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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/04/17 in tutte le aree
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A conclusione del Congresso nazionale dei Circoli numismatici, il Circolo numismatico bergamasco promuove un concorso rivolto ai giovani su un tema avente per oggetto i Circoli numismatici. Il lavoro che risulterà vincente, oltre a ricevere il premio in denaro previsto, sarà pubblicato insieme con gli atti del Congresso. Questo il bando del premio:Bando concorso e biografia Marco Olivari.pdf4 punti
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E mentre fuori ci si iscrive e si ritirano le tessere dell'Associazione Culturale Quelli del Cordusio....4 punti
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Tocca ora ai nostri due giovani, Rimoldi e Paolino, bravissimi tra l'altro....4 punti
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E' stata poi effettivamente come previsto una grande kermesse della nostra numismatica con relazioni, le più svariate, novità, news, premio Tevere, molto pubblico interessato e anche qualificato. Dimostrazione di come una casa d'aste come la Crippa Numismatica possa creare cultura e vedere la numismatica non solo dal punto di vista commerciale ma anche culturale con una visione numismatica a 360 gradi. Tutto quello che ha fatto l'amico Paolo ieri e' indubbiamente virtuoso, lodevole e straordinario. Per noi come Associazione Culturale Quelli del Cordusio un momento importante per l'annuncio della nascita, dei suoi programmi e progetti futuri. Ringraziamo da qui tutti quelli che numerosi si sono iscritti , dall'accademico, allo studioso, al collezionista, a giovani, in particolare tanti amici lamonetiani accorsi per l'evento, una giornata certamente da ricordare per tanti !4 punti
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Si ritiene che questo meraviglioso cammeo sia un dono realizzato per l'Imperatore Costantino in occasione della sua vittoria sul rivale Massenzio a Ponte Milvio e da allora la sua storia è stata molto travagliata per arrivare fino ai giorni nostri passando tra le mani di ammutinati,mercanti e reali. Secondo la ricostruzione degli esperti a meta del IV secolo venne portata a costantinopoli e stando alle fonti, ricompare nel XIII secolo in Francia. Questi spostamenti lasciano immaginare che sia stata sottratta dal tesoro imperiale della capitale d'Oriente nel corso della IV Crociata, per essere trasferita in un monastero o castello francese. Per un incredibile coincidenza del fato, la Gemma riemerge dall'oblio nel 1622, entrando nella collezione di uno dei più grandi pittori di sempre, Rubens. Nel 1628,ad Anversa, Theodoor Rogiersz aggiunge al cameo una cornice di gemme, probabilmente su richiesta del nuovo proprietario Gaspar Boudaen, che ha intenzione di venderla al sovrano dell'Impero Moghul. Il mezzo scelto per trasportarla? La Batavia. Per alcuni mesi, resta quindi nelle mani dello psicopatico Jeronimus Cornelisz e degli altri ammutinati. La Gemma, recuperata dopo il processo e l'esecuzione di questi ultimi, viene portata a Giacarta, ma raggiunge le coste indiane solo nel 1632, per essere venduta a Mirmousa, un governatore indiano. Dopo giorni di trattative, l'affare non va in porto. La Gemma torna ancora a Giacarta, dove Gaspar Boudaen affida ad alcuni artisti il compito di disegnare in modo accurato l'oggetto; i disegni partono poi alla volta della Persia e dell'India, nella speranza che possano suscitare l'interesse di qualche altro governante. Nel 1636 arriva una manifestazione d'interesse dalla Persia, e Boudaen spedisce prontamente l'oggetto. Anche questa volta, però, l'affare salta. Nel 1638 (ormai a dieci anni dalla partenza del gioiello dall'Olanda) il re di Atjeh, a Sumatra, chiede di vedere la gemma. Il prezzo, troppo alto, fa desistere anche lui. Boudaen è disperato, tanto che abbassa il prezzo e tenta