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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/03/18 in tutte le aree
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Ferdinando IV° di Borbone, 120 grana 1816 (19° tipo) D; ferd.IV.d.g.sic.et.hier.rex R; hispaniarum.infans contorno in incuso: (*optimi*principis**providenti**) diametro mm 38 - peso grammi 27,505 punti
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Buonasera a tutti, stamattina mi è finalmente arrivata la pubblica del tipo fuso, era da un po' che la cercavo ma non è stato semplice... Dite che stavolta ci ho preso?4 punti
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Scusate, ma quando le compriamo, lo facciamo pensando a noi o a chi verrà dopo?? io da questo punto di vista, penso a gustarmele io, a godermele... oltre tutto, chi siamo noi oggi per condizionare i nostri figli o nipoti? Se piacciono a loro, ben venga.... nel caso contrario le venderò io quando sarò anziano o chi verrà dopo di me.. so che è un ragionamento un po’ egoistico, ma un hobby è comunque qualcosa di personale...e lo facciamo per appagare i nostri vizi.. e piaceri.. skuby4 punti
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Quando ero giovane e idealista, con la mia bella laurea in Storia Antica e tanti sogni sul migliore dei mondi possibili, lasciare la mia collezione a un museo era un sogno, un atto grande, segno di sensibilità sociale e culturale. Oggi, dopo anni di collaborazione con Musei, una più approfondita conoscenza dell'ambiente dei beni culturali, delle dinamiche istituzionali e del modus operandi di chi le gestisce, sono arrivato alla conclusione "meglio il compro oro". La spaventosa condizione della conservazione del patrimonio numismatico pubblico in Italia (ogni riferimento a qualsiasi collezione pubblica è superfluo: dai furti nella Collezione Reale alle corrosioni della Collezione Gnecchi alle lucidature sidoliane di diverse collezioni musali, agli accatastamenti nei depositi di miliardi di pezzi antichi, privati di qualsiasi possibilità di catalogazione, ma soprattutto l'inaccessibilità ai pezzi per chiunque, cittadini e studiosi inclusi, a fronte invece di un uso personalistico degli stessi da parte dei soliti "pochi") rende i privati gli unici interlocutori adeguati al fine della salvaguardia, diffusione, custodia e promozione a fini culturali delle nostre monete. Quando devo utilizzare a fini di ricerca dati numismatici, la mia preghiera è che si trovino in mani private o siano magari passati per case d'asta: se risultano invece citati in collezioni pubbliche so già che i miei tentativi di ottenere qualche dato o una semplice fotografia finiranno quasi certamente nel nulla. Ed è ogni volta un tormento per chi, un tempo, sognava una Numismatica disponibile a tutti e tutelata quale patrimonio inestimabile del nostro passato nazionale.3 punti
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buongiorno, come lei le ha acquistate da aste o venditori professionali, qualcuno se ne è privato in vita o le hanno esitate i figli o le mogli .. Proprio per questo, ben venga, a parer mio, che tornino al mercato ....per appassionare nuovi collezionisti e studiosi ... Visto come vanno certe istituzioni, farebbero solo polvere ... In tutti i casi, ogni scelta merita rispetto e comprensione. skuby3 punti
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Buongiorno, io ho 47 anni e colleziono monete e medaglie degli stati preunitari in argento da soli 4 anni. Ho 2 figlie piccole ed una Moglie con le quali condivido tutto, con un semplice file excel ho catalogato ogni singola moneta, indicandone la provenienza, data di acquisto , il prezzo pagato ,il prezzo stimato ecc...ecc.. Tutte le monete sono inoltre state fotografate in buona definizione (sono un fotografo amatoriale dal 1992), e tutte le fatture di acquisto sono conservate in una apposita scatola. In questo modo, mia moglie o le mie figlie potranno decidere se tenerle e continuare a collezionare, vendere tutto al giusto prezzo e con tutta la documentazione, oppure donare a chiunque esse vogliano. Siamo solo in transito qui su questa terra quindi meglio organizzarsi per tempo. Cordiali Saluti Silver3 punti
