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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/08/17 in tutte le aree
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Il C/ è liscio. Direi che è giunto il momento di definire la moneta. Tutti avete notato che manca il segno di zecca. E' questa la caratteristica che lo porta ad essere una variante considerata dall'Attardi R4 che nella valutazione segnala l'assenza del FDC. Non conosco passaggi d'asta (se qualcuno li conosce, ben venga ad informarci), si tratta certamente d'un esemplare di difficile reperimento e sempre più o meno circolato. La storia che nasconde (e che io non conosco e posso solo supporre) è sicuramente più interessante. Possiamo mettere insieme le notizie riportate dai tre cataloghi (Gigante, Montenegro, Attardi) e fare delle ipotesi. Siamo nei primissimi anni dell'annessione del Reame al Regno di Sardegna. La zecca di Napoli (non c'è la "N", ma è questa la zecca della monetina) è in pieno riassestamento passando dalla coniazione dei Tornesi borbonici (parliamo solo del rame) a quella dei Centesimi savoiardi. Nel 1861, dovendo coniare i 5 centesimi (Palanca o Soldo) - non avendo a disposizione ancora le incisioni del Ferraris - le maestranze locali s'ingegnano a produrne con l'effigie del re V.E.II copiata alla bell'e meglio dando origine al "testa tozza" (NC), moneta che Cavedoni stima essere dalle 20 alle 30 volte più difficile da reperire rispetto al modello (sempre del 1861) del Ferraris. Ma non basta: abbiamo anche variante col D/ uguale al R/, dove il D/ porta l'impronta in incuso ed in posizione invertita (R2) e quella col R/ che presenta l'asse spostato di 255° (R2). Col Centesimo del 1861 (R) e del 1862 (NC) [coniate entrambe nel 1862], la zecca napoletana ha iniziato a batterne col millesimo 1861, poi ad un certo punto è passata a coniarne col millesimo successivo e a ribatterne molti con data già impressa del 1861 col "2" sopra l' "1" (NC). Anche del Centesimo napoletano esiste una variante senza il segno di zecca (R3). Ma è il 2 Centesimi che riporta il maggior numero di varianti. Abbiamo il tipo "standard" del 1862 (R) coniato assieme a quello con millesimo precedente (R); quello che il Montenegro definisce "N grande" (R5) [anch'esso coniato col "gemello" del 1861 (R4)] per il quale fu utilizzato il punzone del 5 Centesimi (la "N" misura 1,4 mm. contro gli 1,1 mm.); anche qui, come per il Centesimo, col D/ uguale al R/, dove il D/ porta l'impronta in incuso ed in posizione invertita (R2) ed infine, la variante dell'esemplare che vi ho postato, privo del segno di zecca. A parte il tipo col R/ uguale al D/, che più che di "variante" dobbiamo parlare di "errore", sarebbe interessante capire quale è stata la sequenza di conio: - "senza N" (hanno iniziato a coniare senza punzone) > "N grande" (in attesa del punzone corretto o hanno sbagliato ad inserirlo) > "N"; - "N" > "N grande" (s'è rotto il punzone normale) > "senza N" (s'è rotto anche il secondo punzone); - ecc. (il dibattito è aperto: ognuno può provare la propria combinazione che abbia una logica). Ultima considerazione (a proposito di bordi e contorni), i 2 centesimi 1861, 1862 e 1867 furono coniati in tre zecche diverse: Milano, Napoli e Torino. I tondelli di Milano sono di 1a, quelli di Torino di 2a e quelli di Napoli di 3a classe (Gigante)...5 punti
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Zecca di Milano, trillina in mistura, battuta sotto Filippo II re di Spagna e Duca di Milano (1556 - 1598), M.I.R.,333. - Ciao Borgho4 punti
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4 punti
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È un po' scassata, ma cosa ne dite? Da proprio l'impressione di una coniatura in stato di emergenza. Diam. 28 mm peso 12,44 gr. per ora grazie Italo3 punti
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Grazie per le informazioni ma il peso non è stato fatto con una bilancia elettronica ma con una da cucina quindi non è preciso . Non essendo io in possesso della moneta ma un mio amico al prima possibile cercherò di effettuare foto migliori e vedrò di effettuare una pesatura molto più precisa3 punti
