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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/12/18 in tutte le aree

  1. Appena ricevuto AA Locandina Nuova.pdf
    4 punti
  2. Buon giovedì a tutti . Solitamente mi astengo dal comprare monete risalenti a questo periodo storico (non mi hanno mai fatto impazzire dal punto di vista estetico), tuttavia ho sempre desiderato possedere un 5 lire di Vittorio Emanuele II In alta conservazione per poter rappresentare la tipologia. I fondi sono brillanti e lustruosi, i rilievi satinati, il bordo tagliente e per finire, é avvolta da una delicata patina iridescente. Che ne pensate?
    3 punti
  3. @Reficul @incuso @dabbene @Alberto Varesi @uzifox @odjob @numa numa @petronius arbiter @bizerba62 Scusate se intervengo solo adesso… forse fuori tempo. La discussione mi era sfuggita completamente, nonostante odjob mi abbia taggato (ma non ricordo di aver ricevuto la notifica). Ad ogni modo ecco quello che ho da dire… Al vertice del sistema italiano delle biblioteche statali ci sono le due Nazionali “Centrali” di Roma e Firenze che, tra le altre cose, hanno il compito di raccogliere, conservare e rendere disponibile per l’uso pubblico tutto quanto si pubblica in Italia, nonché di documentare quanto si produce all’estero riguardo il nostro Paese e, nel limite del possibile, la produzione straniera in generale. Nulla di strano, perciò, che la legge imponga agli editori di consegnare allo Stato (nelle modalità ricordate più su nella discussione, e quindi anche alle Nazionali Centrali) copie dei loro prodotti a titolo di deposito legale per diritto di stampa. La vera anomalia, tutta italiana peraltro, sta nel fatto che siamo l’unico Paese ad avere 2 Biblioteche Nazionali “Centrali” e non una sola, come sarebbe logico e normale. Ma questa è una circostanza che esula dal nostro ragionamento e perciò la tralascio. Al post #42 Alberto Varesi si chiede che fine fa questo materiale inviato per deposito legale. Come ha correttamente risposto numa numa al post#45, viene catalogato e messo a disposizione. E ne è una riprova proprio il fatto che la stessa BNC di Firenze, dopo aver ricevuto e catalogato il numero 1, si è preoccupata di recuperare le uscite successive, scrivendo al nostro incuso. Due considerazioni a questo proposito: da un lato ciò spiega (per rispondere alla domanda di bizerba del post #26) perché non volessero il numero 1… ce l’avevano già; dall’altro mi sento di spezzare una lancia in favore dei colleghi di Firenze. Forse non lo si sa, perché purtroppo le biblioteche stanno a cuore a pochi, ma quella importante e fondamentale Istituzione è gravemente sotto organico (ecco qui a titolo esemplificativo un articolo del 2015 apparso su Repubblica). Stando così le cose credo che sia piuttosto da ammirare la professionalità di chi, nonostante tutto, sta cercando di fare bene il proprio lavoro sollecitando le copie di un prodotto, tutto sommato, di nicchia come «I Quaderni di Lamoneta», anziché trincerarsi dietro recriminazioni, pur sacrosante, per non fare il proprio dovere nel miglior modo oggettivamente possibile. Se vogliamo, in ultima analisi, in questa vicenda ci sono due esempi di “buone pratiche”: quella dell’italiana Youcanprint, che – come ha ricordato incuso al post #28 – ha correttamente inviato a Firenze la copia legale, e