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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/31/17 in tutte le aree
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DE GREGE EPICURI La serata di martedì 12 dicembre al CCNM (Milano, via Terraggio 1) sarà veramente eccezionale: il nostro centro infatti compie i 60 anni dalla sua rifondazione post-bellica (1.1.1957). Una vita così lunga, nonostante tutte le difficoltà, e così proficua va celebrata come si deve! Ce ne parlerà Gianpietro Sanavia, già lungamente nostro socio ed ora associato al Circolo Patavino. Si vedranno documenti, foto di eventi, medaglie da noi coniate, insomma ricordi di tutto quel che è stato fatto, con una prospettiva verso quel che si farà. Non vogliamo essere imbalsamati, ma adeguarci ai nuovi tempi. Il nostro archivio è abbastanza ricco, anche se non quanto si vorrebbe: abbiamo qualche dubbio anche sui nomi dei primi presidenti. Ma qualche socio storico (leggi: Giancarlone ed altri) ci darà una mano. Però non si è voluto limitarsi al festeggiamento senza parlare di un tema numismatico. Abbiamo arruolato perciò un socio giovane e brillante (Antonio Rimoldi, cioè @anto R) che ci parlerà di un tema medievale mediolanense-pavese-veneziano: i denari carolingi CHRISTIANA RELIGIO col tempietto. Sarà un discorso sintetico, vista la densità della serata: verranno descritte soprattutto le emissioni di Ludovico il Pio (814-840), e in special modo, appunto, le monete delle zecche di Milano, Pavia e Venezia. Il rovescio col tempietto tetrastilo e la scritta CHRISTIANA RELIGIO riporta sull'altro lato una croce ed il nome del sovrano, e sarà presente nelle emissioni del Regnum Italicum fino al X secolo. Ma come distinguere la zecca emittente? Qui sta il busillis, e qui attendiamo che Antonio ci sciorini la sua scienza.6 punti
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Attenzione. Io ho chiesto direttamente alla zecca e hanno confermato che è solo una moneta colorata. Non ho MAI visto una foto reale della moneta col 1967, solo bozzetti all'epoca del l'emissione e poi mai più. Anche i bozzetti attuali sul sito della zecca non presentano il 1967. Acquisto regolarmente da un venditore olandese e non ha mai venduto alcuna moneta col 1967. A quello che risulta a ne questo progetto è stato abortito, anche perché sulla corona non è consentito aggiungere dettagli da parte delle singole zecche4 punti
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Confermo Filippo Maria Visconti. Le due lettere che vedi a lato del castello sono infatti una F e una M Qui un esempio https://www.sixbid.com/browse.html?auction=4249&category=116165&lot=35141193 punti
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Questa sera voglio raccontarvi quando il forum ricco di animosità, riempiva quotidianamente l'animo di tantissimi appassionati del nostro meraviglioso giardino affacciato sul mare.. Erano tempi dove non si riusciva a rispondere alle discussioni, da quante se ne aprivano quotidianamente,tutte le sezione raccontavano di un momento speciale, una sorta di boom da piattaforma numismatica, si cresceva, ci si ritrovava, e le giornate non vedevi l'ora finissero per arrivare alla sera e potersi leggere. Insomma un momento magico quando ti collegavi vedevi un numero impressionate di amici online, e scattava il desiderio di esserci e confrontarsi.. Questo preludio per accompagnare il tondello che vado a presentarvi, si perchè arrivò proprio in quegli anni, dove ogni giorno conoscevi gente nuova di ogni realtà peninsulare, amici che sono rimasti virtuali ma pur sempre grandissime persona che ancora sento e con cui condivido la passione. Un emblema per il periodo Borbonico Napoletano.. E per me momenti indimenticabili di forte emozioni.. - REGNO DELLE DUE SICILIE - Ferdinando II - 120 Grana - 1841 Testa Grossa - P.S. La luce continua ad esser preponderantemente Caravaggesca... Eros3 punti
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Spero che voi ragazzi sarà stare con noi e magari aggiungere prospettive di tua scelta. Prendo atto, per il divertimento (numismatica), al momento storico che ci ha dato la 1949j 50-pfennig che ha iniziato questa discussione...insieme con gli altri strumenti di pezzi di 50-pfennig 1949-datato, è stato il primo della denominazione prodotta dopo la guerra...Germania a quasi-zero...l'immagine della donna piantare la piantina di quercia era metafora nella vita reale, in tempo reale. Come molti di noi qui sanno già, questa moneta J-zecca è da Amburgo. Solo pochi anni prima, zecca di Amburgo era produrre monete che visualizzato svastiche. Cantieri navali della città stavano lanciando U-boot nel Elbe. Inglesi e americane le bombe cadevano sulla città, e sulle persone che vi vivevano... Nel 1949, tuttavia, questo 50-pfennig cadde nuovo di zecca della moneta-stampa in una città in pace... una città che