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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/03/17 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti! Solo cinque anni fa veniva pubblicato da Roberto Ganganelli il ritrovamento del primo esemplare noto di grosso agontano di Perugia. L'articolo edito sul Giornale della Numismatica è consultabile online: Un "unicum" ritrovato, il grosso agontano della zecca di Perugia. - “GdN” n. 3 di marzo 2012, pp. 20-25. Link: http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=13208 Giusto ieri su facebook, nella pagina Monete medievali zecche italiane e straniere gestita da Andrea Keber (a cui va tutto il merito di aver prontamente riconosciuto la moneta) è comparsa una richiesta di classificazione come tante... che presentava il secondo esemplare ad oggi noto di questa rarissima moneta! (Link alla discussione FB: http://www.facebook.com/groups/1479895188938527/permalink/1886702811591094/ ). Sono in attesa di informazioni circa la provenienza della moneta e i dati ponderali. Dopo aver confrontato i due esemplari con un programma di sovrapposizione d'immagini, posso dire con buona certezza che i due esemplari condividono il R/, in cui compare Sant'Ercolano, provenienti dallo stesso conio. Conii differenti invece per il D/.
    4 punti
  2. Grazie mille per avermi coinvolto. Come previsto modestamente quando comparve il primo esemplare, di cui in verità ebbi notizia anni prima dello studio dell'amico Roberto Ganganelli, è uscito un secondo esemplare. Normale e logico. Non era logico, anche se possibile, che rimanesse solo quello. Per quanto coniato per un periodo brevissimo, probabilmente, per poi essere ritirato e rifuso (le motivazioni, come sapete, possono essere varie) era probabile che qualcun altro fosse stato disperso, oppure tesaurizzato e arrivato poi fino a noi. Anche secondo me il conio dalla parte del santo è lo stesso del primo esemplare. Aggiungo, con un po' di sana "invidia" verso il possessore, che mi piacerebbe averlo in collezione, ma non si puo' avere tutto e bisogna accontentarsi. Aggiungo anche che sono certo che ne vedremo prima o poi un terzo. Vedrete. Vedete, sono anni che, vivendo in Umbria, mi sono interessato a "scoprire" notizie su questa particolarissima emissione e so già che fra Umbria e Toscana, custoditi gelosamente, esistono altri esemplari, un paio visionati direttamente (ma deve esisterne almeno un altro paio, visti da un amico e finora non rintracciati da me). Ho tentato di farmi autorizzare dai proprietari di quelli visti di pubblicarne le foto, in un breve articolo, che ritenevo interessante per il mondo numismatico, ma per motivi loro (sicuramente legittimi) non sono stato autorizzato. Quindi qui lo dico e qui lo nego. Potete pure considerarmi un maledetto millantatore. Ecco perché non mi stupisco, rispondo così all'amico Adolfo.
