Vai al contenuto

Classifica

  1. dabbene

    dabbene

    Guru


    • Punti

      15

    • Numero contenuti

      20026


  2. italpen

    italpen

    Utente Senior


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      450


  3. eracle62

    eracle62

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      5567


  4. Dave95

    Dave95

    Utente Senior


    • Punti

      3

    • Numero contenuti

      239


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/24/18 in tutte le aree

  1. Quasi ci siamo .... Mi immagino che i relatori stiano affinando i loro discorsi, diano gli ultimi ritocchi alle loro presentazioni .... Il Gruppo del Cordusio , sotto la sapiente regia di Mario, ha permesso a molti giovani di cimentarsi nella ricerca e nella divulgazione della numismatica, in special modo di quella milanese. E' una possibilita' che non tanti ex-giovani hanno avuto in passato e per questo la continua spinta che Mario ed Eros stanno dando a queste iniziative va lodata. Gli eventi organizzati da Quelli del Cordusio sono l'occasione giusta sia per imparare qualcosa di nuovo, lo sono sicuramente per me che poco conosco della numismatica milanese, ma anche l'opportunita' di far incontrare collezionisti per scambiarsi idee, aneddoti e conoscenze, e perche' no anche vedere qualche bella moneta. A sabato mattina allora, venite in tanti ... Italo
    7 punti
  2. Come promesso ecco in anteprima gli scatoloni appena arrivati con le 111 copie numerate e in edizione limitata per i soli soci di Res Nummariae Mediolanenses che verranno distribuite sabato 27 gennaio ore 10 all'Hotel De la Ville a Milano.
    6 punti
  3. Non solo Gazzettini che comunque sabato ci saranno ma ora anche per i nuovi soci lo Speciale a colori in 111 copie numerate, eccoli arrivati freschi, freschi. Sabato con Res Nummariae Mediolanenses Conferenze, Speciale, Gazzettini e per chi vorrà un incontro alla fine per tutti...
    5 punti
  4. Va anche ricordato che L'Associazione, non vuole essere un palcoscenico per la numismatica, ma un gruppo che non preclude nessun linguaggio culturale, lo spirito che ci ha sempre contraddistinto è quello divulgativo, l'esprimersi in ogni forma. Gli iscritti a oggi sono 85, appassionati che abbracciano diverse aree del paese, e che hanno diversi interessi, la matematica, la fisica, l'arte, l'araldica, la storia, la storia dell'arte, la geologia, la poesia, il teatro, la filatelia, discipline umanistiche e religiose, fotografia, cinema, letteratura, musica, archeologia, antropologia, filosofia, l'informatica, etc. etc. insomma diverse branche della conoscenza umana. Il bello è proprio questo, tutti uniti nello stesso spirito, uniti per un grande progetto, lontani ma vicini per le idee, consapevoli di voler esserci e potersi proporre e confrontarsi, attraverso incontri programmati, conferenze, visite museali, e perchè no al Cordusio, dove poter respirare aria di cultura come i nostri padri o coloro che hanno creduto prima di noi al sogno promulgativo...
    4 punti
  5. Caro Italo, la tua immaginazione produce esattamente ciò che sta avvenendo in questi ultimi giorni. È la nostra prima e vorremmo che tutto sia perfetto. QDC, un gruppo capeggiato da Mario. Mario che non è tutto, QDC è anche formato da diversi altri, che non sono meno rilevanti. Ognuno di noi è una risorsa ed ha dei compiti da portare a termine, ha delle mansioni, ha delle proposte. Questi ultimi giorni sono molto intensi, un grande lavoro di squadra. Con piacere leggiamo noi tutti che è stato ben centrato il tema per il quale ci siamo sentiti in dovere di costituirci Associazione Culturale e porci certi obiettivi. Riteniamo che la numismatica sia si lo studio della moneta, ma sia anche avere la possibilità e la pubblica occasione di discutere di quello che alla base ci unisce tutti, la passione e la condivisione. Come farlo meglio di un evento pubblico ? Voi siete la più bella risposta delle nostre fatiche. Come potete ben immaginare, alcuni impegni richiedono ore di sacrificio, e non solo. Commenti come quello di Italo ripagano. Firmato l'Associazione. @Testone68 @Parpajola @davide1978 @anto R @dabbene @eracle62 @aleale @flepre @Dave95
    3 punti
  6. Ci siamo...2 giorni ancora e inizieremo con Res Nummariae Mediolanenses, io devo già da ora per chi non ci sarà quel giorno ringraziare la squadra, il gruppo, senza un gruppo non puoi fare nulla e qui vi assicuro il lavoro è stato veramente impegnativo, sabato li presenterò uno ad uno come è giusto che sia, preparare un evento di questo tipo per chi fa altro nella vita vi assicuro che non è semplice, siamo pronti, motivati, faremo sicuramente del nostro meglio sempre per gli altri, per tutti, per la divulgazione numismatica e storica di una identità. Ci saranno le conferenze, qualche sorpresa, i soci avranno anche gli Atti cartacei delle Conferenze in diretta, ma per chi si associerà quel giorno ci sarà anche la possibilità di ritirare un Gazzettino, oltre al programma e al promo associativo. Spinti dal consenso sia numerico che reale possiamo già dire che questa sarà la prima tappa, a questa seguiranno altre variegate come offerte sia editoriali che di incontri che di eventi importanti ed esclusivi. Sogni già realizzati, altri da realizzare, mi auguro insieme a tanti altri, l'unica gratifica è il vederli compiuti e il vedere appassionarsi un giovane o magari, come è capitato, un arzillo novantenne, la numismatica è anche questa, se presa con leggerezza, con passione e sapendo che in fondo nulla abbiamo da perdere, è la forza del volontariato culturale e dell'amore per la divulgazione....
