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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/19/17 in tutte le aree
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Anch' io mi sono laureato in storia, e anch' io ho seguito il tuo stesso percorso, facendone il mio lavoro. Siamo dunque colleghi, e forse grazie a questo riusciremo a capirci un po' meglio di quanto non è successo nei precedenti post ;-) . Sono perfettamente consapevole che i giudizi (etici, o di qualsiasi altra natura) vadano tenuti fuori dall'analisi storica, e debbano eventualmente seguire un percorso, per così dire, "parallelo" (è illusorio immaginare un'indagine storica perfettamente asettica, ma è doveroso per lo storico il serio ed onesto tentativo di perseguirla). Tornando alla questione in oggetto: non mi pare di aver dato dello sciocco a nessuno, né è mia intenzione ergermi a tutore storico di nessuno. Non ne avrei lo spessore culturale e neppure la pretesa, avendo ben appreso, in lunghi mesi di lettura dei post di questo forum, l'alto livello medio di preparazione storica. Tuttavia, e perdonami se te lo dico, escludere qualsiasi responsabilità di Vittorio Emanuele III in merito alla presa del potere di Mussolini rappresenta una deviazione dal fatto storico che è francamente inaccettabile da sostenere, e tu come storico dovresti esserne consapevole più di altri. Quando Facta si presentò dal Re chiedendogli di firmare lo stato d'assedio, il Re rifiutò con la motivazione che temeva per la fedeltà delle forze armate. Questo è il fatto storico. Indagini successive hanno appurato che i timori del Re erano infondati, e che le forze armate avrebbero risposto pressoché compattamente ad un suo ordine di spazzare via i fascisti. Probabilmente il Re ne era consapevole anche in quei momenti, ma visto che c'è un "probabilmente" di mezzo ipotizziamo che i timori del Re fossero sinceri. Ti sembra che ciò lo sollevi da responsabilità? Non puoi sostenerlo sulla base delle evidenze storiche. Se il Re avesse firmato lo stato d'assedio e l'esercito gli si fosse rivoltato contro, passando in massa dalla parte di Mussolini, allora avremmo potuto dire che, almeno limitatamente ai fatti di fine ottobre, il Re non aveva responsabilità perché aveva fatto quanto in suo potere per evitare l'ascesa di Mussolini. Invece, come sappiamo, lo accolse come un politico qualunque e gli conferì l'incarico di formare un nuovo governo, pur essendo lui il leader di un partito di minoranza (allora lo Statuto lo permetteva, ma ciò forzava una prassi parlamentare consolidata). Questi sono i fatti, e valgono sia che tu ti chiami Gallienus, Sabbatucci o Emilio Gentile! A scanso di equivoci, ciò non toglie che si possa essere tranquillamente d'accordo sul rientro della salma (a me personalmente la cosa non suscita alcuna emozione, e non posso dirmi contrario), né che qualcuno possa considerare Vittorio Emanuele III un grande re (io non sono tra quelli, e francamente aver donato la sua collezione allo Stato mi pare un ben magro risarcimento per le sofferenze che ha arrecato a tanti italiani con la sua condotta), ma qui siamo, appunto, sul terreno dei giudizi, aperto a qualsiasi istanza. I fatti invece no, quelli non si piegano, e certificano in maniera inequivocabile il ruolo del Re nell'ascesa di Mussolini.5 punti
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Intanto vediamo un po' la location dell'evento, la Sala Duomo al 1° piano dell'Hotel De La Ville, Via Hoepli 6, Milano, fermata MM1 San Babila o Duomo. Verrà allestita per conferenze con 80 posti a sedere.4 punti
