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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/18/18 in tutte le aree
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.....stasera ho messo uno a fianco dell'altro i due Tari' del 1858, l'autentico e il falso d'epoca. Anche se il pezzo è il migliore che abbia mai visto, quasi perfetto in ogni suo particolare, il metallo e la sua leggerezza non lasciano dubbi. Come scriveva Eros nel suo post, questo ha fatto male di brutto.??3 punti
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Quattrino 1807 di Carlo Lodovico di Borbone. Variante con 1 della data rovesciato. Moneta sul nostro forum data come R2 ma difficile da vedere specialmente in condizioni decenti.2 punti
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Salve amici del forum! Volevo un vostro parere su questo carlino del 1856. Sembra presentare una ribattitura sulla R di VTR...2 punti
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Segnalo questo interessante sito nel quale sono documentati i rinvenimenti monetali in Sardegna, precisamente nei pressi della località di Terralba. https://numisdata.org/sardinia/web_sardinia/web/ Ciao, Matteo2 punti
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Allora si...... cavolo, ovvio che posso @dabbene.... aggiungi oltre a me + 1 ho un amico dal quale non posso staccarmi. Lamonetiano anche Lui.2 punti
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Ciao @adelchi , interessante ipotesi , manca solo quello che meraviglio' i popoli con i quali la nascente Roma venne in contatto , in particolare i civilissimi Greci : la Costituzione romana ; ricordi ad esempio lo stupore del Greco Cinea venuto a Roma per conto di Pirro all' indomani della vittoriosa battaglia di Eraclea ad offrire la pace ai Romani ? al che il Senato rispose : "Se Pirro vuole la pace e l' amicizia dei Romani , si ritiri prima dall' Italia e poi mandi i suoi ambasciatori . Fintanto che rimarrà non sarà considerato né amico né alleato , né giudice o arbitro dei Romani" , tornato Cinea da Pirro , riferi' al Re che Roma gli era parsa una Citta' composta da tanti Re , non sapeva esprimere meglio cosa fosse un consenso di Senatori , ed aggiunse : "Stiamo combattendo una guerra contro un' Idra" dove per Idra intendeva proprio il Senato romano . Anche l' altro grande Greco , Polibio , scrisse un capitolo intero riguardante la Costituzione romana nelle sue varie forme , vera novita' del mondo antico , riconducendo ad essa gran merito del predominio romano nel Mediterraneo . La fortuna di un popolo ieri come oggi si basa come giustamente hai detto sulla "mentalita" nel senso generale del termine .2 punti
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Trovata! è dell'estate del 1980, pochi giorni dopo la foto con l'SWM che ho postato verso l'nizio della discussione. La dune buggy è di mio cugino, non volendola rossa o gialla, come la maggior parte di quelle che c'erano in giro al tempo, la prese blu con capote beige , con tutta quella sabbia sopra sembra di un colore indefinito! Quattro ruote, due fanali, ,un motore ed un manubrio! ma si giravano a guardarla tutti! altri tempi, altre taglie... portavo la 44 se non ricordo male Andiamo in discoteca và! Nel 1980 in questa canzone dei Commodores era presente Lionel Richie.2 punti
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@O'trebla ....... non mi hai lasciato nemmeno un posticino per divertimenti e "gnocca" ?2 punti
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Mi sembra anche giunto il monento tenuto conto della discussione dedicata a questo Manuale che io facessi una sorta di presentazione adeguata, in pratica una iniziazione (minima) a ciò che poi troverete trascritto nel volume. Ho predisposto, dopo alcuni anni di studi, un volume per tutti, almeno spero, con la consapevolezza di potere agevolare i giovani …. chi in questi anni si è avvicinato e/o si vuole avvicinare a questa monetazione … chi aveva bisogno ancora di alcune/molte risposte e perché no, anche a commerciati e case d’asta. Nella correttezza, anche, del quesito che era stato portato in questa