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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/15/18 in tutte le aree
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Premetto di conoscere molto bene il volume, avendoci lavorato su (sono il curatore della collana in cui è stato pubblicato assieme ad altre opere numismatiche) , mi domando come sia possibile che si critichi un'opera senza averla nemmeno sfogliata... Accetto, per carattere e per educazione, qualsiasi tipo di critica, persino quelle distruttive, quelle che non aiutano a crescere affatto, ma non riesco ad immaginare qualcuno che possa contestare un volume per la sua impostazione di catalogazione per millesimo o nominale, bollandolo come un volume di studio non degno di tale nome. Come se esistesse una cultura di serie A ed altre di leghe inferiori. Stupisce altresì la convinzione che un titolo accademico ufficiale sia condizione necessaria per poter divulgare conoscenza (ahi quanto è sbagliato). Perdonerete questo mio intervento, che non è uno sfogo, quanto una riflessione scritta sul perché a volte è davvero difficile pubblicare volumi in Italia e soprattutto in campo numismatico. Detto ciò, vorrei specificare che il manuale del Magliocca è un volume anzitutto di studio, comprendente molte scoperte ragionate o comprovate da documentazioni, che fanno luce su periodi e coniazioni mai analizzate così a fondo. In aggiunta alla catalogazione di studio, per venire incontro alle tante richieste ed esigenze di mercato, sono state aggiunte anche le valutazioni economiche per condizione, basate su una media delle vendite avvenute all'incanto negli ultimi 10 anni, su transazioni commerciali di cui si è recuperata traccia e su prezzi attuali di vendita. Il comparto iconografico a corredo poi è quanto di più completo la monetazione di Napoli abbia mai visto racchiuso in un unico insieme di pagine, con monete MAI (SOTTOLINEO MAI) PUBBLICATE PRIMA. Ci saranno di certo errori, refusi, incongruenze, deduzioni sbagliate, errori di correzione, grafici, dimenticanze, mancanze, ma, come diceva sempre mio nonno: "sol chi FA, sbaglia" . E ad un autore che mette nero su bianco la sua fatica dopo anni di studi, non riesco proprio a non fare i miei complimenti e a non chiamarlo Prof. Peraltro si tratta del volume che ha venduto di più alla data di uscita di tutte le altre opere della collana che mi pregio di curare; riguardo la disponibilità del volume, mi hanno comunicato essere già limitatissima, per cui di certo si provvederà in futuro ad una ristampa... Insomma il passaparola, vero volano e migliore pubblicità possibile, è una garanzia di qualità della stessa opera, a dispetto della sua catalogazione per millesimo o per nominale. Mi son dilungato troppo. Scusatemi per l'intervento, e buon proseguimento. Pierpaolo Irpino9 punti
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Ciao a tutti, un'altra moneta per la mia raccolta tipologica in mb o quasi del Regno di Napoli Pagata poco più di un euro al grammo, penso che ci possa stare date le condizioni, nonostante tutto rimane pur sempre una moneta affascinante. Penso che sull'autenticità del pezzo non ci dovrebbero essere dubbi, almeno credo... Una domanda/curiosità: ho letto che sono state coniate a lungo anche dopo il 1791, si è a conoscenza di "quanto" più a lungo? grazie4 punti
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Scusa @turbato5 ma ti segnalo 1 che esiste la sezione falsi per queste richieste 2 che se posti decine di monete false, a qualcuno potrebbe sorgere il dubbio che tu stia saggiando semplicemente il mercato... O sei solo stato molto molto sfortunato negli acquisti Scusate l'intervento "malizioso"4 punti
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Ringrazio tutti gli intervenuti e non, augurandomi che questa nostra comune passione mai ci abbandoni, che continui a regalarci sempre quelle emozioni, quegli indimenticabili momenti che essa in particolare può dare ..... sa donarci. Continuiamo a condividerle queste emozioni, condividiamoli in amicizia e con gioia ..(questo passaggio è rivolto anche a me in particolare).. solo cosi, solo in questa maniera si può aggiungere un'ulteriore tocco magico in tutto ciò. Parlavo anche di momenti indimenticabili .... essi sono in vece qualcosa di più personale di difficile esternalizzazione .... ma da questi può partire tutto un certo discorso , un discorso atto ad una crescita culturale comune (questo certamente) ma soprattutto può far si che queste monete , in giro di sovente da molto più tempo di noi , troveranno in un certo lasso di tempo, in un periodo del loro passaggio, della loro storia, alcuni personaggi (noi) che le osserveranno e considereremo in maniera alla quale loro (le monete) non sono proprio abituate ^___^ .... saremo parte della loro storia per un certo punto , per un certo periodo ..... . Nella loro storia forse non lasceremo traccia tangibile (ciò è molto raro) ma, essendo convinto che non si tratti, che non stiamo trattando solo di oggetti freddi e metallici (sono un visionario periferico e di ciò spesso me ne vanto), una nostra impronta, una sorta di firma anche se impercettibile nel proseguo della storia di queste monete noi la lasceremo certamente (e loro le conserveranno gelosamente). Noi come loro siamo storia , oso dire , citare Cicerone consentitemi;“La storia è testimonianza del passato, luce di verità, vita della memoria, maestra di vita, annunciatrice dei tempi antichi.” ..... pensate che ci possano essere differenze ? La memoria è indivisibile, una memoria in particolare è indivisibile , quella saldata dalla passione. La memoria è sempre in certi versi documentabile... così come la storia e sue sfumature e ramificazioni. Tutte le passioni che si lasciano assaporare e digerire sono soltanto mediocri.... ma carissimi amici non è il nostro caso, noi invece la viviamo questa passione, facciamo la nostra storia insieme ad essa..... La nostra passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca osserva, studia e condivide............ lascio a voi carissimi intendere tornando al discorso di prima, al discorso della futura storia delle "nostre" monete. perdonatemi talora sono molto riflessivo ............. spesso un pò troppo, con evidente tendenza all'arrampicata sugli specchi. A tutti buona giornata e a rileggersi. cit.La passione fa le osservazioni più acute e ne trae le conclusioni più assurde. (Jean Paul) .... è ciò mi piace. Grazie di nuovo a tutti.4 punti
