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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/08/18 in tutte le aree
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In genere si dice che i soldi non crescono sugli alberi, ma questo detto sembra essere stato sfatato da misteriosi alberi infarciti di monete disseminati in determinate zone nei boschi del Regno Unito. Lo strano fenomeno di questi vecchi alberi nodosi con monete incastonate su tutta la loro corteccia è stato visto per la prima volta sui sentieri dal Peak District alle Highlands scozzesi. Le monete vengono solitamente conficcate su tronchi abbattuti usando pietre raccolte in loco da passanti, che sperano che porti loro fortuna. Spesso questi affascinanti e surreali spettacoli sono spesso "addobbati" anche da monete di secoli addietro, monete inserite nella corteccia in passato, quando l'albero era ancora vivo e in crescita e deformate dal passare del tempo. Si credeva (e qualcuno crede ancora) che gli spiriti vivessero sugli alberi, e per questo su di essi si deponevano dolci e doni, ma qualcuno un tempo a pensato che le leccornie non sarebbero più bastate.e a cominciato con la numismatica ^____^. Alcuni pub, in Cumbria (Galles) hanno vecchie travi con spaccature apposite dove inserire monete per poi ribatterle sul tronco a mò di chiusura come portafortuna. Si dice che ci siano alberi in Scozia da qualche parte nel quale siano stati inseriti fiorini, per guarire dalle malattie basta inserire tale moneta in un'albero e la malattia scompare, ma se qualcuno poi tira fuori la moneta, si prende la moneta (ovvio) e la malattia. Di seguito qualche link per approfondimenti. https://www.atlasobscura.com/articles/wishing-trees http://www.amusingplanet.com/2009/10/strange-money-trees-of-england.html Roman saluti ..... potrei dire il contrario ma sarei fraintesso ^____^5 punti
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Buonasera. La faccio completa e condivido anche questo 5 grani 1815...La testa di Ferdinando cinta dalla corona radiata dei re normanni che caratterizza tutti questi nominali in rame del 14-15-16 mi piace troppo. Al rovescio la Securitas a seno nudo seduta in trono. L'iconografia di queste monete porta indietro nel tempo, il loro fascino è dato soprattutto da questo. D: FERD.III.P.F.A.SICILIAR.ET HIER. REX 1815. R: SECVRITAS PVBLICA (senza punto*) V.B. sotto G.5. 13,94 grammi di Cu qualche debolezza lungo la legenda ma bella patina scura e spessa... * Questi nominali variano per la data (con o senza punto), disposizione delle sigle dell'incisore più o meno alte rispetto alla Securitas e per la dimensione della testa di Ferdinando. Riguardo le sigle V.B. possono essere alte come in questo caso, altrimenti posizionate giuste sotto la legenda e in quel caso il punto dopo la B cade giusto a chiudere la legenda PVBLICA. e ancora possono essere poste in basso, sotto il livello della seduta. La testa può essere grande, piccola e anche media. Ha infatti il taglio del collo della testa piccola ma le proporzioni della testa diverse. Attendo i vostri pareri...grazie.3 punti
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Nel nuovo numero di Panorama Numismatico (Febbraio 2018) c'è un mio nuovo contributo che fa un po' il punto della situazione su Salonino e le emissioni col titolo di Augusto. Per chi non fosse abbonato o non avesse modo di recuperare la rivista, nel mio profilo su academia.edu ho caricato l'articolo https://www.academia.edu/29069817/Tre_nuovi_antoniniani_a_nome_di_Salonino_Augusto3 punti
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Al post 91 avevo invitato a partecipare con tessere originali della propria collezione, no scansioni o prese dalla rete. Tessera con Ostensorio di ASSOCIAZIONE DEL S.S. SACRAMENTO della Basilica di SANTO STEFANO MAGGIORE , con contromarca corona. La Chiesa di S. Stefano ubicata vicino al Duomo di Milano è ricca di storia e la prima versione risale al 433, nell'atrio fu assassinato da congiurati il Duca Galeazzo Maria Sforza, giunto per le celebrazioni del Santo Patrono il giorno di S. Stefano il 26 dicembre del 1476, e nel 1571 venne battezzato Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO.2 punti
