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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/18/18 in tutte le aree
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A questa " l'han fatta cantare" a suo tempo e non poco, è abbastanza vissuta ma mi piace così, chissà cosa mi potrebbe raccontare ..... ma non è detto che non lo faccia.4 punti
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Meravigliosa discussione, complimenti vivissimi a tutti. Io non ne ho tanti di cavalli, ma mi piacerebbe postare foto del primo di cui sono entrato in possesso.3 punti
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Venerdì farò un "salto di qualità" dalle elementari al liceo, spero di esserne all'altezza, vi terrò informati anche con foto (spero che i ragazzi "maturi") trovino l'argomento di loro interesse.3 punti
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Comunque la moneta lascia quantomeno "perplessi". Riassumendo a senso e integrando quanto già sopra scritto: Non può essere una produzione ufficiale di zecca, postuma forse, ma a che pro (come diceva giustamente Luciano sopra) visto che si sarebbe coniata una moneta con un intrinseco d'oro di 3 g circa su una con oro teorico di g 3,45. La pessima ribattitura (mai visto qualcosa del genere!) che, guarda caso, permette di leggere la moneta sottostante coniata dopo la morte di Contarini, rende nebulosa la questione e quasi illeggibili i particolari di entrambe. Impossibile poi che in Zecca a Venezia fosse fatto un pasticcio (anche economico) del genere. Dunque se nessuno avrebbe potuto speculare sul valore della moneta (né durante la Repubblica né dopo), viene da pensare ad un gioco dopo la chiusura della Zecca (piuttosto stupida l'idea e improbabile) o a un guadagno attuale basato sulla "peculiarità" del tondello (e allora si spiegano i particolari leggibili e tutto il resto). La mia ipotesi è, ovviamente, che siano falsi sia il tondello di sotto (guarda caso un'imitazione nota in un unico esemplare in bassa conservazione - forato) e una ribattitura R4 a nome di Contarini, che a ben guardare non ha neppure una completa corrispondenza con i particolari delle mezze doppie note (che per la loro la rarità debbono essere frutto di un unico conio) e che nessuno, neppure qui, ha provato a confrontare distratto dalla miriade di questioni sollevate. Dunque, a mio modesto avviso, bocciato quantunque falso "intelligente", e chi l'ha acquistato più che fregarsi le mani è stato fregato ...3 punti
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la prima repubblica romana affascina tanto anche me....e non è una collezione facile da intraprendere se si cercano tutte le tipologie/varianti...c'è quasi da impazzire. le monete comuni finiscono presto e dopo son guai di seguito ti metto altri due baiocchi che ho in collezione ma con fascio diverso...11° e 14° tipo del gigante...auguri per la collezione. marco3 punti
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Lo dico anche qua... Occhio a savoca... Tante cose belle a prezzi ottimi... Ma in mezzo ci frazionano costantemente dei falsi... Magari poche... Ma in modo costante e metodico... Quindi occhi aperti sempre3 punti
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Buonasera a tutti i piastristi, ecco l'ultimo arrivo, preso in baia pochi giorni fa... Ci fu battaglia ma alla fine la spuntai.... Annata che mancava all'appello e per di più considerata Rara, periziata ma forse troppo generosamente. Che grado di conservazione secondo voi le è stato attribuito? Grazie in anticipo a chiunque voglia dare un suo parere. Saluti e buona serata Silver2 punti
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Buonasera, dopo essermi goduto la vostra bellissima ed imperitura "escursione" storico-numismatica sulla monetazione milanese, mi sono deciso a rivolgermi a voi. Stavo per inserire in asta un "banale" grosso di Gian Galeazzo, quando mi accorgo che manca una i alla parola della legenda VIRTUTUM. Sulla moneta appare chiaramente la scritta VRTUTUM. Che ne dite? una semplice curiosità o val la pena approfondire la questione? Grazie mille Paolo2 punti