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Le luci calano, si pensa ad altre straordinarie e nuove avventure, arriverà a brevissimo un altro grandissimo evento, il 5 giugno con la Prof.ssa Lucia Travaini che ci onorerà della sua presenza per un incontro dal tema veramente importante. Evento che dalla lista dei partecipanti a oggi sembra attirare un pubblico diverso dalla precedente Ambrosiana, se così fosse, meglio, vuol dire che sappiamo attrarre più componenti diverse della nostra numismatica. Ma quando finisce un evento come questo che di fatto inizia ora con l’apertura al pubblico, ora inizia il momento delle analisi, delle statistiche, delle riflessioni, un evento secondo me va studiato dopo a 360 gradi per vedere tutto, con una analisi aziendalista come merita, su come e’ stato accolto, da chi si e da chi eventualmente no, il target, i consensi nei media, la comunicazione avuta dalle associazioni, dalla società e lo si potrà analizzare nel tempo dalle visite, dai ritiri dei cataloghi in Ambrosiana stessa, indubbiamente già da ora possiamo dire uno straordinario successo si profila all’orizzonte anche se con qualche nota curiosa che proviene dal nostro mondo Numismatico , certamente il Cordusio ne esce come un gruppo Associativo che riesce ad andare oltre alla città di provenienza ma a raccogliere adesioni e consensi in tutta la nostra penisola ed è proprio la penisola numismatica che e’ ora nelle nostre menti ...3 punti
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Mi è dispiaciuto non poter essere presente ma faccio davvero i complimenti a coloro i quali hanno reso possibile la Giornata e hanno donato alla nostra città una mostra numismatica permanente. Mi sembra ci sia poco da dire se non GRAZIE!2 punti
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@eracle62..ti ricordi la chiacchierata che ci siamo fatti sugli "spiccioli" di Ferdinando IV per il popolo napoletano ? ..... Oggi, tornato da lavoro, mi sono ricordato....e ne ho tirato fuori qualcuno......2 punti
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Buonasera a tutti, non ho ancora ricevuto il Magliocca, non l'ho potuto leggere e non mi posso esprimere. Ma avendo anche io nel mio piccolo, collaborato con Pietro, mettendo a disposizione le monete Napoletane della mia Collezione e quel poco di esperienza maturata in 24 anni di studio e ricerca sulle varianti delle stesse, considero quest'opera come il frutto della passione e dell'impegno di Pietro e dei tanti collezionisti che lo hanno aiutato a formarla. Grazie Pietro a nome di tutti noi.2 punti
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@rastan, scusami nemmeno conoscevo il tuo nick, anzi a dire il vero non pensavo nemmeno che fossi iscritto su questo forum. Lasciamo che la discussione, se si vuole, vada avanti tranquillamente con interventi ai quali posso dare anche delucidazioni dettasgliate in merito al mio lavoro....è a questo... che tengo molto. Mi raccomando.2 punti
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Siccome piovono follis ... ecco un altro. Galerio, RIC 37b di Londinium. In conservazione inferiore agli esemplari precedenti, il rovescio è migliorabile asportando una concrezione superficiale che sembra sia adesa a aquanto rimane dell'argentatura (a moneta in mano se ne intravvede parte). Le macchie più chiare sono probabilmente esiti di un parziale distacco della stessa. Esemplare segnalato dal Clooke-Toone come "R" (solo tre esemplari negli hoard di riferimento). Ciao Illyricum2 punti
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Di solito le medaglie uniface sono copie ottocentesche (vedere le quotazioni sul catalogo lamoneta) questa a mio parere è una copia del diritto di questa medaglia. Marcantonio Memmo (1612-1615) Medaglia 1612 Medaglia veneziana visita del neo eletto doge Memmo che governò Bologna al cardinale Maffeo Barberini, al dritto il doge Marco Antonio Memmo (1612-1615), al rovescio il cardinale Maffeo Barberini (Urbano VIII ) (1606-1623). Opus: Guillaume Duprè, Ø 91 mm Voltolina 862, Forrer I - 657. 210,00 g. RR Asta VL NUMMUS n. 6 lotto 737 del 11 / 6 / 172 punti
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Che lo stato della conservazione determini anche il grado di rarità di una moneta, non c'è alcun dubbio. Questo vale anche per le cosiddette monete comuni, fino a un certo punto però. Terrei fuori per esempio le monete dal 900 in poi che se ne possono trovare ancora in fdc in notevole numero. Se prendiamo invece per esempio una moneta comunissima in rame del periodo borbonico o di periodi ancora più antichi, allora il discorso cambia. Trovare infatti una moneta che ha circolato per tanti anni in conservazione superiore allo splendido, diventa veramente difficile. Da qui la desunzione di rarità in base alla conservazione e io dico che ci stà tutto. La differenza più sostanziale poi, tra una moneta rara o rarissima che sia, in base alla sua conservazione, diventa essenzialmente il suo valore economico.2 punti
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Superba iniziativa ! Non ci sono abbastanza complimenti ... un sogno che diventa realtà2 punti