    3 punti
  7. Buona notte a tutti e ben tornato @adolfos era da un po che non ti leggevamo o sbaglio? Sono ovviamente d'accordo con te sul falso e sull'epoca di Enrico III - IV i falsi di questo periodo sono particolarmente belli e ben fatti, la pseudo legenda in questo caso è completamente illeggibile ma egualmente ingannevole nell'aspetto e si dà per scontato che in origine la moneta fosse argentata , a seguire vi posto dalla rete un falso che ne conserva ancora tracce con legenda più leggibile soprattutto al rovescio, con il vostro aiuto vorrei provare a datario. PS. Adolfo spostandoci poi su "denari di lucca" tra gi altri argomenti che ci siamo ripromesso di trattare vorrei iniziare una raccolta fotografica proprio di falsi d'epoca e vedere cosa ne viene fuori.
    3 punti
  8. Buonasera amici lamonetiani, vorrei farvi vedere quello che sicuramente è il pezzo più importante della mia modesta collezione. Il certificato dichiara: MACRINO, 217-218 d.C., DENARIO, Emissione: 217 d.C., Zecca di Roma, Rif. bibl. R.I.C., 27/S; Cohen, 51/Fr.6; Metallo: AR, gr. 3,73, Diam.: mm. 19,54, qSPL/mBB, (R) Concordate sul grado di rarità R? Alcune aste lo danno NC, altre addirittura C, non saprei... Inoltre potete per favore sbilanciarvi sulla stima? Grazie in anticipo a chi vorrà riportare pareri
    2 punti
  9. Ciao @Alessandro C.! Bel pezzo, complimenti. Anch'io ho un Macrino in collezione, ma il tuo è molto, molto più bello. Complimenti! Per la rarità... ne hai visti molti in vendita o venduti su acsearch o coinarchives? Se si non è raro, se ne vedi pochi o nessuno allora inizia pure a farti venire le pupille a forma di dollaro! :-) Del mio ce ne sono vagonate anche se brutti come il mio ne ho visti pochi! :-) Lunga vita e prosperità. TWF
    2 punti
  10. Cari amici, questa sera vi volevo presentare una moneta della mia collezione che a me piace moltissimo. Si tratta di un pezzo abbastanza raro, uno scudo del 1840 di Gregorio XVI, ma la peculiarità vera è il riuso che dello Scudo è stato fatto, ossia quello di trasformarlo in una medaglia celebrativa di un evento, avvenuto in data 9 luglio 1879, forse un matrimonio tra N. e M., oppure una qualche altra cerimonia, probabilmente sacra come un battesimo, di tale N.M. Tali oggetti sono la mia passione: più volte mi sono soffermato sulla rilevanza che ha per me una moneta vissuta... e qualcuno una volta mi ha fatto notare che però noi della vita della nostra moneta non sappiamo nulla in realtà, e che il passato di ognuna di esse si confonde con quello di tutte le altre. Così non è stato per la mia moneta, per l'esistenza di qualcuno essa è stata unica e insostituibile, e ha avuto un valore affettivo significativo. Buona serata a tutti.
    2 punti
  11. Medaglia devozionale carmelitana, bronzo/ottone, emessa durante l'Anno Giubilare del 1725, probabile produzione senese o romana- D/ Busto stante di fronte della Madonna di Provenzano, coronata, in campo ai lati della testa la scritta e data: AN[NNO]- IV[BILEO] // 17 - 25, in torno C[AUSA] NOSTRAE - LAETITIAE.- R/ S. Caterina da Siena, in abito carmelitano, con corona di spine sul capo in contemplazione del crocifisso. Bella e rara medaglia, vissuta e con corrosioni ma di grande fascino per i senesi e toscani. Ciao Borgho
    2 punti
  12. Brutto e strafalso, ma in buona compagnia. Stessa asta Alesa con spighe falso vomitevole su tondello antico realizzazione pessima, obolo arg siracusa con ruota fuori proporzione orrendo, didracma Gela falso senza cura, e poi moneta argento Siracusa cosi brutta che non riesco a capire quale originale vuole copiare, Siracusa fulmini realizzazione mezzo discreta puo' ingannare anche gli italiani del nord, Solunto e Segesta falsi visti e rivisti fino alla noia. Autentico atena-ippocampo moneta da 3 euro, con Athena a testa in giu'.
    2 punti
  13. Finalmente dopo una trepidante attesa è arrivato il greek Imperial coins, almeno per iniziare a capire le basi poi vedo cosa prendere per migliorare ancora di piu
    1 punto
  14. DE GREGE EPICURI Lo spunto per questa discussione mi è dato dal corso intensivo (una settimana) tenuto alla Statale di Milano dal Prof. Ardevan, dell'Università di Cluji, su "Economia e numismatica della Dacia": una vera full immersion, interessantissima. La Dacia non coincide esattamente con la Romania odierna, anche se la comprendeva in massima parte. Successivamente al disfacimento dell'Impero, la storia medievale e dell'età moderna (fino al Regno di Romania, 1859, ed oltre) avrebbe visto la Transilvania gravitare verso il settore ungherese ed imperiale; mentre Moldavia, Valacchia e Dobrugia sarebbero state maggiormente influenzate dall'Impero Ottomano e la Bessarabia (attuale Moldova) sarebbe finita sotto l'influenza russa. La Romania attuale riunisce quasi tutti gli antichi territori, escluse appunto la Bessarabia (oggi Moldova) e parte della Dobrugia, che è passata alla Bulgaria. In epoca pre-romana, la scarsa circolazione monetaria risultava in parte greca (colonie del Mar Nero: Olbia, Istria, Tomis, Callatis), in parte traco-macedone, ed era costituita sia da numerario originale che da imitazioni celtiche; queste ultime provenivano inizialmente dalla Pannonia, ma poi furono prodotte anche in Transivania, dopo l'arrivo di gruppi celtici in questo territorio. Eccovi un'imitazione celtica di Alessandro Magno, prodotta probabilmente in Pannonia.
    1 punto
