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  1. eracle62

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/17/18 in tutte le aree

  1. oggi è entrato (per caso) nella mia biblioteca numismatica questo volumetto, era assieme a centinaia di volumi pieni di polvere e ne ho presi 4 a caso, a casa leggo il titolo ed ecco la sorpresa gradita
    3 punti
  2. Avete ragione, è un 1839...
    2 punti
  3. Caro Silver, dici cose giuste. Attualmente sono offerte nelle aste medaglie papali in quantità impensabile ai tempi nei quali il riferimento del collezionismo era costituito da 3/4 commercianti, che tenevano uno stock e lo proponevano nei convegni (gli altri commercianti erano riforniti solo occasionalmente). Nelle aste di Christie's, Aes rude, Varesi le medaglie papali spesso non erano proprio presenti. Attendevamo il listino di A&B per cercare qualcosa di nuovo. Ora, in un mese, ci sono spesso più di mille lotti di medaglie papali in asta (trascuro ebay). Il mercato non è brillante (con qualche eccezione); comunque, la percentuale del venduto è di norma buona e forse non inferiore ad altri settori della numismatica. Va considerato che la collezione della medaglia papale ha un respiro internazionale. Non c'è un collezionismo "di massa", ma un certo numero di appassionati resiste . Non ci conosciamo, non ci confrontiamo, ma ognuno è in qualche modo presente con le sue personali ricerche. Nell'anno decorso c'è stato un momento in cui, pur di vendere, le basi di asta sono state molto sacrificate; ora il mercato mi sembra più equilibrato (ma posso sbagliare ed essere smentito già domani!). Basi di asta ridicole non se ne vedono; anche le prossime aste di Negrini e Nomisma partono con prezzi iniziali abbastanza sostenuti.
    2 punti
  4. Da tempo penso che mi piacerebbe moltissimo fare questo "pellegrinaggio" in compagnia di altri amanti della storia romana. Da solo non me la sento. In questi giorni ho pensato... perchè non condividere la cosa con gli amici di LaMoneta? Magari è un desiderio comune e mettendosi insieme lo realizziamo... Vorrei poter rendere omaggio a quegli antichi legionari...
    2 punti
  5. A proposito! @asclepia complimenti per il 1000 tondo ! Resta sempre il dubbio del "Sesso: Non specificato" ...ma non si ci fa caso.... _______________
    2 punti
  6. welaaa qui siamo a livelli internazionali bene ragazzi spero di tornare presto da voi mi mancate avanti qui in UK si parla anche di questo gruppo che ha tanta voglia di lavorare giamba
    2 punti
  7. Ciao Eros...probabilmente essendo spessissimo battuti su 6 kreuzer regolati, la differenza di peso è data proprio da questa regolazione fatta con poca precisione??. Sinteticamente perché le monete del 15 furono ribattute sui 6 kreuzer. 1° perchè il periodo non era dei più floridi e la crisi economica si faceva sentire e così si preferì ridurre dei tondelli anziché produrne di nuovi. 2°i kreuzer erano monete con un'alta percentuale di rame e questo rispondeva bene alla necessita di scoraggiare i falsari ( i 2 grani erano le monete più falsificate) che altrimenti con monete meno pure avrebbero avuto più margine di guadagno. 3° si decise di ribattere le monete su questi tondelli in modo da avere presto moneta buona da scambiare con i tanti falsi in circolazione. Questo senza aggravio sui possessori dei falsi, un cambio alla pari, mi dai il falso ti do una moneta buona...in questo modo ci fu certo una perdita per le casse di Ferdinando (103 mila oncie) ma tale perdita fu ridotta anche dal risparmio avuto con la ribattitura, oltre, come già detto, dal fatto che furono tolti di mezzo rapidamente la maggior parte dei falsi. A chi volesse consiglio la lettura dell'articolo di Antonio Loteta su Panorama Numismatico 02/2016... La monete erano i 6 kreuzer come scriveva @nikita, io ho rubato l'immagine da Moruzzi. Ciao @sicil_rex...peccato per il tentativo di foro, il dritto è davvero ben conservato...Una curiosità...la moneta è interamente in rame, perché può dare l'impressione di un tondello ricoperto in rame...almeno la parte forata può far pensare questo. Saluti.