discussione e ripeto, scrivo del mio lavoro, ancor prima dell’elaborazione, avevo provveduto e molto riflettuto sull’impostazione che quest’opera doveva assumere. Il Corpus, ad esempio, venne organizzato dagli autori in ordine cronologico, in pratica per data; rimase ed è un’immensa classificazione di monete di Napoli, in pratica le ritrovi quasi tutte (e con tutte le varianti possibili che in quell’epoca vennero raccolte), ma, ma …. è si … rimane un contenitore dove cercale quando al giorno d’oggi non ti capita di trovarle classificate dettagliatamente nei cataloghi (per l'enorme quantità di varianti). Nel lontano, oramai 1984, due grandissimi studiosi della monetazione di Napoli, Michele Pannuti e Vincenzo Riccio, impiegarono 10 anni della loro vita per organizzare al meglio per tipi e sottotipi tutte le monete di Napoli che erano descritte nel Corpus (omettendo volutamente le piccole varianti di conio e in questo senso il Corpus è il più completo), ma intravedendo, utilizzando snellezza ed essenzialità (chi voleva le particolarità poteva ricercarla nel Corpus), la possibilità di offrire agli studiosi, ed anche ai non iniziati, uno strumento di consultazione più moderno e facile per l’individuazione dei tipi monetali battuti/coniati nella zecca napoletana; nacque l’inquadramento per tipo monetale e nacque la tipologia. Ed è a loro che si deve, fino ad oggi, (cataloghi moderni/attuali compresi) la dimestichezza nel riconoscere, sempre con maggiore facilità, tutte le monete di questo magnifico territorio; anche il mio Manuale è stato organizzato in tal senso, ma …. da anni or sono avevo intuito che a questa abitudine nella catalogazione, mancasse uno studio rigorosamente scientifico e cronologico sulla metodologia attuata, mi spiego: alle monete classificate solo ed esclusivamente per tipo (in pratica al cambio dell’effige sovrana) e di conseguenza accodate solo in considerazione dell’anno di emissione, (escludendo quindi le semplici varianti di punteggiatura), mancava uno studio dettagliato a riguardo le varietà di conio/cambiamenti che si fabbricavano tenuto conto della sostituzione nei locali della zecca di Napoli di una delle tre cariche ufficiali i cui titolari erano anche autorizzati ad apporre lettere identificative dell’opera compiuta, sulle monete stesse. Lo studio minuzioso correlato a questi personaggi, alle date di cessazione delle attività e la conoscenza della data del subentro di un successore, ha determinato una scissione di gran parte delle monete tipo catalogate fino ad oggi. In sostanza, ho mantenuto la moneta tipo ma di conseguenza, in ordine alla variazione accaduta, si sono create altre monete tipo tenuto conto del prodotto che uscì dalla zecca (variato) proprio in considerazione del cambiamento avvenuto. Ogni rimpiazzato Ufficiale di zecca lasciò certamente un “marchio” sulla produzione del proprio conio, con o senza “firma” ed è proprio questo aspetto integrativo che è alla base dello studio che poi ho sviluppato nel Manuale. Sono fermamente convinto che questa veste innovativa offrirà un quadro completo in ordine alle coniazioni avvenute nella zecca, riempirà un vuoto lasciato dai miei predecessori e renderà certamente più agevole una loro immediata classificazione, compiutezza e conoscenza degli avvenimenti. Ritornato ancora, con breve risposta, all’utente che ha intravisto una possibile differente metodologia di classificare le monete (in genre) ma in quel caso, di Napoli (e al quale, per quanto mi riguarda ho dato una mia risposta adeguata), vorrei solo ricordare che queste vanno innanzitutto e in via preliminare studiate, indifferentemente poi dalla loro successiva impostazione su carta stampata. Qui si è fatto uno studio su tutta la monetazione, a partire da Carlo II per concludersi con Francesco II di Borbone, esaminando ad una ad una tutte le monete che nel Manuale sono state catalogate. Il 90% del lavoro è stato compiuto, mancherebbero all’appello per un’opera finale alcune convinzioni che hanno però l’occorrenza di documentazione (o almeno parte di essa) a riguardo, ma che hanno già, considerato gli studi e l’esperienza matura sul campo, un