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interessante articolo che segnalo e faccio breve traduzione https://www.mnn.com/earth-matters/climate-weather/blogs/ancient-artifacts-are-emerging-norways-melting-ice Gli antichi reperti conservati nella neve e nel ghiaccio per migliaia di anni nelle montagne norvegesi stanno emergendo a un ritmo senza precedenti e gli archeologi si stanno sforzando di raccoglierli tutti prima che sia troppo tardi. I reperti sono davvero notevoli: punte di freccia di ferro risalenti a 1500 anni fa, tuniche risalenti all'età del ferro, e persino i resti di uno sci in legno con legature in pelle lasciati indietro qualche volta nell'anno 700 dC Alcuni degli oggetti più antichi furono lasciati cadere più di 6.000 anni fa. Il catalizzatore dietro l'improvvisa apparizione di queste antiche reliquie è il cambiamento climatico, con precipitazioni invernali più basse e estati più calde che riducono drasticamente il ghiaccio alpino che funge da capsula del tempo per i tesori perduti. "Il ghiaccio è una macchina del tempo", ha detto al archeologo Lars Pilö, un archeologo che lavora per il consiglio della contea di Oppland nel 2013. ...3 punti
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Ad ottobre del 1637 venne a mancare In circostanze dubbie Vittorio Amedeo I. A salire sul trono il figlio Francesco Giacinto sotto la reggenza, criticata, di Maria Cristina di Francia. Nel maggio del 1638 Il marchese di Leganes con 30000 uomini pose l'assedio alla città di Vercelli. La città, governata dal marchese di Dogliani, era difesa da una guarnigione di appena 1700 uomini. I piemontesi resistettero agli assalti spagnoli sino al 5 luglio, quando oramai privi di munizioni, di cibo e con diverse brecce nelle mura dovettero arrendersi e furono fatti uscire dalla città con l'onore delle armi. Durante questo lungo assedio, come già in precedenza era stato nel 1617, vennero battute delle monete ossidionali per sopperire alla mancanza di circolante. Delle doppie d'oro, più da ostentazione che per circolazione, dei cinque soldi o quarti di lira e dei mezzi soldi. Un ordine della reggente dell'ottobre 1638 comanda di ritirare queste monete dalla circolazione per essere rinfuse e coniare dei soldi per il pagamento dell'esercito. Queste monete al diritto presentavano lo scudo sabaudo ed al rovescio una scritta che indicava la situazione di assedio da parte degli spagnoli. Ora sono riuscito ad acquistare quello che rimane di un cinque soldi di quell'assedio, la moneta oltre che consumata ha subito delle incisioni nel tempo forse nel tentativo di spacciarla per un'altra moneta. Il prezzo è stato esiguo per l'importanza storica e per la difficoltà di reperire queste monete sul mercato.. rimane per me un "pezzo di storia" della monetazione sabauda ed un ricordo dei tempi, molto difficili, passati! Non so se riuscirò mai a migliorare la qualità trovando un esemplare migliore da aggiungere in collezione per avere qualche "pezzo" di Francesco Giacinto, quindi sono ugualmente soddisfatto!2 punti
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Buonasera amici...vi presento una recente acquisizione. E' il primo di questa serie di grani che metto in collezione. So' che sono monete difficili da reperire ben conservate, come la maggior parte del rame siciliano, in particolare i grani 1801-1804 si presentano sempre molto vissuti...questa come vi sembra? Inoltre la rarità è ballerina a seconda dei cataloghi o testi che ho consultato: Montenegro la da come Rara Gigante la da Non Comune Il D'Incerti la da come Comune (anche se c'è da dire che il D'Incerti è un po' stretto nel grado di rarità che assegna a diverse monete) C? NC? R? La verità sta nel mezzo o possiamo definirla rara? Di certo mi sento di dire che non è una moneta Comune. Ogni commento è gradito. Saluti.2 punti