di nuovo (1640) con Mirmousa, che però non ricorda bene la gemma e vuole rivederla nella sua residenza di Suratte. "Sì, bella, ma ancora troppo costosa" è la sua risposta. Nel'aprile del 1641 la Costantiniana è di nuovo nei magazzini di Giacarta. Attorno al 1645-46, Gaspar Bouden trapassa (forse di crepacuore, dato che cerca di vendere la gemma da 18 anni). Suo figlio accorre dall'Olanda, convinto di poter riuscire dove ha fallito il padre. A chi prova a vendere? Al povero Mirmousa, che da 15 anni si vede passare questo cameo sotto il naso e forse ha sviluppato un certo fastidio per la vicenda. Quasi quaranta anni dopo il suo primo viaggio, la Costantiniana torna in Olanda nel 1655 circa, perchè la troviamo nei registri della famiglia Bouden. Per oltre un secolo se ne perde ogni traccia. Nel 1756 la troviamo battuta a un'asta ad Amsterdam per 5.500 fiorini olandesi. Il nuovo proprietario è Jacob Hop. A partire dal 1783, anche gli eredi di Hop cercano di vendere la Gemma, ma senza successo. Nel 1808, la troviamo addirittura in Francia. Ad essersi interessato è addirittura Napoleone, che ha visto un disegno del cameo fatto dal pittore Pierre Lacour. Il prezzo stabilito, 110.000 fiorini francesi, sembra essere alla portata dell'imperatore, ma gli eventi successivi al 1813 lo portano a disinteressarsi dall'acquisto. Alla fine, nel 1823, il nipote di Jacob Hop riesce a vendere la gemma al sovrano dei Paesi Bassi, Guglielmo I. Da allora, la Costantiniana rimane in Olanda, arrivando alla sistemazione definitiva nel museo di Leiden nel 2014. La storia di questo oggetto, passato dalle mani di Costantino a quelle di Giustiniano, preso dai Crociati, da Rubens e poi da uno psicopatico assassino, quasi acquistato da molti sovrani orientali e da Napoleone Bonaparte e, infine, entrato nel tesoro della corona olandese, è una delle più drammatiche ed eccezionali della storia dell'arte la Gemma Constantiniana mostra un quadro vittorioso,l'imperatore Costantino in un carro, affiancato da sua moglie, Fausta, e sua madre, Helena. Il figlio primogenito di Costantino, Crispo, si erge con orgoglio davanti al trio. Questa potente illustrazione rivela una forte regola dinastica, con l'implicazione che continuerà per molte generazioni a venire. Due centauri, i cui zoccoli si schiantano e calpestano i nemici di Costantino, sono in primo piano nel cammeo. Nel cielo vola la dea Vittoria con una corona d'alloro, che donerà al trionfante Costantino. Nonostante sia ambientato nella pietra, la scena è viva con il movimento. Il nastro svolazzante attaccato alla ghirlanda d'alloro e il cratere di calice rovesciato (una nave usata per mescolare acqua e vino) sotto il centauro di sinistra, anima il cammeo. L'intelligente inclusione di questi dettagli allude all'alto livello di abilità posseduto dall'incisore. Il talento dell'artista è anche reso evidente dalla superficie irregolare della pietra. Benché indistinguibile da una prospettiva a volo d'uccello, il cammeo non è uniformemente piatto. Cesellando attraverso gli strati colorati alternati di agata, ci sono aree in cui l'incisore ha raggiunto un colore contrastante più alto nella pietra.3 punti
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Buona sera a tutti. Colleziono da Ferdinando IV fino a Francesco II, ma quando capitano occasioni di aggiungere un pezzo che mi piace....fuori dai miei interessi....lo prendo. Carlo di Borbone Tornese 1757. E ho il piacere di farvelo vedere, @Asclepia......so che ti piacciono i pezzi in rame di Carlo di Borbone.... Al prof @Rex Neap, posto pure il contorno della moneta.....come devo descriverlo?3 punti
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PLUS ULTRA era quanto scritto dagli antichi con riferimento alle colonne d'Ercole e quanto riportato su delle bellissime emissioni di Carlo V bravi! Complimenti per la bellissima iniziativa e... restando in tema.. VOTIS MVLTIS MVLTIS MVLTIS ...3 punti
