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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/08/18 in tutte le aree
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Ciao, a tutti dopo la delusione della moneta da 5 lire 1879 (di un'altra discussione) oggi pomeriggio dentro la buchetta della posta mi è arrivata questa... quando l'ho vista in vendita a 4 euro NON HO ESITATO UN ATTIMO A PRENDERLA..guardate un po.. che robina.. ha un bellissimo lustro e graffi dal vivo non si vedono.. anche se non credo arrivi ad un FDC pieno... che ne dite..3 punti
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Ultimo come nominale da Un Tornese, il 1859 e ultimo spicciolo in rame con questa data per Ferdinando II.3 punti
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Penso che sia questa moneta di Thurium con sopra ISTI, mi pare che concordi tutto, anche il peso.3 punti
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A meno di impedimenti dell'ultimo minuto, sarò presente al convegno con immenso piacere, passare una bellissima giornata numismatica non ha eguali. So che gli speciali sono stati stampati in numero limitato, ma se potessi acquistarne una copia ne sarei lieto.3 punti
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Sembrerebbe la riproduzione di un gettone a carattere religioso, metti in un motore di ricerca queste parole di seguito, scegli "immagini" e confronta- Religious Tokens mosque - Oppure vai in questo sito http://indiannumismatics.com/all-tokens.php settore Religious Tokens ed effettua una ricerca tra le vari voci, ce ne sono un bel po' che gli somigliano moltissimo tipo: Il tondello da 45 mm dell'altra tua discussione "medaglia araba 2", sembrerebbe una un gettone/medaglia a tema Fao, ma non ne sono sicuro3 punti
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Una piccola serie di massime e aforismi inerenti il collezionismo, che noi carissimi possiamo adattare a "quel genere" a noi tanto caro. Ne ho scelto alcune di questa massime ma ce ne sono tante altre, mi auguro ci siano spunti di riflessione e che ci scappi anche qualche sorriso questo e in particolare se qualcuno di noi si riconosce in almeno una di questa massime. Walter Benjamin 15 luglio 1892, Berlino, Germania - 26 settembre 1940, Portbou, Spagna Per il collezionista - quello autentico intendo, il collezionista come deve essere - il possesso è il rapporto più profondo che in assoluto si possa avere con le cose: non come se le cose fossero viventi in lui, piuttosto è egli stesso che abita in loro. Walter Benjamin, Scritti 1906-1940 [1] Una volta un uomo trovò nel suo campo una statua di marmo di estrema bellezza. La portò da un collezionista che amava tutte le cose belle, gliela offrì e questi la comprò a un prezzo molto alto. Poi si salutarono. Mentre tornava a casa con i soldi, l'uomo pensò tra sé: «Quanto vale questo denaro! Come si può dare così tanto per un pezzo di pietra scolpita, sepolta e dimenticata sotto terra per un migliaio d'anni?». Il collezionista osservava invece la statua pensando: «Che meraviglia, che vita! Che sogno! È ancora fresca, dopo un dolce sonno di mille anni. Come si può rinunciare a tutto questo per del denaro, arido e inanimato?». (ovvio è un'esempio per pensare e riflettere) Kahlil Gibran, Il precursore, 1920 La collezione nasce dal bisogno di trasformare lo scorrere della propria esistenza in una serie di oggetti salvati dalla dispersione, o in una serie di righe scritte, cristallizzate, fuori dal flusso continuo dei pensieri. Italo Calvino, Collezione di sabbia, 1984 Il vero collezionista è un bambino che ha appreso la difficile arte di abitare nelle cose che ha raccolto, senza fine. Marco Belpoliti, Colleziona, colleziona, qualcosa resterà, su La Stampa, 2015 Ciò che nel collezionismo è decisivo, è che l’oggetto sia sciolto da tutte le sue funzioni originarie per entrare nel rapporto più stretto possibile con gli oggetti a lui simili. Questo rapporto è l'esatto opposto dell’utilità, e sta sotto la singolare categoria della completezza. Cos'è poi questa «completezza»? Un grandioso tentativo di superare l'assoluta irrazionalità della semplice presenza dell'oggetto mediante il suo inserimento in un nuovo ordine storico appositamente creato: la collezione. Walter Benjamin, Scritti 1906-1940 [1] È raro che i collezionisti si presentino al pubblico come tali. Desiderano passare