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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/27/17 in tutte le aree
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questo peso serviva per pesare il ducato d'oro o zecchino di Venezia sul diritto il leone di San Marco andante a sinistra e data 1683 sul rovescio S.E San Eligio (marchio di fabbrica di Ambrogio Bozzo-grida del 1 aprile 1682) produzione milanese il peso in grammi è un po calante ma si vede il consumo del peso notizie tratte dal volume Il leone e la bilancia-Vicenza numismatica 2003-7 punti
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Carissim* in occasione delle celebrazioni per il VII centenario dell'attivazione della zecca cittadina, nei giorni del 20 e 21 ottobre p.v. il Comune di Massa Marittima ha organizzato un convegno di studi su zecche e zecchieri, monetazione ed economia nella Toscana tardo medievale. Al termine della seconda giornata è prevista anche una visita guidata alla mostra sulla zecca di Massa e la monetazione nella Toscana medievale, inaugurata lo scorso maggio, con anche qualche novità e sopresa. So che in quegli stessi giorni ci saranno anche altre iniziative (soprattutto il 21) ma le date erano decise da tempo e prima di sapere degli altri eventi, con viaggi fissati da parte di alcuni relatori che non si potevano cambiare. Spero che comunque chi è interessato possa riuscire a partecipare. Vi scrivo qui di seguito il programma e nei prossimi giorni posterò anche la locandina con il programma ufficiale. Un caro saluto MB Per una storia economica e sociale della Toscana bassomedievale: le monete e le zecche Massa Marittima 20-21 ottobre 2017 Le Clarisse, Piazza XXIV Maggio 10 20 ottobre 2017 ore 9,00 Iscrizione dei partecipanti ore 9,30 Saluti istituzionali ore 10,00 Sessione del mattino Presiede Giovanna Bianchi, Università di Siena L. Travaini, La zecca: tecnologia e sacralità, simbologia e identità M. Baldassarri, Zecche e monetieri nella Toscana bassomedievale: nuovi dati dalle recenti ricerche W. Jr. Day, La zecca affidata: zecchieri italiani nelle zecche straniere del Trecento M. Sozzi, La zecca e le monete di Massa di Maremma ore 14,30 Sessione del Pomeriggio Presiede Lucia Travaini, Università degli Studi di Milano G.C. Cianferoni, G. Roncaglia, Nuovi dati sulla zecca di Firenze. Le indagini archeologiche M. Baldassarri, I. Carli, Zecche clandestine e falsari nel medioevo: dati storici e archeologici sulla Toscana e le aree limitrofe G. Bianchi, C. Cicali, Montieri. Formazione e sviluppo di un castello minerario L. Dallai, C. Lombardi, M. Negri, Le Colline Metallifere grossetane ed il territorio di Massa Marittima nel basso Medioevo: le ricerche sui contesti minerari. Stato dell’arte, metodologie di studio, recenti indagini A. Fichera, C. Cicali, Archeologia urbana a Massa Marittima. Un quartiere medievale emerge nel cantiere di restauro delle mura 21 ottobre 2017 ore 9,30 iscrizione dei partecipanti ore 10 Sessione del mattino Presiede Maria Luisa Ceccarelli Lemut, Società Storica Pisana A. Feniello, Economia e società nel Trecento: uno sguardo generale S. G. Magni, Firenze nel Trecento A. Poloni, L'economia di Pisa nel Trecento I. del Punta, Monete, mercanti e imprenditori nella Lucca bassomedievale (sec. XIII-XIV) ore 14,30 Sessione del Pomeriggio Presiede Maria Luisa Ceccarelli Lemut, Società Storica Pisana A. Furiesi, Volterra nel Trecento G.P. Sharf, Oltre la terra. L'economia non agraria dell'aretino fra Duecento e prima metà del Trecento M. Paperini, Massa di Maremma e Siena: economia e società del Trecento a confronto ore 17,00 Visita alla mostra “Monete e zecche nella Toscana del Trecento” in corso al Complesso Musale di San Pietro all’Orto Per informazioni: 0566/906291-292 ; www.comune.massamarittima.gr.it5 punti