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Un' altra piccolina nel mio monetiere. AUGUSTUS. 27 BC-14 AD. AR Denarius (18mm, 3.73 gm, 5h). Spanish mint (Colonia Patricia?). Struck 19 BC. CAESAR AVGVSTVS, bare head right / SIGNIS S P Q R RECEPTIS around shield inscribed CL·V; flanked by aquila and standard. RIC I 86a; BMCRE 417; RSC 265. La zecca di Colonia Patricia (attuale Cordoba) emise nel 19 a. C. degli aurei e dei denari con al rovescio la legenda SIGNIS RECEPTIS S P Q R, nel campo monetale è raffigurato uno scudo con al centro CL V e ai lati un’insegna militare ed un’aquila romana. Lo scudo al centro rappresenta il Clipeus Virtutis, lo scudo d’oro che fu posto nella Curia Iulia nel 27 a. C. accanto alla statua della Vittoria che ricordava la vittoriosa battaglia di Azio [8]. Proprio la vicinanza nella Curia con la statua della Vittoria portò il Clipeus Virtutis ad essere assimilato ad ogni vittoria che ottenne Augusto, diventando un simbolo della vocazione vittoriosa del princeps [9]; molto probabilmente fu questo il motivo che portò alla creazione del rovescio in questione su aurei e denari che raffigura lo scudo della Curia affiancato alle insegne militari. La legenda, inoltre, spiega inequivocabilmente la propaganda raffigurata: l’avvenuta restituzione delle insegne militari ad opera dei Parti; grazie alla presenza del clipeus augusteo il messaggio propagandistico che le monete trasmettevano era che la restituzione delle insegne rappresentava una vera vittoria di Roma sui Parti, anche se poi le vicende non andarono proprio così. (Cit) saluti Roberto3 punti
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Mi permetto sommessamente di ricordare di vedere in questo Network che ha una sua specifica ragione, e in particolare nella Piazzetta dove i temi dovrebbero essere comunque numismatici, più che gli aspetti storici che ci porterebbero inevitabilmente a opinioni divergenti, a vedere la figura e il quanto fatto in ambito numismatico, non è certamente poco sia la passione e l'impegno del Re, quanto abbiamo ancora oggi sia in termini collezionistici che di studio rappresentano ancor oggi la pietra miliare da cui partire per tutti.3 punti
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Posto anche il mio,3 cavalli Filippo iiii con acciarino, la data sembra 1626. Ciao.3 punti
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Domenica Gelata..Domenica Fortunata... Questa volta un giovanissimo dalla Liguria ci è venuto a trovare, insieme al suo incredibile entusiasmo ed interesse... Poi è stata la volta della consegna del Gazzettino per un amico Parigino e un'alto Di Valencia. E poi ancora divulgazione, iscrizioni, tondelli, e amicizia.. Insomma un Gazzettino che parla sempre più con "Europa"... Martín de Vos. Amberes (1532-1603). “Il rapimento di Europa”, 1590 circa, olio su rovere, 133,7 x 174,5, Museo delle Belle Arti di Bilbao3 punti
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Do anche il mio contributo a questo splendido periodo del vicereame... Filippo IV - Triplo Cavallo - 1646 - P.R. 124 MIR 276 - R43 punti
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Un bel sesterzio in collezione. Da notare le contromarche al rovescio. Augustus. 27 BC-AD 14. Æ Sestertius (25.34 g, 2h). Rome mint. L. Naevius Surdinus, moneyer. Struck 15 BC. OB CIVIS SERVATOS around oak wreath between two laurel branches / L NAEVIVS SVRDINVS IIIVIR AAAFF around large S • C. RIC I 383 rarity: R. saluti Roberto2 punti
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In quel settembre del 1943, a Roma, ciascuno dimostrò quanto valesse. All’alba del 9 settembre Vittorio Emanuele, Badoglio e le massime autorità militari fuggono dalla città: l’esercito è senza istruzioni. Dalla mattina del 10 settembre, a Porta San Paolo, Granatieri di Sardegna, Carabinieri della legione territoriale di Roma, lanceri di Montebello, Genova Cavalleria, reparti della divisione Sassari, paracadutisti del 10° Arditi, sebbene allo sbando e senza ordini, aprono il fuoco contro i tedeschi che intendono entrare in città. Usano i mezzi pubblici per farne barricate. Soldati e ufficiali accanto a professori di storia dell’arte e fruttivendoli. Accorrono anche Sabato Martelli Castaldi e Roberto Lordi, entrambi generali di brigata aerea in congedo, che bersagliano i tedeschi con i loro fucili da caccia. Io li immagino quei due generali interrogarsi e rispondersi: “Prendiamo i nostri fucili e facciamo quello che dobbiamo fare” E’ tutto inutile e si sapeva. Cadono in quattrocento. Alle ore 17.00, i tedeschi prendono Porta San Paolo. Se proprio volessi portare un fiore sulla tomba di qualcuno, lo porterei su quelle dei due generali di brigata aerea. E non dovrei andare al Cimitero del Verano ma alle Fosse Ardeatine, perché sono sepolti lì.2 punti