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DE GREGE EPICURI La bella città di Arles ha ancora oggi moltissimi ricordi romani: un anfiteatro ben conservato, un "criptoportico" (un porticato quadrilatero sotterraneo), un grande museo con moltissimi bei sarcofagi (pagani e cristiani), una nave romana ben conservata, moltissime epigrafi...Ma vorrei parlare della zecca, operativa dal 313 col trasferimento di personale e strumenti da Ostia, che era stata in sostanza la zecca di Massenzio (non solo lei, ovviamente). Quindi Arelate nacque come zecca costantiniana, con 3 officine la cui iniziale era posta all'inizio (PARL, SARL, TARL); più avanti anche una IV officina, QARL. Ma nel 328 si decise di modificare il nome della città in Costantina, in onore di Costantino Figlio, che aveva allora 14 anni, e che dopo la morte del padre ottenne proprio la parte occidentale dell'Impero, fra cui la Gallia. L'officina continuò ad essere pre-posta: PCON, TCON... Ma nel 340 Costantino Figlio venne ucciso presso Aquileia, nella sua guerra col fratello Costante, e la città (poveretta!) tornò a chiamarsi Arelate. Ma non per sempre: nel 353 Costanzo 2° decise di chiamarla di nuovo Costantina, non so per quale ragione; ma questa volta il nome fu scritto spesso con la K: KON, KONSTAN e tale restò in seguito. Anche le monete di Giuliano, ad esempio, riportano per la zecca questo nome (KONSTAN, ma a volte: TCON). In seguito, prevale nuovamente la C. Vi mostro questo AE2 di Magno Massimo, che coniò molto ad Arelate; si tratta di una REPARATIO REIPUB, che ha in legenda PCON. Il suo regno separatista durò ben 5 anni, dal 383 al 388. La moneta pesa 4,7 g. ed è in conservazione più che accettabile. Dimenticavo: nel V secolo non sono numerose (specie nel bronzo) le coniazioni di questa zecca, che però pare sia stata chiusa definitivamente solo nel 475. Sapete qualcosa di più dell'ultimo periodo? Evidentemente, riemerse il vecchio nome Arelate, se oggi si chiama Arles.2 punti
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Carissimi volevo proporvi una citazione che ho trovato come copertina interna del volumetto The collector's handbook , 10th ed. prodotto dalla casa d'aste Heritage. In particolare la citazione è tratta dal testamento di Edmond de Goncourt del 1896 e sebbene siano passati circa 122 anni trovo che siano ancora molto attuali a testimoniare come sebbene i gusti e le tipologie degli oggetti collezionati possano cambiare nel tempo la mentalità alla base della maggior parte dei collezionisti sia sempre la stessa Il mio desiderio è che i miei disegni, le mie stampe, le mie curiosità, i miei libri, in una parola quelle opere d' Arte che sono state la gioia della mia vita non siano consegnate alla fredda tomba di un museo, e soggette alla stupida occhiata del visitatore negligente; richiedo che siano tutte disperse sotto il martello di un battitore d'asta, così che il piacere che ho provato nell' acquistarle, possa essere dato nuovamente a qualcuno, erede dei miei gusti.2 punti
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Ma veniamo alle nostre monete...già, perchè in tali Internment Camps si decise, per ragioni di sicurezza, di non far circolare le monete australiane e neo zelandesi dell'epoca, come il penny con cui ho aperto tale discussione. Nel 1943, pertanto, venne emessa appositamente una serie di gettoni da 1 penny, 3 pence, 1, scellino, 2 scellini e 5 scellini destinati ad essere adoperati esclusivamente all'interno dei campi di prigionia. Due ditte di Melbourne furono incaricate dal governo australiano di coniare i gettoni, in particolare la Arendsen & Sons produsse i tagli da 1 penny, 2 e 5 scellini, mentre la KG Luke & Co produsse i tagli da 3 pence e da 1 scellino. Tutti i tagli erano in rame ad eccezione del penny coniato in ottone. Le emissioni della KG Luke & Co si distinguono per una maggiore raffinatezza nei dettagli. I gettoni, hanno un design molto semplice ed essenziale, con un foro al centro, circondato da una perlinatura e due rami intrecciati con noci di gomma e bacche. Al diritto è presente la denominazione "Internment Camps" mentre al rovescio il valore. Allego le immagini del gettone da un penny.2 punti