appunto quella della stessa Nazionale Centrale che, sia pure in difficoltà, non ha accantonato la copia in qualche scantinato, ma anzi l’ha catalogata (infatti risulta nell’OPAC di SBN) preoccupandosi pure di provare a garantirsi i numeri successivi. Dunque quando dabbene – in vari post, e in particolare al #41 – se la prende un po’ con la burocrazia e difende un lavoro, come questo dei Quaderni, dietro il quale ci sono volontariato, generosità, divulgazione e altruismo e dice espressamente “a volte bisognerebbe pensare all’interlocutore”, ha ragione in linea generale e da un punto di vista “morale”; ma spero che, alla luce di quanto ho cercato di spiegare sopra, sia chiaro a lui e a tutti che, almeno in questa circostanza, forse non siamo dinanzi all’ennesimo cavillo burocratico, bensì in presenza di un coscienzioso tentativo di lavorare come si deve e per il bene pubblico. Ad ogni modo, nel post #52 Reficul ha chiarito che, trattandosi di un caso di “Print on Sale”, non c’è obbligo di deposito legale e questo dovrebbe tranquillizzare chi temeva di andare incontro a costi che avrebbero potuto portare perfino a rinunciare a un’iniziativa meritevole, come appunto la pubblicazione dei Quaderni. Io però, a questo punto, mi permetto di allargare un po’ il discorso e di provare a fare un appello: se non siamo obbligati “legalmente” potremmo però valutare l’idea di sentirci impegnati almeno “emotivamente” a dare un piccolo contributo alla diffusione della cultura numismatica. Se è vero, come è vero, che la molla che spinge molti di noi è quella della divulgazione, quale mezzo migliore di quello di “adottare” in qualche modo una Biblioteca, una istituzione, donando una copia dei nostri lavori? Il nostro rispettivo editore farà la sua parte, consegnando le copie legali a chi di dovere; ma ciascuno di noi potrebbe aggiungerci del suo donando un esemplare dei suoi lavori ad una Biblioteca che gli sta a cuore (magari una di quelle dove ha condotto ricerche) oppure, quando compra lavori altrui, prendendone una copia in più da regalare alla sua Biblioteca preferita. Sarebbe un bel gesto innanzitutto a favore della Numismatica, poi degli Autori (almeno quelli che non pubblicano per vedere il proprio nome su una copertina ma per raggiungere il maggior numero possibile di lettori), e infine anche nei confronti dei tanti bibliotecari che, ogni giorno, e molte volte tra pregiudizi e scarsa considerazione, si “sbattono” per fare al meglio il proprio dovere, nonostante debbano fare i conti con le riduzioni di organico e lo spaventoso aumento delle difficoltà burocratiche. Non voglio tediarvi con questioni che non riguardano direttamente questa discussione, ma vi assicuro che oggi, per una Biblioteca, comprare libri è diventato veramente complicato. E questo sia a causa dei continui tagli ai finanziamenti, che per una serie di pastoie e procedure che – sia pure concepite per rendere la gestione del denaro pubblico più trasparente – hanno finito per rendere il nostro lavoro più lento e meno efficace.
    3 punti
  4. Mi pare che non sia stato ancora segnalato. http://www.classicadiana.it/libreria/content/mario-ladich-monete-dei-re-ostrogoti-italia
    2 punti
  5. Ho controllato tutto e non è stata ancora inserita, bellissima canzone soft del 1985 che ascoltandola sa riportarti a quel tempo..