lottano, per essere sicuri, ma una città in pace. Persone erano occupati piantatura dei semenzali del rovere. Monetina meraviglioso, questo 1949j 50-pfennig. Loquace, troppo! Ancora una volta, spero che voi ragazzi rimarrà con noi. v. ------------------------------------------------------------------ I hope you guys will stay with us, and maybe add perspectives of your own. I note, for (numismatic) fun, the historical moment that gave us the 1949j 50-pfennig that began this thread…together with the other 1949-dated 50-pfennig pieces, it was the first of the denomination produced after the war…Germany at near-zero…the image of the woman planting the oak seedling was metaphor in real-life, in real-time. As many of us here know already, this J-mint coin is from Hamburg. Only a few years earlier, Hamburg’s mint was producing coins that displayed swastikas. The city’s shipyards were launching U-boats into the Elbe. British and American bombs were falling on the city and on the people who lived there… In 1949, however, this 50-pfennig fell brand-new from the coin-press into a city at peace…a city struggling, to be sure, but a city at peace. People were busy planting oak seedlings. Wonderful little coin, this 1949j 50-pfennig. Talkative, too! Again, I hope you guys will stay with us. v.3 punti
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Ciao a tutti, Anche se non ne possiedo, per i falsi d'epoca ammetto di avere un debole... e se poi sono della serie Barbetti, e con il contrassegno di stato "decreto ministeriale...", non ho esitato... Lo stato di conservazione è modesto (fori da piegatura e macchie) , ma mi è piaciuta subito molto proprio per questo, segno tangibile che "ha viaggiato" parecchio (ingannandone tante di persone?) ed anche per la mancanza dell'annullo...domanda: ... segno che è rimasta "attiva" fino all'ultimo? Chissà se poi l'ultima persona che se l'è ritrovata in mano ha cercato di cambiarla con le nuove emissioni degli anni '50 (venendo così a conoscenza della sua falsità al momento del cambio e rimanendone "alleggerito"?), oppure l'avrà tenuta per ricordo. ignorandone assolutamente la falsità? Cosa ne pensate? Vi piace come falso? Li collezionate? L'avreste comprata? E perché? scusate il terzo grado, ma spero possa nascerne uno spunto di dialogo e perché no... anche un modo affascinante e curioso per viaggiare con l'immaginazione sulle traversie nascoste dietro il lungo viaggio di questa banconota falsa. fab2 punti
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Crete Sybrita Estimate: CHF 15'000.00 Stater (Silver, 10.98 g 11), c. 300. Youthful Dionysos, wearing long chiton and holding a thyrsos in his left hand, riding on panther leaping to left. Rev. Hermes, nude but for headband and cloak hanging over his shoulders, standing left, his right foot on a rock, leaning forward and tying the laces of the sandal on his right foot; to left, upright kerykeion. BMC 1. Franke/Marathki 117 var. Gulbenkian 569. Kraay/Hirmer 553. Le Rider p. 35, 266, pl. IX, 11 (this coin). Svoronos 6. Extremely rare. Of exceptional late classical style. Attractively toned. Some metal faults, otherwise, extremely fine. From the collection of C. Gillet, 1022, and from the Phaestus Region Hoard of 1953 (IGCH 152). The gods on this coin are perfect examples of the late classical artistic style of the later 4th century. Dionysos has perfect parallels from Greek painting, as on late Attic and Campanian Red Figure pots, and on the famous mosaic from the House of the Masks on Delos (LIMC III, sv. Dionysos 430-434). Hermes reflects a more sculptural tradition, and is probably the best representation we have of the famous Hermes tying his sandal by Lysippos, otherwise only known from later marble copies with extraneous supports (LIMC V, sv. Hermes, 958-960).2 punti
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Tra l'altro è proprio grazie alle informazioni fornite da Svetonio che siamo certi dell'identificazione della Casa di Augusto. In merito al rapporto fra Augusto, lo spazio pubblico e lo spazio privato, vorrei suggerire il bel saggio del compianto Augusto Fraschetti, Augusto, Roma-Bari 2013.2 punti
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Radiato imitativo dell'impero gallico. Una imitazione ibridata i cui probabili prototipi sono appunto Tetrico I (al dritto) e Vittorino (al rovescio: VIRTVS). La legende è assolutamente incoerente e degenerata, non di senso compiuto e con alcune lettere retrograde a testimoniare che la fabbricazione del conio è opera di maestranze illetterate e, visto lo stile, non particolarmente abili nell'arte incisoria. Pezzo interessante che rappresenta bene un periodo particolare della storia dell'impero romano. Date le dimensioni direi che il pezzo si colloca verso la fine dell'impero gallico, dopo il 270 d.C.2 punti