    2 punti
  8. Quando l'Amore per le monete non è disposto a piegarsi, credo sia naturale essere disposti a lottare fino allo stremo delle forze contro chi vende inganni e velenose illusioni. E se l'unico modo di affrontare la lotta è parlarne ogni volta che se ne ha la possibilità, ben venga il più ampio numero possibile di discussioni sul tema falsi. Credo si debba rifiutare la paura sempre e comunque, è invece necessario apprendere, approfondire costantemente ed umilmente, perché è l'ignoranza il vero nemico.. quella di chi compra non meno di quella di chi vende.
    2 punti
  9. Altro grande altro pezzo che ricorda una generazione.. Un'innovatore...
    2 punti
  10. Lasciato. Saluti.
    1 punto
  11. Scusami ma la moneta è attualmente in vendita??? https://www.ebay.it/itm/20-lire-1928-elmetto-SPL-NC/222925295244?hash=item33e7620e8c:g:TAoAAOSwER1a06gG
    1 punto
  12. Vorrei aggiungere anche "Storia di una passione- Vittorio Emanuele III e le monte", la vita numismatica di questa persona, che ha lasciato un patrimonio numismatico inestimabile, con la sua collezione ed il CNI, oltre alle varie partecipazioni della Prof.ssa alla stesura di altri libri, come quello "Il tesoro di Montella (Avellino)", come tante altre, ascoltarla al convegno sarà sicuramente uno spunto per acquistare altri libri ed aprofondire le letture.
    1 punto
  13. Non ha mica molto senso per prova coniare un solo lato. Possibilissimo che sia opera di usura o corrosione.
    1 punto
  14. Confrontando il pezzo con i Tari' del 1839 e del 1859 avendoli entrambi in collezione, ho riscontrato che: Lettere nella legenda al dritto piu' piccole, esubero di metallo al bordo del dritto sopra la lettera R di REX che si trovano solo nel 1839, Nel rovescio nello stemma dei Medici le 5 palle sono rotonde e non a forma di stella a 5 punte come nel Tari' del 1859. Confermo che si tratta di un Tari' del 1839 e non di un 1859. Se falso d'epoca, è fatto veramente ad arte. @ferdinandoII , aspettiamo altri pareri.
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  15. La sovrapproduzione non era però l'unico ostacolo all'utilizzo del tabacco come moneta. Un altro, ben più grave problema, era la deperibilità. Un mezzo di scambio ideale, deve essere durevole, ma il tabacco può facilmente seccarsi o marcire. Per ovviare a questo, i produttori inventarono le "tobacco notes". Il tabacco veniva stoccato in grandi magazzini, e dal 1713 apparvero delle "banconote", emesse da questi magazzini e garantite dal tabacco in essi conservato. Il sistema, inaugurato al solito in Virginia, fu adottato anche dal Maryland nel 1747. E per superare il rischio di deperimento del tabacco, la validità legale di queste "banconote" era limitata a 18 mesi. Un altro problema era rappresentato dal fatto che i debiti venivano sistematicamente pagati con il tabacco di qualità più scadente. Una volta istituiti i magazzini, fu istituito anche un sistema di ispezione, e gli ispettori avevano il potere esclusivo di emettere le tobacco notes. Alcuni erano più coscienziosi di altri, di conseguenza, il prezzo del tabacco e il valore delle banconote potevano variare in base alla reputazione dell'ispettore. Il sistema, di cui vediamo un esempio in foto, una tobacco note del 1771, ebbe termine nel XIX secolo, con l'avvento generalizzato della moneta cartacea ufficiale, ma non per questo il tabacco perse la funzione "monetaria", che anzi tornò spesso in auge in particolari situazioni. Nella Seconda Guerra Mondiale, la sigaretta era un primario bene di scambio tra i prigionieri di guerra. In un famoso articolo, RA Radford, studente di economia all'Università di Cambridge, che andò a combattere e fu catturato dai tedeschi nel 1943, racconta l'emergere di un'economia di mercato basata sulle sigarette nel suo campo di prigionia in Baviera. Descrive come le sigarette progredirono dall'essere solo una merce allo status di valuta, e come i prezzi reagivano a vari shock esterni. Per esempio, se le forniture di cibo ritardavano, o arrivavano sigarette di qualità inferiore, questo faceva salire i prezzi. E poiché le sigarette venivano regolarmente distrutte quando fumate, lo stock di moneta rimaneva relativamente stabile, prevenendo l'inflazione. Anche i non fumatori