    2 punti
  6. Non tutti gli inglesi, però, si dirigevano verso le Americhe per razziare le navi spagnole, alcuni di loro erano invece animati da sane e oneste intenzioni. I più famosi tra questi sono passati alla storia come The Pilgrim Fathers E' questo il nome comune di un gruppo di separatisti inglesi fuggiti da un ambiente di intolleranza religiosa, l'Inghilterra durante il regno di Giacomo I Stuart, per fondare la seconda colonia inglese nel Nuovo Mondo. A differenza dei coloni che fondarono la prima, Jamestown, come impresa commerciale della Compagnia della Virginia nel 1607, i Pellegrini migrarono principalmente per stabilire una comunità in cui poter praticare liberamente la propria religione, mantenendo la loro identità inglese. Quando Giacomo I era salito al trono, aveva adottato una moderata politica religiosa protestante. Sia ai cattolici che ai puritani era stato proibito di praticare le loro religioni, così molti di quest'ultimi avevano lasciato l'Inghilterra per l'Olanda, dove il puritanesimo era accettato. Preoccupato di perdere la propria identità culturale, il gruppo organizzò con investitori inglesi la creazione di una nuova colonia in Nord America. Una società per azioni, ansiosa di proteggere i suoi interessi commerciali in Virginia, reclutò 35 membri della Chiesa puritana fuggiti in Olanda. La società per azioni avrebbe finanziato il loro viaggio, e in cambio essi si sarebbero presi cura degli affari della compagnia in Virginia. Altri puritani, desiderosi di iniziare una nuova vita in America, si unirono al viaggio. Nel settembre 1620 (alcune fonti indicano il 6, altre il 16) salpò da Plymouth la Mayflower, con 102 passeggeri, compresi donne e bambini (di cui alcuni illegittimi) e 30 uomini d'equipaggio. I Padri Pellegrini sbarcarono a Cape Cod il 21 novembre 1620. Arrivarono a terra a Provincetown, appena sotto la punta del promontorio roccioso. Non era un buon posto per fondare una colonia: pochi giorni dopo spostarono la nave a New Plymouth, Massachusets. Il tempo invernale in questo nuovo mondo era peggiore dei loro incubi peggiori. Si affollarono a bordo della nave, e vi abitarono per i tre mesi successivi. Molti morirono di freddo e di stenti, e sarebbero morti tutti se non fosse stato per la generosità dei nativi americani. Un capo Wampanoag, di nome Massasoit, diede loro da mangiare quando i loro rifornimenti finirono. La tradizione dice che a un certo punto stavano sopravvissendo con cinque chicchi di mais al giorno. La primavera successiva, un uomo chiamato Squanto mostrò loro come piantare le "Tre Sorelle", le colture locali di mais, fagioli e zucchine. Quell'autunno, i coloni ebbero un raccolto adeguato. Sapevano ora che potevano sopravvivere in quella nuova terra Nel novembre 1621, dopo che la prima raccolta di mais dei Pellegrini aveva avuto successo, il governatore William Bradford organizzò una festa celebrativa e invitò un gruppo di nativi americani, incluso il capo Massasoit, che arrivò con 90 dei suoi Wampanoag. Ora ricordata come il "primo Ringraziamento" (Thanksgiving) americano, sebbene i Pellegrini stessi non abbiano usato il termine in quel momento, la festa durò per tre giorni. Non esiste alcuna registrazione del menù esatto dello storico banchetto, ma il cronista Pellegrino Edward Winslow scrisse nel suo diario che il governatore Bradford mandò quattro uomini a caccia di animali, e che questi tornarono con anatre, pesci e tacchini, e che gli ospiti Wampanoag arrivarono portando cinque cervi. Sembrava l'inizio di una bella amicizia tra nativi e coloni, ma pochi anni dopo, con la seconda generazione dei Padri Pellegrini, i rapporti incominciarono a guastarsi...e sappiamo come è andata a finire Chissà quanti indiani, nel corso dei secoli, hanno rimpianto che le cose, quel giorno di novembre, non siano andate diversamente petronius
    2 punti
  7. Forse poi dipende un po' da tutti noi, dalle nostre azioni, giovani potenzialmente interessati secondo me ci sono, dipende dai circoli, dalle associazioni, società, dai fora, dai divulgatori. Spesso associamo gli aspetti commerciali ai giovani, forse dovremmo vedere più gli aspetti divulgativi, di spiegare cosa e' una moneta, cosa rappresenta, la sua storia, se si riuscirà in questo le passioni arriveranno secondo me. E quindi importante quello che stiamo facendo qui sul forum con le aree per ogni circolo, sul coordinamento, con iniziative anche qui su Lamoneta per i giovani, e poi ripeto ci vogliono le esposizioni fisse in ogni città per permettere a tutti di vederle, alle scolaresche di arrivare, ai divulgatori di poterle spiegare, tutto poi parte da qui, il poterle vedere in fondo le nostre monete e' fondamentale e può far partire il circolo virtuoso ...
