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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/31/17 in tutte le aree
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Ciao Domenico. La distribuzione in Edicola di una Rivista temo che avrebbe costi proibitivi. Di questo ne sono certo, giacché me lo confermò lo stesso Roberto alcuni anni fa. D'altro canto, una Rivista da ricevere per posta sulla base di un abbonamento (come fa P.N.) non sarebbe, almeno sulla carta, un'utopia. Certo, fino a quando ci sarà una certa mentalità secondo la quale da un lato ci si rammarica se una Rivista chiude i battenti..... ma dall'altro non si è disponibili a dare 50 euro all'anno per un abbonamento....è chiaro che non si potrà concretamente sperare di supportare Roberto (o chiunque altro) in una nuova iniziativa editoriale. Un numero di 5/6 mila abbonati dovrebbe essere sufficiente a garantire la diffusione cartacea di una Rivista con spedizione a domicilio. Evidentemente, nonostante i "necrologi" che a suo tempo, nell'altra discussione, avevamo letto e che anche in questa circostanza rileggiamo, il nostro ambiente non riesce ad esprimere (al di là delle belle manifestazioni di solidarietà verbale) quel numero di soggetti disposti a garantire almeno il plafond minimo di abbonamenti, per far si che una Rivista si sostenga in equilibrio finanziario con le proprie forze. Se la speranza fosse invece quella che una Rivista risorga grazie ad un "Mecenate" che, per chissà quale strano motivo (forse per "masochismo"?) dovrebbe immolare le proprie sostanze sull'altare della Cultura Numismatica, anche a beneficio di chi non vuole destinare 50 euro all'anno (che diviso per 365 giorni fanno poco più di 13 centesimi di euro al giorno) per sottoscrivere un abbonamento, allora direi che la speranza è del tutto mal riposta (e, se posso aggiungere...trovo anche giusto che sia mal riposta!). Saluti. M.5 punti
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Per il tipo della croce è sicuramente uno degli ultimi denari scodellati. Escluderei la suberatura perchè il contenuto di fino era veramente basso in queste monetine. La S che ha visto @anto R è l'iniziale di S MAR (la A ha la barretta a v) e dietro è rimasta ottima traccia di questa legenda [+MI S]TE D[VX]. Quindi opterei per un denaro scodellato di Michele Steno. Arka3 punti
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Salve, chiedo un vostro dotto parere in merito alla moneta che documento in foto (27.60 gr, 37 mm, lieve patina). Ringrazio quanti vorranno esprimersi a riguardo.2 punti
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Circa 25 km a S/E di Roma, sul punto più elevato del cratere esterno del Vulcano Laziale, a 682 m di altezza sul livello del mare, sorge l’antico abitato di Tusculum. Protetto da pendii inaccessibili che lo cingono su tre lati, il sito è raggiungibile dal solo versante occidentale, percorrendo - tra felci e ceppaie di castagni - una via lastricata, detta dei Sepolcri. Dal pianoro roccioso che, per una superficie di circa 5 ha, accoglieva il municipium romano, era possibile tenere sotto controllo buona parte della Valle Latina e del litorale laziale: l’importanza strategica e difensiva di tale sito fu chiara fin dall’antichità, quando la tradizione annalistica lo dipinse come un baluardo inespugnabile, protetto da possenti mura urbiche. Con l’ascesa politica dei conti di Tuscolo, a partire dai primi anni dell’XI secolo, l’impianto urbanistico antico venne obliterato dalla civitas medievale, che tuttavia mantenne pressoché inalterato l’originario sistema difensivo. Divenuta roccaforte del casato comitale, la città rivestì un ruolo di notevole importanza economica e politica, non soltanto per il Lazio, ma per l’intera Italia centrale: un prestigio che alimentò la rivalità con la vicina capitale e portò a un insanabile