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Buongiorno a tutti, provo ad aggiungere una riflessione personale riguardo al prezzo basso di certe aste online( non necessariamente poi di realizzo come ha fatto notare eliodoro) e il costo ritenuto eccessivo da alcuni. Premetto che il ragionamento è personale in quanto il mio target di spesa è limitato e quindi posso portare una casustica limitata in costo e tipo di esemplari: Se decido di acquistare ad un asta online la moneta ho la difficoltà di non poterva osservare "de visu" e valutare appieno con tutte le conseguenze. Trattandosi generalmente di monete con prezzi non particolarmente elevati se prendo una fregatura posso sempre riconsegnarla e comunque avere al massimo una "perdita" contenuta nel caso in cui il tutto vada per le lunghe o si complichi. Diverso sarebbe per un pezzo importante, ma qui entrerebbe in gioco la capacità conoscitiva e valutativa di chi acquista( ed essendo una capra me ne tengo ben alla larga...). Chi si spinge su pezzi costosi e magari rari si presuppone sappia cosa cerca e quanto valgono quindi con la possibilità di scelta e valutazione. A questo punto entra in gioco la professionalità di chi vende per mestiere. Deve essere in grado di accompagnare il collezionista nell'acquisto traendone il giusto guadagno e dando la possibilità di godere del bene desiderato. Purtrppo in molti casi si vedono monete a prezzi evati( non dico ingiustificati perché come in tutte le cose in vendita uno può richiedere la cifra che vuole ma sta a chi compra consegnargliela..) con attribuzione di conservazione e rarità non sempre corrispondenti al vero. Se per la conservazione ci può stare una certa discrezionalità credo questa sia meno applicabile al grado di rarità. Mi è capitato di vedere attribuita una rarità che in realtà, ricercata sui manuali di riferimento era completamente diversa. Da ciò dovrei dedurre che il venditore professionista o non era preparato o voleva "gonfiare" il prezzo mettendosi a questo punto sullo stesso piano di chi vende tipo discount. Credo che un maggior impegno di ricerca da parte di chi colleziona ed acquista ci debba essere data la facilità con cui oggi si possono reperire risultati d'asta e materiale visivo e contemporaneamente una disponibilità da parte di chi vende a confrontarsi con l'evoluzione continua dei mercati in generale che inevitabilmente porta ad un livellamento dei prezzi. Probabilmente ho conciliato il riposo pomeridiano domenicale! Scusate la prolissità.2 punti
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Ho guardato i libri in biblioteca, e la Zecca di Bonaria è una di quelle che in Sardegna non viene accettate da tutti gli studiosi, infatti il Piras nel libro "Le monete della Sardegna, 1996" riferisce che M. Crusafont i Sabater in suo studio ha provato l'esistenza della Zecca di Boniaria con lo studio di documenti dell'Archivio della Corona D'Aragona a Barcellona, accettando in pieno lo studio e anche lui attribuendo le due tipologie dell'Alfonsino Minito a Bonaria, Angelo Castellaccio nel libro "Economia e monete nel Medioevo mediterraneo, 2005" invece sostine una tesi contraria e controbatte lo studio del Sabater sulla esistenza della Zecca di Bonaia, appuntando su vari aspetti dello studio stesso, che vanno dagli Zecchieri alla produzione totale delle monete, concludendo che in questa Villa si siano recati gli zecchieri di Villa di Chiesa per redere conto all'Infante Alfonso e che in tale posto non sia mai stata attiva una Zecca, nell'ultima opera di Lucia Travaini "Le Zecche Italiane fino all'Unità, 2011" alla voce Bonaria, (scrive di questa zecca Monica Baldassarri) raccontando la storia della Villa stessa, poi fa presente lo studio di Crusafont ed elenca in quali opere questa zecca sia stata edita, con le conclusioni degli autori dei vari libri, lasciando al lettore una maggiore ricerca sull'argomento. A mio parere le obiezioni che il Castellaccio fa sullo studio di Crusafont sono molto fondate e quindi questa zecca potrebbe anche non essere mai esistita e visto che lo stesso Infante Alfonso aveva indicato Villa di Chiesa come l'unica Zecca che in Sardegna avrebbe potuto operare, e così in teoria fù fino all'apertura della Zecca di Cagliari con concessione Reale, ma d'altro canto per voler contrastare il potere economico che i Pisani del Castello avevano nel luogo fece sì che gli si costruisse una villa con mura e che quindi anche l'impianto di una Zecca per la produzione di moneta minuta che servisse alle compravendite giornaliere potrebbe essere stata necessaria propio per contrastare il potere economico Pisano e quindi rendere la moneta Pisana non più accettabile, introducendo un gran numero di monete Catalane atte a minare la solidità dei commerci del Castello, quindi come anche tante altre volte nella storia il nemico non si combatte solo con la spada. Purtroppo non sono riuscito a reperire lo studio del Crusafont e quindi a leggere quello che tale studioso ha scoperto ed esposto nel suo studio, comunque la bibliografia sull'argomento non è troppa e di difficile reperimento anche per farsi una vera e propia idea, quindi per ora rifaciamoci alle conclusioni che fanno di queste due monete coniate a Bonaria. Complimenti @marmo87 per le due monete, sono veramente belle e le impronte molto visibili, entrambe le legende leggibili, splendidi esemplari di monete Sarde, fano tornare indietro nella storia a quel periodo travagliato che fu la conquista della Sardegna da parte Catalano-Aragonese.2 punti