    2 punti
  8. Potrebbe essere quello che rimane di una parpagliola (o cavallotto secondo gli studi più recenti) di Casale Monferrato, mi pare di leggere una data tipo 1616 quindi lo propongo per Ferdinando Gonzaga, ma è stato emesso anche da altri duchi: https://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-FPP/13 EDIT In effetti potrebbe essere anche un 1610, quindi sarebbe Vincenzo I: https://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-VI1/11
    2 punti
  9. Le monete in rame di questo periodo avevano un valore esclusivamente fiduciario; in pratica il materiale prezioso (??!!) contenuto non rappresentava il reale valore attribuito alla moneta ma un valore nominale assegnato forzosamente. Per tale motivo anche il peso che si può trovare è molto variabile in quanto gli ordini stessi prevedevano che le verifiche fossero condotte contando quanti esemplari andavo a costituire una libbra di peso, indipendentemente dal peso del singolo esemplare. Per questo motivo, facendo riferimento alla coeva zecca di Mantova, dei bagattini per Federico II (quelli con le imprese OLYMPOS e FIDES, già conosciuti come quattrini) se ne conoscono di peso doppio, triplo e anche quadruplo (ma anche tanti con metà del peso), classificati erroneamente come doppi, tripli (etc.) quattrini (leggasi bagattini) ma in effetti si tratta solo e semplicemente di bagattini destinati a perdersi fra le migliaia di esemplari leggermente sottopeso che dovevano costituire la libbra. E' evidente che una monete di così infimo valore liberatorio, anche se rilevata sovrappeso, non avrebbe indotto nessuno alla rilavorazione...il guadagno non avrebbe compensato i costi... Il tutto per precisare che il peso non è un parametro di riferimento per arrivare all'identificazione certa di una moneta di basso valore liberatorio perché la variabilità è sempre molto elevata. Il tuo esemplare inoltre è pesantemente incrostato di materiale estraneo al metallo originale. Un'accurata pulizia penso ridurrebbe il peso di una percentuale significativa. In definitiva: l'unico modo per poter arrivare ad una identificazione certa è la pulizia del verso...ma penso sinceramente di non essere arrivato lontano dall'obiettivo. ciao Mario
    2 punti
  10. Mi ricordo quando usci questo pezzo, fu l'inizio di un cambiamento radicale di far musica anche a livello di musica leggera Italiana, un gruppo che arrivava da pezzi classici, ma che per essere al passo dovette proporsi.. Ci riuscì benissimo con una nuova tendenza, l'elettronica cominciava a contaminare, in questo caso un prodotto riuscito... Immensa Antonella...
    2 punti
  11. Come segretario del Circolo Giovani Numismatici mi sento chiamato in causa Io vi posso dire che di giovani numismatici ce ne sono , certo non tantissisi , ma ce ne sono ed il forum penso che ne sia una dimostrazione. Leggo che molti di voi utilizzano come benchmark quello delle presenze hai convegni. Certamente può essere valido, tuttavia vi è da considerare che oramai con l'infinitá di aste numismatiche presenti sul web il loro ruolo sta sempre più diventando marginale, così come quello dei commercianti stessi. ( Le ragioni sono evidenti e non starò qui a elencarle ). Sulla crisi economica non ci credo tanto ad esser sincero, perché sebbene certamente la situazione economica attuale non aiuti è anche vero che si possono fare collezioni estremamente interessanti e affascinanti spendendo pochi euro. I soldi poi ci sono, piuttosto vengono mal spesi. Per quanto riguarda i circoli numismatici penso che la colpa principale sia di quest' ultimi , troppo spesso chiusi fra le proprie mura a lamentarsi , senza aprirsi al mondo in costante evoluzione che li circonda.