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Grande Bergamo quest'anno che si sta ormai avvicinando, io ci sarò, ci sarà anche l'Associazione Culturale Quelli del Cordusio con la presenza e la distribuzione degli Speciali ai soci aventi diritto . Ma Bergamo quest'anno sarà anche altro, oltre al classico e importante convegno commerciale, ci sarà la premiazione del giovane vincitore del recente Bando/Concorso al quale spero partecipino oltre a @Satorvincitore anche altri partecipanti o altri giovani per sostenerlo . Ci sarà come sempre un rituale caffè a metà mattina come momento conviviale lamonetiano e poi sentiamo @gpbasetti su le altre novità .2 punti
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fonte UFN la prima emissione Numismatica ci sarà in data 8 marzo 2018 saranno emesse le monete Divisionali2 punti
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L'idea che mi sono fatto per quanto possa valere è la seguente: Il rovescio è conforme con le altre, quindi a me sembra originale. Il dritto non è conforme, perchè forse trattasi di un conio di prova in stile carlino. In conclusione la moneta sembra vera ed estremamente rara.2 punti
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Buona sera a tutti, non per essere polemico con chicchessia ma ogni tanto alcune risposte mi sembrano palesemente cariche di preconcetti, di sentenze e giudizi... Il nostro amico @fontanella ha chiesto un punto di vista ad una platea che presume qualificata in merito ad una moneta, tutto il resto che viene scritto che esula dalla domanda stessa mi sembra veramente poca roba... ma lasciamo stare, come ho detto non voglio polemizzare. Torniamo alla moneta, dalla perizia si evince essere SPL+ e quindi un quarto di punto superiore all'SPL, per cui la conservazione è alta. La numismatica Subalpina è sicuramente un operatore serio ed affidabile e normalmente non di manica larga nelle valutazioni. Forse ultimamente, ma è solo una mia sensazione personale, vi è particolare abbondanza sul mercato di questa moneta che ha contribuito ad abbassarne leggermente il prezzo di vendita... comunque credo si possa ipotizzare di trovarla tra i 1500/1700€. Mi scuso sin d'ora per eventuali inesattezze dovessi aver espresso ed invito comunque a leggere le mie parole come “considerazioni personali” e quindi come tali devono pesate. Sinceramente, Massimo.2 punti
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Dal vivo la moneta fa un'ottima impressione, e non pare necessiti di pulizia (l'avrà già fatta lui? boh). A mio parere superiore a MB, il R/ è davvero gradevole, il D/ è più sofferto, ma è un classico sulle monete di Ferdinando.2 punti
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Gennaio 2018 1 € Somalia 1 Somalo 1950 Philippines 5 sentimos 19822 punti
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Ad ottobre del 1637 venne a mancare In circostanze dubbie Vittorio Amedeo I. A salire sul trono il figlio Francesco Giacinto sotto la reggenza, criticata, di Maria Cristina di Francia. Nel maggio del 1638 Il marchese di Leganes con 30000 uomini pose l'assedio alla città di Vercelli. La città, governata dal marchese di Dogliani, era difesa da una guarnigione di appena 1700 uomini. I piemontesi resistettero agli assalti spagnoli sino al 5 luglio, quando oramai privi di munizioni, di cibo e con diverse brecce nelle mura dovettero arrendersi e furono fatti uscire dalla città con l'onore delle armi. Durante questo lungo assedio, come già in precedenza era stato nel 1617, vennero battute delle monete ossidionali per sopperire alla mancanza di circolante. Delle doppie d'oro, più da ostentazione che per circolazione, dei cinque soldi o quarti di lira e dei mezzi soldi. Un ordine della reggente dell'ottobre 1638 comanda di ritirare queste monete dalla circolazione per essere