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buon giorno, oggi volevo mostrarvi il falso d'epoca che ho. https://imgur.com/a/wRe69 https://imgur.com/a/nmvtc se servono foto migliori le faccio2 punti
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Anche io ho avuto il privilegio di leggere tutti gli articoli del libro, facendo parte del comitato di redazione. Il volume è ricco di temi e spunti. In ogni articolo traspare la passione per la numismatica di ogni autore. Io ho narrato la storia del picciolo siciliano, arricchendo l'articolo con immagini di piccioli con date inedite. Ho letto sul forum una discussione sui bitcoin, nel libro vi è anche un articolo sui bitcoin che darà tutte le risposte alle domande presenti nella discussione. Antonio2 punti
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Certamente l'aspetto burocratico gioca un ruolo fondamentale, ma questo è insito nella vita stessa. Discernere il consueto, questo è forse l'imperativo, la ricerca agli aspetti più profondi e meno evidenti, la via senza dicitura, il luogo senza nome, l'essere privo del volto... L'apertura contro le logiche, il linguaggio decifrato, l'espressione che la passione desidera... Sono questi gli aspetti dell'interazione, aspetti che potranno entrare nel cuore di coloro che da sempre cercano, indugiando qualcuno che sappia parlare con loro.2 punti
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Il mio punto di vista è fortemente influenzato dal pensiero di Nassim Taleb , Khanemann, Tversky , Von Hayek e compagni. Potenzialmente il Bitcoin può andare anche a 100.000€...... il cosiddetto Cigno Nero, il punto è che semplicemente non esiste logica, legge o modelli per cui uno possa dire se il valore crescerà o calerà, e purtroppo il cervello umano non è fatto per digerire tale realtà, se si ha qualche migliaio di euro da perdere senza rovinarsi (sapendo di rischiare), è libero di farlo e può guadagnare partendo da piccole somme, di sicuro meglio dei Titoli di Stato all'1%. Da laureando in economia ciò che ho imparato sulle previsioni in campo economico è collegato a un detto ormai famoso"" le previsioni in campo economico servono solo a rendere l'astrologia una professione più rispettabile"" , una dura verità . Essere "informati" sulle criptovalute non serve a molto , ti crea una fiducia che ti da il coraggio di operare con delle convinzioni, che però possono essere disattese in qualunque momento, è dura fare i conti con il caso. Francamente mi lascia inquieto l'aumento di velocità del mondo dato dalla digitalizzazione, una moneta che potenzialmente può passare da 10.000€ a 0 in un secondo mi mette i brividi, e pone serie domande sulla propria salute! Ovviamente prima o poi succederà, probabilmente (spero che iniziate a capire il mio punto di vista). io ho investito 2000€ , cerco di guardare le quotazioni una volta al mese max, per adesso sono quasi raddoppiati, tra 5-6 mesi vada come vada chiudo la posizione. Il consiglio che posso dare e di non cercare di speculare , come fanno i professionisti e verso cui spingono gli operatori che prendono commissioni, vendere quando il prezzo cala e comprare quando sale. Ovviamente questa è la strada per guadagnare sul serio , anche se Khanemann e Tversky hanno dimostrato da tempo che anche per i professionisti è puramente questione di fortuna, ma purtroppo se il nostro cervello è costruito per convincerci del contrario cercando giustificazioni del senno di poi quando perdiamo e logiche motivazioni per quando vinciamo. Oltre a quello ovvio di perdere denaro , il rischio che più mi rende inquieto è quello di finire a controllare le quotazioni tutto il santo giorno in continuazione e a soffrire a piccole dosi ma spesso, in un logorio continuo di stress psico-fisico e sinceramente preferisco tenermi la salute. E' un po come giocare alla Roulette Russa, non c'è modo di sapere in quali slots del tamburo ci sono le pallottole e dove no, se uno serenamente lo riconosce è tutto più facile. Puoi fare piccoli investimenti prendendo quello che viene o tentare di diventarci ricco , sapendo che quella di rovinarti o perdere molto è uno scenario possibilissimo, per le criptovalute vale all'ennesima potenza , non ci sono vie di mezzo e non sappiamo quando la giostra si fermerà.2 punti
