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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/22/18 in tutte le aree

  1. Salve, segnalo : disponibile dalla prima settimana di febbraio
    6 punti
  2. Salve a tutti , quest'oggi vi volevo presentare uno dei miei recenti acquisti genovesi. Si tratta di una monetina in argento da 5 soldi coniata nel 1648. Questa tipologia si vede raramente in quanto coniata solamente in quest'anno, infatti, vennero subito ritirate dal corso perchè contemporaneamente si stavano battendo le monete da 5 soldi in mistura. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GE31/36
    5 punti
  3. In arrivo: VERONA Gian Galeazzo Visconti (1387-1408) Denaro +D MLI VERONE 3 C (inizio ore11) Nel campo, le iniziali G 3 sormontate da segno di abbreviazione (sotto globetto) COMES VIRTVTVM Croce gigliata.
    2 punti
  4. Argomento attuale che riguarda in questi ultimi anni l’ Europa e in particolare l’ Italia , ma che non e’ un evento eccezionale della nostra epoca ; rimanendo solo in ambito europeo , che e’ quello che piu’ ci interessa e ritenendolo , forse e a torto , per noi un evento nuovo ed inaspettato , si rivela invece essere stato una consuetudine storica dei popoli europei , specialmente di quelli del nord est del continente . Il fattore inaspettato dei moderni migranti non va riferito quindi al fatto in se stesso , bensi’ va ricondotto solo alla diversa provenienza dei nuovi popoli che migrano , i quali per vari motivi , piu’ o meno gravi , cercano di stabilirsi in Europa provenienti per lo piu’ dall’ Africa e dall’ area asiatica europea . Fatta questa breve e concisa premessa che vorrei non innescasse commenti fuorvianti , ma che ho ritenuto inevitabile introdurre , torno all’ argomento del post . Considerando il numero elevato dei flussi migratori dell’ antichita’ relativi all’ ultimo periodo dell’ Impero Romano ed oltre , e trattandosi inoltre di numerosi e vari popoli , sarebbe troppo lungo e non facile tracciarli tutti in un unico argomento che renderebbe il post troppo lungo e pesante a leggere ancor piu' di quanto gia' non sia ; limitero’ quindi la ricerca ad un solo popolo germanico apparso prepotentemente , ma gia’ da tempo conosciuto , nel VI secolo : il Longobardo , un popolo forse troppo accusato nei testi antichi di barbarie e crudelta’ , certamente in parte vere essendo un popolo invasore , ma che poi seppe in poco tempo adattarsi alla civilta’ latina acquisendone in gran parte : lingua , usi , costumi e religione ; Paolo Diacono , il monaco Longobardo che scrisse una storia del suo popolo e che tra altro ci fornisce informazioni circa la sua gente : “Furono chiamati così [...] in un secondo tempo per la lunghezza della barba mai toccata dal rasoio . Infatti nella loro lingua lang significa lunga e bart barba” ; Paolo Diacono scrisse questa opera in Latino nel monastero di Montecassino , inoltre le leggi emanate dai Re Longobardi tra il VII e l’ VIII secolo furono anch’ esse scritte in Latino , quindi cio’ dimostra che i Longobardi in due sole generazioni si erano perfettamente integrati in Italia e questo pare dimostrato ancora da due passi di Paolo Diacono quando parla della loro presenza in Italia : “C' era questo di meraviglioso nel regno dei Longobardi : non c' erano violenze , non si tramavano insidie ; nessuno opprimeva gli altri ingiustamente , nessuno depredava ; non c' erano furti , non c' erano rapine ; ognuno andava dove voleva , sicuro e senza alcun timore” e ancora a proposito delle qualita’ umane del Re Liutprando : “fu uomo di molta saggezza , accorto nel consiglio , di grande pietà e amante della pace , fortissimo in guerra , clemente verso i colpevoli , casto , virtuoso , instancabile nel pregare , largo nelle elemosine , ignaro sì di lettere ma degno di essere paragonato ai filosofi , padre della nazione , accrescitore delle leggi” . Stando a Paolo Diacono pare che l’ Italia , o almeno quella parte dominata dai Longobardi grazie alla lungimiranza politica di alcuni Re longobardi , attraversasse un periodo , se non proprio di pace a causa delle continue guerre tra Longobardi e Bizantini , almeno di equita’ , di concordia sociale tra i due popoli e di rinascita di una