tracciato quasi risoluto. Per fare un esempio concreto al post n. 32, si è discorso sulla moneta (coniazioni comprese), dal momento in cui Carlo di Borbone prese possesso della città di Napoli. L’elenco cronologico espresso è quello completo, ovvio, avvenimenti sintetici compresi; ma anche in tal metodo, senza studi appropriati della moneta e documentazione, il prodotto finale non ci dice niente comunque. Se dovessi chiedere, stando fermo solo a quella monetazione espressa (di Carlo) e a quei fatti: perché i Sebeti dal 1737 al 1746 non vennero coniati …… perché negli anni 35 e 36 abbiamo due tipi di Sebeti (con sigle De G e G H), …….. perché sulle monete auree di Carlo (6 - 4 - 2 ducati) alcuni coni detengono l’effige di Carlo “diversa” ….. perché alcuni coni hanno la descrizione con VTR ed altri con UTR Solo su Carlo di Borbone ci sono molteplici perché ….. ai quali ho dato una risposta. Non c’è metodo di classificazione che regge se non hai compiuto degli studi adeguati. Mi auguro davvero di aver organizzato al meglio il mio lavoro, e che poi alla fine sarete Voi stessi a giudicare. Pietro Magliocca2 punti
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Buonasera cari piastristi, questa piastra mi è appena arrivata, ne avevo un'altra dello stesso anno ma questa è in conservazione superiore ed era ad un prezzo a mio avviso interessante. Mi piacerebbe avere un vostro parere, in particolare sul grado di conservazione. Cordiali saluti a grazie a chiunque voglia intervenire Silver1 punto
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Qualche giorno fa ha fatto l'ingresso nella mia collezione (per il momento non ancora fisicamente) un pezzo di Massimiano proveniente da un ripostiglio tedesco del 1964 di cui ahimé non sono riuscito a ottenere grandi informazioni... tuttavia si tratta di un pedigree interessante (e di una moneta non comunissima) oltre che di una provenienza "certa". MAXIMIANUS D\ IMP C MAXIMIANVS PF AVG R\ PAX AVGG, /S - La pace stante a sinistra con in mano Vittoria e scettro Zecca: Lugdunum; Biglione; 22 mm; 3,61 gr. RIC - ; Bastien 276 (5 esemplari noti) Ex Comm. Francese; Ex Gert Boersema, Ex coll. Eberhard Link, Ex. tresor d'Horath (Germania, 1964) Il pezzo da quanto mi riferiscono "colleghi forumisti" francesi dovrebbe avere lo stesso conio dell'esemplare 276 d nella pl. XIX del testo di Bastien usato come riferimento di catalogazione. Per quanto riguarda il ripostiglio in questione invece, ho trovato unicamente come riferimento una nota a margine di un testo francese che rimanda a uno scritto tedesco: "H. Cuppers, « Trésor d’Horath, 1964 (canton de Bernkastel) », Archäologische Funde im Landkreis Bernkastel, Zeltigen, Bernkastel-Kues, Lankreis Bernkastel, 1966, p. 99 et pl. 51"... ovvio che ho sguinzagliato a destra e a manca i miei spulciatori di archivi esteri per vedere se recupero qualche info in più ma... al momento, questa è la somma delle informazioni a mia disposizione ...e tutto sommato sono abbastanza soddisfatto!!!1 punto
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Segnalo l'uscita del n. 99 di Monete Antiche Anno XVII n. 99 Maggio/Giugno · Il denario di Servius Sulpicius (RRC 438/1, 51 o 64 a.C.). (Alberto Campana) [3-24]. · Un exagium solidi inedito di Giuliano il Filosofo. (Mario Ladich) [25-26] · I tremissi imitativi con ali decorate: la tipologia di "Klepsau". (Alain Gennari) [27-34]. · Los gra val dos torneses. Primo repertorio tipologico dei tornesi aragonesi di mistura battuti a Napoli. (Simonluca Perfetto) [35-42]. · ANASTATICA, inserto di letteratura numismatica. Incontro Culturale Numismatico nel Parco Nazionale del Gargano - Langobardorvm Nvmmorvm Doctrina (di Giuseppe Ruotolo). (a cura di Luca Lombardi) [1-8]1 punto