per scienziati, per esperti, all'occorrenza anche per proprietari, ma molto di rado per ciò che pure soprattutto sono: per amatori. Walter Benjamin, Scritti 1906-1940 I collezionisti sono fisiognomia del mondo delle cose. È sufficiente osservarne uno e badare a come tratta gli oggetti della propria vetrina. Si direbbe che appena li tiene in mano appaia ispirato da essi, abbia l’aria di un mago che attraverso di essi guardi nella loro lontananza. Walter Benjamin, Scritti 1906-1940 I collezionisti sono persone dotate di un istinto tattico; secondo la loro esperienza, quando vanno all'assalto di una città sconosciuta, la più piccola bottega di un antiquario può rappresentare un fortino e la più sperduta bancarella una posizione chiave da conquistare. Walter Benjamin, Scritti 1906-1940 Il collezionista è il vero inquilino dell'intérieur. Egli si assume il compito di trasfigurare le cose. È un lavoro di Sisifo, che consiste nel togliere alle cose, mediante il suo possesso di esse, il loro carattere di merce. Ma egli dà loro solo un valore d ’amatore invece del valore d’uso. Walter Benjamin, Scritti 1906-1940 [1] Il collezionista si trasferisce idealmente, non solo in un mondo remoto nello spazio o nel tempo, ma anche in un mondo migliore, dove gli uomini, è vero, sono altrettanto poco provvisti del necessario che in quello di tutti i giorni, ma dove le cose sono libere dalla schiavitù di essere utili. Walter Benjamin, Scritti 1906-1940 [1] Il motivo più recondito del collezionista può essere forse cosi circoscritto: egli intraprende una lotta contro la dispersione. Il grande collezionista è originariamente toccato dalla confusione, dalla frammentarietà in cui versano le cose in questo mondo. Walter Benjamin, Scritti 1906-1940 [1] La definizione più azzeccata della comunità degli autentici collezionisti è quella dei fedeli del caso, degli adoratori del caso. Non solo perché sanno benissimo che le loro proprietà devono il meglio al caso, ma anche perché vanno essi stessi a caccia, nelle loro proprietà, delle tracce del caso, perché sono fisiognomici convinti che non vi è nulla che possa capitare alle cose di tanto stravagante, imprevedibile, inavvertito da non lasciarvi le sue tracce. Walter Benjamin, Scritti 1906-1940 [1] La figura del collezionista, che per l’osservatore risulta col tempo sempre più affascinante, non è finora stata riconosciuta come merita. Si potrebbe credere che nessuna figura avrebbe potuto allettare più di questa i novellieri romantici. Walter Benjamin, Scritti 1906-1940 [1] Per il collezionista, in ciascuno dei suoi oggetti è presente il mondo stesso. Walter Benjamin, Scritti 1906-1940 Se le collezioni pubbliche sono socialmente meno problematiche e scientificamente più utili di quelle private, sfugge loro la più grande chance di queste ultime. Il collezionista usa la propria passione come la bacchetta del rabdomante, che gli permette di scoprire fonti nuove. Walter Benjamin, Scritti 1906-1940 [1] Il fascino d'una collezione sta in quel tanto che rivela e in quel tanto che nasconde della spinta segreta che ha portato a crearla. Italo Calvino, Collezione di sabbia, 1984 Si può e si deve raccogliere - in modo intelligente e piacevole - tutto ciò che amiamo e che appartiene alla persona amata, anche se non abbiamo una casa o un museo a disposizione, perché la poesia degli oggetti collezionati ne è l'autentica dimora. Orhan Pamuk, Il museo dell’innocenza, 2008 La vera casa di un autentico collezionista deve essere il suo museo. Orhan Pamuk, Il museo dell’innocenza, 20082 punti
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Grazie per l'invito, cercherò di fare il possibile per essere presente a questo bellissimo incontro per ritirare la mia copia dello speciale e per conoscervi di persona. Enrico2 punti
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Ricordiamo Milano. Questo scorcio sul castello può essere solo di due case a destra e a sinistra Via Bettino Ricasoli, svolta Piazza Castello. Vero alberi già cresciuti.2 punti
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Ecco le nuove foto fatte con luce naturale. Da queste nuove ho notato i punti di verde che dovro' far "saltare"2 punti