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Immagino stiamo parlando di monete medievali in argento. Se una moneta è molto circolata, consunta in entrambe le facce, possiamo accantonarla. Non ci può servire molto per questa l'indagine. Ovviamente sarebbe utile avere monete poco usurate. Ma i cambi erano piuttosto frequenti e di solito abbiamo monete che per quanto usurate presentano sempre parte dei rilievi nelle leggende e nelle figure che non sono consunti e qui possiamo considerare la profondità delle incisioni dei coni. In aiuto ci possono poi essere mancanze dovute a riempimenti di parti dei coni (non dimenticando però che venivano sicuramente spazzolati per ovviare a questi problemi) e soprattutto a fessurazioni e rotture che spesso vediamo in progressione.2 punti
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Salve a tutti! Continuando la mia "passeggiata letteraria" tra gli edifici di epoca augustea vorrei soffermarmi sul Tempio di Apollo Palatino e la contigua Biblioteca di Apollo, sperando che l'argomento possa interessarvi Per parlarne, seppur brevemente, credo sia però necessario prendere in considerazione l'ambiente circostante, al quale questi due edifici sono strettamente collegati. Dalla casa di Ottaviano a quella di Augusto Quando Ottaviano decise di andare ad abitare sul Palatino non lo fece solo perché quello era il luogo dove era nato, ma anche perché questa scelta aveva un grande valore simbolico. Il Palatino, infatti, era il luogo dove, secondo la leggenda, Romolo aveva fondato la città. Il messaggio era quindi chiaro: andando ad abitarvi, Ottaviano appariva idealmente come il fondatore di un nuovo scenario, una nuova Roma. Prima di trasferirvisi, sappiamo da Svetonio che abitò nella casa che era stata dell'oratore Gaio Licino Calvo, sopra le "scale degli orefici", nei pressi del Foro Romano; nel 42 a.C. acquistò quindi sul Palatino la casa di Quinto Ortensio Ortalo. La casa non era particolarmente lussuosa, ma Ottaviano la scelse per la sua posizione privilegiata: essa si trovava, infatti, proprio dirimpetto alla casa Romuli , reputata la dimora del primo re di Roma, e probabilmente nei pressi del Lupercale, la grotta dove i gemelli vennero allattati dalla Lupa. Pochi anni dopo, tra il 40 e il 36 a.C., Ottaviano acquistò e fece demolire alcune abitazioni vicine, dando inizio ad un ampliamento della sua dimora, trasformandone la struttura interna e migliorando inoltre la decorazione degli ambienti con lussuosi pavimenti in marmo e affreschi. Questa dimora non aveva confronti con le altre abitazioni dell'epoca, e poneva di fatto Ottaviano al di sopra degli altri aristocratici della Repubblica. I lavori di costruzione, però, si interruppero bruscamente a causa di un evento improvviso e straordinario: nel 36 a.C. un fulmine si abbatté su una parte della proprietà. Ottaviano interpretò questo avvenimento come un segno divino: Apollo, suo dio protettore, reclamava un posto accanto a lui, ed egli decise quindi di edificare un Tempio nel punto in cui il fulmine si era abbattuto. La struttura abitativa fu così radicalmente stravolta, venne smantellata e in parte interrata, e sfruttata come basamento su cui costruire quella che diventerà la Casa di Augusto. Ovidio descrive così il complesso augusteo: "Febo ne possiede una parte, l'altra fu assegnata a Vesta; Augusto in persona occupa quella che rimane"; possiamo quindi immaginare che il complesso era unitario ma tripartito. Dal testo La Roma di Augusto in 100 monumenti di Andrea Carandini sappiamo che la casa di Augusto sorgeva all'interno del santuario di Apollo: proprio accanto al podio del Tempio, infatti, si trova un nucleo di strutture riconducibili ad una casa privata (la domus privata Augusti). La monumentalità di questa abitazione era evidente soprattutto per via della facciata, che la faceva assomigliare ad un tempio: infatti, una scalinata conduceva alla domus, e alla base di essa si trovava un altare dedicato al Genius Augusti; in cima alla scalinata vi era il vestibolo entro cui si trovavano le statue dello stesso Genius e di Marte e Venere. Al centro del vestibolo si apriva la porta, inquadrata da trofei e sormontata da un frontone con iscrizione e con appesa la corona di quercia, simbolo del potere concesso ad Augusto dal Senato nel 27 a.C. L'eccezionalità di questa abitazione consisteva quindi non tanto nelle dimensioni o nel lusso, quanto proprio nel suo carattere sacrale. in immagine: affresco della Stanza delle Maschere1 punto