conflitto. Nell’estate del 1143 Roma si ribellò contro l’autorità papale e, con la Renovatio Senatus del 21 ottobre 1144, si costituì Libero Comune: tra le direttive del nuovo corso politico c’era la ferma volontà di ricondurre nell’orbita senatoriale le comunità limitrofe, per lo più rimaste fedeli al Pontefice. Nel 1149 il papa Eugenio III (1145-1153), cacciato da Roma, si rifugiò a Tusculum per oltre sette mesi; due anni più tardi, i principi Colonna gli cedettero le loro quote di proprietà sulla città e sulla rocca. Adriano IV (1154-1159) concesse la propria metà della città a Gionata dei conti di Tuscolo, quale feudo vitalizio, in cambio di un giuramento di fedeltà. La concessione avvenne il 9 luglio 1155, alla presenza dell’imperatore Federico Barbarossa (1155-1190), giunto a Tusculum insieme al pontefice, nei giorni immediatamente successivi alla propria incoronazione imperiale, svoltasi a Roma il precedente 29 giugno. Le ostilità fra Romani e Tuscolani si acuirono nel maggio del 1167, forse a causa del mancato pagamento di un tributo imposto dal Senato; i Romani, nonostante il veto posto dal papa Alessandro III, devastarono i raccolti intorno alla città e ne assaltarono le mura. Il conte Rainone, succeduto al fratello Gionata nella guida di Tusculum, chiese aiuto al Barbarossa, il quale inviò in soccorso un esercito guidato dal cancelliere Rainaldo di Dassel, arcivescovo di Colonia (1159-1167). L’azione militare si rivelò rovinosa e le truppe imperiali furono costrette a rifugiarsi nella rocca: soltanto l’intervento di un secondo contingente, guidato dall’arcivescovo Cristiano di Magonza (1167-1183), riuscì a capovolgere la situazione. I Romani vennero affrontati e sconfitti il 29 maggio 1167, nella piana di Prataporci, ai piedi dell’attuale Monte Porzio Catone. Nel 1170 i Tuscolani, nuovamente minacciati dal Senato, fecero atto di volontaria sottomissione al pontefice, trasferendogli la piena autorità sulla civitas. Alessandro III, dall’ottobre del 1170 al gennaio del 1173, a causa degli insanabili contrasti con il Senato, trasferì la Curia nella rocca tuscolana. Durante i ventisei mesi della sua permanenza in città, cercò di appianare le ostilità con i Romani, arrivando ad accettare nel 1172 il parziale ridimensionamento – ad extimatam mensuram – dell’impianto murario, fatte salve le fortificazioni della rocca: il patto, giurato da ottocento cittadini romani, venne puntualmente disatteso nel novembre dello stesso anno, con la distruzione a fundamentis di tutte le difese cittadine. Il pontefice, nell’impossibilità di risiedere stabilmente a Roma, tornò nuovamente a Tusculum nel marzo del 1178 e dall’agosto dello stesso anno al febbraio del 1179, poi ancora dal giugno del 1180 a quello dell’anno successivo. Alessandro III morì il 30 agosto 1181 presso Civita Castellana; gli succedette l’anziano cistercense Lucio III (1181-1185) che, pur animato dalla ferma volontà di ripristinare l’autorità petrina su Roma, non riuscì a insediarsi in città. Il Senato, approfittando dei dissidi tra il nuovo papa e l’imperatore, tornò ad accampare pretese su Tusculum: non si trattava di conquistare o saccheggiare l’odiata civitas confinante, ma di annientarla. Gli abitanti della città, all’inizio dell’estate del 1183, iniziarono a scavare fossati e a ricostruire le mura, fornendo involontariamente il pretesto ai Romani per intervenire: il 28 giugno iniziò un serrato assedio che costrinse i Tuscolani a rifugiarsi nella rocca, dove tenacemente resistettero, sebbene stremati dalla mancanza d’acqua e dal propagarsi delle epidemie. Lucio III, asserragliato a Segni, sollecitò l’intervento imperiale, che si concretizzò con l’invio di un esercito guidato dall’arcivescovo Cristiano di Magonza (1167-1183). La calata del vicario imperiale, sebbene tempestiva, non servì a molto, giacché l’esercito romano, memore della sconfitta subita a