Vai al contenuto

Classifica

  1. Gallienus

    Gallienus

    Utente Storico


    • Punti

      11

    • Numero contenuti

      5149


  2. roman de la rose

    roman de la rose

    Utente Senior


    • Punti

      11

    • Numero contenuti

      973


  3. dux-sab

    dux-sab

    Utente Storico


    • Punti

      10

    • Numero contenuti

      8090


  4. eracle62

    eracle62

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      5567


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/04/18 in tutte le aree

  1. Scudo di Pio IX 1847. La famiglia Mastai è di antichissima e nobile stirpe, originaria di Crema nel 1300; un componente di questa famiglia, residente a Venezia, si spostò a Senigallia nel 1557 e sposò una senigalliese. Nel 1625 Giovanni Maria Mastai sposò la contessa Margherita Ferretti di Ancona, ereditandone i titoli, i beni e lo stemma che si aggiunse a quello Mastai. Fu una famiglia molto prolifica e religiosa; il trisavolo di Pio IX ebbe 19 figli, il bisnonno sei figli, il nonno Ercole sette. Giovanni Maria Mastai Ferretti (Pio IX) fu il nono figlio del Conte Girolamo e di Caterina Sollazzi e nacque a Senigallia il 13 maggio 1792, battezzato lo stesso giorno della nascita. Compì gli studi classici nel Collegio dei Nobili a Volterra, diretto dagli Scolopi, dal 1803 al 1808, studi sospesi per improvvisi attacchi epilettici, proprio quando sognava di seguire la carriera ecclesiastica. Dal 1814 fu ospite a Roma dello zio Mastai Ferretti Paolino, Canonico di S. Pietro e poté proseguire gli studi di Filosofia e di Teologia nel Collegio Romano. Nel 1815 si recò in pellegrinaggio a Loreto ed ottenne la grazia della guarigione dalla malattia. Per questo poté continuare i suoi studi e la preparazione intensa al presbiterato. Il 5 gennaio 1817 ricevette gli Ordini Minori, il 19 dicembre 1818 il Suddiaconato, il 7 marzo 1819 il Diaconato, il 10 aprile 1819 venne ordinato Sacerdote. L'11 aprile 1819 celebrò la prima Santa Messa nella chiesa di sant'Anna, annessa all'Ospizio Tata Giovanni, tra i ragazzi che furono il centro del suo apostolato giovanile fino al 1823. Dal luglio 1823 al giugno 1825 fu tra i membri componenti la Missione apostolica in Cile guidata dal Delegato Mons. Giovanni Muzi. Il 24 aprile 1827 fu nominato Arcivescovo di Spoleto a soli 35 anni; il 6 dicembre 1832 venne trasferito al Vescovado di Imola; il 14 dicembre 1840 ricevette la berretta Cardinalizia; il 16 giugno 1846, al quarto scrutinio, con voti 36 su 50 Cardinali presenti al Conclave, venne eletto Sommo Pontefice a soli 54 anni. Un mese dopo concesse l'amnistia (16 luglio 1846) per i reati politici. Dall'agosto 1846 al 14 marzo 1848 è l'epoca delle grandi riforme dello Stato Pontificio (Ministero liberale, libertà di stampa e agli ebrei, Guardia Civica, inizio delle ferrovie, Municipio di Roma, 14 marzo 1849 emissione dello Statuto). Con l'Allocuzione del 29 aprile 1848 contro la guerra all'Austria declina la stella politica del Mastai e incomincia la sua lunga Via Crucis. Il 15 novembre 1848 uccisione di Pellegrino Rossi; dal 24 novembre 1848 al 12 aprile 1850 esilio del Pontefice a Gaeta e quindi ritorno a Roma, ove riprese una illuminata restaurazione. L'8 dicembre 1854 definizione del dogma della Immacolata Concezione. Dal 4 maggio al 5 settembre 1857 viaggio-visita politico-pastorale di Pio IX nei suoi Stati. Nell'aprile del 1860 caddero le Legazioni, nel settembre la Marche e l'Umbria furono annesse al Regno d'Italia. Il 1° luglio 1861 viene pubblicato il primo numero dell'"Osservatore Romano". L'8 dicembre 1864 Enciclica "Quanta Cura" e il Sillabo; il 2 maggio 1868 approvazione della Gioventù Cattolica Italiana; l'8 dicembre 1869 apertura del Concilio Vaticano I che promulga due Costituzioni, la "Dei Filius" e la "Pastor Aeternus" del 18 luglio 1870 e la definizione del magistero infallibile del Pontefice Romano se parla "ex cathedra"; chiusura del Concilio per il precipitare degli eventi politici. Il 20 settembre 1870 presa di Roma e chiusura volontaria del Papa in Vaticano. L'8 dicembre 1870 Pio IX proclamò S. Giuseppe patrono della Chiesa universale. Il 16 giugno 1875 Consacrazione della Chiesa al Sacro Cuore di Gesù. Il 7 febbraio 1878 morte di Pio IX dopo 32 anni di Pontificato.
    6 punti
  2. Oggi ho ritirato la mia copia di "Res Nummariae Mediolanenses", una bellissima pubblicazione di cui farò tesoro, un grazie particolare a @dabbene e@eracle62 due grandi divulgatori numismatici, sono sicuro che l'associazione culturale "Quelli del Cordusio" con i già suoi 100 iscritti ( ma se ne aggiungeranno altri ancora), diventerà un polo imprescindibile della numismatica italiana.
    6 punti