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Buongiorno a tutti, voglio condividere questo bianco x Bologna che è da poco entrato in collezione. Non è l'area che colleziono ma soprattutto x motivi affettivi, ho studiato a Bologna, non me lo sono fatto scappare. sono monete abbastanza comuni ma la conservazione mi è sembrata sopra la media. inoltre x un salto di conio, invece di BONONIA si legge BONONA. saluti1 punto
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Ah grazie mille Alex!!! Questa non la sapevo. Questo non fa altro che confermare per l'ennesima volta (se mai ce ne fosse il bisogno) la grande utilità di questo forum. Mi state veramente aiutando ad approfondire questa mia passione per la numismatica, e a migliorare sempre di più la mia collezione!!! Grazie a tutti!!!1 punto
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Allora il mio consiglio è, visto il tuo interesse per le varianti dei simboli di zecca, acquistala senza indugio. Una particolarità sulle varianti dei simboli: se collezioni anche divisionali oltre alle commemorative ti consiglio la divisionale Malta 2011 che presenta, o meglio non presenta, la firma incisore nelle monete (solo in questo preciso anno). Un saluto e complimenti per la tua collezione di varianti ?1 punto
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Non buttarla ,tienila e usala come confronto con l'originale,inizia a "farti l'occhio",in fondo e'grazie a lei che ti sei iscritto al nostro forum,o mi sbaglio?1 punto
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Ciao, intanto grazie. Non avevo proprio pensato a Cicerone (disonore su di me), mentre non conoscevo i Pharsalia. Il libro di Syme ce l'ho, è un testo penso imprescindibile. Per le monete, a questo punto dirotterò la ricerca su pezzi coniati se non altro in quel contesto storico1 punto
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@principesax di pesi genovesi del mezzo scudo del castello esistono diverse tipologie e anni. Ecco alcuni esempi :1 punto
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A bit of an analysis and a better example here https://www.acsearch.info/search.html?id=1392251 punto
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abstract A. D'Andrea / A. Boroni / R. Santone : presentazione del libro The Italian coinage of Charles V, brevi note storiche su Giovanna I e Carlo V, monete del regno di Napoli, monete del regno di Sicilia, monete del regno di Sardegna, monete del ducato di Milano, monete del marchesato del Monferrato, monete della contea di Asti, monete della contea di Benevello, monete dello Stato Pontificio.1 punto
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La possibilità che sia un falso c'è, ma io mi chiedo perché ribattere una mezza doppia antecedente lo zecchino del Lascari e non una successiva? Un falsario che volesse fare un pezzo diciamo unico avrebbe cercato di renderlo credibile usando un conio di una mezza doppia degli stessi anni dello zecchino. Questo è il mio pensiero!1 punto
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Ciao @rocco68..un del 9 cavalli del 29, raro.. Il segno dell'incisore è una foglia. Complimenti per l'acchiappo...vedo che ti stai interessando al meraviglioso periodo del vice reale. Saluti ELiodoro1 punto
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Ragazzi, distinguiamo le basi dai realizzi...le belle monete si pagano.. possono partire anche da 1 euro..1 punto
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Quesito intrigante che merita la considerazione dei molti filo-Veneti del Forum. Mi limito ad alcune considerazioni. 1) moneta considerata R da Montenegro, con numerose varianti; i due esemplari sono stati esitati da una stessa Casa d'aste in anni successivi (2015 e 2016) ed è verosimile siano stati acquisiti simultaneamente poiché è inverosimile il caso che conferenti diversi abbiano affidato alla Casa d'aste a distanza ravvicinata esemplari provenienti dagli stessi conii (come è evidente); questa duplicità avrebbe dovuto allarmare la Bolaffi in caso di provenienza sospetta, ... ma non è detto 2) (notare il "tete beche" del primo esemplare, foto che di certo non enfatizza la competenza di chi ha valutato la moneta per la Casa d'aste) 3) nonostante la granulosità dei fondi (e le brutte foto, al solito) gli esemplari mi sembrano coniati 4) lo stile grezzo fa propendere per possibili contraffazioni di area ignota (orientale?) 5) la pseudo-piega al R/ lascia perplessi: non ha un corrispondente al D/ e non è spiegabile (qualsiasi alterazione del conio avrebbe dato un rilievo, non un incuso); sembra successiva alla coniazione e non è esattamente la stessa nei 2 esemplari Utile qualche competenza specifica (es. @AndreaPD) per qualche commento più specifico ...1 punto