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Buonasera... sulla scia della discussione precedente colgo l'occasione per proporvi di analizzare questo 5 Cent 1895... I miei dubbi riguardano essenzialmente il fatto se possa considerarsi un rame lavato o di patina originale... e poi riguardo la conservazione Osservandola sembra non esserci usura... però non so se possa considerarsi un fdc... guardando altri esemplari in rete in fdc sembra abbiano una maggior freschezza del metallo.. forse quelle che ho visto erano lavate.. e mi davano una migliore impressione...però ripeto.. sulla mia tracce di usura non ne vedo... sarà forse la patina che la spegne un po a livello di lustro? Voi che dite? Purtroppo io col rame non vado tanto d'accordo.. ho fatto due tipi di foto una con luce naturale una con luce artificiale che meglio evidenzia i rilievi1 punto
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Boh... forse sono veramente una "mosca bianca" ma... Il primo costa "solo" 265€, è molto più usurato del secondo e ha delle parti con la patina staccata. Il secondo, a parte il piccolo buco, si presenta molto meglio, migliori dettagli, e costo pari ad 1/5 dell'altro. E' vero che c'è un probabile inizio di cancro del bronzo... Ma io prenderei il secondo senza pensarci un attimo. Altre alternative al primo, sempre su ebay... Per "soli" 400€ oppure... Questo per 963€. Resto dell'idea... quello di 10 anni fa è meglio e costa 1/20 dell'ultimo!!! Ciao! TWF P.S. Ho letto solo ora quello che scrive @O'trebla (mi hai anticipato di poco), pare che le mosche bianche siano almeno un paio! :-)1 punto
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Il secondo sesterzio secondo me non è brutto, anzi è piuttosto affascinante, pagato poco, per quanto riguarda il buco, be' avrete visto anche voi centinaia di monete romane che hanno subito quel trattamento..ma l altro quasi liscio a quella cifra è improponibile.1 punto
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Rivista arrivata un pò di giorni fa, ma tra un impegno e l'altro non sono riuscito ancora a leggerla, unica deroga è stato l'artico a pag. 29 su un inedita moneta di Filippo III. A tal proposito credo che con questo articolo si sia trovata una moneta che fino ad oggi non era mai stata catalogata, forse anche oerche tutti si aspettavano una moneta con il volto di Filippo III, invece ci si trova davanti ad una moneta coniata sicuramente da Filippo III, ma con le impronte di Filippo II e solo con l'acume di chi segue con attenzione la monetazione Sarda ha potuto vedere la particolarità che questa moneta nasconde. Nell'articolo oltre alla moneta editata in asta, si trova la foto di un altra moneta che presenta le stesse caratteristiche di quella precedente, su questa moneta però la ribattitura ha cancellato le impronte di quella sottostante e quindi è molto difficile riuscire a capire di chi sono le impronte precedenti. Un mio personale parere è quello che questa moneta sia sempre un 8 reali di Filippo II sul quale si è ribatutta l'impronta da 10 reali per la Sardegna, sempre di Filippo II. quello che mi fa pensare al fatto che sia una moneta da 8 reali di Filippo II è che essendo il secondo conio più piccolo la parte superiore delle vecchie impronte è ancora visibile, infatte ho evidenziato con le linee rosse i due punti affianco alla corona e la foglia che fa parte della corona, propio come le monete di Filippo II da 8 reali. da questa immagine sotto, si vede bene come ai lati della corona siano presenti due piccoli segni ai lati della corona, propio come nell'immagine sopra, e come al centro della corona appaia una specie di foglia, e la (P) di Filippo sia molto vicina alla corona ed al punto. Questo mi fa pensare che la seconda moneta pubblicata nell'articolo sia una moneta da 8 reali di Filippo II, ribattuta a Cagliari con le impronte dello stesso dal valore di 10 reali per la Sardegna. Mentre invece è molto chiaro che la prima foto dell'articolo sia una moneta di Filippo III sul quale si sono apposte le nuove impronte da 10 reali di Filippo II. Il mio personale parere è che in Spagnia sotto Filippo III siano state rastrellate monete da portare in Sardegna per essere riconiate come pezzi da 10 reali, a noi poi sono giunti questi due pezzi che secondo me sono stati coniati entrambi sotto Filippo III, ma una con le vecchie impronte di Filippo II e una con le vecchie impronte di Filippo III. I miei complimenti vanno agli autori dell'articolo e a chi ha scoperto la moneta.1 punto
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Ciao bella banconota, sicuro che sia falsa? Nel corso degli anni non ho mai incontrato una Stringher Accame dei primi del '900 contraffatta, mentre me ne sono capitate parecchie del tipo senza matrice emesse dagli anni '30 in poi. Li collezionavo ed al momento ne posseggo solo qualcuna, a dire il vero non mi hanno mai catturato completamente, li reputo molto interessanti questo si, ma se non mi "ammaliano" non mi ci appassiono. Una volta che le 50 lire matrici sono state stampate sino al 1936, non possiamo dare per scontato che è stata prodotta nel primo decennio del 1900, stando al decreto si, ma negli anni '20/30 i falsari potrebbero aver preso a modello qualsiasi biglietto che si trovava già in circolazione. Ai contraffattori interessa