  3. dalla BBC. Svelato il codice segreto utilizzato da re Ferdinando d'Aragona per dare istruzioni a Gonzalo de Cordoba , comandante militare nell'Italia meridionale. Un codice segreto vecchio di 500 anni usato nelle lettere tra uno dei più famosi monarchi spagnoli e un comandante militare è stato rotto. Le lettere di Ferdinando d'Aragona hanno tormentato gli storici per secoli. Costruito utilizzando più di 200 caratteri speciali, sono stati decifrati dall'agenzia di intelligence del paese. Era dietro la riconquista finale - Reconquista - della Spagna dai Mori nel 1492 e dei viaggi di Colombo nelle Americhe. Le lettere tra Ferdinando e Gonzalo de Córdoba includono istruzioni sulla strategia durante le campagne militari in Italia all'inizio del XVI secolo. Sono stati scritti usando il codice segreto nel caso in cui cadessero nelle mani dei nemici. Le lettere sono esposte al Museo dell'Esercito della Spagna a Toledo e ci sono voluti servizi di intelligence quasi sei mesi per decifrarne quattro, alcune delle quali andate avanti per oltre 20 pagine. Il codice-cracking è stato descritto da alcuni come un momento di "Rosetta Stone", nella speranza che possa portare a decifrare altre lettere in codice. Immagine copyrightRADIO TELEVISION ESPANOLADidascalia delle immaginiLe lettere furono scritte da Ferdinando d'Aragona, che fu il primo re di quella che divenne la Spagna odierna. I dettagli delineati nelle lettere vanno dalle istruzioni sui dispiegamenti delle truppe per ammonire il comandante per non aver consultato il re prima di lanciare iniziative diplomatiche. Agli inizi del XVI secolo, ci vollero 15 giorni perché le lettere arrivassero tra le residenze del monarca nell'Italia sud-orientale, dove era situato il comandante. Che aspetto aveva il codice Il misterioso sistema di codifica usato da Ferdinando d'Aragona e Gonzalo de Córdoba era molto complesso. È stato costruito utilizzando 88 simboli diversi e 237 lettere combinate. Per ogni lettera c'erano da due a sei caratteri figurativi come triangoli o numeri. Per complicare ulteriormente le cose, i simboli usati nelle lettere sono stati scritti senza separare parole e frasi. Chi stava combattendo contro chi? All'inizio del XVI secolo, Spagna e Francia combatterono per il controllo del Mediterraneo. Tra il 1499 e il 1504, la lotta si concentrò sul Regno di Napoli. La Spagna strappò il controllo di Napoli dalla Francia nel 1504 e la governò fino al 1647. Pubblico questo articolo anche nella sezione REGNO DI NAPOLI più seguito dagli amici Napoletani.
    5 punti
  4. DE GREGE EPICURI Fra le tante relazioni interessanti, ho apprezzato per la sua originalità quella sui Fratelli Gnecchi, che mi sembra il frutto di notevole attività di ricerca e documentazione. In effetti, vista la loro importanza come fondatori della numismatica milanese ( e in parte di quella italiana dell'Ottocento e Novecento), i due Gnecchi finora sono stati un po' trascurati, per le polemiche e le contrapposizioni che Lesino ha ben raccontato, e sarebbe ora invece di valorizzarli!
    5 punti
  5. Queste sono le uniche due tipologie di alfonsino minuto coniate a nome di Giacomo II d'Aragona nella zecca di Bonaria. Fino agli anni '80 attribuite alla zecca di Villa di Chiesa, furono poi riclassificate dallo studioso Crusafont nella zecca di Bonaria, colle attualmente inglobato nella città di Cagliari e suo quartiere residenziale. Le due tipologie sono entrambe in mistura e si distinguono per la legenda al dritto e al rovescio: Mir 5 : D/ IACOBVS ARAGON ; R/ ET SARDINIE REX MIR 6 : D/ IACOBVS DEI GRA ; R/ ARAGONUM REX La tipologia aragonum rex é estremamente più rara e secondo lo studioso Mariano Sollai é coniata in un periodo antecedente, precisamente tra il 1325 , anno in cui arrivò sull'isola lo zecchiere Michele Ros e il 1326, anno in cui Pisa cedette definitivamente i diritti sull'isola agli Aragonesi. Infatti prima di tale data era ancora incerta la sorte delle armi e solo successivamente all'annessione ufficiale Giacomo II assunse anche il titolo di re di Sardegna. Con l'alfonsino d'argento, dal valore di 18 alfonsini minuti e coniato nella zecca di Villa di Chiesa si chiudono le emissioni monetali del primo re aragonese della Sardegna.
    4 punti
  6. Salve a tutti, volevo condividere con voi la mia trepidazione per l'attesa dell'acquisto più lontano che abbia mai fatto in vita mia: mi sta arrivando un 4 tornesi 1800 del buon Ferdinando nientemeno che dal capo opposto del mondo: la NUOVA ZELANDA. Cosa diamine ci facesse laggiù non è dato saperlo; la mia fantasia mi porta a pensare che facesse parte degli oggetti di famiglia di qualche emigrante. Certo fa strano pensare che questa moneta sia uno dei più antichi oggetti europei presenti sull'isola, dal momento che, quando è stata coniata, la Nuova Zelanda non era ancora stata colonizzata ed era fresca fresca di scoperta (Cook ci era arrivato solo trent'anni prima)! Essendo questa terra agli antipodi per noi, non ho speranze di battere il record di distanza (salvo installazione di colonie extraterrestri)... ovviamente speriamo che arrivi, il viaggio è lungo e periglioso!
    3 punti
  7. Buongiorno a tutti! E' parecchio tempo che non pubblico nulla sul forum: nel frattempo la mia passione numismatica è cresciuta e ha cambiato settore (gli euro non mi danno più gusto) Avrei piacere a condividere con voi uno dei rovesci più belli che ho in collezione: Marco
    3 punti
