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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/01/18 in tutte le aree
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Buonagiornata, vi posto questa monetona per avere anche un vostro parere sulla conservazione e conseguente valore di mercato, non seguendo moltissimo questa monetazione a parte qualche piastra da 120 grana e i quattrini dei reali presidi stavo pensando di metterla in vendita; sono tanti anni che oramai è con me perciò volevo rendermi un pochino conto di quanto potrebbe essere un giusto prezzo di realizzo. Grazie. Oncia da 30 Tarì del 3° tipo Argento 854% 0.47mm 68.30gr Contorno rosette tra ornamenti Conio di 3 classe zecca Palermo @gennydbmoney, ho aggiunto le foto del bordo4 punti
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Quando sento parlare di aumentare il controllo sulle persone comuni per avere più sicurezza contro i criminali mi vengono in mente sempre queste parole di Benjamin Franklin: "Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per acquisire un po' di sicurezza momentanea, non merita né la libertà né la sicurezza." Ti dirò: io sono per la libertà di scelta sempre e comunque. Se si vogliono liberalizzare i pagamenti POS anche per piccole cifre senza spese a carico del venditore e del compratore ben venga come sistema per dare una ULTERIORE LIBERTA' di scelta alle persone. Sarà poi il sistema ad autogovernarsi e decretare sul lungo termine il successo o meno di questo modo di pagare rispetto al contante. Poi il (giusto) guadagno della Banca sarà spalmabile sulla tenuta conto, sul rilascio della carta o su altre mille voci. Attualmente invece l'atteggiamento di chi dai piani alti spinge per l'abolizione totale del contante è molto molto ambiguo ed è palesemente non improntato all'ampliamento delle libertà individuali quanto alla loro contrazione. Quotidianamente poi assistiamo a varie furberie tramite questa modalità di pagamento attuate dalle stesse Banche come questa qui nei distributori di benzina (visto che li hai tirati in ballo) e che immagino sarà nota ai più e di cui già vi sarete accorti. http://www.ilgiornale.it/news/cronache/strano-addebito-sulle-carte-quando-si-fa-benzina-1250310.html Sempre per rispondere al tuo invito a meditare si potrebbe anche aggiungere che per stroncare alla radice i problemi di furti, rapine e crimini vari in passato c'è stata gente che ha ben pensato di abolire direttamente la proprietà privata così non c'era nulla da rubare... Però pare che non sia andato benissimo come esperimento. Saluti Simone3 punti
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La RVS di Petrus mi sembra abbastanza evidente...e il quattrino di Bologna presenta sempre San Petronio...(PETRON)IVS.... Secondo Bellesia il quattrino di Novellara semplicemente non esiste e le chiavi incrociate a due occhielli penso non lascino molti dubbi... Ciao Mario3 punti
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Parlando di Polanyi credo che alcuni suoi testi siano ancora fondamentali per capire le economie antiche e studiarle con un approccio metodologico più corretto e meno anacronistico: La sussistenza dell'uomo. Il ruolo dell'economia nelle società antiche (1977), Einaudi, Torino 1983. Traffici e mercati negli antichi imperi. Le economie nella storia e nella teoria (1957), con Conrad M. Arensberg e Anne Pearson, Einaudi, Torino 1978. Economie primitive, arcaiche e moderne (1968), Einaudi, Torino 1980. Tra l'altro il primo testo contiene anche un'interessante capitolo sulla funzione della moneta nella Grecia antica. Un altro volume molto interessante che contiene più saggi spazianti dalle civiltà mesopotamiche a Roma e che tratta in maniera particolare la funzione della moneta nelle economie antiche è: Il regolamento degli scambi nell'antichità (III-I millennio a.C.), 2003, Laterza / a cura di Nicola Parise e Lucio Milano3 punti
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E io non vorrei essere un qualunque cittadino di quella società o suo corrispondente moderno, costretto o meno a morire ammazzato o di fatica per soddisfare i deliri del pazzo di turno che ha per capo assoluto. Dovrebbe essere di monito anche a certi squilibrati ignoranti di oggi che sognano qualcosa di simile.3 punti