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Tre silique di odoacre... E vari solidi e tremissi.. Intendo quelle che trovi anche nel RIC X1 punto
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OPTIMO JOSEPHUS. Mi chiedo come valuterebbe l'opera nel suo aspetto generale un osservatore dell'epoca poiché almeno io per quel poco che ne capisco non la distinguo, sembra venuta dal passato regalandoci la rara opportunità di vedere, con i suoi colori sgargianti, un tipo di opera che siamo invece abituati ad apprezzare con secoli di sporcizia sul groppone. Fai i complimenti al tuo amico, puoi pure dirgli che è piaciuto anche a mia figlia che ha apprezzato soprattutto la Cover del tablet che il Cristo tiene con la sinistra.1 punto
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Non bisognerebbe pulire mai le monete, e sono stato sempre fedele a questa politica, debbo ammettere però che utilizzo l'acetone applicandolo con un bastoncino cotonato, ma solo ed esclusivamente su monete contemporanee estere che presentano in superfice zone appiccicaticce (a volte gialline), monete che, per colpa di questi sedimenti, non si possono proprio ne vedere e ne toccare. In passato sembra che qualche "collezionista di monete" mondiali applicava una striscia di nastro adesivo sulle stesse, giusto per tenerle ferme su di un album casalingo fai da te , od addirittura usava una goccia di colla... ora ogni tanto noi collezionisti di monete mondiali di comune circolazione ce li ritroviamo nelle ciotole. Ma su di una moneta in rame di due secoli non l'utilizzerei mai. p.s. @Asclepia Sono d'accordo con te, ed è proprio per questo che vorrei portare a termine la pulizia già iniziata... La moneta è già stata pulita in passato e su questo non ci piove, ed è proprio per questo motivo che la lascerei così, tu invece vorresti continuare l'opera... io mi limiterei solo a quella goccia di vaselina sui campi, ma è giusto che intraprendi la tua strada.1 punto
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@Asclepia, le macchie verdi con l'acetone spariscono come per miracolo dopo pochi secondi di bagno, dopo l'acetone tamponi delicatamente la moneta, subito dopo la lavi con acqua distillata la ritamponi, la fai asciugare bene su di un anno asciutto, e se il risultato ti soddisfa la riponi, altrimenti ripeti il trattamento... Con le mie 2 lire è bastato un tuffo . E ti dico che quasi mi tremava le gambe prima di iniziare1 punto
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Guglielmo II Paleologo (1494-1518) - Bianchetto Fronte: le lettere G e M sovrastate da corona e cimiero - Retro: busto mitrato e nimbato di Sant'Evasio di fronte - gr. 0,85 - (C.N.I. II/118/144) (Biaggi Piem. II/806/957)1 punto
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Buongiorno @Zenzero, grazie per la foto. E' lo stesso esemplare venduto da Finarte. Nessuno riesce a postare l'immagine dell'esemplare dell'asta Semenzato? Posto qui sotto l'immagine dello zecchino di Fra' Lascaris pubblicata nel testo di Restelli, Sammut. Come potete vedere diversi particolari coincidono con quanto si può leggere nella mezza doppia di Contarini e, a mio parere, ne confermano l'autenticità. A questo punto possiamo dire che dello zecchino di Lascaris ne esiste almeno un secondo esemplare, anche se in parte "celato" sotto un'altra moneta ? Un caro saluto, Marco1 punto
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Ciao Marco Io posso fermarmi al fatto che abbiano usato un ducato maltese e lo abbiano riconiato con l'impronta della mezza doppia. Difficile dire se il conio della mezza doppia fosse originale e trafugato dalla zecca veneziana; quasi impossibile e sottolineo quasi. Di certo è che è coniato malissimo e questo mi crea molti dubbi sul fatto che il "lavoretto" sia ufficiale. Il catalogo di Finarte del nov. 92 ce l'ho sicuramente .... vedo di recuperarlo, però sono certo, perché me lo ricordo, che le foto sono in bianco e nero. saluti luciano1 punto
