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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/05/18 in tutte le aree
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Salve @Gallienus giusto qualche giorno fa l'amico Toffanin mi ha portato a vedere le prime bozze del volume. notizia buona: bello, come tutte lo opere del Toffa. notizia cattiva: non si riuscirà a contenere tutta la monetazione papale in 3 volumi, ne serviranno 4. il secondo tomo, contenente 100 anni di monetato (1521-1621), vedrà la luce nel secondo semestre del 2018, probabilmente in occasione di Veronafil grazie per l'interessamento6 punti
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Buon pomeriggio a tutti, oggi è arrivata anche questa, il millesimo meno raro tra le pubbliche di Ferdinando IV: FERDINAN.IV.SICIL.ET HIER.REX busto a destra e P. in basso A.P. // PUBLICA // COMODI // TAS // 1791 Usuali debolezze, moneta che ha circolato ma che mi incanta...io trovo semplice ma stupendo il rovescio di questi tondelli... Ringrazio Rocco per avermi lasciato campo libero e la condivido con voi. Ciao.5 punti
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La mia infatuazione per Gallieno ormai è definitiva, anche se per ora cerco di contenerla cercando solamente i tipi meno comuni... Questo è l'ultimo trovato: D\ GALLIENVS AVG R\ GENIVS AVG, VII a sx. catalogato nel Göbl 371x (3 esemplari). Sicuramente un tipo non rarissimo, ma nemmeno così comune e in una discreta conservazione che permette una sicura identificazione5 punti
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Riporto alcune frasi tratte dal volume di Andrea Cavicchi: "Su molte monete sia d'oro che d'argento di Francesco Maria II e di Guidobaldo II della Rovere, su di un lato compare un paesaggio con edifici e piante su cui primeggia un albero di rovere con rami intrecciati così com'è solitamente nella rappresentazione araldica dello stemma dell'omonima famiglia. Molto probabilmente si tratta di una vista allegorica in cui l'albero in primo piano simboleggia il Duca, è posto a protezione e a tutela dello Stato rappresentato da una veduta panoramica del territorio del Montefeltro con piccole varianti tipologiche nei vari esemplari."3 punti
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Ferdinando IV° di Borbone, 120 grana 1816 (19° tipo) D; ferd.IV.d.g.sic.et.hier.rex R; hispaniarum.infans contorno in incuso: (*optimi*principis**providenti**) diametro mm 38 - peso grammi 27,503 punti
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Buonasera, volevo porre alla vostra attenzione questo grano di Filippo IV del 1637 con la testa del Re girata a destra, la moneta ha il diametro di 29-32 mm e un peso di 10,12 gr. Colleziono monete di Filippo IV per Napoli da tanti anni e ho esaminato attentamente con una buona lente la moneta ma non sono riuscito a capire se è un'inedito o un falso, peso, diametro e metallo sembrano giusti, se si tratta di un falso l'hanno fatta veramente bene, qualcuno di voi esperti è gia a conoscenza di questa moneta ? queste sono le foto del dritto e rovescio, ringrazio in anticipo chi vorrà darmi un suo parere.2 punti
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Salve a tutti, volevo condividere con voi la mia trepidazione per l'attesa dell'acquisto più lontano che abbia mai fatto in vita mia: mi sta arrivando un 4 tornesi 1800 del buon Ferdinando nientemeno che dal capo opposto del mondo: la NUOVA ZELANDA. Cosa diamine ci facesse laggiù non è dato saperlo; la mia fantasia mi porta a pensare che facesse parte degli oggetti di famiglia di qualche emigrante. Certo fa strano pensare che questa moneta sia uno dei più antichi oggetti europei presenti sull'isola, dal momento che, quando è stata coniata, la Nuova Zelanda non era ancora stata colonizzata ed era fresca fresca di scoperta (Cook ci era arrivato solo trent'anni prima)! Essendo questa terra agli antipodi per noi, non ho speranze di battere il record di distanza (salvo installazione di colonie extraterrestri)... ovviamente speriamo che arrivi, il viaggio è lungo e periglioso!2 punti
