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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/06/18 in tutte le aree
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è solamente il primo passo di un percorso più lungo, ma comunque rimane una bella soddisfazione Se qualcuno fosse interessato a leggere la tesi, la può trovare su academia https://univp.academia.edu/MatteoSchivo8 punti
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Un francesino simpatico appena arrivato. Augustus. 27 BC-AD 14. AR Denarius (3.83 g, 2h). Lugdunum (Lyon) mint. Struck 15 BC. AVGVSTVS DIVI • F, bare head right / IMP • X across field, ACT in exergue, Apollo Citharoedus of Actium, wearing long drapery, standing facing, head left, holding plectrum in right hand and lyre in left. RIC I 171a; Lyon 28; RSC 144;3 punti
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Aggiungo ora il link del sito con gli ultimi aggiornamenti con anche le immagini di " Res nummariae mediolanenses " Un plauso doveroso al giovane webmaster @Dave95 http://www.quellidelcordusio.org/3 punti
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BBBissima ^___________^ ... proseguo poi affermando ........... ed è cosi senza sembrare chissà cosa ( non bevo superalcolici nè vino) ma ........ (rullo di tamburi) Se il mare fosse birra, io sarei un sottomarino.3 punti
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Moneta ben leggibile, sono 20 soldi di Vittorio Amedeo di Savoia (re di piemonte e sardegna) del 17943 punti
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Ciao a tutti, mi presento anche qui con un pezzettino carino della mia collezione opus Granfrancesco Enzola: La mia è uniface: qualcuno vuole condividere quelle coi rovesci? L'avete mai vista quella in argento? Buona serata!2 punti
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Te lo metto io il mi piace perché se su altre piattaforme si sprecano qui sembra quasi siano a pagamento2 punti
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Si in effetti di questa moneta si trovano varie tonalità di color bronzo, questa una delle mie:2 punti
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Giusto ieri ho acquistato da un venditore inglese un Alletto che si sta rivelando più interessante del previsto. Metto le mani avanti e chiedo venia per eventuali dati mancanti e pochezza di immagini degne di tale nome, ma al momento non ho altro per le mani al di là di quello che vado a presentarvi: D\IMP C ALLECTVS PF AVG, busto corazzato e radiato a destra; R\ VICTORIA AVG, S-A / ML, la Vittoria andante a destra con trofeo; Un'immagine "migliore" del rovescio: L'esemplare si presenta in condizioni mediocri ma è perfettamente identificabile. Erroneamente era stato catalogato dal venditore come "VICTORIA GERM" che è un raro tipo di Alletto che non si vede spesso in vendita. E sulla scorta di questa classificazione, un po' frettolosamente per non farmelo scappare - ammetto - l'ho preso. Tuttavia analizzando a bocce ferme la moneta ho visto che il pezzo non ha appunto nulla a che vedere con la "VICTORIA GERM" in quanto appunto trattasi di una apparentemente più comune titolatura terminante in AVG. ...e qui la sorpresa: con questa legenda, questi segni di zecca e questo tipo di Vittoria raffigurata è un "not in RIC" a differenza della VICTORIA GERM. Piacevole sorpresa! Approfondendo ho trovato citato solamente un altro esemplare che proviene dal Elveden Hoard 2005 ed è musealizzato al British Museum: ...di questa sì dispongo di foto migliori che permettono di apprezzare meglio il tipo! Sul dritto non mi pronuncio, ma mi sembra di individuare quanto meno per il rovescio un'identità di conio. I riferimenti con i dettagli li trovate qui: http://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details.aspx?assetId=560120001&objectId=3033776&partId=1 Qualche dato sul ripostiglio invece è presente qui: https://finds.org.uk/database/artefacts/record/id/111304 Mentre a questo link un piccolo report sintetico: http://grey-lit-suffolkarchaeology.s3.amazonaws.com/2006_032.pdf Il catalogo completo del ripostiglio mi è stato riferito essere presente in un libro che ahimè non