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Avete toccato molti aspetti delle monete veneziane. Mi trovo pienamente d'accordo con il fatto che si colleziona le veneziane per la storia e che l'arte è nascosta nelle pieghe dell'evoluzione stilistica. Basta riprendere in mano il bell'articolo di @417sonia sui ducati e zecchini per poter apprezzare i cambiamenti su questa tipologia. Le oselle sfuggono alla logica della costanza dei tipi proprio per le loro particolarità di essere un dono del doge e per nostra fortuna, dopo le prime oselle piuttosto monotone, ogni doge voleva trasmettere un proprio messaggio tramite il loro disegno. Ma mi premeva far capire e far vedere a chi non conosce la monetazione veneziana che qualche piccolo capolavoro numismatico si nasconde nella monotonia. Nel prossimo post farò un esempio... Arka3 punti
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2 punti
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mi sa che sono io che sono talebano allora, il medaglione, fosse stato mio, non lo avrei toccato (tollero comunque il restauro conservativo, inteso diciamo come cura per il cancro del bronzo, ma non per estetica). Ragiono cosi: mi piace la moneta così come mi è giunta attraverso i secoli? la compro. Non mi piace perchè attraversando i secoli si è rovinata, storta, consumata, ecc. non la prendo. Io se mi capita compro anche monete molto rovinate, chiaramente il prezzo deve essere di conseguenza, ma onestamente non mi sognerei di ritoccarla per un mio sfizio estetico. Comunque è solo il mio modo di pensare, ognuno è padrone di quel che ha e libero di rifare/restaurare le sue monete.2 punti
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Questo viennese è meno raro dell'altro, ma trovarne!! meno raro.....ma non corrente! il mio :2 punti
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Ciao, non penso che centra il valore che da il commerciante, poiché e tutto soggettivo, se a uno piace questo sesterzio cosi com'è a 2.000 euro, padronissimo di comprarlo. ma se il commerciante aggiunge che ha subìto degli interventi, magari chi lo compra si sente più garantito. Anche perché i 2.000 euro gli vale. Un bel flan, un ottimo rovescio (anche se ripatinato ) , il dritto e quello che è . Altrimenti sarebbe costato , ad 4 a 5 mila euro. Infine scrivere che ........"Scusate, ma io questa catastrofe proprio non la vedo" .....ti allego una foto del D. con alcuni dettagli ricoperti da ripatinazione. Disastro no ......ma2 punti
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Sono passati 6 mesi e sono riuscito a prenderne altre 4, alcune su consiglio di @Poemenius....così piano piano si forma una collezione2 punti
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magari aggiungendo qualche parola e un " per favore " ... non stai interloquendo con un motore di ricerca....2 punti
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Non sono Serenissimo ma vivo e appartengo alle terre che la videro come protagonista per molti secoli. Le monete veneziane secondo me si possono " serenamente " definire brutte. Nel senso di essere ripetitive, monotone nei soggetti e raffigurazioni. Ciò riguarda tutte le serie, dai grossi e soldini medievali, ai ducati e zecchini d'oro, ai grandi e piccoli moduli del 6-700'. Detto ciò le rispetto ed anzi ammiro sempre volentieri, troppa e tanta gloriosa storia raccontano e mi sento troppo legato ad esse per non ammirarle. D'altronde la moneta di Venezia ha un certo seguito non solo fortunatamente in Italia ma in molti altri paesi di lingua tedesca o che si affacciano sul Mediterraneo. Pure oltre oceano hanno estimatori. Ciò per me significa che al di là dei meriti artistici numismatici la città lagunare gode di un grande amore e stima che si riflette sui tondelli ben dopo la fine fisica del suo dominio storico. Discorso diverso per le oselle : infinite volte sono bellissime, con rappresentazioni tra le più varie di ottimo livello artistico. Saluti.2 punti
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Anche in questo monetone portoghese del 1996 da 200 escudos è riportata la mappa dell'isola di Taiwan (Formosa) La data 1582 è riferita l primo soggiorno sull'isola di marinai portoghesi in seguito ad un naufragio.2 punti
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Questo è il quattrino di Alessandro VII Questo invece @DARECTASAPERE è il mezzo bolognino del 1676. Mi scuso per le foto scadenti ma anche le monete non è che sono messe meglio ma per due monete più uniche che fare mi accontento ?2 punti