  15. Andrebbe vista dal vivo, l'apparenza della moneta fusa c'è, magari anche ritoccata per accentuare qualche dettaglio, o usurata ad arte; probabile sia una copia da esposizione per un museo. Sarebbe interessante capire l'ipotesi relativa a datazione e "collocazione" del probabile falso/copia che fa Teutoburger, presumo basata su altre produzioni similari della zona in quel periodo... Ciao, RCAMIL.
    1 punto
  16. Buonasera, vorrei condividere con voi questi due sesterzi di Massimino, sono arrivati oggi dopo giorni di attesa Mi sembrano vissuti ma non troppo, penso staranno bene con i fratelli. IL primo: Maximinus I, 235-238. AE Sestertius (31mm, 17.56g), Rome, 236-237 AD. MAXIMINVS PIVS AVG GERM. Laureate, draped and cuirassed bust of Maximinus to right. / FIDES MILITVM / S - C. Fides standing front, her head turned to left, holding standard in each hand. BMC 139. Cohen 13. RIC 7 IL secondo: Maximinus I. AE Sestertius (27mm, 18.52g). Rome. March AD 235-January 236. IMP MAXIMINVS PIVS AVG. Laureate, draped and cuirassed bust right. / VICTORIA AVG, Victory advancing right, bearing wreath and palm; S-C across fields. RIC 67. Grazie
    1 punto
  17. Ciao, e grazie per i complimenti ! Hai una bella collezioncina di madonnine, e non sono tutte comuni nè facili a trovarsi in buone condizioni come le tue, fai bene a tenerci ! La penultima è una madonnina ribattuta su un sampietrino del 1796, si intravede il "96" della data sul rovescio ed anche la "D" del valore "DVE E MEZZO", peccato non si scorgano lettere relative alla zecca di origine, che può essere una qualsiasi tra quelle che hanno emesso sampietrini. Oggi queste emissioni sono (correttamente) attribuite alla Repubblica Romana, più in particolare al periodo tra la fine del 1797 e l'inizio del 1798, quando ancora non erano stati allestiti conii "propri" ed era conveniente utilizzare quelli di Pio VI già pronti, oltretutto con la ribattitura di monete dal valore pari alla metà come i sampietrini. Trovi foto e info in questa scheda del catalogo lamonetiano; la tua è la Bruni 1: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-RM1PG/3 Ciao, RCAMIL.
    1 punto
  18. Dieci anni anch'io
    1 punto
  19. Taglio: 2 euro CC Tye Nazione: Estonia Anno: 2012 Tiratura: 2.000.000 Conservazione: MB Località: Castelletto Cervo (BI) Note: è probabilmente la quinta volta che trovo questa moneta in circolazione, nonostante la tiratura non altissima e la difficoltà di trovare monete dei paesi baltici. E' come la Lussemburgo TdR 2007: non ce ne sono molte, ma me ne passano sempre per le mani. Taglio: 2 euro CC BNDR Nazione: Spagna Anno: 2015 Tiratura: 4.290.000 Conservazione: MB Località: Castelletto Cervo (BI) Note: al contrario, le bandiere sono davvero difficili da trovare in giro, anche quelle italiane, tedesche e francesi, per non parlare delle altre. Magari è così solo dalle mie parti!
    1 punto
  20. Relativamente...
    1 punto
  21. Ciao , domanda giusta , non tutti conoscono i Koson . I Koson d' oro sono un tipo di Stateri e sono le prime emissioni di monete dei Daci ; nel Rinascimento si pensava erroneamente che fossero monete emesse , per attinenza di nome , dalla citta' etrusca di Cosa , finche' nei primi anni del 1900 , furono attribuiti ai Daci , in particolare al Re Koson che le emise nel 50 a. C. circa ; comunque ancora si discute su queste monete . Due esempi di Koson
    1 punto
  22. la zecca mi pare ANT Gamma - quindi antiochia ma non riesco a capire se è una salus rei publice come dici . il busto sarei piu' propenso ad attribuirlo a Theodosio ..... ma forse è meglio attendere foto migliori
    1 punto
  23. Un’altra frazione del peso dichiarato di 50 mg è stata battuta nella Numismatik Naumann 56 dell’agosto dell’anno scorso. IONIA. Magnesia ad Maeandrum. Hemitetartemorion (Circa early-mid 4th century BC).). Obv: Male head (Apollo?) right. Rev: MAΓNH / TΩÎ. Head of ram right; maeander pattern below. SNG Kayhan I -; SNG Keckman -; Klein -. Extremely rare. Condition: Near very fine. Weight: 0.05 g. Diameter: 5 mm.
    1 punto
  24. CNG 347, Lot: 233. Estimate $100. Sold for $120. Questa è la didascalia: IONIA, Uncertain. Late 6th-5th centuries BC. AR Hemitetartemorion(?) (3.5mm, 0.05 g). Head of boar(?) right / Quadripartite incuse punch with central pellet. Unpublished in the standard references. Near VF, porous.
    1 punto
  25. Buonasera, vi posto questa medaglietta credo votiva, è consunta ma si legge la data 1725 e come leggenda nostrae laetitiae, il diametro è di 21 mm. Avete qualche news su di essa? E' rara? Grazie
    1 punto
  26. Ciao @Stefano S. mi ricordo di una medaglia simile passata in asta Artemide 2013 era in vendita in qFDC a 3000 euro ma rimase invenduta ecco il link https://www.deamoneta.com/auctions/view/148/785 il rovescio "dovrebbe" essere così...posta se puoi per completezza anche il rovescio della tua! saluti.
    1 punto
  27. Probabilmente per consentire alla medaglia utilizzi diversi : con l'appiccagnolo diventa portativa e poteva essere agganciata ad una catena d'orologio, o altro. Non è raro che una medaglia di questo genere venga anche coniata in metalli diversi, pure preziosi, per essere consegnata ad ospiti/visitatori di riguardo.
    1 punto
  28. Con certi pezzi come questo non e' sicuramente una collezione modesta...tutt'altro!! Complimenti ancora...
    1 punto
  29. Mi pare molto bello, Alessandro, un magnifico ritratto e un rovescio simbolico. Seppure dalle tue foto non si colgono diversi particolari, mi pare conoscendone anche la valida provenienza, che tu abbia fatto una buona acquisizione. Complimenti.
    1 punto