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Sono curiosità che possono essere considerate varianti... Si trattava di recuperare un conio ancora buono l'anno successivo o correggere un errore fatto in fase di preparazione del conio. Interessanti, ma solo per studio, perché la moneta era quella, non si trattava di una modifica dell'impronta, come dovrebbe essere una variante vera e propria.. ma una variante apportata al conio volutamente per svariati motivi.2 punti
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E poi arrivi prima e vedi arrivare ad uno ad uno tanti amici.. E poi arriva I'ora fatidica e si spalanca il portone.. E poi vedi che la gente non vede l'ora di entrare.. E poi mentre sali le scale, il cuore si spalanca d'emozione per le grandi opere che ti si stagliano d'innanzi.. E poi arrivi nella sala conferenze e non ti aspetti questo pienone.. E poi parla Mario e ti accorgi che ce l'abbiamo fatta... E poi i racconti si su susseguono e i relatori anche... E poi arriva la gratifica dall'amico e compagno di tante fatiche Mario.. E poi arrivano gli applausi... E poi ti accorgi che il pubblico freme per andare a vedere i tondelli.. E poi arrivi nella magica sala delle teche.. E poi esplode l'apoteosi... E poi gli occhi diventano lucidi e gli appassionati sono increduli ed estasiati.. E poi ci sono i confronti per quello che si ha avuto il privilegio di vedere.. E poi il clima diventa straordinariamente euforico.. E poi ci sono quelli che vorrebbero comprasi qualche tondello che lo ha attratto e incantato.. E poi appagati si esce dall'Ambrosiana, e si prende l'aperitivo nel nostro "ufficio volante"... E poi si scambiano le emozioni e si progetta nuove imprese.. E poi...e poi...e poi...Grazie Mario Limido, grazie ragazzi.... Viva la Numismatica....2 punti
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Eccoci con il riassunto. Io conto 20 adesioni per il momento: gigetto13 cippal dabbene eracle62 mfalier 417sonia Bassi22 Tm-NPz + 1 ciosky68 italpen Ross14 Roth37 + 1 Ottone Angelonidaniele Blaise Cembruno5500 piergi00 Fabio2 punti
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Queste.....riportate anche nel Manuale sono delle A rovesciate !!2 punti
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E' di oggi la notizia che per la prima volta dal 1943, il premio Nobel per la Letteratura non sarà assegnato. L'accademia di Svezia, dopo lo scandalo molestie sessuali e l'indagine per gravi irregolarità finanziarie, ha deciso di annullare la premiazione del 2018. La medaglia dei premi Nobel, una breve cronistoria riportata in alcuni articoli. Una medaglia, un diploma e una somma di denaro (8 milioni di corone, all'incirca 900 mila euro) è ciò che si porta a casa chi si aggiudica il premio Nobel. Ma com'è fatta l'ambita medaglia di Stoccolma? Le medaglie per i Nobel per la Chimica, Fisica, Letteratura e la Medicina sono tutte uguali tra loro, ma diverse da quelle per la Pace e per l'Economia. In comune hanno però le dimensioni - 66 millimetri di diametro - e il fatto che fino al 1980 sono state tutte realizzate in oro 23 carati, del peso di 200 grammi. Da allora, si è passati ad utilizzare oro 18 carati e un peso di 185 grammi per la medaglia di Economia e 175 grammi per tutte le altre. Le differenze stanno poi nell’essere state disegnate da artisti diversi: Erik Lindeberg, scultore svedese, per le medaglie di Chimica, Fisica, Medicina e Letteratura; Gustav Vigeland, scultore norvegese, per la medaglia alla Pace; Gunvor Lundqvist Svensson, scultore svedese, per l’Economia. Tutte, in differenti stili a seconda della mano dell’artista che le ha realizzate, raffigurano sulla parte anteriore il ritratto di Alfred Nobel e gli anni della sua nascita e della morte in latino – NAT-MDCCC XXXIII OB-MDCCC XCVI. Sul retro delle quattro medaglie disegnate da Lindeberg è poi inciso il nome del Nobel e la scritta: “Inventas vitam iuvat excoluisse per artes” (“Cerchiamo di migliorare la vita attraverso le arti”). I simboli raffigurati variano a seconda delle rispettive istituzioni di premiazione. Il retro della medaglia per la Pace raffigura un gruppo di tre uomini a voler rappresentare un legame fraterno, con la scritta “Pro pace et fraternitate gentium” (“Per la pace e la fratellanza degli uomini”). Inciso poi sul bordo della medaglia “Prix Nobel de la Paix”, il nome del Nobel e l’anno di premiazione. Sul retro della medaglia per l’Economia è raffigurata la stella polare, emblema dell’Accademia Reale delle Scienze. Anche in questo caso il nome del Nobel è inciso sul bordo della medaglia. Proprio questa scarsa visibilità del nome del “laureato” è stata la causa di uno scambio di medaglie nel 1975. Erano gli anni della guerra fredda quando il russo Leonid Kantorovich vinse il Nobel per l’Economia e l’americano Tjalling Koopmans quello per la Pace. Solo dopo quattro anni di sforzi diplomatici le medaglie scambiate tornarono nelle mani dei legittimi proprietari. Ogni vincitore ha la possibilità di richiedere fino a tre riproduzioni della medaglia per uso personale o per donazioni a musei o università. La medaglia è identica all’originale, ma realizzata in bronzo placcata in oro e non è vendibile al pubblico né alle istituzioni. Alcuni conii della medaglia. Alcune curiosità. Il problema è che non sempre questi importanti riconoscimenti finiscono incorniciati a una parete. Alcune volte si trovano a vivere storie decisamente più avventurose. Il caso più recente è quello del fisico novantaduenne Leon Lederman, che ha messo all’asta la sua medaglia venduta poi per 765 mila dollari il 28 maggio scorso. «È stata da qualche parte su uno scaffale per almeno vent’anni – ha detto Lederman – e ora venderla mi sembra la cosa più logica da fare». Più eclatante è il caso di James Watson