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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/11/18 in tutte le aree
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Ci sono anche contrassegni che nobilitano, come questa aquila che identificava la collezione Gonzaga. Venduta anni fa da CNG per 16.500 dollari. Ci ho lasciato il cuore.3 punti
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http://www.quellidelcordusio.org/contact1.html Ho notato ora queste pubblicazioni. Le ho scaricate e non mancherò di leggerle. Grazie per renderle leggibili a tutti e gratuitamente3 punti
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In effetti talvoltale le capacità di adattamento della mente umana sono spettacolari: pensare che noi poco più di 15 anni fa ci samo abituati ad utilizzare delle banconote il cui valore, nella nostra testa abituata alle lira da oltre 1200 anni, andavano da 9681,35 a 968.135 lire. E che dire del grosso di Venezia, che è diventato la moneta più importante del Mediterraneo in un periodo (XIII sec.) in cui valeva 26,111... denari, pari a soldi 2,176. In realtà con l'abaco, che non consentiva le divisioni dirette, le cose erano più semplici: si indicava un valore non con i decimali ma con un una moneta ed il numero di sottomultipli richiesto, così il pegione, ad esempio sarebbe stato indicato come 5 soldi e 4 denari ven., il soldo imperiale come 2 soldi e 8 denari ven., mentre quasi due secoli prima il grosso a Venezia era indicato come 1 grosso = 26 denari ed 1/9. Essendo abituati alle grandi transazioni, non era certo un problema, per i contabili veneziani, aggiungere un denaro di valore ogni 9 grossi. Addirittura in quel periodo usavano normalmente la lira veneta per contabilizzare i pagamenti in grossi, incuranti del fatto che una lira corrispondesse a 9,191 grossi (240 / 26,111), cioè nel loro modo di computare, 9 grossi e...? (piccolo quiz facile facile ). I documenti citati se ricordo bene dovrebbero riferirsi al cambio forzoso applicato dal Visconti al momento di imporre la circolazione della propria moneta nelle terre soggette; credo siano così strani, comunque, perché frutto di un doppio cambio: quello con la moneta veronese (che all'epoca valeva 1/3 in più di quella veneto/padovana) e poi quello con la lira ven.pad. Quindi è possibile che il pegione, ad esempio, avesse un valore di 4 soldi in lire veronesi, il soldo imperiale di 2 soldi della lira veronese, il sesino di 1 soldo della lira veronese. La lira imperiale, in base a questi documenti, avrebbe dovuto avere un valore 'imposto' pari al doppio di quella veronese ed al triplo di quella veneta. Credo che la cosa abbia provocato molto scontento nella popolazione, come è ben illustrato in una supplica dei maggiorenti di Belluno, mi pare. Cordiali saluti, Andrea3 punti
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Grosso di Iacopo Tiepolo, volevo mostrarlo solo per un motivo , è la prima moneta della mia collezione, acquistata per caso e un pò controvoglia e distrattamente a suo tempo e non pensavo minimamente che avrebbe segnato l'inizio della fine ^___________^ ovviamente ironizzo.2 punti
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Ciao! Magari con foto più a fuoco si potrebbe azzardare un parere ma con queste si capisce poco se non nulla. Ciao. TWF2 punti
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Mentre lasciamo aperta la Verona viscontea, ricordo anche l'importante relazione che terrà il Presidente del Circolo Numismatico Bergamasco Gianluigi Lamperi. Quando penso a un divulgatore numismatico penso devo dirlo a lui, difficile trovare un tema dove non possa dire la sua, quella di sabato sarà una relazione molto importante , una tematica che personalmente sento vicina, affascinante, so quanto vi coinvolgerà sul tema e nell'esposizione ... Medioevo, gli usurai lucravano e guadagnavano bene, si arricchivano, ma quando senti la fine vicina anche l'usuraio cerca il pentimento, cerca la salvezza dell'anima... E tutto aveva un costo, magari proprio in fiorini, bisognava fare del bene, donare agli altri...ma quanto poi costava avere l'anima salva ? Lo sapremo sabato, e sapremo quanto costava anche altro, molto altro ...2 punti
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Mi aspetto a breve quelle dell'occupazione greca della Svezia e l'occupazione irlandese del Portogallo, nel frattempo cito pro-memoria l'inesistente valuta del Kosovo emessa dall'inesistente "Banca Provvisoria della Repubblica di Kosovo" sovrastampando le vecchie banconote macedoni post indipendenza.2 punti
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I gazzettini cominciano ad essere una realtà costante...che accompagnano gli eventi più importanti Il num 1, esaurito, è ormani da collezione2 punti