    2 punti
  12. Proprio lui. Ultimamente ho la fissa.
    2 punti
  13. Anche a me piace molto.. le foto non la valorizzano al meglio.. però penso che siamo in zona fdc... sul collo non comprendo bene il colore più scuro. . Patina o leggera usura?
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  14. Molto bella, complimenti per l'acquisto!
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  15. ci vorrebbero ancora un paio di foto, sono indeciso sulla conservazione.
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  16. Complimenti @Martin_Zilli, è una moneta bellissima in alta conservazione, per me superiore allo spl.
    1 punto
  17. Spettacolo, veramente alta di conservazione...complimenti [emoji4].
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  18. Diventa sempre più preziosa la tua raccolta, stupendi oggetti con anima quasi romanzesca... Eros
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  19. Gettone databile tra il 1840 e il 1850, in quanto nel 1851 il negozio si trasferisce dalla Galleria De Cristoforis in C.so Francesco 590 (attuale C.so Vitt. Emanuele). http://www.catalogoitalyfoto.com/prodotto/1933-duroni-c-17865/
    1 punto
  20. ciao,si è ciò che rimane delle sigle,era solo per evidenziare che a volte l'usura fa brutti scherzi...
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  21. Alessandro Volta è morto a Como (dove nacque il 18 febbraio 1745) il 5 marzo 1827 e il gettone commemora il centenario della sua morte. Nel 1778 Alessandro Volta fu chiamato alla cattedra di Fisica sperimentale dell’Università di Pavia, dove ricoprì la carica di rettore per l’anno accademico 1785-1786. Dopo varie vicissitudini verso la fine del 1700 in cui l’Università di Pavia venne prima chiusa dagli austriaci all’avvicinarsi dell’armata francese, poi riaperta con il sostegno di Parigi e successivamente soppressa dagli austro-russi con la dimissione dei suoi professori, Napoleone Bonaparte, dopo la vittoria a Marengo sugli austriaci del 14 giugno 1800, riapre l’università, reintegra i professori e conferma con decreto Volta professore di Fisica sperimentale e direttore del ‘Gabinetto di fisica’ dell’Università di Pavia. Qui gli è stato intitolato il Dipartimento di Fisica, proprio accanto al Dipartimento di Scienze del farmaco da dove scrivo, e ogni anno l’Università degli Studi di Pavia assegna all’inizio del ciclo dei dottorati di ricerca la Medaglia Voltiana a prestigiosi fisici del panorama internazionale.
    1 punto
  22. Come descrivere meglio?..non si può!
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  23. Colleziono euro dalla loro emissione e mai ho avuto la fortuna di trovare tale 5 centesimi. Conosco personalmente più di una persona che nell'arco degli anni ne ha trovati diversi, anche 6 o 7 esemplari, uno addirittura una quindicina. Qualcuno mi pare in questo forum aveva fatto una statistica sul ritrovamento di tale moneta e se non ricordo male aveva stabilito di trovare (fortuna permettendo) 1 esemplare ogni 1000 pezzi guardati. Sinceramente ad oggi avrò guardato ben più di mille pezzi, anche più di duemila, ma mai mai mai trovato un 5 centesimi Italia 2003. Spero di avere questa fortuna prima o poi e la auguro anche a te amico @And08.
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  24. Ultimo acquisto: una variante che a mio avviso si vede raramente. Denaro con una interpunzione al rovescio e punto sotto il III braccio della croce. Baldassarri IIId ( 1210 - 1240 ca. ) Il peso purtroppo al momento non sono in grado di saperlo.