che ha venduto all’asta la sua medaglia per farsi pubblicità e tornare alla ribalta, dopo essere stato allontanato dalla comunità scientifica in seguito alle sue dichiarazioni sul quoziente intellettivo degli africani. La medaglia è stata acquistata per quasi 5 milioni di dollari dal miliardario russo Alisher Usmanov, che l’ha poi restituita a Watson perchè riconoscente degli sforzi che lo scienziato ha fatto contro il cancro, malattia che ha causato la morte del padre di Usmanov. Ci sono invece Nobel che hanno ceduto la propria medaglia per scopi umanitari. È il caso di Luigi Pirandello, che nel 1935 la donò in occasione della raccolta d’«oro per la patria», e di Niels Bohr, che nel 1940 donò il ricavato a sostegno della resistenza finlandese. A volte, invece, a sbarazzarsi della medaglia sono gli eredi del premiato. Quella di Francis Crick, ad esempio, ha fruttato oltre 2 milioni di dollari alla nipote Kindra, che ne ha poi devoluto parte al centro biomedico intitolato allo zio. Solo 47 mila dollari è stato invece il valore attribuito alla medaglia del figlio di Niels Bohr, Aage, anch’egli fisico. Ma è andata ancora peggio agli eredi dello scrittore William Faulkner, che non ricevettero alcuna offerta. Sempre a proposito di eredi, è successo anche che la medaglia d’oro diventasse addirittura motivo di “guerra” giudiziaria tra loro. Quello che stupisce è che in questo caso si tratta di un Nobel per la pace, e non uno qualunque: nientemeno che Martin Luther King. Brian Schmidt è stato bloccato all’aereoporto di Fargo, Nord Dakota, per il contenuto “sospetto” della sua valigia: la medaglia in oro ricevuta a Stoccolma (Creative commons tramite Wikipedia) Altre volte ancora la medaglia “viaggia” tra Stati e continenti. Quella di Carlos Lamas, premiato per la pace nel 1936, ha letteralmente fatto perdere ogni traccia di sé dopo la morte del Nobel. È ricomparsa nel 1993 in un banco dei pegni del sud America ed è poi passata per le mani di diversi collezionisti, per essere battuta, infine, all’asta a Baltimora (USA), l’anno scorso, per 1,6 milioni di dollari. I Nobel Niels Borh e George de Hevesy sono i protagonisti della storia più avvincente: in tempo di guerra hanno dissolto in acqua regia le due medaglie in oro dei colleghi Max von Laue e James Franck Infine, c’è la storia, degna di un film d’azione, di altre due medaglie, quelle dei Nobel per la fisica Max von Laue e James Franck. Era il 1940, l’inizio della seconda guerra mondiale, e in Germania vigeva il divieto assoluto di far uscire oro dal Paese. I due fisici riuscirono lo stesso a mandare le loro medaglie al collega Niels Bohr in Danimarca per salvarle dalle razzie naziste. Quando però le truppe tedesche giunsero a Copenaghen, le due medaglie espatriate (e per di più appartenenti a un ebreo e a un oppositore al regime nazista) diventarono come due sentenze di morte. Bisognava farle sparire. Nasconderle era rischioso e distruggerle quasi impossibile vista la stabilità chimica dell’oro. Fu il genio del chimico George de Hevesy, che di lì a tre anni avrebbe ricevuto anch’egli un Nobel, a trovare la soluzione… quella chimica, adatta a “tramutare” in un pomeriggio i 23 carati di entrambe le medaglie in un liquido giallo pesca. Tre parti di acido idrocloridrico e una parte di acido nitrico, in altre parole acqua regia concentrata. È questo l’unico solvente in grado di allentare i legami chimici che tengono insieme in modo tanto stabile gli atomi d’oro. Il liquido color pesca fu quindi lasciato da Hevesy su uno scaffale in un’anonima boccetta da laboratorio. Là rimase indisturbata per oltre cinque anni, fino a quando, a guerra finita, Hevesy potè tornare e invertire la reazione chimica. L’oro ricavato fu inviato alla Nobel foundation di Stoccolma che ricostituì le medaglie e le restituì successivamente ai legittimi proprietari. Sperando di aver fatto cosa gradita. PB1 punto
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Avete notato quegli strani graffiti che a volte sono visibili su alcune monete greche? Assomigliano molto a lettere, sono sempre in bell'evidenza sulla moneta e sono stati incisi avendo cura di non rovinare la raffigurazione principale della moneta.... https://www.academia.edu/36640584/F._De_Luca_Numeri_iscritti_e_numeri_graffiti_sui_tetradrammi_di_Tolomeo_I_Sotere_in_Quaderno_di_Studi_Associazione_Culturale_Italia_Numismatica_XII_2017_pagg.5-201 punto
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Occhio a queste monetine perchè nel Manuale troverete un bel pò di sorprese di catalogazione.... erano monete senza sigle al rovescio (3-4-6-9 cavalli) a differenza dei nominali più alti, dove le inserirono (12 cavalli e 3 tornesi). Ma se su questi due ultimi riusciamo a leggerle e capire la differenza (ad esempio tra una C e C ed una A e P), perchè evidente .... su questi piccolini come si poteva fare per distinguerle ? Magliocca capì dove c'era la differenza anche senza aver incise le sigle. Un passaggio di carica in zecca deve per forza di cose avere una differenza sul conio..... in pratica è una firma, anche senza le sigle.1 punto
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A Rocco, che non sarà al prossimo Verona l'ho dovuta spedire....ma a te @gennydbmoney, la consegnerò PERSONALMENTE a Verona...magari immortalando l'evento con una bella foto davanti allo "stand" della Neacoins .... dove sarò presente per coloro i quali, ancora, vorranno acquistarne una copia. La Numismatica, quella per passione ... è soprattutto questa: amicizia, scambio di idee, di sapere e cordialità tra di Noi. Vorrei sottolineare questo ASPETTO ...... perchè ( non per avere consensi ed ecc. ecc. ecc. dei mal pensanti) ma a Parma ne ho avuta moltissima, da persone veramente "squisite"..... che hanno davvero "nel cuore" il concetto della parola Numismatica e come deve essere trasmessa alle future generazioni........con queste Persone (con la P maiuscola) sono stato davvero benissimo. Con questo mio, chiamatelo anche "sfogo" personale..... (ma è così), mi sento con il pensiero e con il mio modo d'essere, molto vicino a queste persone. @dabbene, @eracle62, @Parpajola, Giamba72 ... ed ecc. ecc. ecc. in pratica un pò tutti questi qui. Le distanze non ci permettono di rapportarci a "pelle".... ma con e su questo forum, cercheremo di ovviare. A presto.1 punto