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Buongiorno Eliodoro, credo che hai dato un'indicazione di prezzo un po alta . da A C M , asta n°3 ne ho visti due, credo in conservazione superiore, rimasti invenduti con un prezzo di partenza di 80,00 euro , considerando i diritti del 15% si arriva a 92,00 euro. Penso che il prezzo giusto per quel gigliato provenzale sia di 100,00 euro. Saluti Michele2 punti
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mar-2018 Moneta che porta con se la storia di un popolo, l'insurrezione contro la tirannia, l'implacabile ghigliottina... Pulita piuttosto maldestramente dal precedente possessore, ne scusa la spesa di un solo euro, ma l'avrei presa ugualmente anche per due o tre euro e financo cinque euro se non fosse stata pulita così selvaggiamente. Sicuramente era di colore uniforme scuro, ne è rimasta una piccola traccia al rovescio vicino la data. Nel cartiglio, purtroppo illeggibile dall'usura e dal tempo, la dichiarazione di uguaglianza del 1789. LES HOMMES SONT EGAUX DEVANT LA LOI (gli uomini sono uguali di fronte alla legge) Francia - 1 Sol (D = zecca Lione) - 1793 L'AN II Ne metto una capibile presa dal web, giusto per far vedere cosa era riportato nel cartiglio. Queste monete sono di difficile reperibilità in condizioni perfette, furono addirittura utilizzate sino al 1856 c.a, questa di seguito è dello stesso anno (AA zecca di Metz).2 punti
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Mi pare che nel Tuo ragionamento ci sia un errore di fondo, basato sull'equivoco di equiparare la sigillatura di una moneta (attività consentita a tutti) con altre attività riservate a speciali categorie di professionisti, che vengono abilitati a svolgere la loro professione a seguito di un esame "di Stato". E ciò è evidente anche dal fatto che, per legge, il titolare di una ditta numismatica non è obbligato ad essere anche perito numismatico. Se è chiaro questo concetto, si dovrebbe comprendere perché le competenze numismatiche possono anche essere appannaggio di categorie di cittadini che, pur non svolgendo attività commerciale numismatica e non essendo periti di questa disciplina, sono tuttavia in possesso di conoscenze tali da consentire loro di esprimere una valutazione sull'autenticità di una moneta e sul suo stato di conservazione. Che poi questa valutazione possa non essere attendibile è altra questione, che non inficia la possibilità astratta che ciascuno sigilli una moneta. Come abbiamo già detto, - e questo è il passaggio successivo del ragionamento proposto - nessuno è obbligato ad acquistare una moneta sigillata dal Signor X e quindi la possibilità che il Signor X sigilli una moneta, non è motivo di turbativa del mercato, dal momento che se il Signor X dichiara le sue generalità e non millanta titoli che non possiede, siamo tutti in grado di valutare se acquistare da lui o se non acquistare. Nel caso specifico di questa discussione, la questione mi sembra mal posta fin dall'inizio, dal momento che l'Autore della discussione sembra porre una domanda ("il Sig. Zanirato è perito numismatico?") che sottintende il fatto che il suddetto sigilli delle monete senza essere perito numismatico. Ebbene, se fosse chiaro (e purtroppo ancora per alcuni sembra non esserlo) che chiunque può sigillare una moneta (e, a maggior ragione, il titolare di una ditta numismatica), si capirebbe agevolmente che la circostanza che il suddetto commerciante sia o meno perito numismatico è del tutto ininfluente con la pratica di sigillare monete. L'importante, come già è stato detto, è che chi sigilla le monete manifesti chiaramente chi è e non si aggiunga titoli che non possiede. Fatto ciò, sarà il mercato che deciderà se accordare credito e fiducia al "sigillatore" oppure se non ritenerlo credibile e affidabile come numismatico. Probabilmente un sigillatore, che sarà anche perito numismatico, infonderà maggior fiducia nel Pubblico (lo ritengo verosimile) ma non vedo alcun motivo per screditare a priori un soggetto che, pur non essendo perito numismatico (ma semplice titolare di una ditta numismatica) per alcuni sembrerebbe non avere per ciò stesso "titolo" a sigillare le monete che vende. La numismatica, fra l'altro, è ricca di esempi di soggetti del tutto estranei al "mondo ufficiale numismatico", che hanno arrecato fondamentali contributi a questa disciplina. Si parla di geometri del catasto, di professori di disegno, di ufficiali della Guardia di Finanza, di meccanici (e qui cito a "occhi chiusi" il precedente intervento di gennydbmoney...) e di tanti altri soggetti esercenti le più disparate attività, che nelle rispettive monetazioni di riferimento sono stati ritenuti e sono ritenuti altamente autorevoli. Questo dimostra come, in numismatica, l'autorevolezza può essere data anche da elementi non necessariamente coincidenti con il possesso della partita iva di una ditta numismatiche o con le iscrizioni agli albi dei periti. M.2 punti