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Forse a qualcuno di noi sara' passato per la testa almeno una volta di immaginare una storia italica antica diversa da quella che effettivamente e' stata ; vi siete mai posti la domanda di come si sarebbe evoluta l' Italia se Enea non fosse mai arrivato nel Lazio e di conseguenza , secondo la leggenda – storia , se Roma non fosse stata mai fondata e quindi non fosse diventata quello che tutti sappiamo ? Comprendo anche che la storia vera non e' fatta di SE ma di fatti reali , quindi ecco spiegato il titolo del post , una fantastoria ; vorrei quindi tentare di scrivere una storia dell' Italia limitata nel tempo , partendo pero' su fatti storici reali ma che escludano la presenza storica di Roma nel senso di potenza militare emergente italica destinata al dominio dell' Italia . Cominciamo a fantasticare la storia italica senza Roma . Supponendo che Enea non sia mai arrivato nel Lazio e quindi , dopo tutta la serie nota posteriore di fatti leggendari – storici , Romolo al pari del fratello Remo non fosse mai nato e di conseguenza non avesse fondato Roma secondo la legenda , ma che in realta' Roma fosse solo un villaggio – citta' fondata dagli Etruschi al pari di altri luoghi etruschi sparsi nel territorio italico e che tale rimanesse nei secoli futuri , come si sarebbe evoluta la storia dell' Italia antica ? E' noto che l' Italia antica era un crogiolo di popoli diversi , sebbene quasi tutti facenti parte del ceppo indoeuropeo , questi antichi popoli italici rappresentavano quelle popolazioni stanziate nella penisola italiana durante l'Età del ferro e prima dell'ascesa di Roma . La conformazione geografica dell'Italia, da un lato favori i rapporti con le regioni circostanti, ma al contrario la sua natura prevalentemente montuosa separo' e isolo' le popolazioni entro aree geografiche ben circoscritte. Tra i popoli che abitavano l' Italia antica , tranne quindi le due isole maggiori , quattro emergevano su tutti come forza militare : Etruschi , Celti , Greci della Magna Grecia e Sanniti ; questi quattro popoli in assenza di Roma , prima o poi si sarebbero contesi il predominio dell' Italia con un quinto incomodo quale sarebbero stati i Cartaginesi , i quali gia' avevano contatti commerciali in Italia con Etruschi e Celti , mentre con i Greci di Sicilia i contatti erano militari per il possesso dell' isola . Indubbiamente il popolo italico che piu' si espanse nella penisola fu l' Etrusco i cui confini massimi andavano grosso modo e non in modo continuativo dalla Pianura Padana a parte della Campania . I Celti da parte loro scesero diverse volte dal Nord a razziare nel centro Italia ma essendo piu' che altro razzie e non invasioni vere e proprie , provocarono essenzialmente danni momentanei e presto riparibili . I Greci d' Italia da parte loro non intesero invadere e conquistare tutta l' Italia perche' il loro arrivo in Italia meridionale mirava essenzialmente alla fondazione di colonie da parte della madre patria ; vi fu solo un tentativo fallito di creare uno stato greco in Italia ad opera di Alessandro il Molosso , zio di Alassandro Magno che venne in Italia nel 335 a.C. per soccorrere la città magno-greca di Taranto, entrò in conflitto con i Lucani, i Bruzi, gli Iapigi e i Sanniti, nel tentativo di creare uno stato unitario greco nel Meridione d'Italia. Pur riuscendo a conquistare con i Tarentini le città di Brentesion, Siponto, Heraclea, Cosentia e Paestum, tuttavia il suo progetto non si realizzò, venendo sconfitto in battaglia e ucciso a tradimento da un lucano a Pandosia (Lucania)[1] o a Pandosia Bruzia nel 330 a.C . Anche i Greci di Siracusa sotto il Tiranno Dionigi si spinsero fino in Italia adriatica , fondarono Ancona e rifondarono Adria , forse anche Padova , per il resto le spedizioni navali militari di Dionigi in Corsica e sul litorale etrusco laziale a Caere furono solo razzie per racimolare denari per finanziare le perenni guerre in Sicilia contro i Cartaginesi . I Sanniti dal canto loro apparivano come un forte popolo montanaro i cui interessi territoriali si rivolgevano tra i monti dell' Abruzzo , del Molise e parte della Campania fino ai confini con i Lucani loro consanguinei , erano pero' divisi per ceppi , mancavano quindi di una coscienza nazionale ma all' occorrenza sapevano unirsi . Questa era all' incirca la situazione dei principali popoli italici senza Roma ; cosa poteva succedere ? Chi avrebbe potuto avere il dominio d' Italia al posto di Roma ? Probabilmente i soli Etruschi