ottenere solo un ottimo effetto d'insieme, la banconota doveva essere visivamente e velocemente accettata per buona, firme, numerazioni e decreti non erano importanti. Come è arrivata sino a noi? Magari qualcuno che non ha voluto rischiare ed ha interrotto la ruota non reinserendola in circolo. Tutto sta a sapere quando questa ruota si è interrotta. Centodieci anni fa 50 lire era un medio/grosso valore, nel dicembre del 1951 (data ultima per il cambio) era una cifra molto modesta. Praticamente ti potevano dare in cambio dieci pezzi da 5 lire in alluminio, il tipo delfino è uscito proprio quell'anno, non ne valeva la pena.... e forse è stata messa da parte per ricordo. L'anno successivo o buona o falsa era ormai la stessa cosa.1 punto
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Se facciamo rientrare il tutto in una variante (o secondo conio), dobbiamo prendere come punto di partenza il grado di rarità (R) che per questi due millesimi (1861 e 1862) della zecca di Napoli viene loro assegnato dai cataloghi. Quindi sono anch'essi, perlomeno, di grado R: se siano di una rarità superiore, dipende da quale rapporto intercorre fra le due varianti. Supponiamo che si incontri un "N grande" ogni 10 o 20 "N", allora possiamo parlare di R2... Ma questo lo possono stabilire solo coloro che vedono passare nelle loro mani (o che seguono più aste possibili) molti esemplari di questi 2 centesimi. Se dovessi stare ai miei 6 pezzi equamente divisi, potrei dire solo che hanno il medesimo grado di rarità. Ecco perché, sottolineavo, sarebbe opportuno che i vari compilatori di cataloghi rivedessero l'intera questione inerente i 2 centesimi "N grande" e sarebbe interessante sapere da dove trae origine la storia sul punzone utilizzato prendendolo dal 5 centesimi, anche perché, se si confronta la "N" del 5 centesimi con quella del 2 "N grande", il sospetto che si tratti di una "leggenda metropolitana" affiora prepotentemente... e se si trattasse semplicemente di una "variante" di conio (un 2° conio)?1 punto
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Si..anche perché è prevista una menzione speciale per TUTTI i partecipanti. Si tratta di una piccola soddisfazione che non guasta mai. Giusto per premiare il lavoro di coloro che con passione scrivono di argomenti numismatici.1 punto
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buongiorno a voi del forum e scusa Rocco per il ritardo ora ti posto il rovescio comunque questa non è una piastra in mio possesso è mi devo decidere se comprarla perchè anche se le piastre di ferdinando sono le mie preferite collezionando le varianti entri in un mondo infinito tra cui tante sono conosciute è riportate sui cataloghi altre li sto conoscendo ora e chissà quanto ne usciranno fuori.Comunque Rocco secondo un mio parere personale fra tutte queste varianti sulle piastre di ferdinando c'è ne sono tante fatte volontariamente.1 punto
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Visto che ho tempo e voi postate belle monete... Ne posto una anche qui, a mio avviso straordinaria per conservazione! Come al solito, NON E' (+) MIA e NON E' IN VENDITA1 punto
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L'incisore è Manetti Dante a dx del fascio il monogramma potrebbe essere GF o CF o OF la scheda: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME61N/1751 punto
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Sesino/Quattrino di Piacenza con San Antonino. Tipo anonimo, periodo papale. Ciao Mario1 punto
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Isole Comore: Celacanto, il fossile vivente! ------------------------------------------------------ Comoros Islands: Coelacanth, the living fossil! v.1 punto
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Buongiorno Fabrizio, sinceramente ho letto solo ora i post finali dell'altra discussione.....e ti do conferma che ci riferivamo al fascione fdc66 dell'asta appena conclusa1 punto
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Il mio è un parere positivo. Il D/ è perfettamente leggibile e nell'insieme piacevole da guardare. Peccato per la terribile schiacciatura che ha appiattito e fessurato il bordo scodellato. Ovviamente è un denaro e non un "ducato".1 punto
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In ordine: va richiesta in un lasso di tempo che è molto discrezionale...una volta si parlava di sei mesi, ultimamente cercano di farlo apparire come contestuale all'importazione...un altro dei pasticci all'italiana. Consiglio mio: chiedila subito appena la moneta arriva in dogana o a casa..... Per i privati funziona come per i commercianti fa fede la fattura e/o evidenza di acquisto e la prova di pagamento. Esenta dalla richiesta al Sue del permesso di esportazione ma non dall'obbligo di comunicare allo stesso l'uscita del bene per permettere allo stato di esercitare , eventualmente, la prelazione all'acquisto che gli spetta sempre1 punto