Prataporci, aveva sbrigativamente tolto l’assedio alla città. L’arcivescovo guerriero, stanziatosi a Tusculum con il proprio contingente, iniziò a minacciare Roma con una serie di veloci incursioni, ma il 23 agosto 1183, fiaccato dalle febbri malariche, morì e trovò sepoltura nella città che stava difendendo. Venuto meno il sostegno di quello che il pontefice, in una lettera indirizzata al clero tedesco, ebbe a definire vir valde providus et magnificus, i Romani si sentirono incoraggiati a riprendere le ostilità e, nell’aprile del 1184, sferrarono una nuova offensiva. A nulla valse l’intervento del legato imperiale Bertoldo di Kunigsberg, inviato nell’autunno dello stesso anno pro defensione Tuscolanae et ad recolligendam roccam de Papa, dal momento che questi venne costretto ad abbandonare la campagna romana dopo pochi e infruttuosi mesi d’assedio. Il 31 maggio 1188, papa Clemente III (1187-1191), asceso al soglio pontificio il 19 dicembre dell’anno precedente, ratificò un concordato con il Senato: tra le clausole che i Romani avevano imposto nel corso delle trattative perché si giungesse a un compromesso c’era l’abbattimento di tutte le fortificazioni tuscolane e il divieto perpetuo di ricostruirle. Il pontefice aveva acconsentito, garantendol proprio sostegno e minacciando la scomunica di quanti si fossero opposti. Tusculum resistette per tre anni alle ingerenze del Comune e della Curia, fino a quando Enrico VI di Svevia (1191-1197), su istigazione del Senato che gli assicurava di far pressione sul nuovo pontefice Celestino III (1191-1198), affinché lo incoronasse imperatore, nell’aprile del 1191 ritirò il presidio di stanza in città, lasciandola nelle mani dei Romani. Il 17 aprile 1191 Tusculum, saccheggiata, ridotta un cumolo di macerie e abbandonata dai pochi cittadini superstiti, cessò per sempre di esistere. La devastazione fu tale che si perse memoria dell’originaria ubicazione dell’abitato: neppure gli eruditi del Cinquecento, mossi dal rinato interesse per le antichità classiche, riuscirono a rintracciarne il luogo esatto. La corretta localizzazione venne raggiunta soltanto all’inizio del XIX secolo, quando gli scavatori al servizio del principe Luciano Bonaparte scoprirono casualmente i resti del teatro romano. Nel corso del secolo scorso l’interesse degli archeologi per il sito diminuì drasticamente, fino quasi a scomparire. Le ricerche ripresero soltanto tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, grazie ai rilievi topografici di Lorenzo Quilici e Stefania Quilici Gigli, che riportarono Tusculum all’attenzione della comunità scientifica nazionale. A partire dal 1994 l’Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma-CSIC, in accordo con la locale Soprintendenza e l’XI Comunità Montana del Lazio, ha intrapreso lo studio sistematico dell’area, articolato finora in venti campagne di scavo. Le indagini, inizialmente incentrate sull’abitato di epoca romana, nel 2012 vennero estese alle fasi di vita post-classiche, con particolare attenzione per l’età medievale; pertanto vennero aperti una serie di sondaggi lungo il circuito murario, individuando e indagando le sezioni di maggiore interesse.2 punti
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Io ho definito la mia collezione "pazza". Però devo dire che purtroppo,come dice And08 per molti è incompresa. Anzi la considerano "tempo perso". Io invece ne vado fiero2 punti
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Salve @luke_idk, a me sembra un semisse semionciale - quindi con un asse da 12 scrupoli - Cr. 339/2. Si potrebbe confondere con un Cr. 56/3 ma quella è un'emissione sestantale con un asse da 48 scrupoli.2 punti