accettavano questa forma di pagamento, perché erano sicuri di poter successivamente trovare qualcuno con cui scambiare le loro sigarette. Ed esse furono un apprezzato mezzo di scambio anche alla fine della guerra, soprattutto in Germania, Austria e Italia. La forte domanda da parte dei fumatori garantiva la loro accettabilità, ed erano convenienti per gli acquisti, sia piccoli che grandi: questi ultimi venivano pagati in pacchetti interi. Una sigaretta poteva essere scambiata centinaia di volte, prima di essere fumata. I principali fornitori erano i soldati americani, che ricevevano sigarette nelle loro razioni, e che chiedevano anche ai loro amici e alle loro famiglie di mandargliene. Nel 1947, oltre il 95% dei pacchi spediti dagli Stati Uniti conteneva sigarette. Vendendole o scambiandole sul mercato nero, si realizzava un profitto enorme. A Berlino, fu possibile pagare i servizi di un'orchestra, per un'intera serata, con quattro pacchetti di sigarette, comprati a meno di un dollaro E anche in anni più recenti, ci sono stati esempi di sigarette usate come mezzo di pagamento. In Romania, negli anni '80, il marchio Kent veniva utilizzato per ogni tipo di transazione. Tale marchio, chissà perché, era l'unico accettato, e un pacchetto di Kent poteva costare fino a 14 dollari al mercato nero. Questo le rendeva troppo costose da fumare per la popolazione, i pacchetti venivano quindi scambiati fino a danneggiarli gravemente, e molti non furono mai fumati. Nondimeno, il loro possesso era un segno di ricchezza, in un paese che, sotto il regime di Ceaușescu, era tra i più poveri d'Europa. petronius
    1 punto
  16. Grazie mille @miza, non essendomi mai occupato di argenti per me era un problema nuovo. Avevo immaginato che avesse a che fare con il rilievo del bordo. Grazie ancora, saluti, Steto
    1 punto
  17. Ciao @Veridio, la tua sarebbe una bellissima iniziativa e se potessi la condividerei con piacere , figurati un "romanista" come me , ma alcuni motivi non me lo consentono ; tempo fa scrissi anche un lungo Post sul fatto storico e sul parco archeologico di Kalkriese . A fine Maggio e' organizzata una gita archeologica in Germania da Treviri e Teutoburgo , questo il Link : http://www.archeologiaviva.it/8769/germania-da-treviri-a-teutoburgo/
    1 punto
  18. Una cosa non ho capito, sia per il 3 kreuzer o per il 6 kreuzer: se si dovevano comunque ritagliare per ragguagliarle alle monete da 2 grana, quel che rimaneva non dovevano fonderlo per ricavare il metallo per altre monete? In special modo per il 6 Kreuzer, avanzavano circa 6 grammi. Si preferì ridurre i tondelli anziché produrne di nuovi, ok, il rame dei ritagli allora servivano per coniare gli altri valori? Perché sennò si sarebbe potuto utilizzare di tutto, compreso i 30 kreuzer del 1807 per esempio, Questa è una mia moneta, 17 grammi con 37 mm di diametro:
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  19. Salve. Per chi fosse interessato:
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  20. Magari....... Comunque c'è il catalogo de La Moneta per le italiane
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  21. 1 punto
  22. In eBay è messa in asta una lettera di carattere lavorativo intestata “Cova” autografa di Chierichetti, che porta la data 2 dicembre 1875. Notizie storiche tratte dalla descrizione. Il Bar caffetteria COVA nasce nel 1817 a lato del celebre teatro "La Scala". Fondata da Antonio Cova, un soldato di Napoleone che aveva fatto le sue "prime armi" come offelliere in Galleria De Cristoforis. Immediatamente diventa luogo d'incontro del dopo teatro di famosi artisti, scrittori, musicisti, professori, uomini pubblici. Clientela specialissima infatti quella del vecchio Cova: schiumata, lambiccata e aristocratica, che amava raccogliersi per commentare opere e rappresentazioni, discutere di storia e politica, bevendo un caffè e degustando deliziosi pasticcini. Ritrovo di mondanità e di conversazioni fiorite, nei sospiri dei violini e nelle vellutate modulazioni dei flauti, attorno ai suoi tavoli si centellinavano cocktails e ci si raccoglieva a "far l'Italia". Protagonista delle Cinque Giornate di Milano qui si radunavano i patrioti che dovevano condurre alla cacciata dello straniero (marzo 1848).