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Grazie per l'oggettiva conferma. Come avevo accennato, l'impressione che avevo dalla foto era proprio quella, confrontando la brillantezza davvero molto accesa di tutto il rilievo adiacente quei piccoli segni: In caso di usura, o comunque di metallo "toccato", la brillantezza del metallo non sarebbe stata ne così spiccata, e così omogenea in tutto il rilievo, manifestandosi con delle zone di colore più scuro.1 punto
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Ciao @pier67...a prima vista, un radiato imitativo. Tetrico o Vittorino..con la Fides..forse.. Saluti Eliodoro1 punto
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Esprimere le proprie sensazioni scrivendo, anche se l'argomento è complesso, è già un atto meritevole e quindi vi ringrazio tutti per la partecipazione. Antonio è oramai "scafato" e mi piace credere che ciò sia dovuto anche un poco per merito mio. La moneta è R4 e solamente Serafini la registra con due esemplari presenti nel Medagliere Vaticano. Nella Lista Pegolotti (1290) è censita come "provigiani fatti in Roma nel 1280 a once 2 denari 8" (nel riferimento al 1285 compaiono due bisanti nei quarti della croce) serie che Finetti riconosce nel tipo con ancora il pettine racchiuso nel cerchio interno (nei gruppi Caprignano successivi il pettine interseca la leggenda) e croce senza segni. L'epigrafia del dritto con riferimento POPULUS è la discriminante principale (bravo Elio). Detto questo (in sintesi), la vera sorpresa è che la moneta è un falso d'epoca. Inizialmente sono rimasto deluso ma poi riflettendo posso dire che anche così la moneta è valida e mi permetterà di elaborare informazioni importanti . Un caro saluto a tutti1 punto
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raccoglio55 mi sembra un duca di discendenza proprio un sangue bleu,personaggio ben azzeccato potrebbe fare una fiction ed avere grande successo.1 punto
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Francamente, non l'avrei presa. premesso che sto visionando la foto dal portatile "tuttofare" superULTRAeconomico, con schermo completamente starato , la tonalità del giallo non mi piace proprio (impressione che continuo ad avere anche da smartphone [iphone 6plus]) - il bordo non è dei migliori - penalizzanti all'appeal i graffi sulla prua della nave - vedo "qualcosa" di non positivo vicino la L di Lire... (spero un effetto della foto) Non so quanto tu l'abbia pagata (alla fine, è l'unica vera cosa che conta e che ci permette di essere soddisfatti o no del pezzo acquisito), ma se cerchi la qualità, mi sento di appoggiare il parere di @Monetaio, anche se io dalle foto uno Spl/qFdC (magari un po tirato DALLE FOTO) sarei propenso a vedercelo1 punto
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1931 GENOVA XII ADUNATA Incontro degli Alpini con i marinai a bordo delle navi Giulio Cesare e Biancamano, sfilata di 20.000 Alpini sotto una pioggia di fiori, con in testa Grandi, Balbo e Cavallero. Bronzo originale, aut. E. BARONI - Conio S. JOHNSON Milano1 punto
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Buongiorno e buona domenica amici del forum! Approfitto di queso uggioso inizio di giornata che mi vede bloccato in un letto (alla mia età anagrafica dovrei aggiungere un paio di zeri..) per mostrarvi il mio ultimo acquisto: si tratta di un bronzetto provinciale, un "rottame" se vogliamo usare un termine che non mi piace molto, coniato a Marcianopoli, in Tracia, sotto Elagabalo. La moneta non è in alta conservazione, tutt' altro, ma i bronzi provinciali mi piacciono vissuti (e poi, purtroppo, bisogna anche fare i conti col portafogli..). Il motivo che mi ha spinto all' acquisto è il rovescio, curioso, in cui troviamo rappresentato Telesforo. Ma chi era costui? "Telesforo (in greco antico Τελεσφόρος Telesphòros, "che porta alla realizzazione") era figlio di Asclepio e dio della convalescenza. Spesso accompagnato da sua sorella, Igea, era rappresentato con il capo coperto da un cappuccio o berretto frigio. Il suo culto è probabilmente nato intorno all'anno 100 nell'area di Pergamo (a lui è infatti dedicato un tempio nell'Asklepion di Pergamo), come parte del grande culto di Asclepio presente nella zona. La sua popolarità è aumentata nel secondo secolo: le sue rappresentazioni si trovano principalmente in Anatolia e nelle regioni nei pressi del Danubio." Fonte: wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Telesforo_(divinità) Statuetta di Telesforo; fonte: wikipedia Veniamo ora alla moneta: coniata a Marcianopoli tra il 218 e il 222 (Moushmov, Ancient Coins of the Balkan Peninsula, n. 652), pesa 2,84 g e misura 17 mm circa. Al D/ AVT K M AVR ANTWNEINOC; testa laureata a destra. Al R/ MARKIANOPOLITWN; Telesforo. Le foto: Spero che questo pezzo possa incuriosire ed interessare anche voi. Quella provinciale non è assolutamente la mia monetazione, quindi qualunque intervento, specie se volto ad approfondire il tema, è ben accetto. E che Telesforo, dio della convalescenza, mi faccia compagnia Buona domenica! ps: il pezzo è ovviamente di lecita provenienza, ringrazio @Tinia Numismatica1 punto