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Per gli utenti appassionati di storia romana , informo che da pochi giorni e' disponibile in libreria il nono ed ultimo libro di Cassio Dione : Storia Romana , edito dalla BUR Rizzoli , si tratta in particolare dei libri LXXIII - LXXX , libri che completano parte dell' opera sopravvissuta ai secoli , di questo grande storico di Roma antica che fu anche testimone oculare e in eta' adulta su quanto accadde dal tempo di Commodo all' ascesa all' impero di Alessandro Severo . P.S. Questi ultimi libri di Cassio Dione si sovrappongono a quelli dell' altro storico del periodo e quasi coetaneo di Dione , che fu Erodiano , forse entrambi appartenenti allo stesso circolo culturale , il quale scrisse dell' Impero Romano dalla morte di Marco Aurelio a Gordiano III . Cassio Dione e' ritenuto dagli storici moderni piu' affidabile e imparziale nei suoi racconti storici .2 punti
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Caro roman de la rose, i tuoi tondelli hanno tutti il marchio, la patina che li distingue e l'emblema del tuo accumulo. Ci hai omaggiato con un buon esemplare del mezzo ducato di Filippo II del primo periodo principesco, un nominale che contraddistingueva le transazioni più importanti del periodo, circolando anche nei vari possedimenti spagnoli. Le attività commerciali dop il 1492, subirono certamente una grosso incremento, era nata una nuova era, come tale un nuovo mondo. La spagna negli anni a seguire diede un grande contributo alla monetazione moderna, il vicereame con la zecca di Napoli ne è un chiaro esempio, insieme anche alle zecche di Messina Cagliari e Milano con i suoi nominali molto interessanti per raffigurazione e varietà nei rovesci. anche in questo caso di Filippo II. Tornado al tuo esemplare non posso che apprezzarne il suo stato conservativo e la stupenda patina che arricchisce un nominale già di per se affascinante. Eros2 punti
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Ecco la mia piccola new entry che va a fare compagnia alle altre monete ( la prima delle due ) In mezzo alla massa spuntano loro due,sperando siano le prime di una bella collezione bizantina,ora pausa e poi qualche nuovo acquisto altrimenti non mi regolo più perchè ne prenderei una al giorno. Spero di imparare qualcosina sulle aste perchè vedi molti esemplari degni di nota,ma adesso non sarei in grado nemmeno di capire se sono vere o false ? ? ?1 punto
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Stimolato dalla visione della prima banconota commemorativa emessa in Corea del sud ( https://www.pyeongchang2018.com/en/commemorative-bank-note ) ho pensato che è sempre più diffusa nel mondo l'usanza di emettere questo tipo di biglietti. In questo caso si apprende dal link che una singola 2000 Won dei giochi invernali di Pyeongchang viene venduta in folder a 8000 Won e ho letto su un altro sito che l'intenzione è di emetterne "2,8 milioni di set". Non so se in Corea la vedranno mai circolare, ma mi vengono sempre più spesso dubbi sull'opportunità di emettere banconote commemorative in sè. Le banconote hanno superfici e valori facciali molto superiori a quelli delle monete, per cui ci si presta generalmente ben più attenzione: la circolazione di un piccolo quantitativo con grafica completamente diversa dalla serie ordinaria è facile che provochi confusione in buona parte della popolazione, che se si tentasse di spenderle potrebbe prenderle per "false" o tentativi di truffa con fantasy-notes. Anche se non dovessero circolare sarebbero comunque mezzi di pagamento legale a tutti gli effetti, banconote vere e proprie: visto cosa succede in molti paesi con le monete, a volerle collezionare ci si ritroverebbe spesso, magari ogni anno che Dio Denaro manda in terra, con biglietti di scarso significato economico reale ma che in caso di successo commerciale potrebbero diventare uno stimolo a commemorare sempre più spesso, magari anche assurdità o personaggi/eventi che non si meriterebbero un risalto simile. In quest'ultima categoria metterei ad esempio proprio gli eventi sportivi, che fosse per me non si vedrebbero nemmeno sulle monete. Cosa ne pensate? E se l'idea vi piace cosa si dovrebbe commemorare sull'Euro?1 punto