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Ogni area del collezionismo numismatico esige studio per riconoscere la originalità della moneta ed evitare l'acquisto di una moneta falsa. Per la medaglia papale , poichè i coni non divenivano proprietà statale, ma rimanevano nella proprietà dell'incisore, c'è il problema dei riconi, legato al legittimo utilizzo dei coni originali. E' noto che il Pontefice commissionava le medaglie annuali o straordinarie per gratifiche alla corte pontificia o per doni di rappresentanza; il collezionismo si riforniva dalla bottega degli incisori per acquisti coevi e anche per acquisti in tempi successivi. Molti dei coni antichi andarono perduti; tuttavia in massima parte furono raccolti dalla famiglia Hamerani, che corrispondeva alle richieste di collezionisti e devoti con un campionario presente nella sua bottega. Va anche detto che per la medaglistica antica non mancano i falsi , ricavati (in epoca o successivamente) da privati con il procedimento della fusione. Il collezionista impara abbastanza facilmente a riconoscere la medaglia copia fusa da originali coniati (anche se alcune fusioni a cera persa sono davvero ben eseguite). Lo aiuta la riduzione del diametro, che vale sia per copie fuse da medaglie coniate, sia per fusioni postume da medaglie originariamente fuse. Per le riconiazioni postume l'apprendimento è un po' più difficile, ma sono indici predittivi: a) il progressivo logoramento del conio, che si traduce in imperfezioni del prodotto (quando il conio diveniva sostanzialmente inservibile, veniva spesso rifatto e in questo caso emergono sempre alcune differenze e quindi il riconoscimento è facilitato); b) il colore del metallo e delle patine; c) il bordo, che è imperfetto nelle coniazioni antiche (fino al 1700) per uso di tecnologie diverse rispetto medaglistica moderna; Infine sono di grande aiuto le ottime pubblicazioni (soprattutto il CORPUS di Adolfo Modesti), che illustra le sostituzioni dei coni nel tempo (illustrando le piccole differenze) e soprattutto tutti i riconi anomali (anacronistici o ibridi), cioè quegli accoppiamenti diritto/rovescio, che non esistevano in origine e potevano nascere da intenti lucrativi (costruzione di medaglie rare). Per il momento mi fermo qui e rinvio ad altra puntata il discorso dei riconi Mazio (a decorrere dal 1820 circa) o riconi di medaglie private moderne, se c'è interesse. Tuttavia, vorrei da subito incoraggiare alla collezione, precisando che per la medaglistica ufficiale papale dal 1820 ad oggi non esistono riconi (ci può essere qualche copia fusa!) e chi inizia a fare la collezione di questo periodo ha il tempo sufficiente per un buon apprendimento sui riconi delle medaglie antiche. Noi vecchi siamo cresciuti così facendo esperienza contestualmente all'avvio di una collezione sicura; oggi c'è il vantaggio della disponibilità di pubblicazioni , che davvero aiutano.3 punti
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quello che hanno potuto vedere e toccare, non sono molte ma significative3 punti
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eccomi ad illustrare il "mio salto di qualità" ore 8 mi presento al Liceo scientifico di Borgomanero (provincia di Novara) su richiesta di un mio amico professore in questa scuola, gli studenti dalla 1° alla 5° vengono suddivisi in base alla loro scelta di argomento (vedi elenco allegato) una trentina di alunni hanno scelto NUMISMATICA, con piacere vedo che sono presenti anche alunne queste "lezioni" sono autogestite dagli studenti in due giorni di due ore per "corso" l'argomento portato è "Parlar di monete" sono state due ore passate con giovani attenti e interessati, forse anche per curiosità della materia alla fine potevano fare domande, vedere e toccare un campione di monete vario, dal sesterzio romano al due scudi di Genova oppure dal denaro scodellato di Milano alla moneta dell'assedio di Palmanova allego anche delle foto, poi il comitato studenti mi farà avere le loro e le inserirò3 punti
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Ciao a tutti. Ottima moneta @zenzero, rinnovo i complimenti che ti ho fatto in pvt qualche mese fa Pure io...purtroppo sono monete che non trovi mai mai mai in saldo... e io sono come la classica casalinga-economa, vivo di saldi e di spese attente quindi me la sogno...i 30 tarì ti sventrano il portafoglio e la casalinga che è in me farebbe un infarto2 punti