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MI è capitata questa monetina d'argento dall'aspetto più che vissuto e spero di aver aperto questo topic nel posto giusto. Quello che posso dire è che si tratta di Carlo VI° d'Asburgo come Imperatore del Sacro Romano e Re di Napoli (III° come Re di Sicilia) ..... se non erro. D; carol lII.d.g. (c.p.) Testa laureata con lunga capigliatura volta a destra R; rex.si (corona) et.hie (s.m.) Aquila coronata con stemma sul petto M° di zecca Simone Maurigi anno 1734 sphar 68 - MIR 538 Dovrebbe trattarsi di un tarì ha un diametro di 19 mm e pesa grammi 2,15 Ne ha passate di tutti i colori e si vede, ma ora ^______^ riposa tranquillamente in una capsula quadrum. Giuro che è l'unica moneta della mia collezione che è stata trovata (e non da me) nel classico cassetto, questo da mio zio che un giorno mi chiamò per farmi vedere una moneta di un certo carlo, ed ero convinto , visto dove abito, che si trattasse di un classico cavallo di Carlo VIII° (1495) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-C3C2 punti
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dalla BBC. Svelato il codice segreto utilizzato da re Ferdinando d'Aragona per dare istruzioni a Gonzalo de Cordoba , comandante militare nell'Italia meridionale. Un codice segreto vecchio di 500 anni usato nelle lettere tra uno dei più famosi monarchi spagnoli e un comandante militare è stato rotto. Le lettere di Ferdinando d'Aragona hanno tormentato gli storici per secoli. Costruito utilizzando più di 200 caratteri speciali, sono stati decifrati dall'agenzia di intelligence del paese. Era dietro la riconquista finale - Reconquista - della Spagna dai Mori nel 1492 e dei viaggi di Colombo nelle Americhe. Le lettere tra Ferdinando e Gonzalo de Córdoba includono istruzioni sulla strategia durante le campagne militari in Italia all'inizio del XVI secolo. Sono stati scritti usando il codice segreto nel caso in cui cadessero nelle mani dei nemici. Le lettere sono esposte al Museo dell'Esercito della Spagna a Toledo e ci sono voluti servizi di intelligence quasi sei mesi per decifrarne quattro, alcune delle quali andate avanti per oltre 20 pagine. Il codice-cracking è stato descritto da alcuni come un momento di "Rosetta Stone", nella speranza che possa portare a decifrare altre lettere in codice. Immagine copyrightRADIO TELEVISION ESPANOLADidascalia delle immaginiLe lettere furono scritte da Ferdinando d'Aragona, che fu il primo re di quella che divenne la Spagna odierna. I dettagli delineati nelle lettere vanno dalle istruzioni sui dispiegamenti delle truppe per ammonire il comandante per non aver consultato il re prima di lanciare iniziative diplomatiche. Agli inizi del XVI secolo, ci vollero 15 giorni perché le lettere arrivassero tra le residenze del monarca nell'Italia sud-orientale, dove era situato il comandante. Che aspetto aveva il codice Il misterioso sistema di codifica usato da Ferdinando d'Aragona e Gonzalo de Córdoba era molto complesso. È stato costruito utilizzando 88 simboli diversi e 237 lettere combinate. Per ogni lettera c'erano da due a sei caratteri figurativi come triangoli o numeri. Per complicare ulteriormente le cose, i simboli usati nelle lettere sono stati scritti senza separare parole e frasi. Chi stava combattendo contro chi? All'inizio del XVI secolo, Spagna e Francia combatterono per il controllo del Mediterraneo. Tra il 1499 e il 1504, la lotta si concentrò sul Regno di Napoli. La Spagna strappò il controllo di Napoli dalla Francia nel 1504 e la governò fino al 1647. Pubblico questo articolo anche nella sezione REGNO DI NAPOLI più seguito dagli amici Napoletani.2 punti