  8. dalla BBC. svelato il codice segreto utilizzato da re Ferdinando d'Aragona per dare istruzioni a Gonzalo de Cordoba , comandante militare nell'Italia meridionale. Un codice segreto vecchio di 500 anni usato nelle lettere tra uno dei più famosi monarchi spagnoli e un comandante militare è stato rotto. Le lettere di Ferdinando d'Aragona hanno stormentato gli storici per secoli. Costruito utilizzando più di 200 caratteri speciali, sono stati decifrati dall'agenzia di intelligence del paese. Era dietro la riconquista finale - Reconquista - della Spagna dai Mori nel 1492 e dei viaggi di Colombo nelle Americhe. Le lettere tra Ferdinando e Gonzalo de Córdoba includono istruzioni sulla strategia durante le campagne militari in Italia all'inizio del XVI secolo. Sono stati scritti usando il codice segreto nel caso in cui cadessero nelle mani dei nemici. Le lettere sono esposte al Museo dell'Esercito della Spagna a Toledo e ci sono voluti servizi di intelligence quasi sei mesi per decifrarne quattro, alcune delle quali andate avanti per oltre 20 pagine. Il codice-cracking è stato descritto da alcuni come un momento di "Rosetta Stone", nella speranza che possa portare a decifrare altre lettere in codice. Immagine copyrightRADIO TELEVISION ESPANOLA Didascalia delle immaginiLe lettere furono scritte da Ferdinando d'Aragona, che fu il primo re di quella che divenne la Spagna odierna. I dettagli delineati nelle lettere vanno dalle istruzioni sui dispiegamenti delle truppe per ammonire il comandante per non aver consultato il re prima di lanciare iniziative diplomatiche. Agli inizi del XVI secolo, ci vollero 15 giorni perché le lettere arrivassero tra le residenze del monarca nell'Italia sud-orientale, dove era situato il comandante. Che aspetto aveva il codice Il misterioso sistema di codifica usato da Ferdinando d'Aragona e Gonzalo de Córdoba era molto complesso. È stato costruito utilizzando 88 simboli diversi e 237 lettere combinate. Per ogni lettera c'erano da due a sei caratteri figurativi come triangoli o numeri. Per complicare ulteriormente le cose, i simboli usati nelle lettere sono stati scritti senza separare parole e frasi. Chi stava combattendo contro chi? All'inizio del XVI secolo, Spagna e Francia combatterono per il controllo del Mediterraneo. Tra il 1499 e il 1504, la lotta si concentrò sul Regno di Napoli. La Spagna strappò il controllo di Napoli dalla Francia nel 1504 e la governò fino al 1647.
    3 punti
  9. Certamente si, magari da questo mezzo scudo di Filippo II sempre di Milano, però col busto rivolto dall'altra parte, può partire un confronto iconografico, delle riflessioni ulteriori su zecche italiche. A volte, capisco la mera fiscalità che comunque ho preannunciato avrei rispettato, ma poi quello che conta sono le monete, il vederle, il divulgarle, il creare confronti sullo stesso regnante su varie zecche, il portare alla riflessione ...è il nostro compito da volontari... E su Filippo II c'è un mare numismatico che ci appartiene perché coinvolge la monetazione di tutta la nostra penisola... Un po' in fondo quello che hanno fatto poi libri recenti su un singolo regnante come l'Olivares, o come il recente D'Andrea - Boroni - Santone, una visione d'insieme, permettiamo anche dalla sezione generalista di fare qualche riflessione a 360 gradi su iconografie, tecniche di coniazione, stili...in fondo poi la moneta, la numismatica ci appartiene tutti.... Ora però per non essere sgridato passo e vediamo se escono riflessioni o spunti ulteriori però nell'altra sezione, ovviamente vi seguirò con grande attenzione .... da Varesi 63
    3 punti
  10. buon sera @Filippo Pellizzaro @Asclepia @Silver70 @eracle62 aggiungo foto più 'calde' e qualche dettaglio; attendo fiducioso il vostro parere (ma anche quello di altri amici del forum saranno preziosi ... tra gli altri conto di leggere @roman de la rose @Martin_Zilli @santone @Gallienus @motoreavapore @ilnumismatico @Rocco68 @lamanna921 @odjob @gennydbmoney) e vi chiedo, gentilmente, se, oltre a conservazione e rarità, poteste gentilmente darmi qualche indicazione in merito ad un giusto prezzo. Molte grazie a tutti quanti vorranno esprimersi, buon fine settimana. ps. la mia impressione, ma attendo il vostro giudizio esperto, è che sia figlia di un conio 'sfinito' ancor più che 'stanco' (più ad dritto che al rovescio) : al dritto non presenta segni di usura se non minimi (lieve patina su campi lucenti con soli segni di contatto) .. il mare è perfetto e sembra quasi muoversi (giudicate voi il dettaglio) .. albero e corona del Sebeto ben definiti (meno marcati il volto, il busto e la pala) .. il Vesuvio 'sbuffa' con gioiosa abbondanza: anche al rovescio solo minimi segni di contatto, rilievi ben leggibili (meglio marcati del dritto) e da notare la variante NEAP: .. stemma ben impresso e dettagli ancora freschi .. i tre gigli sono ben visibili nello stemma
    3 punti
  11. Buonasera, volevo porre alla vostra attenzione questo grano di Filippo IV del 1637 con la testa del Re girata a destra, la moneta ha il diametro di 29-32 mm e un peso di 10,12 gr. Colleziono monete di Filippo IV per Napoli da tanti anni e ho esaminato attentamente con una buona lente la moneta ma non sono riuscito a capire se è un'inedito o un falso, peso, diametro e metallo sembrano giusti, se si tratta di un falso l'hanno fatta veramente bene, qualcuno di voi esperti è gia a conoscenza di questa moneta ? queste sono le foto del dritto e rovescio, ringrazio in anticipo chi vorrà darmi un suo parere.
    2 punti