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E dove sarebbe stata utilizzata questa banconota da una lira con quel timbro? Forse nel Moristraüss transmeridionale? o per l'Occupazione delle isole minori del Cianökistan?2 punti
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@leonumi67 @Brios al momento trovata la seconda moneta, manca ora la prima; Pisidia, Prostanna. Circa 1st Century BC. Obverse: Mount Viaros within dotted circle. Reverse: PR-OC Tree. References: SNG Paris 1706. SNG von Aulock 1754 Scarce. Size: 14mm, 2.11g. Trovata anche la prima; Prostanna, Pisidia, Autonomous coinage, 50 BC-50 AD. AE15. Rocs of the mountain Viaros. PROS, tree. SNG Righetti 1417; SNG France III 1706; Waddington 3796; BMC 1. With permission of Roland Müller, 2013. Grazie a voi per gli interventi2 punti
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Innanzitutto grazie a tutti per l'aiuto Purtroppo sono stata subito scoperta, il mio ragazzo frequenta il forum ed è stato lui ad avvertirmi delle nuove risposte. Posso comunque dirvi che è molto contento della "sorpresa" che fra poco gli arriverà. Mi sarei dovuta informare meglio sulle sue abitudini numismatiche... Ciao @cliff, stiamo insieme da 7 anni e conviviamo da quasi 4 e per quel che mi riguarda sono molto contenta del suo hobby, non mi dà nessunissimo fastidio, anzi penso che sia una cosa nobile Grazie ancora a tutti2 punti
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Io mi auguro che anche la grande avventura che stiamo intraprendendo sia nel mondo reale che in quello virtuale qui su Lamoneta possa avere questa colonna sonora, CAMMINARE INSIEME, PER DARE BENE E RICEVERE GIOIA. E' il segreto di ogni ambito Associativo questo.... fare, divertendosi se si riesce e dare qualcosa agli altri, mi auguro che sia così per noi e per tutti quelli che vorranno....bisogna crederci e volerlo però...questo si ....2 punti
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Questi sono i capolavori della vita, queste sono le speranze per cui vivo, questo è quello che vorrei vedere tutti i giorni nella nostra penisola... Uomini a braccetto della passione che come te diulgano con tutto l'amore che li contraddistingue... Bravissimo una lode e un gran plauso... Eros2 punti
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Bertolami - lotto 2411 - Clemente Xi anno XIV Argento aggiudicata a € 800 + dir2 punti
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Certamente si, lo spirito dell'evento e' anche questo cercare di far raccontare numismatica e storia a più relatori che siano portatori di conoscenze di vari periodi storici ma soprattutto di ambiti geografici diversi. E perché ? Per far appassionare, coinvolgere, unire se possibile... Certo il richiamo al Sud e' evidente, ma non solo a quello, un tentativo di riunire e far partecipare e poi dialogare e vedere di stringere rapporti e sinergie che vadano oltre la Giornata stessa. Credo che sarà una delle nostre missioni questa, certamente non l'unica, ma il cercare di coinvolgere un po' tutti quelli che avranno piacere e' nei nostri desideri, e non necessariamente deve essere sempre fatto a Milano... Ho molti difetti, ma certamente non quello di essere criptico , perché poi lo dovremmo essere in un ambito associativo di puro e solo volontariato senza alcun scopo di lucro ? Credo che Colori e Monete sia qualcosa che va oltre l'evento stesso, una opportunità per molti di ambiti ed estrazioni differenti da cogliere, se vorrete sarete nostri nostri ospiti al De la Ville dove vi aspettiamo anche solo per un saluto ....2 punti
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Comunque per me è una delle più grandi scoperte dell'archeologia mondiale2 punti
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Quando si pronuncia questa parola magica, si entra nella vita, si compie un'atto di coscienza, ci si avvicina alla consapevolezza, si riordina l'animo.. Ma qui vi si può scorgere l'infinito perché delle cose, la meravigliosa avventura che l'appassionato ricerca da sempre, il perdersi costantemente, e nell'oziar semplicemente con i suoi amati tondelli. La cosa che mi aggrada maggiormente di questa stupefacente scienza, è ciò che ne consegue dal punto di vista emozionale, poiché quello nozionistico e tecnico, e privo di sfumature, anche se il colore lo pervade. Ogni dì, raccolgo le suscitate emozioni ch'egli mi dona, attingo dall'inaspettata visione, il dolce provar del mio iride.. Questo semplice nominale, questo riflesso, questo esser stato d'altri, questo osservar, questo rimirar, questo aver sperato, questo aver cercato, questo ascoltar il silenzio del tempo.. Ricondurmi voglia sempre più che mai, lusingandola nell'attrarmi al suo continuo richiamo costante alla parola passione...2 punti