    4 punti
  3. SENSAZIONALE SCOPERTA NUMISMATICA FATTA DA UN PERITO ITALIANO DI CARTAMONETA Ecco le banconote che potevano cambiare l’entrata dell'Italia in guerra nel 1915: scoperti 4 esemplari sconosciuti di banconote italiane di occupazione con la valuta in corone Non esistevano, non dovevano esistere, non c’erano prove dell’esistenza di quelle quattro piccole “banconote” da una, due, cinque e dieci corone austriache la cui conoscenza avrebbe potuto cambiare la Storia dell’Italia, alla finestra nei mesi d’esordio della Prima guerra mondiale. Davanti ai suoi occhi spalancati per quel “colpo”, che nella vita di un collezionista può anche non capitare mai e che costringerà all’integrazione dei testi di numismatica, cominciava un vertiginoso viaggio nel tempo aperto da mille domande: che cosa sarebbe accaduto se quelle ignote “banconote d’occupazione”, in quel frenetico aprile-maggio 1915, fossero state sventolate in Parlamento da Giolitti, leader dei Neutralisti? Come avrebbe giustificato il governo Salandra quelle “banconote” che rivelavano la clamorosa intenzione di invadere i territori di Trento e Trieste dominati dagli allora alleati austro-ungarici? Quattro “banconote” in doppia valuta, corone austriache e lire italiane (18 corone o 18 lire in tutto) per cambiare il corso della Storia italiana. Il 26 aprile 1915, mentre il furibondo confronto politico pende sempre più a favore degli Interventisti, il governo, tenendo all’oscuro il Parlamento, firmò il Trattato di Londra con Gran Bretagna, Francia e Russia. Sul piatto Trento e Trieste, addio alla Triplice alleanza con l’Austria-Ungheria, addio alla neutralità e ai neutralisti giolittiani e cattolici: si andava alla guerra, ma gli italiani ancora non lo sapevano. Segretissimo era quell’accordo e segreta doveva essere a quel punto l’affrettata stampa di quella cartamoneta in corone che l’Italia avrebbe diffuso nel Trentino e nel Friuli Venezia Giulia una volta scacciati gli ex alleati austro-ungarici. “Banconote d’occupazione”, prassi comune per le nazioni che allargano con la forza i confini. Vendemia, titolare del sito cartamoneta.com mostra con orgoglio i biglietti dai colori tenui realizzati con carta comune dalle Officine governative di Torino e non da uno stabilimento della Banca d’Italia per garantire maggiore riservatezza: si usano biglietti già in corso di stampa, modificati con timbrature e marche fiscali per la doppia valuta. Il 24 maggio 1915 l’Italia entra in guerra e ben presto svanisce il sogno di un conflitto breve, sostituito dalla mattanza nelle trincee. E quella serie segreta di quattro “banconote”? Per 102 anni non se n’è saputo nulla. Non ne erano mai stati trovati esemplari o riferimenti nei registri. Il massimo per un collezionista. È formidabile trovare qualcosa di raro, ma di cui è nota l’esistenza, figuriamoci quando ci si imbatte in qualcosa la cui realtà è ignota. Il massimo sarebbe stato anche per un cronista ritrovarsi fra le mani, magari grazie a una “talpa”, magari un tipografo torinese neutralista, quei biglietti in quel “maggio radioso”: l’articolo sulle “banconote d’occupazione” avrebbe rivelato in anticipo la scelta interventista del Governo, forse avrebbe svelato all’opinione pubblica, e agli austro-ungarici, il patto di Londra. Se non a impedire l’entrata in guerra, la notizia di quelle quattro banconote avrebbe potuto ritardarla. «C’è voluto parecchio tempo – racconta Vendemia, ingegnere – per completare le verifiche, per mettere a confronto cataloghi e registri. Poi la conclusione da brividi: questi biglietti fior di stampa (il massimo in fatto di conservazione) sono unici e vanno persino oltre il grado supremo della rarità, ovvero quella sigla “U” appunto per gli esemplari unici. Il governo Salandra, non c’è che dire, voleva agire in segreto e c’è riuscito ben oltre il suo mandato». Ma in euro quanto valgono quelle quattro banconote? «Mancano precedenti, ma non mi stupirei che in Italia la serie toccasse quota 50mila euro, quotazione di rilievo anche per i mercati internazionali». Mistero per mistero, come ne è venuto in possesso? «Diciamo che sono stato contattato dall’erede di un funzionario di banca. Però qualche piccolo segreto, almeno per ora, me lo lasci». http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/ecco_le_banconote_che_potevano_cambiare_l_entrata_dell_italia_in_guerra_nel_1915_scoperti_4_esemplari_sconosciuti-3341880.html
    3 punti
  4. A parte le figure non molto definite, prova a dare un'occhiata ai punti che ho segnato in giallo nella foto. Quei puntini (la superficie è piena di asperità tipo quelle segnate) temo che siano il frutto della fusione. Quando nello stampo viene inserito il metallo fuso, se tutta l'aria non riesce a fuoriuscire, allora si formano bolle e crateri. Io non sono un esperto ma un semplice appassionato. Molte delle persone che scrivono in questo forum però sono davvero degli esperti. Da loro si può imparare veramente. Il confronto che ho fatto io è stato possibile solo grazie all'utilizzo di data base di immagini online che qualche anno fa non erano disponibili. Poi serve anche un colpo d'occhio e un po' di fortuna. Saluti Cippal
    3 punti
  5. Questo è COS IIII .http://www.numismaticavaresina.it/antonino-pio-138-161-d-c/28306/antonino-pio-138-161-d-c-sesterzio-pietati-avg-cos-iiii-27-20g.html previous