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Più che l'invasione islamica che alcuni in questa discussione temono, la proposta inglese ha radici in un ben più profondo cambiamento culturale. Da quest'anno la maggior parte della popolazione britannica non è religiosa, ossia nè cristiana, ne islamica, ne buddista, ne qualsiasi altra cosa, ma Atea od Agnostica. https://blog.uaar.it/2017/09/20/adesso-quando-credenti-smettono-essere-maggioranza/ Personalmente il cambiamento di sigle mi lascia indifferente. E' una mera questione di convenzioni. Più che altro non imporrei il cambiamento in maniera forzata, cosa che farebbe incavolare la componente cristiana della popolazione, così come ha giustamente infastidito diversi componenti del forum, ma rendere opzionali le scelte. Si tenga conto che la dizione britannica è molto più cristianocentrica, in quanto l'avanti cristo è tradotto con Before Christ (stesso significato dell'italiano), ma il dopo Cristo con A.D. acronimo di Anno Domini, ossia anno del signore, con una connotazione religiosa molto maggiore del nostro dopo cristo. Io appartengo alla componente non religiosa degli italiani. Della convenzione in uso per l'avanti e il dopo cristo non mi importa particolarmente, anche se preferirei, per semplicità, che le cose rimangano fondamentalmente come sono. Mi limiterei a consentire, a chi lo desidera, di utilizzare termini diversi dal prima e dopo di cristo (se proprio lo si desidera).2 punti
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Ciao Giovanni, se poi si considera anche la bocca e l' occhio il danno e' ancora piu' rilevante....Tu da pulitore potrai confermarmi che l' occhio e la bocca sono le parti piu' difficili da trattare e che un errato intervento ne stravolge totalmente il ritratto modificandone anche l' espressione. Purtroppo la persona che ha fatto questo non era tanto abile ed esperto. Concordo in toto il post 28 di @Alberto Varesi ognuno deve essere cosciente in prima persona dei propri acquisti e capire il confine oltre il quale non intende spingersi.2 punti
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Ho riflettuto ancora ( la notte porta consiglio :)) la mia reazione principale è stata dovuta alla passione sconfinata che ho per i libri e l'editoria che mi ha fatto reagire d'istinto. Siamo fatti anche di cuore, non solo di cervello - e questo nel be e nel male - . Non voglio pero' che per questo ne abbia a soffrire il Forum che stimo e cui tengo molto. Mi sono accorto che - anche se involontariamente - le mie parole potevano essere equivocate. Continuo a creere fermamente in quanto ho affermato. Mi interessa però relativamente che qualcuno mi dia o meno ragione mentre mi preme molto di piu' che non vada a detrimento del Forum. Essendomi accorto di questo rischio preferisco fare un piccolo passo indietro e chiedere all'ottimo Petronius di cancellare tutti i miei post se possibile e ristabilire lo status ante mio intervento iniziale . Per me il caso è chiuso e mi scuso con Incuso, il cui impegno nei Quadrrni apprezzo moltissimo, per l'impulsivo accenno ad una vicenda chiusa e gia' definita. grazie a tutti.2 punti
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A sinistra, per confronto, è di Taiwan 1955 1-chiao (10 cents), già pubblicato da miza (n. 67). A destra è moneta di Taiwan 1950 2-chiao (20 cents), un pezzo di alluminio 23mm di diametro. Taiwan, a volte ancora chiamato "Repubblica di Cina", ma anche ancora occasionalmente chiamato dal suo vecchio nome, "Formosa"—che, con le sue radici portoghesi, è una parola insolitamente bella in inglese. v. --------------------------------------------------------- At left, for comparison, is Taiwan’s 1955 1-chiao (10-cent) piece, already posted by miza (#67). At right is Taiwan’s 2-chiao (20-cent) coin, an aluminum piece 23mm in diameter. Taiwan, sometimes still called the “Republic of China,” but also still occasionally called by its old name, “Formosa”—which, with its Portuguese roots, is an uncommonly beautiful word in English. v.2 punti
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peraltro, credo che il lato artistico non sia necessariamente quello che spinge a collezionare. Certo, ci sta, ma (e qui sono di parte) l'aspetto storico spesso può dare più soddisfazioni e stimoli di quello puramente visivo. Le monete greche e romane hanno il vantaggio di unire i due, per quelle veneziane si è più portati ad analizzarne le implicazioni storiche, economiche, di costume.2 punti
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Buona sera, volevo mostrarvi questa moneta... mi sembra in buona conservazione "le foto un po meno, a voi i giudizi... grazie.1 punto