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Spiego i progetti e gli scopi dell'Associazione Culturale Quelli del Cordusio3 punti
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Complimenti andate avanti con questa bellissima e importante avventura3 punti
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tessera 31: felicissimo di essere entrato a far parte di questo splendido gruppo.3 punti
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DE GREGE EPICURI Ho preso un'altra di queste buffe monete del "regno vassallo" del Ponto e Bosforo. Dico buffe senza alcuna offesa, per il tipo di ritrattistica così inconsueta per noi, che intende rappresentare anche gli imperatori romani; infatti su un lato compariva il re locale, col titolo greco di BACILEOC, mentre sull'altro lato vi era l'imperatore romano contemporaneamente regnante. Sotto all'immagine imperiale compare l'anno "del Bosforo" che inizia, mi sembra, nel 297 a.C. Infatti, su questa moneta a mio avviso si legge BKX (o KKX?), che corrisponde all'anno 622/23 del Bosforo, ed al 325/26 d.C Si tratta proprio dell'anno del 1° Concilio di Nicea, convocato da Costantino stesso! La moneta pesa 6,9 g. e misura 18 mm. Al D, se la mia ipotesi è esatta, Reskouporis V (regno: 304-342 d.C.); al R., Costantino 1°, con una stella e le lettere BKX. Mi pare che assomigli (?) al n. 771 di Anokhin, ma non ne sono certo.2 punti
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La Gemma Constantiniana è anche conosciuta come Il Grande Cammeo, un riferimento alle sue dimensioni e magnificenza. Ci sono solo altri due cammei di una classificazione simile che è sopravvissuta fin dall'antichità. Si trovano rispettivamente all'interno delle raccolte museali di Parigi e Vienna. Il telaio era originariamente un elaborato design creato su commissione dell'artista barocco Peter Paul Rubens impreziosito da gemme preziose e ritratti complessi. Un'illustrazione del 1765 dell'artista olandese Simon Fokke rivela la cornice nel suo stato iniziale. Durante il diciottesimo o diciannovesimo secolo, si pensa che il telaio esterno sia stato rimosso da un proprietario privato. Questi frammenti sono stati poi venduti per alleviare le spese finanziarie personali2 punti
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Per chiudere questo brutto 2017 ecco i gli acquistoni di quest'anno (un grazie particolare a Cinna74 per le dritte) .2 punti
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https://www.academia.edu/35333263/Gazzettino_di_Quelli_del_Cordusio_settembre_20172 punti
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Giornata veramente intensa e piacevolissima. Mi dispiace aver potuto seguire la maggior parte delle relazioni solo parzialmente ma come testimoniano le immagini postate ero piuttosto indaffarato al bachetto fuori dalla sala Un grazie in particolare agli amici del Cordusio e del Forum che sono passati a salutare e/o ad iscriversi all'Associazione, complimenti sinceri ai relatori e un plauso alla famiglia Crippa che ha saputo gestire magistralmente l'organizzazione, gli aspetti tecnici (fotografie, video...) ed ha dimostrato come la numismatica non sia solo un lavoro...ma qualcosa di più... Ad maiora anzi, come scritto sulle cartellette date ai partecipanti, PLVS VLTRA Antonio2 punti
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Per le monete provenienti da aste,la casa d'aste garantisce l'autenticità e lecita provenienza di tutto il materiale,per cui basta dimostrare che è un lotto di quell'asta,eil problema non sussiste,che poi a noi faccia piacere che come fa anche varesi,ti manda insieme alla moneta, anche un bel certificato acolori con la foto della moneta,naturalmente dichiarandone l'autenticità e lecita provenienza,questo Và da se.saluti Aldo.2 punti