  12. Buonasera amici...vi presento una recente acquisizione. E' il primo di questa serie di grani che metto in collezione. So' che sono monete difficili da reperire ben conservate, come la maggior parte del rame siciliano, in particolare i grani 1801-1804 si presentano sempre molto vissuti...questa come vi sembra? Inoltre la rarità è ballerina a seconda dei cataloghi o testi che ho consultato: Montenegro la da come Rara Gigante la da Non Comune Il D'Incerti la da come Comune (anche se c'è da dire che il D'Incerti è un po' stretto nel grado di rarità che assegna a diverse monete) C? NC? R? La verità sta nel mezzo o possiamo definirla rara? Di certo mi sento di dire che non è una moneta Comune. Ogni commento è gradito. Saluti.
    2 punti
  13. Tradotto da testo; E' comune teoria che le monete dell'Inghilterra medievale sono molto più standardizzate a riguardo le altre del continente, e forniscono dettagli sulle loro zecche emittenti fino alla fine del XIII secolo. Oltre 20.000 monete medievali sono state registrate dal Portable Antiquities Scheme e sono diventate una risorsa estremamente importante per esplorare la storia economica e monetaria di questo paese. Ho trovato girando per le rete e gradirei segnalare, questo interessantissimo sito riguardante le monete medievali inglesi. mi auguro possa servire alla community. https://finds.org.uk/medievalcoins
    2 punti
  14. E' una moneta della Libia, questa del link di seguito: https://en.numista.com/catalogue/pieces79880.html
    2 punti
  15. certo che rispetto agli euro che collezionavi è un'altra cosa!
    2 punti
  16. Monetieri zecchi in casseforti da 1 tonnellata in locale blindato antiproiettile a 3 metri dall'ingresso della questura. Libere, tranne quelle che non voglio far patinare.
    2 punti
  17. Ultimo arrivo in collezione zecca di Pisa. Veramente difficile da trovare il mir lo riporta come R4 Grosso da un soldo con Vergine e Bambino in trono elmo/aquila coronata su capitello, 1312-1313 sul libro della Monica @monbalda è (penso io) erroneamente scritto come IV.2d. , ma credo dovrebbe essere secondo il suo metodo di classificazione A.IV.2f D/ Nel campo la Vergine nimbata e coronata, seduta di fronte in trono, con il bambino nimbato in braccio, in atto di benedire. Ai lati PI - SE; in campo l'elmo R/ Nel campo aquila su capitello, con le ali spiegate e testa a sinistra con corona a 3 foglie, nella legenda †henricus · - · simpator Come accade spesso per queste monete troviamo un foro otturato
    2 punti
  18. buongiorno, peso 2.90 grammi argento LUN 44 ex asta ghiglione 52 lotto 89 NC ricordiamo che sotto il castello si trova l'iniziale dello zecchiere e in leggenda su lato del castello si trova la sigla del doge a volte in numeri e a volte in lettere (otavvs). Sul lato della croce per 500 anni le monete omaggiano Corrado II di Svevia futuro imperatore per aver dato a Genova il diritto di coniare moneta. (conradvs rex).
    2 punti
  19. questa zecca è presente nel volume in corso di preparazione sulle monete aragonesi in sud Italia, edizioni D'Andrea
    2 punti
  20. Salve @gpittini , il problema dell' attribuzione del Sesterzio di Traiano con il Ponte riferito alla costruzione del Ponte sul Danubio in occasione delle guerre daciche e' praticamente condivisa da tutti o quasi i numismatici . L' iconografia del rovescio della moneta non lascia dubbi , di un Ponte si tratta , ma potrebbe rappresentare un Ponte reale o un Ponte simbolico ? se fosse un Ponte reale sarebbe fuori dubbio quello sul Danubio che tanta ammirazione e stupore desto' nei contemporanei per la sua magnificenza e capacita' costruttiva , quindi degno di essere rappresentato su una moneta , l' unico dubbio sarebbe dovuto a quella catena che unisce le due sponde atta ad impedire all' occorrenza la navigazione sul fiume , ma perche' impedire la navigazione quando il Danubio , come il Reno era percorso regolarmente da navigli romani ? secondo dubbio , i due accessi al Ponte presentano due archi con statue sull' attico , forse Vittorie , il che presupporrebbe che la struttura finale del Ponte fosse stata ultimata solo alla fine della seconda guerra dacica , altrimenti non avrebbe avuto senso porre delle statue a guerra ancora non conclusa ; inoltre e' visibile sotto l' arco di destra una serie di gradini , difficilmente un Ponte su un fiume presenta l' accesso in salita , per di piu' tramite gradini che avrebbero impedito il transito sul Ponte ai carri per i rifornimenti veloci all' esercito romano invasore , perche' quei gradini ? Un arco romano con gradini , ad esempio , e' quello di Ancona eretto appunto da Traiano in occasione della ristrutturazione del Porto di Ancona , punto di accesso piu' vicino alla costa dalmata , parte dell' attuale Croazia , Porto dal quale Traiano potrebbe essersi imbarcato raggiungendo l' esercito romano in Mesia pronto per le guerre daciche , accorciando di molto il tragitto altrimenti terrestre , con approdo probabilmente a Zara , l' antica Colonia Julia , e da qui tirare dritto fino al punto di invasione della Dacia sul Danubio , accorciando in tal modo il tragitto tra le due sponde dell' Adriatico ; potrebbe questo Ponte rappresentato sul Sesterzio essere una rappresentazione allegorica di un Ponte tra Ancona e Zara ? se cosi' fosse saremmo pero' in mancanza di un arco romano a Zara , senza gradini , ma quasto arco mancante potrebbe anche essere stato distrutto nel corso dei secoli , sorte toccata anche a tanti archi di Roma . Insomma concludendo , il magnifico Ponte del Sesterzo traianeo presenta una quasi certezza di attribuzione , ma forse anche qualche remoto dubbio .
    2 punti