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Buongiorno a tutti! E' parecchio tempo che non pubblico nulla sul forum: nel frattempo la mia passione numismatica è cresciuta e ha cambiato settore (gli euro non mi danno più gusto) Avrei piacere a condividere con voi uno dei rovesci più belli che ho in collezione: Marco1 punto
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buon sera @Filippo Pellizzaro @Asclepia @Silver70 @eracle62 aggiungo foto più 'calde' e qualche dettaglio; attendo fiducioso il vostro parere (ma anche quello di altri amici del forum saranno preziosi ... tra gli altri conto di leggere @roman de la rose @Martin_Zilli @santone @Gallienus @motoreavapore @ilnumismatico @Rocco68 @lamanna921 @odjob @gennydbmoney) e vi chiedo, gentilmente, se, oltre a conservazione e rarità, poteste gentilmente darmi qualche indicazione in merito ad un giusto prezzo. Molte grazie a tutti quanti vorranno esprimersi, buon fine settimana. ps. la mia impressione, ma attendo il vostro giudizio esperto, è che sia figlia di un conio 'sfinito' ancor più che 'stanco' (più ad dritto che al rovescio) : al dritto non presenta segni di usura se non minimi (lieve patina su campi lucenti con soli segni di contatto) .. il mare è perfetto e sembra quasi muoversi (giudicate voi il dettaglio) .. albero e corona del Sebeto ben definiti (meno marcati il volto, il busto e la pala) .. il Vesuvio 'sbuffa' con gioiosa abbondanza: anche al rovescio solo minimi segni di contatto, rilievi ben leggibili (meglio marcati del dritto) e da notare la variante NEAP: .. stemma ben impresso e dettagli ancora freschi .. i tre gigli sono ben visibili nello stemma1 punto
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Sarebbe stupendo che qualcuno potesse ricevere il testimone della passione, continuando a sua volta la ricerca e donando alla comunità la conoscenza, i traguardi e le emozioni, tutto ciò non può restare seppellito nel tempo...1 punto
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A volte è anche interessante confrontare le iconografie monetali di varie zecche, torniamo su Milano e vediamo se ci porta qualche ulteriore riflessione. Due mezzi scudi, uno con busto non coronato e uno coronato.... Ranieri 5 e Varesi 631 punto
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Ho controllato i 4 cataloghi d'asta (2000 - 2001 - 2002 - 2003) ma niente. La tua medaglia però, potrebbe trovarsi in altri cataloghi di Arsantiqva London: cioè i 3 cataloghi denominati "The Serenissima collection" (che non possiedo) : riguarda la vendita all'asta di una vasta, importante e completa collezione di medaglie sulla storia di Venezia. La prima asta del 19/4/2002 (medaglie del XV e XVI secolo); la seconda del 10/10/2002 (medaglie dal 1600 fino al 1718); la terza del 11/12/2003 (per il secolo XVIII).1 punto
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Una l'ho già trovata io, ed è un solido di Iulianus: RIC 239, KONSTAN con le ultime lettere in legame:1 punto
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considerato che sono monete provenienti dalla normale circolazione, che non subirebbero danni da un eventuale trattamento di pulizia, penso che un buon trattamento don EDTA possa essere utile ed efficace. Per info su reperibilità, dosi e modalità d'uso ti basterà fare una ricerca per argomenti fra le pagine di questa sezione. ciao Mario1 punto
