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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/26/18 in tutte le aree

  1. Salve a tutti, vi comunichiamo che a seguito delle tangibili informazioni fotografiche fornite da un membro del forum ( baka) in questa discussione e indicazioni nello stesso senso da parte del collega Arturo Russo, abbiamo ritirato il pezzo in discussione in quanto non era più possibile escludere oggettivamente e assolutamente che potesse essere il risultato di una falsificazione, pertanto , per prudenza verso i potenziali clienti ed etica professionale abbiamo scelto questa soluzione. Grazie a chi ha fornito le evidenze oggettive di cui poter tenere conto.
    10 punti
  2. Come da titolo, mi sono fatto il Corpus. Non sarà l'originale, ma è unico (fatto così).
    9 punti
  3. A mio avviso vi state auto creando delle categorie di persone con pochi pochissimi dati oggettivi a disposizione. L utente e bay only secondo voi è così diffuso? Come fate ad esserne certi? E bay è una babele ci sono dozzine di commercianti sotto mentite spoglie, auto rilanci, aggiudicazioni fasulle, monete vendute che riappaiono il giorno dopo. Tanti commercianti addirittura aprono o hanno aperto la loro sezione ufficiale sulla baia etc etc. Il motivo? Facile facile, e bay come tutta la rete è liquida, molto anonima, facile da utilizzare senza tante formalità. Si accede ci si registra (una volta) e da lì in avanti è tutto veloce rapido immediato. Attenzione a giudicare L utente e bay come un babbeo (cosa che traspare dagli interventi qui sopra tranne L ultimo). Se capita che le aggiudicazioni a volte abbiano prezzi superiori a quelli che spuntano in asta, è pur sempre vero che anche confrontando lo stesso pezzo su aste differenti a volte i realizzi differiscano in modo molto poco razionale (a volte anche del 50% in più o in meno). Questo perché il mercato è e sempre Sarà asimmetrico (e bay o non e bay) , con compratori assolutamente NON razionali e NON in possesso di tutte le info necessarie prima di intraprendere un asta. Aggiungete inoltre il fatto che magari in un asta ci sono 3 persone interessate ad Un pezzo per vari motivi, in un Altra lo stesso pezzo può essere conteso da 10 come da 1 solo. Anche le aste heritage hanno discrepanze abissali (li è anche più facile confrontare pezzi simili o addirittura uguali, dato che sono tutte slabbate
    6 punti
  4. L'esempio che hai fatto tu del follis di Anastasio, caro @Poemenius, è un esempio tipico della distorsione che c'è tra mondo eBay e il mondo delle aste. Due mondi che ogni tanto si toccano ma che per la maggior parte dei casi viaggiano paralleli. Quello che è successo qui è causato dall'esistenza di una categoria di collezionisti ben caratterizzata: il collezionista "ebay only", come li chiamo io almeno. Il collezionista "ebay only" compra solo su eBay. La baia è il suo mondo e compra solo lì, lo controlla in lungo e in largo continuamente alla ricerca di occasioni e monete. Snobba le aste tradizionali e non le segue, perchè le reputa care e macchinose: lì non ci sono affari da scoprire o monete da comprare sotto prezzo. Ha a disposizione anche un discreto budget che gli permette spesso di spadroneggiare sulla baia, un budget che parimenti gli permetterebbe di acquistare agevolmente anche in aste tradizionali almeno fino a un livello medio-alto ma come detto le aste normali non gli interessano perchè lì non si fanno affari (secondo lui). Questo tipo di collezionista rischia però di fare buchi nell'acqua quando su eBay capitano tipologie un po' più rare, del valore un po' più elevato e che solitamente non compaiono su eBay. Queste tipologie però, benchè su eBay non si vedono praticamente mai, sono presenti in modo saltuario ma sicuramente più numeroso nelle aste tradizionali. Parliamo soprattutto di monete rare e nel range 500-1500 euro di valore. Puo' capitare che monete di questo tipo passino tra 1 e 5 volte l'anno diciamo nel circuito mondiale delle aste tradizionali, mentre su eBay non si siano magari mai viste negli ultimi 5/10 anni. Quando capita una di queste monete su eBay succede che l'utente "eBay only" pensa di avere davanti l'occasione della vita, una moneta che non ha mai visto in vendita e chissà quando gli ricapiterà davanti. Non conosce le quotazioni in asta tradizionale di quella rara moneta, ma sicuramente secondo lui saranno più alte comunque di quanto potrebbe pagarla su ebay. Ecco allora che deve averla ad ogni costo, prepara un'offerta finale altissima "a prendere" da lanciare negli ultimi secondi, perchè comunque la moneta deve essere sua e a qualsiasi prezzo concluda su eBay sarebbe comunque un affare... Ecco, mettete poi almeno due collezionisti "ebay only" a competere sulla stessa moneta ed avrete la tempesta perfetta che poi causerà risultati di vendita come quello sopra riportato di Anastasio....Ossia finire per pagare su eBay una moneta quasi il doppio del prezzo di mercato. ps. Per non tralasciare nulla aggiungo che esiste anche un'altra categoria di utenti ebay, un sottogruppo degli "eBay only" diciamo. Sono gli "eBay&Lanz only", comprano solo su eBay e solo da Lanz, un sottogruppetto che sta crescendo molto mi pare ultimamente e che spesso ha budget di spesa più alti dell'utente medio della baia. Ecco quindi che nelle aste Lanz il fenomeno qui sopra descritto succede statisticamente ancora più spesso. Ultimamente difatti il buon Lanz accortosi della cosa ha iniziato a vendere aurei romani in condizioni pessime su eBay con ottimi risultati: poveri aurei compromessi in condizioni più basse di MB che prima nelle aste finivano a malapena a 800/1000 euro oppure invenduti ora su eBay furoreggiano tra i 1500 e i 2000 euro...