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Come tutti sono rimasto piacevolmente sorpreso dall'evento. Ottima l'organizzazione, di alto livello gli interventi. Veramente una iniziativa lodevole che è valsa il viaggio. Complimenti inoltre alla neonata Associazione Culturale - Quelli del Cordusio che ha avuto il suo "debutto in società"(!) e della quale sono diventato orgoglioso socio .2 punti
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Arriva lo spazio del Cordusio, nell'ordine Crippa, Limido, Caronni e i due giovani Rimoldi e Paolino.2 punti
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Ultimo arrivato il 2 Quattrini 1782.....questo ritratto non ha pero' un riscontro nella monetazione Napoletana.2 punti
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E per fortuna non coniano gli euro con i busti dei presidenti del consiglio ai giorni nostri... altrimenti sai che cosa leggeremmo sulle monete!!!2 punti
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Complimenti alla Crippa Numismatica per la riuscitissima manifestazione. Spero che diventi un appuntamento fisso!!2 punti
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@Gallienus, nei Quattrini dei Reali Presidii il "nasone" piu' grande lo ha il 4 del 17822 punti
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A quello mi riferivo, il "Kleiner" non ce l'ho, meno che mai riviste numismatiche tedesche Pur concordando con le tue tesi storico-giuridiche, continuo a pensare che queste non vadano applicate alla numismatica. Un conto sono le questioni culturali, filosofiche e politiche, altra cosa quelle monetarie (riferite alla sola classificazione, quelle economiche rientrano tra le politiche). Per classificare una moneta, la prima cosa è riconoscere l'autorità che l'ha, più o meno legittimamente, emessa, e questa autorità, anche durante la dittatura, era sempre la Repubblica tedesca, succeduta all'Impero dopo la sconfitta nella Grande Guerra. Non è cambiata la forma istituzionale dello stato, la Germania è rimasta, de iure, una repubblica semi-presidenziale, seppur diventando, di fatto, una dittatura. Ma Hitler non si è fatto re o imperatore, come Napoleone, ha mantenuto, formalmente, lo stesso titolo conquistato grazie a libere elezioni, quello di Cancelliere del Reich, e la stessa forma dello stato. Da questo punto di vista, un cambiamento vero e proprio ci sarà soltanto dopo la seconda guerra mondiale, con la nascita di due nuovi stati che prima non esistevano, e per i quali è giusto, e perfino ovvio, distinguere la monetazione da quella precedente, e tra loro. La stessa cosa è accaduta in Italia col fascismo, anche l'Italia fascista è rimasta, de iure, un regno, seppur, di fatto, una dittatura. E nessuno pensa, e credo abbia mai pensato, di dividere la monetazione italiana in monetazione del Regno, fino al 1922, e monetazione fascista, dal 1922 al 1943. Una divisione c'è, e giustamente, per la cartamoneta emessa dalla Repubblica Sociale, che pur ripetendo gli stessi modelli già in uso nel Regno, rappresentava, anche formalmente, un'entità politica del tutto diversa da quello. Tutto quanto sopra, naturalmente, solo come opinione personale, sulla quale si può benissimo non concordare petronius2 punti
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Buona domenica a tutti, dal momento che la mezza sovrana non ha suscitato il minimo interesse - davvero ora capisco perché monete assai rare del Lombardo Veneto si trovino a prezzi contenuti... sarà che son brutte? - provo a proporvi il quattrino del 1791 dei Reali Presidi, con il nasone del mio amato Ferdinando IV in bella mostra. Frutto dell'ultimo Veronafil, a un prezzo che ritengo equo (45 €), personalmente sono soddisfatto. Considerate che quello che vedete è un ingrandimento notevole, e dal vivo i puntini non si notano affatto. Che ne pensate?1 punto
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Mi sa che era troppo empirico....ora prendendo due punti, punta del ciuffo e punta del collo (non uno) e unendoli con una retta non sembrano più cosi diverse...a ruotarle non so come si fa...1 punto