  21. RARA! Questa tipologia con valore nominale per palermo è tutta rara, Non solo i nominale più grossi vedi il 10 Grani e il 5 grani, ma anche il due come il tuo e l'uno sempre poco considerato ma altrettanto raro. Io sono anni che insisto sul rame di Ferdinando III per Palermo, per dargli la giusta dignità e la giusta considerazione a livello di rarità. Anche se il concetto è sempre astratto, e non mi piace molto parlarne, perchè la numismatica è fatta prima di studio e ricerca e la rarità ricopre sempre un ruolo secondario, vedi i più grandi testi che non riportano le diciture sulle rarità, i testi nascevano prima di tutto per classificare i tondelli. Ma i tempi sono cambiati e non ci sono più solo le figure prevalenti del ricercatore accademico, che in alcuni casi non ha neanche avuto modo di apprezzare di persona gli stessi nominali trattati. Ma nuove figure di appassionati raccoglitori e anche studiosi che stanno dando al mondo scientifico il più grande apporto mai avvenuto, attraverso il reperimento di esemplari non censiti e di considerazioni nuove frutto di ricerche più avanzate dovute anche dalla presenza di materiale e strumenti tecnologici di supporto. Per terminare questa breve disamina, caro Asclepia hai cuccato un buon esemplare di 2 grani del 1803, con fascino straordinario a mio avviso( almeno a me crea questa sensazione), in conservazione medio alta per la tipologia, e per la data a parte la presenza sotto di una battitura mi sembra tutto regolare. Bel colpo
    2 punti
  22. Facendo una veloce ricerca sull'argomento mi sono imbattuto in uno studio etnobotanico (scaricabile in pdf) "IL FIORE PERDUTO La cultura del Papaver somniferum nell'area del Mediterraneo" Riporto alcuni stralci che mi hanno molto incuriosito... "Ci è noto che anche il sovradosaggio da oppio venne usato come strumento di omicidio oltre che, come già detto, come mezzo per procurarsi l'eutanasia. Diversi furono gli imperatori che ne fecero quest'ultimo tipo di uso o quello di terapia nella fase agonica: Nerva, Traiano, Adriano, Settimo Severo e Caracalla (Escohotado, 1997, p.27)." " Riguardo agli imperatori sappiamo che moltissimi erano consumatori abituali di oppio puro o sotto forma di teriaca come Cesare, Nerone, Traiano e Antonio Pio. Si dice che Tiberio si trasferì a Capri per avere sempre a disposizione il miglior oppio dell'impero che li veniva prodotto dai papaveri portati secoli prima dai greci (Escohotado, 1998, p.125). " " A riprova della facile accessibilità dell'oppio ai romani abbiamo un censo fiscale dell'anno 312 che ci rivela che vi erano 793 negozi dedicati alla vendita di questo prodotto il cui volume di affari forniva il 15% delle riscossioni tributarie globali. Inoltre gli imperatori impedivano di speculare sul prezzo, che era controllato, ad esempio nell'anno 301 l'editto sui prezzi di Diocleziano fissa a 150 denari il costo del modius castrense di oppio la cui capacità era di 17,5 litri. Era estremamente economico se si pensa che allora un chilo di hascish veniva venduto ad 80 denari (Escohotado, 1998, p.131)." L'autore dello studio cita: "Escohotado Antonio, 1992, Para una fenomenologia de las drogas, Mondadori, Milano" "Escohotado Antonio, 1998, Historia General de las Drogas, Alianza Editorial, S.A., Madrid" Sperando che Escohotado Antonio offr le prove circa la veridicità di tali affermazioni, mi rimane una grande curiosità...
    2 punti
  23. Quando ero giovane e idealista, con la mia bella laurea in Storia Antica e tanti sogni sul migliore dei mondi possibili, lasciare la mia collezione a un museo era un sogno, un atto grande, segno di sensibilità sociale e culturale. Oggi, dopo anni di collaborazione con Musei, una più approfondita conoscenza dell'ambiente dei beni culturali, delle dinamiche istituzionali e del modus operandi di chi le gestisce, sono arrivato alla conclusione "meglio il compro oro". La spaventosa condizione della conservazione del patrimonio numismatico pubblico in Italia (ogni riferimento a qualsiasi collezione pubblica è superfluo: dai furti nella Collezione Reale alle corrosioni della Collezione Gnecchi alle lucidature sidoliane di diverse collezioni musali, agli accatastamenti nei depositi di miliardi di pezzi antichi, privati di qualsiasi possibilità di catalogazione, ma soprattutto l'inaccessibilità ai pezzi per chiunque, cittadini e studiosi inclusi, a fronte invece di un uso personalistico degli stessi da parte dei soliti "pochi") rende i privati gli unici interlocutori adeguati al fine della salvaguardia, diffusione, custodia e promozione a fini culturali delle nostre monete. Quando devo utilizzare a fini di ricerca dati numismatici, la mia preghiera è che si trovino in mani private o siano magari passati per case d'asta: se risultano invece citati in collezioni pubbliche so già che i miei tentativi di ottenere qualche dato o una semplice fotografia finiranno quasi certamente nel nulla. Ed è ogni volta un tormento per chi, un tempo, sognava una Numismatica disponibile a tutti e tutelata quale patrimonio inestimabile del nostro passato nazionale.
    2 punti