certa prosperita’ economica . Prima di proseguire con alcune e brevi notizie storiche sui Longobardi vediamo chi erano e da dove provenivano questi invasori . La provenienza dei Longobardi piu’ accreditata , li da originari della penisola scandinava o delle isole che si trovano tra questa e la prospiciente Danimarca , di cui una chiamata Scoringia , e sappiamo che il loro nome originario era quello di : Winnili ; da qui si trasferirono stabilmente , almeno fino al tramonto del V secolo e primi del VI , in cerca di terre migliori , in Germania lungo il percorso inferiore del fiume Elba , prima di iniziare , quando vennero in contatto con gli Unni , la lunga migrazione che li portera’ fino in Italia . Le prime notizie documentate storiche sui Longobardi risalgono a Velleio Patercolo , il quale nella sua opera : Storia di Roma , nel Libro II , Tomo CVI , in occasione dell’ invasione della Germania da parte di Tiberio , al punto II , cita i vinti Lang(o)bardi come : “gente addirittura piu’ feroce della ferocia germanica” il che fa supporre che i Longobardi gia’ si sapesse non essere stati originari della Germania . Dopo Patercolo , altre notizie sui Longobardi provengono da Strabone , Geografo e Storico greco , il quale conferma che questi vivevano sulle rive dell’ Elba quando vennero per la prima volta in contatto con i Romani sotto Augusto e Tiberio : “……e al presente questi ultimi (i Longobardi) sono stati scacciati dal territorio posto sul lato estremo del fiume (in prossimita’ della foce) . E’ caratteristica comune di tutti i popoli di questa parte del mondo che essi si spostino con estrema facilita’ a causa della scarsezza dei mezzi di sussistenza , perche’ essi non coltivano il suolo e neanche fanno provvista di cibo , vivono in piccole capanne che sono solo abitazioni temporanee ; traggono sostentamento per la massima parte dai loro greggi , in tal modo essi caricano le loro masserie sui carri e con le loro bestie si dirigono ovunque ritengono sia meglio andare” . Infine rimanendo in ambito romano , Tacito nomina anch’ egli i Longobardi dicendo che erano : “celebri per la scarsita’ numerica e che circondati da innumerevoli e potenti tribu’ , ci vengono consegnati non da uno stato di sottomissione , ma attraverso una lunga serie di sfide e battaglie campali”. Lasciando in Germania i Longobardi , arriviamo ora al tempo di un’ altra grande migrazione storica di un popolo , quella degli Unni , che dalla probabile Siberia meridionale si diressero verso l’ Ovest europeo , questo spostamento degli Unni , dalle conseguenze devastanti , provoco’ un effetto domino nei confronti delle varie tribu’ germaniche ; i Longobardi lasciarono la Germania del Nord , dove erano rimasti per almeno cinque secoli e iniziarono la migrazione che li portera’ fino in Italia ; non e’ noto se raggiungere l’ Italia fosse una meta prestabilita , fatto sta che partendo dalla zona del basso Elba , attraversando la Boemia e la Moravia , arrivarono in Pannonia , dove forse rimasero per un po’ tempo , quindi si spostarono nel Norico ormai quasi in vista dell’ Italia dove penetrarono attraverso la Valle dell’ Isonzo , che da sempre era stato il punto debole delle Alpi e quindi dell’ Italia dove in quel tempo dominavano i Bizantini . La resistenza bizantina fu facilmente annullata perche’ all' epoca la consistenza numerica della popolazione civile e militare era molto diminuita a causa delle devastazioni seguite ai tremendi anni della Guerra gotica ; inoltre i Bizantini dopo la resa di Teia e dei Goti superstiti , avevano ritirato le migliori truppe e i migliori comandanti dall' Italia perché combatterono contemporaneamente anche contro Avari e Persiani , quindi non si impegnarono in battaglie campali in Italia , ma si difesero solo nelle grandi città fortificate . Anche gli Ostrogoti che erano rimasti nel nors est dell’ Italia , proprio dove penetrarono i Longobardi , non opposero strenua resistenza , vista l’ alternativa tra cadere in mano ai Longobardi , Germani come loro o restare in quelle dei Bizantini , la scelta si presume fu facile a prendere . La prima Città italica a cadere nelle mani di Alboino , il primo Re longobardo d’ Italia , fu Forum Iulii , l’ attuale Cividale del