    6 punti
  5. Con la bella giornata di ieri ho deciso di avviarmi a conoscere questo posto,fino ad ora per me misterioso,incuriosito dai tanti meravigliosi ritrovamenti,ora dissipati nei piu grandi musei di tutto il mondo che alla fine della loro lunga spiegazione recano,ritrovato a VULCI,cosi curioso sono partito alla ricerca di questo luogo nascosto del nostro bel paese,e sono rimasto affascinato dalla bellezza,il parco naturalistico con percorsi di varia durata che toccano le diverse aree archeologiche del luogo ti fanno immergere nel passato. Purtroppo il tempo a disposizione era ristretto dato che era ancora attivo l'orario invernale del parco ed ho optato per il percorso breve,a detta della curatrice del parco della durata di 2h,ma per nulla esente da scorci e storia,bellissima la grande domus di 3300mq appartenuta a Marcus Vinicius,genero di Germanico il grande Generale che recuperò le insegne delle legioni romane,perdute nella selva di Teutoburgo. Il percoso continua tra I vari ritrovamenti del antica civiltà fino ad arrivare al laghetto del pellicone,alimentato dal fiume Fiora e sede di diverse pellicole girate qui,tra cui Non ci resta che piangere e Tre uomini e una gamba,simpatico ricordare la scena tra la Massironi e Giacomo..e cosi domani ti sposi...si ma nulla di serio. Finito il percorso e avendo ancora tempo sono andato a vedere il Castello ora adibito a museo,anche qui sembra di essere in una fiaba il castello circondato da acqua e il fiume che l'attraversa sottostante un posto incantevole,purtroppo delle molte stanze del castello solo una piccola parte e visitabile ed adibita a museo,chiedendo alla curatrice del museo,come mai le altre stanze non fossero visitabili,ho ricevuto la risposta che purtroppo per motivi di sicurezza non erano aperte e che erano ora trasformate in magazzino con la conseguente chiusura di molte opere purtroppo. Invito chi non ci fosse ancora stato a visitare questo posto,il parco è anche ben fornito di vari punti ristoro per potersi fermare,e fare uno spuntino e rilassarsi di fronte alla bellezza della natura e la storia. Per approfondire https://it.m.wikipedia.org/wiki/Vulci
    4 punti
  6. Grazie @dabbene per avermi ancora una volta ricordato. Non è la sede, credo, per addentrarsi più di tanto nel dibattito cartaceo-digitale. Dico solo che è sbagliato pensare a questi due mondi in termini di contrapposizione, di alternativa secca. In altre parole, a mio parere (ma sono in buona compagnia), finché si imposterà la questione come carta versus digitale si andrà nella direzione sbagliata. Se invece – come traspare già da alcune risposte – i due strumenti verranno concepiti come complementari e non per forza come contrapposti o come tecnologie che dovrebbero necessariamente escludersi a vicenda, allora si andrà verso una “lettura” più corretta della realtà. E anche della numismatica. Ma se ne potrà parlare altrove… Quanto al Gazzettino, da lettore “lontano” e che quindi deve aspettare di poter scaricare la sua copia dal link (per poi stamparla ), dico che con questo nuovo prodotto ho ritrovato il piacere di avere una fonte di letture numismatiche sul comodino, e di poter ri-leggere di monete o medaglie anche la sera, a letto. Un piacere che – prima con la scomparsa di «Cronaca Numismatica», e poi con la cessazione dell’edizione cartacea del «Giornale della Numismatica» – non avevo più provato. E non per mancanza di libri o riviste da leggere nel campo che ci è caro… Sono abbonato a «Monete Antiche». Che però non è certo una rivista da tenere sul comodino. È, oltretutto, per una buona parte del suo contenuto, non troppo vicina ai miei personali interessi. Ma è comunque un prodotto di qualità, da sostenere e valorizzare, anche per la passione e la dedizione con le quali Antonio Morello si spende (non solo con la rivista) per la diffusione della cultura numismatica nel nostro Paese. Sono abbonato anche a «Panorama Numismatico», che per certi aspetti appare più simile ai periodici cessati che ho citato prima. E che però, comunque, non riesco a leggere la sera ma in altri momenti del mio tempo libero. Forse perché ai miei occhi appare un giornale un po’… asettico. Non me ne voglia chi ottimamente lo dirige e lo sostiene. Tra l’altro è una rivista che ha raggiunto il traguardo dei 35 anni. E la longevità non si raggiunge per caso, si merita. È solo che (lo ribadisco… è il mio parere personale) mi sembra un po’ distante. Interessante, senza dubbio, ma poco coinvolgente. L’assenza di un editoriale che esprima la posizione della Redazione sulle questioni che animano la numismatica, per esempio, oppure la mancanza di dialogo bidirezionale con i lettori (una rubrica tipo la posta, domande e risposte…) me la fanno apparire un po’ distaccata, nonostante presenti sempre, in ogni numero, articoli interessanti. Il Gazzettino di Quelli del Cordusio non è CN, non è il GdN, non è PN e non è neanche MA. Non somiglia a nessuna di loro. E forse, proprio per questo, ha colmato un vuoto. Intanto è una proposta non “calata dall’alto” ma “spinta dalla base”; e infatti è pensata per tutti, come dimostra la doppia e gratuita possibilità di riceverlo. E poi – almeno a me – ha restituito il gusto di leggere di numismatica anche senza impegno, per il puro “piacere”, appunto, di farlo magari semplicemente la sera prima di addormentarmi. Avrà successo? Crescerà? Cambierà natura? Chi lo sa… Al momento il gradimento è chiaramente alto. La crescita sembra possa arrivare senza problemi. Il fatto che dietro non ci sia un “uomo solo al comando” ma un team di persone con lo stesso grado di entusiasmo – per quanto evidentemente ispirate da un motivatore d’eccezione – dovrebbe dare garanzia di continuità. Io ci spero. E mi auguro, col tempo, di poter dare il mio contributo, fosse anche solo in termini di suggerimenti e opinioni, se non proprio di articoli. Intanto c’è il mio sostegno. Partecipe e convinto. Una sola richiesta, che può sembrare, forse, “interessata”, ma vi assicuro che non lo è : dato il taglio divulgativo e non scientifico in senso stretto, perché non ridurre il gap temporale tra l’edizione cartacea e la sua diffusione anche per via telematica? È giusto creare anche un po’ d’aspettativa tra l’annuncio dell’uscita di un nuovo numero e la sua effettiva accessibilità; ma personalmente non credo proprio che poter leggere prima la versione digitale possa nuocere alla diffusione di quella cartacea o all’interesse verso di essa. Anzi. Io, come sapete, stampo il Gazzettino scaricato online. Ma se mi capitasse di passare al Cordusio o di incontrarvi in una delle occasioni di ritirarlo direttamente, non me la farei scappare, anche se lo avessi già letto tutto prima. Non fosse altro per l’istinto, comune a noi tutti credo, di preferire sempre e comunque un originale a.. un falso coevo. Tanto per cambiare, sono andato per le lunghe… ma spero che mi perdonerete. Vittorio
    4 punti
  7. È stato senza dubbio un evento molto interessante e appassionante, per merito dei relatori tutti molto bravi e preparati, un plauso particolare va a @dabbene, grande organizzatore e grande divulgatore. Un plauso particolare lo faccio anche a Federico De Luca, davvero molto interessante il suo libro sulla monetazione greca e sulla sua teoria delle lettere che in realtà erano dei numerali.
    4 punti
  8. Ecco delle nuove foto @odjob...non so se sono tanto meglio ma ci ho provato. La moneta è scura e oggi il sole andava e veniva...