  24. Salvare il sesterzio del Porto di Traiano. Il 24 ottobre a Zurigo ci sarà un'asta che ha una grande importanza per la storia di Fiumicino. Verrà infatti messa in vendita una moneta rara e in perfette condizioni, un sesterzio romano che ha sul dritto il ritratto dell'imperatore Traiano e sul rovescio quella del porto esagonale di Roma che portava il suo nome. Un esemplare molto raro ed eccezionale che si trova in ottime condizioni, presenta una patina marroncina-verde ed è riconducibile al 112-114 d.C. Un capolavoro non solo per gli appassionati di numismatica ma anche per il territorio comunale. Così l'Assessore Paolo Calicchio, la Pro Loco di Fiumicino, il portale QFiumicino.com insieme ad altri appassionati hanno lanciato da giorni una raccolta di fondi, un «crowdfunding» come si usa dire oggi per riportare la moneta esattamente dove era stata creata 19 secoli fa. Secondo gli esperti il prezzo stimato per il sesterzio di Traiano è di circa 15mila euro mentre l'asta partirà da una base inferiore, precisamente da 12mila euro. Cosa ne pensate di questa iniziativa,per quanto mi riguarda mi entusiasma molto l'idea di aver l'opportunità di poter riportare nel nostro paese,un cosi bel pezzo di storia dal grande valore storico,voi cosa ne pensate,qui il link per approfondire http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/fiumicino_una_colletta_per_salvare_il_sesterzio_di_traiano-3300893.html
    1 punto
  25. Direi Matteo proprio di si. Molte le analogie. I punti sopra il capo del santo e all'inizio della leggenda S-M-VENETI. La P molto particolare insieme ad un punzone usato come D e C. Molto bene. A questo punto i ducati dati a Scio per la presenza dei 3 punti sopra la testa del santo sono tutti da rivedere. Complimenti.
    1 punto
  26. A conferma di quello ipotizzato nel post precedente ... cosa ne dite ? SAMMLUNG MAZARAKIS ÄGÄIS / KLEINASIEN Fürstentümer/Beyliks nach dem Zusammenbruch des Sultanats der Rum-Seldschuken Dukaten o.J., nach 1348, zeitgenössischer Beischlag nach Vorbild eines venezianischen Dukaten im Namen von Andrea Dandulo (1343 - 1354). AND · P . DANDZ.V.O - S/M/V/E/N/T/T/I, Doge vor dem Heiligen kniend, zwischen beiden die Fahne, an deren Schaft rechts entlang D/V/X. Rs: · STT IT XPC PA Q TV · - PETS ISTE DVCAT', nimbierter Christus in der Mandorla von neun Sternen umgeben. Mazarakis S. 45/33 II. Kategorie (dieses Exemplar), Friedberg -, Schlumberger S. 21 (Additions) Taf. XXI/20 (stempelgleich), Gamberini -, Ives -. 3,54g. Fast Stempelglanz. Diese Münze zeigt eine feine detaillierte Zeichnung, der noch die Bemühung zeigt, sich am Stil der ursprünglichen Münzen zu orientieren.
    1 punto
  27. si @Poemenius infatti ho scritto "dovrebbe ", proprio perchè quelle lettere non mi tornavano
    1 punto
  28. 1 punto
  29. Ciao, complimenti per la moneta, ma soprattutto per il dettagliato e interessantissimo excursus storico da te riportato. Con una introduzione di questo tipo ogni moneta può essere apprezzata al meglio! Michele
    1 punto
  30. Sono molto contento per te, ottimo pezzo.....lo incontravo spesso nelle mie "navigate" Ritorna finalmente in Italia. Anche io aspetto una Napoletana da oltre oceano.
    1 punto
  31. @demonetis ....... trasmessi file...mezzo email
    1 punto
  32. Ciao ho visto alcune varianti ma interessavano solo AAA FF o III VIR che erano ripetuti da entrambi i lati il RIC non ne riporta almeno per quel che ne so divide solo i vari quadranti per monetieri e relativo periodo, o per zecca. Silvio
    1 punto
  33. Secondo me la soluzione migliore e' quella prospettata gia' all'inizio della discussione : pubblicare un bel testo,una monografia,chiamatela come volete,che cristallizzi nel tempo la vostra collezione,poi fatene cio che volete ma la memoria ,la conoscenza sara' immortalata,con le tecnologie di oggigiorno dovrebbe essere una cosa oramai alla portata di tutti. In fondo di cosa abbiamo discusso finora se non di lasciare una traccia del nostro passaggio numismatico in questa valle di lacrime?
    1 punto
  34. Buona Domenica Contraffazione di un ducato di Scio, imitazione a sua volta del ducato veneziano; non so se attribuibile a qualche zecca indiana (in genere hanno una iconografia stilizzata che non è riscontrabile sul pezzo in parola), certo che quelle lettere così "arabescate" fanno pensare a chi, nelle lettere, vedeva una forma d'arte .... zecca musulmana? saluti luciano
    1 punto
  35. La legge della domanda e dell'offerta presuppone di per sé una certa volubilità per i beni suntuari; tale aleatorietà è accentuata dal fatto che le monete (non le pseudomonete confezionate alla nascita) sono tutte diverse l'una dall'altra per conservazione e ossidazione, per cui non esistendo due prodotti uguali non può mai esserci un prezzo univoco. Premesso ciò, ovviamente la possibilità di recupero del capitale investito dipende in massima misura dal prezzo d'acquisto: se io acquisto una moneta a buon prezzo mi sarà possibile recuperare buona parte se non tutto il capitale investito, e magari anche realizzare una plusvalenza.
    1 punto
  36. no no figuriamoci , sai al volte rispondo con lo smartphone camminando per strada e non mi riesco a spiegare come dovrei creando malintesi, figuriamoci, poi eventualmente io le critiche costruttive le accetto sempre volentieri, spesso mi sono servite eccome buona domenica a te e a rileggerci
    1 punto