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  25. Vabbé ragazzi, è il pensiero di un invasato, il parto dell'Ignoranza più completa. Secondo me queste affermazioni lasciano il tempo che trovano, perché chi ama , rispetta e conosce la storia e i suoi personaggi sicuramente ha un'opinione differente. Mi sembra anzi che negli ultimi anni vi sia un'inversione di tendenza nei confronti di Giuliano, una sorta di rivalutazione di questa splendida figura che va a inquadrarsi nel tentativo (più generale) di emancipazione del pensiero dalle ingerenze della sfera religiosa ed ecclesiastica. Anche noi del forum, nel nostro piccolo, siamo una testimonianza di ciò e lo dimostra quello che è stato detto ultimamente sull'Apostata in almeno quattro o cinque discussioni.
    1 punto
  26. Conosco Mauro , avevamo in comune la stessa passione motociclistica e frequento il paesello dove ha ex e figlia , tra i tanti ha suonato anche nei Litfiba , è veramente fuori dagli schemi , un artista a tutto tondo , qualche anno fa girò l'Europa con un attore/mimo esibendosi in strada
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  27. La mia ha un diametro di 23 mm e pesa 7.50 grammi.
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  28. Juventus immensa. REAL Aiutato sistematicamente all'andata evsl ritorno. Vergognosi...
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  29. Stiamo lavorando per nuovi progetti, stiamo lavorando per momenti da condividere, stiamo lavorando per cercare il pretesto allo stare insieme condividendo interessi e nuove vedute su come far crescere la numismatica, avvicinandoci al nuovo linguaggio e alle nuove metodologie innovative... Insomma Un'Associazione che non sta mai ferma e che cerca sempre di crescere per il bene dei soci e per quello di tutto l'ambiente, un chiaro esempio di come la macchina divulgativa continui la sua inarrestabile corsa... Un programma per l'anno in corso da annoverare negli annali... Ritagliatevi uno spazio sono momenti esclusivi, e per certi versi irripetibili... Eros
    1 punto
  30. RÖMISCHE MÜNZEN MÜNZEN DER RÖMISCHEN KAISERZEIT Antoninus I. Pius, 138-161 Æs, 144/146, Magnesia ad Maeandrum (Ionia), Grammateus Diophantos; 23,94 g. Drapierte Büste r. mit Lorbeerkranz//Krieger mit Speer und Schild geht l., Kopf r., r. liegender Krieger. RPC Online 1021 (temporary number); Schultz 102 A. Von allergrößter Seltenheit. Wohl das zweite bekannte und besterhaltene Exemplar. Grüne Patina, fast sehr schön Exemplar der Sammlung Dr. Rainer Pudill. Erworben am 16. Juni 2010 bei T. Vossen, Kerkrade.
    1 punto
  31. @petronius arbiter ancora un paio di post e ci vorranno due volumi per contenere tutta l’opera Con stima . PB
    1 punto
  32. La moneta da 1000 Lire bimetallica pesa 8,8 g mentre il 5 Euro commemorativo del Vaticano pesa 9,5 g. Anche il diametro delle due monete è diverso. Quindi non possono aver usato gli stessi tondelli.
    1 punto
  33. Ciao amici...sempre nel 1981 c'era anche Pino D'Angiò con questo mezzo tormentone... MA QUALE IDEA
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  34. La mitica British invasion !
    1 punto
  35. Complimenti, è da tanto che la cerco!!!
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  36. Esattamente 40 anni fa... difficile che si possa creare al giorno d'oggi qualcosa di simile, possono solo copiare.