possiedo: The Gloucester Hoard and other coin hoards (Coin Hoards from Roman Britain XIII; Moneta 113, Wetteren), pp. 174-185. Non ho trovato altre fonti né riferimenti o immagini per questa tipologia di moneta, per cui al momento mi è nota solamente in questi due esemplari. Nel saggio di Andrew Burnett The coinage of Allectus: chronology and interpretation (BNJ, 1984) manca come tipologia. Proverò a chiedere qualche informazione nel FAC per verificare se il tipo è noto in altri ritrovamenti e/o cataloghi. Come al solito, son sempre gradite le vostre osservazioni! Prometto foto migliori e dati sul peso e diametro quando arriverà la moneta.2 punti
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Buonasera Luca, le medaglie "brutte" sono a mio avviso quelle più recenti, se vai indietro nel tempo troverai delle vere opere d'arte con uno stile decisamente migliore. Io le tengo in un monetiere fatto a mano da un falegname, 12 cassetti con 16 spazi 45x45. Cordiali Saluti Silver2 punti
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Cosa mi porta a iniziare questa discussione è la stessa che ha portato un anno fa a iniziare denari di Lucca,discussione seguitissima alla quale tuttora partecipo e che continua a stupire con tanti spunti e tanti punti interrogativi ;perchè Pavia,per tanti motivi ,per i rapporti tra le due monetazioni molto contigue quella pavese e lucchese,perchè moneta molto diffusa dal 900 in avanti ,perchè di fatto moneta ufficiale del Regnum Italicum,moneta diffusa nel nord Italia,nell'Europa del Nord ,a Roma ,anche nel Sud della penisola,quindi moneta di riferimento. In teoria potremmo,se ritenete,se vi piace analizzare tutto il periodo che va dall'800 fino a Federico II cioè fino al 1250;in pratica adesso vorrei iniziare ad analizzare il periodo di questa monetazione ,quella degli imperatori ottoniani ,che impegna un periodo temporale di circa 120 anni;una premessa mi è d'obbligo,sono solo un semplice appassionato di questa monetazione,come lo sono di quella di Lucca o di Milano,un collezionista che cerca di imparare e mi piacerebbe farlo insieme a voi; so anche che nel forum ci sono importanti studiosi di questa monetazione ,se vorranno darci una mano ,illuminarci,personalmente gliene sarò grato;da parte mia oltre la passione,posso impegnarmi a postare alcuni esempi di denari in mio possesso per permettere l'inizio e la continuazione della discussione stessa. Ma iniziamo con un denaro e subito un problema ,è un Ottone I e Ottone II;perchè inizio da questo ?Qui è in atto una discussione che si è aperta con i recenti studi di Saccocci sulla classica cronologia del periodo ottoniano. Facciamo il punto sul CNI,sul Brambilla,sul Mir abbiamo questa cronologia: Ottone I imperatore-962-973-con Augustus al rovescio Ottone I imperatore ed Ottone II re-962-967 con Otto Pius Rex al rovescio Ottone II imperatore -973-983-con Inclita Civitas al rovescio Ottone III imperatore -983-1002-monete con H Tercius e varianti e con Imperator o Civitas Gloriosa al rovescio Cosa fa il Saccocci con il suo studio "il Ripostiglio Galli Tassi di Lucca" cambia questa cronologia ,poi vedremo il perchè,in questa: Ottone I Imperatore e Ottone II re-962-967 con Otto pius Rex Ottone I imperatore e Ottone II Imperatore-967-973 con Imperator/Imperator Ottone II Imp.-973-983 con Imperator/Augustus Minorità di Ottone III Imp.-983-996 con Imp/Inclita Civitas Ottone III Imp.-dopo il 996-con Tercius-Civitas Glorio Ottone III Imp.-post 996-1002 con Tercius-/Imperator I cambiamenti proposti dal Saccocci non sono di poco conto,perchè tutto questo? Cercherò di esssere breve,poi eventualmente approfondiremo:la cronologia v iene cambiata in base ai ritrovamenti e alla cronologia dei ripostigli,in particolare nel ritrovamento di Galli Tassi di Lucca e in altri con datazione precedente al 973 si trovano solo monete del tipo Otto Pius e invece l'assenza del tipo Augustus per cui risulterebbe la prima emissione degli Ottoni quella con Otto Pius riconducibile al tipo Ottone I Imperatore e Ottone II re;in queste considerazioni il Saccocci non prende in considerazione aspetti stilistici,nè varianti,ma si basa solo su aspetti storici