sarebbero stati in grado di dominare in Italia se questi non avessero subito prima la disastrosa sconfitta di Aricia che fu uno scontro campale presso l'antica città latina di Aricia , attuale Ariccia, vicino Roma , nel 507-506 a.C. circa , tra un esercito etrusco e le forze congiunte dei Latini e dei Greci di Cuma , battaglia che impedi' agli Etruschi l' invasione del basso Lazio e in prospettiva della Campania ; oltre alla successiva sconfitta navale di Cuma del 474 a.C. ad opera della flotta siracusana, guidata da Ierone I di Siracusa i quali con questa vittoria i siracusani posero fine all'espansione etrusca nell'Italia ellenica , assestando un duro colpo all' influenza politica che gli Etruschi esercitavano anche nell' Italia continentale , questi avrebbero assoggettato anche tutta l'Italia meridionale ; da queste due sconfitte campale e navale degli Etruschi , gli storici fanno iniziare il declino della civilta' etrusca . Oltre agli Etruschi , popolo organizzato e civile , forse nessun altro avrebbe potuto aspirare a diventare padrone dell' Italia , se non qualche opportunita' di conquista avrebbero potuto averla i Greci o i Cartaginesi ; i primi fondando sempre piu' colonie in Italia fino a farne una succursale della Grecia , oppure i Cartaginesi i quali da grandi naviganti e commercianti quali erano avrebbero soppiantato gli Etruschi in Italia e prima o poi sarebbero entrati in conflitto con i Greci per interessi commerciali e territoriali come gia' era avvenuto in Sicilia ; insomma concludendo questa fantastoria italica , la storia europea quale oggi conosciamo , senza Roma , avrebbe avuto uno sviluppo completamente diverso ed imprevedibile . In foto : pianta dei popoli antichi italici , piana sotto Ariccia dove si svolse lo scontro tra Etruschi , Latini e Greci di Cuma , Elmo Etrusco preda di guerra dei Siracusani ed offerto con dedica a ricordo della vittoria navale contro gli Etruschi .1 punto
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Per tutti gli interessati fino al 15 luglio al museo della pilotta a PArma http://pilotta.beniculturali.it/?p=10231 punto
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la stagione turistica mi inchioda al lavoro fino a settembre sarò al 100% a quello di novembre, fate i bravi1 punto
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Colgo con grande piacere l'invito al tradizionale pranzo del sabato. Ho incarico di iscrivere anche il mio compagno di viaggio @PAPERONEdePAPERONI. Buona serata.1 punto
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Considerando il fatto che Ferdinando non fosse proprio il Brad Pitt del XVII secolo potrei anche essere d'accordo... ☺️1 punto
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Buongiorno, non riesco a classificare questo Quattrino di Sisto IV, in particolare non ho trovato in bibliografia la volpetta ai piedi del Santo. Comprato in una nota casa d'aste come quattrino per Roma Attendo pareri in merito. Grazie Corallino1 punto
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Ulteriori informazioni in questo articolo http://parma.repubblica.it/cronaca/2018/05/18/news/pilotta_dopo_40_anni_riapre_al_pubblico_il_medagliere-196704250/#gallery-slider=1967040941 punto
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Concordo! E va preso in considerazione pure il grande contingente destinato a commercianti e circoli numismatici.1 punto
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Questo mese con piacere è arrivata in anticipo la mia copia, bello l'articolo sulle monete di necessita dei fratelli Monneron, dove viene illustrata la carenza di monetazione nella Francia del dopo rivoluzione e dove i privati inseritisi al posto delle autorità iniziarono la coniazione di questi gettoni/monete che venivano cambiati in controvalore di assegnati, moneta cartacea di necessità emessa dallo stato, questo ridusse al fallimento coloro che intrapresero questa attività. Altrettanto interessante l'articolo sui mezzi scudi della Repubblica Romana coniati a Bologna che in un periodo tumultuoso ritornò a coniare monete con vecchi coni, poi la scoperta di una nuova tipologia