rinfuse e coniare dei soldi per il pagamento dell'esercito. Queste monete al diritto presentavano lo scudo sabaudo ed al rovescio una scritta che indicava la situazione di assedio da parte degli spagnoli. Ora sono riuscito ad acquistare quello che rimane di un cinque soldi di quell'assedio, la moneta oltre che consumata ha subito delle incisioni nel tempo forse nel tentativo di spacciarla per un'altra moneta. Il prezzo è stato esiguo per l'importanza storica e per la difficoltà di reperire queste monete sul mercato.. rimane per me un "pezzo di storia" della monetazione sabauda ed un ricordo dei tempi, molto difficili, passati! Non so se riuscirò mai a migliorare la qualità trovando un esemplare migliore da aggiungere in collezione per avere qualche "pezzo" di Francesco Giacinto, quindi sono ugualmente soddisfatto!1 punto
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Antonio Priuli (Venezia, 10 maggio – Venezia, 12 agosto 1623) fu il 94º doge della Repubblica di Venezia dal 17 maggio 1618 alla morte. https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Priuli Scudo della croce da 140 soldi - Massaro Carlo Donà __ diametro 40 mm - peso grammi 31.361 punto
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Buonasera,in un momento di "debolezza"mi sono fatto un piccolo cadeau ,ho acquistato il catalogo della mostra " les temps de merovingiens" svoltasi al Musee de Cluny. Appena giuntomi l'ho sfogliato con gusto e tra le varie meraviglie ho notato la foto di una moneta aurea di Costantino il grande con la dicitura "FRANCIA". Ora,nella mia ignoranza,ho sempre pensato che il nome moderno della Gallia fosse un acquisizione relativamente moderna,che so...della fine dell'alto inizio basso medioevo,ma che appaia addirittura su una moneta di IV sec. e in "italiano",proprio non me l'aspettavo .1 punto
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Gent.mo @laguardiaimperial, pur non essendo io un esperto d'arte, credo che le dinamiche siamo estremamente diverse da quelle della numismatica. La mia risposta quindi è no! Non credo, nel bene e nel male, che le quotazioni di una moneta possano subire oscillazioni così violente e repentine come invece in taluni casi può capitare per le opere di un certo artista... Personalmente se dovessi scommettere su qualcosa o qualcuno sperando in un futuro di aver “puntato sul cavallo vincente” non sarebbe su di una moneta ma forse nemmeno un quadro o una scultura meglio sarebbe una start-up farmaceutica e perché no...una nuova tecnologia per produrre chip ultrapotenti ed ultraveloci e poi dei tanti milioni guadagnati magari spenderei qualche 100K€ per delle simpatiche monetine da rigirare tra le dita e per qualche bel quadro da appendere alle pareti del mio nuovo yacht ? ... Simpaticamente, Massimo!1 punto
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Bhe, se organizzate un pulmino io ci sono. Non sono un esperto ne tantomeno un botanico, ma come dice Silver70, magari le monete inglobate dentro il fusto sono ancora sane, sarebbe bello scoprirlo? Potrebbe trattarsi di un nuovo ripostiglio1 punto
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verissimo quello che tu dici.... Si io al suo posto se avessi fatto un video simile avrei prima acceso gli incensi ^____^ purificato l'area spargendo per terra con un cerchio di sale, indossato la clamide e il cappello a punta e poi religiosamente mi sarei fiondato sulla busta ......................... ho detto avessi ma non ho detto che non faccio ^___^. a parte gli scherzi e l'ironia, si troppo veloce e disinvolto il tipo , io sto sempre attentissimo a non tagliare nulla ................ poi l'arrivo del postino, momento magico, apro la busta e la tiro fuori .... prove sempre un senso di sospensione ............... subito dopo via a preparare il cartellino, una giornata circa in cassetto per far assimilare l'aria di casa e poi dentro il monetiere. meno male che si chiama mezzanino.1 punto