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Intanto confermo la prenotazione per 18 per lo spuntino al Charleston di Piazza Liberty veramente a due passi dall’Hotel De la Ville, credo che se ci saranno piccoli aggiustamenti in più o in meno si possa comunque rettificare il numero, quindi ancora possibilità per eventuali adesioni. La discussione sui Visconti a Verona e su questa monetazione può diventare sempre più interessante se ci saranno ulteriori interventi anche qui su Lamoneta, certamente acquisterà più interesse la relazione del 17 marzo. A questo proposito per dare un ulteriore spunto mi domandavo se l’anno 1395 fosse ritenuto, come lo fu per Gian Galeazzo Visconti, un momento chiave per la monetazione viscontea anche in ottica veronese . Non dimentichiamo comunque anche le altre relazioni che potrebbero darci ulteriori approfondimenti anche qui per una migliore conoscenza prima dell’evento del 17 marzo. Spesso gli eventi sono partiti virtualmente qui e poi conclusisi nel reale con una migliore attenzione e fruibilità da parte di tutti, se vogliamo approfittiamone ...2 punti
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Taglio: 5 Centesimo Nazione: Andorra Anno: 2014 Tiratura: 1.000.000 Conservazione: B Località: Torino2 punti
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Queste sono le uniche due tipologie di alfonsino minuto coniate a nome di Giacomo II d'Aragona nella zecca di Bonaria. Fino agli anni '80 attribuite alla zecca di Villa di Chiesa, furono poi riclassificate dallo studioso Crusafont nella zecca di Bonaria, colle attualmente inglobato nella città di Cagliari e suo quartiere residenziale. Le due tipologie sono entrambe in mistura e si distinguono per la legenda al dritto e al rovescio: Mir 5 : D/ IACOBVS ARAGON ; R/ ET SARDINIE REX MIR 6 : D/ IACOBVS DEI GRA ; R/ ARAGONUM REX La tipologia aragonum rex é estremamente più rara e secondo lo studioso Mariano Sollai é coniata in un periodo antecedente, precisamente tra il 1325 , anno in cui arrivò sull'isola lo zecchiere Michele Ros e il 1326, anno in cui Pisa cedette definitivamente i diritti sull'isola agli Aragonesi. Infatti prima di tale data era ancora incerta la sorte delle armi e solo successivamente all'annessione ufficiale Giacomo II assunse anche il titolo di re di Sardegna. Con l'alfonsino d'argento, dal valore di 18 alfonsini minuti e coniato nella zecca di Villa di Chiesa si chiudono le emissioni monetali del primo re aragonese della Sardegna.1 punto
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Questa volta, anziché proporvi una nuova moneta proveniente da qualche ripostiglio registrato, come ormai son solito fare, volevo portarvi un po' "dietro alle quinte" e farvi vedere come, questa attività (il collezionare monete da hoard) non sia cosa così semplice. Perché una moneta sia di provenienza certa bisogna comunque andare un po' a fondo e, per tutte le monete che finora ho acquistato, a monte (e talvolta anche a valle!) ho sempre fatto un certo lavoro d'indagine se non addirittura di intelligence. Le casistiche possibili sono molte, si va dal caso più semplice con l'asta di vendita iniziale con catalogo pubblico in cui viene presentato il ripostiglio, fino alla moneta che ormai è in circolazione da moltissimi anni e che ha subito un sacco di passaggi rischiando di perdere addirittura la traccia di provenienza originaria richiedendo quindi un attento lavoro di ricerca a ritroso. Accanto a questi vari gradi di difficoltà, ci sono poi i casi - come quello in cui recentemente mi sono imbattuto - in cui una moneta viene data come proveniente da hoard ma che in realtà, da hoard proprio non viene... perché? Sostanzialmente perché o il venditore vuole lucrare su questa caratteristica (che accresce il valore della moneta) o perché a sua volta l'ha presa come tale e quindi in buona fede la rivende così. Il caso concreto riguarda questa monetina: Claudio II (moneta di consacrazione), antoniniano; 18 mm - 1,60 gr - AE; Zecca: officina locale? D\ "DIVO C[...]IO", busto radiato e drappeggiato a destra. R\ "[...]ECRATIO", aquila stante frontalmente con testa girata a destra. La moneta viene descritta come proveniente dal ripostiglio di Morgat-en-Crozon (Finistère) il che ovviamente ha suscitato subito il mio interesse. Contattato privatamente il venditore mi riferisce di averla in collezione da più di 20 anni, di averla sempre classificata con questa provenienza ma di non disporre di particolare documentazioni né memorie circa la precedente provenienza, ma di essere piuttosto sicuro dell'attribuzione a questo ripostiglio in quanto non è