    3 punti
  9. Oltre al cacao, anche il mais, pianta autocotona delle Americhe, era un usato e apprezzato mezzo di scambio (nel sudest asiatico la stessa funzione era svolta, oserei dire naturalmente, dal riso). Il suo uso come moneta era diffuso soprattutto in Messico e Guatemala: in quest'ultimo paese una libbra (430 gr.) di mais equivaleva a un peso, e questo rapporto di cambio si è mantenuto fino alla metà del secolo scorso. Ma anche nelle colonie americane il mais era utilizzato come moneta, al punto che il Massachusetts, nel 1640, ne riconobbe il corso legale: un bushel (25,4 kg.) di mais, equivaleva a 4 scellini. Il fatto che fossero utilizzati come moneta gli oggetti più disparati, non deve però far credere che le popolazioni pre-colombiane non conoscessero, e non apprezzassero, i metalli pregiati. Questo è vero soprattutto per l'oro, e per le civiltà che si svilupparono nell'America centro-meridionale. Gli Aztechi lo fondevano in lingotti, ma erano maestri anche nella lavorazione dei gioielli, che gli spagnoli, come è noto, razziarono in quantità. Un altro metallo, meno pregiato, ma assai usato con funzioni monetarie, sempre in Messico, era lo stagno, che veniva tagliato in piccoli pezzi sagomati a forma di T. Altri grandi esperti nell'arte orafa erano gli Incas, i quali, tuttavia, non svilupparono alcuna particolare forma di pre-moneta. L'economia degli Incas era paternalista, in un certo qual modo "socialista", tutto era pianificato al punto che le transazioni commerciali, e di conseguenza la necessità di usare delle monete, di qualunque genere, erano quasi inesistenti. Sembra però che una limitata funzione monetaria, prima della conquista spagnola, fosse svolta dalle foglie di coca. Una notizia, questa, che merita ulteriori riscontri, in quanto l'unica fonte sarebbe un prete spagnolo, Josè de Acosta, che raccontò di questa usanza quando ormai non veniva più praticata da tempo. Quel che invece è certo, è che le grandi (vere o presunte) quantità di oro in possesso di Incas e Aztechi, oltre a essere state una delle cause principali del loro genocidio generarono numerose leggende, dall'Eldorado alle Sette Città d'oro di Cibola, raccontate anche in decine di libri, film, e fumetti Le tribù dell'attuale Venezuela, sembra abbiano usato delle file di conchiglie, una forma monetaria simile al wampum, anche se, probabilmente, non ispirata da esso. Lo stesso avveniva in Brasile (ed eccoci dunque giunti al termine del nostro viaggio ), dove molto usate erano anche le punte di freccia. In particolare, alcune tribù del Mato Grosso, usavano gusci di lumaca, anch'essi montati in file simili ai wampum, e questo uso si è protratto fino a ben dentro il XX secolo. Questa longevità è stata molto probabilmente favorita dall'isolamento in cui diverse tribù del Mato Grosso sono vissute, ancora fino a qualche decina di anni fa. petronius
    3 punti
  10. Savoia Carlo I Forte X tipo https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CA1/15 Purtroppo un poco compromessa...
    3 punti
  11. Un esemplare recentemente entrato nella mia collezione sulle zecche piemontesi . Ottavo di Scudo zecca di Tassarolo Filippo Spinola Mi auguro sia di vostro gradimento
    3 punti
  12. Che siamo qui dopo 10 giorni a parlare ancora di Colori e Monete, qualcosa indubbiamente vorrà dire, più di 5.000 letture, 11 pagine di interventi, 326 accessi streaming più le persone presenti in sala, certamente qui la comunicazione ma direi anche il successo anche in altri ambiti, direi tutti quelli possibili, non e' mancato ...dialogo, confronto e comunicazione a 360 gradi ci vuole anche quello in numismatica se no come si potrà mai coinvolgere in futuro ? E ora Parma ...
    3 punti
  13. Wise decision Regardless of the differences of our opinions no one can say that you didn't take the case seriously and you spent a considerable amount of your time in responding. I wish other auctioneers follow your example!
    3 punti
  14. Si tratta di due mercati differenti con utenti medi differenti e merce offerta differente. Talvolta i due "insiemi" si intersecano dando origine a curiosi "sotto-insiemi" come nell'esempio proposto. Personalmente acquisto in prevalenza su ebay (commercianti europei fuori Italia) perché il materiale di mio interesse (tipologia e fascia di prezzo) trova qui una concentrazione migliore, ma non disdegno nemmeno le aste tradizionali rivolgendo il mio interesse a entrambi i luoghi oltre che a un terzo luogo qui non contemplato: i portali dedicati e/o i siti propri dei commercianti (nel mio caso sempre esteri). Ma ripeto, la mia esperienza - a prima vista "anti-italica" - è dettata per l'appunto dalla ricerca di materiale che qui in patria non ha la stessa diffusione e non riscuote lo stesso interesse che invece incontra sostanzialmente in tre paesi (ex gallici ): Francia-Inghilterra-Germania. Quanto alla ricerca dell'affare... be', sì. Onestamente su eBay ne ho fatti "diversi" anche se non parlerei di affari che ti cambiano la vita (numismatica)... di quelli finora ho avuto la fortuna di farne uno solo (un Leliano a 50 euro in lotto multiplo con tanto di regolare fattura ecc ecc... semplicemente non riconosciuto). Posso dire che sulla baia ho fatto dei piccoli affari trovando monetine non correttamente classificate che in asta tradizionale sarebbero partite da basi maggiori di una decina di volte. Del resto, ho avuto modo di prendere materiale raro e interessante in aste tradizionali a prezzi comunque onesti considerando i vari plus di diritti, eventuali spese di importazione e spedizione. Morale? Non c'è una morale... ogni collezionista sviluppa il suo habitat e il suo modus operandi. Il commerciante "bravo" sa piazzare la moneta in questione nel giusto habitat sapendo chi va potenzialmente a soddisfare. Consigli? Non essere mai totalitari! Scandagliare eBay, portali e aste... il focus di base dev'essere non tanto il "luogo", ma la "moneta". Individuata la moneta, il collezionista esperto sa anche qual è il prezzo di mercato (media tra i vari luoghi di mercato) giusto e agisce di conseguenza.
    3 punti
  15. Infatti è la maggioranza è quella silente...quella che da anni ci segue e si gode lo spettacolo in palatea e in galleria.. Ci leggono tutti, nessuno escluso... Questa è la realtà numismatica più rappresentativa in assoluto, si voglia o non si voglia, non esiste una comunità cosi grossa, dove convergono tantissimi appassionati e studiosi di questa scienza, dove sono presenti oltretutto anche i circoli e le associazioni, fra queste una con il maggior numero di iscritti... Eros
    3 punti
  16. Buonasera amici, vi volevo mostrare una delle mie new entry. Questa insieme a dei bellissimi francesconi è la mia preferita. Spero vi piaccia.
    2 punti
  17. Buonasera amici, ho appena acquisito una discreta collezione di monete papali, vi volevo mostrare una di queste. Spero di farvi cosa gradita, ha dei fondi davvero belli.