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Chissà che ne penserebbero gli esperti di araldica, del blasone della famiglia francese "cure-dents"? a quando le sue origini?? Che significato quella croce su sfondo bianco? Io, ad esempio, facendo un ipotesi, abbino il bianco ad un pulizia dentale ben accurata...il fiocco, ma potrei sbagliarmi, mi sembra in filo interdentale, altro richiamo chiaro all'igenistica dentale.. Anche se trovo strano vedere il ramo di lauro e di quercia e non quello di salvia. Salvia che è un altro vecchio rimedio per denti bianchi e gengive sane...mah? Probabilmente la più antica famiglia di dentisti d'oltralpe ???2 punti
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Vi chiedo solo: prima di schierarvi a favore dell'abolizione del contante vi siete informati sui costi che le nostre "simpatiche" banche applicano agli esercenti? Sapete che più il commerciante è piccolo e "povero" più questi costi incidono? Sapete che alle realtà commerciali che non offrono abbastanza movimentazione attraverso il pos viene negato il servizio a meno di non impegnarsi a versare un canone in caso di mancato introito movimentato? Tutti in coro: "aboliamo il contante, aboliamo l'evasione!". Secondo voi i grandi evasori operano attraverso la mancata emissione dello scontrino e contante nel materasso? Non trovate singolare che si voglia permettere di pagare ovunque il cliente tramite pos ma i costi vengano accollati unicamente agli esercenti? A chi credete giovi tutto ciò? Al consumatore? A tutti i consumatori o solo ad una parte? Per caso non vi viene in mente che coloro che veramente saranno avvantaggiati siano gli operatori della grande distribuzione e soprattutto (come sempre) le banche? Veramente volete che una parte di ogni transazione, anche la più piccola, anche il pane quotidiano, vada a rinpinguare i guadagni dei "poveri" banchieri? Non vi sembra stolto continuare a "tassarci" per avvantaggiare gli istituti bancari? Probabilmente no; non siamo piccoli esercenti evidentemente. Il problema tocca ad altri ed allora possiamo cavalcare l'onda dell'idealismo: "eliminiamo il nero! Come non conta". Conta invece, conta. C'è chi fa questo lavoro, lotta contro l'evasione. Non può portare risultati senza che una parte della società debba essere TASSATA direttamente dalle banche?. Possiamo ancora sperare che la "governance" bancaria ed il "governo" siano entità distinte? Ma poi, una volta ottenuta la percentuale desiderata in ogni transazione, spero in un futuro lontano, costoro si accontenteranno? Sicuri che oltre ciò che è dovuto dall 'esercente non si spingano a chiedere una parte anche a voi......illuminatissimi consumatori. Buona giornata da persona a cui piacerebbe poter scegliere.2 punti
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Nel Circolo del Cordusio su Lamoneta stiamo parlando ora di argomenti fortemente correlati, credo di far piacere a chi può essere interessato interagire sia di qui che di là a postarne il relativo link. In fondo il gruppo, lo stare insieme, il cercare degli obiettivi comuni, la gioia che ti può dare tutto questo se li raggiungi sono tematiche e riflessioni complementari, vediamo se riusciamo a riflettere ancora su questo, certamente lo spirito associativo, che c'è anche in numismatica, ci deve portare a qualche pensiero... Vediamo se vogliono intervenire @roman de la rose@Asclepia@Sirlad, una doppia chance ora sia qui che nel Cordusio....1 punto
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Bravi a chi mi ha preceduto, confermo che sono della prima metà del XVII sec. in bronzo/ottone, ovali con estremità a piolini o pomellate, direi rara quella con S. Tommaso d'Aquino, ciao Borgho1 punto