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0,64 g. 16,27 mm Grazie mille per il tuo aiuto. Un cordiale saluto1 punto
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Segnalo l' uscita della nuova edizione del catalogo : IL MARENGO Alberto Varesi Editore 9a Edizione 2018-2019 70 pagine illustrate con prezzi e rarita'1 punto
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taglio 2 euro paese italia anno 2016 tiratura 10.000.000 condizioni bb+ città trieste taglio 50 cent paese italia anno 2016 tiratura 4.000.000 condizioni bb+ città trieste1 punto
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Beh, meno male che non sei capace a fare belle foto!! Hai fatto invece delle foto davvero gradevoli e soprattutto (cosa veramente importante) esplicative, cosa che non riesce a alcuni che invece si credono fotografi professionali ma non si accorgono delle figuracce che la loro foto gli fa fare...1 punto
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Nella mia ricerca sulla serie di Marcellinus (vedi l'altra discussione "Come ti modifico il denario"), mi sono occupato, per completezza, anche della serie di restituzione di Trajano con i medesimi tipi. Ho trovato un esemplare apparentemente suberato, con buon pedigree, che appare essere coniato con la stessa coppia di conii usata anche per un denario in buon argento (allego l'esemplare di Parigi per confronto). Per questa serie ho trovato un unico conio diritto e tre conii rovescio su un totale di 10 esemplari noti. 1) Cambridge, Fitzwilliam CM.30-1952 = Glendining, 2.iv.1952, 2170 coll. Ryan = Gilhofer & Ransburg & Hess AG, 22.v.1935, 1022 coll. Trau g. 2,77 7h (mancanza metallo R/) 2) Parigi, BN 3041 g. 3,81 7h Debbo però rilevare che il peso riportato per Parigi a me sembra troppo elevato. Gli altri esemplari noti hanno un peso che aggira per lo più intorno a 3,20 g (normale al tempo di Trajano). Sempre della stessa coppia di conii sono noti i due esemplari di ANS, uno con peso basso e uno con peso normale.... 3) New York, ANS 1961.56.2 = Hess-Leu 17, 23.iii.1961, 150 coll. ESR = Glendining, 16.xi.1950, 1295b coll. Platt Hall = Glendining, 9-13.iii.1931, 140 coll. Nordheim = J. Schulman, 17.vi.1924, 657 coll. Vierordt = Hess, 28.xi.1912, 258 coll. Prowe g. 2,75 7h 4) New York, ANS 1997.124.4 3,28 7h Una possibilità è che il pezzo 19 di Fitzwilliam non sia in realtà un suberato, ma abbia subito un piccolo distacco di metallo (però non si capisce bene cosa c'è sotto)... Purtroppo non ho informazioni sull'effettivo titolo in argento di questa serie, che non sembra essere stata emessa con una lega di argento con alto titolo....1 punto
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Sarò a Verona da venerdì pomeriggio a domenica mattina... e al pranzo di sabato.1 punto
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La vera domanda da porsi è: "Ma perchè i Curatori hanno raccolto le biografie (e in genere i post) più interessanti nella slide bar verticale?" E perchè non utilizzare il buon lavoro di questo utente per colmare la lacuna conoscitiva anzichè andare su Wiki? Ciao Illyricum1 punto
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Se non ricordo male sino al periodo di Giuliano e Gioviano nei vari AE era ancora presente una minima quantita' di argento circa il 2% e con Valentiniano I scompare praticamente del tutto. saluti maumo1 punto
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Se ho parlato di "primavera" della numismatica l'ho fatto dal punto di vista del collezionista-appassionato di numismatica. Nonostante cerchi di informarmi sui temi di mio interesse, mi rendo conto che non ho le competenze per farmi un'idea dello stato della ricerca scientifica. Ma questo è normale: per me la numismatica è un hobby. Non ho neppure facile accesso alle pubblicazioni di numismatica, vivendo in una piccola cittadina priva di una biblioteca specializzata. La mia esperienza di questi ultimi anni, del tutto parziale e soggettiva, è positiva: le giornate della SNI a Pisa e Milano, durante le quali abbiamo avuto modo di vedere dal vivo monete importanti delle collezioni pubbliche sotto la guida di valenti rappresentanti accademici (la Prof.ssa Perassi e la dott.ssa Baldassarri); la progressiva pubblicazione dei medaglieri, quello di Parma ma anche quello di Firenze con l'importante contributo del Forum; l'apertura del portale "numismatica dello Stato" con il relativo accesso on-line ai bollettini e molto altro; l'esposizione di ripostigli importanti come quello di San Mamiliano (Sovana) dopo anni dalla sua scoperta; l'accessibilità delle sale espositive dei medaglieri (sarà un caso ma, dopo anni che ci provavo, l'anno scorso per ben due volte ho trovato aperata la sala del medagliere del museo archeologico di Firenze); la maggiore attenzione alla numismatica nelle grandi mostre, penso all'ultima su Traiano a Roma o a quella itinearante sui Longobardi, sia nella parte espositiva che nel catalogo, e così via.... La mia personale impressione è che negli ultimi anni sia diventato più facile vedere in Italia alcune monete dei medaglieri pubblici (sia dal vivo che in digitale) e questo sia per l'encomiabile sforzo di alcuni Funzionari Pubblici ma anche per il contributo/stimolo dei Privati. Non ho esperienza invece per quanto riguarda l'accessibilità dei medaglieri agli studiosi individuali. Mi sembra inoltre che stiano aumentando le pubblicazioni di carattere divulgativo in materia numismatica ma, e questa è la mia personalissima impressione, l'aspetto divulgativo è demandato soprattuto al privato.1 punto