  30. I tre monticelli in esergo sono approssimativi, quelli in legenda dell'esemplare ex Varesi sono usurati/schiacciati...due cose ben diverse. Per quanto riguarda la tecnica di produzione (coniatura?) ci dobbiamo basare su quanto asserisce il venditore, una fusione può benissimo presentare un "salto di conio" se tale difetto era presente nella moneta usata per creare gli stampi.
    1 punto
  31. @ak72In realtà quella citazione, da un documento del 1388, riguarda un appalto della moneta di Verona, ma non sappiamo se poi le monete furono effettivamente realizzate, e se lo furono se questo avvenne nella città Veneta. Nel 1398, invece, ci sono documenti che parlano di monete realizzate a Verona ed anche del trasporto da Milano a Verona di attrezzature per coniare . Secondo me la zecca cittadina riaprì solo in quest'ultimo anno. Notte, Andreas
    1 punto
  32. Moneta che così non è per niente comune!@Zenzero la moneta da qui sembra un gran esemplare, il Baffo in questa tipologia nasce di suo basso, si nota un pelo di usura su collo e orecchio mentre al Verso sembra aver mantenuto intatto quasi tutto il lustro....dovessi chiuderla la metterei con un prudenziale SPL/SPL+ (SPL il D/, SPL+ il V/) e so già che in mano questa moneta mi piacerebbe [emoji4].
    1 punto
  33. Ciao Max, Esiste un vecchio libro del 1972 che si chiama "The Guidebook and Catalogue of British Commonwealth Coins, 3rd Edition, 1649-1971" by Remick, J., James, S., Dowle, A., & Finn, P. Anche se datato non è per niente male e quando mi è servito si e rivelato più preciso e completo del Krause. Saluti Simone
    1 punto
  34. beh, è da molti anni che se ne parla. non conosco le notizie che citi, se siano vere o le solite riproposizioni che ogni tot anni saltano fuori. Io purtroppo sono pessimista. Sappiamo che in effetti c'erano tre colonne, e che una cadde in laguna nel tentativo di sbarco (ce ne parlano tutti, in primis il Sansovino nella sua Venetia nobilissima et singulare nel '500). Il problema è che molto probabilmente la colonna perduta starebbe sotto la parte della piazzetta che è stata prolungata in seguito (inizialmente la linea del mare era in prossimità delle due colonne, quindi a una decina di metri dall'acqua), quindi si tratterebbe di rimuovere e non lo si farà mai molte tonnellate di materiale. Io sono sempre fiducioso, si intende, vedremo cosa ci aspetterà. Tuttavia credo che dopo quasi mille anni sia un'impresa improba. Certo, la terza colonna è sicuramente la sotto, ma se è sotto all'acqua è un conto, se invece è sotto alle pietre... Sarebbe come cercare uno dei tantissimi anelli gettati in laguna per lo sposalizio col mare speriamo non sia il solito buco nell'acqua.
    1 punto
  35. Bravo @Dangen, mi è piaciuto quel che hai scritto, e ti posso garantire che hai detto bene, qui ci sono persone molto preparate e brave! Fuori fai attenzione alle fregature e ai fregatori che son sempre pronti a saltarti addosso. E comunque, belle monete, a parte il valore economico hai notato come son ben conservate?
    1 punto
  36. Si anche secondo me la moneta del 1949 è stata pulita. Infatti era in oblò di cartone e sembrava fdc ma il venditore è stato onesto perché quando me l' ha venduta a domanda precisa:" è stata lucidata" mi ha risposto che poteva essere e che comunque non era fdc.È comunque una bella moneta( a me piace). L ' altra (1950) è fdc ....garantito. Grazie miza,grazie Marfir,grazie Cembruno.
    1 punto
  37. Ho chiesto ad un mio collega persiano se riusciva a leggere le scritte, questa la sua gentile risposta: About the picture, it is not persian and also arabic. I showed the picture to my friends. Most of them belived that it is Pashto language (some part of afghanistan and most of pakistan). I am looking to find someone of this countries. If I success to find, I will tell you. Best Wishes, Ghafar Ovviamente i caratteri sono gli stessi per tutte le lingue di ceppo "arabo", ma ovviamente la lingua cambia da paese a paese, ed anche all'interno di una stessa nazione.. senza pensare ovviamente che parliamo di un documento di secoli fa. Vediamo cosa mi risponderà Ghafar.
    1 punto
  38. Mettiamola cosi',giusto come esercizio,quanto ti sarebbe costato prendere del bronzo,fonderlo,monetarlo,coniarlo(naturalmente prima avresti dovuto incidere I conii),poi sederti e aspettare circa milleottocento anni per far si che si patini per bene? Vedi che hai fatto un ottimo affare? Bada bene,nessun intento polemico da parte mia,ma a volte si vedono monete belle e genuine veramente sottovalutate. Buona passione ,se passione deve essere . Ciau.
    1 punto
  39. Ciao @web27it Eccolo qui (vedi link)! E' una probabile produzione del 1800 passata da poco in asta Teutoburger, è una copia della moneta e non certo una prova . Saluti. https://www.sixbid.com/browse.html?auction=4282&category=117115&lot=3531366 p.s. per curiosità a quanto la vendono?
    1 punto
  40. Caro @web27it, ho evidenziato alcuni punti che mi lasciano personalmente perplesso: Si tratta di particolari poco definiti, deboli o totalmente assenti che non sono giustificabili dalla buona conservazione del pezzo... Mi spiego meglio allegando un esemplare passato in asta Varesi 66 che, pur essendo nel complesso un esemplare ben più "vissuto", canta tutt'altra melodia: Non aggiungo altro, credo che le immagini siano abbastanza eloquenti. Chiudo con un'osservazione: perché mai fare una prova con aspetto del metallo, peso e dimensioni identiche ai pezzi a corso legale? Di certo il prezzo quello sì è da prova Buone riflessioni Antonio
    1 punto
  41. altro esemplare, immagini dal listino 1 della num . Picena
    1 punto