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Buona serata Temo che la tua ricerca resterà vana; non esistono registri o repertori su quante oselle in oro venivano coniate. Le oselle d'oro nelle loro varie combinazioni di multipli di zecchini, erano infatte coniate su ordinazione; chi le voleva portava l'oro in zecca, pagava le spese di coniazione e se le portava a casa. Se per le oselle di circolazione ordinaria (diciamo così), quelle in argento per intenderci, ci si può fare un'idea approssimativa (dico approssimativa) del loro numero, perché coniate in base al numero dei nobili presenti nel Maggior Consiglio di quell'anno, per quelle in oro ciò non è possibile. Ho detto approssimativo, perché è provato che, oltre al numero di oselle regalate dal doge ad ogni membro del Maggior Consiglio, taluni se ne facevano coniare privatamente degli esemplari per distribuirli a familiari e/o amici; classica ostentazione, così come veniva fatto per le oselle in oro. saluti luciano2 punti
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Sisto V - zecca di Fano - Quattrino https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FASISV/112 punti
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ragazzi scusate per il tipo di risposta che ho dato era da interpretare <in realta ho messo un MI PIACE di troppo> per quanto riguarda la giornata milanese continuate pure cosi giamba2 punti
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Bene allora omaggiamo ancora la zecca di Milano con un bel esempio dove Filippo II viene esaltato stilisticamente e per nominale.2 punti
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La prima di queste monete (@gallo83) corrisponde a uno stato più avanzato dei conii, con fratture al D/ tra fiocchetto in basso a sinistra e stemma del Card. Pacca, al R/ ad ore 10 (leggerissima) sotto la lettera L. Il secondo esemplare (@giulira) mostra uno stato più precoce dei conii senza evidenza di fratture (quella al R/ vicino alla nube sembra piuttosto un segnettino, ma la bassa definizione della foto non consente giudizi attendibili). Ovviamente la moneta di questa sede vacante "famosa" per la frattura di conio è lo scudo, non il mezzo scudo (i cui conii presentano danneggiamenti comunque limitati). Per quanto riguarda le quotazioni delle alte conservazioni, un FDC vero, senza hairlines, con minimi segnetti di aggiustamento e ben impresso s'invola sopra i 1500 Euro, nonostante si tratti di una moneta non particolarmente rara (tiratura di circa 60.000 esemplari).2 punti
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Grazie caro Luca, la tua grande sensibilità ha compreso il nostro vero spirito, tu mi hai visto all'opera, parlare e raccontare al Cordusio nelle gelide mattine Milanesi, la storia emozionante della vita numismatica ai giovani e meno giovani con la passione e il cuore in mano.. Eros2 punti
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Buonasera Luca, le medaglie "brutte" sono a mio avviso quelle più recenti, se vai indietro nel tempo troverai delle vere opere d'arte con uno stile decisamente migliore. Io le tengo in un monetiere fatto a mano da un falegname, 12 cassetti con 16 spazi 45x45. Cordiali Saluti Silver2 punti
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Buonasera a tutti, completo la serie del 1792 con i nominali in argento. Piastra 1792. Dritto- Busto di Ferdinando IV, intorno: FERDINAN. IV. D. G. SICILIAR. ET HIE. REX, sotto P. (le iniziali del Perger). Rovescio- Stemma borbonico sormontato dalla Corona Reale, ai lati M. /A.P. INFANS 1792 /HISPANIAR e sotto il valore: G.120 Contorno con treccia a rilievo. Peso 27,07 grammi1 punto
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Segnalo l'uscita del n. 336 di Panorama Numismatico questo l'indice: Curiosità numismatiche – Pag. 3 Roberto Diegi, Lucius Clodius Macer – Pag. 7 Alberto Ghiraldo, Tre nuovi antoniniani a nome di Salonino Augusto – Pag. 11 Angelo Cutolo, Manfredi di Svevia, la città e la zecca di Manfredonia e le monete coniate in essa – Pag. 17 Alberto Castellotti, Sacro e profano in una curiosa cinquina napoletana di Carlo V – Pag. 29 Corrado Marino, Le prime banche di emissione dei comunisti cinesi. Lenin e, per una volta, anche Stalin sulle prime rare banconote – Pag. 31 Claudio Bugani, Cassa Sangiorgio Genova. La storia dell’istituto raccontata attraverso i suoi biglietti fiduciari – Pag. 37 Fabio Robotti, La medaglia per il pellegrinaggio di San Giovanni XXIII alle Basiliche di Loreto e Assisi – Pag. 41 Notizie dal mondo numismatico – Pag. 50 Giuseppe Carucci, Banconote russe dal 1843 al 1917, prima parte – Pag. 51 Recensioni – Pag. 56 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 631 punto