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  23. non hai nulla da scusarti, la conferma che sia di Federico III è anche al rovescio con sigla L in esergo
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  24. Caro Mirco grazie degli interventi, il tuo post sui dieci anni di forum e' a dir poco fantastico e denota la passione pura senza alcun interesse che ormai e' prerogativa di pochi, ma denota anche lo spirito di appartenenza lamonetiano e qui anche cordusiano, si parte sempre da qui dallo spirito di identità e poi chi vorrà diventare operativo e collaboratore per scrivere qui, organizzare, proporre, sarà ben accolto e benvenuto, mi sembra che tu sia sulla buona strada se non qualcosa di più, ...a presto Che i sogni tuoi siano anche miei ...
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  25. Giusto!!la numismatica non ti dara mai l'investimento tale a comprare una casa...ma le alte conservazioni la regola dice che hanno sempre premiato [emoji3] detto questo prima o poi al cordusio ci andro
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  26. Continuo a veder troppi falsi nelle antiche.. E appassionati sempre più spaventati..
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  27. Tondello che manda messaggi subliminali stupendo...
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  28. Nel caso tu venga a Verona al Convegno, non resterai deluso! Ci si trova in molti e ci sono anche io, che da tempo sogno di sedermi a tavola, al consueto e fantastico pranzo, a parlare anche con collezionisti di monete in euro! Credevo nelle zone di Venezia ci fosse più "vita", numismaticamente parlando. Il mio percorso numismatico, l'ho raccontato nella discussione dedicata ai miei 10 anni di Forum è diverso dal solito: prima le monete del passato, che amo e a cui comunque sono sempre interessato, poi le contemporanee!
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  29. Già lo conosciamo il sogno nel cassetto di Mario o lo tiene segreto? Nel cassetto o nel vassoio con le monete? Ovviamente, scherzo! Però i sogni sono importanti, ci indicano la via in cui si può proseguire. Nel mio piccolo, vari ne sto realizzando!
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  30. La numismatica porta ai sogni, e' tutto un sogno, ne ho sempre avuti, direi troppi, troppe idee, progetti, alcuni fattibili, altri meno, alcuni impossibili, alcuni realizzati e con grandi soddisfazioni e gratifiche anche... Ma il mondo della numismatica, lo insegna il tempo e l'esperienza, e' un mondo molto difficile, particolare, spesso teso a chiudersi e poco incline ai cambiamenti e alle innovazioni, insomma un terreno non per tutti e di tutti. Ma tornando ai sogni ne rimangono sempre da raggiungere, le motivazioni e gli stimoli vengono da loro, poi c'è il sogno numismatico nel cassetto, quello con la S maiuscola, ecco mi piacerebbe arrivarci un giorno, chissà ... mai mettere limiti e mai dire mai, spesso però la numismatica ti riporta subito purtroppo alla dura e difficile realtà con cui convivere ...
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  31. Sesino di Francesco Maria II della Rovere - Urbino
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  32. @loris1980 grande verità! Comunque poco importa se quella a metà è rara o no, mi piace particolarmente, credo che la metterò in collezione lo stesso. (Le altre decine solo tagliate faranno i prossimi 2 o 3 secoli nella scatola delle scartine in attesa di diventare interessanti)
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  33. In occasione della scomparsa di Ronald Lee Ermey , come non ricordarsi di questo film di Stanley Kubrick . Full Metal Jacket del 1987 come dimenticarsi del soldato palla di lardo e la marcia di topolino alla fine del film.