cosa comune - dice lui - trovare un antoniniano di consacrazione con l'aquila vista frontalmente e che consultando un po' di bibliografia troviamo proprio un esempio di aquila frontale proveniente da questo ripostiglio. Orbene, pur tendenzialmente fidandomi della buona fede delle persone e trattandosi di un acquisto pulito e regolare in quanto per l'eventuale transazione avrei ricevuto documentazione regolare, restava comunque aperta la questione della provenienza da ripostiglio... e allora via, partiamo con le indagini! Cosa so di questo hoard? Nulla, se non che si tratta di un ripostiglio spesso citato in vari lavori e quindi di una certa importanza. Disponibile in rete non si trova nulla o quasi. Un buon punto di partenza però lo offrono il catalogo online della Biblioteca Nazionale Francese e il sito www.ric.mom.fr Il RIC online (www.ric.mom.fr) innanzitutto mi dice che: a) non esistono antoniniani ufficiali attribuiti alle zecche operative con Claudio II / Quintillo che presentino per la serie di consacrazione con Aquila un busto drappeggiato... primo elemento non proprio confortante. b) tra le opere di riferimento nel ric online trovo il titolo del saggio di studio di questo specifico ripostiglio "J.-Y. Éveillard, 'La trouvaille d'antoniniani de Morgat-en-Crozon (Finistère)', TM II (1980), 31-58" che dev'essere sicuramente una rielaborazione approfondita dello studio preliminare che avevo beccato in rete - sempre a livello di solo titolo: " Un Trésor monétaire du III siècle à Morgat en Crozon [Bulletiin de la Société archéologique du Finistère", 104, 1976] J.-Y. Eveillard et A.-H. Dizerbo". c) infine, sempre dal RIC online scopro che esiste un esemplare, il numero 780 del ripostiglio di Morgat-en-Crozon, con "Eagle stg. right, head turned left" e tre esemplari (781-783) con "Eagle stg. left, head turned right" Il catalogo della Biblioteca Nazionale di Francia invece mi riporta un po' di bibliografia di riferimento: a) "J.-Y. Éveillard, 'La trouvaille d'antoniniani de Morgat-en-Crozon (Finistère)', TM II (1980), 31-58" b) " Un Trésor monétaire du III siècle à Morgat en Crozon [Bulletiin de la Société archéologique du Finistère", 104, 1976] J.-Y. Eveillard et A.-H. Dizerbo" c) e un catalogo di vendita "Trésor du Rest-Menen en Plestin-les-grèves : 100 haches en bronze. Trésor de Sarcelles... Trésor de Morgat en Crozon... 2e partie du trésor de St-Colombier en Sarzeau...: [Vente à Marlaix, Galerie des ventes, le 5 mars 1978. commissaire-priseur Boscher] Di positivo ci sono alcuni aspetti interessanti: il ripostiglio conteneva alcuni - pochi - esemplari di antoniniani della serie DIVO CLAVDIO / aquila e che le monete (quali? quante?) sono poi state vendute in un'asta pubblica poco tempo dopo la loro scoperta e catalogazione, quindi è plausibile trovare in circolazione monete provenienti da questo ripostiglio. Rimane da capire come legare la moneta (busto non consono) con le monete catalogate... stiamo parlando degli anni '70, primi '80 quindi le attenzioni per queste monete erano ancora limitate sebbene si stesse iniziando un lavoro di catalogazione seria e di studi approfonditi sulle imitazioni locali proprio in quegli anni... può starci che il pezzo sia stato mal classificato o magari inserito in eventuali imitazioni locali e quindi non meglio precisato nella catalogazione... certo avere i libri di riferimento potrebbe aiutare! E qui arrivano in soccorso i forum di numismatica esteri, in particolar modo dalla francia dove, parlando con un po' di "colleghi collezionisti" riesco a recuperare due paginette interessanti tratti dal lavoro più recente: a) la composizione del ripostiglio b) il catalogo delle monete della serie di consacrazione Certo, non ci sono immagini... per sperare di trovar qualcosa bisognerebbe procurarsi questo: ma è alquanto introvabile e comunque, dalle informazioni che ho ricevuto dovrebbero essere riportate le immagini delle monete più rare e di maggior importanza. E quindi? A quali conclusioni si possono arrivare? Mi sono predisposto questa serie di punti fissi: 1) secondo il RIC online, la moneta in questione è quella che viene classificata come: "Eagle stg. left, head turned right", visto che non fa menzione di "eagle stg. front"... ma cozza con la descrizione del ripostiglio che invece farebbe cadere il pezzo nel numero 780, presente in un solo esemplare... e in più i concetti di left/right spesso sono equivocati: destra di chi guarda il tondello o destra di chi è raffigurato nel tondello?!? 