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Grazie, il Krause gli da l'assegnazione come di uno stato chiamandolo SAARLAND per questo non lo trovavo. E questa è la descrizione che ne da: La Saar, il decimo stato della Repubblica federale tedesca, si trova nel bacino della Saar, ricco di carbone, sul franco-tedesco frontiera e ha una superficie di 991 km². e una popolazione di 1,2 milioni. Capitale: Saarbrucken. È un importante centro di estrazione mineraria e industria pesante. Dal tardo XIV secolo fino alla caduta di Napoleone, la città di Saarbrucken era governata dai conti di Nassau Saarbrucken, ma il territorio circostante era soggetto al dominio politico e culturale della Francia. Alla fine del L'era napoleonica, il Saarland passò sotto il controllo della Prussia. Alla Francia furono assegnate le miniere di carbone della Saar dopo la prima guerra mondiale I, e il Saarland è stato reso un territorio autonomo del League of Nations, la sua futura appartenenza politica da determinare per referendum. Il plebiscito, 1935, ha scelto la reincorporazione in Germania. La Francia rioccupò il Saarland, 1945, stabilendo forti legami economici e assumendo l'obbligo della difesa e affari esteri. Dopo un'agitazione sostenuta dalla Germania occidentale, La Francia concordò nel 1955, con il ritorno della Saar in Germania entro gennaio 1957.1 punto
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Complimenti a @Alberto Varesi, opera decisamente importante e di grande interesse1 punto
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Mi permetto di segnalare in merito anche questo sito, che spesso utilizzo per seguire le spedizioni tracciate negli scambi con collezionisti internazionali: https://www.17track.net/it1 punto
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giusto per essere precisi con gli utenti che seguono la discussione, purtroppo noto attribuzioni errate anche nelle aste, addirittura leggo Ferdinando I secondo periodo ......... ma se Ferdinando I muore nel 1494, il cavallo e ribattuto su Carlo VIII il cui breve regno [1495 ] è successivo alla morte di Ferdinando I come si fa a scrivere " secondo periodo " ???1 punto
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E poi ci sono le gratificazioni.. E poi ci sono le telefonate che non ti aspetti.. E poi ci sono i post che non pensavi.. E poi ci sono i perchè tanto successo... E poi ci sono i perchè alle assenze... E poi ci sono i perchè la gente cambia cosi in fretta.. E poi meno male che ci sono ancora quelli veri.. E poi ci sono i veri amici... E poi ci sono per fortuna ancora i tondelli.. E poi ci sono quelli che pensavi persi... E poi c'è sempre la passione quella che non ti lascia mai...1 punto
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Non c'è assolutamente paragone con nessuna altra monetazione questo te lo posso garantire, in quanto cultore di più zecche.. La monetazione Napoletana, non ha eguali per varianti, errori, varietà, messaggi subliminali, ecc..ecc.. Per il discorso delle rarità caro Elio, è parecchio tempo che mi sgolo in tal senso, nell'affermar, che lo stato conservativo ne determini la stessa, e non solo per il periodo del vicereame.. Infatti i cataloghi non sempre tengono conto di questo aspetto che specie per questa monetazione, è fondamentale.. Inoltre ci sarebbero tanti altri fattori, e non solo quelli attribuibili alla tiratura del tondello, ma altre variabili che andrebbero analizzate per ogni nominale. Ma ci vorrebbe un tomo solo per raccontarvi..1 punto
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Un pezzo storico, per un personaggio meritevole e incredibilmente umano, fuori dagli schemi, e con una sensibilità sbalorditiva.. Come tutti i più grandi artisti...1 punto
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Ciao, qui trovi tutto classificazione e quotazioni, mi sembra di vedere che in alto e in basso ci siano gli attacchi per uno spillone. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME495C/11 punto
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Ritirati nella spettacolare giornata di sabato sia il gazzettino n° 3 che la copia del catalogo della mostra permanente dell'Ambrosiana: Sul catalogo curato dal prof. Altieri posso solo esprimere il piacere di aver letto in poche pagine l'intera storia della città di Milano, infatti il professore è riuscito a riassumene con poco spazio e poche parole la storia di una città dalla sua fondazione da parte dei Galli Insubri fino alla chiusura della zecca, oltre a ciò la possibilità di vedere e rivedere le monete che sabato sono state le protagoniste di una giornata memorabile che sicuramente rimarra nella storia. Sul gazzettino n° 3 che inizia con la carica dei 101, soci che ormai appartengono all'ACQdCordusio si susseguono i numerosi articoli, interessante l'articolo di Antonio Rimoldi, dal titolo "Quarto di scudo di Filippo II con armi di Milano, Castiglia e Leon", ciò che ha attirato maggiormente la mia attenzione è stato propio quello stemma inquartato con le armi del Ducato di Milano, Biscione e Aqiola nel 2° e 3° quarto, ed armi di Castiglia e Leon nel 1° e 4° quarto, mi vorrei soffermare sulla raffigurazione propio di questi ultimi, infatti le monete sono molto ben curate nelle incisioni, quindi perchè variare lo stemma di Castiglia e Leon che comunemente non sono rappresentati così? Infatti sia il Castello che rappresenta il regno di Castiglia è sempre stato raffigurato con tre torri del quale la centrale più alta di quelle esterne, invece