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  34. THRACE, Abdera. Circa 411/0-386/5 BC. AR Tetradrachm (12.98 gm, 9h). Molpagores, magistrate. Estimate $2500 THRACE, Abdera. Circa 411/0-386/5 BC. AR Tetradrachm (12.98 gm, 9h). Molpagores, magistrate. [ABDHRI]TEWN, griffin seated left, right forepaw raised / EPI MOL-PAGOREW, female (kalathiskoi) wearing short chiton and tall circular headdress dancing right; all within shallow incuse square. May, Abdera, Group C, 313 (A228/P266; this coin); AMNG II 100 (same dies as plate coin); BMC Thrace -; SNG Copenhagen -; Traité pl. CCCXXXV, 15 (same dies). EF, attractive light iridescent toning, obverse struck a little off-center. ($2500) The kalathiskoi dancers were associated with the pastoral festival of Apollo Karneios, hence the headdress shaped like a basket or modius. Another version of their dance was termed molph and the type is clearly a punning reference to the magistrate. See lot 230 for more information on the Abdera and its coinage.
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  35. Buongiorno a tutti! La monetazione in euro è e sarà un buonissimo trampolino di lancio per numerosi collezionisti, sicuramente grazie alla sua ampia diffusione e soprattutto per l'enorme varietà tematica. Ricordo ancora quando all'epoca del passaggio (fine 2001) ho litigato con mio padre per riuscire a conservare uno starterkit sigillato, che conservo gelosamente ancora oggi. Ma la grande svolta avvenne nel 2004 con l'introduzione le monete commemorative, forse lo diamo per scontato ma all'epoca erano ancora in pochi fortunati a possedere internet in casa e le poche informazioni le si poteva ricavare solo da cataloghi specializzati nel settore. Sicuramente anche il web ha dato una grande svolta al collezionismo numismatico (a tutti i tipi di collezionismo), rendendo semplicissimo, nella maggior parte dei casi, reperire il pezzo mancante. Noto con piacere l'interessamento dei più giovani alla numismatica grazie all'euro, conosco molti giovani sui social che collezionano, anche se non sono moltissimi quelli che lo fanno con reale passione, alcuni di loro hanno abbandonato, altri lo fanno solo per cercare di ricavare piccoli profitti. Ho sempre consigliato loro che il collezionismo atto a fare business non esiste o per lo meno la numismatica non è grande titolo di investimento, in particolare oggigiorno. Collezionate con passione e non per la speranza di vedere il portafogli gonfiarsi un domani.
    1 punto
  36. 1990 siamo proprio al limite.... la ricordo con piacere, sia il video che la canzone.
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  37. Convegno di modeste dimensioni ma collocato in una affascinante cittadina ricca di storia . Anche questa volte chi si e' recato ha avuto l'opportunita' di portare a case monete interessanti di Casa Savoia e delle Zecche Italiane. Come ogni anno ai partecipanti del Convegno Numismatico di Annecy sono stati donati gettoni riproducenti monete classiche
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  38. Cari amici, Condivido con voi due mie nuove recenti piastre di Ferd II che ho messo in collezione. Premetto che pur essendo una tipologia che mi piace molto, non sono un esperto di queste monete. Il mio obiettivo era avere di qualità e tipologia superiore (sia per il 2 tipo che 4 tipo), al dilà dell'unica altra piastra di cui dispongo (del 55, 6 tipo), che è più comune ed in conservazione inferiore. Spero di aver fatto bene, anche per lo sforzo economico ... Secondo me ognuna di queste ha pregi e difetti; magari con il vostro contributo, mi suggerirete ulteriori spunti di analisi. Li vado ad elencare: - entrambe le monete dovrebbero avere una lieve velo di patina coeva (più chiara nel 38 e dichiarata in perizia) - il dritto migliore è del 38, il rovescio sicuramente del 44 per la totale assenza di graffi di conio - tra i difetti, i graffi di conio sullo stemma borbonico del 38 (so che non sono un difetto, a non li amo tantissimo) e l'alone/macchia al collo del sovrano sul 44 (che dovrebbe essere considerato garanzia di assente pulizia/lavaggio, ma che indubbiamente balza all'occhio). - il criterio (scala) di valutazione dei periti è diverso, anche se (credo) abbastanza coincidente. - ultima considerazione sulla mia modalità di conservazione: da qualche mese a questa parte, ho deciso di tagliare le perizie (pur fotografando le monete prima e conservando il talloncino). Devo dire che le monete si godono di più su un vassoio in velluto, ma il taglio della perizia non è mai (per me) un'operazione che faccio a cuor leggero. Ovviamente mai avrei proceduto all'acquisto di queste due monete, senza la perizia (data la mia inesperienza), e mi sento di considerarli tra quelli più autorevoli nel panorama numismatico italiano. Nei prossimi gg. vi dirò come sono state chiuse. Fatemi sapere il vostro spassionato parere (per quel che si può vedere dalle foto), poichè spero di poter inserire l'ultimo pezzo mancante alla mia collezione (una piastra di Ferd II del primo tipo). Per il moneto mi accontento solo di averne una per tipo, poichè collezionarle per millesimo è troppo impegnativo. Un cordiale saluto.