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Buonasera a tutti, è un po' che mancavo oggi vi mostro uno fra gli ultimi arrivi sesterzio di Traiano Decio con al retro le due pannonie pesa 18.16g ancora molto godibile Ric 124a è data come comune, ma io non ne sarei proprio così sicuro sbaglio? Scusate se ho fatto una domanda stupida. Grazie in anticipo1 punto
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Esimi Lamonetiani, dopo 7 mesi di santa pazienza, ho finalmente ricevuto lo stativo che stavo aspettando. La luce al LED mi costringe a rivedere le regolazioni della mia EOS 500 D e tra un'esercitazione e l'altra sui colori, mi sono divertito coi 10 centesimi di Bronzital che si prestano magnificamente alla bisogna. Le foto sono ancora, ovviamente, migliorabili e le monetine non godono di particolare conservazione, ma l'opportunità di vedere quanto la lega (che ufficialmente aveva composizione al 92% Cu e 8% Al) variasse negli anni difficili della guerra è garantita. Eccovi tre esempi d'arcobaleno monetario (giallo, ramato e brunito):1 punto
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Non solo i colori, prova anche a pesarle con un bilancino di precisione e dicci che pesi riscontri. Saluti Marfir1 punto
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Buona serata Grazie ad Antonio e ad Andrea; a questo punto sorge spontaneo: "qui prodest?" Non so nulla dei ducati imitativi di Malta, se non quello ricavabile dal Gamberini o dal Montenegro, ma non ce la vedo la zecca di Venezia ribattere un ducato imitativo per farne una sua moneta, peraltro fatta male .... Ritenete la cosa possibile? Grazie e saluti luciano1 punto
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Il volume racchiude 272 pagine e tra queste 120 a colori. L'interno è in carta Usomano Bianco da gr 120; la copertina è su carta patinata opaca da gr. 300, con plastificazione opaca; l'allestimento in brossura con cucitura filorefe. Vi posto, infine, l'Indice degli articoli, in ordine cronologico: Di Monte Patrizia: Presentazione....................................................................................................................... 7 Parrilla Alessandra: Introduzione........................................................................................................................ 11 Sideri Riccardo: Problematiche sul possesso di monete. Le principali fattispecie di reato.......................... 13 Gherardi Silvio M.: L’importanza dei simboli sulle monete romane repubblicane: il caso di un denario non comune...................................................................................... 25 Vagliviello Eliodoro: Asse di Agrippa imitativo con contromarca TIAV............................................................. 41 Mirra Bernardino: La ricomparsa dell’oro monetato in Italia nel secolo XIII................................................ 57 Moretti Domenico L.: Corrado I e Corrado II di Hohenstaufen .......................................................................... 69 Fornacca Franco: La zecca di Messerano - Storia di un feudo turbolento................................................... 121 Loteta Antonio: Storia della moneta siciliana più popolare: il Picciolo (1531-1670)............................... 135 Fabrizi Davide: Integrazione alla monetazione di rame battuta nella zecca di Napoli durante il regno di Filippo IV.......................................................................................... 159 Arpaia Fabrizio: Un’analisi sulla “comodità pubblica”. Appunti ragionati su una variante inedita di Pubblica, coniata a Napoli nel 1622................................................................ 167 Giovinale Antonio: La Reggia di Caserta - Attraverso la Numismatica......................................................... 177 Baisi Pierluigi: Alcuni inediti o poco noti errori di conio nella monetazione siciliana di Ferdinando III di Borbone........................................................................................... 195 Di Paolo Michele: Le madonnine di epoca repubblicana da 5 baiocchi di Civitavecchia. Piccola storia di un inedito. (Falsi d’epoca o monete a tutti gli effetti?)......................... 201 Cecere Antonio: La medaglia dell’inconorazione di Ferdinando I del Lombardo-Veneto ........................ 217 Castorina Giancarlo: Bitcoin e criptovalute....................................................................................................... 227 Fornacca Franco: Come si diventa collezionisti di monete?........................................................................ 2471 punto