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Vi presento il mio ultimo acquisto: Giulio sede vacante 1769 (Muntoni 3) chiuso for di conio da Cavaliere. Purtroppo le mie foto non rendono giustizia a questa moneta. Al Veronafil ho avuto l’opportunità di mostrarla a @Monetaio, che ringrazio per avermi accolto al suo banco. Cito gli appassionati di papali: @DARECTASAPERE @sixtus78 @anto R @Sixtus85 @rcamil @Giov60 @ZuoloNomisma @latino (Perdonatemi se mi sono dimenticato di qualcuno ). Martin1 punto
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Neppure io @odjob, ma in nota al lotto....la si descriveva come Piastra 1837 "testa diversa" Rarissima. Volevo capire insieme a voi....il motivo dell'inserimento nel Catalogo Gigante....dato che differenze non ce ne stanno.1 punto
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Ciao @cartamonetabarni....nonostante le foto "sparaflesciate" il bordo irregolare o completamente assente in alcuni punti al dritto parla chiaro e anche con il colore del metallo non ci siamo, tutta la moneta poi risulta impastata, non emergono i rilievi... se fosse autentica un Morgan 1893 "s" (San Francisco) varrebbe un bel po'...e non lo trovi dentro un oblò di cartone...1 punto
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@Rocco68 finalmente la esci mannaggia che bella...i rilievi sono eccellenti per un tornese e il ritratto di Carlo è magnifico...già e molto rara, poi trovarla in questa conservazione è una vera chicca...lo splendido queste monete lo raggiungono di rado, questa non sarà splendida ma è certamente superiore al bb...io direi proprio tra il bb e lo spl, non ci sono traccie di grande circolazione ma solamente una tipica schiacciatura . Grazie di averla condivisa...di mi piace te ne posso dare uno solo ma sta monetina è da invidiare...a me il rame napoletano esalta.1 punto
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Ciao @Asclepia, molto bella! Ottima conservazione, peccato per i colpi , sembrano essere stati causati da un coltello o qualcosa di simile. Per quanto riguarda il ritratto , lo hai confrontato con quello del catalogo anche me sembra diverso, ma non è detto che sia l'unico conio del 2 once.1 punto
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Posto le immagini di alcuni relatori. Mi scuso per la non eccellente qualità delle immagini. Chiara Marveggio Ermanno Arslan con Paolo Crippa Claudia Perassi Andrea Saccocci Michele Asolati Guido Zavattoni con Paolo Crippa1 punto
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Buon pomeriggio. Oggi finalmente è arrivata vi posto qualche scatto...cosa sono secondo voi quei graffi ripetuti sulla moneta?? Il ritratto è identico a quello delle 2 once? Io ci vedo il capello un po' più lungo e le punte più stondate nella corona...voi che dite? ogni commento è gradito ciau!1 punto
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è un bagattino in rame con leone in quadro, per Venezia a fa parte delle monete autonome per Venezia e la Terraferma D/ R.C..L.A - busto della Beata Vergine con Bambino - in esergo dovrebbero esserci le iniziali del massaro R/ Leone in soldo in quadrato con quattro rose ai lati1 punto
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La seconda moneta (quella messa male per capirci^^) secondo me potrebbe essere un tardo denaro enriciano di Lucca tipo questo:1 punto
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Un po' di immagini che forse dicono più di tante parole.... Siamo ai saluti iniziali, nell'ordine da sinistra, Crippa, Alagna ( NIP), Girola ( SNI ), Limido ( Ass. Cult. Quelli del Cordusio )1 punto
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Io son rimasto senza soldi in Tunisia perché quei mentecatti di Alitalia hanno bloccato sulla carta un importo di riserva pari al doppio del costo del biglietto. Piuttosto che tornare con la loro lurida compagnia vado a piedi.1 punto