    2 punti
  18. A EmilioSiculo post 11 " Poichè prima del ritrovamento questa moneta era molto rara, quello che mi chiedo è : ne sono stati ritrovati veramente molti esemplari in condizioni spesso molto buone, oppure sono stati prodotti falsi di qualità scadente e di qualità superiore e gli esemplari genuini sono più di prima ma comunque pochi ? "... risponde GionnySicily post 13 " Premesso che il ripostiglio formato di soli tetradrammi di questa tipologia cosiddetta Capelli di Apollo bagnati non ebbero il tempo di circolare . Pertanto le monete erano allo stato zecca, con sì i difetti di coniazione ; decentrature, colpi di martello lenti, salti di conio ecc. . Molti esemplari che erano fortemente ossidati e che non tutti ebbero la fortuna di essere puliti da bravi restauratori, sono stati rovinati con pulizie aggressive che hanno spellato molti esemplari . Questo per le genuine . Le copie immesse sul mercato, erano coniate a pressa e con il metallo nuovo e poco invecchiato . Anche qui ci sarebbe da analizzare come . Poichè nei mesi successivi al ripostiglio, furono in molti a cadere nell'inganno,ci vollero alcuni anni per bandire tutti i tetra di questa tipologia che persero valore . Qualche esemplare fu promosso solo perchè aveva le caratteristiche degli originali . Oggi grazie ai motori di ricerca è più facile confrontarli e rilevarne i dettagli che distinguono i genuini con le riproduzioni . " ed aggiunge CromiodiAitina post 23 " ...il ripostiglio in questione venne alla luce nei primi mesi del 1988 nelle campagne di Lentini e conteneva migliaia di monete fior di conio, appartenenti non solo alla zecca di Leontini ma anche ad altre siceliote . Il rinvenimento si deve ad una banda di tombaroli-falsari di Paternò, i quali servendosi di un escavatore meccanico rubato per l'occasione portarono alla luce l'ingente quantitativo di monete, abbandonando subito dopo il mezzo rubato sul sito..." Dunque una moneta esistente, come attestato da pare non più di 6 rarissimi esemplari di giacenza per lo più museale : poi il ritrovamento che ha avviato al mercato centinaia di nuovi esemplari autentici, immediatamente incrementati da numerosi falsi . Ma quel ritrovamento non è autentico ovvero ufficiale, bensì falso ovvero clandestino : data, luogo, circostanze, tipologia e consistenza numerica del ritrovato e del falsificato non paiono voce di popolo o di Dio, bensì sussurro, chissà se ingenuo, di una " banda di tombaroli-falsari " che ha lasciato trapelare dell'arrivo di molte appetibile monete autentiche, lasciando al mercato ed agli studiosi l'onere di osservare, intuire e poi di tentare di separare il buono dal cattivo . Operazione comunque non semplice se si trattasse di separare non molti falsi da molti autentici : piuttosto difficile ove mai si trattasse di identificare pochi autentici tra molti falsi .
    2 punti
  19. Bravo vwgolf quella della zecca piemontese di Desana l'avevo azzeccata, mentre questa l'hai individuata tu come Savoia (ormai il tuo "campo" specializzato) mentre io ti avevo detto area meridionale, comunque ci siamo prese al mercatino due monetine a testa piene di storia e di divertimento nel confrontarci
    2 punti
  20. Mi sono permesso di segnare sulle foto allegate da @Zenzero alcuni punti da esaminare. In rosso graffi e colpetti (alcuni purtroppo sono un poco "bruciati" dall'illuminazione e personalmente non riesco a quantificare quanto vadano ad incidere sulla gradevolezza dell'esemplare), in giallo le zone del bordo che personalmente osserverei per bene prima dell'acquisto, per scartare definitivamente la provenienza da montatura. Buona trattativa Antonio
    2 punti
  21. Grazie clairdelune,si te lo consiglio vivamente e se se ne ha il piacere di mangiare al sacco i vari sentieri sono pieni di appositi luoghi per bivacco con viste sulla natura e sulla storia,inoltre lungo I vari sentieri ci sono moltissimi animali degli allevatori della zona appositamente recintati,cavalli lasciati liberi,mucche o asini,davvero tutto molto suggestivo,ho incontrato moltissimi frequentatori che facevano i sentieri in mountain bike,insomma un posto da poter vivere a 360 gradi ?
    2 punti
  22. Le banconote non sono MAI immondizia. Possono essere FDS o CS (carta straccia ) ma saranno sempre banconote. Tu prova a pensare che storie potrebbero raccontare. Quante mani le hanno maneggiate, quante lacrime hanno visto, quante bestemmie perchè erano gli ultimi soldi e poi non si aveva più nulla per comprare da mangiare. No, il denaro non è lo sterco del diavolo, se lo si guarda dal giusto punto di vista e lo si usa nella giusta maniera. Chiedi se queste banconote sono rare e di conseguenza se hanno valore? Potrebbero anche essere rare ma in queste condizioni non credo abbiano valore. Graziano
    2 punti
  23. possiamo dire senza presunzione che è stato un SUCCESSO
    2 punti
  24. ieri ad un mercatino ho acquistato questa "monetina", del peso di gr 0,89 e un diam.di mm.18 dal metallo sembra in ottone, chiedo un aiuto per identificarla ringrazio anticipatamente
    2 punti
  25. Grazie Vittorio, da quando sono sul forum ci sono utenti che quando fanno un post vado subito a leggere, perché sono sempre qualcosa in più e quelli di @tornese71 sono tra questi... I tuoi consigli saranno sicuramente considerati, certamente hai ragione il Gazzettino nasce come altro e continuerà ad essere altro con la sua linea, la sua ragione di essere, il suo voler essere un " dono divulgativo " per tutti quelli che vorranno, l'idea è questa, gli appassionati, gli studiosi i collezionisti che scrivono per altrettanti appassionati, studiosi, collezionisti. Ho qui davanti la bozza del terzo Gazzettino, siamo alle limature ma ormai c'è e sarà presentato a Parma anche in streaming. E' bellissimo che a Milano parta un Convegno denominato Colori e monete della penisola numismatica, è altrettanto bello che in questo numero ci siano ben 13 nick del nostro forum che scrivono su monetazioni le più svariate, ci saranno due bellissime riflessioni da parte di chi non ha mai scritto, una su come è nata la passione secondo me di una bellezza incredibile e un'altra su come può essere diversa una proposta commerciale e come possa essere diverso il modo di collezionare. Una grande soddisfazione è quella di essere riusciti a portare alcuni amici a scrivere, a far vedere monete belle o particolari, credo che molti possano raccontarci e qualcuno, anche giovane, lo abbiamo nel prossimo numero. Certamente per fare tutto questo ci vuole un gruppo che ci creda e lavori per realizzarlo, ci stiamo riuscendo a creare qualcosa di diverso a livello Associativo, qui in questo sito, col Gazzettino, con Eventi partecipati e per tanti, abbiamo tante idee, per quanto mi riguarda la passione difficilmente calerà, caso mai le forze, certamente oggi per agire nel mondo numismatico ci vuole tempra, carattere, energia, non è un mondo semplice, ma tanti che hai sopra menzionato ci sono molto vicini e anche questo ci aiuta, grazie e speriamo anche in tuo contributo allora, Mario
    2 punti
  26. Ciao ragazzi questa è la soluzione "artigianale" che vorrei adottare io per l'album dei folder dei 2 euro del Vaticano. Il lato positivo è che la moneta è sempre visibile, quello negativo e che se ne può mettere solo una per ogni pagina. Cosa ne pensate, vi piace come soluzione? P.S. un ringraziamento particolare alle pagine di @Euripe, da cui ho preso e adattato la grafica dei miei fogli.