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Per me è buono, è troppo bello per essere falso, la sigla dell'incisore e la posizione del punto sono giuste, persino il 7 lievemente inclinato. Stiamo parlando di moneta da 1 centesimo i falsari non potevano dedicare troppe attenzioni per un ricavo così modesto. Ma magari mi sbaglio attendiamo pareri più autorevoli. Buonaserata Italo1 punto
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Mappa della Georgia su questo quarto di dollaro USA del 1999. Spicca la centro dei confini della nazione la pesca Bell, vanto di questo stato. Se ne parla addirittura in una puntata di Star Trek, una cassetta di queste pesche è portata a bordo dell'USS Enterprise e messa in criostasi, così sarebbero rimaste fresche come nel giorno in cui son state colte1 punto
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Grazie @clairdelunedel bellissimo e interessante post , al quale vorrei solo aggiungere la testimonianza di Svetonio circa gli arredi della Casa come erano al tempo dello storico : "Le suppellettili e l' arredamento erano semplicissimi , come si può vedere dai letti e dai tavoli rimasti ancora oggi , la maggior parte dei quali a stento appartengono ad una eleganza privata . Dicono che dormisse su un letto con modeste coperte" E ancora Svetonio a seguito di un incendio che distrusse in gran parte la Casa di Augusto , a dimostrazione di quanto il popolo romano lo amasse così tanto , che : "Quando si dovette ricostruire la casa di Augusto del Palatino , che era stata distrutta da un incendio, i veterani , le decurie , le tribu' ed anche gli uomini di tutte le classi sociali , gli donarono somme di denaro in proporzione a quanto ciascuno poteva ; Augusto però passò sopra ai vari gruzzoli di monete e prese da ciascuno al massimo un denario"1 punto
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Il Tempio di Apollo Quando, come abbiamo visto, nel 36 a.C. un fulmine cadde su una parte della casa di Ottaviano, questi era tornato da pochi mesi a Roma dopo aver sconfitto Sesto Pompeo nella battaglia di Nauloco. Devoto ad Apollo, Ottaviano intendeva celebrare la vittoria costruendo un tempio, quando con questo segno eccezionale il dio manifestò la volontà di risiedere in quel luogo. Così iniziò la costruzione del Tempio di Apollo e dell'area che lo circondava (area Apollinis), ed il Tempio venne dedicato il 9 ottobre del 28 a.C. A rendere particolarmente prezioso l'edificio non erano solo i materiali utilizzati (come ad esempio l'avorio per i battenti della porta), ma anche la presenza di opere d'arte greche: statue in marmo di Paros di Apollo e Diana, risalenti al VI secolo a.C., decoravano il frontone del Tempio, mentre nella cella vi era un gruppo statuario composto da Apollo al centro (opera, si pensa, dello scultore Skopas), e ai lati dalla madre e la sorella del dio, Latona e Diana. L'area Apollinis era il vasto spazio di santuario antistante il Tempio, una piazza porticata cinta da un colonnato di ordine dorico in marmo giallo di Numidia e marmo rosato di Portasanta. Alternate alle colonne vi erano 50 statue rappresentanti le Danaidi, ognuna delle quali era fronteggiata dalla statua di un cavaliere, così come narrava il mito (le 50 figlie di Danao sposate ai 50 figli di Egitto). Davanti al Tempio vi era infine un altare affiancato dalle sculture della Mandria di Mirone. Il riferimento all'Egitto non poteva non ricordare la sconfitta di Antonio e Cleopatra nella battaglia di Azio del 31 a.C.; l'area dedicata ad Apollo, quindi, aveva un grande valore simbolico, oltre che artistico, e celebrava l'unico vincitore delle guerre civili da poco concluse. La Biblioteca di Apollo Questa Biblioteca si apriva sul Portico delle Danaidi, ed era la seconda biblioteca pubblica di Roma: sempre dal testo di Andrea Carandini scopriamo che era costituita da una spaziosa sala absidata decorata da uno o più ordini di colonne, con pareti e pavimento rivestiti di marmi colorati e decorata con arredi preziosi e statue. Sul fondo della sala, un'edicola ospitava una statua di Apollo con le fattezze di Augusto, mentre lungo le altre pareti, tutt'intorno, si ergevano colonne tra cui si aprivano delle nicchie, probabilmente per gli armadi contenenti le opere dei massimi autori dell'antichità, divise in una sezione greca e una latina. Ad aiutare nelle loro ricerche intellettuali e studiosi che vi si recavano vi erano degli schiavi e liberti, guidati dal direttore della Biblioteca, che all'epoca di Augusto era Gaio Giulio Igino, un liberto di origine