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Ciao! Rileggendo il Papadopoli "Sul valore della moneta veneziana" si sa che il ducato d'oro veneziano aveva nei confronti della lira veneziana, i seguenti controvalori: 1517 = 6:10 1520 = 6:16 1529 = 7:10 1562 = 8: -- 1573 = 8:12 Se è vero che il dinaro d'oro egiziano aveva un peso simile al ducato d'oro veneziano (il titolo?), può essere che il numero 8 impresso come contromarca, corrisponda a 8 lire veneziane? Se la contromarca fosse stata apposta sul dinaro intorno al 1562, avremmo la soluzione. Pitsillides cita i bisanti, aggiungendo tra parentesi (gros), intende "grossi veneziani" 8 pari a 8 bisanti? E' una equivalenza? Il "grosso veneziano" cessa di essere coniato ufficialmente con il doge Cristoforo Moro (1471), certamente è sopravvissuto quello di conto, ma non ho riferimenti per determinarne il valore corrispondente alla lira veneziana; non so nemmeno per quanto potrebbe essere stato usato. So solamente che al 1429 il grosso corrispondeva a lire veneziane 1,649. Col passare del tempo non poteva che diminuire questo controvalore (pensa che nel 1399 valeva 1,951) e - forse - all'epoca della contromarca la corrispondenza poteva essersi ridotta a 1. Se così fosse, 8 grossi sarebbero potuti equivalere a 8 lire veneziane. Che dici? saluti luciano1 punto
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Belle! anche secondo me prima metà del xvii secolo la prima S.Antonio da Padova e S.Francesco d'Assisi la seconda Madonna del Rosario e.......? Attendiamo Borgho.1 punto
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Io qui farei più che altro i complimenti al venditore. Credo sia oggettivamente difficile riuscire a vendere questa moneta.1 punto
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Se non frequenta il forum, DOPO che gli hai fatto il regalo, digli di venirci a trovare, se è davvero appassionato vedrai che ne sarà contento petronius1 punto
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E questo e' quello che piu' interessa , per il resto ogni epoca ha avuto e forse avra' i suoi megalomani .1 punto
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A me farebbe comodo continuare a ricevere le brochure, a prescindere dai moduli e dall'acquisto on line..., semplicemente perchè le ho tutte sin dalla prima emissione in euro, e inserite in un porta listino per me sono come una sorta di catalogo ufficiale... Capisco che potrei ottenere lo stesso contenuto tramite file..., ma prediligo il cartaceo.1 punto
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2 ½ Kreuzer 176X MARKGRAFEN ALEXANDER FÜR DAS FÜRSTENTUM BRANDENBURG-ANSBACH https://www.acsearch.info/search.html?id=26488091 punto
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l'ho guardato tutto: molto interessante. poi ci lamentiamo di come viviamo noi al giorno d'oggi. non vorrei essere uno degli operai dell'esercito di terracotta...1 punto
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ANTICIPAZIONI ASTE MEDAGLIE PAPALI FEBBRAIO 2017 Qualche sera fa, quasi contemporaneamente, in due aste esperite in parti diverse del mondo (BERTOLAMI a Roma e HERITAGE in U.S.A.), alcune medaglie papali in argento, quasi in toto facenti parte della serie storica delle annuali, certamente non particolarmente rare, ma in alta conservazione e con affascinante patina iridescente, sono state aggiudicate a prezzi eccezionali. Faccio un sintetico elenco. ASTA BERTOLAMI live n. 54 (prezzi di aggiudicazione esclusi diritti 20%) Leone XIII - anno XVII - € 130; Pio X - anno IV - € 170; Benedetto V - anno V -€ 120; Pio XI - Anno I - € 280; Pio XI - anno III - € 170; Pio XI - anno VI - € 340; Pio XI - anno VIII - € 240; - Pio XI - anno IX - € 240; Giovanni XXIII - Str. Premio Balzan - € 110: ASTA HERITAGE 271808 del 25.2(penso che i prezzi di aggiudicazione pubblicati siano comprensivi di diritti di asta) Pio IX - anno II - lot 36171 - USD 264; Leone XIII - anno I - lot 36173 - USD 204; Leone XIII - Anno V - lot 36174 - USD 444; Leone XIII - anno XIII - lot 36175 - USD 492; Pio XI - anno I - lot 36176- USD 1.440 (!). Il vecchio collezionista annota che qualche amico è stato travolto dal fascino di questi esemplari e da una libidine di possesso tale da non ragionare sul costo. Ovviamente ha consapevolezza che una tale infatuazione non si protrarrà all'infinito; ma ricava anche la conferma del fascino di questa collezione, un po'sottovalutata.1 punto