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Mi sono posto lo stesso problema poco tempo fa. La mia conclusione, del tutto personale, è che anche queste emissioni sono frutto del loro tempo, delle richieste del mercato, del modo di concepire la moneta, dell'interesse per certi avvenimenti ecc. Hanno quindi una loro ragione storica pur conducendo una vita diversa dalle monete circolanti (che pure io preferisco). Dal mio punto di vista la collezione (di qualsiasi genere) deve dare emozioni al collezionista e in questo si conclude la sua ragione di esistere. Valore futuro, interesse per i discendenti, sono auspicabili ma secondari e imponderabili.2 punti
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Tempo fa scrissi e lo trovate qui nella Biblioteca Digitale di Lamoneta un collage di storie pubblicate sul forum, ce ne sono alcune che richiamano la tematica del collezionismo tipo : La ruota del collezionista e della vita La fine è il mio inizio ma anche altre allego il link per una lettura e riflessione... onde numismatiche.pdf2 punti
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Altri 2 grossi da un soldo non in bellissima conservazione, ma pultroppo vista anche la rarità bisogna farseli piacere, e devo ammettere anche se in qualcuno c'è il solito foretto a me non dispiacciono affatto. Uno è con il simbolo delle chiave e uno con il simbolo del cappello2 punti
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E' questo l'elemento fondamentale, il rapporto fra le culture, perchè alla fine siamo tutti su questo strabiliante vascello, in balia delle onde, e che solo noi possiamo riuscire a salvare... Certe eventi creano i presupposti per arrivare a navigare tutti sulla stessa magnifica rotta, quella della vera passione... Eros2 punti
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Esemplare Unico in decenni mai visto niente di simile... Questo tondello che ha una sua storia, una storia magica di condivisione e di grandissima amicizia, un tondello che parla e racconta la vita numismatica di tanti appassionati che si sono conosciuti, pure essendo da un capo all'altro della penisola, una storia di passione passione vera... E' incredibile cosa possa racchiudere un semplice tondello... Un giorno racconterò questa grande storia... Nel frattempo questo tondello lo voglio dedicare a tutti quelli che come me credono ancora nei valori e nell'amicizia.. Eros2 punti
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Le strade sono irte, e l'uomo ne è una conseguenza, l'individuo fortunatamente possiede il dono dell'uinicità. Le espressioni danno luogo alle manifestazioni degli amori, come lo è per molti la numismatica, altrimenti non saremmo qui guarda caso ad esprimerci. Al Cordusio attingo da sempre le risorse umane che mi accompagnano in questo meraviglioso trascorso, è una fonte inesauribile di lettura, è infatti è stupendo leggerle.. Ho visto, e vedo appassionati di ogni età, incredibilmente tutti simili, e comunque scorgo anche nuovi adepti che si avvicinano per caso o perchè attratti dagli entusiasmi... Ma la cosa cosa che mi stupisce è la tenacia, che molti hanno come compagna, e il loro pensiero che mi raccontano, e che mi invitano sempre a crederci in ogni cosa che la vita ti dia.. Ho capito che poi alla fine non è mai troppo tardi per iniziare una nuova avventura, e il cominciare tutto da capo, forse a volte è anche un motivo in più per rimettersi in gioco e raccontare agli altri la propria fantastica storia... Eros2 punti
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Un motivo per la quale mi piace la monetazione greca, magno greca e romana provinciale è data dai rovesci delle loro monete dove svariate divinità assumono sembianze pisciformi. Quella che mi piace di più è quella in cui Eros (o cupido che dir si voglia) cavalca un delfino. Mi sono imbattuto in questa rappresentazione ai tempi che furono mentre ripulivo un coloniale dell'Asia minore di Caracalla. http://eroscoin.blogspot.it/2011/03/type-21-eros-riding-on-dolphin.html http://www.ire-land.it/mitologia/divinita/eros.html Presso i Greci numerose divinità assumono sembianze pisciformi oppure sono raffigurate nell’atto di cavalcare delfini e ippocampi; il pesce è sacro, inoltre, ad Afrodite quale simbolo di fecondità e nel mito di Poseidone rappresenta la forza delle acque (il medesimo significato assume presso i romani rispetto a Venere e a Nettuno). Per via dell’assonanza tra “delphi” (delfino) e “delphy” (grembo), esso era simbolo del principio femminile e del grembo da cui si genera la vita. Inoltre, esso era sacro ad