Friuli , poi presero una dopo l’ altra Aquileia , Vicenza , Verona , Brescia e quasi tutte le altre città dell' Italia nordorientale . Nel settembre del 569 si arresero Milano e poi Lucca e nel 572 , dopo tre anni di assedio , cadde anche Pavia , che diventera' poi con Alboino la capitale italiana dei Longobardi . Negli anni successivi i Longobardi proseguirono la loro conquista discendendo la penisola fino all' Italia centrale e meridionale , dove i Longobardi Faroaldo e Zottone , forse con l' accordo di Bisanzio , percorrendo gli Appennini conquistarono Spoleto e Benevento , dove crearono i due famosi ducati . I Bizantini conservarono solo alcune zone costiere dell' Italia continentale : l' Esarcato , cioe’ la Romagna con capitale Ravenna , la Pentapoli comprendente i territori costieri di cinque città : Ancona , Pesrao , Fano , Senigallia e Rimini , e gran parte del Lazio , inclusa Roma , e parte dell' Italia meridionale con le Città della costa campana , Salerno esclusa , la Puglia e la Calabria . Qui termino il post della migrazione del popolo dei Longobardi in quanto andando oltre mi immetterei nella storia della loro permanenza in Italia che esulerebbe dall' argomento del post ; aggiungo solo un interessante pensiero circa l’ occupazione dei Longobardi in Italia , concetto espresso da due grandi personalita’ della cultura italiana : Indro Montanelli e Roberto Gervaso , i quali nel libro : “L’ Italia dei secoli bui” , cosi’ scrivono quando trattano il periodo conclusivo dell’ occupazione longobarda in Italia : “Così finì l’ Italia longobarda , e nessuno può dire se fu , per il nostro Paese , una fortuna o una disgrazia . Alboino e i suoi successori erano stati degli scomodi padroni , più scomodi di Teodorico , finché erano rimasti dei barbari accampati su un territorio di conquista . Ma oramai si stavano assimilando all’ Italia e avrebbero potuto trasformarla in una Nazione , come i Franchi stavano facendo in Francia . Ma in Francia non c’ era il Papa . In Italia , sì” Chi volesse invece approfondire la cultura longobarda per quello che riguarda la monetazione longobarda in Italia , consiglio la lettura di questo interessante link : http://roth37.it/COINS/Longo/monetazione.html Seguono alcune foto con spiegazioni all' interno delle stesse :
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  5. Buona idea, Spuntino a proseguo della mattinata. A sabato.
    2 punti
  6. Sicuramente disponibile ad uno spuntino insieme.......così si avrà la possibilità di parlare e scambiare opinioni sulla manifestazione.
    2 punti
  7. La doratura fa la differenza. Senza doratura non è il gettone del 1928. E' come Valeria Marini senza trucco. (vedi GF)
    2 punti
  8. Un nuovo esemplare che si aggiunge alla collezione di monete del Regno Unito. Trattasi di un penny irlandese coniato da Edoardo I Plantageneto a Dublino. Per la precisione si tratta di un penny classe 1b con al rovescio la N gotica e l' assenza del punto ad inizio legenda al dritto.
    2 punti
  9. Si, Milano non e' solita affatto a Giornate culturali sulla sola Zecca di Milano, ci pensavamo da tempo e ci mancavano, ora con l'Associazione Culturale nulla e' impossibile e precluso , si può fare questo e si potrà fare altro. Siamo a disposizione per valutare per il futuro ulteriori e diversi progetti che ci venissero proposti con sola nostra organizzazione o in collaborazione ...
    2 punti
  10. Resta da capire chi vuole poi fermarsi alle 13 a prendere insieme uno spuntino anche veloce in centro , qualcuno nei post precedenti si era espresso ma forse e' meglio recapitolare ora...
    2 punti
  11. È 1785! la moneta riportata nel forum come R5 venduta nell'asta Negrini a novembre 2007 lotto 417
    2 punti
  12. no purtroppo, perché non mi sono fatto aprire tutti i cassetti.... ribadisco... 40.000 monete antiche solo nel monetiere, più molte altre sparse nel dipartimento di archeologia e miste al resto del ritrovamento.... io avevo un obiettivo sulle barbariche... in futuro tornerò per sistemare e pubblicare la collezione Bizantina (e già lì sono più di 1500 credo) delle monete più antiche ho chiesto solo di vedere le decadracme perché pur da ignorante sono pezzi di arte antica DA VEDERE....