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Perchè no... Una regione che cerca consensi, una regione che vuole parlare, una regione che vorrebbe incontrarsi, queste sono le tematiche che proponiamo anche indirettamente, nei circoli e nelle associazioni. La numismatica potrebbe essere il nuovo veicolo culturale per tante realtà legate fra loro, una cenerentola che comunque si propone, nuovi gruppi stanno nascendo, nuovi appassionati hanno scelto di esserci di esporsi e provare ad essere parte di un progetto che sta partendo abbracciando tutta la cultura e non solo quella Lombarda. Il riferimento è chiaramente ai circoli che stiamo cercando di coinvolgere ma non solo, se il coro aumenta maggiore sarà l'impegno e la voglia di costruire insieme ed essere parte. Una giornata che va letta fra le righe...e che non parla solo Milanese.. Comunque mi farebbe tanto piacere averti fra noi, come mi farebbe felice avere tanti appassionati che potessero dire un giorno c'ero anch'io.. Eros2 punti
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Alessandro VIII (1689-1691), Roma, Testone. Munt. 19, CNI 42. D/: stemma ovale sagomato in cornice, chiavi con fiocchi. .ALEXANDER. VIII. PONT. MAX. R/: il santo inginocchiato a destra su nubi. SANCTI. BR - VNONIS. In basso armetta di mons. Giuseppe d'arte, presidente di zecca. T/: liscio Questo Testone raffigura San Bruno di Colonia (San Brunone secondo la forma latinizzata), monaco cristiano tedesco fondatore dell'ordine dei Certosini, morto il 6 ottobre 1101, il cui culto già autorizzato da Leone X nel 1514, fu esteso da Gregorio XV nel 1623 e celebrato il 6 ottobre. Alessandro VIII lo ricorda in questo testone e in altre sue monete in quanto eletto al soglio pontificio alla veneranda età di 79 anni, proprio il giorno 6 ottobre. Al R/ l'attributo delle sei stelle a formare un'aureola sul capo di cui la settima sul petto (come si può ben vedere su questa moneta) sarebbe Brunone, allude alla visione avuta dal vescovo Ugo di Grenoble. La mitra posata a terra rimanda al duplice rifiuto della cattedra episcopale prima di Roma e poi di Reggio Calabria, sottolineando l'umiltà del santo. Attendo vostri pareri e integrazioni Ciao e Buon Natale a tutti, Michele1 punto
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prima di tutto,vi auguro una buona fine di ano...con massimo belle cose per ano nuovo che arriva... ecco un grosso anello sigilatto,di bronzo e fatura antica.26mm di diametro...il castone scrito vodra certenamente significare qualcosa. se idea avete ,sara molta gradita.1 punto
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Salve, stasera sottopongo alla vostra attenzione questa piastra di Ferdinando iv capelli lisci . Ha rilievi molto bassi sullo stemma e sui capelli, ma buoni sulle scritte. Gradirei i vostri pareri, grazie.1 punto
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Buonasera anche da parte mia, Personalmente cercherei di rimanere sotto questa cifra, anche di qualche decina di euro. Il '57 è un millesimo veramente molto comune, in aste per corrispondenza non è insolito trovare esemplari gradevoli per meno. Se deve acquistarla, sempre a mio parere, le consiglierei di aspettare, vista la facilissima reperibilità, non mancherà certo occasione giusta. Se c'è possibilità, provi a trattare il prezzo, facendo leva sui colpi al bordo. Vista la buona impressione dei rilievi, e la bella centratura, può spingersi (sempre a mio parere) fino ad 80€ (magari partendo da una cifra iniziale di 60€...) Ci faccia sapere, cordialmente fab1 punto
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Grazie @Rocco68 per il tuo prezioso contributo e per aver postato il tuo esemplare ! Auguri per un Fruttuoso Nuovo Anno1 punto
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Sul Tusculum non ci sono luci elettriche e si può ammirare un meraviglioso @clairdelune1 punto
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In definitiva facendo pulizie in questo cassetto non sto trovando tesori, i francobolli non valgono niente, le schede telefoniche nulla ... perfortuna collezioni monete ... Comunque grazie ragazzi e buon anno1 punto