di tallero per Vincenzo I Gonzaga. Si ginge alla seconda puntata dell'articolo sull'autonomia Catalana, ampliando ancor di più il periodo storico trattato e facendo capire come mai le mire autonomistiche siano cosi forti anche al giorno d'oggi, aspettiamo la terza parte per avere un quadro preciso sulla storia di questa regione della Spagna. Per ultimo la monetazione d'oro di Ancona, che nelle Marche ha segnato un po la guida anche per le altre zecche, ed il lungo articolo sul convegno che si terra in Puglia sui Longobardi. Complimenti aspettiamo il proseguo della monetazione d'oro, la terza parte della storia Catalana e tutte le altre novità.1 punto
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@And08 sono fuori casa, ma nello smartphone ho recuperato questa... si intravedono i cartellini (prendilo come antipasto!):1 punto
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Vedo di provvedere quanto prima! A ogni modo, per chi fosse interessato a questo specifico ripostiglio, sul negozio vCoins del venditore, si trova ancora qualche esemplare molto interessante a prezzi più che abbordabili (sempre Diocleziano e Massimiano).1 punto
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Gentilissimi tutti, grazie per l'impegno e la passione che avete dedicato alla mia questione. Non immaginavo neanche che potessero sorgere tanti spunti e approfondimenti su questi temi di cui, confesso, sono totalmente digiuna. Mi avete affascinato con i vostri ragionamenti e mi sento in dovere di spiegarvi il perché della domanda. Sto scrivendo un libro su una donna vissuta nel secolo XX, che all'età di 10 anni circa (appunto il 1906) regalò ai poveri la lira d'argento che il padre le aveva regalato per il suo onomastico. Volevo quindi rendermi conto se la sua donazione era stata considerevole e quindi se il suo gesto fosse da annotare nel libro. Personalmente mi ero fatta l'idea di sì, primo perché la famiglia era alquanto benestante e poi anche per il fatto stesso che la cosa era stata annotata e "tramandata"... Vi ringrazio infinitamente Saluti e buona vita1 punto
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Le ricerche condotte a partire dal 2000 in località Campo della Fiera di Orvieto hanno consentito di riportare alla luce uno straordinario complesso di strutture che, estendendosi per oltre cinque ettari, testimonia l’esistenza di una grande area sacra frequentata per più di 2000 anni, dal VI sec. a.C. al XV secolo. Sono stati catalogati reperti etruschi, romani e medioevali. Con questa antipastiera cerco di ripercorrere l'excursus storico locale arricchendolo con denari, medaglie e sigilli (bolle) di una modestissima e malconcia collezione privata. La base presenta il sigillo conservato nel museo medievale di Bologna mentre l'ovale centrale, il denaro orvietano del XIII secolo. Gli scomparti a raggiera iniziano dal capoccione etrusco ( il guerriero Larth), poi la frase sul donario di sant'omobono: sconfitta di Volsinii ad opera del console Flacco. Segue un simbolo ostrogoto. Si passa allo stemma di Urbano IV che scrisse la bolla : transiturus de hoc mundo , poi si vede il Mosè di Benvenuto Cellini, Ut Bibat Populus, per il Pozzo della Rocca. Infine lo stemma di Paolo III Farnese, di discendenza orvietana, che porta a compimento il famoso pozzo. Orvieto è sempre stato un centro di produzione di terracotta prima , buccheri e di ceramica, riconosciuto ed apprezzato dagli etruschi, dai romani ed infine famosissimo nel XIII secolo. I suoi manufatti sono visibili nella Collezione Morgan (USA), Museo di Faenza, museo di San Paolo (Brasile) in musei tedeschi. Per questo motivo ho richiesto ad artigiani locali la realizzazione del monetiere in ceramica. E' dipinto con verde ramina e petrolio, meno tossico dell'azzurro manganese, colori creati ed utilizzati dai vascellari (ceramisti del XIII secolo). Sono molto soddisfatto.. Buon lavoro a tutti.1 punto
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Buongiorno Rocco, hai trovato ufficialmente una variante nuova, la A con il "baffo" sulla "gamba" dx. Che sia una peculiarità solo di alcune piastre 1841? Buona giornata a tutti Silver1 punto