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Scusate dico la mia.........tanto li stiamo evocando tutti i santi Non è che le lettere sono S E per San Eligio? viene utilizzato sugli pesi monetari di Milano in quanto simbolo di verifica di produttore di pesi (adesso non ricordo il nome), posto una foto Anche la raffigurazione del santo mi sembra simile5 punti
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Segnalo l'uscita dell'opera di Riccardo Martina: L’EDITRICE DIANA, Associazione Culturale Italia Numismatica Presenta: RICCARDO MARTINA I quattrini dei Reali Presìdi di Toscana Lo Stato dei Presìdi (1557-1801) fu un’entità statale unica ed irripetibile nel panorama storico-politico italiano. Enclave istituita da Filippo II di Spagna per garantire un approdo sicuro alle sue navi e comprendente le piazzeforti maremmane di Orbetello, Porto Ercole, Talamone e, dal 1603 Longone all’Isola d’Elba, seguì, per quasi 250 anni, le sorti della corona spagnola prima e del Regno di Napoli poi, fino all’annessione al napoleonico Regno d’Etruria. Territori di confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio, porti militari e commerciali, nei presìdios transitavano merci e mercanti italiani e stranieri e vi circolavano monete e valute di ogni tipo. Solamente nel 1782, regnante a Napoli Ferdinando IV di Borbone, si decise di emettere una serie monetale in rame, nei tagli da quattro, due e un quattrino, destinata espressamente alla circolazione nei territori dei Reali Presìdi di Toscana. L’autore, dopo un’ampia premessa storica, dove ripercorre la genesi della nascita dello Stato dei Presìdi e ne delinea il quadro sociale ed economico, illustra gli aspetti connessi alla monetazione, soffermandosi, in particolare, sulla questione della coniazione dei “quattrini” e affrontando le problematiche prettamente numismatiche: i motivi alla base della loro coniazione, la tipologia, le varianti, gli esemplari reimpressi, la classificazione nelle fonti e nella letteratura numismatica, chiudendo con una catalogazione riepilogativa aggiornata e, in appendice, un’ipotesi sulla tiratura dei pezzi emessi, sulla base degli studi dei documenti consultati. INDICE PRESENTAZIONE del Sindaco di Orbetello, Andrea Casamenti PREFAZIONE di Pietro Magliocca INTRODUZIONE Cap. I - LO STATO DEI PRESIDI 1. Genesi dell’enclave spagnola in Maremma 2. Il periodo spagnolo (1557-1707) 3. I Presìdi nella storia: l’assedio di Orbetello (1646) e le battaglie per Porto Longone (1646; 1650) 4. Il periodo borbonico (1734-1801) Cap. II- LA MONETAZIONE DELLO STATO DEI PRESIDI 1. La circolazione monetaria 2. I quattrini di Ferdinando IV 3. Per un aggiornamento del Corpus Nummorum Italicorum 4. Le ribattiture Cap. III-IL CATALOGO APPENDICE La tiratura del 1782 e del 1798 calcolata sulla base dei documenti del Circolo Numismatico Napoletano BIBLIOGRAFIA4 punti
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al di là del risultato estetico finale che può piacere o meno e il relativo giudizio etico morale dell'operazione, rimango comunque ammirato per il lavoro eseguito da un punto di vista meramente tecnico. il mio più grande desiderio, frutto anche un po' del mio percorso studi, sarebbe quello di poter vedere un video di come si sono succedute le varie fasi dell'intervento, gli attrezzi usati, il modo meramente tecnico-pratico in cui sono state fatte le singole operazioni... è una mia grande curiosità che - temo - rimarrà insoddisfatta.4 punti
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Segnalo questo link per chi andrà in visita a Parigi dal 30 Settembre................... http://www.repubblica.it/viaggi/2017/09/25/news/parigi_la_monnaie_si_rinnova_e_aspetta_visitatori-176462790/?ref=RHPPBT-VV-I0-C4-P10-S1.4-T14 punti