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Un saluto e auguri intanto a Gianpietro, in effetti Milano dopo anni di sonnolenza e immobilismo e' ripartita con nuovi fermenti, iniziative, passioni, il tutto e' molto evidente. Nel contempo che il bacino milanese ,e aggiungo tranquillamente lombardo ,sia un buon riferimento e un buon punto di partenza puo' starci, e saremmo orgogliosi se lo fosse, certamente poi ci vuole il seguito di tutto questo, la più volte richiamata Unione o chiamiamolo coordinamento che non e' uno slogan o un mantra da invocare, e' semplicemente il modo per unire le forze attive e volenterose del nostro Paese per raggiungere alcuni obiettivi comuni. La numismatica ha aspetti a prima vista irrazionali, ha le sue logiche, le sue dinamiche e tende a conservarle credendo che l'immobilismo possa essere un segno di continuità e tradizione. Ma così facendo ci stiamo trascinando su certi aspetti e a volte bisogna creare effetti dinamici, di innovazione, del seguire l'oggi, di capire il momento che stiamo vivendo. E quindi molto opportuno e utile sarà quello di leggere le considerazioni dei giovani su come vedono, considerano e propongono in merito alle realtà associative in base al Concorso organizzato dal Circolo Bergamasco. L'ho scritto più volte e lo ribadisco ancora, siamo troppo fermi sui particolarismi, sulle individualità, su una visione numismatica che si ferma ai propri interessi di vario tipo e che non vede la numismatica a 360 gradi. Penso che si debba uscire da queste logiche e mettersi a disposizione della collettività e in questo caso della numismatica, entrare nell'ottica di service volontari. Ci siamo su tutto questo, almeno quelli che eravamo a Bergamo, ma certo mi rifiuto di pensare che ci si fermi al Po o giù di lì' come sembrerebbe in alcuni casi e quindi forse dai giovani proprio bisognerebbe ripartire di ogni bacino geografico e che si mettano anche loro a disposizione oltre alla loro specificità . Per allargare le riflessioni vediamo cosa ne pensano i giovani dal CGN con @magdi, ma anche per esempio @providentiaoptimiprincipis o @Caio Ottavio, @rockjawe chi vorrà , certo sui giovani ci ritorneremo ...e' nel DNA del Cordusio dai tempi, dagli ex libri numismatici a Parma e Lamoneta può essere l'anello di congiunzione e di collegamento, almeno ce lo auguriamo ....1 punto
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Proprio così. Fra l'altro stiamo parlando dell'unico giornalista professionista con specifica preparazione numismatica che abbiamo in Italia e che da anni ricopre incarichi direttivi in "testate" di settore. Fosse in Germania, in UK o negli U.S.A. credo che se lo contenderebbero "all'arma bianca". Qui si ritrova "a spasso". Però, in quanto a solidarietà verbale........ne riceve a iosa. Se i sentimenti di vicinanza e di rincrescimento che si elevano dall'ambiente in Suo favore si potessero monetizzare, potrebbe vivere di rendita fino al 2048! M.1 punto
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@vathek1984 dici questo? Bello senza dubbio, poi il Ludovico II ha costruito troppi bei castelli per non essere ricordato con ammirazione. La riluttanza della Baviera, io credo, dipendeva dal fatto che, negli anni a cavallo dell'800, si sentiva molto più affine all'Austria, vuoi per vicinanza e per affinità culturali, vuoi in particolare per credo religioso (cattolici entrambi). La guerra franco-prussiana nacque anche dall'ostilità di Napoleone III alla volontà bismarkiana di annettere al nascente impero gli stati del sud. Sti poveri bavaresi, presi tra le ganasce della tenaglia Bismark-Napoleone III, e che nel cuore avevano solo l'Oktoberfest, che cosa potevano fare se non essere riluttanti?1 punto