    2 punti
  6. C'è un apposito spazio per le vendite e gli scambi.
    2 punti
  7. Ciao. Di seguito posto il Royal Proclamation del 3.2.1866 che accorda il corso legale alle sovrane e mezze sovrane battute a Sidney, nel "Regno Unito di Gran Bretagna ed in Irlanda": Saluti. M.
    2 punti
  8. M'è capitato già altre volte di suggerire una pulizia per le monete non invasiva: bagnetto nella vaselina (o glicerina) che emulsiona lo sporco, risciacquo nell'acetone (o acquaragia) che asporta il petrolato ed infine (se necessario risciacquare con acqua distillata), asciugatura con un panno morbido. Questo trattamento non va ad intaccare la patina. Sebbene sia un metodo semplice ed i prodotti indicati siano facilmente reperibili, qualcuno lo trova complicato, per cui lascio spazio ad altri suggerimenti... Per un confronto, alfine di aiutare a dirimere la questione sull'autenticità, ripropongo il mio esemplare:
    2 punti
  9. 1933 BOLOGNA XIV ADUNATA D/. Alpino di vedetta in cima a un monte, bavero rialzato per il freddo e il vento gonfia il cappotto, sotto cinque alpini. R/ Simboli di Bologna, le torri Garisenda e Asinelli. Originale, autore ZANIBONI, conio S. JOHNSON
    2 punti
  10. Caro Asclepia, complimenti per la tua animosa passione, il tuo entusiasmo mi piace, si evince che ci credi... La tua mezza sempre più difficile da trovare pur essendo fra le date meno rare, si distingue pur avendo delle schiacciature e i soliti graffi ricorrenti. Sopra la media, quindi un esemplare... p.s. Ho notato che hai diverse aree di interesse, questo è sempre positivo ti fa vedere le cose con più occhi.. Eros
    2 punti
  11. DE GREGE EPICURI La serata di martedì 12 dicembre al CCNM (Milano, via Terraggio 1) sarà veramente eccezionale: il nostro centro infatti compie i 60 anni dalla sua rifondazione post-bellica (1.1.1957). Una vita così lunga, nonostante tutte le difficoltà, e così proficua va celebrata come si deve! Ce ne parlerà Gianpietro Sanavia, già lungamente nostro socio ed ora associato al Circolo Patavino. Si vedranno documenti, foto di eventi, medaglie da noi coniate, insomma ricordi di tutto quel che è stato fatto, con una prospettiva verso quel che si farà. Non vogliamo essere imbalsamati, ma adeguarci ai nuovi tempi. Il nostro archivio è abbastanza ricco, anche se non quanto si vorrebbe: abbiamo qualche dubbio anche sui nomi dei primi presidenti. Ma qualche socio storico (leggi: Giancarlone ed altri) ci darà una mano. Però non si è voluto limitarsi al festeggiamento senza parlare di un tema numismatico. Abbiamo arruolato perciò un socio giovane e brillante (Antonio Rimoldi, cioè @anto R) che ci parlerà di un tema medievale mediolanense-pavese-veneziano: i denari carolingi CHRISTIANA RELIGIO col tempietto. Sarà un discorso sintetico, vista la densità della serata: verranno descritte soprattutto le emissioni di Ludovico il Pio (814-840), e in special modo, appunto, le monete delle zecche di Milano, Pavia e Venezia. Il rovescio col tempietto tetrastilo e la scritta CHRISTIANA RELIGIO riporta sull'altro lato una croce ed il nome del sovrano, e sarà presente nelle emissioni del Regnum Italicum fino al X secolo. Ma come distinguere la zecca emittente? Qui sta il busillis, e qui attendiamo che Antonio ci sciorini la sua scienza.