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Il seriale è contraddistinto dai numeri e non dalle lettere, quindi serie 85 e serie 86, l'intero stampato di questo specifico decreto Carli-Pacini va da A 51 a J 86 , il precedente Carli-Ripa andava da A 1 a Z 50, mentre il successivo Carli-Lombardo va da K 86 a J 111. La banconota in questione è una serie 79, come specificato le lettere non entrano in gioco. In teoria non entra a far parte del contingente della carta bianca, purtroppo non sono stati individuati con sicurezza matematica le Carli-Ripa del '68 carta bianca, si pensa (il catalogo Alfa ne fa menzione) che dovrebbero essere quelle con combinazione alfanumerica da A 85 a J 86 A tutto questo bisognerebbe averla in mano, con questa immagine è quasi impossibile dare un'opinione. Ci vorrebbe una foto come questa:1 punto
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Per Napoli va sempre fatto un discorso a parte, ma questo lo dico da sempre, la rarità dipende da tanti fattori, pur della stessa tipologia, pur dello stesso millesimo.. Infatti lo stato conservativo ne può determinare ciò, ne consegue che una moneta considerata comune, possa per il suo alto stato conservativo divenire nc. o addirittura rara.. Questa è comune, però è anche vero che poi così tanto comune non lo sia se rapportato a tanti altri Tondelli.. Ribadisco un simbolo per Napoli per iconografia... Meravigliosamente Sebeto.. Eros1 punto
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Bravo, bravo @ambidestro , quello che intendo per divulgazione, poi però bisogna farla, io credo che questa rimarrà dentro di te come una delle più belle soddisfazioni e gratifiche di vita e numismatica più di qualunque carica, onorificenza, medaglietta, questo e' il vero e concreto dare alla collettività e in questo caso anche per i nostri giovani ! Sono orgoglioso e felice che tu sia in Lamoneta ma anche nella nostra Associazione !1 punto
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Black out e semplici guasti sono eventi casuali, riparabili dopo un certo tempo pur con un certo danno. Quello di cui i paladini del tutto-cash non si rendono conto è che la guerra si combatte e si combatterà sempre più coi computer oltre che con le armi, che nonostante questo non spariranno mai. Ed è molto più facile, meno costoso e soprattutto meno pericoloso per l'attaccante usare questi mezzi piuttosto che cominciare con le cannonate: paralizzare il sistema di pagamenti (come parzialmente già successo in Estonia nel 2007) di un paese che dipende così tanto dai sistemi informatici da non avere nemmeno più una valuta fisica avrebbe effetti semplicemente devastanti. La lezione estone non è bastata, anche perchè poco se n'è parlato fuori dall'Estonia e dagli ambienti militari, ma sono certo che prima o poi si comincerà a capirlo.1 punto
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Meravigliosa discussione, complimenti vivissimi a tutti. Io non ne ho tanti di cavalli, ma mi piacerebbe postare foto del primo di cui sono entrato in possesso.1 punto
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Venerdì farò un "salto di qualità" dalle elementari al liceo, spero di esserne all'altezza, vi terrò informati anche con foto (spero che i ragazzi "maturi") trovino l'argomento di loro interesse.1 punto
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Salve a tutti. Discussione interessantissima dai risvolti da seguire con attenzione. L'esemplare in oggetto (sui nostri Cataloghi la varietà con S rovesciate è segnata alla nota 4 ed è portata come R: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIV1/24), poi, è molto particolare: stiamo parlando di una moneta dallo stile insolito (a me sembra più rozzo rispetto agli esemplari "canonici" che siamo abituati a vedere), dal peso di gran lunga calante (di solito il peso medio si aggira intorno ai 4,58 g.) e con evidenti "errori" nelle legende. Sarei curioso di sapere com'è il taglio di queste monete, liscio o con la solita treccia in rilievo? Il peso calante è giustificato da un tondello più sottile, ma le particolarità evidenziate sono troppe per accostare queste monete alle tipologie simili, ma con caratteristiche diverse, nella "norma". Da una prima analisi, dalle foto che si vedono qui, non mi sembra che i due esemplari postati si possano considerare dei falsi d'epoca, anzi, a me danno l'impressione di essere coevi e in argento così com'erano gli altri nominali da 20 grani. Né le differenze sopra riscontrate sono sufficienti a dire che una moneta simile sia un falso. Lo stile rozzo ed il peso calante, così come gli "errori" nelle legende, secondo me, avrebbero una ragion d'essere negli avvenimenti storici di quell'anno, il 1798. Perché