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Buona Domenica Amici Numismatici! Oggi sono entrato in possesso della mia prima moneta romana. Una grande emozione. Asse di Adriano diam. 2,5/2,7 cm peso 9,39 gr Il retro è molto consumato ma si riescono ad intravedere le vesti di una figura affiancata da S e C ed un'altra S più in alto a sinistra. Sapete per caso dirmi di quale asse si tratta? Grazie mille in anticipo per il Vostro sempre cortese aiuto. Gabriele1 punto
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...ND... si legge bene. Come dicevi tu croce del periodo, per cui anche io propenso ad Andrea Dandolo1 punto
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Complimenti @Asclepia. Moneta veramente bella e ben conservata, con patina uniforme. Secondo me siamo sul BB/BB+ Martin1 punto
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Dal punto di vista teorico, tutte le monete con più di 50 anni son soggette alla medesima legge. Di fatto, come è noto, vale solo per le monete antiche.1 punto
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Libri, articoli, cataloghi, link, cataloghi d'aste ecc. ecc. In sintesi cultura. Per esempio la lista dei massari: https://it.wikipedia.org/wiki/Massari_all'Argento_e_all'Oro http://www.lamonetapedia.it/index.php/Massari_della_Zecca_di_Venezia1 punto
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Sono d'accordo con te, la moneta è una cosa molto seria, la fiducia che si da alle banconote appartenenti ad una valuta forte deve essere incondizionata, durare nel tempo e non deve dare inoltre adito ad incertezze e confusione. Onde evitare "figurine/banconote" l'unica via sarebbe quella adottata dagli Stati Uniti. Un loro evento storico molto importante ha dato vita ad una banconota commemorativa (vedi mio post n. #4) tutt'ora in corso di validità, banconota stampata in miliardi di pezzi ed initterrotamente emessa dal 1976 (anno della commemorazione) sino al 2013. Se ne parla così, tanto per... figurati che se le facessero veramente io stesso non le collezionerei.1 punto
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Prego https://www.kuenker.de/data/ergebnisliste/A143-A146-Results.pdf Salutoni odjob1 punto
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Io infatti ho pensato già da ora di metter “qualcosa da parte” ed ho poco più di 18 anni. Chissà se in futuro qualcosa frutterà, al massimo ci avrò guadagnato in esperienza1 punto
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Peccato anche lasciar cadere una moneta così con alti contenuti simbolici iconografici. Vediamo un albero in primo piano e come spesso capita rappresenta una allegoria. Probabilmente l'albero è proprio lui, il Duca, davanti a tutti e a tutto, che si pone come argine e a protezione dello Stato che è simboleggiato dalla rappresentazione del territorio di Montefeltro. Classico esempio di moneta che vuole veicolare un messaggio, trasmetterlo agli utilizzatori, spesso è così e indubbiamente questa è una delle monete rappresentative della nostra monetazione, bello averla vista qui.1 punto
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personalmente farei cosi e poi un massaggio con una goccia di vasellina...1 punto
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Ciao Alain Il CNI segnala 11 tipi di questa moneta Non ho ancora trovato immagini di confronto, ma penso possa essere il numero 4 o il 51 punto