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Be dopo l'SWM e la dune buggy.... due miti di quegli anni.. Metto un'altro mito con un pezzo simbolo che la dice tutta sul senso della vita...1 punto
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Ciao Io adoro i due denari.. quindi mi fa piacere il fatto che hai voluto condividere la tua moneta! Legenda al diritto ok.. quasi tutta leggibile, la data visibile e si possono vedere anche le rosette che in questo millesimo hanno una forma strana. Moneta non in bella conservazione ma ha conservato tutto quello che serve.. nei due denari spesso non si vede il millesimo...1 punto
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Posso solo farti i complimenti, è una monetina che, seppur modesta, ha fatto la sua storia passando per le mani delle persone, e quindi ha svolto il suo compito.1 punto
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Come promesso posto le immagini della mia Piastra 1841 con torretta centrale dritta. Sono per il dritto due conii diversi, ......e osservate le A nella mia?1 punto
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Comune o no le monete romane hanno sempre tanto fascino e storia! Complimenti Roman per la moneta! ?1 punto
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Buonasera Ragazzi, vi siete accorti che questa bella Piastra di @Silver70 ha al dritto la lettera A di FERDINANDVS con la gamba destra "scivolata" a destra? Cosa ne pensate @Rex Neap, @ferdinandoII, @borbonik e tutti i Piastristi del Forum?1 punto
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Anche a me lasciano perplesso quelle bollicine... Dalla loro conformazione non mi sembrano bolle dovute alla normale corrosione del metallo1 punto
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Roman Imperial Constantius II AD 337-361. Cyzicus Centenionalis Æ 22mm., 4,97g. D N CONSTANTIVS P F AVG, diademed, draped and cuirassed bust right / FEL TEMP REPARATIO, soldier standing left, spearing a bearded fallen horseman, who reaches back towards soldier, star left, mintmark SMKB. good very fine RIC VIII 92 var.1 punto
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Taglio: 5 cent Nazione: Italia Anno: 2003 Tiratura: 1.844.000 Conservazione: BB Località: MIlano1 punto
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In tutta onestà io per una moneta in quello stato non ci spenderei neanche 5 euro, piuttosto tengo il buco in collezione. Ma è solo una mia opinione personale, giustamente non tutti la pensano come me.1 punto
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Magnifico pezzo in tutto! Le monete dovrebbero essere sempre accompagnate dai loro cartellini originali.1 punto
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Ho aspettato qualche giorno per vedere se qualcun'altro rispondeva, ma a quanto pare i denari di Asti non interessano più... Il denaro può essere classificato senza dubbi nella classe C2 del MEC12 (1200-1240), in stile genovese con la crocetta in legenda esterna unita al bordo. Piergi, come sai, ho espresso qualche dubbio dopo aver fatto anche io un'offerta, ampiamente superata. Non mi convincevano del tutto alcuni particolari: le lettere abbastanza leggibili e il cordone interno invece piuttosto consumato, la T di ASTENSIS che continua a non piacermi e che sembra levigata e poi la superficie, in particolare quei piccoli pallini abbastanza diffusi su entrambe le facce, che ho pensato potessero essere dovuti alle piccole bolle d'aria che possono formarsi durante la microfusione a cera persa. Ho allora chiesto il parere a chi in questi giorni sta lavorando con me ad un articolo proprio su un falso realizzato con questa tecnica, il quale mi ha rassicurato sul fatto che: le bollicine individuate sono in parte residui di ossiduli dell’argento, in parte difetti presenti sul conio. Qui ci sono numerosi aspetti tipici di un argento “mineralizzato” (colore e aspetto degli ossidi) e poi i volumi generali del modellato sono compatibili con la coniazione. Moneta promossa. Grazie Francesco. Luca1 punto
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