    1 punto
  12. Bella moneta. Conservazione ottima per la tipologia, per me qSPL ci sta tutto. Il conio sembra poco profondo. Per farmi capire meglio eccoti qualche esempio: poco profondo profondo Ciò è probabilmente la conseguenza di un conio molto stanco, idem per le fratturine e debolezze.
    1 punto
  13. Con il peso su per già ci siamo, è il tipo moderno in rame/nickel. 1 Rupia del VS 2036 (nostro 1979) https://en.numista.com/catalogue/pieces26252.html
    1 punto
  14. È sicuramente oltre la media, bel colore uniforme, bella moneta, per me QSPL il rovescio e un BB + il dritto...
    1 punto
  15. Sicuramente verificare se il conio ad incudine è lo stesso per ambedue gli esemplari è importante perchè se così fosse si presenterebbero interessanti spunti di ragionamento. Comunque se questa discussione fosse avvenuta una decina di anni addietro sarebbe successo il finimondo. Possibile che nulla più ci stupisce? Misteri della vita. Provo a chiamare in causa @andrearosi e @aemilianus253 e sicuramente dimentico qualcuno.
    1 punto
  16. Io, in quelli verticali, vedo due punti con al centro un trattino, nel 1° esemplare, tre punti nel 2°. Mitria e volto sono diversi, io vedo il volto rivolto a destra nel 1° e leggermente a sinistra nel 2°. Ma ripeto, sicuramente mi sbaglio.
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  17. Siamo d'accordo che l'optimum sarebbe averle de visu o quanto meno avere delle immagini in HD da confrontare... ma in mancanza di queste, ho ricontrollato le immagini che ho scontornato ed in effetti è probabile che il primo esemplare durante la rielaborazione sia rimasto leggermente stirato longitudinalmente, ecco perché l'abito del 1° esemplare può apparire leggermente più ampio. In realtà però se osserviamo i punti in cui i lembi del vestito toccano la mano destra del Santo, coincidono in entrambe le monete, nonostante nel secondo esemplare la linea sia poco visibile. LA parte sommitale della mitra non mi sembra confrontabile dato che nel primo esemplare risulta fuori dal tondello. Un particolare comune a entrambe le monete che invece mi ha subito incuriosito è stato quel puntino a destra della testa del Santo (per chi osserva). Poi i 3 punti orizzontali della mitra, che sono esattamente allineati al bordo interno in entrambe le monete, così come le lettere delle legende che toccano o si sovrappongono ai contorni rigati in modo uguale su entrambe le monete: osservate ad es. la E e la R, quest'ultima con la base rialzata rispetto alla E... oppure i nodi del Pastorale, quello più in alto esattamente allineato orizzontalmente alla grazia terminale della S... insomma, non voglio convincere nessuno, ma sinceramente più le osservo e più trovo particolari in comune.