e sui ritrovamenti reali avvenuti e certi. Il tutto non è in contrasto con gli aspetti di abbassamento ponderali sulle varie tipologie monetali rispetto agli studi precedenti ma anzi rispetterebbe una certa riduzione dei pesi per cui abbiamo: Pius Rex circa 1,25 g. Augustus circa 1,13 g. Civitas Gloriosa circa 1,21 . Tercius circa 1,21 g. Vorrei sentire il vostro parere intanto su queste nuove teorie e poi posterei finalmente questo bel ottone I e II di g.1,12 e diametro 17 mm. Nell'analisi di questi denari verranno fuori ,se vorremo vederli bene insieme tanti interessanti variabili dalle legende,il cerchio perlinato,il puntino in mezzo a Otto in alcuni casi,un triangolino in altri,la forma differente delle lettere e così via...1 punto
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Esimi Lamonetiani, dopo 7 mesi di santa pazienza, ho finalmente ricevuto lo stativo che stavo aspettando. La luce al LED mi costringe a rivedere le regolazioni della mia EOS 500 D e tra un'esercitazione e l'altra sui colori, mi sono divertito coi 10 centesimi di Bronzital che si prestano magnificamente alla bisogna. Le foto sono ancora, ovviamente, migliorabili e le monetine non godono di particolare conservazione, ma l'opportunità di vedere quanto la lega (che ufficialmente aveva composizione al 92% Cu e 8% Al) variasse negli anni difficili della guerra è garantita. Eccovi tre esempi d'arcobaleno monetario (giallo, ramato e brunito):1 punto
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MI è capitata questa monetina d'argento dall'aspetto più che vissuto e spero di aver aperto questo topic nel posto giusto. Quello che posso dire è che si tratta di Carlo VI° d'Asburgo come Imperatore del Sacro Romano e Re di Napoli (III° come Re di Sicilia) ..... se non erro. D; carol lII.d.g. (c.p.) Testa laureata con lunga capigliatura volta a destra R; rex.si (corona) et.hie (s.m.) Aquila coronata con stemma sul petto M° di zecca Simone Maurigi anno 1734 sphar 68 - MIR 538 Dovrebbe trattarsi di un tarì ha un diametro di 19 mm e pesa grammi 2,15 Ne ha passate di tutti i colori e si vede, ma ora ^______^ riposa tranquillamente in una capsula quadrum. Giuro che è l'unica moneta della mia collezione che è stata trovata (e non da me) nel classico cassetto, questo da mio zio che un giorno mi chiamò per farmi vedere una moneta di un certo carlo, ed ero convinto , visto dove abito, che si trattasse di un classico cavallo di Carlo VIII° (1495) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-C3C1 punto
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Chi è appassionato alla numismatica milanese non deve lasciarsi scappare lo speciale.1 punto
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La Tesi di Laurea non è una seccatura ma un'opportunità Così la vedo io e così ho fatto pure io... e mi fa piacere vedere Tesi che sono l'evoluzione di una propria passione Ottimo anche l'apporto di simili elaborati per l'ambito divulgativo1 punto
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Ci sei andato vicino: Micipsa (figlio di Massinissa) Bronzo https://www.cgbfr.com/numidie-royaume-de-numidie-massinissa-ou-micipsa-unite-tb,bgr_354692,a.html1 punto
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Mi auguro possano emetterne anche una versione FDC... come sempre, discutibile è il fatto di emettere solo la proof, che è la "moda" di questi anni.1 punto
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Bel Ducatello; sul Massaro non so bene come si distinguessero (e se...) nelle sigle Alvise Minotto e Angelo Malipiero, visto che entrambi hanno operato sotto Giovanni II Corner.1 punto
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Buon fine settimana a tutti, finalmente presento la nuova arrivata in collezione: il mezzo scudo da 5 Paoli del Governo Popolare di Bologna del 1797. E' il mio primo mezzo scudo per questa splendida tipologia che contiene tutti i simboli cari alla citta'. Dovrebbe essere il conio Cassanelli H-7 censita al numero 63 Troverete traccie di questa moneta sparse per varie discussioni nel forum. Queste sono le mie foto (fortunatamente qui ne trovate di migliori). Gradirei pareri anche su conservazione e sulla ricca storia numismatica di queste emissioni rivoluzionarie. Per @Giov60 il coloro della moneta e' un po' piu' scuro della foto di Kuenker , ma non saprei se e' artificiale. Ci sono tracce di patina iridescente che si notano anche nella foto di Kuenker.1 punto