    2 punti
  27. Vorrei aggiungere un piccolo PDF: brevissimo catalogo dei grossi veneziani il grosso veneziano.pdf Spero possa essere utile
    2 punti
  28. Ciao @Ser. Broccolo, e' una raccolta semplice ma non illuderti che sia soddisfacente alla vista , parliamo di oggetti microscopici , praticamente polvere , che interessano solo perche' arrivano dallo spazio profondo portati principalmente dalle code delle comete e dalle cosi' dette "stelle cadenti" che si disintegrano in aria e la cui polvere arriva a terra . Questi i DUE metodi per raccoglierle : Le giornate ideali sono sia quelle soleggiate senza precipitazioni, sia durante le notti nelle quali si verificano piogge di meteoriti. E' possibile raccogliere micrometeoriti anche durante giorni di pioggia, dato che le precipitazioni si trascinano dietro parte del pulviscolo meteorico. RACCOLTA A SECCO COSA SERVE Un pezzo di carta bianca Uno spazio aperto, privo di alberi o di edifici Una calamita Una lente d'ingrandimento, o meglio ancora un microscopio COSA FARE Attendere una giornata soleggiata, con poche possibilità di precipitazioni Piazzare la carta sul terreno, facendo attenzione a non toccarla dopo averla posizionata Lasciare il foglio di carta immobile per diverse ore, almeno 4-6. Più si attende, più ci sono possibilità di collezionare micrometeoriti. Occorre però non lasciare il foglio all'aperto troppo a lungo, per non consentire al vento di portare via i microscopici sassi cosmici che si depositeranno sulla carta. Al momento di recuperare il foglio, sollevare i bordi esterni per concentrare i mciro-meteoriti al centro della carta Piazzare la calamita sotto al foglio, muovendolo delicatamente per raccogliere quante più rocce sparse sulla sua superficie. Non sorprendetevi se non riuscirete a vedere nulla, o solo qualche granello minuscolo di ciò che può sembrare polvere. Utilizzare una lente d'ingrandimento o un microscopio per esaminare le particelle sul foglio. Se quello che osservate sono piccole particelle scure e tondeggianti, è molto probabile si tratti di micrometeoriti. RACCOLTA "UMIDA" COSA SERVE Un bacinella ampia e bassa Una calamita Un foglio di plastica Un tubicino di gomma COSA FARE Posizionare la bacinella in un posto lontano da alberi ed edifici, e lasciare che la pioggia la riempia. Attendere per qualche ora, o fino a quando la pioggia non cessa. Una volta recuperata la bacinella, rimuovere l'acqua al suo interno con il tubicino, avendo cura di estrarre l'acqua dalla superficie e non dal fondo, fino a lasciare circa un centimetro d'acqua nella bacinella. Lasciare che l'acqua residua evapori naturalmente Una volta che l'acqua è evaporata, ricoprire il magnete con il foglio di plastica, e passarlo ripetutamente sul fondo della bacinella, per raccogliere i micrometeoriti. Rimuovere l'involucro di plastica avendo cura di tenere in alto il lato del magnete utilizzato per raccogliere i micrometeoriti. Utilizzare una lente d'ingrandimento o un microscopio per esaminare le particelle sul foglio. Se quello che osservate sono piccole particelle scure e tondeggianti, è molto probabile si tratti di micrometeoriti.
    2 punti
  29. Su ebay non c'è nessuna commissione aggiuntiva, il prezzo di aggiudicazione è quello finale. E questo è uno dei motivi del successo di ebay: vedo immediatamente quanto vado a spendere.
    2 punti
  30. Questa mattina ho ricevuto mail di registrazione ordine grazie alla modalità consigliata da @Papillon nei precedenti messaggi (quindi senza compilare il modulo vuoto). Ma solo indicando loro di ricevere tutto il materiale assegnato e indicando i dati della carta di credito per il prelievo. Tutto bene ciò che finisce bene.
    2 punti
  31. Ma sai in tanti anni non ho mai visto un grande interesse su questa monetazione, che io invece considero stupenda, infatti l'unico amico con cui potevo confrontarmi era a Cefalù un grandissimo esperto di questa monetazione.. Vuoi anche per la bassissima conservazione, che la tipologia ci mostra, vuoi anche per la scarsa reperibilità, pensa che sono anni che a tutti i convegni chiedo e nessuno li prende neanche in considerazione.. Anche al Cordusio che passa il mondo credimi, ho visto passare tondelli da paura.., i grani di Ferdinando III per palermo sono dei fantasmi.. Insomma adesso non so se l'ultimo Gigante e Montenegro riporta questo, ma ti posso dire solo per esempio che nella collezione del Banco Di Sicilia, che io reputo la migliore dopo la Spahr, i 2 Grani dell'83 mancano... E non ti dico che ben di dio e presente per il resto dei grani in questa collezione e non solo ovviamente. Poi, l'uso della doppia cartella la riscontriamo anche nei nominali da 1 grano, quindi vuol dire che vi era l'alternanza dei punzoni delle cartelle.. Questi nominali purtroppo vengono snobbati da molti proprio per la difficilissima reperibilità, e per la loro bassissimissima conservazione, ho visto grandi numismatici che quando portavo a casa un grano per Palermo in mb mi guardavano come se fossi un folle... Sai quanti tondelli non sono censiti? Pensa che Palermo fa ancora riferimento allo Spahr che era una collezione, e tutti gli altri tondelli nelle collezioni mai censiti??? Beh, spero di aver fatto un po di chiarezza in merito, ciao carissimo... Eros
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  32. Ringrazio Vitellio, che ha chiaramente espresso tutti i concetti che condivido al 100% e praticamente non ho nulla da aggiungere. Nel caso dei tetradrammi di Leontinoi con "testa bagnata" la grande maggioranza dei falsi noti era opera di Fichera, poi deceduto (non ricordo in che anno). Non furono ricuperati tutti i suoi conii moderni, che non sono pochi. Non dobbiamo dimenticare che lui era praticamente uno dei primi al miglioramento della tecnica soprattutto di pressofusione, grazie pure all'impiego di presse idrauliche (credo inizialmente di produzione tedesca), anche se questa era già nota in passato, ma non a livelli così "industriali". Per creare un conio moderno partendo da un buon calco non servono molte ore e il più prolifico falsario attuale, noto con il soprannome Ogliolaro, nei suoi quasi 30 anni di carriera ha creato alcune migliaia di conii.... Solo che lui non ha mai venduto direttamente al collezionista le sue creazioni, e applica un suo tariffario per le sue riproduzioni che vengono smerciate da terzi e molto spesso su commissione... Tornando a Fichera, egli però non era particolarmente colto e attento ai particolari, soprattutto a determinate caratteristiche del tondello e delle tecniche di battitura che possono variare da zecca a zecca siceliota. Quindi non deve stupire il suo errore sulla perlinatura, che a noi può sembrare banale e forse anche stupido, ma non lo sembrava a lui... In ogni caso, come giustamente evidenziato da Vitellio, uno dei punti deboli di un qualsiasi tetradramma falso è il bordo... La nuova generazione di falsari usa tecniche ancora più sofisticate, come già accennato da Vitellio, con possibilità di fare calchi di partenza da monete originali con la massima fedeltà, e merita tutto il biasimo possibile non solo per arrecare dispiaceri a collezionisti ma soprattutto per provocare grandi danni alle conoscenze scientifiche sulla storia della moneta. Questa combriccola di falsari merita una bella battitura in testa e non sul tondello metallico....