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Ottimo, non vedo l'ora di leggerlo visto che le pubbliche e i grani sono monete che mi affascinano particolarmente...1 punto
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E se i parenti non si fanno mai vedere, chi se ne importa di loro !! Meglio lasciare tutto a chi ti ha seguito all'associazione che hai frequentato oppure ai musei. Magari il museo qualche moneta o almeno una di quelle che hai la conserva e non la vende.1 punto
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Molto bella, anche se l'apprezzo di più nelle immagini dei passaggi in asta precedenti, senza scatoletta... Ciao, RCAMIL.1 punto
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Per la serie falsi d'epoca "coraggiosi" e gioco d'azzardo: - "Testa o croce? Io dico Testa" (E non sbaglio mai... ) Ecco a voi un curioso esemplare di circa 20 mm di diametro con la testa di Vittorio Emanuele, modellata a somiglianza del 20 centesimi impero, su entrambe le facce. Assi alla francese. Il materiale pare piombo/zinco fuso. Saluti Simone1 punto
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Concordo in pieno ...... permettimi di aggiungere e questo nel mio eventuale caso. La penso come te e se questa ipotesi non fosse possibile a tempo debito incasserò un pò e darò tutto in beneficenza a chi ne ha realmente bisogno. Le monete me le sono godute, andranno un domani ai posteri che ci faranno quello che vogliono o darò tutto in beneficenza, ma una cosa che non permetterò mai a costo di murare tutto e/sotterrare tutto e il fatto che la mia colleziona vada in mano ai soliti furbi e sciacalli. saluti e buona giornata1 punto
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E' un po' il lavoro in fondo propedeutico di quello che sarà nel reale il coordinamento circoli, penso che a Parma un piccolo spazio verrà ritagliato su questo, ma anche qui sulla stessa Lamoneta con la prossima area e box per comunicare per i Circoli e le Associazioni reali sul territorio , virtuale e poi reale, uno strumento importante che Lamoneta può offrire a tutti per il dialogo, la comunicazione e con la possibilità di raggiungere obiettivi comuni e stabiliti insieme.1 punto
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Vologase IV viene citato come antagonista romano nella campagna romana di Lucio Vero principalmente due fonti scritte: Historia Augusta (Marco Aurelio 8, VI "fuit eo tempore etiam Parthicum bellum, quod Vologaesus paratum sub Pio Marci et Veri tempore indixit, fugato Attidio Corneliano, qui Syriam tunc administrabat") Cassio Dione (LXXI, 2) "Vologese iniziò una nuova guerra, e dopo aver circondato da ogni partela legione romana sotto il comando di Severiano dislocata ad Elegia, una località dell'Armenia, l'assalì da tutte le parti e a colpi di frecce sterminò anche gli ufficiali, avanzando con grandi forze e minacciosamente contro le città della Siria...." Le fonti non citano mai il numero "IV" accanto al nome di Vologese. Anzi, la numerazione è stata dibattuta dagli storici: oggi si ritiene che sia "IV" mentre precedentemente si pensava fosse "III". La campagna partica di Lucio Vero (la quarta dopo quella di Crasso con la sconfitta di Carre, quella di Nerone/Corbulone e quella ambiziosa di Traiano) fu quindi una reazione ad un attacco dei Parti con il consueto scopo del predominio sull'Armenia (161). Riassumendo in modo ultra sintetico, la campagna militare romana ebbe successo e si può distinguere una prima fase rivolta verso l'Armenia (162-164) ed una seconda indirizzata direttamente verso l'impero partico (164-166). Ricordiamo che nel 165 la capitale dell'impero partico Ctesifonte (seguita poi da Seleucia) venne presa e data alle fiamme dall'esercito di quell'Avidio Cassio che nel 175 diede luogo ad un tentativo di usurpazione nei confronti di Marco Aurelio. Tuttavia la conclusione della campagna partica, nonostante il successo militare, ebbe conseguenze funeste: l'esercito contrasse una grave pestilenza, la cosiddetta peste antonina, che poi si propagò all'intero impero con conseguenze drammatiche sia a livello demografico che economico. Nonostante manchino stime esatte sull'accaduto numerosi studiosi hanno ritenuto questa pestilenza una delle cause principali dell'inizio del declino dell'impero e del passaggio dall'età dell'oro a quella della ruggine.1 punto