2) non sono repertoriate imitative della serie DIVO CLAVDIO con aquila nel ripostiglio, quindi la presenza del busto anomalo non trova una possibile spiegazione in un'ottica di produzione locale 3) volendo attribuire per certo la moneta al ripostiglio, in assenza dei dati fisici precisi per i singoli pezzi (nel report viene riportato solamente il peso medio, ma non è in nessun modo indicativo), dobbiamo considerare unicamente la descrizione... mettendo da parte quella relativa al busto dell'imperatore e quella relativa alla posizione dell'aquila... rimane solamente la chiave di lettura della legenda: - il pezzo in esame ha rovescio con legenda leggibile "[...]ECRATIO", al più, essendo generosi, "[...[...]SECRATIO"; i due tipi (per complessivi 4 esemplari) descritti nel report del ripostiglio invece hanno legenda: "CONSECRA[...]" e "CONSECRATIO" quindi non ci sarebbe alcuna corrispondenza tra il nostro pezzo e quelli descritti nel ripostiglio. In sintesi quindi sia tipo di busto che legenda del rovescio attualmente leggibile sono in apparente contrasto con quanto descritto come appartenente al ripostiglio, certo, le immagini sarebbero l'elemento determinante, ma è alquanto probabile che di immagini non ve ne sia traccia nemmeno nel catalogo di vendita per cui, in assenza di una ricevuta d'acquisto che leghi la moneta alla vendita pubblica del 1978 si può dire con ragionevole sicurezza che la moneta in questione non proviene dal ripostiglio analizzato. Ad aver tratto in inganno il venditore attuale, di cui non metto assolutamente in dubbio la buona fede, potrebbe essere stata molto probabilmente una precedente catalogazione a livello di riferimento bibliografico: molto spesso gli antoniniani del III secolo, specialmente i gallici e certi pezzi di Claudio II, Gallieno e altri imperatori più o meno contemporanei, vengono classificati anche con i cataloghi dei principali ripostigli del periodo e Morgat-en-Crozon è proprio uno di questi. Il fatto di aver davanti un antoniniano di consacrazione con aquila rappresentata frontalmente deve aver spinto il classificatore iniziale a usare il riferimento di questo ripostiglio francese per la catalogazione del pezzo dando così origine all'equivoco. Perché ho scritto questo lungo post? Perché a volte credo si bello vedere anche cosa sta dietro alla ricerca di un singolo pezzo e, nel mio piccolo, per illustrare un metodo (non IL metodo!) di lavoro per offrire uno spunto anche a chi, per la prima volta, vuole provare a cimentarsi con un approccio un po' differente al semplice (e dignitosissimo!) collezionismo di sola sensazione (ovvero = prendo la moneta semplicemente perché mi piace). Sperando di non avervi annoiati, vi saluto e vado a caccia di nuovi pezzi!1 punto
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Ciao a tutti! Oggi mi sono fatto un nuovo regalino. Justinian I, 527-565 Æ Follis 26-30mm // 17.2g Theoupolis/Antioch, struck 531-532 Obv Justinian enthroned facing, wearing crown with pendilia and holding scepter and globus cruciger Rev: Large M; cross above, star to left, crescent to right, r/+THEUP. Sear 214 Very Fine; fantastic brown patina Voi che ne dite? Attendo pareri, critiche e mazzate varie! :-P E' classificato giusto? Follis = 40 nummi? :-) Ciao e grazie. TWF1 punto
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La fondazione del circolo è avvenuta nel 1936, quando un ristretto gruppo di collezionisti di monete e medaglie diede vita a Genova al Circolo Numismatico Ligure, allo scopo, tra l’altro, di riprendere a distanza di anni la tradizione genovese rivolta alla ricerca numismatica cui si erano dedicati Serra, Gandolfi, Ruggero, Desimoni e altri appassionati studiosi. Corrado Astengo, già a quell’epoca noto collezionista ed appassionato studioso di monete genovesi e della Liguria, fu tra i soci fondatori e fu eletto alla carica di Presidente del Circolo. Egli ottenne dalla Società Ligure di Storia Patria la facoltà di accogliere nella sua sede i soci del Circolo Numismatico Ligure, rendendo loro il beneficio di poter consultare la sua biblioteca ricca di testi di numismatica. L’apice del prestigio numismatico di Corrado Astengo fu la nomina, avvenuta nel 1959, alla presidenza della Società Numismatica Italiana. Il riconoscimento, da molto blasone al Circolo Numismatico Ligure, oltre ad imprezziosire l’efficace attività di Corrado Astengo e le sue grandi doti di studioso della numismatica. Dal 1964, anno della morte di Corrago Astego, ad oggi il circolo numismatico ligure è a lui intitolato. Come il suo predecessore il dott. Giovanni Pesce fu un illustre numismatico. Nel 1964, i soci dell’Astengo lo nominarono all’unanimità come nuovo Presidente. Sono molte le sue pubblicazioni in vari settori delle ricerche storiche, dalla paleontologia alla monetazione genovese. Nel 1975 escono i due testi fondamentali per l’approfondimento della numismatica ligure: il Nostro Presidente Giovanni Pesce e il socio Prof. Giuseppe Felloni pubblicano: “Le Monete Genovesi. Storia, arte ed economia delle monete di Genova dal 1139 al 