ispanica. La Biblioteca di Apollo era anche il luogo in cui si riuniva il Senato, e da alcune caratteristiche (come ad esempio i gradoni all'interno della sala, destinati ai seggi dei senatori) possiamo intuire che Augusto l'aveva probabilmente progettata per svolgere entrambe le funzioni. Questo trasferimento delle istituzioni nel suo palazzo non era dovuto solo a motivi di comodità, ma mirava a svuotare di senso i luoghi tradizionali della politica, associando pian piano la casa di Augusto alla sede effettiva del potere. fonte: "La Roma di Augusto in 100 monumenti", di Andrea Carandini immagine: Wikipedia altri testi sull'argomento (entrambi di A. Carandini): "La casa di Augusto. Dai Lupercalia al Natale" "Le case del potere nell'antica Roma" Grazie per aver letto fin qui! Attendo sempre con piacere, se vorrete, vostre considerazioni o correzioni Buona giornata!1 punto
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Buongiorno e ben trovato, credo che fare un prezzo "un tanto al chilo" per le monete non sia propriamente il massimo! In generale comunque posso dirle che in rete si trovano offerte di questo tipo soprattutto per la Repubblica e Regno d'Italia (dove la prevalenza delle monete è su V.E. III) che rimangono all'incirca sulle cifre da lei indicate. La maggior parte delle volte, se non la totalità, si tratta già di monete selezionate e visionate più volte e quindi difficilmente ci si trova qualcosa di interessante. Io stesso ho acquistato un grosso lotto, circa 15Kg, con l'intento di metterci al lavoro mio figlio (7 anni) in modo da coinvolgerlo nella ricerca di un qualche "tesoro" ed avvicinarlo a questa malattia che è la numismatica. Cordialmente, Massimo.1 punto
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1929 ADUNATA ALLA CITTA' DI CONTRIN, dopo l'ADUNATA NAZIONALE DI ROMA del mese di aprile, è stata fatta questa ma REGIONALE, l'importanza di questa BELLA medaglia è che la incisa GIUSEPPE ROMAGNOLI, lavorò all'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato dal 1909 al 1954 e diresse anche la Scuola della Medaglia in Roma. Realizzò molti modelli di monete del Regno d'Italia, dell'Impero Etiopico, dell'Albania, della Somaglia e della Repubblica Italiana. Originale, bronzo - Autore GIUSEPPE ROMAGNOLI1 punto
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Anch'io l'avrei comprata ad occhi chiusi, complimenti per la bella moneta e per il prezzo a cui l'hai comprata, autentica anche per me.1 punto
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Ciao @nikita_, la moneta a mio parere è autentica, quell'ossidazione è comune sugli argenti borbonici, ne ho viste di analoghe. Il R/ a me pare ancora gradevole, quindi direi che per 20 euro è un acquisto di cui non ti pentirai: queste monete in alta conservazione costano un mezzo capitale.1 punto
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Salute la moneta,secondo me ,è autentica.Ritengo sia quella catalogata dal Gigante con una sola R di rarità. Se hai fatto bene ad acquistarla?Dipende se l'hai acquistata per rivenderla o se l'hai acquistata per inserirla nella tua collezione.Nel secondo caso bisognerebbe vedere in che conservazione sono le altre monete della tua collezione,se "stona" o meno Salutoni odjob1 punto
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Buonasera @nikita_, a me sembra autentica. Molto vissuta....tanto da far scomparire parte del decoro nel contorno. Dovrebbe essere la variante orecchio scoperto..... Aspettiamo gli altri pareri. Saluti e complimenti per l'acquisto.1 punto
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Questo è un tondello che ho inseguito per una vita.. Una vita dedicata alle passioni, alla ricerca, all'arte e a tutte le sue forme espressive. Un periodo dove la zecca Palermitana ha offerto straordinari nominali, per raffinatezza stilistica e incisoria, dove la simbologia e i suoi messaggi riuscirono a parlare con tutti.. Questa tipologia per coloro che non la conoscono e davvero ardua da reperire, se poi ci mettiamo anche la conservazione che arriva abitualmente a malapena a far intravedere sia l'aquila al dritto, che il valore nominale al verso, immaginiamo cosa possa riservarci un tondello come questo di ben 31 grammi in rame... Vagai per diversi lustri, ma alla fine ti incrociai, volli come l'Alfieri, e mi inchinai alla tua dolce visione.. Eros - Palermo Ferdinando III 10 Grani 1801 -1 punto
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1926 CONVEGNO CONGRESSO RIFUGIO CONTRIN Il rifugio CONTRIN ai piedi della Marmolada, a oltre 2000 metri di quota, e il luogo di svolgimento del Convegno Congresso come citato nella medaglia si ebbe al CONTRIN PASSO DELLA SENTINELLA S. CANDIDO. Simile all'originale, ma copia, difficilissimo trovare le medaglie originali delle prime adunate, sono molto rare.1 punto
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