il leone simbolo del regno di Leon è sempre rivolto verso sinistra e con corona, non a desta e senza, anche se nella sua prima versione il leone non era coronato, mi domando allora visto che queste monete sono state coniate con buone incisioni e per un lungo periodo come mai variare così radicalmente questi due stemmi parlanti, forse il primo incisore con conoscendo visivamente lo stemma si è limitato ad interpretarlo con le due figure e poi col tempo tale stemma con i simboli variati sia diventato una consuetudine e quindi ripreso anche nelle coniazioni successive. L'articolo di Mario Limido sulla monetazione Milanese del 1630 mi ha fatto tornare in mente la puntata del 07 aprile 2018 del programma - Ulisse il piacere della scoperta - su "I promessi sposi", in questa puntata si percorrevano i luoghi descritti e gli avvenimenti anche storici che Manzoni scrive nella sua più famosa opera, una passeggiata nella Milano degli inizi del XV secolo, consiglio di rivedere quella puntata è uno spaccato della storia e della vita di quegli anni in una Milano particolare sotto il dominio Spagnolo.1 punto
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Ancora non riesco a capire perché alcune volte sono varianti e alcune volte curiosità .1 punto
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DE GREGE EPICURI Questo però è Marcantonio Memmo, 1536-1615, doge dal 1612 alla morte. Bellissima medaglia veneziana, forse @417sonia ci può dire qualcosa.1 punto
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In una feroce critica, che purtroppo mi trovo in parte a condividere, si parla di Venditti che dai primi anni '70 sino alla fine degli anni '80 ci ha regalato il meglio di se, emozioni, messaggi... negli ultimi 25/30 anni è solo "uno con il cappello che canta". ----------------------------------------1 punto
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Numismatica Ars Classica > Auction 106 Auction date: 9 May 2018 Lot number: 1002 Price realized: To Be Posted Lot description: Severus Alexander, 222 – 235. Aureus 226, AV 6.69 g. IMP C M AVR SEV – ALEXAND AVG Laureate and draped bust r. Rev. P M TR P V – COS II P P Nymphaeum of Severus Alexander above building of which both sides are seen in perspective; in centre, three arches, the central arch containing two statues, the side arches one statue; on roof facing quadriga, to l. and r. three pieces of statuary; below, open space with figure; underneath, five arches alternately large and small; on either side of space, wing of building in three tiers, in each wing, top and centre tiers of two arches, each containing statue; each wing is surmounted by standing figure; semi-circular basin in front of building. C 298. BMC 323 note. RIC 58. Calicó 3109. Of the highest rarity, apparently only the third specimen known. An issue of tremendous importance and fascination featuring a superb portrait and the only surviving image of this spectacular monument, which is today almost completely destroyed. Virtually as struck and almost Fdc When the Emperor Elagabalus was killed by the Praetorian Guard at the behest of his grandmother in A.D. 222, he was succeeded by his popular 13-year-old cousin, Severus Alexander. The reign of Severus Alexander, strongly influenced by his powerful mother, Julia Mamaea, was generally prosperous for Rome and the Empire, but miscalculations with respect to the army ultimately brought it to a bad end. In a conscious attempt to distance Severus Alexander from the excesses of Elagabalus, the young emperor was surrounded with able advisors like the famous jurist Ulpian and the senatorial historian Cassius Dio. Such men assisted him in reorganizing the municipal administration of the capital and in legal reforms, many of which were aimed at improving public morals and reducing displays of excessive luxury. New laws enacted under Severus Alexander also did much to protect the property rights of soldiers and their ability to pass on their possessions to heirs of their own choosing. In A.D. 229-230, he also raised the purity of the silver denarius from 43% at the outset of his reign to 45% and then 50.5%. In A.D. 230, Ardashir, the first of the Sasanian monarchs, invaded Roman Mesopotamia and besieged Nisibis, prompting Severus Alexander to lead a campaign against the upstart Sasanian Empire. The emperor arrived in Syria in A.D. 231, where he first attempted to negotiate a return to the borders that had existed under the late Parthians. When the negotiations collapsed in the following year, Severus Alexander and Ardashir moved on to open war. Several inconclusive battles were fought and the emperor was successful in forcing the Sasanian Persians to withdraw from Mesopotamia, but he could do nothing to overthrow Ardashir or his dynasty. In A.D. 233 Severus Alexander returned to Rome where he celebrated a grand triumph as a latter-day Alexander the Great, the conqueror of Persia. However, even while this was going on new trouble was brewing in the North. The Germanic Alemanni overran and destroyed the Roman limes (frontier fortifications) near the Black Forest, threatening invasion deeper into Roman territory. The emperor marched to the Rhine frontier to halt their advance, but once there he tried to put an end to their onslaught through diplomacy and bribery. This soft approach rankled with the legionaries, who thought such negotiation to be dishonorable, and on March 19, A.D. 235, members of Legio II Parthica and Legio XXII Primigenia mutinied and killed both Severus Alexander and his mother at Mogontiacum (Mainz). The mutineers proclaimed Maximinus Thrax, a rough and ready prefect of Legio II Parthica, to be the new emperor. The murder of Severus Alexander was a watershed moment for the Roman Empire. It not only brought an end to the