Apollo. Nell’inno omerico dedicato a tale dio, si narra che Apollo un giorno si incarnò in un delfino e balzò su una nave di mercanti cretesi diretti a Pilo, dirottandola verso Crisa, il porto ove poi sarebbe sorto il santuario di Delfi e dove egli aveva già ucciso il mostro Pitone. Delfòi stessa (Delfi) si chiamò così appunto da delfìs, delfino. La narrazione prosegue affermando che quei marinai cretesi furono preposti dal dio quali primi custodi e sacerdoti del santuario. Un altro racconto riporta che Dioniso ebbe occasione di chiedere ad alcuni pirati di trasportarlo da Argo a Nasso, ma scoprì un complotto ordito da costoro per venderlo come schiavo. Dopo essere stato legato all’albero maestro della nave, il dio scatenò la sua ira, trasformando i remi in serpenti, aggrovigliando il vascello nell’edera e paralizzandola con tralci di vite, finché i pirati non si gettarono in mare impauriti, trasformati in delfini. Da allora essi sono amici degli uomini e si adoperano per salvarli dai flutti, come espiazione e pentimento dell’antico misfatto. Ai delfini è legato anche il noto mito di Arione, la cui versione più antica è narrata da Erodoto. Arione era un musico di Lesbo al quale era stato concesso dal suo padrone – il tiranno di Corinto – il permesso di viaggiare per la Magna Grecia e la Sicilia, per arricchirsi grazie al suo canto. Allorché volle tornare in patria, i marinai della nave su cui era imbarcato congiurarono per ucciderlo e derubarlo; tuttavia gli apparve in sogno Apollo che lo avvertì del pericolo e gli promise il suo aiuto. Quando i marinai lo aggredirono, Arione ottenne di poter cantare un’ultima volta: al suono della sua voce, un branco di delfini accorse verso la nave e Arione, fidando nell’aiuto promesso, si tuffò in acqua ove venne raccolto da un delfino, che lo condusse illeso a riva. Una volta salvo e al sicuro, Arione dedicò un ex-voto ad Apollo e tornò alla nativa Corinto. In ricordo di quell’evento, Apollo trasformò la lira di Arione e il delfino che lo aveva soccorso nella costellazione della Lira. Gli antichi greci consideravano un crimine contro le leggi dell’amicizia trattenere nelle reti i delfini che vi capitavano, ancor peggio era ucciderli. Questo rispetto e affetto dell’uomo verso il delfino spiega le molteplici rappresentazioni riportate su monumenti ed oggetti d’arte; numerose furono le città sulle cui monete era incisa la figura del delfino: Argo, Sagunto, Messina, Catania, Taranto. In area romana, a parte i parallelismi già ricordati con i culti greci, troviamo ampia dissertazione sui delfini in Plinio il Vecchio, il quale, in particolare, pone il problema della loro natura di mammiferi e del loro modo di respirare, nonché rileva la loro caratteristica di emettere suoni simili alla voce umana e il fatto che essi amano essere chiamati simon(nome con il quale greci e latini li appellavano per il loro profilo camuso; simòs in greco e simus in latino significa difatti “camuso”). Egli scrisse: «Il delfino è il più veloce di tutti gli animali, non solo di quelli marini; egli supera in velocità l’uccello e la saetta. I delfini, contro la natura degli altri animali d’acqua, hanno lingua mobile, corta e larga, poco differente da quella del maiale. Invece della voce producono un gemito simile a quello dell’uomo, hanno la schiena arcuata, il muso schiacciato, che in latino si dice simo e perciò tutti meravigliosamente li conoscono questo nome, Simone, ed hanno caro d’essere così chiamati. Sono i delfini non solo amici dell’uomo, ma anche della musica e soprattutto si dilettano del suono degli organi». Plinio narra di un delfino che, ai tempi di Augusto, visse nel lago Lucrino e divenne amico di un fanciullo, che andava a scuola da Baia a Pozzuoli: ogni giorno il ragazzino montava sul delfino che lo portava a scuola e poi a casa. Poco dopo la morte precoce del bambino, anche il delfino morì di dolore per l’amico perduto. Plinio prosegue con altri fatti, come quello, ad esempio, di delfini che, nel territorio di Nimes in Provenza, accorrono alla voce di pescatori di muggini perché li aiutino nella pesca.1 punto