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Di la verità Rocco... in realtà non hai appena fatto la foto ma hai appena coniato sta moneta... Io posso solo commentare la conservazione che è super...bello il baffetto!1 punto
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Buonasera, Condivido con voi queste foto appena fatte, del dritto di una Piastra 1831..... Mi piacerebbe leggere i vostri commenti. Un caro saluto, Rocco.1 punto
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Concordo, l ultima, qualche giorno fa, mi ha reso molto felice. Però io le buste le apro con più cautela e certamente non tagliandole a metà . Roberto1 punto
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Deve esserci qualche connessione tra il mondo anglosassone gli alberi le monete; cè da indagare Scellino del pino del Massachusetts, Nel 1650, la colonia della baia del Massachusetts ebbe un gran successo commerciale. C'era però una scarsa disponibilità di denaro per il suo sviluppo e quindi il futuro era in pericolo. Gli Inglesi non erano inclini a inviare monete d'oro e d'argento alle colonie, perché dovevano restare in patria John Hull e Robert Sanderson, John Hull e Robert Sanderson, fondarono una capitale nel 1652 in questa colonia e vista la reticenza del governo centrale pensarono di far coniare monete d'argento: scellini, pezzi da sei penny e tre penny. Quasi tutte queste nuove monete portavano la stessa data: 1652. Questa fu l'origine della moneta coloniale più famosa d'America, lo scellino del pino. Il nome deriva dall'albero trovato sul dritto. Può simboleggiare una delle esportazioni principali della colonia del Massachusetts, o potrebbe significare anche altro secondo una certa tradizione anglosassone ... e qui si potrebbe tornare anche in tema.1 punto
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In Italia le monete negli alberi non sarebbero durate anni...al massimo qualche mese credo... Già qui sul forum manca poco che organizzano dei pullman per andare a tagliare gli alberi inglesi...1 punto
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Infatti è abbastanza plausibile che la formula delle pillole sia stata ideata -o quanto meno definitivamente messa a punto- proprio da Gian Girolamo Zanichelli che il 30 settembre 1700 chiede ai Provveditori alla Sanità il Privilegio per la loro commercializzazione in esclusiva. Privilegio che gli viene concesso il 10 giugno 1701. Alla sua morte il figlio, Gian Giacomo, fa richiesta, accolta nel febbraio del 1729, di veder trasferito a proprio nome il Privilegio sulle Pillole, e sempre su sua istanza vengono ufficialmente ammoniti i gestori di nove spezierie veneziane che le stavano vendendo senza averne titolo e per di più contraffatte. E non spezierie di secondo piano: La Madonna, Il Redentore, la Testa d'oro, Lo struzzo, Il Pomo d'argento, ecc. Alla morte di Gian Giacomo, il Privilegio viene lasciato per testamento alla moglie Elisabetta Danieli che dovrà ancora difendersi da contraffazioni operate da varie spezierie per arrivare poi, non avendo avuto figli, a un nipote. La spezieria verrà quindi acquisita dalla famiglia Ponci che continuerà la commercializzazione delle pillole fino alla metà del '900 quando, per problemi burocratici legati alla loro registrazione, vennero abbandonate. Probabilmente il componente che ne decretò la fine dell'uso - vedi formula manoscritta più sopra - è stata la radice di scammonea, da cui si estrae una resina - analogamente a quanto si fa con la gialappa- che ha proprietà purganti molto drastiche per cui non viene praticamente più utilizzata Gran parte dei manoscritti e delle carte di Gian Girolamo Zannichelli vennero acquistati da Girolamo Dian che, nel 1902, li donò all'Orto botanico di Padova.1 punto