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Il tempo passa troppo in fretta, e la storia scorre a volte lasciando inavvertitamente indietro e a se stessi periodi condizionati dai luoghi comuni... Ci sono nummi che nel loro piccolo, riflettono sensazioni ed emozioni singolari, è il caso di questo nominale medievale, che ha voluto raggiungerci donandoci simbolismo e ricchezza stilistica. NAPOLI Carlo II D'Angio ( 1254-1309) Denaro Regale4 punti
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E' uscito il novo BDN online, il primo relativo alle coniazioni Pontificie della Zecca di Roma: Numero 39 - 2016 LA ZECCA DI ROMA Le prime coniazioni pontificie e gli antiquiores di Giorgio Fusconi http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=2103 punti
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Ciao a tutti, come giustamente anticipato da[mention=31445]santone[/mention] è un follaro normanno coniato a Gaeta.. Originariamente attribuito a Marino II° ( 974 -984), oggi si ritiene ( Travaini: La monetazione nell'Italia normanna: D'Andrea/Contreras: Le monete delle zecche minori della Campania, VOl. II), invece, sia anonima e coniata non prima della metà dell'XI secolo...Di ottimo peso 3,94 g e diametro 19 mm. IL MIR la dà semplicemente rara..io direi r3 [mention=13684]adolfos[/mention] ne è un estimatore...Riguardo la legenda al diritto: al centro, ritratto, in forma rozza, di Sant'Erasmo patrono di Gaeta , al rovescio legenda retrograda: CON ET DVX; con al centro la lettera ( letta, in passato come M gotica)..3 punti
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C'è da dire che i canali per l'immissione di questo tipo di materiale nel mercato sono ormai sempre gli stessi. Per cui al collezionista accorto rimane come consiglio quello di conoscere bene i venditori da cui sceglie di acquistare. Il problema sarebbe legislativo, ma in mancanza di una uniformità internazionale che crei un regolamento di vendita uniforme si sta creando autonomamente una cerchia di case d'asta che ormai rifiutano questo tipo di materiale. Sarebbe bello che almeno in Italia ci si portasse avanti su questo fronte, magari con un regolamento NIP o di tutto il settore numismatico aste comprese, che perlomeno imponga l'obbligatorietà di dichiarare in fase di vendita l'estensione del restauro applicato ad un oggetto, e allo stesso tempo preveda il diritto alla restituzione e rimborso per l'acquirente nei casi di omissione della dichiarazione. Qualcosa mi dice che basterebbe davvero poco a fermare sul nascere la proliferazione di questo fenomeno. In prima battuta le case d'asta potrebbero masticare amaro forse, ma nel medio periodo tutto il movimento e il mercato ne avrebbero poi benefici. Chissà se @bizerba62 ha ulteriori elementi normativi o altre argomentazioni da aggiungere.3 punti
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Segnalo che domenica 3 dicembre 2017 dalle ore 10:00 alle 18:00 si terrà presso l'Hotel Michelangelo (piazza Luigi di Savoia 6, Milano, di fronte alla Stazione Centrale) il Crippa Numismatica Workshop, un evento organizzato dalla Crippa Numismatica in collaborazione con Società Numismatica Italiana, Numismatici Italiani Professionisti, Centro Culturale Numismatico Milanese, Quelli del Cordusio. Una giornata organizzata esclusivamente a fini culturali, dedicata alla Numismatica, agli studiosi, ai collezionisti e appassionati. Conferenze numismatiche Nuove pubblicazioni Presentazione nuove iniziative Premi letterari http://www.crippanumismatica.com/workshop Buona serata, Antonio2 punti
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......alla fine l'hai messa in collezione, finalmente una Piastra VERAMENTE rara e in magnifica conservazione!! ....e mi raccomando non pulirla, altrimenti ti vengo a Ciao2 punti
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Grazie Monica, se posso verrò.2 punti