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questa è una bella finezza... quindi siamo già sul FERRANDVS ma senza la T ... secondo le datazioni dovrebbe inserirsi all’incirca nel biennio 1486/1487 ...comunque nel breve periodo post-ribellione/pre-tramontano...2 punti
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Ottimo post @miza , molto chiaro e ben fatto. Sicuramente tornerà utile in futuro Trovo infatti che la monetazione moderna francese sia molto bella e varia visto che esistono anche molte particolarità interessanti come questa (a memoria ricordo anche quella del 50 Centimes 1965 con la scritta Repubblica Francese più grande e meno grande)... Diciamo che è molto simile a quella italiana come varietà (anche se pensiamo a tutti gli argenti) Peccato però che da quello che ho capito non riscontri molto successo nel nostro Paese. Saluti Simone2 punti
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@foglionco, mi fà piacere conoscere un altro "matto" che la pensa come me, come te colleziono anche massa e lunigiana ed ho seguito tutta l'asta nac assistendo a quella bellissima collezione andata quasi completamente invenduta; che dire, il mio pensiero è che una cosa quando è veramente rara non la trovi facilmente e visto che non tutti siamo Berlusconi dobbiamo esser contenti per quel che riusciamo ad ottenere, io sono molto contento di aver aggiunto ai miei "rottami" questa pezzettino di storia, quasi introvabile. Poi penso anche che le mode son passeggere, e se un giorno i miei figli vorranno vendere la mia collezione, se sapranno aspettare il momento giusto non saranno soldi spesi male, un giorno và di moda i pantaloni di lino e un altro giorno tutti vogliono i jeans strappati, la massa si sposta in gruppo, ma quelli che stanno meglio son quelli che se ne fregano delle mode e vanno dritti per la loro strada, se un paio di pantaloni son buoni e ci stò bene ... non li butto via, magari li porto al lavoro ma non li butto via!2 punti
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Continua la carrellata: Iperpero di Alessio I, Costantinopoli Ripostiglio di Blagoevgrad (Bulgaria) composto da 62 trachea 1/2 e 1/4 di siliqua, coniate a Roma da Teodorico per Anastasio (qui magari faccio felice @Poemenius? ) Ducato d'imitazione coniato in India tra il 1600 e il 1800 (parlando di India e di imitazioni, forse questa potrebbe interessare @Matteo91) Avrei voluto postare diverse altre immagini: mancano molti ripostigli, tutta la sezione papale e quella del Regno e altre curiosità. Purtroppo, per farlo, dovrei ridimensionare le immagini all'inverosimile e non avrebbe più senso mostrarvele.. spero comunque di aver fatto cosa gradita, prendete questa mancanza come spunto per visitare il museo2 punti
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Cari amici e appassionati di monete contemporanee estere, Solitamente, mi accontento di collezionare la tipologia, ma quando vengo a conoscenza che di una moneta esiste anche la variante mi diverto a darle la caccia. (rigorosamente in ciotola) Il 20 francs 1950, di varianti ne ha veramente tante. Questa moneta fa parte della monetazione della quarta Repubblica, periodo storico che va dal 1946-1958 Vi presento alcune di queste varianti che sono riuscito a trovare: Ecco le differenze: con 3 oppure con 4 piume1 punto
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Parte la prima iniziativa culturale dell'appena costituita Associazione Culturale Quelli del Cordusio. Sarà totalmente dedicata alla zecca di Milano con 8 conferenze dedicate agli appassionati, studiosi, collezionisti di questa zecca. La cornice sarà importante nella Sala Duomo, idonea per 80 persone, in pieno centro all'Hotel De La Ville in Via Ulrico Hoepli 6, raggiungibile facilmente con la MM1 scendendo a San Babila o Duomo. Titoli delle conferenze e relatori saranno comunicati settimana prossima con programma e orari. E' un sabato mattina, inizio ore 10 in pieno centro. L'ingresso sarà libero per tutti quelli che vorranno, sarà un piacere accogliervi , ospitarvi e poter poi parlare con tutti. Ma c'è di più, per i soli