    2 punti
  13. Basta cercare nel posto giusto... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PIOVIBO/10
    2 punti
  14. Siamo vicini, manca pochissimo, la trepida attesa tiene alto il livello di interesse per tutti. Lo speciale del Gazzettino, si appresta ad esordire in magnifica veste colorata, e con articoli da speciale ovviamente... Sabato 27 Gennaio, donerà a tutti i soci dell'Associazione di Quelli del Cordusio, in concomitanza della Res Nummariae Mediolanenes il lavoro svolto dagli autori con grande passione e gioia per tutta la collettività numismatica. Motivo in più per non mancare a questo straordinario evento, di seguito il link per i dettagli. https://www.lamoneta.it/topic/165241-res-nummariae-mediolanenses-ass-culturale-quelli-del-cordusio/?page=3&tab=comments#comment-1876813
    2 punti
  15. Era tempo che Milano non parlava di MILANO. Milano è anche il cuore dell'Associazione di Quelli del Cordusio, nata proprio in questa mitica metropoli, dove il ritrovarsi diviene più semplice di quanto si possa immaginare, fra il mercato numismatico Domenicale cornice storica, e gli aperitivi numismatici, gli incontri diventano sempre più piacevoli e interessanti per gli interscambi che offrono gli amici che ci vengono a trovare o transitano per rendersi conto di questa nuova realtà numismatica che parla con tutti e con tutte le passioni. Sabato 27 Gennaio, come già ricordato dall'amico Mario, sarà una giornata campale per tutta la numismatica peninsulare e non, momento di grandissima divulgazione, dove giovani studiosi e meno giovani, racconteranno attraverso studi e ricerca, le emozioni e la voglia di esserci in questo entusiasmante momento storico per l'ambiente. Si perchè quando si narra uniti e con la passione come compagna, vince sempre la numismatica, praticamente e indistintamente tutti... Eros
    2 punti
  16. Salve! Io ne so meno di niente, ma ricordavo di averla vista in questa discussione: Pagina 4, post #80
    2 punti
  17. Programma numismatico del Portogallo per il 2018 http://collezionieuro.altervista.org/blog/portogallo-programma-emissioni-numismatiche-2018/ 2 euro commemorativa dedicata al 250° anniversario dell’Ufficio Nazionale della Stampa 2 euro commemorativa dedicata al 250° anniversario del Giardino Botanico d’Ajuda.
    1 punto
  18. Scudo uniface - Vittorio Emanuele II Roma moneta non conforme Ottone argentato . gr. 12,70
    1 punto
  19. Ciao, apro questa discussione su segnalazione da parte dell’amico @cliff che ringrazio per il contatto. Tempo fa fu postata in Sezione da @Flavio_bo una discussione su un sesterzio di Antonino Pio che all’epoca, sulla base delle foto, dello stile e dei dati fisici fu reputato come autentico. https://www.lamoneta.it/topic/47968-sesterzio-antonino-pio/ Tra i vari sostenitori della genuinità rientrai anch’io, che non riscontrai grosse anomalie, trovai dei confronti e viceversa non identificai alcuna similitudine “sospetta” con esemplari comparabili. Dopo qualcosa come 9 anni, lo stesso utente posta una nuova discussione da dove emerge quanto segue: https://www.lamoneta.it/topic/166355-sesterzio-antonino-pio/ Quindi siamo in presenza di una serie insidiosa di cloni!! Tra l'altro come già segnalato di esemplari in condizioni di conservazione non eccezionale e quindi ancora più insidiosi!!! 1 ) Antonino Pio, g 22, 30 mm, 6 h. - 2009 2 ) Antoninus Pius (138-161), Sestertius, Rome, AD 140-144; AE (g 20,54; mm 32; h 6); ANTONINVS - AVG PIVS P P, laurete head r., Rv. TR POT COS III, she-wolf standing r., suckling the twins; in ex. S C. RIC 648; C 917. Green patina, good very fine. - 2016 https://www.acsearch.info/search.html?id=2844777 3 ) Antoninus Pius. AD 138-161. Æ Sestertius (30mm, 22.01 g, 7h). Rome mint. Struck circa AD 140. Laureate head right / She-wolf standing right, suckling the twins Remus and Romulus. RIC III 650; Banti 439. Near VF, green patina. - 2012 https://www.acsearch.info/search.html?id=1456124 4 ) Antoninus Pius Æ Sestertius. Rome, AD 140-144. ANTONINVS AVG PIVS P P, laureate head right / TR POT COS III, she-wolf standing right, suckling the twins Romulus and Remus; SC in exergue. RIC 648; C 917. 