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Ognuno può raccontare la sua, racconterò la mia che sarà diversa da tutte le altre storie. Inizio' con una bramosia di acquistare un po' casualmente, quello che piaceva, attirava, poi cambio' tutto, in fondo mi incentivo' il forum imparando da grandi che ebbi la fortuna di lavorarci e conoscere personalmente. Fu fondamentale il consiglio di un amico bibliofilo, mi diceva una moneta, un libro, ai tempi ridevo quasi, oggi direi anche due o tre libri, ti permetteranno di capire e conoscere bene il tuo tondello. Mi inserii nel forum in gruppi di studio su certe Monete, tra l'altro ostiche, molto difficili, nel tempo le collezionavo, però cambio' l'approccio degli acquisti, non compravo più per il mero possesso, ma compravo per lo studio, per poterle esaminare nei minimi particolari . Parti' Pavia, Lucca, poi le zecche piemontesi, poi dissi da milanese devo concentrarmi su Milano e su Milano sono ancora, ma in fondo tutto ciò che merita uno studio non fatto ancora o poco fatto mi interessa, ma ormai e' un fatto di accrescimento personale di conoscenze e poi subito di divulgazione, non potrei farne più a meno, divulgare e' mio pensiero finale, nei miei limiti ovviamente ...oggi il Gazzettino rispecchia il mio pensiero, divulgare per tutti e permettere a tutti di scrivere, anche se per la prima volta ...1 punto
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Spesso capita di vedere più attenzione nei piccoli centri, c'è più interesse e forse direi anche amore verso la propria identità . Comunque anche io sono in fondo fiducioso tutto e' potenzialmente possibile, dipende poi dagli uomini e da qualche virtuosa istituzione ....1 punto
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ciao @anto R nel libro sono riportate solo le monete1 punto
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Grazie per l'invito ma il sabato per me è critico, spero di venirvi a salutare presto una domenica mattina al Cordusio1 punto
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E sopratutto se chi è preposto (lo stato) investa di più in vera cultura e non in "altro", metta personale (motivato ... motivandolo) in modo da tenere aperti questi santuari (tutti i musei lo sono dal più grande al più piccolo) e soprattutto che svuotino i famigerati magazzini .... ogni museo ne ha uno ..dove spesso e di sovente i reperti stanno depositati da anni se non oltre a fare compagnia alla muffa.1 punto
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Questo meriterebbe un super topic a parte, non di tratta di essere gelosi o altro delle proprie collezioni e tutti noi troviamo piacere nel divulgare, far conoscere, sapere e vedere .... quello che abbiamo fatto, "costruito" spesso con un bel po' di sacrifici .....senza rubare ne sottrarre nulla a nessuno.... ci viene riconosciuto tutto questo? se si allora tutto è possibile su di un piano sia civico sia sociale, ma siamo certi di questo? Fino a quando alcuni punti sono e resteranno ad interpretazione, temo che il tutto sia un po' complicato. Saluti a buon pomeriggio1 punto
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Ciao, la moneta è autentica, Imitazione greca anonima dello zecchino veneto di Andrea Dandolo. Ne ho trovata una dello stesso conio ma in conservazione nettamente superiore, passata tempo fa in un'asta tedesca. allego le foto1 punto
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Salve E’ l’altro bronzo che mi sono aggiudicato nella recente Münzen & Medaillen GmbH Auktion 46. KÖNIGREICH VON KOMMAGENE. Antiochos IV., 38-72. Bronze. ΒΑΣΙΛΕΥΣ Μ - Ε - ΑΝΤΙΟΧΟΣ ΕΠΙ Drap. Büste mit Binde n.r. Rv. ΚΟΜΜΑ-ΓΗΝΩΝ Capricorn n.r., das Ganze in einem Lorbeerkranz. 12,52 g. BMC 106,1. RPC I,573,3854. Auf Av. runder Gegenstempel: Anker (?). Dunkle, olivgrüne Patina. Gutes sehr schön. E’ casuale il fatto che su questa cartina, a nord della Commagene, sul Mar Nero, si veda Amìso, sede della zecca dell’altro bronzo aggiudicato nella stessa asta. Notare che la specificazione del regno di Antioco IV Epifane è indispensabile per non confondere il sovrano di Commagene che ebbe il regno da Caligola nel 38 d. C. e fu fedelissimo a Roma, con l’omonimo re di Siria della dinastia seleucide, che nel 175 a. C. entrò in possesso del regno grazie all’aiuto dei Romani dei quali era stato ostaggio per 14 anni.1 punto
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Non devi aggiungere nulla nel modulo, altrimenti c’è il rischio che non ti mandino neppure i prodotti preassegnati. Per la FDC 9 valori puoi provare a inviare una richiesta a parte1 punto