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  18. Scusate l'intromissione, ma la n° 3 è Algeria 1 dinar... non Arabia Saudita
    1 punto
  19. Ciao @vulcano67 Intanto ho provveduto allo spostamento di questa discussione nella sezione giusta. Inoltre se sei interessato alla loro vendita sarebbe opportuno che compilassi un annuncio il più preciso possibile utilizzando la nuova sezione annunci: https://www.lamoneta.it/classifieds/ e relativa apposita funzione "CREA UN ANNUNCIO" Saluti Simone - Curatore della sezione "Annunci Numismatici"
    1 punto
  20. Ciao @miroita osserva la parte di cerchio interno tra testa del Santo e pastorale...il conio è lo stesso anche a mio parere
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  21. @Luca_AT Cavolo! Questa è una chicca, veramente. Se hai ulteriori notizie facci sapere e grazie per la comunicazione . Cari saluti
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  22. La 7 sono 2 bath thailandesi con il busto di Bhuimbol Adulyadej morto recentemente. La 2 è sempre thailandia 1 salmug Rama V (1910 1925) per le altre mi stavo organizzando ma @nikita_ è na freccia
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  23. Ciao, Tante immagini non sono il massimo, se vuoi pure il valore nominale e per alcune l'identificazione della data, dovresti fare foto singole grandi e nitide. 1 giappone 2 thailandia 3 arabia saudita Algeria 4 thailandia 5 irak 6 arabia saudita 7 thailandia 8 siria 9 cina 10 iran Per le data eventualmente le monete singole devono essere quantomeno di questa grandezza (esempio)
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  24. Ciao a tutti, Volevo chiedervi un'opinione su questa moneta di Elagabalo e la conferma dell'identificazione da me attribuita. RIC 295 Elagabalus, AE As, 26mm, 10,84g. AD 219. IMP CAES M AVR ANTONINVS PIVS AVG, laureate, draped bust right / PONTIF MAX TR P II COS II P P, SC in ex. Roma seated left, holding Victory and sceptre, round shield at side. RIC 295; Cohen 232. Text Image Grazie in anticipo, Alb123
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  25. Ho sbagliato a scrivere il cognome della collezione acquisita nel Museo Palazzo Blu di Pisa nel 2006 il collezionista era Simoneschi.. Collezione che ho visto solo in parte esposta, comprendente monete Romane veramente uniche e medaglioni di gran fascino e incircolati..poi sul portale del Palazzo Blu metteranno un pò alla volta delle monete sul portale online.. Bello confrontare i propri pezzi con quelle nei musei e scoprire chi ha le migliori! O vedere pezzi mai visti in altre sedi.. Bhè per quanto riguarda la mia pezza d'oro di per se molto rara è la data meno rara della serie e sembra esserlo anche per tipologia del 1718 quella con "lo stemma ornato da volute e cartocci" se così si può dire anche se in tanti indicano su proprio cataloghi la serie aurea della Pezza della Rosa come"rarissima". Il grado di conservazione è al massimo livello, il rovescio in molti altri esemplari presenta una schiacciatura di conio e graffi vari al centro della moneta, questo esemplare invece l ha molto meno forte spostato leggermente sulla sx che da meno definizione ai particolari lato sx. L'unico esemplare simile di grado a questa passò su Heritage con un grado di ms 63 sempre con i soliti fondi specchio. Bhè cos'altro dire su questa moneta? Che tutte le pezze d 'oro hanno e presentano il bordo Zigrinato, credo per integrità della moneta e per non essere così deturpata da possibili furbetti nel peso. Saluti Fofo
    1 punto
  26. Riporto in evidenza questa bella e partecipata discussione...medaglia di fine secolo della SOCIETA' TIRATORI OPERAI DI MUTUO SOCCORSO - MILANO
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  27. Ciao @petronius arbiter, ammessa e non concessa la tradizione della presa di Troia tramite l' inganno dei Greci , non ci siamo pero' con la storiella della nave . Va contro ogni logica come ho cercato di spiegare nel mio precedente lungo intervento , oltre che , come hai ben spiegato tu , contro la tradizione storica . Ciao Claudio