  42. - 4 ....per chi non avesse avuto la possibilità ancora di ricevere il secondo Gazzettino e si iscriverà sabato potrà averlo recandosi ai banchi allestiti nel parterre. Al banco all'ingresso invece ogni ospite riceverà copia del programma delle conferenze e il promo dell'Associazione con la spiegazione dello scopo sociale e tutte le info utili. Credo che questo gruppo abbia veramente dato il massimo a ogni livello sia per organizzazione, impegno, passione, risorse, comunicazione e per aver creato un percorso omogeneo e coerente sulla divulgazione della zecca di Milano, ora non resta che assistere e vederlo o sul posto o in streaming per quelli lontani ...
    1 punto
  43. Argomento attuale che riguarda in questi ultimi anni l’ Europa e in particolare l’ Italia , ma che non e’ un evento eccezionale della nostra epoca ; rimanendo solo in ambito europeo , che e’ quello che piu’ ci interessa e ritenendolo , forse e a torto , per noi un evento nuovo ed inaspettato , si rivela invece essere stato una consuetudine storica dei popoli europei , specialmente di quelli del nord est del continente . Il fattore inaspettato dei moderni migranti non va riferito quindi al fatto in se stesso , bensi’ va ricondotto solo alla diversa provenienza dei nuovi popoli che migrano , i quali per vari motivi , piu’ o meno gravi , cercano di stabilirsi in Europa provenienti per lo piu’ dall’ Africa e dall’ area asiatica europea . Fatta questa breve e concisa premessa che vorrei non innescasse commenti fuorvianti , ma che ho ritenuto inevitabile introdurre , torno all’ argomento del post . Considerando il numero elevato dei flussi migratori dell’ antichita’ relativi all’ ultimo periodo dell’ Impero Romano ed oltre , e trattandosi inoltre di numerosi e vari popoli , sarebbe troppo lungo e non facile tracciarli tutti in un unico argomento che renderebbe il post troppo lungo e pesante a leggere ancor piu' di quanto gia' non sia ; limitero’ quindi la ricerca ad un solo popolo germanico apparso prepotentemente , ma gia’ da tempo conosciuto , nel VI secolo : il Longobardo , un popolo forse troppo accusato nei testi antichi di barbarie e crudelta’ , certamente in parte vere essendo un popolo invasore , ma che poi seppe in poco tempo adattarsi alla civilta’ latina acquisendone in gran parte : lingua , usi , costumi e religione ; Paolo Diacono , il monaco Longobardo che scrisse una storia del suo popolo e che tra altro ci fornisce informazioni circa la sua gente : “Furono chiamati così [...] in un secondo tempo per la lunghezza della barba mai toccata dal rasoio . Infatti nella loro lingua lang significa lunga e bart barba” ; Paolo Diacono scrisse questa opera in Latino nel monastero di Montecassino , inoltre le leggi emanate dai Re Longobardi tra il VII e l’ VIII secolo furono anch’ esse scritte in Latino , quindi cio’ dimostra che i Longobardi in due sole generazioni si erano perfettamente integrati in Italia e questo pare dimostrato ancora da due passi di Paolo Diacono quando parla della loro presenza in Italia : “C' era questo di meraviglioso nel regno dei Longobardi : non c' erano violenze , non si tramavano insidie ; nessuno opprimeva gli altri ingiustamente , nessuno depredava ; non c' erano furti , non c' erano rapine ; ognuno andava dove voleva , sicuro e senza alcun timore” e ancora a proposito delle qualita’ umane del Re Liutprando : “fu uomo di molta saggezza , accorto nel consiglio , di grande pietà e amante della pace , fortissimo in guerra , clemente verso i colpevoli , casto , virtuoso , instancabile nel pregare , largo nelle elemosine , ignaro sì di lettere ma degno di essere paragonato ai filosofi , padre della nazione , accrescitore delle leggi” . Stando a Paolo Diacono pare che l’ Italia , o almeno quella parte dominata dai Longobardi grazie alla lungimiranza politica di alcuni Re longobardi , attraversasse un periodo , se non proprio di pace a causa delle continue guerre tra Longobardi e Bizantini , almeno di equita’ , di concordia sociale tra i due popoli e di rinascita di una certa prosperita’ economica . Prima di proseguire con alcune e brevi notizie storiche sui Longobardi vediamo chi erano e da dove provenivano questi invasori . La provenienza dei Longobardi piu’ accreditata , li da originari della penisola scandinava o delle isole che si trovano tra questa e la prospiciente Danimarca , di cui una chiamata Scoringia , e sappiamo che il loro nome originario era quello di : Winnili ; da qui si trasferirono stabilmente , almeno fino al tramonto del V secolo e primi del VI , in cerca di terre migliori , in Germania lungo il percorso inferiore del fiume Elba , prima di iniziare , quando vennero in contatto con gli Unni , la lunga migrazione che li portera’ fino in Italia . Le prime notizie documentate storiche sui Longobardi risalgono a Velleio Patercolo , il quale nella sua opera : Storia di Roma , nel Libro II , Tomo CVI , in occasione dell’ invasione della Germania da parte di Tiberio , al punto II , cita i vinti Lang(o)bardi come : “gente addirittura piu’ feroce della ferocia germanica” il che fa supporre che i Longobardi gia’ si sapesse non essere stati originari della Germania . Dopo Patercolo , altre notizie sui Longobardi provengono da Strabone , Geografo e Storico greco , il quale conferma che questi vivevano sulle rive dell’ Elba quando vennero per la prima volta in contatto con i Romani sotto Augusto e Tiberio : “……e al presente questi ultimi (i Longobardi) sono stati scacciati dal territorio posto sul lato estremo del fiume (in prossimita’ della foce) . E’ caratteristica comune di tutti i popoli di questa parte del mondo che essi si