19.87g, 31mm, 6h. Good Very Fine, some smoothing. - 2017 https://www.acsearch.info/search.html?id=4312500 In primis ringrazio @Flavio_bo per la comprensione espressa nei confronti di chi come me ebbe modo di reputare la moneta genuina. Da parte mia personale mi cospargo il capo di cenere e chiedo venia, Flavio_bo ! Quindi la presente discussione può ben valere come insegnamento ai nuovi utenti che purtroppo alle volte si può sbagliare in buona fede e determinati tipi di falsi diventano evidenti solo quando sul mercato compare almeno un secondo clone. Infine per dare visibilità a questa nuova famiglia di cloni in modo da evitarla o quantomeno da valutare con estrema attenzione perché – attenzione! – un capostipite originale da qualche parte deve esserci! Penso che segnalerò anche questa serie al Fake Coin Reports del Forum Ancient Coin per dargli visibilità internazionale, così come fatto in un caso analogo tempo fa. Ciao Illyricum
    1 punto
  20. Cari amici, vi racconto questa “storiella” per farvi sbavare un po’ accadde qualche anno fa che io venni contattato dall’Hungarian National Museum di Budapest per aiutarli a catalogare le monete del V-VIII secolo dei regni romano barbarici, per i quali dovrebbe nei prossimi anni uscire il catalogo. Dopo numerosi scambi di foto etc, è stata d’obbligo una visita al museo per “passare sotto mano” tutte le monete romane e bizantine dal V secolo in poi per valutare se ve ne fossero in mezzo delle imitative (e infatti c’erano…), e per vedere se vi fossero dei falsi tra quelle dei regni romano barbarici. Sono stato quindi invitato a Budapest la settimana scorsa Quello che ho visto è incredibile…. Provo un po’ a riassumere…. – il museo ha circa 40.000 monete antiche non esposte, di tutte le epoche, quindi negli “intermezzi” del “lavoro” sono stato deliziato con varie chicche “fuori dal mio periodo”….. ho quindi visto e avuto in mano: 4 decadracme di siracusa di cui una qualitativamente eccelsa Alcuni lingotti d’oro romani del V secolo con contromarche imperiali (con scritte e con i volti dei 3 augusti), uno dei quali da 480 grammi Un diploma legionario in bronzo del tempo di Vespasiano Una cinquantina di contorniati romani di varie dimensioni con e senza monogrammi, uno dei quali con inserti in argento sulla corazza imperiale … anche un paio di quelli con Alessandro Magno fattin nel V secolo Un centinaio di medaglioni romano bizantini…. multipli in argento (tra cui il noto multiplo di Anastasio pubblicato da Hahn), multipli in oro (tra cui un 4 aurei di Massenzio da urlo, un multiplo di Costantino con “sguardo al cielo”, e una ventina di altri multipli d’oro di solidi e aurei) e medaglioni in bronzo (tra cui numerosi medaglioni anche bimetallici di cui uno inedito) Conii, basi di incudine, tenaglie, forbici e lastre di argento in parte già tagliate di un falsario di moneta locale del X secolo Un sesterzio di Nerone trasformato in antichità in una specie di scatolina, pur mantenendo la dimensione originale del sesterzio Un sesterzio di Traiano probabilmente fatto a inizio ‘900 con qualcosa che non si capisce,…sembra gomma vulcanizzata… ma da vedere sembra in ardesia…ma pesa 3 grammi …stranissimo…. Centinaia di solidi romani in qualità eccellenti tra cui moltissimi solidi da 20, 22 e 23 silique….nonché molti consolari anche di romani come Leone I…. poi Nepote, Romolo Augusto… tutto quello che potete sognare…. Solidi bizantini di zecca italica, tra cui il solido di Foca che Hahn assegnò alla zecca di Roma, un Costantino V zecca di Roma e un Teofilo zecca di Napoli!!!!! Veniamo alle “mie”….cos’hanno di barbarico? Di tutto….. vandali, longobardi, beneventane, avari, visigoti…….etc etc etc……ma soprattutto … udite udite…. Una moneta inedita longobarda… ovviamente censita “malamente” e quindi rimasta lì ignorata completamente….fino a che tra le foto io non ho detto…”scusate…ma sapete cosa avete lì? …. Un tremisse….di…….. Curiosi? Beh, vi lascio la curiosità perché questo inedito a mio avviso clamoroso è finito in un articolo che uscirà a brevissimo…a giorni…… l’attesa è la parte più bella del regalo no Cosa si trova nel “retro” di un grande museo allora? Il parco giochi di un numismatico…. Quello che ho potuto avere in mano mi emoziona ancora adesso a parlarne…..
    1 punto
  21. Bell'esemplare! Purtroppo la definizione della foto non consente un giudizio sicuro: indicativamente direi trattarsi di un MS63 (ma potrebbe variare di un grado in più o in meno).. Suggerirei di fare foto adeguate quando possibile.