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Ciao @miza, grazie per i complimenti. Il problema con questo nuovo stativo è il faro a LED da 20W molto potente. Le foto che ho postato nel passato (quelle migliori) potevano usufruire del flash per avere maggior profondità, adesso, con questa nuova illuminazione devo rivedere metodo e parametri (queste sono state fatte a ISO 400, ma sembra abbia risultati migliori a ISO 800). Tornando alle monete, sono state tutt'e tre pulite con glicerina e acquaragia che ha rimosso lo sporco NON la patina. Essendo monete dozzinali e di bassa conservazione hanno subìto anche una spazzolatura ad alta velocità che ne ha esaltato la brillantezza. Ma il colore era quello già presente. Per completezza d'informazione il mio pusher numismatico non crede che questi colori siano naturali, nonostante gli abbia sottoposto, oltre le foto qui presentate, anche una seria di 7 monete (sempre 10 centesimi impero) che formavano una scala cromatica dal giallo al marrone. Io rimango dell'idea che non la lega in sé avesse i componenti in quantità variabile, bensì fosse la mescolanza degli stessi a non essere uniforme (una fusione non perfetta). Per cui la lastra da cui venivano estratti i tondelli presentava zone dove il colore variava anche notevolmente. Se, come supponi tu, il 10 centesimi "giallo" avesse subìto un trattamento con "aceto e limone" - dato il notevole tempo trascorso - si sarebbe già riscurito, non pensi? Comunque, supposta la lega metallica ben amalgamata, è molto probabile che le monete trattate tutte allo stesso modo, risultino dello stesso colore o quasi. Qui, invece, abbiamo tonalità molto distanti ( devo averne da qualche parte anche una con riflessi verdastri: la cercherò...): bisogna supporre che ognuna abbia subito un trattamento diverso, possibile, ma improbabile. Oltretutto, ho sottoposto alcune delle più usurate ad abrasione mediante mola per verificare l'interno del tondello ed ho trovato lo stesso colore della superficie...1 punto
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la prima moneta e commemorativa 2018 Taglio: 2 euro ccNazione: AustriaAnno: 2018Tiratura: 18.100.100Conservazione: qFDCLocalità: Milano Note: NEWS!!!1 punto
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E’ questa la breve storia di un viaggio , un amaro , triste e struggente viaggio di ritorno in patria di un nobile Romano che , nato probabilmente a Tolosa o Narbona , in Provenza , torna nella natia Gallia pochi anni dopo che Roma e’ stata violata dai Goti di Alarico , ma non intraprende questo viaggio per fuggire dall’ URBS ormai non piu’ sicura , tanto piu’ che era stato Prefetto di Roma , bensi’ per curare i suoi beni in Provenza devastati dagli invasori Vandali ; costui era Claudio Rutilio Namaziano , nato forse a Tolosa , era stato l’ anno prima del ritorno in patria , Præfectus Urbi di Roma . Namaziano nel corso del viaggio di ritorno in Provenza si dispera e si strugge di nostalgia per un mondo in fase di inesorabile declino , narrando in poesia le rovine delle citta’ italiche un tempo potenti e fiorenti di civilta’ , ora ridotte ad oscuri e semivuoti villaggi ; anche le strade un tempo vanto della civilta’ di Roma che raggiungevano i piu’ lontani confini dell’ Impero , sono ora in dissesto e pericolosi transiti per i viandanti ; Namaziano pur nella sua comprensibile disperazione per questo sfacelo dell’ Impero , non si rende conto pero’ che parte di questa rovina e’ dovuta alla classe dirigente di Roma e alla quale lui stesso appartiene , infatti questa nobilta’ politica romana ormai vive , per la maggior parte di essa , di ricordi , di furiose dispute religiose tra l’ ambiente pagano e quello cristiano e di ozi frivoli o letterali , estraniandosi dalla vita attiva pubblica dell’ URBS , perdendo cosi’ di vista la triste realta’ dei tempi . Rutilio Namaziano , l' anno seguente alla carica di Prefetto o poco dopo , fu costretto a lasciare Roma per far ritorno nei suoi possedimenti in Gallia devastata dall' invasione dei Vandali . Questo viaggio fu condotto via mare e con numerose soste , dato che le strade consolari erano impraticabili a causa dell’ abbandono della manutenzione e insicure dopo l' invasione dei Goti ; Roma non si sarebbe piu’ ripresa da questo colpo piu’ ideologico che , in fin dei conti , materiale . Namaziano e’ l' ultimo autore del mondo letterario latino pagano . Dal punto di vista religioso Rutilio e’ un aristocratico convinto pagano che non accetta i tempi nuovi in quanto rifiuta