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Salve @roman de la rose, secondo gli storici moderni degli antichi popoli italici , i Sanniti , il cui nome primitivo era quello di Sabelli , giunsero in Italia con la seconda migrazione indoeuropea intorno al 1500 a.C. , insieme ad Umbri e Latini , queste tre popolazioni si fusero con le antichissime popolazioni che da tempo immemorabile vivevano nel centro dell' Italia e il cui nome generale era quello di Aborigeni e Rasenni/a questi ultimi meglio conosciuti come Etruschi . Il popolo dei Sabelli si sarebbe stanziato nella zona del Lazio che da loro prese il nome di Sabina , mentre una parte di loro scese lungo gli Appennini fino al basso Abruzzo e Molise dando vita alle varie stirpi sannitiche conosciute in epoca storica . La grande zona geografica dove abitavano le stirpi sannitiche prese nome da loro e si chiamo' Sannio , come l' Umbria prese il nome dagli Umbri , il Veneto dai Veneti , il Piceno dai Piceni , la Toscana dai Tusci , nome romano degli Etruschi , ecc.1 punto
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Il bronzo di Metapontum HN 1637 è raro e finora non sembra comparso recentemente sul mercato numismatico. La maggior parte dei pezzi noti sta nel medagliere di Berlino, senza però avere immagini, e in alcune collezioni private calabresi (come i due pezzi illustrati nel libro di Attianese). Ancora manca uno studio approfondito sulla monetazione di Metapontum in bronzo e siamo in pratica ancora fermi al lavoro di Johnston del 1989, che allego volentieri. Personalmente sono scettico a parlare di una vera moneta di alleanza tra Crotone e Metaponto, anche se il tripode richiama molto da vicino quello raffigurato sui didrammi crotoniati. Al di là della copiatura del tipo, manca qualsiasi riferimento al nome di Crotone, che sarebbe presente in caso di una vera alleanza. Il tripode rimanda al culto di Apollo, che era assai diffuso nel Bruttium e Lucania.... Johnston 1989 Metaponto monete bronzo.pdf1 punto
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A rigor di logica ti direi di si, ma non essendomi mai capitato non so cosa risponderti. Certo è che scegliendo la spedizione assicurata si pensa di essere "al sicuro" da tali errori...1 punto
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E verosimile, e non poco ...... se non certo. Ho amici da quelle parti chiederò numi a riguardo.1 punto
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Certo, certo! ci mancherebbe! Sto aspettando due tre pezzi interessanti che volevo riprendere meglio una volta in mano!1 punto
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Buongiorno Marchese e grazie per l'esauriente risposta. Il valore commerciale era una pura curiosità. Colleziono monete per passione e non per guadagno, ma da 'neofita' volevo essere sicuro di avere in mano un pezzo autentico. Il peso è di 25 gr. Buona giornata.1 punto
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Io continuo a rincorrerlo...vorrei "ammucchiare" tutte le varianti del 5 grani e non solo! Quindi occhio. Nel mia tutto sommato recente passione per questi nominali ho già un immenso rimpianto e giuro ogni volta che vedo un 5 grani mi vedo davanti questo, che stupidamente, molto stupidamente ho lasciato ad altri...chissà se lo rincontrerò...a volte capita. Posto l'immagine (che per gli occhi è un gusto) e ti ringrazio per il commento come sempre molto curato....d'altra parte sei curatore1 punto
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Caro Asclepia, hai postato un nominale che continua a teneri in scacco molti appassionati di questa zecca. l'ho rincorso invano... Infatti la sua conservazione come ben ti sarai accorto, diventa sempre più difficoltosa nel reperirla anche solo in un bel bb pieno, Già di perse il nominale dei 5 grani latita in conservazione decente, poi ti ci metti pure tu a raccogliere...siamo a posto... Vedo con piacere che hai trovato nel sestante la tua direzione, una zecca quella Palermitana, del periodo Borbonico fra le più affascinati, irta di ostacoli, e per questo ancor di più intrigante.. Fra l'altro si scrive sempre poco su di essa, e poi anche i tondelli che scarseggiano, tutti che se li ammucciano... Il tuo esemplare sopra la media. Eros1 punto