  37. Gradevole esemplare, per me guadagna moltissimo per il bellissimo colore della patina, uniforme ed intenso al punto giusto da non essere troppo invadente. Buona la battitura, nel complesso sembra leggibile nella quasi totalità delle due facce, cosa insolita. Peccato per la decentratura, anche se è un dettaglio marginale su queste tipologie battute a martello, è un aspetto che quando compare mi piace moltissimo. A proposito dell'area di competenza... Essendo presente la sezione apposita per Napoli, io l'avrei spostata direttamente la...
    1 punto
  38. Domanda per tutti prima di passare a considerazioni specifiche: cosa si potrebbe commemorare secondo voi? Io proporrei prima di tutto eventi importanti riguardanti la storia dell'integrazione europea, come nel classico esempio del 9 maggio 1950. Come molti sei purtroppo incappato, certamente in buona fede, nel vicolo cieco che attribuisce all'Euro un "cambio scellerato" (in realtà non è stato deciso da nessuno ma era il vecchio cambio ECU-Lira) e un aumento dei prezzi / calo del potere d'acquisto (in realtà avvenuto dopo l'avvento dell'Euro come valuta a tutti gli ettetti nel 1999, causato nel 2002 dalle speculazioni sui prezzi approfittando del cambio di contanti). Questa specie di mitologia è il risultato di manovre politiche in cui si è attuato per anni e anni un martellamento continuo che ha cercato di far passare i suddetti aumenti del 2002 come causati dall'Euro in quanto tale, e di conseguenza l'Euro stesso per una rovina: la realtà è ben diversa, quindi sì, partiamo dal presupposto che anche la nostra valuta meriti eventuali banconote commemorative. Buona idea. Questo invece non lo farei perchè porterebbe inevitabilmente a quella "proliferazione commemorativa" che si vorrebbe evitare, oltre ad introdurre un precedente secondo me pericoloso di differenziazione grafica delle banconote da stato a stato.
    1 punto
  39. La tabella/listino riportata nell'asta segnalata in precedenza è stata estrapolata da questo sito (il link è pure menzionato nell'inserzione): Cartamoneta italiana L'inserzionista invita pure a verificare nel "libro guida" (?) del Pf. Crapanzano, praticamente solo sulla tabella del sito contenente questo refuso: Un errore di digitazione di chi ha allestito il sito che ha convinto l'inserzionista di possedere una banconota introvabile non classificata da nessuna parte, giusto perchè il suo 100 lire Squatrini-Bortolotti del 24-12-1913 non figura in quell'elenco. La verifica la si fa sul catalogo semmai (possibilmente in più di uno), il catalogo Crapanzano-Giulianini vol. II° classifica la banconota correttamente: Ha presentato il biglietto, in special modo nella descrizione (spassosa direi ), e tirando in ballo il Pf. Crapanzano in garanzia, come se fosse l'unica banconota esistente. Se fosse veramente un R6, anche in quella conservazione, avrebbe dovuto aggiungere un pao di zeri a quella cifra. Magari legge la discussione ed aggiusta il tiro modificando l'inserzione, ma in tanti non lo fanno, anche se gli segnali l'errore. ________________________ Questa banconota per esempio: 5 lire falso asta ebay era stata presentata in questo forum per qualche delucidazione: Inutile avergli detto che non era un falso d'epoca. Messa su ebay a quel prezzo poi... proposta ad un ventesimo di quella cifra magari trovava qualcuno interessato... Morale: spulciare, verificare, comparare, cogliere ogni minimo particolare e successivamente improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo (tipo i marines).
    1 punto
  40. Ebbi la fortuna di avere come amico un grande collezionista e studioso, purtroppo il tempo e la vita me l'hañno portato via. Per motivi pubblici e per non ledere nessuno posso solo dire che era un grande esperto di una zecca Emiliana. Passo più di mezzo secolo a studiare e raccogliere Tondelli di questa zecca, con amore incredibile e dedizione completa alla ricerca. Ormai avanti con l'età prese la decisione non avendo eredi di lasciare il frutto di tanto sacrificio e passione ad un museo che rappresentava questa zecca. Il fatto assai sconcertante ed imbarazzante fu quello di sentirsi dire nonostante l'alto valore storico numismatico e non per ultimo quello economico, no grazie non abbiamo le possibilità di poterne fruire ed esporle, le tenga pure lei... Insomma questo è solo uno dei molteplici esempi di come il nostro patrimonio culturale venga considerato. Eros
    1 punto
  41. Personalmente non sono contro le banconote commemorative se destinate alla circolazione e non ci fosse un eccessivo quantitativo di "eventi da commemorare". Sono fermamente contrario al concetto di "folder" sia per quanto riguarda le monete che (soprattutto) le banconote. Avevo comprato la banconota polacca dedicata a Woytila...ma non credo comprerei un'altra banconota studiata ad hoc per il collezionismo.
    1 punto
  42. VENEZIA Monetazione anonima - Mezzanino con la Madonna (decreto del 16 settembre 1497)
    1 punto
  43. Donare la collezione a un museo ? Si però non italiano i musei stranieri apprezzano molto le donazioni, io ho già Donato al museo di Dresda dei doppioni e sono già stati pubblicati sulla rivista PanoramaNumismatico,Stefano Di Virgilio"Monete e medaglie italiane del Gabinetto Numismatico di Dresda"nelle ultime pagine riguardante le Monete di Casa Savoia. Blaise
    1 punto