1814”. Il libro è disponibile anche in lingua inglese. Giuseppe Lunardi altro illustre numismatico e socio del circolo pubblica il libro “Le monete della repubblica di Genova”. Ancora oggi questi due testi risultano fondamentale per l’approfondimento della numismatica ligure. Le case d’aste e i Periti fanno riferimento all’opera di Lunardi per catalogare/periziare le monete di genova. Nel 1980 viene pubblicato il libro di Lunardi sulle monete delle colonie genovesi; uno studio complessivo che raccoglie organicamente il materiale attribuendogli un inquadramento storico e cronologico. Uno studio unico anche perché il Corpus Nummorum Italicorum manca non solo dei volumi relativi alla Sicilia ma anche di quelli riguardanti le emissione degli italiani all’estero. La Presidenza del dott. Renzo Gardella, tuttora membro della Società Numismatica Italiana e Presidente onorario del circolo Astengo, fu un periodo molto costruttivo. Si segnala l’importante pubblicazione del socio comandante Maurice Cammarano, bravissimo numismatico, e dedicata ai luigini. Si tratta del Corpus luiginorum, edito nel 1998 e di cui è attesa una riedizione aggiornata. Nel 2000 il circolo ha curato la pubblicazione del libro di Enrico Janin: scritti di argomenti numismatici dal 1972 al 1999. In onore, come segno di gratitudine e di affetto per il predecessore, Renzo Gardella e i soci hanno raccolto tutti gli scritti, di argomenti numismatici del dott. Giovanni Pesce dal 1941 al 1991, in un volume, di oltre 200 pagine, pubblicato nel 2005. A questa presidenza ha fatto seguito, a partire dal 2007, quella del dott. Fabio Negrino, docente dell’Università di Genova e attuale consigliere della Società Numismatica Italiana e della Società Ligure di Storia Patria; quest’ultimo ha organizzato numerose conferenze e ha promosso iniziative e collaborazioni, nonché la traduzione in italiano e la prossima pubblicazione del volume del numismatico greco Mazarakis, dedicata alle imitazioni del ducato veneto nel Mediterraneo orientale. Ha inoltre promosso una pubblicazione dei soci Figari e Mosconi relativa alla monetazione alessandrina, contenente oltre 2000 immagini di monete romane alessandrine provenienti dalla collezione Datari; anche questa di prossima uscita. Oggi il circolo ha sede presso la Società Ligure di Storia Patria, nella prestigiosa cornice di Palazzo Ducale a Genova.1 punto
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Se l’attribuzione è giusta, il bronzetto di gpittini ci riporta al 358 a. C., quando Cersoblette ereditò il trono di Tracia dal padre Cotys I, assieme a Berisade e Amadoco II, probabilmente suoi fratelli. Ma al momento della morte del padre, Cersoblette era molto giovane e tutta la gestione degli affari del regno venne assunta da Caridemo, un condottiero mercenario greco nativo di Oreos, nell’Eubea, che era al servizio del re Cotys e, quando questi fu assassinato (360), prese la difesa dell'erede Cersoblette contro i varî pretendenti. Rimasto al servizio di questi nella guerra contro gli Ateniesi, Caridemo sposò una sorella del re ed ebbe da lui il comando supremo di tutte le sue forze militari. Alcuni anni più tardi (352), costretto Cersoblette dalla politica di Filippo di Macedonia ad accostarsi ad Atene, Caridemo trattò l'alleanza in modo assai vantaggioso per gli Ateniesi, sicché quando Cersoblette, oppresso da Filippo, dové congedare Caridemo, questi trovò liete accoglienze in Atene, ove fu eletto stratego per il 351-350. Da allora rimase a servizio degli Ateniesi, e fu al primo posto in tutte le loro lotte contro la potenza macedone. Nel 335, bandito da Atene per imposizione di Alessandro, si rifugiò in Asia, presso Dario, ove trovò la morte due anni più tardi. Questo sito è una fonte storica molto importante per la Tracia e i suoi sovrani e dinasti, e una fonte numismatica di altrettanta importanza per questi bronzi con testa femminile diademata sul diritto e Kotyle; K / E / P clockwise around; corn grain below sul rovescio. http://www.hourmo.eu/27_Reges_Thraciae/Kersobleptes/Index_Kersobleptes.html1 punto
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A proposito di stranezze, non è male neppure il mediatino veronese, usato per più di vent'anni al valore di un denaro e un quarto!!! Come una moneta da un euro e 25 centesimi! Vi immaginate alla cassa dell supermercato che casino?1 punto
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Considerando la conservazione, le spese del 20% , la spedizione, la fee PayPal se paghi con questo metodo io non andrei oltre i 50 euro se proprio vuoi questa moneta, altrimenti 10 euro di meno.1 punto
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Anche a me inizialmente aveva ingannato (non uso mai il calibro), ma son 37mm, devi leggere la linea verticale a destra dello zero sul becco mobile, non 34mm dove inizia il becco mobile... Saluti. Resta una copia secondo me.1 punto