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Bene: vedo che la discussione prosegue e come sempre c'è qualche spunto nuovo ed interessante! Io ultimamente mi sono concentrata un poco di più sul XIII secolo (spero che presto possa uscire qualcosa ): spero che mi vogliate scusare se mi limito a leggervi, sempre con piacere, ma non riesco a partecipare troppo attivamente. Passo di qui anche per dirvi che parlermo un poco di monetieri, zecche e - anche di falsari e zecche clandestine compresi i casi lucchesi - in occasione di questo prossimo convegno: https://www.lamoneta.it/topic/163030-convegno-zecche-monete-ed-economia-toscana-medievale-20-21-ottobre-2017/ Spero di rivedervi / risentirvi tutti presto Un caro saluto MB2 punti
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.....è un peso, come anticipato da @Parpajola è S Eligio .. vedere pag 3 -- al post 70/72 di questa discussione2 punti
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Lo possiamo chiamare CHIRURGO PLASTICO NUMISMATICO! :-) Occhio però a non portare le monete in aereo, si racconta che a una Faustina rifatta sia scoppiato un seno! :-) Ciao! TWF2 punti
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Ciao a tutti. Guardando la moneta, direi a prima occhiata trattasi del tipo anonimo ,( 1024-1027) si legge benissimo P E e confrontandola con la mia ( leggermente piu' leggibile) le lettere sembrano corrispondere. Comunque per un'analisi più completa, la moneta andrebbe vista in mano, anche perchè questo periodo risulta particolarmente tosto..2 punti
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Non dovrebbero esserci diversità di rarità e non so neppure per quale motivo la stella veniva messa in un posto o nell'altro... errore o per registrare quale battitura era? Non penso che quelle cose fossero fatte a caso, ma ci sono anche tantissimi errori di battitura nella preparazione dei punzoni che tutto può essere... Tanti bei quarti visti da parte Savoiarda mi fanno comunque sempre piacere! Come sarà un piacere per me rivedere Alain domani e spero di rivedere Eric presto!!2 punti
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È la stessa... a me piaceva di più prima pensa un po'. Hanno tappato i crateri, ridefinito i contorni e lisciato i campi. Il lavoro è ammirevole, ma là moneta ha perso il fascino della storia che portava addosso.... Sicuramente adesso realizzerà di più, il mercato del resto vuole questo.2 punti
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e' la stessa....si vedono anche i crateri del campo ricoperti e tappati dopo il restauro.....ormai e' cosi'...... Le monete con piu' appeal vengono restaurate per fare lievitare i prezzi.2 punti
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Bravo @Asclepia, azione doppiamente meritoria: hai salvato un lamonetiano e contemporaneamente lasciato un pataccaro con le pive nel sacco!2 punti
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Bella moneta Alain ho verificato i miei 2 esemplari a sinistra sigle IP? B a destra V per Vercelli con la stelletta nel primo cantone ! Ma con legenda CAROVS !!!2 punti
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Roma, un giorno imprecisato del 1586. Gli operai che lavoravano al disfacimento dell’antico Patriarchio per la realizzazione del nuovo Palazzo Lateranense rinvennero, tra le macerie del vecchio edificio, una cassa di ferro, contenente 125 aurei di vari imperatori tardo romani e bizantini. L’erudito Cesare Campana, descrivendo il rinvenimento ad appena un decennio di distanza, riferiva come vi fossero nominali appartenenti a Teodosio, Arcadio, Onorio, Teodosio II, Valentiniano III, Marciano, Leone, Giustino, Giustiniano, Tiberio, Foca ed Eraclio. Il sommo pontefice Sisto V Peretti, attribuendo l’eccezionale rinvenimento alla Provvidenza e interpretando le monete come un atto di devozione dei singoli imperatori verso