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Tipologia rara (Muntoni MANCA, CNI 62, Ser. 106), ma palesemente restaurata. Già si vedeva con le foto iniziali, ancora meglio con gli ingrandimenti; in particolare la "ricostruzione" dell'infula sinistra della tiara al diritto non è congruente, in origine termina a tre punte esattamente come la destra: Ciao, RCAMIL.1 punto
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Se mi sarà possibile, pubblicherò l'intero articolo sulla pagina Academia. Vi anticipo che si tratta di un deposito di fondazione medievale...1 punto
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Hai pienamente ragione, ma a volte c'è difficoltà a comprendere le passioni altrui, soprattutto quando non sono proprio comuni1 punto
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grazie @gennydbmoney per il tuo intervento (siamo attorno ai 100€?).1 punto
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Visto che mi è capitato di leggere un articolo interessante aggiorno l'argomento... Dall'editto dei prezzi di Diocleziano Alla relativa stabilità dei prezzi nel corso dei primi due secoli dell'impero, si contrappose il III secolo caratterizzato da una grave crisi economica con un'inflazione drammatica dovuta alla svalutazione della moneta. Per stabilizzare l'economia l'imperatore Diocleziano emanò nel 301 d.C. un editto sui prezzi applicabili, valido su tutto l'impero al fine di porre un freno all'avidità e alle speculazioni di chi determinava i prezzi. Esso stabiliva i limiti massimi per circa 1000 posizioni che comprendevano prezzi di merci, salari e prestazioni di servizio che non potevano essere superati per nessun motivo per i trasgressori le pene erano durissime. Le unità di misura sono: il moggio militare equivalente a litri 17,5; il sextarius corrispondente a ca. 0,55 litri e la libbra corrispondente a g. 327. Si riportano di seguito alcune tariffe massime: Edictum de Pretiis Rerum Venalium Posizione Unità di misura Denari Cereali Frumento 1 moggio militare 100 Orzo 1 moggio militare 60 Segala 1 moggio militare 60 Vini Piceno 1 sestario italico 30 Tiburtino 1 sestario italico 30 Falerno 1 sestario italico 30 Olio Olio di prima torchiatura 1 sestario italico 40 Olio di seconda qualità 1 sestrario italico 24 Olio di rafano 1 sestario italico 8 Carni Carne di maiale 1 libbra italica 12 Carne di bue 1 libbra italica 8 Prosciutto ottimo 1 libbra italica 20 Oca ingrassata 200 Polli 1 paio 60 Coniglio 40 Quaglie 10 di numero 20 Pesci Pesci di mare 1 libbra 24 Pesci di fiume, prima qualità 1 libbra italica 12 Ricci di mare 100 di mumero 50 Mitili di mare 100 di numero 50 Lumache 20 di numero 4 Ostriche 100 di numero 100 Uova e Latticini Uova 4 di numero 4 Latte di pecora 1 sestario italico 8 Formaggio fresco 1 libbra italica 8 Formaggio stagionato 1 libbra italica 12 Frutta fresca e secca Mele 10 di numero 4 Mele cotogne 10 di numero 4 Pesche 10 di numero 4 Ciliege 4 libbre 4 Cocomeri 4 di numero 4 Meloni 2 di numero 4 Castagne 100 di numero 4 Datteri 25 di numero 4 Olive in salamoia 40 di numero 4 Fichi secchi 8 di numero 4 Salari degli insegnanti Maestro di ginnastica per allievo, al mese 50 Pedagogo per ragazzo, al mese 50 Maestro elementare per ragazzo, al mese 50 Maestro di aritmetica per ragazzo, al mese 75 Maestro di stenografia per ragazzo, al mese 75 Maestro di lingua greca e latina per allievo, al mese 200 Maestro di oratoria per allievo, al mese 250 Avvocato per istanza giudiziaria 250 Ciao! TWF1 punto
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Ciao Jagd, un oggetto interessante. Tirando ad indovinare, sul castone potrebbero esservi incise semplicemente le iniziali del proprietario. Può darsi che gli altri segni abbiano un qualche significato...ma anche no. Nel sigillo in ceralacca dominano infatti le iniziali, la R e la A....Può darsi che la linea orizzontale sottostante le lettere, percettibile anche al tocco di un'unghia, possa servire ad indicare quale è il verso dell'anello come poi comparirà sul sigillo di ceralacca. Un saluto e auguri !1 punto