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  37. Buongiorno @dabbene ( cito Mario - mi permetto di darti del tu anche se personalmente non ci conosciamo - ma mi rivolgo a tutti gli amici del Cordusio) anche alla luce di tutto ciò che fate e scrivete, spero di fare al più presto la vostra conoscenza. Mi auguro di poter partecipare al convegno di Parma, altrimenti un salto in quel di Milano dovrò proprio farlo. Cordialmente PB
    1 punto
  38. Complimenti, sempre più attivi e propositivi, ad ogni incontro l'asticella storico/culturale si alza sempre di più. PB
    1 punto
  39. l'ASSOCIAZIONE CULTURALE QUELLI DEL CORDUSIO PRESENTA APERITIVO NUMISMATICO CON LA PROF.SSA LUCIA TRAVAINI MILANO, 5 GIUGNO ORE 18,30, HOTEL GALLES, PIAZZA LIMA 2 Segue Locandina ufficiale dell'evento a cui seguirà la presentazione in Milano del nuovo Gazzettino di Quelli del Cordusio con la consegna dello stesso ai soci e un aperitivo veramente direi numismatico e conviviale. Visto l'eccezionalità dell'incontro e della relatrice, è gradita, vista la capienza massima della sala di 50/60 persone, confermare la presenza o qui o meglio sulla nostra mail [email protected]
    1 punto
  40. Diciamolo chiaro pero', l'Italietta da questo punto di vista e' un paese del terzo mondo, incapace di valorizzare il suo patrimonio, che tollera corruzioni e ruberie di ogni genere, furti nei musei e musei con magazzini stracolmi di materiale che nessuno vedra' mai se non quelli che la ruberanno. E capace solo di scandalizzarsi ipocritamente per questa iniziativa.
    1 punto
  41. Se le prime monete coniate a Città del Messico furono, come si può vedere dalla foto del post #27, di buona qualità, questa andò progressivamente degradando, e così, decennio dopo decennio, monete battute a mano in maniera sempre più approssimativa, entrarono nelle tasche dei borghesi locali, per uscirne quasi subito, dirette non solo in Spagna, ma in ogni direzione, anche la più lontana. Ne sono state trovate in quantità lungo le coste della Cina, a dimostrazione che i commerci nel XVII secolo erano molto più complessi, e i contatti tra l'America e l'Asia, molto più diffusi, di quanto si credeva un tempo. Queste monete, di estetica assai cruda, furono chiamate dagli spagnoli macuquinas, e dagli inglesi cob coins, nome col quale oggi sono più conosciute, e che deriva, probabilmente, dallo spagnolo cabo de barra (fine di una barra, d'argento). Ma sulle macuquinas esiste già nel forum un approfondito e interessante studio di @rorey36, alla cui lettura senz'altro vi rimando, io per oggi ho lavorato abbastanza petronius
    1 punto
  42. Non l’ho in mano, quindi evito di condannare o assolvere con facilità. E mi ero limitato a fare considerazioni non di merito. Resto dell’opinione che non siano quattro codoli. Pero, visto che mi ci tiri per i capelli, allora adesso mi dimostri te che quella ossidazione è falsa, .....del resto per te , che lo sia, è talmente pleonastico che dovrebbe essere uno scherzo dimostrarcelo..... suvvia, aspettiamo la tua dimostrazione...,arriverà almeno questa?
    1 punto
  43. Io esprimo un grosso ringraziamento a tutti coloro che hanno presentato scritti di numismatica e che ho avuto il piacere di rivedere vero Magdi [emoji3] Roberto Domenico. Si Domenico Rorey è il giovanotto che ha 82 anni e sembra un ragazzino per la passione che ci mette e sono onorato di averlo come socio dell'associazione Numismatica Taurinense
    1 punto
  44. Eccolo qui, niente a che fare con il tuo, ma una bella monetina degna di una buona collezione...
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  45. Buonasera Amici, posto un 2 Grani del 1814 veramente bello @Asclepia?
    1 punto
  46. Penso anch'io che le varianti nello stemma siano fine a sé stesse: non sono state create per identificare uno zecchiere. Invece ti sbagli sull'ultimo pensiero. Da documenti dell'epoca risulta chiaramente che prima di procedere alla coniazione su larga scala, venivano sottoposte al sovrano alcune monete campione per ottenere il benestare. Un caso noto è la bocciatura della piastra PRO FAUSTO da parte di Ferdinando IV.
    1 punto
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