, è trascritto per Nominali, dal valore più alto al più basso per ogni sovrano. Questa scelta è dettata per una comodità di fruizione e catalogazione delle monete essendo un volume scritto per tutti.....e quindi è di facile e immediata consultazione. Il Prof. Filippo non conosce che il Magliocca anni or sono, quando si dedicò allo studio degli Ufficiali della zecca di Napoli dovette, e scorse che la monetazione proprio in ordine ad essi e in maniera consequenziale assumeva degli aspetti diversi se veniva prospettata in ordine cronologico. Questo è stato il mio cavallo, caro Professore, per giungere, anche con documentazione, a numerosissime scoperte relative alla coniazioni che uscivano man mano, anno dopo anno, dalla zecca di Napoli. Avrei anche avuto la possibilità di farlo (in questa maniera trasversale) ma le persone non avrebbero mai capito il cambiamento; ricercare monete in un catalogo/manuale prospettate in questa maniera non è affatto agevole.....e ci sarebbero volute non 500 pagine come questo, ma almeno 1500.....dove i giovani e anche i più andati collezionisti si sarebbero persi. Se lei vuole un mio parere, eccolo: La monetazione da presentare in ordine cronologico ritengo che sia adatta, anzi adattissima, quando si vanno a fare conferenze, relazioni, convegni e si insegna la materia alle giovani leve; quando si catalogano collezioni private, pubbliche e si scrivono volumi in tal senso ecc ecc. e si arricchisce il tutto con quello che lei sta tentando di portare qui in questa discussione. Il post che Lei ha fatto sopra, non ha alcun senso, un pò, se non tutti gli appassionati di monete di Napoli conoscono quello che lei ha scritto. Pietro Magliocca1 punto
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Se così fosse sarebbe una "rivoluzione" per l'UFN. Spero vivamente che vengano introdotti tali aggiornamenti, ad oggi oserei dire, indispensabili... Anche perché si ridurrebbe notevolmente il carico di lavoro degli impiegati, con ulteriore riduzione delle tempistiche a nostro favore1 punto
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Transitato invenduto lo scorso Settembre in asta RomaNumismatics XIV al lotto 14, tornerà il prossimo Maggio in asta Bertolami E-live 59 al lotto 116. un curioso esemplare di statere incuso di Sibari . Il conio del rovescio poco si discosta dalle consuete possenti raffigurazioni del toro retrospiciente : la figura del diritto, invece, assume un aspetto curiosamente particolare . Segni che si notano in fotografia potrebbero anche far pensare ad una debole battitura che non abbia sufficientemente definito i volumi ad esempio di collo e gambe, per contro la perlinatura ed il corpo parrebbero indicare un conio più approssimativo di quelli consueti .1 punto
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