Soci, lo stesso giorno sarà disponibile l'edizione Speciale del Gazzettino con gli Atti delle Conferenze a colori cartonato con tiratura limitata a 100 copie. Uno Speciale nello Speciale... Il nostro è uno sforzo indubbiamente importante sia a livello organizzativo che gestionale ma vogliamo offrire subito agli appassionati milanesi, e non, una serie di conferenze di varie tematiche sulla zecca di Milano. Milano merita, le sue monete pure, è il primo passo che giochiamo in casa, ne arriveranno altri, ma di Milano è giusto ogni tanto parlarne, facciamolo...e speriamo in nuove passioni... Già da ora vi dico vi aspettiamo tutti, soci in primis, l'impegno e la passione del gruppo è e sarà totale, che sia una bella mattinata di cultura numismatica per tutti ma proprio tutti !1 punto
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DE GREGE EPICURI Cari amici, segnaliamo con molto anticipo il nostro evento di febbraio, in modo che possiate segnarlo sulla agenda 2018. Martedì 13 febbraio 2018 alle 20.45, nella sede del CCNM (via Terraggio 1, Milano) Mario Ventrella ci parlerà di: "Il Ponte sul Danubio di Traiano: che sia un porto?" Ha già cercato di convincermi, ma per ora sono rimasto dubbioso. Ha comunque un po' di argomenti dalla sua parte...anche se lui stesso ammette che si tratta anzitutto di una provocazione. Ma ci sono altri ponti e altri porti, nella monetazione traianea? Certo, e alcuni decisamente rari, che speriamo di vedere durante la conferenza. Anzitutto c'è il "porto traianeo" di Ostia, di cui si è parlato diffusamente nel n. 91 di MONETE ANTICHE (genn.febbr.2017), con riproduzione di 28 sesterzi e di moltissimi dettagli. Rispetto al "Danubio" però è piuttosto diverso! E poi, del Ponte sul Danubio non residuano in parte i pilastri? Così almeno avevo letto; sono prossimi alle Porte di Ferro, credo. Comunque, non sarebbe una prova specifica. In ogni caso, Mario Ventrella (che già ci ha illustrato i sesterzi di Nerone) la prenderà larga, da altri sesterzi, altri monumenti, e penso anche dalla Colonna Traiana, che del resto compare su sesterzi e denarii. Insomma, vi consiglio di non mancare. Anche qui, si attendono punti di vista.1 punto
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Salve la mia passione per le tre cinquine è ormai conosciuta. Vi presento i miei nuovo acquisti: -Leoncino rampante con sigle C (rovesciata)/FC tipo CNI vol XX 455 p.229 tav. IX n.4 non presenta però la C rovesciata -Cerchietto con sigle C (o G)/ FC CNI vol XX 458 p.230 a voi pareri e spunti.1 punto
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no, Ferdinando I , non presenta la T ma il " monogramma " che identifica lo zecchiere, alcuni lo attribuiscono a Tramontano1 punto
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Commento superficiale e affrettato.Nel 1915-18 rappresentò al fronte l'unità nazionale.E tenne unito l'esercito.Senza di lui avremmo perso la guerra e gli Austroungarici avrebbero dato man forte ai tedeschi in Francia...1 punto
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Quella del sacchetto di tela proprio non me l'aspettavo, sembra uscito da un film d'epoca in cui veniva legato in vita...molto bello1 punto
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Diciamo che ci ha lasciato un'opera unica ed immortale. E anche una collezione da favola. Pero' se non fosse stato re non avrebbe potuto farlo. quindi la domanda giusta e': a che prezzo ? Per me troppo alto comunque......1 punto
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Eccone ancora qualcuno. In genere erano vittoriani. Ce ne sono anche in oro massiccio .....1 punto
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Si, "potrebbe" essere, per quel che vale dirlo, per evitare sorprese bisogna sempre visionare sia il fronte che il retro per una giusta valutazione.1 punto
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È proprio quello che mi domando, come sia possibile, con i sistemi odierni, che un pezzo del genere passi i controlli1 punto