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Da oggi in poi ti chiamerò MdZ ..... e poi ce sempre la questione R C sui tondelloni in rame..... ma questo tornese è appena stato sfornato ..... ammetti di che possiedi la macchina del tempo e te li vai direttamente a prendere alla zecca. Buona giornata a te Rocco e come sempre supercomplimenti.1 punto
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Grazie per la condivisione del video @Cristian97! Sembra che per coniare la 5€ bimetallica, abbiano usato i tondelli della 1000 lire 19971 punto
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Per quello che vedo in foto 180€ come minimo... sarebbe da vederla bene in mano per valutarne ogni aspetto tecnico e qualitativo. Anche qui, anticipo che sto ultimando un sistema di grading che non stravolge quello che usiamo in Italia, ma che invece viene completato da una descrizione analitica dei diversi attributi tecnici, che secondo me, passano in secondo piano e non dovrebbero. Questo discorso anche se vale per lo più per tipologie pre-decimali (e meglio ancora per quelle battute a martello), si adatta anche per le decimali. Prossimamente ne saprete di più, sto ultimando alcune cose...1 punto
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Salve , domanda lecita la tua , particolarmente nei Denari ed Antoniniani alcune volte si notano le legende esterne al modulo che sfumano rendendo non nitida la scritta , e' quello che in gergo numismatico si chiama "debolezza di conio" , come se l' addetto al conio avesse impresso poca forza di battuta sul tondello ancora vergine ; probabilmente invece questa anomalia potrebbe dipendere dalla diversa plasticita' dell' argento rispetto ad esempio al bronzo che alcune volte ha prodotto questo aspetto sfumato . Questo "difetto" di conio , unito ad altre caratteristiche , in genere e' sintomo di garanzia antica , come nel caso della moneta postata .1 punto
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E meno male che erano quelle più cattive!!! Gia solo a guardare la "luce" del campo del rovescio c'è poco da essere cattivi! Avrà anche dei segni da contatto al dritto, ma rimane un esemplare indubbiamente molto godibile per questa tipologia monetale secondo me. Dagli il tempo di farsi un "bel vestitino"1 punto
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Carissimi, eccomi nuovamente a voi, stasera, ops stanotte voglio donarvi un tondello speciale, qualcuno a cui piace molto questo nominale rimarrà piacevolmente colpito, gli altri penso apprezzeranno per la particolarità dello stesso, e per la sua inconsuetudine.. Si, non pecca certo per bellezza, non pecca certo per qualità, ma è li il suo fascino sta nell'esser inaspettato, un pò come a volte è la nostra vita... Eros1 punto
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Nel costo di ogni singola moneta è inclusa anche la spedizione... Mi permetto di ricordarlo, giusto perchè io stesso lo dimentico sempre, e quindi prendendo più pezzi per alcuni articoli... pago più volte la stessa spesa postale... Menomale che provvedono poi loro a versare sul saldo le somme eccedenti ... Su questo sono precisi e onesti!1 punto
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Kaiser Wilhelm's ritratto di Giubileo (1913) è stato adattato per uso normale-emissione ed ha fatto la relativa apparenza iniziale quello stesso anno su questo 1913a parte prussiana del 5-mark. Wilhelm stava invecchiando, e il suo 1888 ritratto bisogno di aggiornamento, ma è difficile immaginare una somiglianza che avrebbe giocato in stereotipi stranieri del Kaiser più pienamente di questo "busto militare". Come la nuova emissione regolare ritratto, sarebbe, presumibilmente, hanno continuato il-assenza prima guerra mondiale. Ma la prima guerra mondiale fatto intruso, per ragioni non estranee a questo ritratto. La cosa buffa è che era Hindenburg che divenne l'icona del popolo, e il povero Wilhelm fu presto spinto in secondo piano. Statue di legno di Hindenburg sono stati istituiti in diverse città tedesche, e per un prezzo people potrebbe martello chiodos in loro, contribuendo a farli, infine, in monumentos a "l'uomo di ferro." A Berlino le unghie di ferro costano un solo segno. Ma c'erano chiodi d'argento e chiodi d'oro troppo, sicuramente solo piatto, che potrebbe anche essere acquistati. A Berlino le unghie d'oro costano venti marchi. E le unghie argentate di mezzo-strada? Un pezzo di 5-Mark come questo avrebbe