    1 punto
  22. Ciao.. Sestino di Giovanna e Carlo Regno di Napoli 1516-1519
    1 punto
  23. 1 punto
  24. Ciao, difficile senza il peso, ma dovrebbe essere un 7 Kreuzer: https://en.numista.com/catalogue/pieces49589.html La stessa proposta online in condizioni simili: Inserzione ebay
    1 punto
  25. Complimenti, veramente interessante, Carlo V ha estimatori un po' dovunque sia per bacini geografici che per la bellezza delle monete coniate e quindi non potrà che essere letto da molti, sicuramente lo acquistero'.
    1 punto
  26. Molto bella @Rocco68 personalmente la considererei Bb+ + Non so voi, ma io impazzisco per le striature sul campo
    1 punto
  27. Le varianti di questo bagattino sono numerose; il CNI ne cita ben 22. Io posseggo 5 esemplari d questo bagattino e 2 hanno la stessa caratteristica da te segnalata....in immagine (perdona la scarsa qualità ma è proprio presa al volo) un esempio: Da notare la particolarità a Reggio nella gestione della zecca dei bagattini che venne sempre tenuta separata da quella degli argenti e dell'oro sia come locali fisici che come conduttori. Nella zecca dei bagattini, nel corso delle varie epoche, sicuramente continuarono a coesistere numerosi conii e punzoni utilizzati per allestire i conii, anche derivanti da precedenti gestioni, tanto che spesso si trovano esemplari ibridi (coppie di conii non usuali) o esemplari derivanti da conii realizzati con punzoni di precedenti gestioni...e questo potrebbe essere il nostro caso. Se infatti analizziamo il bagattino per Alfonso I con ritratto e scudo (1° periodo) possiamo verificare una certa corrispondenza nelle caratteristiche dello scudo in questione... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ALIRE1/3 della serie "non si butta via nulla" ciao Mario
    1 punto
  28. Vorrei ricordarti che secoli fa non esistevano stampi o pantografi per ricreare conii perfetti, ma tutto era eseguito a mano. Quindi sulle 2 facce di una moneta l'immagine in generale era quella ma alcuni dettagli potevano tranquillamente differire, vuoi per la mano dell'incisore, vuoi per sbavature di conio, ecc.
    1 punto
  29. Se interessa, questo dovrebbe essere del tipo battuto proprio a Verona dal 1398, non coniato a Milano per Verona; MEC 12, p. 665, primo capoverso. Invece quello di Padova quasi sicuramente fu battuto solo a Milano Andreas
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  30. C'è poco da scusarti anzi grazie di cuore per la tua analisi Hanno colpito anche me alcune anomalie Considerando la mia inesperienza il postarla in discussione era il minimo che potessi fare nella speranza di trovare qualche info Chissa se gira ancora sul forum non ricordo se si scrivesse cosi Antawalla o qualche suo seguace e forse una nipote Ho molta fiducia nel forum che spesso si prodiga ad aiutare inesperti come me :-) :-)
    1 punto
  31. Comunque complimenti per la competenza, devono essere esperienze davvero impressionanti, quelle come la tua. Però ribadisco, se uno ha passato la vita a studiare monete poi arrivano i premi e i riconoscimenti. A me al museo non mi chiamano neanche a fare le pulizie.
    1 punto
  32. Mi sento un pochino preso per il.. bip.. Ma va bene così... Quando uno se lo merita... @rcamil, posso aggiungere la foto nel forum? Ho visto che manca (stasera provo a farla anche un pochino meglio)
    1 punto
  33. Più che "vanno considerati" personalmente li ritengo ancora in fase "vanno studiati" Comunque visto lo stile del lettering a mio modestissimo parere questi denari non hanmo nulla da spartire con quelli di Bonifacio IX se non i simboli... Per rispondere al tuo quesito: io li considero al momento (e ripeto, al momento) provisini tardi.