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  33. Se pensate che Nomos ha dovuto rimandare di una settimana la chiusura dell'asta Obolos perché la piattaforma che gestisce il sito non è era in grado di gestire un così grande numero di utenti attivi allo stesso momento il giorno della chiusura. Incredibile no ? Vuol dire che nelle aste precedenti non era mai successo e non si erano posti il problema...Questo aneddoto la dice lunga sull'interesse per le monete direi.... Come altri hanno già osservato tutto si sta spostando dai circoli, dai mercatini, dai convegni a internet. Fino a vent'anni fa se volevi vedere un po' di monete giravi per convegni, al più ti arrivava un catalogo a casa e potevi fare offerte in busta chiusa da spedire....., foto solo in bianco e nero anche un po' bruttine... Adesso le monete le trovi ovunque, su centinaia di siti di negozi on line, aste praticamente ogni giorno, ebay ! Cataloghi on line, libri, acsearch, windwilds, ecc... Quello che sembra perdersi a parer mio è la condivisone di una passione, incontrarsi e parlare di monete, questo forum è una grande cosa, ma il rapporto umano io lo preferisco di gran lunga ! Spero che poco a poco si prenda consapevolezza della necessità di ritrovare i rapporti umani e associazioni come quella del Cordusio sia il primo di tanti altri esempi.
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  34. Sono molto contento dell'iniziativa, per il dibattito che si è sviluppato qui sul forum e per l'interesse che continua a suscitare a distanza di tempo. Esiste un mondo molto ampio di collezionisti e studiosi che magari non interviene spesso sul forum, però legge, si interessa e ragiona!
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  35. Il Cordusio a Milano è una realtà magica, non esiste un mercato del genere che possa tenergli confronto, a parte i convegni e alcuni neanche... La cosa bella è che poi c'è il popolo Cordusiano, un folta schiera di appassionati che vive nelle vie del mercato da decenni, tutti presi nel vortice e nello splendore che il mercato offre. La prossima volta che venite avvisateci, così potremo scambiare opinioni ed emozioni insieme, oltre che a conoscerci. Eros
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  36. Un saluto a @Lifonzo e a @And08, oggi in realtà non c'ero al Cordusio proprio per la Stramilano che ha bloccato la città, in effetti venirci e' poi semplice ogni domenica mattina anche in metro linea 1 la rossa scendendo a Cordusio. Puoi trovare veramente un po' di tutto dipende sempre anche dall'occhio attento, ma trovi molto che riguarda il collezionismo, anche tanti libri interessanti, e poi non ultimo se ci avvertirete o qui o in MP si potrà incontrarci, confrontarci, sentire le varie iniziative, girare insieme tra i banchi, lo spirito e' poi questo ... Se ritenete e non lo avete ancora fatto potete iscrivervi nel nostro sito qui su Lamoneta dove si parla dei nostri eventi, nostre riviste tipo il Gazzettino e discussioni su riflessioni della numismatica, vi aspettiamo o li nel virtuale o al Cordusio nel reale, @eracle62 potrà se vorrà raccontarvi qualcosa in più e non solo lui, Mario
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  37. No solo tipologia diversa
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  38. Martin_Zilli : Infatti mi riferisco quando azzardo alcuni prezzi a quanto lo si potrebbe pagare, poi non mi stupirei di vedere prezzi commerciali proposti inizialmente anche per la piastra di cui ci è stato chiesto qui un prezzo magari di 5-600€ senza problemi. Certo che 1100€ si vanno bene ma per uno splendido abbondante forse....
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  39. Ciao @grigioviola gli ibridi con dritto di Claudio e con rovesci di Gallieno pur non essendo comuni non sono infrequenti: Andrea Markl nel Numismatische Zeitschrift no.16 del anno 1894 menziona un esemplare con cervo tra gli ibridi (lui lo classifica tra le primissime emissioni assieme ad altri ibridi con rovescio di Gallieno) con legenda al rovescio DIANAE CONS AVG (cervo stante a destra) e al dritto zecca di Roma legenda IMP C CLAVDIVS AVG busto tipo radiato, drappeggiato, corazzato, visto da 3/4 dietro. In esergo Z. La tipologia con il cervo è descritta anche nel "vecchio" RIC V parte I al nro 29. Alcune altre tipologie menzionate di rovescio di Gallieno/Salonina con dritto di Claudio (sempre zecca di Roma) FECUNDITAS AVG (SALONINA) - ABUNDANTIA AVG - FID MILITUM - FORTUNA REDUX - IOVI CONS AVG - IOVI FULGERAT - IOVI PROPUGNAT - LAETITIA AVG - LIBERAL (ITAS) AVG - LIBERO CONS AVG - MARTI PACIFERO. Una particolarità hanno tutti conio molto grezzo e frettoloso. Nella sua opera datata 1884, Markl sostiene che quando Claudio ascese al potere, solo 6 delle 12 officine esistenti entrarono in produzione. Tale ipotesi si basava sul fatto che quando veniva acclamato un nuovo Imperatore c’era la necessità di “innondare” l’Impero con monete con la sua effige. Per accelerare i tempi si usavano i coni con il rovescio delle ultime emissioni dell’Imperatore precedente. Nel caso di Claudio per esempio i temi della sua ultima emissione sono ripresi dall’unica emissione romana di Quintillo e nella prima di Aureliano. Non fu però possibile utilizzare questa prassi per le prime emissioni di Claudio II perché le ultime emissioni di Gallieno furono i cosiddetti “bestiari” e di certo non era un soggetto che poteva essere utilizzato per il Gotico, considerata la situazione politica, sociale esistente e che necessitava di messaggi urgenti di tutt’altro genere. Pertanto Markl sostiene che mentre 6 officine producevano le prime monete con i coni utilizzabili di Gallieno (non a caso "gli afferma" che la I emissione di Claudio contempli tutte monete con rovescio di Gallieno), le altre 6 officine lavoravano per fare nuovi coni. Tale tesi sembra però un po’ azzardata ed in effetti sia Gricourt che Bastein e Pflaum considerarono tali presunti primi esemplari, spesso di cattiva fattura, come meri ibridi, di produzione assolutamente non seriale. In tali esemplari peraltro spesso al dritto compariva anche la legenda breve, considerata non compatibile con le prime fasi di un regno. Infatti per prassi si può notare che le titolature lunghe sono le prime ad essere utilizzate, per subire poi un processo di semplificazione. Alla stessa conclusione arrivarono anche studiosi successivi che basandosi sulle tipologie delle monete rinvenute nei vari ripostigli, considerando che un’officina romana di norma produceva sempre uno specifico tipo di rovescio, confermarono che le officine operanti dovevano essere necessariamente 12 sin dall’inizio delle coniazioni delle monete di Claudio. Quindi la tesi di Markl viene un po' a cadere.............