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Come valutate questo grosso? In altro vecchio forum ho trovato una disquisizione sulle stelle. La mia ha solo una pseudo stella dal lato della città. In base a questo dato si riesce a datarla? Per ora grazie. Diam. 19 mm. peso.1,28 gr.1 punto
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Per adesso le compro sempre lì, quindi aggiungere il tuo parere agli altri sulla miglior moneta presente al momento che deciderò di prenderne un'altra, sarà sicuramente molto molto utile. A differenza di altri però io preferisco le monete un po' più perfette o meglio conservate,quindi dopo la rarità (che autorizza a comprare monete anche di qualità più bassa) ,di solito avere dei bei bordi e dei bei rilievi è la priorità. Aspetto anche che il negozio si rifornisca di bei pezzi quindi ho tempo1 punto
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Per rendere più scorrevole la fruibilità della presente discussione ho provveduto a separare i post inerenti queste due monete dalla precedente discussione visto che non c'era alcuna connessione logica. Saluti Simone - Staff "Lamoneta.it"1 punto
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Il Metlich a pagina 34 del The Coinage of Ostrogothic Italy terminando il paragrafo sull'oro di Baduila della zecca di Ticinum accenna velocemente ad un tremisse con una stella sopra al busto al diritto (nella mia pessima traduzione 'Oltre al solido conosciamo alcuni tremissi che o, all'inizio, usano la leggenda Giustiniano o, più' tardi e più' spesso, il nome di Anastasio. Essi usano ancora lo stile romano delle pieghe della veste e la stella nel campo destro e' sempre a sei raggi. Un esempio mostra una stella sopra la testa del busto'. Non ci sono immagini nelle tavole di questo tipo ne' offre altra spiegazione. Ho trovato una immagine sul catalogo online del British Museum in http://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details.aspx?objectId=3292564&partId=1&searchText=baduila&page=1 Ed uno nell'asta NAC 93, lotto 1211. Mi intriga sapere quale possa essere la ragione di questo tipo. Non mi risultano altre Ostrogote con una stella sulla testa. Qualcuno ne sa qualcosa? Opinioni? E' una stella o semplicemente un diadema stellato? Se fosse una stella deve esserci un motivo. Mi stupisce che il Metlich accenni fugacemente al tipo ma forse non c'e' molto da dire...1 punto
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Buona Domenica Certamente. E' un "Grosso da 4 Denari" con croce greca sopra la torre di destra. Ti allego un link dal quale trarre maggiori informazioni http://www.maxcarrara.it/articoli/LE MONETE DELLA ZECCA DI BERGAMO - new.pdf saluti luciano1 punto
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Ardite Catalogna - Felipe IV (XVII sec.) https://en.numista.com/catalogue/pieces35900.html1 punto
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La moneta mi sembra molto ben conservata ed è considerata una moneta rara ma per il valore aspettiamo pareri più esperti del mio1 punto
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eccomi la moneta é interessante tuttavia le foto appiattiscono molto e alcuni tratti mi lasciano alcuni dubbi...principalmente al retro.... non dico sia falsa, ma prima di giudicarla buona senza ombra di dubbio questa sarebbe da vedere in mano sembrerebbe non "pericolosa"...sembrerebbe.... diciamo che da questa foto soltanto non garantirei l'acquisto senza remore a un amico saluti Alain1 punto
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per quanto riguarda il secondo di Eraclio ci ho messo un po' di tempo perchè non trovo una somiglianza con la foto,ma poi ho letto e ti riporto quello scritto sul Byzantine coinage...... Riguardo ai pentanummi c'è poi da dire che,nel presente catalogo ed in accordo con MIB, non sono stati riportati nè gli esemplari con il busto senza barba,nè quelli in cui viene posto frontalmente.Nel primo caso in quanto si ritengono o esemplari abrasi, o di Maurizio Tiberio1 punto
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ho portato le copie del gazzettino al astengo e una copia dovrebbe secondo i miei calcoli arrivare al circolo la lanterna quando capita tipo Il 21 a Bergamo avrei bisogno di un'altra copia1 punto