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Pazzesco...sembra un'altra moneta... Meglio cosi, ti sei accaparrato un'esemplare di tutto rispetto per la tipologia. E poi che prezzo...neanche nei film americheni...ops..New Zelandesi...1 punto
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Che dire, siamo colleghi di nicchia! io, bibliograficamente, sono riuscito ad acquistare anche il Duby in versione originale settecentesca (ti lascio immaginare il suo profumo!) ed il Mailliet dell'ottocento. Per le ossidionali europee in genere suggerisco poi la recente opera "Les monnaies obsidionales" di AA.VV. (editions monnaies D'Antan, 2015), molto esaustivo a mio avviso.1 punto
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Posto anch'io un ducato di mia collezione che trovo interessante Marcantonio Giustinian (Venezia, 2 marzo 1619 – Venezia, 23 marzo 1688) fu il 107º doge della Repubblica di Venezia. Entrambi i genitori appartenevano alla stessa famiglia Giustinian, sebbene a rami differenti. Il padre era Pietro di Girolamo della linea "delle Budelle d'Oro", soprannome piuttosto volgare ma efficace per indicarne le grandissime ricchezze: possedevano due ville a Fiesso, presso la Riviera del Brenta, e un'altra a Roncade nel Trevigiano - il cosiddetto "Castello". La madre era Marina di Pietro della linea "dei Vescovi", così detta per aver dato numerosi uomini di Chiesa. Studiò a Padova, avendo tra gli insegnanti Fortunio Liceti e Lelio Mancino. Non raggiunse il dottorato ma ebbe comunque un'ampia erudizione, che andava dalla storia alla teologia passando per il diritto. Concluse la sua formazione con un soggiorno a Parigi presso il fratello Girolamo, ambasciatore (1641-1644). Raggiunta l'età minima per entrare in politica, cominciò a fare carriera come savio agli Ordini (1644-1645). Più tardi (1647) fu eletto governatore di galeranell'ambito della guerra di Candia ma probabilmente non adempì praticamente all'incarico, essendo peraltro un uomo molto religioso tendente addirittura al quietismo. La sua ascesa venne interrotta nel decennio successivo forse per la brillante carriera del fratello Girolamo (com'era prassi tra le famiglie veneziane, i parenti di una personalità politica non potevano acquisire ulteriore potere per non concentrare onori su uno stesso casato). Nel 1656 Girolamo moriva improvvisamente, seguito poco dopo da un altro fratello, Francesco, l'unico ad essersi sposato e ad aver avuto figli. Furono questi tragici eventi a fare la fortuna di Marcantonio perché la famiglia lo volle reinserire ben presto nella vita pubblica per colmare il vuoto lasciato dal parente. Il suo cursus honorum venne ripreso a partire da incarichi più tecnici che politici: divenne così depositario del Banco Giro (luglio - ottobre 1656), quindi, dopo quattro anni di assenza, provveditore alle Biave (marzo 1660 - luglio 1661). In quest'ultima occasione il Giustinian si sarebbe distinto per aver scoperto le adulterazioni compiute dai fornai veneziani sui prodotti destinati alle milizie impiegate nella guerra di Candia. Fu poi uno dei sette esecutori delle deliberazioni del Senato (1661-1663), cui seguirono la carica di aggiunto ai provveditori sopra Danari (1663-1664) e di conservatori delle leggi (1664). A questo monotono svolgersi della sua carriera politica fu dato nuovo lustro con l'elezione ad ambasciatore in Francia (1664). Dogato La sua elezione al soglio dogale avvenne al primo scrutinio il 26 gennaio 1684, con 37 voti favorevoli su 41 elettori. Appresa la notizia, il Giustinian volle farsi frate, ma in seguito si convinse ad accettare la carica. L'inaspettata elezione trova varie giustificazioni: le divisioni che impedivano la vittoria degli altri candidati, il sostegno del Giustinian alla Lega Santa e, infine, un omaggio all'ancora celebre fratello Girolamo. Forse fu presa in considerazione anche la sua religiosità, ideale per ottenere il consenso della popolazione e del ceto politico nel corso della guerra di Morea contro i Turchi. Per suggellare i continui successi bellici, il doge fu protagonista di numerose esibizioni religiose, come Te Deum e processioni; spicca in particolare la riapertura della cappella di San Nicolò, nel Palazzo Ducale, fino ad allora occupata da uffici. Morì dopo una breve malattia mentre recitava le litanie e venne sepolto a San Francesco della Vigna. Fonte: Wikipedia1 punto