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Dico la mia solo dal punto di vista estetico, tralasciando questioni politiche, economiche, ecc. Premetto che non colleziono banconote in euro. Che dire, se non si rientra nel pacchiano, tipo questa della Scozia: o questa dell'Irlanda del nord: con una veste grafica seria nonchè una tiratura tale da permettere una regolare circolazione, tipo il 2 dollari degli USA del 1976 emessa in occasione del 200° anniversario dell'Indipendenza: e dedicandogli solo una faccia, come avviene adesso per le monete da due euro, giusto per non creare confusione con quelle già esistenti, perchè no? Quale commemorazione? Quelle unitarie non sono tante, ma onde evitare incomprensioni forse è meglio che ogni Paese decida la sua.1 punto
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Finalmente è arrivato, gran bel lavoro @magdi non l'ho finito di leggere ma pare da subito evidente che dietro c'è tanto impegno, sei un vero "topo da archivio". Tanta cultura al giusto prezzo, combinazione spesso assente nella bibliografia numismatica, complimenti.1 punto
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Caro Mario ricordiamo anche l’archetipo di questi concorsi, quello che venne prima di tutti e che forse ispiro’ iniziative similari che si sono succedute negli anni: il concorso riservato a giovani numismatici dedicato alla memoria del numismatico “Nino Rapetti” indetto, nel 2010 ( pubblicazione degli atti nel 2011) in collaborazione tra LaMoneta e la SNI la cui premiazione, memorabile, si svolse nientemeno che alla Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco. Fu un momento magico con tanti slanci e passioni che vennero a convergere nell’ottima riuscita del concorso. La pubblicazione degli atti fu pfferta dall’Associaziond Italia Numismatica attraverso la casa editrice Diana dell’amico Antonio Morello che vorrei ringraziare ancora una volta. Numerosi furono poi gli sponsor che offrirono premi e doni ai partecipanti. Anchd li l’età di alcuni partecipanti era bassissima ( ricordo un paio di 14enni). Inoltre uno dei vincitori, allora studente universitario, Simone Ardizzi, si è avviato ad una promettente carriera di studioso numismatico, oggi è un operatore museale molto apprezzato, ed ha anche partecipato, vincendo un Borsa di studio al Congresso Numismatico internazionale che si è tenuto a Taormina nel 2015. E fa davvero piacere aver ritrovato nel concorso di Bergamo un altro partecipante al Nino Rapetti, Magdi Nassar che da allora ha avviato e proseguito un’instancabile attività pubblicistica e organizzativa che lo ha visto fondare il Circolo dei Giovani Numismatici, la rivista il Tondello, oltre a numerosi articoli e contributi che Magdi ha realizzato nel corso di questi anni. come vedi Mario, il seme di queste iniziative è prezioso e se ben piantato può ben germogliare, convogliando tante risorse, che in assenza, magari sarebbero andate disperse, e fungendo da catalizzatore alla passione di tanti giovani che trovano in questi concorsi la possibilità di esprimere il loro talento e condividerlo con gli altri. Complimenti a te e a Giampietro e agli altri organizzatori per questa lodevolissima iniziativa. E complimenti a tutti i partecipanti. Bravi. Avanti cosi!1 punto
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Rutter ( Historia Numorum Italy , 2001 ) al n. 1637 della monetazione in bronzo di Metaponto, censisce un piccolo bronzo con tripode / spiga, del quale non so però rintracciare fotografia .1 punto