    1 punto
  34. @bizerba62 Ottimo: la legge citata, che utilizza senza ambiguità la parola medaglia, taglia definitivamente la testa al toro. Grazie per il preciso chiarimento. @Lay11 "Sarebbe bello se ci facessi vedere il tuo esemplare, magari postandone le foto sempre in questo post." Magari riuscissi a fotografare decentemente l'oro! Sono mesi che ci provo, ogni tanto scatto una ventina di immagini a fronte di nuove idee che mi vengono la notte, mi sono costruito uno stativo a colonna, ho collegato per visualizzazioni in tempo reale la fotocamera alla TV, ho impiegato tutte le possibili (per la mia inventiva) tecniche di illuminazione, realizzando anche un illuminatore a LED anulare da mettere sopra o sotto la moneta, ho utilizzato coni di riflessione in alluminio... Mi manca solo di provare con un filtro polarizzato o con una fotocamera eccelsa. Niente, non ci riesco! (e la fotocamera eccelsa non la compro, visto che poi la userei solo per le monete). Quindi, caro Lay11, temo dovrai accontentarti solo di immagini da scanner, che al momento sono migliori delle mie foto; eccole:
    1 punto
  35. Ciao. Non mi pare che la questione sia "dibattuta". La questione non è se il dischetto, per essere considerato moneta, abbia o meno inciso il valore di riferimento. Come sappiamo, le sovrane inglesi non hanno inciso alcun valore nominale eppure sono monete di Stato eventi corso legale. La natura di "moneta avente corso legale" è una caratteristica che solo l'Autorità emittente può attribuire ad un tondello. In questo caso, come già si era detto, il tondello in argomento è una medaglia commemorativa, dal momento che l'Autorità romena che lo ha emesso, con Legge n. 656 del 23 dicembre 1944 che riporto qui sotto, lo ha definito come tale: http://www.legex.ro/Legea-656-1944-82.aspx Se poi, in ambito commerciale, questo tondello viene spesso equiparato alle monete da 20 Lei in quanto ha caratteristiche molto simili (ma non identiche) ai marenghi dell'U.M.L. e quindi alle monete precedentemente emesse dal Regno di Romania da 20 Lei, ciò non basta certamente per considerarlo tale, in contrasto con la stessa legge che lo indica espressamente come "medaglia commemorativa." Quanto meno per la monetazione moderna, per la quale esistono e sono reperibili i provvedimenti di emissione, la natura "monetaria" di un tondello emesso da un'Autorità non è "questione opinabile", ma va desunta sulla base dei provvedimenti medesimi. Se ad un tondello viene conferito il "corso legale" allora esso sarà una moneta; se non gli viene conferito non sarà una moneta....sarà qualche altra cosa ma giammai una moneta. Comunque complimenti a Lay11 per la fascinosa "medaglia". Saluti. M.
    1 punto
  36. Sto sistemando la mia collezione di cartoline. Questa è stata scritta il 19.11.1915. Spedita da Palermo il 20 e arrivata a Roma il 23. Palermo,19.11.915 Carissimo Peppino, ieri sera telegrafammo, con risposta pagata, a Tonio. Oggi ci sono pervenute due sue cartoline in data del 10, col timbro della posta militare in data del 14. La sua cartolina del 1° ci era pervenuta il giorno 10. Come vedi, la posta dal fronte subisce un considerevole ritardo. Noi discretamente. Ti consiglio, al ritorno, fare la via di terra, perché non è prudente, con questi chiari di siluri tedeschi, avventurarsi per mare, salvo il caso che la situazione non divenga più rassicurante. Ti abbraccio. Lorenzo. Ritardi di nove-dieci giorni. Giustificati dalla guerra. Un secolo fa'.
    1 punto
  37. La B.A. Seaby ltd. fu rilevata nel 1991 da Classical Numismatic Group, tra le altre cose è stata anche editrice di testi numismatici, tra cui in catalogo di monete romane. Un pedigree interessante, peccato non avere una data di riferimento per il passaggio di vendita, che potrebbe risalire a diversi decenni fa.
    1 punto
  38. Ciao, ho controllato il catalogo della headlam, la moneta non è raffigurata. al lotto 87, assieme ad una didracma vengono esitate 3 litre. Viene inoltre indicato, la provenienza ex Strozzi. sino andato a vedere la strozzi del 1907 ed in effetti al lotto 1370 risultano 3 litre di selinunte. Anche in questo caso, aime, senza immagini. ritengo tuttavia credibile visto anche la patina della moneta , una vecchia provenienza da Monetieri e quindi dal pedigree citato. ciao skuby
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  39. 80 posti a sedere per tutti e sottolineo tutti, a ingresso libero, 111 Speciali numerati a disposizione dei Soci, 8 conferenze tutte sulla zecca di Milano, diretta streaming e poi registrata sul canale YouTube quellidelcordusio per tutti e dove basta solo registrarsi, in una splendida location in pieno centro al sabato mattina, possibilità nel parterre o al bar interno di salutarsi e poi condividere con uno spuntino insieme la giornata numismatica, ulteriori sorprese, una Milano numismatica, storica, che torna protagonista coi suoi simboli, la sua identità, la sua tradizione, Res Nummariae Mediolanenes e' un po' tutto questo, credo che in fondo un po' tutti aspettavamo un evento così per Milano ....