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@O'trebla l'Impero Gallico in poche parole è stato un impero secessionista creato a opera di Postumo attorno al 259/260 che si ribellò all'imperatore legittimo, Gallieno, non appena questi rimase da solo alla guida dell'impero romano a seguito della cattura del padre Valeriano I in oriente. All'apice della sua estensione controllava le Gallie, la Spagna e la Britannia: Gli imperatori che si succedettero alla guida di questo impero furono: Postumo, Leliano, Mario, Vittorino, Domiziano II, Tetrico I e Tetrico II. I territori furono riannessi all'impero centrale grazie ad Aureliano all'incirca nel 274. Di fatto si tratta di un impero non legittimo i cui imperatori sono definibili come usurpatori. Le emissioni monetali ripresero le coniazioni dei tipi centrali quanto a valore facciale riportando però i profili dei sovrani gallici e creando una iconografia di rovesci indipendente sebbene in più di qualche occasione analoghi a quelli emessi dall'impero centrale. Aveva due zecche proprie tradizionalmente ubicate a Treviri e Colonia. Accanto alle sue emissioni ufficiali fiorirono poi una serie di atelier locali non ufficiali che coniarono quelle che vengono definite "imitazioni radiate" o "barbarous radiates". Per approfondire puoi partire online da questo sito www.gallic-empire.com dove poi trovi anche una prima (ma abbastanza esaustiva) bibliografia di riferimento.1 punto
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In effetti sulla loro pagina riportano che " ..... La casa garantisce senza restrizioni per l'autenticità di tutti gli articoli offerti ......" Bisogna vedere se acccettano questa tesi, anche se piuttosto evidente a parer mio, no ? Ci proveró e vi terró informati.1 punto
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Confermo la n°278/5 del MIR. Potete osservare infatti che al termine "anepigrafi" sul MIR fanno seguito tre punti interrogativi proprio a sottolineare i dubbi sulla presenza o meno di legenda (o quale legenda) fosse presente sulla moneta in considerazione dei pochissimi esemplari noti in cui la stessa non è leggibile. Con questo tuo esemplare è ora possibile togliere il dubbio. PS Complimenti a tutti per gli esemplari postati. Anche se la bassa conservazione solitamente è la regola in queste monete ne ho visti di veramente belli e rari!1 punto
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molto interessante anche l'evoluzione del ritratto di Filippo IV dal 1626 al 1646 ( barbato) Discutendo con @fedafa, ho sempre denunciato il ritratto particolare di FIlippo IV del periodo di Orazio Celentano, quasi afro con i labbroni fuori. Davide, chiaramente, non concorda.. Mi so rubate le vostre foto1 punto
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Scovato @foglionco, non sai quanto mi piacevano, una specialmente penso sia unica, a questo punto meglio te che un chissà chi e di dove. Adesso però ce le DEVI mostrare e spiegare .1 punto
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Ciao Eros, bellissimo sto 3 cavalli con legenda completa e ben leggibile, ottimo ritratto, e rarita' maggiore del mio post iniziale.1 punto
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Grazie per le segnalazioni @numa numa, tenterò di rimediare. L'inglese dopotutto non è la mia prima lingua. Dovete scusarmi ma ho trovato questo forum ora e solo per caso linkato da Google mentre stavo cazzeggiando online. Anni fa mi ero iscritto a questo forum ma devo aver perso l'account, così ne ho creato uno nuovo. Ho avuto modo di leggere il testo di Fischer-Bossert già prima che arrivasse in Europa. Mi aspettavo di più: era necessario certamente un lavoro di aggiornamento, ma forse sarebbe stato meglio mettere in campo una riflessione più accurata sul confronto stilistico interno ed esterno alla zecca. Dopo le feste avrò modo di girarvi l'abstract del mio lavoro che porto avanti da cinque anni. Avevo tempo fa scritto in un forum di numismatica, non ricordo se fosse questo, accennando mi pare a quello che poi sarebbe diventato il nucleo della mia ricerca. Al momento non posso farne circolare il testo con i relativi risultati. Mi girano ancora parecchio per non aver avuto la possibilità di pubblicare un'anteprima della tesi di laurea già nel 2015. Posso dire che sia stata comunque