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20 Franchi Svizzeri sono circa 17, 00 euro + spese di spedizione. Siamo in linea se è FDC, prova a chiedere altre immagini1 punto
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contatta Filo a [email protected] . hanno buste per tutti i formati di materiale che non rovina i fumetti e li fa respirare. p.s. non so perché compare la scritta in rosso...1 punto
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ti sconsiglio la plastica, io uso cartelline di carta in modo che possa respirare.1 punto
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Buona gionata Non dimentichiamoci che le oselle, sia quelle in argento, sia quelle in oro, sono state usate spessissimo come ciondolo o come spilla. Non è un caso che se ne trovano tante in commercio con evidenti segni di appiccagnolo rimosso (spesso malamente) o delle graffette che le ritenevano in una precedente montatura. Talvolta le si trova ancora intatte con questi suppporti. saluti luciano1 punto
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Anche per me Andrea Dandolo. Prima della N c'è sicuramente una A dalla forma particolare con le estremità inferiori oblique. Arka1 punto
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Credo sia un giudizio realistico, considerando che non ce ne sono molte in questo stato conservativo. Poi mi pare di capire che questo tipo di moneta parta con delle intrinseche debolezze di conio.1 punto
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@cembruno5500 Ecco la moneta dopo averla tenuta 20 secondi in acetone puro, tamponata, risciacquata abbondantemente in acqua distillata e infine ritamponata per asciugarla. Un grazie grande e doveroso a @Monetaio per i consigli che mi ha dato. Prima di fare questa operazione un tantino di timore lo avevo, Il risultato però mi sembra buono.1 punto
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Caro Biagio 71, come sempre quando ci si trova d'innanzi alla novità si tituba sempre. D'altronde come non essere colpiti da questo busto a destra? D'altronde come non essere colpiti dalle sigle? (anche se secondo me non sono ancora state censite tutte) D'altronde come non esser colpiti da alcune incongruenze nella leggenda? ( vi sono errori nel periodo borbonico con coniazione a bilanciere, figurati qui con battitura a martello e due secoli prima) D'altronde come non essere affascinati da un simile tondello? D'altronde come non essere innamorati del vicereame... D'altronde l'esemplare a mio avviso e pure buono... D'altronde cosa sarebbe senza queste buone novelle... Eros1 punto
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Grazie, concordo appieno. Nemmeno chiedo quanto può valere, non mi interessa. A me piace pensare e fantasticare su quante persone l'hanno presa in mano, dove e cosa hanno comperato, che viaggi ha fatto.. è quello il bello!1 punto
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@Asclepia adoro i "tondelli" di rame quando assumono certe colorazioni ...... sono irresistibili, gli manca la parola, non possono parlarci ma.. si instaura tra loro e noi un qualcosa di telepatico e metafisico..... che per la gente in genere va oltre ogni comprensione , sono certo, permettimi di dire che mi capirai.1 punto
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Buona serata Temo che la tua ricerca resterà vana; non esistono registri o repertori su quante oselle in oro venivano coniate. Le oselle d'oro nelle loro varie combinazioni di multipli di zecchini, erano infatte coniate su ordinazione; chi le voleva portava l'oro in zecca, pagava le spese di coniazione e se le portava a casa. Se per le oselle di circolazione ordinaria (diciamo così), quelle in argento per intenderci, ci si può fare un'idea approssimativa (dico approssimativa) del loro numero, perché coniate in base al numero dei nobili presenti nel Maggior Consiglio di quell'anno, per quelle in oro ciò non è possibile. Ho detto approssimativo, perché è provato che, oltre al numero di oselle regalate dal doge ad ogni membro del Maggior Consiglio, taluni se ne facevano coniare privatamente degli esemplari per distribuirli a familiari e/o amici; classica ostentazione, così come veniva fatto per le oselle in oro. saluti luciano1 punto