    1 punto
  39. Il grading americano sembra effettivamente più consono (anche se io avrei detto in 63, volevo precisare che ms62 non significa qfdc, ma “spazia” da uno spl+ ad uno spl/FDC) Dalle foto, non per denigrare il tuo esemplare, assolutamente, ma il giudizio nostrano secondo me è un po generoso, in virtù delle considerazioni sopra fatte, ed anche avvalorate dal commento breve ma sempre preciso di @Giov60
    1 punto
  40. Dal vecchio, bel libro di numismatica " I Cesari " ( Stringa 1970 ), le note degli Autori L. von Matt ed H. Kuhner sul primo imperatore cristiano, Costantino .
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  41. Mi sbaglio o si notano chiaramente le tracce su cui è stata ribattuta? Corona asburgica ed ali dell'aquila bicipite.
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  42. Giusto come riferimento anche se parliamo di 2 Grani del 1815 adesso vi mostro i due tipi... Il primo esemplare ha un diametro di 22 mm. e pesa 5.2 grammi. ( tondello normale) Il secondo esemplare ha un diametro di 24 mm. e pesa 6.7 grami. ( tondello più grande)
    1 punto
  43. Confesso, sono un “collezionista seriale”! Se avete pazienza e tempo vi racconto il mio percorso collezionistico, che, vista la mia età non più giovanile, è lungo e molto articolato. Correva l’anno 1958, da studente delle medie iniziai con i francobolli, passione che mi ha accompagnato fino al 2010. Ma probabilmente per la mia curiosità e passione per il bello, il mio “animo collezionistico” si è sviluppato su molti altri campi. 1961. Sfogliando una rivista mi incuriosì un articolo sulla storia della scoperta del primo diamante in Sud Africa, colpo di fulmine! Iniziai a studiare mineralogia ed approfondire la gemmologia, interesse che mi porterà a diventare, tra il 2000 ed il 2005, Gemmologo Europeo. Nel 1969, iniziai la mia attività lavorativa presso una primaria compagnia di Assicurazioni, dove svolgevo le mansioni di Ispettore Tecnico, ruolo che mi impegnava in ispezioni presso attività industriali, artigianali, commerciali e abitazioni, avvicinandomi al mondo antiquariale e collezionistico. Nel mio breve soggiorno Milanese (1970-72) frequentavo il Cordusio per i miei interessi filatelici. Lo studio della filatelia e delle tecniche di stampa, iniziarono a stuzzicare la mia curiosità nel settore delle stampe antiche e così iniziai a studiare gli incisori italiani, fiamminghi e tedeschi tra il 1400 ed 1600, realizzando una discreta raccolta di fogli (150 pezzi) di Grandi Maestri. Come detto in precedenza il mio lavoro mi portò ad avvicinarmi al settore antiquariale e così iniziai gli studi di porcellane e tappeti, studi che contagiarono anche mia moglie che ancora adesso colleziona tazzine del 1700-1800. Nel 1972 venni trasferito ad Alessandria, dove iniziai a frequentare i laboratori orafi e di gioielleria di Valenza Po, e vista la mia passione per la gemmologia, sviluppai in maniera esponenziale le mie conoscenze nel settore, ampliando gli studi ad argenterie e oreficerie antiche, in particolare italiane ed inglesi, iniziando a cercare pezzi di particolare interesse. Nel 1979 il lavoro, mi portò a Brescia, dove, sempre per lavoro, ebbi occasione di conoscere un commerciante di tappeti iraniano, e così, con il suo aiuto iniziai ad approfondire questo settore, principalmente per i manufatti dell’800. Durante le mie visite a mercatini antiquariali, conobbi un ragazzo inglese che vendeva Mosaici Minuti Romani, conosciuti come “micro mosaici”, manufatti realizzati a Roma tra la fine del ‘700 e la fine dell’800. Questi mosaici venivano realizzati in smalti vetrosi dai “sanpietrini