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Sono tanti gli estimatori dei mitici dollari Morgan in questa sezione...mi faceva dunque piacere condividere con voi questo interessante falso d'epoca del 1880, che ho reperito per caso, la passata domenica, al mercatino antiquario della mia città...pagata meno di un euro! Da notare in particolare l'argentatura posticcia ed il fatto che probabilmente all'epoca sia stata saggiata, cosiderati i profondi segni presenti sia al diritto che al rovescio..1 punto
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Buona Domenica a tutti. Basta un confronto a tre, per evidenziare che il sesterzio di Caligola , della discussione è dello stesso conio del D. ex NAC. vedi il taglio del collo , il nodo alla nuca. Con quello ACR e fortemente somigliante , ma è un'altro conio. Certamente chi ha messo le mani a questo bel sesterzio, avrebbe fatto meglio a lasciarlo come era. Sicuramente la moneta avrà avuto i suoi problemi, ma se non si hanno le conoscenza di come intervenire, si fanno danni irreparabili. Il lavoro di scrostatura , avrà fatto saltare parti superficiali dell'immagine dell'Imperatore, il collo , la guancia e i piani. La moneta avrebbero dovuto subire prima dell'intervento , un trattamento di consolidamento e poi asportare l'estraneo. Oggi si presenta una moneta che andrebbe restaurata, o spatinata. Cosi si vede un sesterzio con un bel rovescio (ripatinato) ed un dritto scorticato (ripatinato) per attutire i difetti.1 punto
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Invia pure subito la richiesta supplementare con il modulo vuoto, la richiesta rimarrà parcheggiata e trattata autonomamente a fine emissione. Per esperienza posso dire che le richieste supplementari vengono trattate in ordine di arrivo.1 punto
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Non ho ben capito il link pubblicitario presente nel thread. Comunque il tondello postato vale l'oro contenuto trattandosi di falso.1 punto
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Ho controllato il catalogo Leu 1982 (30) la moneta parrebbe essere la stessa e viene citata la provenienza Pennisi ( che avevo erroneamente attribuito all'esemplare Moretti) . L'esemplare Prospero pur provenendo probabilmente dal medesimo conio o comunque molto simile, e' diverso .1 punto
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Ciao @vwgolf Moneta una volta trovarla in questa conservazione era molto difficile qualche anno ina dietro ce stato ritrovamento di lire e mezze lire tutte fdc. Complimenti per la tua moneta. Blaise1 punto
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Buona sera, altro esemplare in mio possesso... non so se è meglio/o peggio, grazie per i pareri.1 punto
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scusate leggendo non ho capito come siamo passati dalle monete del padre a due monete da asta recentissima? mi sono perso qualche passaggio?1 punto
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Buona giornata Assolutamente d'accordo; certamente non sono "piacione", non strizzano l'occhio ad una iconografia che colpisca a prima vista, ma riservano sempre delle grandi belle sorprese. Le monete veneziane erano internazionali, conosciute e spese in buona parte dell'Europa e del Mediterraneo, dovevano avere un disegno che rassicurava e - soprattutto - sempre uguale a se stesso nei suoi caratteriti tipici; la continuità era essenziale; non il viso di un regnante, limitato nella sua vita terrena, ma un'immagine evocativa come il leone, nelle sue varie fogge, era bastante per rispondere a queste esigenze. Se però ci discostiamo dalla monetazione "ordinaria", che subiva questa politica immobilizzatrice e ci rivolgiamo alle oselle, soprattutto a quelle coniate dal 600 .... beh, credo che non siano seconde a nessun'altra moneta del periodo per bellezza iconografica. Parere ovviamente personalissimo e di parte. luciano1 punto
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Il bello di collezionare questa tipologia.....è proprio questo, che non ti annoi mai! Ne spunta sempre una nuova. ...vero @ferdinando II?1 punto