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Buona giornata Quindi il ducato del post 103 non ha i fatidici 3 puntini (in effetti non erano chiarissimi), ma 4, messi a croce .... lo stesso i successivi ed è tutta un'altra storia. Quella dei sultanati e principati è una attribuzione tutta da documentare, mentre è chiaro che i compilatori dei cataloghi di alcune aste, quando non sanno che pesci pigliare, buttano li Scio! saluti luciano1 punto
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dalla BBC. svelato il codice segreto utilizzato da re Ferdinando d'Aragona per dare istruzioni a Gonzalo de Cordoba , comandante militare nell'Italia meridionale. Un codice segreto vecchio di 500 anni usato nelle lettere tra uno dei più famosi monarchi spagnoli e un comandante militare è stato rotto. Le lettere di Ferdinando d'Aragona hanno stormentato gli storici per secoli. Costruito utilizzando più di 200 caratteri speciali, sono stati decifrati dall'agenzia di intelligence del paese. Era dietro la riconquista finale - Reconquista - della Spagna dai Mori nel 1492 e dei viaggi di Colombo nelle Americhe. Le lettere tra Ferdinando e Gonzalo de Córdoba includono istruzioni sulla strategia durante le campagne militari in Italia all'inizio del XVI secolo. Sono stati scritti usando il codice segreto nel caso in cui cadessero nelle mani dei nemici. Le lettere sono esposte al Museo dell'Esercito della Spagna a Toledo e ci sono voluti servizi di intelligence quasi sei mesi per decifrarne quattro, alcune delle quali andate avanti per oltre 20 pagine. Il codice-cracking è stato descritto da alcuni come un momento di "Rosetta Stone", nella speranza che possa portare a decifrare altre lettere in codice. Immagine copyrightRADIO TELEVISION ESPANOLA Didascalia delle immaginiLe lettere furono scritte da Ferdinando d'Aragona, che fu il primo re di quella che divenne la Spagna odierna. I dettagli delineati nelle lettere vanno dalle istruzioni sui dispiegamenti delle truppe per ammonire il comandante per non aver consultato il re prima di lanciare iniziative diplomatiche. Agli inizi del XVI secolo, ci vollero 15 giorni perché le lettere arrivassero tra le residenze del monarca nell'Italia sud-orientale, dove era situato il comandante. Che aspetto aveva il codice Il misterioso sistema di codifica usato da Ferdinando d'Aragona e Gonzalo de Córdoba era molto complesso. È stato costruito utilizzando 88 simboli diversi e 237 lettere combinate. Per ogni lettera c'erano da due a sei caratteri figurativi come triangoli o numeri. Per complicare ulteriormente le cose, i simboli usati nelle lettere sono stati scritti senza separare parole e frasi. Chi stava combattendo contro chi? All'inizio del XVI secolo, Spagna e Francia combatterono per il controllo del Mediterraneo. Tra il 1499 e il 1504, la lotta si concentrò sul Regno di Napoli. La Spagna strappò il controllo di Napoli dalla Francia nel 1504 e la governò fino al 1647.1 punto
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Buona Domenica Contraffazione di un ducato di Scio, imitazione a sua volta del ducato veneziano; non so se attribuibile a qualche zecca indiana (in genere hanno una iconografia stilizzata che non è riscontrabile sul pezzo in parola), certo che quelle lettere così "arabescate" fanno pensare a chi, nelle lettere, vedeva una forma d'arte .... zecca musulmana? saluti luciano1 punto
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Eh si, parole Sante, fu proprio così , ricordo ancora l'emozione dei giovani nella sala della Biblioteca Trivulziana, la loro gioia di essere chiamati, il libro di Morello Juvenilua, oggi un must, fu un grande momento, però la magia si e' ripetuta più volte pensiamo a Parma, Bergamo mi ha ricordato tutto questo, leggete, leggete ora i lavori di questi 12 straordinari ragazzi, avrete molto da capire e da apprendere, loro hanno parlato ...in fondo poi la palla ritorna ora da noi ....Buona lettura mi raccomando !1 punto