romani” (artigiani-artisti che curavano i mosaici della Basilica di San Pietro) come souvenir per i turisti del Gran Tour, oggetti di grande fascino! Iniziai a studiare questo settore di gioielleria popolare e naturalmente iniziò la “grande caccia”! In 28 anni metto insieme una collezione di circa 80 pezzi, che verrà pubblicata su un testo realizzato da un Maestro dello Studio del Mosaico Vaticano. Nel 1984, mi capita di acquistare una raccolta di francobolli e oggetti di altra natura, ed in una busta trovo due denari repubblicani romani, il primo contatto con la numismatica! Come mia abitudine iniziai ad approfondire la conoscenza di questa materia, ma la cosa non mi prese molto e così abbandonai……. Purtroppo! Nel 1989 rientro a Roma, nei quadri dirigenziali della Compagnia e quindi per mancanza di tempo, sono costretto a ridurre i miei interessi collezionistici, limitandomi alla gemmologia che nel 2005 si concretizza nel Diploma di Gemmologo Europeo, dopo un anno e mezzo di corsi, e due esami (da brivido!). Avendo lasciato la Compagnia nel 2004, inizio la professione di Perito Gemmologo, occupandomi di certificazione di qualità e di stime, e pare strano, ma è proprio qui che inizia la mia avventura numismatica. Occupandomi di stime, più di una volta mi è capitato di valutare beni ereditari costituiti da gioielli e monete d’oro, le così dette “monete di borsa”. Ma nel 2009 mi capitò una raccolta di monete di borsa ed un insieme di monete di poco conto, tra le quali c’erano due denari di Federico II, che il committente mi regalò. Da queste due monetine è iniziato tutto. Ho cominciato a studiare la monetazione dell’Italia Meridionale, dai Normanni agli Angioini, e navigando sul web ebbi modo di conoscere uno studioso e collezionista di Reggio Calabria che mi mise a disposizione i doppioni della sua collezione e iniziai a studiare anche la monetazione bizantina per le zecche siciliane. Nel 2011 entrai nel Forum e qui conobbi @carlino che si occupava dell’aggiornamento e dello sviluppo del Catalogo; iniziai a collaborare con lui per le Zecche dei Principi Normanni dell’Italia Meridionale, come amministratore delle categorie Amalfi, Capua e Salerno; nonché per la monetazione della Sicilia, come amministratore delle categorie Roberto il Guiscardo, Ruggero I e Ruggero II. Un’altra conoscenza sul Forum, @vox79, (Vincenzo Contreras) mi permetterà di approfondire la conoscenza della monetazione medioevale dell’Italia Meridionale e di essere con lui coautore di un articolo su Panorama Numismatico. Come si sa l’appetito vien mangiando, e cominciai a allargare i miei interessi alla monetazione borbonica e poi a quella del Regno d’Italia e dello Stato Pontificio ed ultimamente alla monetazione USA. Nel 2016, faccio la domanda alla CCIAA per essere inserito nei ruoli Periti ed Esperti, nella categoria Preziosi, e, quasi per scherzo, (e forse con una certa presunzione!), anche nella categoria Numismatica e a Settembre mi ritrovo Perito Numismatico. Devo dire che lo studio di questa Scienza (ho più libri di numismatica che monete!) è stato veramente appassionante, ancora più della filatelia, e ho un grande rammarico: “Perché quei due denari romani non mi hanno contagiato subito?!” sarebbe stata tutta un’altra storia!
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  44. Mi spiace con i falsi alzo zero.. la numismatica e’ troppo bella per lasciarcela inquinare da 4 falsari mentecatti e dealers poco competenti
    1 punto
  45. @Dinaro secondo me l'investimento migliore lo hai fatto tu : con soli 7 euro hai conosciuto meglio il commerciante e risparmiando molti soldini per acquisti futuri.............