spostino con estrema facilita’ a causa della scarsezza dei mezzi di sussistenza , perche’ essi non coltivano il suolo e neanche fanno provvista di cibo , vivono in piccole capanne che sono solo abitazioni temporanee ; traggono sostentamento per la massima parte dai loro greggi , in tal modo essi caricano le loro masserie sui carri e con le loro bestie si dirigono ovunque ritengono sia meglio andare” . Infine rimanendo in ambito romano , Tacito nomina anch’ egli i Longobardi dicendo che erano : “celebri per la scarsita’ numerica e che circondati da innumerevoli e potenti tribu’ , ci vengono consegnati non da uno stato di sottomissione , ma attraverso una lunga serie di sfide e battaglie campali”. Lasciando in Germania i Longobardi , arriviamo ora al tempo di un’ altra grande migrazione storica di un popolo , quella degli Unni , che dalla probabile Siberia meridionale si diressero verso l’ Ovest europeo , questo spostamento degli Unni , dalle conseguenze devastanti , provoco’ un effetto domino nei confronti delle varie tribu’ germaniche ; i Longobardi lasciarono la Germania del Nord , dove erano rimasti per almeno cinque secoli e iniziarono la migrazione che li portera’ fino in Italia ; non e’ noto se raggiungere l’ Italia fosse una meta prestabilita , fatto sta che partendo dalla zona del basso Elba , attraversando la Boemia e la Moravia , arrivarono in Pannonia , dove forse rimasero per un po’ tempo , quindi si spostarono nel Norico ormai quasi in vista dell’ Italia dove penetrarono attraverso la Valle dell’ Isonzo , che da sempre era stato il punto debole delle Alpi e quindi dell’ Italia dove in quel tempo dominavano i Bizantini . La resistenza bizantina fu facilmente annullata perche’ all' epoca la consistenza numerica della popolazione civile e militare era molto diminuita a causa delle devastazioni seguite ai tremendi anni della Guerra gotica ; inoltre i Bizantini dopo la resa di Teia e dei Goti superstiti , avevano ritirato le migliori truppe e i migliori comandanti dall' Italia perché combatterono contemporaneamente anche contro Avari e Persiani , quindi non si impegnarono in battaglie campali in Italia , ma si difesero solo nelle grandi città fortificate . Anche gli Ostrogoti che erano rimasti nel nors est dell’ Italia , proprio dove penetrarono i Longobardi , non opposero strenua resistenza , vista l’ alternativa tra cadere in mano ai Longobardi , Germani come loro o restare in quelle dei Bizantini , la scelta si presume fu facile a prendere . La prima Città italica a cadere nelle mani di Alboino , il primo Re longobardo d’ Italia , fu Forum Iulii , l’ attuale Cividale del Friuli , poi presero una dopo l’ altra Aquileia , Vicenza , Verona , Brescia e quasi tutte le altre città dell' Italia nordorientale . Nel settembre del 569 si arresero Milano e poi Lucca e nel 572 , dopo tre anni di assedio , cadde anche Pavia , che diventera' poi con Alboino la capitale italiana dei Longobardi . Negli anni successivi i Longobardi proseguirono la loro conquista discendendo la penisola fino all' Italia centrale e meridionale , dove i Longobardi Faroaldo e Zottone , forse con l' accordo di Bisanzio , percorrendo gli Appennini conquistarono Spoleto e Benevento , dove crearono i due famosi ducati . I Bizantini conservarono solo alcune zone costiere dell' Italia continentale : l' Esarcato , cioe’ la Romagna con capitale Ravenna , la Pentapoli comprendente i territori costieri di cinque città : Ancona , Pesrao , Fano , Senigallia e Rimini , e gran parte del Lazio , inclusa Roma , e parte dell' Italia meridionale con le Città della costa campana , Salerno esclusa , la Puglia e la Calabria . Qui termino il post della migrazione del popolo dei Longobardi in quanto andando oltre mi immetterei nella storia della loro permanenza in Italia che esulerebbe dall' argomento del post ; aggiungo solo un interessante pensiero circa l’ occupazione dei Longobardi in Italia , concetto espresso da due grandi personalita’ della cultura italiana : Indro Montanelli e Roberto Gervaso , i quali nel libro : “L’ Italia dei secoli bui” , cosi’ scrivono quando trattano il periodo conclusivo dell’ occupazione longobarda in Italia : “Così finì l’ Italia longobarda , e nessuno può dire se fu , per il nostro Paese , una fortuna o una disgrazia . Alboino e i suoi successori erano stati degli scomodi padroni , più scomodi di Teodorico , finché erano rimasti dei barbari accampati su un territorio di conquista . Ma oramai si stavano assimilando all’ Italia e avrebbero potuto trasformarla in una Nazione , come i Franchi stavano facendo in Francia . Ma in Francia non c’ era il Papa . In Italia , sì” Chi volesse invece approfondire la cultura longobarda per quello che riguarda la monetazione longobarda in Italia , consiglio la lettura di questo interessante link : http://roth37.it/COINS/Longo/monetazione.html Seguono alcune foto con spiegazioni all' interno delle stesse :
    1 punto
  44. Autentico ma messo maluccio. Quei segni alla destra del collo del re sono graffi?
    1 punto