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L'anno scorso quando non ho ricevuto i moduli e ho chiamato per aver info mi è stato detto cosa mi era stato assegnato e di inviare la richiesta con un modulo vuoto ma non hanno inviato nuovamente il tutto. Io ti consiglierei di attendere anche la prossima settimana e poi magari pensare di contattarli.1 punto
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Sí é un tarí di Ruggero II Re ma si tratta di una variante (Al dritto: un globetto entro un cerchio globettato) classificata dallo Spahr al numero 69. Circa 120 euro1 punto
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si la classificazione è dell'esemplare in foto, la casa d'asta lo descriveva come unico esemplare conosciuto1 punto
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La neo Area Circoli, è una sezione che andrebbe valorizzata sempre di più.. Sia per i circoli, sia per coloro che vorrebbero attingere informazioni sulle vicende numismatiche propositive delle varie associazioni, sia per i contenuti che si possono leggere, alcuni fuori dal consueto..e per questo stuzzicanti... Eros1 punto
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Qualunque collezione fatta con criterio e passione si può far vedere con soddisfazione, anche se non valesse materialmente "una cicca".1 punto
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localizzata : Aretas IV y Shaqilat Guarda questo link: https://www.acsearch.info/search.html?id=34301561 punto
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Da quel che si vede dalle foto non mi pare autentica: perlinatura disomogenea, bordo sottile, i FERT poco incisi e "fini" lettere evanescenti, la L di lire la base quasi non esiste, al D/ tutte le scritte sono poco evidenti, la L di Italia...... saluti TIBERIVS1 punto
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@Sim 75, complimenti per 4 € sicuramente un affare, dalle foto il lustro non si percepisce e quindi per me è uno SPL. In mano forse qualcosa in più. Questa tipologia ha un lustro molto forte nei FDC che è determinante per tale conservazione, oltre ai segni ovviamente. Allego la mia per esempio. Saluti Marfir1 punto
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Buonasera a tutti, conosco un meccanico qui a Bologna che da la paga a molti esperti e presunti tali,e non solo in numismatica ,il fatto di essere un meccanico,idraulico o muratore non significa che non hanno le dovute conoscenze per chiudere e garantire una moneta che hanno intenzione di cedere... Di contro ci sono molti presunti esperti che invece sanno poco o nulla...1 punto
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Horribile visu: ha la pettinatura a metà tra il Comandante Straker e Pappagone...1 punto
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Ciao. Mi aggiungo volentieri alla lista dei "complimentanti".... Saluti. Michele1 punto
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ed eccomi qua a sostenere la tesi della truffa, chi riesce a vendere a 1000 una cosa che vale 10 facendo credere che valga quella cifra non è un ottimo commerciante, ma un truffatore: Art. 640 Codice Penale. Truffa ....La truffa è il tipico delitto fraudolento contro il patrimonio, è la frode per eccellenza. La peculiarità del delitto in parola consiste nell’inganno da parte del truffatore con il quale una persona viene indotta a compiere un atto che può essere sia positivo che negativo, da tale comportamento si ha una diminuzione del patrimonio della “vittima”, con profitto di chi agisce o dell’agente.... .... La fattispecie oggettiva della truffa consta di diversi elementi: 1) comportamento del reo, che il codice designa con l’espressione “artifizi o raggiri”; 2) la causazione dell’errore, che deve dare origine ad una disposizione patrimoniale; 3) un danno patrimoniale che deriva dall’inganno con ingiusto profitto per l’agente. .... Si parla appunto di inganno, un conto è se dico: " ho una 100 lire 1980 circolata, comune: se la vuoi io non la vendo a meno di 100 euro, vai altrove che la trovi a meno di 1 euro" ed un'altro è dire: "vendo rarissima e preziosissima 100 lire del 1980". chi non dice nulla ma mette solo un cartellino con prezzo esagerato non sta truffando, ma quando uno chiede il perchè di tale prezzo... a seconda della risposta la vendita può diventare truffa. Attenzione a tutti i furbacchioni di non incappare in un collezionista che sia anche avvocato saluti P.S.: è vero che qui sto prendendo i casi estremi, ma è anche vero che non se ne può più di tutti questi pseudo-collezionisti che fanno i "commercianti-amatoriali" (e sono rimasto educato con le definizioni!)1 punto