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  46. Bel pezzo complimenti! Meglio il dritto del rovescio a mio avviso. Bella patina e bellissimo ritrattato , non è per niente facile trovare esemplari simili. Mi ricorda il mio
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  47. Ciao, per quanto riguarda il lavaggio, è principalmente una questione di preferenza, se questo è stato fatto come si deve. Mi riferisco in particolare a quei lavaggi che "deturpano" la moneta della sua patina (ricordo la frase di un mio mentore di tanto tempo fa: "delitto di lesa maèstà verso la moneta"), non a quelle monete che presentano dello sporco vero e proprio nelle sue varie manifestazioni, e su cui un intervento capace ne migliora l'aspetto Durante il processo produttivo il tondello (che è sempre una lega tra due o più metalli) subisce vari "stress" durante la lavorazione (ad esempio le varie fasi fino ad ottenerne la forma finale, le alte temperature, la coniazione...). Può accadere benissimo che un tondello (o le due componenti che lo andranno a formare), durante questo lungo ciclo produttivo, abbia già qualche difetto "intrinseco", ad esempio nella parte spuria della sua lega, forse ha subito maggiori escursioni termiche del dovuto, o forse è stato esposto a contatto con sostanze liquide con cui venivano trattati i macchinari, per dirla molto molto approssimativamente... Chiaramente le variabili possono essere moltissime, e questo lascia sempre un effetto, nel caso in questione, con qualche macchia "che lascia il segno" non è impossibile da vedere su di una moneta. Appunto facevo riferimento alla "patina a bersaglio" per fare un'accostamento di idee... con l'intento di rendere più chiaro ciò che intendevo dire (nella sezione regno troverai sicuramente alcune discussioni che trattano questo aspetto) Avrai visto come quel tipo di "patina" viene momentaneamente via se immergi la moneta nell'apposito liquido dell'argento (ma dopo un certo tempo, la vedrai ritornare). Questo per dirti che un alone, di per se presente su di una moneta, non è garanzia assoluta che non sia mai stata lavata. Alla fine del post troverai due foto. Non sono monete di Napoli ma ben si adattano a questo contesto (anche perchè erano le mie, e quindi le conosco bene). La prima è uno scudo di Pio VIII. Moneta lavata con l'apposito liquido per l'argento. Quando la presi era lavata da poco, quell'alone era appena percettibile, ma mano mano quell'alone prendeva sempre più tono. La seconda foto è una lira di VEIII. Moneta che lavai io stesso "da giovane" con l'apposito liquido, ma dopo qualche tempo... ecco l'alone della "patina a bersaglio" che ritorna. I graffi di conio E' indubbio che fan parte del ciclo produttivo della moneta (che nasce proprio così), e quindi non influiscono sulla conservazione, ma ovviamente se non li ha è meglio La mancanza di difetti tipologici (e questo vale per ogni tipologia monetale) ne accresce il pregio, la bellezza ed anche il suo valore Io ho sempre cercato di prendere monete il più possibile esenti da questo particolare tipo di difetto che trovo molto antiestetico, insieme a decentrature e debolezze molto marcate di conio, poi è chiaro che in certi frangenti, si devono fare dei "compromessi"; Nel senso, valutare quanti pro ha una moneta e quanti contro (ad esempio, la piastra del 1836 che ho postato, ha dei piccoli difetti da conio, dei contro, ma in compenso ha una bellissima patina, è in conservazione molto alta, perfettamente leggibile senza antiestetiche debolezze da conio e quindi, per il tipo monetale, a mio gusto valeva pienamente la richiesta, non certo economica, del venditore). Per allungare ancora di più il brodo : Certamente con questi criteri, i tempi di ricerca di un pezzo di allungano di molto, anche su monete che sono facilmente reperibili. Però... quando le trovi... te le godi tutta la vita Ad esempio questa è una piastra del 1795, che giudicavo un autentico Spl come pochi se ne vedono (qSpl il dritto, mSpl il rovecio, con fondi brillanti, ritratto nitidissimo e ben impresso, come come lo stemma e tutte le armette in esso, con rilievi altissimi ed integri). Ho scritto anche troppo... perdonate lo sproloquio Sempre a disposizione, anche in privato, per eventuali delucidazioni, Fabrizio P.S. Chiamami pure per nome, anche io come te sto ancora imparando, ho solo il piacere di affiancare altri curatori molto più preparati di me Dimenticavo... Prova a fare altre foto seguendo la striminzita procedura che ho descritto qua:
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