  45. Cari amici, vi racconto questa “storiella” per farvi sbavare un po’ accadde qualche anno fa che io venni contattato dall’Hungarian National Museum di Budapest per aiutarli a catalogare le monete del V-VIII secolo dei regni romano barbarici, per i quali dovrebbe nei prossimi anni uscire il catalogo. Dopo numerosi scambi di foto etc, è stata d’obbligo una visita al museo per “passare sotto mano” tutte le monete romane e bizantine dal V secolo in poi per valutare se ve ne fossero in mezzo delle imitative (e infatti c’erano…), e per vedere se vi fossero dei falsi tra quelle dei regni romano barbarici. Sono stato quindi invitato a Budapest la settimana scorsa Quello che ho visto è incredibile…. Provo un po’ a riassumere…. – il museo ha circa 40.000 monete antiche non esposte, di tutte le epoche, quindi negli “intermezzi” del “lavoro” sono stato deliziato con varie chicche “fuori dal mio periodo”….. ho quindi visto e avuto in mano: 4 decadracme di siracusa di cui una qualitativamente eccelsa Alcuni lingotti d’oro romani del V secolo con contromarche imperiali (con scritte e con i volti dei 3 augusti), uno dei quali da 480 grammi Un diploma legionario in bronzo del tempo di Vespasiano Una cinquantina di contorniati romani di varie dimensioni con e senza monogrammi, uno dei quali con inserti in argento sulla corazza imperiale … anche un paio di quelli con Alessandro Magno fattin nel V secolo Un centinaio di medaglioni romano bizantini…. multipli in argento (tra cui il noto multiplo di Anastasio pubblicato da Hahn), multipli in oro (tra cui un 4 aurei di Massenzio da urlo, un multiplo di Costantino con “sguardo al cielo”, e una ventina di altri multipli d’oro di solidi e aurei) e medaglioni in bronzo (tra cui numerosi medaglioni anche bimetallici di cui uno inedito) Conii, basi di incudine, tenaglie, forbici e lastre di argento in parte già tagliate di un falsario di moneta locale del X secolo Un sesterzio di Nerone trasformato in antichità in una specie di scatolina, pur mantenendo la dimensione originale del sesterzio Un sesterzio di Traiano probabilmente fatto a inizio ‘900 con qualcosa che non si capisce,…sembra gomma vulcanizzata… ma da vedere sembra in ardesia…ma pesa 3 grammi …stranissimo…. Centinaia di solidi romani in qualità eccellenti tra cui moltissimi solidi da 20, 22 e 23 silique….nonché molti consolari anche di romani come Leone I…. poi Nepote, Romolo Augusto… tutto quello che potete sognare…. Solidi bizantini di zecca italica, tra cui il solido di Foca che Hahn assegnò alla zecca di Roma, un Costantino V zecca di Roma e un Teofilo zecca di Napoli!!!!! Veniamo alle “mie”….cos’hanno di barbarico? Di tutto….. vandali, longobardi, beneventane, avari, visigoti…….etc etc etc……ma soprattutto … udite udite…. Una moneta inedita longobarda… ovviamente censita “malamente” e quindi rimasta lì ignorata completamente….fino a che tra le foto io non ho detto…”scusate…ma sapete cosa avete lì? …. Un tremisse….di…….. Curiosi? Beh, vi lascio la curiosità perché questo inedito a mio avviso clamoroso è finito in un articolo che uscirà a brevissimo…a giorni…… l’attesa è la parte più bella del regalo no Cosa si trova nel “retro” di un grande museo allora? Il parco giochi di un numismatico…. Quello che ho potuto avere in mano mi emoziona ancora adesso a parlarne…..
    1 punto
  46. Buona domenica a tutti, condivido con voi l'ultimo arrivato in collezione. Ho sempre avuto un debole per i Grani Cavalli di Ferdinando IV e quando ho visto in vendita questo 1790 non ho esitato un attimo a prenderlo! @Rex Neap, @Asclepia, @Martin_Zilli, @borbonik, @lamanna921, @Ledzeppelin81, @Silver70, @gcs, @Caio Ottavio,@ilnumismaticoe tutti del forum appassionati di questi nominali meravigliosi . (Chiedo scusa per non aver scritto tutti....ma per mancanza di tempo). Sarebbero graditi i vostri pareri su questo conio che personalmente considero molto raro.
    1 punto
  47. Ha stravolto un pò la storia, se noti il biglietto porta una data il 1916, la stampigliatura risale al 1918-19, mentre l'Austria fu annessa alla Germania nazista nel 1938. In tanti dovrebbero limitarsi solo a venderle le banconote, nel corso del tempo ho sentito dai venditori le cose più fantasiose, occupazioni mai avvenute, nazioni inesistenti, o certi utilizzi dei biglietti al limite dell'inverosimile.
    1 punto
  48. 1 punto
  49. Sempre bellissimi ed affascinanti!
    1 punto
  50. Non lo so se i pezzi con l'Hippalektryon ed il Gorgoneion di Volterra siano stati inseriti a sproposito nella monetazione emessa in Etruria oppure no. Personalmente, allo stato attuale delle conoscenze, non trovo elementi concreti per poterlo affermare con certezza, ma ancora meno per poterlo escludere. Pertanto sarei portato a dire di no. Certamente ci troviamo di fronte ad emissioni arcaiche di tradizione orientale, questo è piuttosto evidente, così come è estremamente probabile (considerando tecnica e stile) che si tratti di una tradizione "secondaria", ossia che non si tratti di emissioni emesse in Ionia, ma piuttosto di emissioni eseguite in occidente da gruppi umani che con quella tradizione avevano qualcosa a che fare. Sulla presenza degli Ioni in occidente, come colonizzatori (Velia, Alalia, Massalia, Emporion) un po' ne sappiamo. Così come sappiamo dei loro traffici, che probabilmente si spingevano fino alla "mitica" Tartessos, nell'estremo sud della penisola Iberica, sul versante atlantico, al di là delle colonne d'Ercole. Sappiamo anche della presenza di Ioni in comunità stabili in Etruria, tra l'altro a Populonia. Ma d'altronde la cultura etrusca di questo periodo è letteralmente imbevuta di elementi di origine egeo-anatolica: è per questo che è detta "orientalizzante". Almeno fino al 520 a.C., quanto meno nel distretto minerario, sono i Greci d'Oriente ad essere i principali partner commerciali "greci" degli Etruschi, sostituiti successivamente dagli Egineti. Nello stesso tempo, così come gruppi di Ioni erano presenti in Etruria, il commercio etrusco era ben presente nell'estremo occidente "greco", dalla Liguria alla Catalogna, in alcuni casi con insediamenti stabili, come sembrano attestare le iscrizioni