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Caro Mario ricordiamo anche l’archetipo di questi concorsi, quello che venne prima di tutti e che forse ispiro’ iniziative similari che si sono succedute negli anni: il concorso riservato a giovani numismatici dedicato alla memoria del numismatico “Nino Rapetti” indetto, nel 2010 ( pubblicazione degli atti nel 2011) in collaborazione tra LaMoneta e la SNI la cui premiazione, memorabile, si svolse nientemeno che alla Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco. Fu un momento magico con tanti slanci e passioni che vennero a convergere nell’ottima riuscita del concorso. La pubblicazione degli atti fu pfferta dall’Associaziond Italia Numismatica attraverso la casa editrice Diana dell’amico Antonio Morello che vorrei ringraziare ancora una volta. Numerosi furono poi gli sponsor che offrirono premi e doni ai partecipanti. Anchd li l’età di alcuni partecipanti era bassissima ( ricordo un paio di 14enni). Inoltre uno dei vincitori, allora studente universitario, Simone Ardizzi, si è avviato ad una promettente carriera di studioso numismatico, oggi è un operatore museale molto apprezzato, ed ha anche partecipato, vincendo un Borsa di studio al Congresso Numismatico internazionale che si è tenuto a Taormina nel 2015. E fa davvero piacere aver ritrovato nel concorso di Bergamo un altro partecipante al Nino Rapetti, Magdi Nassar che da allora ha avviato e proseguito un’instancabile attività pubblicistica e organizzativa che lo ha visto fondare il Circolo dei Giovani Numismatici, la rivista il Tondello, oltre a numerosi articoli e contributi che Magdi ha realizzato nel corso di questi anni. come vedi Mario, il seme di queste iniziative è prezioso e se ben piantato può ben germogliare, convogliando tante risorse, che in assenza, magari sarebbero andate disperse, e fungendo da catalizzatore alla passione di tanti giovani che trovano in questi concorsi la possibilità di esprimere il loro talento e condividerlo con gli altri. Complimenti a te e a Giampietro e agli altri organizzatori per questa lodevolissima iniziativa. E complimenti a tutti i partecipanti. Bravi. Avanti cosi!1 punto
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Ciao! E' vero, ma non è un caso. Quasi sempre (anche nei ducati d'oro) le braccia del doge o di S. Marco sono posizionate in modo incongruo rispetto al busto; sembra proprio che siano state messe a casaccio ... un insulto all'anatomia; come se il gomito arrivasse alla coscia. saluti luciano1 punto
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A beh .... allora posto anche il mio Vedo adesso, dal confronto, che il mio ha l'anellino come segno segreto, mentre i vostri sono del tipo senza ... vedo anche che, a schiacciature, non sono indenne.1 punto
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Ciao! Ma quanto mi fanno impazzire quelle striature che sovente si vedono nei campi delle monete veneziane .... tracce delle "raspature" che gli operai facevano sui conii per lisciare le superfici. Moneta comunque apprezzabile. Complimenti. Saluti luciano1 punto
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presenta la legenda errata CORONATS, nelle monete aragonesi gli errori sono frequenti, per la C gotica è il simbolo di zecchiere , P.R. 15m ; MIR 68/12 , comune1 punto
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Tra le altre cose sono anche un collezionista di cartoline raffiguranti la Banca d'Italia, non mi faccio mancare nulla Il mio sito grezzo/casalingo/amatoriale dopo quasi 19 anni ancora in costruzione.... http://bankitaly.altervista.org/index.html Il gruppo marmoreo monumentale posto al rovescio della banconota fu rimosso dalla facciata della Banca d'Italia di Roma più di ottant'anni fa, era in coppia con un altro gruppo scultorio. La rimozione fu necessaria per preservare la stabilità dell'edificio. Una mia cartolina dei primi del '900 con una degli anni '40 a confronto.1 punto
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