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Ciao @Gallienus complimenti per il tondello raro, bello e per la volontà di rimpatriare una delle pochissime monete napoletane che ha visto i canguri...il giro che ha fatto lo possiamo solo immaginare e di certo non si può dire che non abbia circolato viste le distanze percorse... Ciau.1 punto
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Caro @Zenzero, posto che nel tu caso non si vedono bene le interpunzioni se non quella prima della S, tuttavia l'esemplare che hai postato dovrebbe ricadere piuttosto nel mio gruppo A.IV.2e (- SIMPATOR) e sue eventuali sotto-varianti che per ora però non avevo mai riscontrato, mentre il gruppo successivo (hai ragione a dire che lì c'è stato un refuso nella elencazione della lettera) raccoglie gli esemplari a legenda - USIMPATOR. Vedi di veficare bene se prima della crocetta di inizio legenda sul lato aquila (per me il rovescio), c'è il punto o meno. Bell'esemplare per il tipo comunque, anche con il foro otturato (i grossi da un soldo a nome di Enrico VII spesso hanno problemi di conservazione...) Un caro saluto MB1 punto
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Ciao @gpittini, la discussione si sta facendo molto affascinante ; in effetti il Ponte sul Sesterzio di Traiano potrebbe anche essere una stilizzazione ad una sola campata del Ponte sul Danubio , anche se questo non spiegherebbe i gradini dell' arco di destra e la catena posta tra le due sponde , come gia' ho dubitato nella mia precedente risposta . A questo punto l' unica altra supposizione sul significato reale del Ponte rappresentato in questa moneta , ricade sul Porto di Ancona che Traiano ristrutturo' prima delle guerre daciche in previsione della partenza . Proviamo quindi a ragionare su questa seconda possibilita' , sappiamo da Diodoro Siculo che Ancona fu fondata dai Dori provenienti da Siracusa al tempo di Dionisio e che la parola "ancona" in Greco "an kona" vuol dire "gomito" , termine che sicuramente i Greci presero a causa della conformazione a gomito che in quell' epoca aveva la costa in quel punto dove poi sorse la citta' . Non sembrerebbe assurdo pensare che Traiano nel ristrutturare il Porto costruisse anche un Ponte ad una sola campata (ad Apollodoro sembra che nulla fosse tecnicamente impossibile) che unisse le due sponde dell' ingresso del Porto , questo spiegherebbe anche due particolari del Sesterzio : primo la presenza della catena che si nota sotto il Ponte della moneta , posta a protezione del Porto stesso , catena che secondo la tradizione di Tucidite era presente anche all' ingresso del Porto Grande di Siracusa posta al fine di impedire l' ingresso alle navi nemiche cartaginesi ed ateniesi ; secondo : i gradini sotto l' arco di destra altrimenti inspiegabili per un Ponte su un fiume , come i Danubio , costruito anche per il transito di carri . Per la rappresentazione invece simbolica del Ponte rimando alla mia precedente risposta n° 18 Se fosse presa in considerazione l' ipotesi che il Sesterzio con Ponte possa rappresentare un particolare di un Porto , allora bisognerebbe allargare la possibilita' , oltre che a quello di Ancona , anche al Porto di Centum Cellae , attuale Civitavecchia , costruito anch' esso da Traiano , poiche' : "Centum Cellae (questo il nome latino che significa Cento [numerose] Celle) era all'epoca riferito, secondo quanto scrisse Plinio il giovane per la prima volta in una lettera nel 107 d.C., a un luogo dove erano in corso grandi lavori per la costruzione del porto, nei pressi della villa dell'imperatore Traiano. Si può ipotizzare quindi che la città venne a compimento intorno al 110 d.C. Numerose sono le ipotesi avanzate per spiegare l'origine del toponimo Centumcellae; si ritiene possa riferirsi al numero di insenature naturali che erano presenti sulla costa, oppure ai numerosi ambienti costruiti nella darsena per la raccolta merci, o ancora alle cento stanze della Villa Imperiale. Nell'828, in seguito all'invasione distruttiva dei Saraceni, la popolazione lasciò il centro, rifugiandosi prima sui monti, poi in un nuovo sito chiamato "Cencelle" (per distinguerla dal primitivo), fino a quando non fece definitivamente ritorno nell'889 nella città d'origine, cambiandone il nome in Civitas Vetula (Città Vecchia) per distinguerla da Cencelle" Come si nota , la questione interpretativa di questo Sesterzio e' piuttosto complessa e di non facile soluzione perche' si presta a diverse interpretazioni , ma come di solito accade la piu' semplice e' forse quella piu' reale . Panoramica del Porto di Ancona visto dall' alto , ma non confrontabile con l' aspetto antico .1 punto