fatto il lavoro esattamente. v. ------------------------------------------------------------------------- Kaiser Wilhelm’s Jubilee portrait (1913) was adapted for regular-issue use and made its initial appearance that same year on this 1913a Prussian 5-mark piece. Wilhelm was getting older, and his 1888 portrait needed updating, but it’s difficult to imagine a likeness that would have played into foreign stereotypes of the Kaiser more fully than this “Military Bust.” As the new regular-issue portrait, it would, presumably, have continued on—absent WWI. But WWI did intrude, for reasons not unrelated to this portrait. Funny thing is, it was Hindenburg who became the people’s icon, and poor Wilhelm was soon pushed into the background. Wooden statues of Hindenburg were set up in several German cities, and for a price people could hammer nails into them, helping to make them, finally, into monuments to “The Iron Man.” In Berlin the iron nails cost a single mark. But there were silver nails and gold nails too, surely only plate, that could also be bought. In Berlin the gold nails cost twenty marks. And the middle-of-the-road silver nails? A 5-mark piece like this one would have done the job exactly. v.1 punto
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Ma certo! Nell'attesa che arrivi la monetina condivido con voi uno dei Tari' di Ferdinando II che mi fu proposto dal grande Roland Becker, il 1839. Ricordo che mi disse al telefono: "La prenda è introvabile in questa conservazione". Devo ammettere che al momento la sua affermazione mi sembro' un tantino esagerata, non osai contraddirlo per il grande rispetto che avevo nei suoi confronti e per la sua esperienza sulle monete Napoletane. Ebbene, il tempo mi ha confermato l'esattezza della sua confidenza.1 punto
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Siamo in vena di lacrimoni di malinconia a quanto vedo Mi accodo pure io allora: 1989 Tears For Fears, Sowing the seeds of love1 punto
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Io posso anticipare che i numeri di serie sulle attuali banconote non sono affatto una novità e per chiarire questa affermazione rinvio, nel frattempo, alla lettura di questo articolo: https://www.academia.edu/29688676/F._De_Luca_Le_numerazioni_alfabetiche_sulle_monete_greche_le_antenate_degli_attuali_numeri_di_serie_sulle_banconote_PANORAMA_NUMISMATICO_Settembre_2016 Ma non vi preoccupate vi dirò tutto in maniera chiara e lineare il 17 marzo....1 punto
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Ricordiamo per i soci e per gli amici della penisola, questo nuovo appuntamento che l'Associazione di Quelli del Cordusio, propone a tutti gli appassionati. Un momento per avere anche l'occasione di conoscerci...1 punto
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Bellissimo il tris...le due corone e la M mancante Io non l'avrei certo lasciata lì...le conservazioni in certi casi passano in secondo piano. Un colpo da cecchino nella giungla della baia... Gran belle davvero amico Rocco1 punto
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.....stavo visionando un po di monete Napoletane sulla baia, di tutti i tipi e di ogni conservazione, perchè mi piacciono tutte. Molte foto sono illegibili e molte monete inguardabili per lo stato in cui si trovano. Clicco sulle immagini e ingrandisco le monete per osservarle meglio. E questa volta in un lotto di 6 monete mi trovo un 5 Tornesi del 1819 ridotto molto male, vissuto e pieno di colpi ai bordi.....a memoria rileggo tutte le parole delle legende e qualcosa attira la mia attenzione: Nella parola SICILIARVM....manca la M! Ricordo di averne visto solo altri due quest'anno. Cosa avreste fatto al mio posto, lo avreste lasciato....anche se malridotto? Ho preso solo lui nel lotto, contento il venditore di aver tolto un "rottame" e contento io per aver trovato un'altra variante. Arrivato oggi e fotografato insieme ai due gia' in collezione.1 punto
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Ciao a tutti gli Utenti, era un bel po' che non scrivevo, ma nel frattempo ho aggiornato le schede dei 2 € commemorativi: spero siano di gradimento Attendo vostri commenti Emissioni 2004 2017-ilovepdf-compressed.pdf Iintroduzione I 2 € commemorativi versione aggiornata al 2017-ilovepdf-compressed.pdf I 2 copertina.pdf1 punto
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