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  40. Si, tu te lo aspetti, ma il grading PGCS stabilisce chiaramente che non tiene conto delle bottarelle sui bordi. Per di più hai aperto il "sarcofago" quindi potresti anche averla fatta cascare o averla sostituita, direi che sei nel torto più completo. Giustamente chi te l'ha venduta ti chiede di farla di nuovo chiudere, " a spese tue" visto che la decisione di aprirla è stata tua, e, nel caso, poi parlerete di restituzioni...... Purtroppo, le opinioni personali e i desideri, non vanno d'accordo con le regole legali applicabili......
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  41. Caro Liutprand, grazie mille della segnalazione [emoji3] Il libro diventerà disponibile entro un paio di giorni, ma lo potete già acquistare su Amazon [emoji41] É un piccolo volume ma credo necessario, perché di una monografia sulla zecca di Arezzo si sentiva proprio la mancanza. Tante vecchie datazioni, attribuzioni o incertezze erano chiaramente superate ed un'opera organica che le riproponesse in maniera attuale era attesa da anni, tanto che il primo ed ultimo contributo sull'officina in questione sono alcune note del 1997 di Franca Maria Vanni nel catalogo delle monete del Museo di Arezzo (Arezzo, San Donato e le Monete). Mi farà ovviamente piacere ricevere note e appunti di chiunque avrà modo di leggere il saggio [emoji4] Colgo l'occasione per ringraziare anche qui di nuovo tutti gli amici che a vario titolo hanno contribuito alla pubblicazione con i loro appunti, le loro note e le loro foto.
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  42. TORINO DITTA MAROCCO VIA BORGO DORA 34 - DEPOSITO 1 LIRA
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  43. Gettone Francesca Cibrario e Figli Deposito 1 Lira 1893 (Torino)
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  44. Gettone Ditta Marocco (Torino) deposito da una lira
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  45. Gettone Buffet Stadium (Torino) valore una Lira
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  46. Gettone Esercenti e Commercianti Lanzo Torinese valore 1 Lira
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  47. Gettone Franco Micheletto via Borgo Dora 32 Torino valore 1 lira di deposito
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  48. Gettone Annibale Trinchieri Torino valore una Lira Fabbrica di liquori Trinchieri La fabbrica di liquori Trinchieri, che producecva il noto vino chinato, prodotto di punta con un notevole mercato in Sud America, aveva sede in via Tesso 8 dove oggi si trova un edificio residenziale. Fondazione: 1904 Fine/Cessazione: 1950 circa In corrispondenza dell’odierna abitazione sita in via Tesso 8, si trovavano i locali della fabbrica di liquori Trinchieri. Forse nata già nel 1904, si costituisce come Società Anonima (S.A.T.)[1] nel 1906, annoverando tra i suoi azionisti altri importanti imprenditori come Gustavo Talmone, della nota azienda di cioccolata, ma anche numerosi impiegati, artigiani e commercianti. Probabilmente all’inizio l’industriale Annibale Trinchieri e il figlio Ulisse utilizzano gli immobili in Barriera di Lanzo come deposito merci per i locali di ristoro posseduti in centro a Torino, fra i quali il caffè San Carlo, in quanto questo territorio è posto al di fuori della cinta daziaria eretta nel 1853, e quindi non soggetto all’elevata imposta daziaria che colpisce la categoria merceologica “bevande”. Tra il 1906 e il 1907 viene aperta una filiale a Milano[2] (anche se chiusa l’anno seguente) e ampliato il fabbricato in via Tesso[3]. Nel 1908 si apre un altro stabilimento a Settimo Torinese. In via Tesso, dove nel 1911 lavorano 57 operai, rimane la produzione del vino chinato, prodotto di punta dell’azienda, esportato soprattutto in Sud America dove sono presenti numerose comunità di emigrati piemontesi. La Trinchieri, il cui avvio è stato favorito da fattori diversi quali la ripresa economica dei primi anni del Novecento e la sovrapproduzione delle vendemmie del 1907-1909[4], risentirà sempre più della concorrenza dei colossi industriali del settore e chiuderà i battenti negli anni Cinquanta[5].
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  49. Gettone Ristorante Stabilimenti del Ligure Torino valore una Lira Grand Hotel Ligure et d'Angleterre, in piazza Carlo Felice 85 angolo corso Vittorio Emanuele II, fondato nel 1910 dalla Soc.An.Stabilimenti del Ligure che già esisteva il Caffè Ristorante Ligure preesistente dal 1856. Distrutto da bombardamento aereo durante l'ultimo conflitto mondiale, venne ricostruito e inaugurato il 2 maggio 1950. Nel 1970 venne acquistato dalla Compagnia Jolly Hotels che lo chiuse elo ristrutturò nel 1985 con l'attuale intitolazione Jolly Hotel Ligure.
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