i culti cristiani considerati estranei all’ antica tradizione di Roma . Piu’ di tante parole , trascrivo un passo di un grande accademico e latinista italiano : Italo Lana , a proposito del poemetto di Rutilio Namaziano , commento estratto da una sua opera : “Storia della civiltà letteraria di Roma e del mondo romano” : “Nel poemetto in distici elegiaci “De reditu suo” Rutilio narra il suo viaggio per mare verso la Gallia : imbarcatosi al Porto di Augusto (Ostia) e costeggiate le rive del Tirreno sino a Luni , qui la narrazione si interrompe , all’ inizio del secondo libro . Ma una fortunata scoperta ci ha restituito , nel 1973 , mutili , 39 versi del secondo libro , da cui apprendiamo che nel seguito del viaggio Rutilio toccava poi Genova e Albingaunum (Albenga) ; per cui è ora lecito supporre che il poemetto narrasse per intero il viaggio di ritorno da Roma alla Gallia . La descrizione delle varie tappe di questa singolare navigazione di piccolo cabotaggio offre occasione al Poeta di rievocare e celebrare amici suoi , tutti appartenenti all’ aristocrazia senatoria (vivissima è nel poemetto la coscienza di gruppo - se così la si po’ chiamare - : Rutilio e i suoi amici sono convinti di appartenere ad una categoria di persone superiori) : in mezzo ad un mondo fumante di rovine , essi, superbamente appartati , trascorrono il loro tempo in cerimoniosi incontri e colloqui , in vacanze prolungate , passando dall’ una all’ altra villa . Quale stridente contrasto con le miserande condizioni delle città ! Rutilio si sofferma a descrivere le rovine di Castro Nuovo ; le poche misere case di campagna di Alsio e Pirgi (tutto quel che resta di due già fiorenti cittadine) ; Gravisce spopolata , Cosa ridotta a rovine , Populonia distrutta dal tempo . Rutilio nota tutte queste rovine , con malinconia ; ma il suo spirito non s’ arrende : nonostante tutto egli ha fede in Roma , alla quale innalza un inno fervoroso che è una vera professione di fede , e nello stesso tempo può considerarsi come il manifesto dell’ intellettualità pagana , che non accetta l’ Impero cristiano e , non sapendo proporre un concreto programma politico da contrapporre ed eventualmente sostituire a quello dell’ Impero cristiano , si rifugia nel culto della grandezza passata di Roma , di cui esalta le autentiche glorie : e in primo luogo la diffusione , da lei operata , della civiltà nel mondo . A Roma , dea genitrice degli dèi e degli uomini , si rivolge con infiammate parole : “fecisti patriam diversis gentibus unam […] urbem fecisti quod prious orbis erat”. (Facesti di tanti genti un' unica patria.....facesti una Citta' quello che prima era il momdo) Alle rovine e ai disastri contrappone la fede nell’ immortalità della dea Roma . Rifiuta il colloquio con le forze nuove che ormai si impongono : il Cristianesimo ed i barbari . Egli continua a parlare il suo linguaggio , che è quello delle passate età , ma il distacco dalla realtà è ormai irrimediabilmente segnato . Il medesimo distacco era già in Simmaco , in Macrobio , e negli altri letterati della rinascita pagana , ma lo si avvertiva meno , perché quelli non affrontavano , nelle loro opere , temi attuali . Rutilio , invece , si scaglia contro i monaci , che nelle isole dell’ arcipelago toscano vivevano vita ascetica ; li condanna per la loro fuga dal mondo e mostra di aver capito , la pacifica sostanza della rivoluzione che il cristianesimo stava attuando , quando dei monaci , ch’ egli vedeva trasformati in esuli volontari , i quali nulla più avevano di umano , quasi per effetto di un livello beveraggio di Circe , scrive : “tunc mutabantur corpora, nunc animi” (“allora venivano trasformati i corpi , ora le anime”) Circe trasformava i corpi , il Cristianesimo trasforma le anime . Poiché questa trasformazione si compie , il mondo antico finisce . E con Rutilio finisce nell’ esaltazione dei benefizi da Roma distribuiti a tutta l’umanità : lo sguardo rivolto al passato , in reverente contemplazione . Ma intanto il mondo cammina : e Rutili e gli attardantisti pagani poiché si arrestano immobili in questa contemplazione , sono inesorabilmente travolti dal moto della storia”1 punto
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allego un cavallo di Ferdinando I di Napoli ribattuto su cavallo di Innocenzo VIII dell'Aquila, R5, da me pubblicato sul GDN1 punto
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Rispondigli che di birra ne capisci più di lui, quindi dimostra che parla di ciò che non conosce1 punto
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