dynasty founded by Septimius Severus in A.D. 193, but marked the beginning of the Crisis of the Third Century and the destructive age of the Barracks Emperors. This stunning and exceedingly rare aureus of Severus Alexander advertises some of his improvement works in Rome as it shows on the reverse the features of the Nymphaeum divi Alexandri, one of the three nymphaea explicity listed by name (the others are Nymphaea Tria on the Aventine and the Nymphaea Iovis beneath the present-day Piazza S. Silvestro) of the fifteen assessed in the city of Rome, according to the catalogue of the regionses of the fourth century AD. It was constructed in A.D. 226 as the terminus of a new aqueduct-the Aqua Alexandrina-built on the Esquiline Hill as part of a project to enlarge the old Baths of Nero. The castellum (tower) of the Nymphaeum is still visible in the Piazza Vittorio Emmanuelle to this day (at the fork of the Labicana and Collatina streets) and is fed by the Aqua Iulia (the "Mostra"). Originally, as depicted on the coin the Nymphaeum took the form of a triple triumphal arch surmounted by an image of the emperor riding in a quadriga, although in A.D. 226 Severus Alexander had yet to win a notable military victory or celebrate a triumph. Victories flank the main building while statues stand within the arches and in smaller arches below. The water from the fountain gathered in the pool enclosure at the base. The same Nymphaeum types also appeared on contemporary denarii, sestertii, and asses. Divergent details on some asses led to scholarly debate about whether some examples depicted the Nymphaeum and others the Baths until it was discovered that the "Baths" issues were really Nymphaeum asses with tooled modifications. Severus Alexander's achievements in civil engineering are summarised in the "Life of Alexander Severo" (Chap. 25) contained in the Historia Augusta, as follows: "He rebuilt the edificies raised by his predecessors and saw to the erecting of many others, including the Thermea named after him, sited next to the old Thermae of Nero and fed by the aqueduct now called Alexandrine". ILLUSTRAZIONE: IL NINFEO DI ALESSANDRO SEVERO A ROMA, COM'ERA E QUELLO CHE RIMANE.1 punto
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The Roman Empire Herennius Etruscus caesar, son of Trajan Decius, 249 – 251 Aureus 250-251, AV 3.91 g. Q HER ETR MES DECIVS NOB C Youthful bareheaded and draped bust r., seen from behind. Rev. PRINCIPI IVVENTVTIS Herennius as Princeps Iuventutis, in military attire and with cloak, standing l., holding transverse spear in his l. hand and baton in his r. C 25. RIC 147a. Calicó 3311a. Very rare and in unusually fine condition for the issue. A gentle portrait struck on a very large flan. Extremely fine Ex NAC 8, 1995, 916 and M&M 92, 2002, 213 sales. The two-year reign of Trajan Decius, the first of the Illyrian-Danubian emperors, was rife with tragedy and ended in one of the most crushing defeats in Roman history. Ruling at Decius’ side, initially with the rank of Caesar, was his eldest son Herennius Etruscus, for whom this aureus was struck. At the start of their shared rule Decius entrusted Herennius with the task of leading an army to the Danubian front to confront the large numbers of Carpi who had crossed the frozen river early in 250. Meanwhile, Decius remained in Rome to deal with the plague and a host of other problems that were no less menacing. Etruscus appears to have held his own until early in 251, when Goths under the leader Kniva invaded Moesia. They tried unsuccessfully to take Nicopolis, but sacked and destroyed Philippopolis. Decius arrived in the area and took up joint command with Etruscus. Meanwhile, the governor of the Moesias, Trebonianus Gallus, commanded a reserve force. The latter apparently was not present at the massacre that was suffered by Decius and his son on or about July 1 in the marshes near Abritus, about 50 miles south of the Danube. Eutropius’ account of their fate is brief and to the point: ”When [Decius] and his son had ruled for two years both were killed in barbarian territory. They were enrolled among the gods.” Aurelius Victor offers more details and intimates that the next emperor, Gallus, purposely may not have helped Decius and his son in their hour of need: ”The Decii, while pursuing the barbarians across the Danube, died through treachery at Abritus after reigning two years. But very many report that the deaths of the Decii were honorable; that, in fact, the son had fallen in battle while his dejected soldiers were saying many things to console their emperor, had strenuously asserted that the loss of one soldier seemed to him too little to matter. And so he resumed the war and died in a similar manner while fighting vigorously.”1 punto
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Posto 3 "chicche " di pezzi estremamente rari esposti nelle teche dell'ambrosiana da ieri. Che probabilmente faranno venire la pelle d'oca ai collezionisti milanesi che , come me , si emozioneranno per vedere monete viste so in disegni..o quasi1 punto
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Monete mondiali moderne e contemporanee destinate alla comune circolazione e banconote italiane.1 punto
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a prescindere dal fatto che poi "sforzando la vista e non solo quella...) si giunga ad un riconoscimento dell'oggetto, chi pone la richiesta, deve mettere immagini perlomeno decenti, sia per rispetto di che si impegna, ma soprattutto per poter giungere ad una identificazione sicura...... grazie1 punto
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Questi sono i miei autentici quattro 1 cent falsi. Vedi che c'è una bella differenza!! Saluti1 punto
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