bilingui ritrovate a Pech Maho e ad Emporion. Potremmo dire che i tipi di Volterra di cui parliamo, hippalektryon e gorgone, ci proiettano all'incrocio di due filoni estremamente complicati della monetazione antica: la monetazione arcaica dei Focei d'occidente e l'inizio della monetazione etrusca. Relativamente al primo, sono diverse le problematiche ancora aperte: per citare quelle che mi paiono più interessanti (tralasciando la bagarre ponderometrica, sulla quale si potrà tornare) c'è l'aspetto legato ai pezzi col leone di Massalia e al loro rapporto con l'analoga monetazione arcaica di Velia. Massalia, gr. 0,77 I tipi provenzali sono stati approfonditamente analizzati dal Furtwaengler, mentre lo stesso non può dirsi per le frazioni veline portanti lo stesso tipo: l'opera del Williams, eccellente (per quanto perfettibile) per ciò che concerne la monetazione classica, non è certo allo stesso livello quando affronta le frazioni arcaiche. Mettendo da parte altri contributi, ed il tema leone a destra/sinistra (opinabile), i rapporti tra le coniazioni arcaiche delle due città "sorelle" sono ancora sfuggenti. Altro tema "caldo", che ha qualche analogia con quello dell'attribuzione dei pezzi a Hippalektryon ed a testa di gorgone del tesoro di Volterra, è quello dei pezzi con dritto a testa d'ariete e rovescio a "croce puntinata" del tesoro di Auriol. Qui la questione è decisamente più complessa. Diversi tipi col dritto a testa d'ariete e rovescio a quadrato incuso (o svasticoide: anche quello dei rovesci rappresenta un tema non secondario, già affrontato a suo tempo dal Babelon, che andrebbe approfondito...), dirette derivazioni di prototipi ionici, sono stati rinvenuti ad Auriol ed attribuiti a Marsiglia. Massalia, gr. 0,53 Un pezzo del genere fa anche parte del "tesoro di Volterra", l'unico di quell'insieme indiscutibilmente attribuito alla colonia focese, o quanto meno ad un ambiente ionico provenzale. Ma ci sono altri pezzi, presenti ad Auriol, in cui la testa d'ariete assume caratteristiche stilistiche piuttosto particolari, e che soprattutto il rovescio, in cui il quadrato incuso si declina in una particolare forma qudrilobata contenente una croce puntinata, differenzia dalle altre "teste d'ariete" del ripostiglio provenzale. Diverse frazioni, caratterizzate dallo stesso tipo, sembrano essere presenti. gr. 0,52 gr. 0,36 Decisamente i pezzi hanno poco a che vedere da un punto di vista stilistico con gli altri del "tesoro di Auriol". Stanti i rinvenimenti in area iberica e catalana di monete dello stesso tipo con la presenza di ulteriori sottomultipli, apparentemente disconnessi da un punto di vista pondometrico dalla pur complessa situazione di Auriol, ne è stata ipotizzata un'emissione di area focese iberica, riconducibile ad Emporion. Tale attribuzione è contrastata: rifiutata, per quanto non in termini definitivi dalla Campo, in quanto tale emissione arcaica non avrebbe nulla a che vedere con i tipi successivi di Emporion, è stata al contrario accettata dal Villaronga. D'altronde risulta piuttosto difficile ipotizzare un'altra attribuzione in quell'area ed in quel periodo. Rivolgendoci al secondo filone, quello cioè relativo alla problematica della prima monetazione etrusca, la situazione è già quanto mai complicata per ciò che concerne la datazione, senza spingersi nel campo delle attribuzioni. Il ritrovamento di Prestino ha (sperabilmente) fatto giustizia delle ipotesi di cronologia bassa che avevano accumunato l'Hackens, il Marchetti ed il Vecchi, però la questione è tutt'altro che risolta. In ogni caso per le prime emissioni, "pesanti", di area etrusca non mi consta che ci siano ipotesi di datazione precedenti la seconda metà del V sec. Per contro anche per questi primi tipi etruschi in senso stretto (ad esempio il tipo gorgone/thezi) viene ipotizzata l'emissione da parte di gruppi gentilizi. In breve, tralasciando tutti gli elementi di "assonanza" stilistica e culturale non tanto con la monetazione etrusca, all'epoca ancora inesistente, quanto con la cultura materiale così come attestata archeologicamente, l'ipotesi di emissioni eseguite da gruppi di tradizione ionica stabiliti in Etruria non mi sembra da escludere recisamente. Qualora l'utilizzo di una unità ponderale di ca gr. 5,50 (cosiddetta "microasiatica") che accumunerebbe i pezzi di Volterra con quelli più tardi con la gorgone/thezi, col cinghiale, la chimera, il leone marino, la protome di leone, fosse confermato, farebbe ipotizzare una coniazione su piede autoctono, dando piena ragione alla definizione che il Furtwaengler dà di queste emissioni, chiamandole "greco-etrusche" (da un punto di vista pondometrico -oltre che tipologico- i pezzi di Volterra sembrano totalmente estranei ai sistemi adottati in Provenza, così come emergono dall'analisi dei pezzi di Auriol). Chiaramente il quadro potrebbe cambiare totalmente nel momento in cui dovessero emergere nuove evidenze. Per ora ci sono solo alcuni articoli sui Cahiers Numismatiques che tentano di ricondurre l'attribuzione di questi pezzi in Provenza, ma, oggettivamente, con argomenti pressochè inesistenti. In sintesi: un'attribuzione certa è, allo stato delle conoscenze, impossibile. Ci sono alcune probabilità, ed alcune ipotesi. Ciò che è certo è che si tratta di una monetazione del Far West, di un estremo occidente ancora indigeno, in cui i coloni e i mercanti della Ionia circolavano e scambiavano, portando, tra le altre cose, la conoscenza della moneta, che proprio sulle coste dell'Asia Minore aveva vuto origine.
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.