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  28. Assolutamente d'accordo. Già la guerra di Troia, così come raccontata da Omero, non è un fatto del tutto storicamente accertato Da Wikipedia: "È ancora oggetto di studi e di controversie la questione della veridicità storica degli avvenimenti della guerra di Troia. Alcuni studiosi pensano che vi sia un fondo di verità dietro gli scritti di Omero, altri pensano che l'antico poeta abbia voluto raggruppare in un unico conflitto, quello fra greci e troiani, le vicende di guerre e assedi diversi succedutisi nel periodo della civiltà micenea" ma anche ammesso che ci sia stata davvero, non mi pare esista alcuna evidenza storico-archeologica che la città sia caduta grazie a questo stratagemma degli Achei. E allora, se invenzione dev'essere, meglio, molto meglio un oggetto fantastico e quasi magico, come un gigantesco cavallo di legno, che non una banalissima nave. E che sia molto più appassionante così, è dimostrato anche dal fatto che l'espressione "cavallo di Troia" è entrata nel parlare comune, non credo che con una nave sarebbe stata la stessa cosa petronius
    1 punto
  29. vennero aperte sedi della zecca di Londra a Sidney, poi Melbourne ed infine Perth per soddisfare la sempre crescente richiesta ed esigenza di tale moneta nel continente oceanico. Prima di cio infatti l oro delle colonie doveva tornare in patria (londra) per essere fuso coniato e poi far ritorno in australia... Con la coniazione in loco ovviamente si risparmiavano mesi mesi e mesi ... Le sovrane coniate in australia poi avevano un altro scopo, e cioè quello di "Invadere" l INDIA secondo un progetto iniziale per il quale la sovrana sarebbe dovuta diventare la moneta IMPERIALE. In India però le cose non andarono secondo progetto, La rupia era troppo radicata e sostanzialmente le sovrane d oro australiane restarono "a marcire" nei caveau delle banche indiane..
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  30. Obliterazione della monete...poi una volta divenute illeggibili...rivendita come scarto ferroso.
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  31. Riconoscere un falso non si può ridurre a 2 esempi. Serve esperienza, aver visto molti esemplari genuini e non, dal vivo e non, oltre ad avere una buona bibliografia in biblioteca. skuby
    1 punto
  32. Ciao. Tutt'altro. La domanda è assolutamente pertinente. Le sovrane battute in Australia, dal principio avevano corso legale solo in quel Paese e non nel Regno Unito. Solo successivamente il corso legale delle sovrane australiane venne esteso anche alla "madre Patria". Al contrario, le sovrane battute a Londra avevano corso legale anche in Australia. Saluti. M.
    1 punto
  33. Ovviamente l'errore ci sta, ma posso garantirvi che, almeno per quello che concerne quegli anni (produzione dal 1999 al 2002 in euro) si trattava di errori voluti. Ricordo che di fronte ad una mia precisa domanda il direttore della zecca disse che la macchina non avrebbe potuto battere l'euro sul monometallo...e allora l'operaio addetto alle presse subito lo corresse e ne coniò uno sul momento (che poi gettammo nel cassone degli scarti). Oggi i controlli sono molto più rigorosi, sia sulla qualità che sul tentativo di portare fuori monete o simili. Nel passato invece era tutto molto più all'acqua di rose. Un esempio? Quando la zecca era a Via Principe Umberto, i gestori delle macchinette presenti alla stazione Termini andavano spesso a lamentarsi con la Direzione perchè trovavano tondelli vergini al posto delle monete...
    1 punto
  34. Buongiorno a tutti,solo stamattina ho notato che sul GIGANTE 2018 è stata rivista la rarità del 10 tornesi 1855 che da R passa addirittura ad un R3,direi un bel salto...
    1 punto
  35. @Max68Busca. elledi è l'unico di questa discussione e forse del forum, che è entrato in zecca. Ha inoltre condotto indagini e scritto libri. Penso che se scrive che il tondello è stato creato illecitamente, si può credergli e scartare altre ipotesi legate al sistema di controllo. A memoria, ricordo che esiste un altra discussione di" 1 euro monometallico", ma non la trovo.