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  40. Le nostre considerazioni ovviamente basandosi su foto seppur di buona qualità lasciano sempre dei dubbi o altre possibilità in merito alla reale qualità della piastra. Gallienus : ti capisco bene, io l'ho cercata questa tipologia per entrambe le varianti per alcuni anni e purtroppo ho dovuto pagarle penso troppo ma a meno di andare su esemplari davvero di bassa qualità o con evidenti manomissioni non mi sono mai capitate personalmente a meno di circa 400€.
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  41. Sono davvero contento per te Alex. Pensa che io ho inviato il modulo delle assegnazioni circa una settimana prima di te e devono ancora registrarmi l'ordine.... A questo punto penso che riceverai le monete prima di tanti altri
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  42. I due esemplari di presunto mezzo minuto descritti dal Perantoni si differenziano rispetto ai consueti minuti per il diametro (13 mm invece di 16 mm) e per il fatto che al rovescio tutte e 4 le braccia della croce intersecano la legenda invece che solo uno. I pesi riportati sono rispettivamente di 0,42 g e di 0,37 perciò di discostano molto poco dal peso abituale dei minuti (tra i 0,44 e i 0,6 g). Questi 2 esemplari non presentano segni di contromarca d'Aragona.
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  43. Caspita quanti commenti! Complimenti veramente a tutti per aver postato le monete. Sono tutte bellissime! Spero il prima possibile di unirmi anch'io al circolo comprando una doppia maiorina di Giuliano.
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  44. Rientrato alla base, anche da qui voglio ringraziare la NIA per il premio conferitomi, per il favore unanime con il quale è stata giudicata la nostra proposta, e soprattutto per aver preso un'iniziativa di straordinario valore, che spero possa crescere ancora e attirare una sempre più ampia partecipazione. Ringrazio naturalmente di cuore il presidente Michele Cappellari, il prof. Fiorenzo Catalli, il collega Roberto Ganganelli, Luisa Valle e tutto lo staff NIA, come pure gli organizzatori del convegno torinese. Sono contento di aver conosciuto personaggi noti qui come centurioneamico, elledi, premio speciale, magdi, vincitore nella sezione junior, altri ancora. Un saluto particolare lo rivolgo a Roberto Reynaudo, che finalmente ho conosciuto dopo anni di contatti virtuali. Amici, è stato un piacere, e come si dice, ad maiora!
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  45. Per completare il quadro posto di seguito le immagini di: Patacchina dichiarata contromarcata (asta Nomisma n° 50 ottobre 2014 lotto 198) ; io non sia del tutto certo dalle foto che quel segno presente sia effettivamente una contromarca d'Aragona Minuto "non variato" (asta Nomisma n° 54 agosto 2016 lotto 1743) Minuto "non variato" contromarcato (asta Nomisma n° 54 agosto 2016 lotto 1744)
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  46. Una doverosa precisazione, la distinzione tra zecca e conii di zecca. Già prima di Gallieno spesso si batteva moneta vicino al fronte per pagare gli eserciti impegnati nella regione e la zecca forniva i conii a delle maestranze itineranti. Per fare un esempio senza andare troppo lontano si può pensare all’errata iniziale attribuzione di alcune tipologie di Treboniano Gallo alla zecca di Mediolanum. In realtà numerosi esemplari ibridi che presentavano un incrocio di conii di diritto e di rovescio tra le emissioni attribuite a Roma e quelle attribuite a Mediolanum hanno evidenziato come si trattasse di una zecca itinerante con conii forniti da Roma che batteva moneta vicino al fronte come confermato dai numerosi ibridi ritrovati in contesti archeologici Balcanici, cosa che invece non è emersa in altre regioni dell’impero. Le imprese militari necessitavano di moneta, tanta e pure velocemente. Anche Ostia nacque per finanziare un’impresa militare di Massenzio oltre che per battere moneta aurea in un luogo più sicuro della tumultuosa Roma. Spesso si legge come anche da qualche parte qui sul forum che nacque per sopperire alla necessità di moneta per il territorio italiano dovuta alla perdita della zecca di Cartagine e che a Ostia si trasferirono le maestranze dall’Africa, in realtà il maestro di zecca proveniva da Roma come si è potuto notare dai confronti stilistici. Quando Constantino la chiuse gli addetti della zecca andarono a Roma, Ticinum e altre avviarono il lavoro alla zecca di Arles. Io personalmente rimango dell’idea della Estiot che attribuisce SPQR a Cizico, troppe affinità stilistiche. Quando Antiochia non era più nella disponibilità romana in oriente ci si era attrezzati tirando su quella che viene definita “zecca secondaria orientale”
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  47. Sì personalmente ne ho catalogati 8 per Roma, 3 per Milano, 21 per Siscia (comprese consacrazioni) , 13 per Cizico (comprese consacrazioni) e 5 per Antiochia. però tieni conto che diversifico anche in base alla presenza o meno e alla posizione del simbolo di officina e se il busto grande/piccolo (Siscia) o se rivolto a destra o sinistra (sinistra mi sembra tre tipi e solo per Cizico e Siscia). Ti confesso che non ho mai approfondito molto l'argomento, però in effetti è vero , hai avuto un buon occhio, tale busto appare sulle prime emissioni di Antiochia e Cizico (vedi la legenda lunga del dritto) mentre appare sulle emissioni più tarde di Roma, Milano e Siscia (personalmente non la considero una zecca orientale) vedi legenda corta del dritto e in particolare per Siscia per la maggior parte il busto del dritto è un busto "piccolo" che contraddistingue le emissioni più tarde. Peraltro è sostanzialmente, a parte il leggero drappeggio, un busto "nudo" solo radiato che di norma contraddistingue sempre le coniazioni più tarde. Non sono a conoscenza di fonti per sostenere migrazioni di maestranze in occidente, è vero che esistono affinità stilistiche tra Antiochia ->zecca SPQR -> Cizico, probailmente l’origine delle maestranze è la stessa (Antiochia) Secondo le tesi più accreditate Gallieno aveva la necessità di aprire zecche nelle vicinanze di vari fronti e allo stesso modo c’era la necessità di avere una zecca imperiale in territorio orientale, nelle vicinanze del fronte militare che combatteva i goti, gli eruli e gli altri popoli barbarici che premevano in quel confine. Nacque quindi con maestranze provenienti dalla zecca di antiochia la zecca SPQR (la chiamo così perché ci sono diverse ipotesi sulla sua ubicazione ( Serdica come ipotizzato da Markl, a Smyrna come ipotizzato da Callu – teoria questa che sembrerebbe confermata da J Mairat , a Efeso come teorizzato da Alfoldi ) , è comunque plausibile l’esistenza di uno stabilimento, aperto probabilmente attorno agli anni 266-267, che ha coniato esemplari di stile fortemente orientale, ma così particolare da impedirne il loro inserimento nella zecca di Antiochia, che aveva ripreso a funzionare nell’anno 263, in quanto dall’anno 257 era stata chiusa a seguito dell’invasione sassanide. Dopo breve tempo tale zecca cessò la produzione (a causa dei Goti?) e fu aperto uno stabilimento a Cizico che inizierà a coniare moneta imperiale acquisendo le maestranze dalla zecca SPQR e nel periodo iniziale le monete avranno le stesse caratteristiche di stile. In tali coniazioni si continuerà anche ad utilizzare i globetti sotto o a lato del busto dell’Imperatore per identificare l’officina di produzione. Nelle prime emissioni nel campo del rovescio della moneta sarà incisa la sigla MC alla quale si da significato di M(oneta) C(yzicena). PS ti ringrazio, ma non ho tutta la competenza che dici, anche perché ultimamente sto studiando altre tipologie di monete e confesso che sto lasciando un po’ Claudio.