produrre delle monete di taglio medio-basso (quindi a largo spettro di circolazione e per usi quotidiani), di peso calante (all'epoca, pesando la moneta se ne sarebbero sicuramente accorti) e con dei caratteri così "diversi" (rozzi) da distinguersi palesemente dalle coniazioni coeve "normali"? Secondo me si trattò di necessità: in pratica, avevano bisogno di moneta sonante in circolazione e produssero altri nominali di questo tipo, ma con conii più rozzi perché incisi in tutta fretta, senza dedicare troppa attenzione ai particolari, e di peso calante (quindi di spessore più sottile) per risparmiare sull'argento in zecca. Ma quale circostanza costrinse la produzione di questi tarì così anomali? Sempre secondo la mia ipotesi, la causa scatenante fu la guerra che il Regno di Napoli aveva ingaggiato con la Francia della Prima Repubblica (settembre 1792 - maggio 1804). L'esercito francese aveva invaso l'Italia e, nel 1798, si era spinto fino a minacciare i territori dello Stato Pontificio, all'epoca alleato nonché "vicino" confinante del Regno di Napoli di Ferdinando IV, con l'obiettivo di sostenere la Repubblica Romana, nata proprio in quell'anno e quindi ancora debole di fronte alle altre potenze italiane vicine. Terni era stata occupata e la calata francese doveva essere arrestata, ma il Papa si trovava nell'impossibilità di contrastare gli invasori, poiché era stato deposto. Così, i Napoletani accorsero in armi in aiuto di Pio VI: al comando del colonnello Sanfilippo, un contingente napoletano di ben 4000 uomini, accompagnati dal micidiale sostegno di molti pezzi d'artiglieria, aveva occupato Rieti senza troppe difficoltà. Da lì, il 27 novembre 1798, la colonna si mosse per affrontare l'esercito francese del generale Louis Lemoine a Terni che contava a malapena 1500 effettivi (la guarnigione di Terni era praticamente insignificante tanto era ridotta all'osso, sia di mezzi che di uomini). Solo l'arrivo dei rinforzi al comando di Simon Dufresse riequilibrò le forze in campo, ma Sanfilippo rimaneva in netta superiorità numerica. In più, l'artiglieria era una minaccia concreta per i Francesi che dovevano sbarazzarsi subito dei cannoni napoletani per avere qualche possibilità di vittoria. Invece di asserragliarsi a Terni e di aspettare l'attacco di Sanfilippo, il generale Lemoine decise di passare all'azione: tra Terni e Papigno sorprese così la colonna napoletana in marcia e, dato che i soldati borbonici non si aspettavano un attacco così aggressivo e repentino, furono messi in fuga. La vittoria quel giorno arrise ai Francesi e il bilancio delle perdite per Sanfilippo fu tragico: tutti i cannoni del convoglio, insieme alle salmerie, erano caduti interamente nelle mani del nemico e lo stesso colonnello fu fatto prigioniero insieme a 400 dei suoi soldati. Le truppe napoletane, sbandate, si diedero alla fuga senza tentare di recuperare quanto perduto, né di salvare il proprio comandante dal nemico. Il successo francese, però, fu di breve durata perché il 14 agosto 1799 un contingente austro-russo del generale Gerlanitz cacciò i Francesi da Terni, aprendo così la strada al crollo della Repubblica Romana (cadrà il 30 settembre 1799). Secondo me, quindi, questi tarì furono coniati in quell'anno proprio per far fronte ad una simile evenienza: data la mole della spedizione napoletana in territorio pontificio (4000 uomini, cannoni e vettovaglie con munizioni), non mi sorprende se si deducesse che furono coniate altre monete di taglio medio-basso, magari per l'approvvigionamento o la paga delle truppe. Dobbiamo pensare che i soldati non venissero pagati tutti in piastre o sue frazioni (ducati e mezze piastre), ma anche con tagli di minor valore. Una cosa simile avveniva anche ai tempi degli antichi Romani se pensiamo che le paghe dei legionari o dei pretoriani erano espresse in sesterzi (unità di conto nei documenti d'epoca, oltre che moneta effettiva circolante di grande modulo e di peso consistente), ma il pagamento veniva effettuato con moneta sonante di taglio diverso, spesso molto più basso (assi e dupondi in rame) o più alto (denari in argento). Prendete le mie parole come quelle che sono, cioè delle ipotesi: ho sentito comunque il bisogno di avanzare la mia idea sul perché dell'esistenza di queste monete così particolari, poiché non mi appariva del tutto priva di senso.1 punto
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