il Laterano, luogo del battesimo del Santo imperatore Costantino, decise di elevare gli aurei alla condizione di reliquie e dotarli di speciali privilegi. La presenza nel santo gruzzolo di numerosi esemplari raffiguranti imperatori dalla dubbia condotta sollevava certamente qualche problema dottrinale: il pontefice superò l’impasse convocando un’apposita congregazione che studiasse il caso e, alla presenza di teologi del calibro del Bellarmino, spiegò come non fosse sua intenzione canonizzare gli imperatori eretici, ma lodare le buone azioni che pure avevano compiuto. Il 1° dicembre 1587, con la bolla Laudamus viros gloriosos, Sisto V ufficializzò la santità degli aurei e concesse numerose indulgenze a chi li avesse portati con sé o semplicemente venerati. La maggior parte delle monete recava al rovescio una croce o un cristogramma, così tra il popolo – per un ingenuo collegamento con Sant’Elena, che verso il 340 aveva recuperato la Santa Croce – vennero chiamate Santelene. Gli aurei indulgenziati vennero donati dal pontefice alle personalità più eminenti del tempo: ne fece omaggio all’imperatore Rodolfo II d’Asburgo, ai principi Cristiani e ai cardinali di Santa Romana Chiesa. Questi ultimi spesso li donarono, a loro volta, alle Chiese cui erano legati, perché ne facessero oggetto di devozione: il cardinale Bernerio d’Ascoli ne regalò uno alla Chiesa di S. Caterina in Piazza S. Pietro, il cardinale Tolomeo Gallio alla Chiesa di S. Maria della Purità, il Monsignore Sangalletto alla Chiesa di Santo Spirito in Sassia. Le monete del tesoretto lateranense, in tal modo, confluirono in diverse Chiese d’Italia e – probabilmente – d’Europa, dove venivano venerate in occasione dell’Invenzione e dell’Esaltazione della Santa Croce. Pochissimi esemplari sono arrivati ai giorni nostri, complice anche l’allontanamento dei fedeli dal culto delle reliquie: Lucia Travaini - che ha brillantemente studiato il caso - ne ha individuati due a Milano (uno nella Chiesa di Sant'Alessandro e uno nella Chiesa di Sant'Antonio Abate) e due a Roma (uno nel tesoro del Capitolo di San Pietro e uno a San Giovanni in Laterano), ma è probabile che molti altri giacciano ormai dimenticati nei cassetti di qualche sagrestia. Rimandi bibliografici: L. Travaini, Il lato buono delle monete: devozione, miracoli e insolite reliquie, Bologna 2013. L. Travaini - P. Liverani, Il tesoro del Laterano e la bolla numismatica di Sisto V del 1587, «Rendiconti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia» LXXXI (2007-2008), pp. 249-282. L. Travaini, La bolla numismatica di Sisto V, i riti di fondazione e due monete reliquie a Milano, «Sanctorum» 4 (2007), pp. 203-240. (N.B. L'aureo di Eraclio, presentato in calce, non appartiene alle 125 monete del ripostiglio lateranense, ma ha puro scopo esemplificativo)1 punto
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Facendo un giro su un forum americano ho potuto constatare con sorpresa che forse non siamo gli unici collezionisti che si studiano le monete ed hanno scoperto l'uso dei database dei risultati d'asta... Vi riporto dunque che cosa ha notato un collezionista americano riguardo ad una moneta appena passata in asta che aveva destato il suo interesse. Dunque prima la descrizione delle due monete: - Asta del Settembre 2017: Claudius (41-54), Sestertius, Rome, c. AD 50-54; AE (g 29,43; mm 36; h 7); TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P, laureate head r., Rv. SPES - AVGVSTA, Spes advancing l., holding flower and raising skirt; in ex. S C. RIC 115; C 85. Beautiful portrait struck on a large flan; brownish patina somewhat smoothed, otherwise good extremely fine. -Asta del Febbraio 2016: Claudius, AD 41-54. Bronze Sestertius (29.4g). Rome, AD 41-2. Laureate head of Claudius facing right. Reverse: SPES AVGVSTA S C, Spes advancing left holding flower. RIC 99; S-1852. Some smoothing in the fields and scattered pock marks on both sides. Glossy dark brown patina. Struck on a nice large flan. Sharpness of Very Fine. Ed ora le due monete affiancate, sopra 2016 e sotto 2017: Che ve ne pare? E' la stessa moneta anche per voi? Sembrerebbe un altro caso simile al sesterzio di Galba di cui si è molto discusso fino a pochi giorni fa in un'altra discussione, ma qui, a differenza del caso del Galba, a catalogo si è voluto rimanere più discreti.1 punto