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TUTTI GLI ELABORATI PRESENTATI AL CONCORSO SONO DISPONIBILI SUL SITO DEL CIRCOLO NUMISMATICO BERGAMASCO https://circolonumismaticobergamasco.wordpress.com/1 punto
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Ecco un Gian Gastone, data del 1723, ultimo erede di Cosimo III e ultimo Granduca Medici..dopo i Lorena..dopo la sua morte, la casata Medici verrà molto rimpianta dai Fiorentini.. Parrucca settecentesca e naso Aquilino... Al rovescio la fortezza vecchia di Livorno, dimora del Granduca Cosimo I a Livorno.. R31 punto
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Bè, sono abbastanza consapevole di non sbagliare quando parlo con Nikita, come ho già detto, mi sono letto un bel numero di post, e devo dire che la sua preparazione, anche in campo storico/architettonico è notevole. Chiaramente, non posso sottrarmi da citare anche Petronius Comunque grazie a tutti. PB1 punto
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sulla presunta porosità, ricordiamo sempre che ingrandendo a dismisura un tondello di meno di due cm di diametro, salta fuori di tutto. Detto questo, con foto migliori o perlomeno decenti sarebbe più facile parlarne.1 punto
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E come moneta metto questa, che non è la più bella ma è per me la più significativa, perché è la mia numero 1 delle antiche... avevo 16 anni, la comprai all'asta di Negrini e diede il via alla passione che segnò i vent'anni successivi della mia vita, cambiandola radicalmente: da lì vennero poi gli studi di storia e le lauree in numismatica antica...1 punto
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Non lo so ... Sembrerebbe buona, ma condivido quanto detto da Arka, la foto non aiuta. Noto l'aspetto "soft" delle lettere. Non si notano sbavature, solcature, impressioni, sovrapposizioni, sopratutto dove dovrebbero esserci, in particolare dove i tratti che formano le singole lettere si uniscono. Unitamente alla microporosità la cosa non mi piace e mi lascia perplesso.1 punto
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Le foto sono orrende e la moneta è brutta. Concordo con l'amico Arka. Non mi sento di dare un parere sull'autenticita' partendo da immagini simili.1 punto
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Sono perfettamente d'accordo, a loro e alla fine ci facciano quello che vogliono. parlo per me nel mio caso, la collezione oltre ad enormi soddisfazioni porta anche certi impegni di carattere finanziario talora si fanno sacrifici non da poco, dettati dalla passione e via dicendo. Donare a terzi ad un museo ............ finiranno subito in ignoti magazzini prima che decidano cosa farci e, una volta deciso non credo sia rimasto molto. quindi o alla prole o risotterro tutto felicemente e mi metto l'anima in pace1 punto
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Caro Liutprand, grazie mille della segnalazione [emoji3] Il libro diventerà disponibile entro un paio di giorni, ma lo potete già acquistare su Amazon [emoji41] É un piccolo volume ma credo necessario, perché di una monografia sulla zecca di Arezzo si sentiva proprio la mancanza. Tante vecchie datazioni, attribuzioni o incertezze erano chiaramente superate ed un'opera organica che le riproponesse in maniera attuale era attesa da anni, tanto che il primo ed ultimo contributo sull'officina in questione sono alcune note del 1997 di Franca Maria Vanni nel catalogo delle monete del Museo di Arezzo (Arezzo, San Donato e le Monete). Mi farà ovviamente piacere ricevere note e appunti di chiunque avrà modo di leggere il saggio [emoji4] Colgo l'occasione per ringraziare anche qui di nuovo tutti gli amici che a vario titolo hanno contribuito alla pubblicazione con i loro appunti, le loro note e le loro foto.1 punto
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Si si vede parte della spada. Anche le restanti acaratteristiche portano a quella tipologia di quattrino. Buona giornata MB1 punto
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