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Cavallo di Ferdinando I , zecca di Aquila , pre ribellione,1472-1488, D.A. 96 , MIR 881 punto
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Il primo pesa g. 3.95, il secondo g. 3.97. Entrambi, come un po’ tutti i Coronati, presentano schiacciature e subìto leggere tosature (più evidenti nel secondo con peso leggermente maggiore) ma la qualità del D/ del secondo, con il regnante incoronato dal Cardinale e dal Vescovo, compensa il R/ per le mancanze e schiacciature del volto dell’Arcangelo. Oltretutto, il D/ del secondo, nell’insieme, secondo me, si presenta meglio del primo. Se poi si aggiunge la rarità (R3 ???) la valutazione complessiva della casa d’asta diventa un po’ strana. Certo, il R/ del primo è molto meglio del secondo, ma il taglio dei particolari incisi (immagini e caratteri) non sembrano tanto diversi. Beh ... in ogni caso, sono considerazioni personali senza pretese da pulpito e secondo me tutti e due potevano avere, come partenza, la stessa base d’asta. ?1 punto
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Buongiorno Astericz, complimenti per la bella Piastra....patinata come piace a me. Il D'Incerti cataloga ben 23 varianti per il millesimo 1857, che comprendono punteggiature delle legende, caratteri grossi/ sottili, legenda incusa nel contorno....se dritta o rovesciata e particolari nello stemma al rovescio. La tua dovrebbe essere la 200/s o la 200/t Dipente se la scritta PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS si presenta inciso al dritto o al rovescio. Spero di averti dato un aiuto, Auguri di buon Anno Saluti, Rocco.1 punto
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Veramente bellissima storia e bellissime foto. Ammetto che abitando a neanche 15 km dal Tuscolo mi vergogno nel dire che non ci mai andato a vedere l'area archeologica. Eppure al Tuscolo ci vado spesso per la mia seconda passione,l'astronomia. Sarà mio compito del 2018 andare a visitare l'area archeologica e fare altre splendide foto che quelle postate1 punto
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Dalla storia e dalle foto condivise sembra un sito veramente affascinante, dove natura e resti architettonici si confondono in modo quasi fiabesco... non faccio fatica ad immaginare la suggestione di @Theodor Mommsen Visita da mettere nella to do list!1 punto
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Buonasera a tutti, sempre in tema vicereale posto questo bel (almeno per me) 3 cavalli di Carlo V, ne ho altri ma ho preso anche questo perché, a mio avviso, la conservazione è notevole per questo tipo di monete, purtroppo non sono riuscito a fare foto decenti...1 punto
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Interessante come contromarca, la croce è presente nel bagarone delle anonime ponteficie sotto la zecca di Parma, chissà che collegamento potrebbe avere https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ANOPR/1 Stefano1 punto
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DE GREGE EPICURI @Salvopc In questa moneta, la titolatura è al dativo invece che al nominativo: cioè, non DIVA FAUSTINA, ma DIVAE FAUSTINAE= alla divina Faustina. Succede spesso nelle monete di consacrazione: quasi mai DIVUS ANTONINUS o DIVUS CLAUDIUS, ma DIVO ANTONINO e DIVO CLAUDIO.1 punto
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Potrebbe essere anche dell'anno 1713. Dalle tue immagini non si legge bene. https://en.numista.com/catalogue/pieces28354.html1 punto
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Giusto oggi mi trovavo a discutere di alcune cose, tra cui della mia piccola collezione, e ho ripensato a questa discussione. In un precedente post l'ho definita neofita, e per carità lo ribadisco, ma dopo oggi mi sento di aggiungere un'altra definizione: Incompresa, (dagli altri però)1 punto