    1 punto
  36. Vero, ho visto... ma visto cosa è successo con l'altra moneta, venduta come buona da Timelineauctions, e hanno giurato che era buona anche dopo che gli ho detto che era farlocca... anche se me la portasse lo spirito del Marco Aurelio al volo sull'aquila. Io vi chiederei ugualmente... "Ma è buona?"! :-) :-) Ok, ok... d'accordo. Cambio domanda. A quanto la potrei trovare acquistandola in un negozio in italia? :-) Perché, ovviamente, se da Pinco Pallino la trovo a 100€, non ne do più di 70€ al Dr. Pinko Pallinen di Cermania! :Ja? -) Preferisco lasciare i denaro all'interno dei nostri confini. Ciao! TWF
    1 punto
  37. Anche ai tempi nostri sono molti I termini che dicono una cosa e ne significano un'altra e grazie al sentire comune non hanno bisogno di spiegazione ,di una precisazione,dato che il vero significato e' sottinteso e comunemente inteso. Va da se' che ai tempi di "Omero"il nome "hippos",detto in un contesto specifico,venisse inteso come "nave". Un po' come se ,parlando di auto,io dicessi "Giulietta",e' chiaro che sto parlando di un modello di automobile e non di una fanciulla. Secondo me l'ipotesi non e' peregrina ed ha una sua diginita'.
    1 punto
  38. ciao... direi l'Annona al rovescio saluti Eliodoro
    1 punto
  39. Mah, a me sembra surreale l'interpretazione di questo signore. Perchè mai Omero, per indicare una nave, avrebbe dovuto scrivere "cavallo"? sarà anche vero che quello era il nome con cui era conosciuto un particolare tipo di imbarcazione, ma ancora più vero che tutti, leggendo "hippos", avrebbero pensato all'animale e non alla nave, e infatti così è stato per migliaia di anni. Considerando che l'episodio è più che fondamentale nella storia narrata (si fosse trattato di un fatto secondario, potrei anche capire), perché il poeta avrebbe dovuto usare un termine che si prestava a un così facile malinteso? petronius
    1 punto
  40. Buongiorno a tutti. Oggi vi sottopongo questa: un 60 grana 1798. Vorrei i vostri pareri sulla conservazione e vorrei vedere qualche vostro tondello del genere. Viene (sul Gigante) definito testa piccola ma si chiarisce anche che si tratta di conio decentrato verso il basso. Qualche dato tecnico e poi le immagini. Che vi pare? Grazie a chi contribuisce. Argento 833 peso di 13,76 (questo 13,79) C: treccia in rilievo D: FERDINAN.IVD.G.SICILIAR ET HIE.REX testa a destra e sotto P. R: HISPANIAR INFANS 1798 A. P. G.60
    1 punto
  41. Ringrazio tutti quelli che hanno risposto. Per me le risposte arrivate sono gia' un successo, visto la mia insufficiente esperienza e il rapporto prezzo/conservazione , sono gia' contento di non aver preso una fregatura (in effetti ho un po' rischiato). Per ora me la guardo e riguardo contento, consapevole che non è solo un tondino in metallo nobile, ma un pezzo di storia! Un giorno chissa', forse potro' anche migliorarla, ma per adesso sono molto felice. Grazie nuovamente a tutti.
    1 punto
  42. Ciao @Littore. Anche secondo il mio parere la moneta oggetto della discussione è autentica. Lo stato di conservazione non è male. In diversi punti si vede ancora il lustro di conio. Bordo sano, c'è solo quel colpetto al bordo a ore 10 del R/. Qualche punto nero di troppo, specialmente al D/, ma essendo in argento 600/1000 tali imperfezioni sono spesso presenti in questa tipologia.
    1 punto
  43. In realtà, anche nella moneta autentica - se la luce non la mette in evidenza - la "M" può sembrare un poco tagliata nel trattino vicino al bordo. Tuttavia, è comunque ben visibile la differenza con un "M" tagliata di un falso, come puoi vedere qua sotto. Quanto alla godronatura del C/, appare normalmente usurata coi dentelli appiattiti...