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Graditissima caro @teofrasto! Ne approfitto per chiederti cosa ne pensi della riattribuzione effettuata da Corrado Astengo nel 1956 (di cui al link sopra). La scoperta di un grosso con l'indicazione in legenda di MANFREDINVS (da attribuire a Manfredo II Del Carretto, detto Manfredino), porta l'Astengo a ritenere che le monete con legenda MANFRED' o MAFRED' siano da attribuire in realtà a Manfredo I del Carretto e da anticipare di conseguenza di circa 50 anni, dal 1320 al 1270 circa. Il recente passaggio d'asta pare non aver recepito tale variazione, attribuendo tale moneta a Manfredo II.1 punto
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Diversi documenti: Ritiro di monete d'argento nel 1920; Ritiro di monete di 3 Mark e 3 Reichsmark; Emissione di 50 monete Reichspfennig per la circolazione con la data 1935.1 punto
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Eventi come questi dovrebbero far riflettere. Si parla tanto della sicurezza del denaro elettronico perchè evita le rapine, ma le rapine continuano ad esserci e vengono effettuate in altri modi. E questo tipo di furti sono in un certo senso più facili di quelli tradizionali, perchè non richiedono azioni eclatanti e rischiose come scippi o minacce ma semplici manomissioni di POS e sistemi vari. Man mano che il denaro elettronico è sempre più utilizzato cose simili potranno capitare sempre più spesso.1 punto
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Dovresti trovare qualcosa nel link di seguito, diversamente giro la domanda direttamente a @petronius arbiter1 punto
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anche a mio parere e per quello che vedo ti direi autentiche. Attendiamo altri dati ed immagini migliori skuby1 punto
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Povera sezione "approfondimenti", nata su proposta da elledi con lo scopo di meglio studiare argomenti dibattuti, complessi, up-to-date ... e ridotta a "vuoto pneumatico".1 punto
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È difficile per me esprimere i miei pensieri in una lingua sconosciuta. In questo mi affido interamente all'interprete e ti chiedo di tenerne conto e di non ridere ad alta voce. Passiamo alle fonti originali: i documenti. La parola "Reich" fu usata nel nome dello stato da tempo immemorabile fino al 1945, compreso dal 1919 al 1933. Le monete della "repubblica" 3 Reichsmark furono ritirate dalla circolazione nel 1934. 1 Reichsmark e 5 Reichsmark nel 1936. 2 Reichsmark nel 1939. Questo è stato fatto non perché non avevano una svastica. Guarda la circolazione di denaro in questo momento di altri paesi nel mondo. La circolazione di monete di altre denominazioni era soggetta alle leggi in vigore. E infine, Günter Schön, Gerhard Schön "Weltmünzkatalog" non distinguono la Repubblica di Weimar. E questo è qualcosa, sì significa. Per ogni evenienza, lo lascio in russo: Мне трудно выражать свои мысли на незнакомом языке. В этом я всецело полагаюсь на переводчика и прошу это учитывать и громко не смеяться. Давайте обратимся к первоисточникам - документам. Слово «Рейх» использовалось в названии государства с незапамятных времён до 1945 года, в том числе и с 1919 по 1933 годы. Монеты "республики" 3 РЕЙХСМАРК были изъяты из обращения в 1934 году. 1 РЕЙХСМАРК и 5 РЕЙХСМАРК в 1936 году. 2 РЕЙХСМАРК в 1939 году. Это было сделано не потому, что на них отсутствовала свастика. Взгляните на денежное обращение в это время других стран мира. Обращение монет других номиналов подчинялось действующим законам. И наконец, Günter Schön, Gerhard Schön "Weltmünzkatalog" не выделяют Веймарскую республику. А это что-нибудь, да значит.1 punto
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Il gazzettino di settembre 2017 sarà disponibile dalla prossima settimana online, sulla nostra pagina di academia.edu1 punto
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