  44. Complimenti @giulira, uno splendido pezzo: impressionanti i dettagli della città. Sulla patina non mi pronuncio; per quanto riguarda la scatoletta posso dire che se fosse mia sarebbe già libera. Le monete della mia collezione le sento come figlie: non sono davvero mie finché non le ho prese in mano per la prima volta, accarezzandone il metallo
    1 punto
  45. Beh.. Quella del 1895 r mi pare in buona conservazione... Chissà chi è l'acquirente??
    1 punto
  46. MYSIA, Kyzikos. Pharnabazos. Persian military commander, circa 398-396/5 BC. AR Tetradrachm (22mm, 14.67 g, 2h). Head of Pharnabazos right, weaing satrapal cap tied below his chin, and diadem; ΦAP-N-[A]-BA around / Ornate ship’s prow left, decorated with a griffin and prophylactic eye; before and aft, two dolphins downward; below, tunny left; all within shallow incuse circle. Maffre 5 (D5/R4) = Bozdek 7 (this coin); Winzer 9.3; SNG France 395; SNG von Aulock 1216; BMC 12; ACGC 951; Franke & Hirmer 718. Good VF, toned, slightly granular surface. Very rare, Maffre located thirteen extant examples, eight of which are in museum collections.Ex Giessener Münzhandlung 69 (18 November 1994), lot 276a.Pharnabazos, a member of the Persian nobility, was satrap of Hellespontine Phrygia, which later became the satrapy of Daskylion. In 399 BC, a war between Sparta and Persia ensued. Agesilaos, one of the Spartan kings, attacked the satrapy of Hellespontine Phrygia. Though hard pressed by the Spartan invasion of his territory, Pharnabazos was able to organize the Persian fleet under the command of the mercenaries Konon of Athens and Evagoras of Salamis, and destroy the Spartan fleet at Knidos in 394 BC. At the same time, he assisted Athens with financial aid to further undermine the Spartans. The land campaign, however, was less successful and the war dragged on. The arrival of a Spartan delegation at the Persian capital resulted in a peace treaty and, contrary to the wishes of Pharnabazos, a renewed alliance. For all of his work, Pharnabazos was recalled from his satrapy and married to the king's daughter, Apame.This exceptional coinage of Kyzikos was struck during this period of warfare between the Spartans and Persians. The issue commenced after Pharnabazos received the responsibility for the management of the Achaemenid navy in 398 BC, and ended with the temporary closure of the mint in 396 BC due to the Spartan presence in the area. Maffre's die study suggests that, although only thirteen examples are known today, the coinage was quite massive. Echoing the earlier observations of G. Le Rider and O. Casabonne, Maffre discounts the temptation of earlier numismatists to assign the coinage to a special emission commemorating a specific naval victory. Instead, the sheer size of the emission suggests that the issue was likely used to finance Pharnabazos' navy in general - not only the construction and maintenance of hundreds of ships, but also the service of thousands of men. While the coinage did not commemorate a particular naval victory, it was instrumental in facilitating Pharnabazos' naval success that culminated in the Battle of Knidos.
    1 punto
  47. Scaricato. Veramente ben fatto
    1 punto
  48. Beh visto che ci siamo... Giusto per arricchire la discussione e per donare qualche spunto eventuale in più, posto il mio esemplare per gli amici della sezione. Eros
    1 punto
  49. Sabato 8 l'avevo intravisto al convegno di Fano, oggi mi è arrivato! Sono molto deluso! Forse che l'autore Toffanin sia di origini veneziane??? In un sol colpo ha fatto scomparire dalla storia numismatica la zecca di Ancona ! @incuso se l'avessi saputo non avrei perso tanto tempo a fare il catalogo delle monete di Ancona che ancora aggiorno! CNI, Muntoni, Serafini, Scilla, Castellani,........ mi hanno insegnato che è esistita una zecca di Ancona ed è stata anche molto prolifica non solo nel periodo medievale, ma anche nel periodo pontificio e di punto in bianco mi sento dire che praticamente la zecca di Ancona sotto il dominio dei papi (almeno sino al 1521 data ultima del primo volume, non so cosa ci sarà nei prossimi volumi) ha coniato solo 4-5 monete. E praticamente nessuna giustificazione a conforto di questa scelta, salvo una piccola nota di 3 righe a pag. 180 (nota 14). Il bello è che nella stessa pagina 180 si trova un bolognino papale di Bonifacio IX classificato come della Zecca di Macerata e subito sotto un'altro bolognino papale della Marca Anconitana: Macerata (o Ancona). Ma come è possibile (tutto è possibile) Bonifacio IX fa coniare nella stessa zecca di Macerata una moneta dove c'è scritto DE MACERATA e contemporaneamente ne fa coniare un'altra dove c'è scritto MARCHIO? Cose analoghe si vedono nei pontefici successivi, anche dove nei documenti chiaramente si parla della zecca di Ancona. Non aggiungo altro, se non che sono mancanti diverse monete già classificate sia in CNI, Muntoni e Serafini, e non parlo delle piccole varianti. Classificazioni di rarità che lasciano un pochino a desiderare (una moneta di cui si conoscono solo un paio di pezzi mi sembra classificata R2) e quotazioni non so dove rilevate. Forse le mie rilevazioni sulle aste degli ultimi anni sono tutte sballate! (dati riportati anche sul Calatogo fatto su laMoneta). A certi prezzi io la monetazione di Ancona l'avrei già terminata o quasi da parecchio tempo! Continuerò a classificare le mie monete con CNI, Muntoni e Serafini!
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.