    1 punto
  44. Tempo fa ho postato il mio Elmetto, periziato, che presentava - anche se meno evidente - l'assottigliamento del bordo (soprattutto al R/). La moneta qui presentata è, a mio modesto parere, autentica poiché presenta tutte le caratteristiche salienti del modello originale. E' visibile perfettamente, ad es., il difetto del trattino orizzontale della "L" di ROMAGNOLI.
    1 punto
  45. Ciao @Littore, partendo dal presupposto che tutti gli elmetti buoni sono "comunque" decentrati, il che li rende facilmente riconoscibili da alcuni falsi, non é detto che il difetto che presenta il tondello in questione sia per forza indice di falsità assoluta. Anche perchè la parte non coniata si presenta nel solito posto di assottigliamento del bordo nell'elmetto. Chiaramente, e purtroppo, dalle foto, per ben fatte che siano, nessuna certezza. Ma posso dirti che lo stesso difetto, ovvero tondello non perfettamente coniato su parte del taglio, e relativo eccesso di conio (bava) sul lato opposto, mi é capitato di notarlo su diversi grandi moduli di monete originalissime. La prima volta che mi prese un colpo, tanti anni fa, fu su un 100 lire del 1912 in conservazione meravigliosa. La conservazione così alta e quel difetto, con tanto di porosità sulla parte del taglio non coniata, mi spinse a correre da Emilio (Tevere) per un consulto, serbando poche aspettative positive in merito. Mi tirò fuori una dozzina di pezzi certamente autentici con cui confrontare e tirai un sospiro di sollievo.
    1 punto
  46. Ho la Nac 21 e posso controllare una volta a casa. Sconcerta quello che viene ormai proposto ( vedi lotto 64 citato) : monete da ciotola dei falsi/ riproduzione in aste comunque di nome dalke quali normalmente uno si aspetterebbe un lavoro di cernita almeno minimale. Il prezzo di questi esemplari e' indicativo della strategia 'pur che si venda' ... il collezionista accorto vede tali esemplari lontano un miglio, ma il collezionista piu' alle prime armi ? Altri esemplari sono dei falsi molto piu sofisticati per i quali l'attenzione richiesta non e' banale . Ormai in certi settori - bronzi greci ed aurei romani ad esempio - sembra quasi di essere in un videogioco : spuntano tranelli, insidie, nemici ad ogni giro di pista (l'asta). il povero collezionista e' bersagliato - se poi osa lamentarsi spunta sempre subito qualcuno che prende le parti del commerciante, minimizza se la moneta è proprio ' indifendibile ( 'un errore capita a tutti - vero - ma mi sembra stiano diventando un po' troppi e un po' troppo spesso quedti errori) oppue se c'è un minimo di dubbio si attacca chi ha osato esprimere il 'dubbio con atteggiamenti che rasentano l'haters... come diceva una pubblicità: tempi duri per i troppo buoni ...
    1 punto
  47. ribadisco quindi la mia opinione caro @gigetto13 che la moneta da te postata sia un tremisse di Maurizio Tiberio di Costantinopoli.... avevo timori di scoprire un retro strano essendo da te postata qua... ma avevo frainteso, quindi vado tranquillo, soprattutto perché è nella norma il disegno, il tondello e lo sono le lettere (R che sembra a volte N) ecco qualche esemplare...potrai trovarne molti altri con stili più o meno raffinati, tuttavia sempre "ufficiali" ciao
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  48. 1 punto
  49. 1932 NAPOLI XIII ADUNATA NAZIONALE, oltre 40.000 alpini arrivati da tutta Italia sfileranno per le vie della citta. D/. Profilo dell'alpino, sopra tre aquile. R/. Visione moderna del Vesuvio Originale, bronzo - Aut. LANDI - Conio D.V.DIANO
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  50. Nella speranza di stimolare altri collezionisti condivido l'ultimo arrivo, un bel distintivo stampato della "Società cuochi e camerieri di Modena".
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