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DE GREGE EPICURI Questo invece, in un latino secentesco abbastanza involuto, pensa che sia proprio un porto: sia perchè un ponte non avrebbe avuto una sola campata, che per la presenza di una navicella, che sembra essere tranquillamente ferma nel porto, e non trasportata dalle acque impetuose del fiume.1 punto
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Grano molto interessante..sembrerebbe autentico ed inedito.inoltre, già il grano del 37 è di per sè molto raro. Un elemento che stona è la A davanti al busto, molto ben coniata rispetto al resto. Se si tratta di un falso anche d'epoca, è fatto molto bene. saluti Eliodoro1 punto
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leggo FILIPRUS. è conosciuto questo errore sui tipi con ritratto a sinistra?1 punto
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Da una pregevole dracma di Argo, il più forte ( dopo Achille ed Aiace ) dei guerrieri achei all'assedio di Troia, qui nell'impresa della sottrazione del Palladio .1 punto
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Buonasera, ho dato un'occhiata sul P. R. e non lo vista, bisognerebbe guardare sul corpus ma al momento mi è impossibile, escluderei il falso, le ribattiture e i cerchi concentrici al dritto sono ottimi indici di moneta genuina... Ad ogni modo ti faccio i miei complimenti...1 punto
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Ultimo arrivo in collezione zecca di Pisa. Veramente difficile da trovare il mir lo riporta come R4 Grosso da un soldo con Vergine e Bambino in trono elmo/aquila coronata su capitello, 1312-1313 sul libro della Monica @monbalda è (penso io) erroneamente scritto come IV.2d. , ma credo dovrebbe essere secondo il suo metodo di classificazione A.IV.2f D/ Nel campo la Vergine nimbata e coronata, seduta di fronte in trono, con il bambino nimbato in braccio, in atto di benedire. Ai lati PI - SE; in campo l'elmo R/ Nel campo aquila su capitello, con le ali spiegate e testa a sinistra con corona a 3 foglie, nella legenda †henricus · - · simpator Come accade spesso per queste monete troviamo un foro otturato1 punto
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questa zecca è presente nel volume in corso di preparazione sulle monete aragonesi in sud Italia, edizioni D'Andrea1 punto
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Lettura interessante, grazie a @Rex Neap e complimenti.1 punto
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Il libro di @Rex Neap è stato recensito anche da Monete Antiche n. 97, gennaio-febbraio 2018. Nota: nel piè di pagina è riportato il numero precedente della rivista, ma si tratta di un refuso.1 punto
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Donare la collezione a un museo ? Si però non italiano i musei stranieri apprezzano molto le donazioni, io ho già Donato al museo di Dresda dei doppioni e sono già stati pubblicati sulla rivista PanoramaNumismatico,Stefano Di Virgilio"Monete e medaglie italiane del Gabinetto Numismatico di Dresda"nelle ultime pagine riguardante le Monete di Casa Savoia. Blaise1 punto
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Beh visto che ci siamo... Giusto per arricchire la discussione e per donare qualche spunto eventuale in più, posto il mio esemplare per gli amici della sezione. Eros1 punto
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