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Ecco, ho deciso di liberarla dalla plastica che la avvolgeva. Adesso sembra un altro 10 reali. Saluti!1 punto
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Adriano nei primi anni del suo Impero escogito' un metodo apprezzabile per ingraziarsi la benevolenza dei sudditi a Roma , in Italia e nelle Provincie ; il fatto oltre che tramandato dalla Storia Augusta di cui sotto riporto il passaggio , fu anche impresso su monete , come nel raro Sesterzio che al rovescio recita : RELIQVA VETERA HS NOVIES MILL ABOLITA , che puo' essere tradotto come : RIMANENTE DEL VECCHIO DEBITO IN QUESTO LUOGO NOVE VOLTE MILLE VIENE ABOLITO , meravigliosa sintesi del Latino che con poche parole esprime una parte del programma di governo ! nel quale Sesterzio si vede Adriano che tramite una torcia brucia i rotoli contenenti i debiti contratti con la cassa imperiale . La straordinaria importanza storica delle monete che tramandano fatti civili o militari realmente accaduti che confermano la tradizione degli scritti . Mentre in forma di racconto il passo della Storia Augusta , recita : "...........abbuono' una infinita' di debiti che erano stati contratti con la cassa privata dell' Imperatore da vari cittadini in Roma , in Italia ed anche nelle Provincie dove condono' grosse somme relative a debiti che non erano stati completamente estinti e rassicuro' tutti gli interessati bruciando le loro cambiali nel Foro del Divo Traiano........"1 punto
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Ovviamente nella giornata del 17 marzo a Milano anche la possibilità di iscriversi all'associazione avendo di diritto tutte le pubblicazioni che verranno e il tanto famigerato Speciale del gazzettino...1 punto
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Aggiornamento Ma mettendo un francobollo da 1 lira sulla banconota da 1 amlire, uno da 2 lire sul 2 amlire, ed uno da 5 lire su di un 5 amlire, diventano biglietti da 2, 4 e 10 lire? Questa invece sarà dell'Occupazione tedesca dell'Albania italiana, o della Germania albanese occupata dall'Italia, o magari dell'Italia tedesca occupata dagli albanesi... __________________________________________________________________1 punto
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Le strade sono irte, e l'uomo ne è una conseguenza, l'individuo fortunatamente possiede il dono dell'uinicità. Le espressioni danno luogo alle manifestazioni degli amori, come lo è per molti la numismatica, altrimenti non saremmo qui guarda caso ad esprimerci. Al Cordusio attingo da sempre le risorse umane che mi accompagnano in questo meraviglioso trascorso, è una fonte inesauribile di lettura, è infatti è stupendo leggerle.. Ho visto, e vedo appassionati di ogni età, incredibilmente tutti simili, e comunque scorgo anche nuovi adepti che si avvicinano per caso o perchè attratti dagli entusiasmi... Ma la cosa cosa che mi stupisce è la tenacia, che molti hanno come compagna, e il loro pensiero che mi raccontano, e che mi invitano sempre a crederci in ogni cosa che la vita ti dia.. Ho capito che poi alla fine non è mai troppo tardi per iniziare una nuova avventura, e il cominciare tutto da capo, forse a volte è anche un motivo in più per rimettersi in gioco e raccontare agli altri la propria fantastica storia... Eros1 punto
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A proposito Vi racconto un aneddoto... Tanti anni fa frequentavo un numismatico che aveva il vizio di aumentare di un grado le conservazioni delle sue monete. Quando mi faceva vedere una moneta nuova ne decantava subito la qualità. In breve tempo, viste le feroci discussioni sulla conservazione, imparai a fermarlo immediatamente dicendogli: La qualità la vedo, dimmi il prezzo. Così restammo in buoni rapporti... Arka1 punto
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Io sarò scozzese (grazie Arthur con tanta simpatia) ma non darei mai e poi mai il FDC al 2° grosso che invece è dato all'asta in questione. Sfido chiunque a prenderla e farsela certificare, Non solo con la schiacciatura ma vogliamo parlare del colorino giallo? Pulizia agressiva? E la ghiera di contorno che non si nota se non in maniera minima. Ed è questo che non capisco. Come si fa a dare un FDC a una moneta che come dice Luciano emessa tanti anni fa a martello? Scusate lo sfogo ma a volte le case ci marciano ed anche molto1 punto
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Buona giornata La moneta è un grosso a nome di Giovanni Dandolo, con segno del massaro (tre anellini sotto il gomito destro) censito dal Papadopoli al nr. 8 La moneta è originale, comune, in condizioni mediocri (MB/BB), tosata e pulita, direi sui €. 40,00 saluti luciano1 punto
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