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https://www.lamoneta.it/topic/166637-valutazione-e-valore-in-numismatica-riflessioni-©/1 punto
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@Legio II Italica grazie per le foto. Confrontando i rilievi della Colonna Traiana con la rappresentazione sul sesterzio, notavo un particolare: le strutture in legno rappresentate sulla colonna (rettangoli con una X all'interno) sono su due livelli. Anche nella rappresentazione del sesterzio si individuano due livelli di sovrastrutture anche se di forma diversa. E' possibile che gli incisori di Roma non avessero mai visto il ponte e si basassero su descrizioni orali mentre l'autore dei rilievi della Colonna, costruita dopo l'emissione dei sesterzi, era probabilmente lo stesso autore del ponte (Apollodoro da Damasco).1 punto
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"Il 17 Aprile 1630 si permise allo zecchiere di Vercelli di coniarne per un importo di 30000 Beati Amedei. A causa della peste la zecca fu spostata a Santhià ove lo zecchiere di Vercelli il 13 Giugno 1630 fu autorizzato a batterne per 52000 marchi, che non risultano però coniati. A Vercelli dal 1629 al 1631 ne furono coniati per 8941 marchi." Dal volume del Simonetti. Ma date 1629/30/31 mai viste, sino ad ora.. Ci sono senza data della zecca Vercelli, molto ancora da chiarire!1 punto
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Scusate @gpittini e @quattrino e altri interessati al Ponte se torno nuovamente su questo intrigante argomento del Ponte , ma quando si presenta un problema cerco sempre nei limiti del possibile di venirne a capo , anche se in questo caso specifico sara' difficile , comunque provo . Per tentare di risolvere il caso di questo Sesterzio vorrei fare riferimento ai meravigliosi pannelli della Colonna Traiana , forse l' unico appiglio a cui apporgiarsi per capire se il Ponte in questione sia quello di Drobeta come ritenuto dai piu' , me compreso anche se con qualche dubbio . Allego alcuni pannelli della Colonna nei quali , nel primo , compare il Ponte nella prima versione provvisoria della prima guerra dacica , fatto di barche accostate l' una all' altra sulle quali tramite passerella transita l' esercito romano invasore ; nel secondo pannello siamo gia' all' inizio della seconda guerra dacica quando Traiano parte dal Porto di Ancona verso la costa dalmata in direzione del tragitto piu' breve probabilmente a Zara , notare in questo pannello i vari Templi di Ancona e l' Arco con statue sotto il quale transita Traiano per imbarcarsi ; nel terzo pannello siamo gia' in prossimita' del Ponte di Drobeta che tra le due guerre era stato completato , che ben si vede in alto , come si nota il Ponte e' naturalmente dritto con sovrastrutture in legno , mentre i piloni e gli archi di sostegno sono in pietra , purtroppo in questo pannello non si vedono gli archi di accesso al Ponte , forse costruiti insieme alle statue a guerra finita e vinta ; nei successivi pannelli si vedono i Legionari romani scendere dal Ponte sulla riva sinistra del Danubio tramite un lieve pendio , a gradini ? manca il particolare della catena , ma per lo scultore del pannello non era un particolare importante e forse neanche sapeva della sua esistenza . Credo che altre prove oltre ai pannelli della Colonna , che possano accostare il Ponte della moneta a quello sul Danubio non esistano , forse non sono prove decisive , ma in mancanza di altre dobbiamo pensare che lo siano .1 punto