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  48. Le popolazioni che abitavano l'America, sia del nord che del sud, prima dell'arrivo di Colombo, non conoscevano e non usavano la moneta così come questa era intesa e usata in Europa. Questo è uno (solo uno) degli argomenti che hanno portato (e forse portano ancora oggi) molti a considerare "primitive" queste popolazioni rispetto agli europei. Ma i nativi americani, erano semplicemente più pratici degli europei. Le loro "monete" erano radicate nella loro esperienza immediata, nei loro ambienti più prossimi. Mentre gli europei rimanevano attaccati a una particolare forma monetaria, e alcuni di loro trapiantati nel Nuovo Mondo si lamentavano della sua mancanza, le popolazioni native usavano quello che c'era, e lo facevano assai bene E nel farlo, non erano certo più "primitive" della loro controparte europea. Fino all'inizio della Rivoluzione Industriale, nel tardo '700, la percentuale di europei che non poteva assolutamente fare a meno della moneta tradizionale per comprare e vendere, per il pagamento dei salari e la riscossione delle tasse, era relativamente esigua. Perfino in Olanda, che nel XVII secolo rappresentava il miglior esempio di organizzazione e prosperità economica e di sviluppo urbanistico, la maggior parte della popolazione non dipendeva dalle monete per ogni sua transazione. E in larghe porzioni dell'Europa centrale e orientale, dove ancora fino a metà dell'800 era regola la servitù della gleba (pensiamo soprattutto alla Russia), il pagamento in denaro era spesso sostituito dal pagamento in manodopera, e poteva assumere diverse altre forme che non quelle della moneta tradizionale. petronius
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  49. Sia ben chiara una cosa. Non ho mai affermato che il tetradramma di Messana sia per forza falsa, ma che contiene alcuni elementi di dubbio, che ovviamente andrebbero approfonditi e sicuramente ci sono implicazioni molto interessanti, ma anche molto delicati, sulle tecniche di falsificazione. Ringrazio il buon Alberto Varesi per la sua disponibilità a un esame più approfondito, anche con terzi periti. Un chiarimento sulla mia allusione a Santamaria, che può sembrare essere perfida. Bisogna però anche specificare che un pedigree, anche se importante, non costituisce una garanzia ASSOLUTA sulla genuinità della moneta e poi c'è pedigree e pedigree... I Santamaria erano molto seri e competenti, specialmente sulle monete romane, oltre che sulle monete medievali e moderne. Tuttavia, come tutti i più grandi commercianti ed esperti, possono non essere stati sempre infallibili. Un semplice aneddoto (e che va considerato come tale). Nel corso del mio studio per un Corpus sui denari di Cornuficia (RRC 509/1-5), che è appena stampato e di imminente pubblicazione in un volumetto a cura della Editrice Diana, ho avuto modo di studiare anche alcuni vecchi falsi. Uno di questi fu allestito, con la solita approssimazione rispetto ai conii autentici ma spesso con tondelli verosimili, per il famoso commerciante e collezionista numismatico udinese Luigi Cigoi (1811-1875), e pubblicato sul volume di Brunetti (tav. 1, n, 18) che poi sono riuscito fortunosamente a rintracciare e fotografare nel Museo Civico di Udine e del quale quindi possiedo una immagine più definita rispetto all'opera del Brunetti. Inutile dire la mia grande sorpresa a rintracciare un secondo esemplare, degli stessi conii, che si sapeva esistere inizialmente sempre nella raccolta Cigoi, ma che poi scomparve al momento dell'immissione della collezione nel Museo di Udine, dopo la sua morte, venendo sostituita con un brutto e comune denario (come registrato nel cartellino a corredo). Questo secondo esemplare (e non ne ho trovati altri) era passato alla collezione Haeberlin (asta Cahn-Hess del 1933, n. 2897) che fu poi acquistato dal prof. Serafini per ben 190 marchi di allora per conto del medagliere Vaticano, dove si trova tuttora ed è stato da me esaminato. Quando espressi la mia sorpresa al dr. Alteri, che era presente durante la mia ricognizione, egli accennò che la moneta doveva essere sicuramente autentica e che il prof. Serafini si era consigliato con Pio Santamaria per il suo acquisto. Una storia intrigante, che ovviamente non ho potuto riportare in dettaglio nel mio libro, dove comunque ho condannato il pezzo nonostante il prestigioso pedigree e dove ho messo tutte le immagini. Evidentemente in quel tempo non erano stati formulati adeguati dubbi e nemmeno io sono infallibile...
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  50. Io le porto a casa 15 giorni all'anno. Mi chiudo in casa con loro e me le godo per due settimane, aggiungendo foto e risistemando catalogazioni. Anche quando le tenevo a casa tanto non è che mi riguardassi la collezione tutti i mesi... in questo modo l'incontro atteso è ancora più piacevole, perché è un po' come riscoprirle ogni anno. Chiaro che non le metterei in cassetta se non fosse necessario... ma preferisco vederle due settimane all'anno piuttosto che rischiare di perderle per sempre; ho già ricevuto una volta la visita dei ladri e mi è bastata.
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