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Ciao Sirlad, con tutto il rispetto per la tua opinione ma credo che forse ti sarai confuso.Questa è col bordo liscio. Magari non varrà tantissimo ma qualcosina in più...... Poi tutto è possibile , può darsi che mi stia confondendo io, con tutti i dolci che sto mangiando in questi giorni, magari l’eccesso di zuccheri mi sta facendo un brutto effetto???1 punto
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SICILY, Katane.Circa first century BC. Æ 25mm (10.42 gm). Radiate head of Serapis right / Isis standing facing, Harpokrates standing at her feet at left, sistrum at right. Calciati III pg. 103, 16; SNG ANS 1302. Nice VF. mai disperare!... i migliori siamo ...noi!1 punto
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nel complimentarmi con tutti per le bellissime monete postate... ne pubblico anche io una degli stati preunitari che per bellezza e conservazione mi piace un sacco e penso meriti di essere condivisa in questa discussione. Auguri di buon anno a tutti1 punto
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Auguro un Buon Natale e un felice Capodanno a tutti i frequentatori di questa sezione. Voglio condividere il mio albero , ricco di nuovi arrivi , con la speranza che l'anno prossimo sia più ricco. AUGURI Gionnysicily1 punto
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Veramente complimenti per questa iniziativa - e non è la sola - dell'Associazione cordusiana, e in particolare al suo presidente e amico Mario Limido, motore instancabile di attività numismatiche. Leggendo la locandina mi ha sfiorato un pensiero fugace: che la Lombardia possa fungere da traino nazionale anche per la numismatica ? Questa non vuol essere una riflessione presuntuosa, ma il frutto della constatazione orgogliosa che qualcosa si sta muovendo, e che sarebbe nostro desiderio che alla locomotiva si accodassero molti vagoni, di un treno che arrivi fino a Napoli, Palermo, Cagliari ecc. ecc. Detto ciò, sarei felice di poter essere a Milano per questa mezza giornata, chissà che una volta tanto ci riesca !1 punto
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Quattrino di Ferrara con San Maurelio. Mi pare il tipo per Leonello d'Este con il santo in piedi... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FELEES/4 ciao Mario1 punto
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Bronzo di una zecca incerta del Ponto, probabilmente di Amiso (Numismatik Lanz, Auction 149). GRIECHISCHE MÜNZEN. PONTOS. UNBESTIMMTE MÜNZSTÄTTE Bronze, Zeit des Mithradates VI. (120-63). Komet. Rs: Pferdekopf nach rechts, auf dem Hals ein Stern. Lindgren III 154; SNG BM 984. 1,14g. Sehr selten. Grünbraune Patina. Sehr schön. Al tempo di Mitridate VI, precisamente il 6 agosto dell’87 a. C., c’è stato il terzo passaggio noto al perielio della Cometa di Halley. Secondo il database online ADS (Astrophysics Data System) della NASA, la traiettoria della cometa era dalla parte orientale di Ofiuco e attraverso Aquila e Pegaso. Quindi questo bronzetto potrebbe documentare sia la cometa sia il suo percorso.1 punto
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@James46 ciao,non si trova molto in giro anche se ogni tanto mi passa qualcosa per le mani ma le spendo non posso tenere,ho deciso solo di tenere le 5 e le 10.Comunque la tua 50 il catalogo la valuta dallo SPL in poi ecco le quote 65.00 STP 90.00 FDS 150. Per le nuove la 50 che vale di piu è M001/M 70.00 euro per le 10 la piu ricercata è la Y004/Y valutata oltre i 30.00 euro per le 5 chi porta le austriache N009 N015 N016 il catalogo porta la T003. Con l'amico Alex-Vee ci teniamo aggiornati sulle nuove banconote, a presto.1 punto
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