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Buongiorno vorrei presentarvi il bel regalo che mi sono fatto per Natale, una bella e abbastanza rara prutah di erode iii antipa. questo sovrano ha regnato dal 4 dc al 39 dc, è citato nella Bibbia per aver fatto decapitare Giovanni Battista e per aver preso parte al processo di Gesù direi una storia niente male sul dritto, contornata da dei rami, si legge la zecca Tiberiade (tibe-piac); città fondata dal sovrano stesso in onore di Tiberio sul retro una palma tra le lettere LAZ ha un diametro di 23,5 mm e pesa 11,32 g, risale al 33-34 dc come vi sembrano le condizioni? che grado di rarità ha giusto? quanto la valutereste? non posso descrivervi quanto è bella in mano e che emozione è avere in mano un così grande pezzo di storia1 punto
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Non abbiate paura dell'inglese o del francese nei testi numismatici. Sono tranquillamente comprensibili anche da chi non lo parla fluidamente.1 punto
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Eccolo, foto migliori anche se la conservazione non è il massimo. Peso: 2,20 gr; diametro: 21x22 mm.1 punto
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Del principato raccolgo solo monete comuni, non circolate e circolate altro no. Beato chi può permettersi prezzi alti, volare basso però e una gran bella passione.1 punto
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Metodo semplice: collezionare solo monete emesse anche per la circolazione. Per Monaco: tutte le 8 monete di Ranieri (da 1c a 2€) + 1 e 2 euro di Alberto + i 2 euro commemorativi Matrimonio, Lucien e Ammissione all'ONU. saluti stefano1 punto
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Cari signori, non sorprendetevi, in questo mondo tutto è peggiorato in termini di qualità rispetto al passato. Produzioni di massa, aziende che chiudono, tasse sempre più soffocanti, e solo un Dio , il PIL, che vi aspettate? Non si salva nulla , dagli elettrodomestici, la qualità dei tessuti, del cibo, dei giocattoli ecc...ecc... E' risaputo che gli oggetti di una volta erano fatti per durare, mentre oggi è quasi tutto importato dall'Asia. Perchè fare le cose che durano una vita e di prima qualità? Ed il PIL ? Come fa a crescere il Pil se non compri almeno dieci oblò in più rispetto all'anno scorso? Si devono rompere, non possono durare degli anni, altrimenti l'economia non riparte! Chi se ne frega se fiumi, mari ed oceani sono discariche a cielo aperto, chi se ne frega se l'aria è irrespirabile e se ci sono le alluvioni nelle Filippine, problemi loro, a noi interessa il Pil. Quindi non lamentiamoci, basta comprarne il doppio, quelle difettate si buttano, insieme al 40% del Cibo prodotto per alimentare persone sempre più obese. Cordiali Saluti Silver1 punto
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LUOGO PIO DELLA DIVINITA' NE LA CONTRADA DI S. ANTONIO D/. Rappresentazione della Divinità, con la destra benedicente e nella sinistra il globo crucifero, il paludamento della figura è da monaco e l'aspetto arieggia a S. Antonio Abate. R/. Cornucopia con fiori, in giro REPLETVR AB. VBERTATE DOMVS TVAE.1 punto
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Ecco a voi parte della monetazione della storia che ha cambiato la storia, la vicenda terrena di Gesù. Una bellissima storia racchiusa in una mano Erode I il grande regnante al tempo della nascita di Gesù e colui che ordina la strage degli innocenti Alessandro Janneo questa moneta è raccontata da Gesù nella parabola della povera vedova al tempio Ponzio Pilato colui che interviene nel processo di Gesù, lo fa flagellare e infine lo condanna a morte; questa moneta è presente anche sulla Sindone di Torino Erode III Antipa (la volpe) colui che su desiderio della figlia/moglie fa uccidere Giovanni battista, fa costruire Tiberiade, interviene nel processo di Gesù Antonio Felice prende parte al processo di San Paolo Emozione allo stato puro La raccolta prosegue1 punto
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Ciao Luciano, cercherò, se appena possibile, di recuperare le foto di entrambi i lati con i relativi dati ponderali. Effettivamente tutte e tre le monete appaiono decisamente circolate.1 punto
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