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In risposta al post di Reficul mi rendo conto che è utile fare alcune precisazioni. 1) non critico assolutamente gli sforzi editoriali di associazioni, circoli , società etc. Anzi sono una delle linfe vitali dell'associazionismo che riuscendo ad esprimersi attraverso una pubblicazione o un periodico e' in grado di lasciare una traccia oltre che una guida per gli altri. In questo gli sforzi de La Moneta - così come di altre Associazioni - vedi ad esempio Il Cordusio / sono encomiabili ed io stesso mi ritrovo ad essere acquirente di alcuni Quaderni. Spero quindi - caro Reficul - che non vi siano proprio più fraintendimenti in proposito 2) quello che invece critico e mi ha fatto risentire e' stato quando leggo che una disposizione - ben precisa - sull'editoria sia stata non solo criticata ( è fino li passi) ma addirittura dileggiata. Ora sarebbe come se uno decidesse di correre in Formula1 ma fregandosene delle norme FIA , anzi sminuendole. Ogni gioco alle sue regole e bisogna conoscerle se si desidera giocare. Ogni libro che ha un ISBN in Italia è' soggetto a precise regole che non sono affatto stupide ( che poi i Quaderni ricadano in una fattispecie che ne è' esente tanto meno fastidio per chi li produce - ma non si può denigrare la regola che esiste e che - per fortuna- viene rispettata - dagli editori). Dobbiamo essere un minimo coerenti : o le regole si rispettano - pensate che se su questo Forum uno parla male ad esempio delle disposizioni in tema di metaldetector ( perfettamente legale in UK) come minimo si prende due scariche di taser - ok - ma allora allo stesso tempo si deve esigere rispetto per le altre disposizioni - come il deposito presso le due biblio nazionali - senza che tali regole vengano definite inutili, parassite e addirittura si inciti alla loro elusione. 3) terzo e ultimo punto e qui vengo al commento 'alla carlona' che non era ceto riferito ai Quaderni in se - che ripeto trovo un'iniziativa utile, divertente e stimolante - si riferisce specificamente al caso del sottoscritto un cui contributo che era destinato ad una divulgazione informale e didattica se lo e' ritrovato - senza saperlo ? - pubblicato su uno dei Quaderni. Quel contributo non era pronto per la pubblicazione, tanto meno in una pubbl. ISBN. ho trovato il modo di procedere un po' bizzarro - magari bastava strutturarsi un po' meglio - tutto qui . Quindi nel mio post facevo riferimento sia ad un'osservazione di carattere generale ( ma non sui quaderni ! bensì sul commento fatto alla norma con il quale non ero d'accordo); sia ad un caso di specie che riguardava il trattamento di un mio scritto, pubblicato senza che lo sapessi. Spero quindi di aver chiarito il mio pensiero e il senso del post espresso sopra.1 punto
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Ciao @bizerba62, Molto, molto belle le 2 monete che hai inserito in questa discussione. Grazie per la dettagliata ed interessante descrizione. saluti1 punto
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Quest'altra moneta commemorativa, emessa dalla Sierra Leone, raffigura il territorio della Nazione africana con l'indicazione di alcune città e villaggi importanti. I centri abitati riportati sono i seguenti: La Capitale, Freetown, situata sulle sponde dell'Oceano Atlantico, le città di Pepel, Makeni e Sefadu, poste nell'area centrale del Paese, Moyamba, Pendembu e Kenema, al centro-sud, Bonthe e Pujemun nella parte meridionale. La moneta, emessa nel 1966 in occasione del 5° anniversario dell'Indipendenza della Sierra Leone, ha un valore di 1/2 Golde ed è coniata in oro .900. Pesa grammi 27,27 e diametro di mm. 32. Assi alla francese. E' stata battuta in 2.500 esemplari. La particolarità principale è costituita dal fatto che la moneta della Sierra Leone era il "Leone" (plurale "Leones") diviso in 100 centesimi; pertanto, utilizzare la denominazione di "Golde" per la moneta presentata appare alquanto anomalo rispetto al sistema monetario. Altre monete denominate in Golde ed emesse nel 1966 sono quelli da 1 e da 1/4. Il World Gold Coin (possiedo la quarta edizione, ormai piuttosto datata), riporta anche una versione del 1/2 Golde in oro .916 e pesante 30 grammi, coniata in soli 600 pezzi, nonché un 1/2 Golde in Palladio (non è indicato il titolo) del peso di grammi 20,6290, battuto in 100 pezzi. Non ho però trovato conferma di ciò in altri testi o sul web. Saluti. Michele1 punto
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Che bella! Anche la mia ragazza l'ha trovata. è sempre un piacere trovare simili esemplari!1 punto
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Salve a tutti, vorrei proporvi questo esemplare, che mi pare molto evidente: conio di Ferdinando I con R bifrontale (PR 53a) su Carlo VIII con croce trilobata (l'Aquila). Provenienza: Convegno Numismatico di Napoli, 22-23 settembre 2017. Un saluto, Luca1 punto
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