una fortuna perchè ho avuto modo di ampliare il testo ed i contributi. Si tratta di una revisione totale, limitata a oro e argento, delle sequenze di coni (alle quali aggiungo le dracme non coperte da Baldus + uno studio personale di emidrammi), del contributo storico artistico del caro Rizzo, dell'attuale tendenza ribassista che data l'inizio dei Maestri Firmanti successivamente al 415, nonchè delle teorie della Caccamo Caltabiano circa la figura di Ermocrate e della macchina propagandistica messa in moto da costui. A tal proposito mi dispiace non aver potuto leggere prima la richiesta di @Giovanna Laganà. Spero che la tua tesina (esame?) sia andata a buon fine. Volevo comunque farti notare che si, ci sono notevoli integrazioni da aggiungere (alcune delle quali non troveresti nell'ultimo tomo di FB perchè provengono dai ripostigli inediti conservati a Palermo, dove Herr non è entrato). Sarebbe interessante poter studiare anche alcuni tesoretti conservati nel Museo di Gela che potrebbero riservare delle sorprese, ma al telefono gli impiegati museali non rispondono mai e dopo la quarta email ho perso le speranze di fronte al sistema feudale di gestione dei musei siciliani (non me ne vogliano i Siciliani, da cui discendo, ma avete una percezione del bene culturale - che vorrei ricordare è un bene pubblico - tutta vostra!). Per quanto riguarda la Berend, noterai che nella lista degli esemplari c'è anche un riferimento a De Ciccio: bello, forbito, ecc., ma certamente superato!! La ricostruzione della sequenza dei coni francese è senza dubbio la migliore. Un caldo saluto ovunque voi siate e buone feste.1 punto
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Non esageriamo. Eccone uno. MIR 278 RRRRR ma variante inedita (almeno credo). Perchè?1 punto
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Ciso @gpittiniTra le più rappresentative..il denario di Giulio Cesare..anche se siamo nella fase imperatoriale.1 punto
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A me interessa comprendere.. le sentenze le lascio a voi onestamente, se vi sentite di potervene formare.. scusate se vi ho infastidito coi miei pensieri e riflessioni, ma ho proprio la sensazione che io parlo di cercare le cause del male mentre qua si vuole curarne i sintomi. Adieu1 punto
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Con uno sentito augurio di buone Festività: una parte dei titoli dei nostri lavori (roth37 & Okt)1 punto
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Vorrei dare un parere anche io su questa moneta, premetto che colleziono pisa da una quindicina di anni, che le monete della seconda repubblica sono tutte piuttosto rare apparte i quattrini con la E che sono comuni, questo tipo di doppio grosso o carlino e quasi un anno che provavano a venderlo su internet ,mi fosse capitato anni fa lo avrei comprato subito, ora invece mi sono imposto di non comprare monete brutte a meno di non pagarle per quel che valgono , purtroppo il mercato vuole monete belle, vale molto di piu' un grosso comune ma bello che una moneta rara ma brutta(un amico che colleziona medievali ma proviene dal regno chiama "rottami") da numismatico mi piange il cuore ma ora e' cosi,basta vedere le monete di massa di lunigiana(altra zecca toscana che seguo) vendute all' ultima asta nac fossero state vendute una decina di anni fa se le sarebbero litigate, ora siccome non sono conservate bene la maggior parte sono andate invendute,pero che zenzero abbia comprato questa moneta mi fa sperare che in un futuro spero prossimo il mercato possa cambiare dando un giusto valore anche alle monete rare ma conservate male.1 punto
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Sono false tutte e due, il puntino tra la V e la E di EMANVELE non mente mai. Saluti Marfir1 punto
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Le prime due monet da 10 cent 1919 non sono buone; se si fa attenzione c'è la R di RE schiacciata (si vede bene nella seconda moneta) e inoltre il bordo è troppo sottile. In ultimo, mi dà l'impressione di essere "bombata", ossia non perfettamente piana....1 punto
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