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Segnalo l'uscita del n. 331 settembre 2017 di Panorama Numismatico questo l'indice Curiosità numismatiche – Pag. 3 Pietro Magliocca, La storia dell’Esposizione Internazionale Marittima. Decreti, rinvii e premiazioni, Napoli, 17 aprile 1871 – Pag. 7 Recensioni – Pag. 23 Pierluigi Baisi, Un Hamerani nella zecca di Palermo – Pag. 25 Ivan Cavazzoni, Le medaglie di Maria Luigia, duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla (1815-1847). Catalogo prezzario – Terza parte – Pag. 27 Luciano Giannoni, Le didramme populoniesi con il volto di Hercle: alcune considerazioni statistiche – Pag. 39 Mario Veronesi, Modena: sesini, bolognini, muraiole e giorgini di Francesco I d’Este. Proposta per una collocazione cronologica, comprese alcune varianti inedite – Settima parte – Pag. 47 Numismatica 2017 – Pag. 61 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 631 punto
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https://www.acsearch.info/search.html?id=915642 Pesaro, Giovanni Sforza (1489-1500; 1503-1510), Grosso; AR (g 2,13; mm 24; h 11); IO S DE ARA CO COTI PISAV D, coat, Rv. S M ORA PRO N, the Virgin with Child. CNI 49.rare1 punto
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Quest'anno a parte la nuova serie che personalmente trovo molto piacevole, il resto della monetazione presenta delle rappresentazioni di bassissimo livello. Questo nuovo aureo ne è la riconferma.1 punto
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@eliodoro Ciao Elio diciamo che i follari di Gaeta sono tutti rarissimi o almeno lo erano alla fine degli anni ottanta. Fra gli esemplari caetani che ho potuto visionare nel tempo (circa 200) quelli con busto di S.Erasmo erano relativamte frequenti (a parte il tipo con S E A omega). Secondo me un R2 sarebbe appropriato ma tieni presente che oggi la maggioranza delle monete è in collezione e quindi di difficile reperimento nel mercato con esemplari "freschi". Quindi, il grado potrebbe essere aumentato. Cari saluti1 punto
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Senza prendere come Oro colato le mie impressioni, mi pare autentica, rilievi molto buoni soprattutto al rovescio, ma quei colpi al bordo la penalizzano non di poco ....poi la patina si rifà con il tempo , se si ha tempo1 punto
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Se dobbiamo parlare di banconote ( la mia materia preferita ) non dobbiamo assolutamente dimenticare il LENZUOLO_________________________1 punto
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La ringrazio, non mi sta affatto rimbeccando: sono della stessa sua opinione, se consideriamo il fenomeno religioso sotto un profilo diacronico. In effetti, il motore immobile è il massimo della trascendenza ma, probabilmente, i rematori delle triremi, nello stesso torno di tempo, durante le battaglie si raccomandavano a Zeus e non a quell'ente che "pensava a se stesso pensante". Le propongo questo rapporto: la trascendenza è direttamente proporzionale al livello di conoscenza categoriale. Per conoscenza categoriale intendo la capacità di astrazione e, quando si astrae, il risultato si allontana sempre dal concreto dal quale è dedotto. Il vero e unico triangolo equilatero è quello che abbiamo nella mente e non quello che disegniamo (che non sarà mai perfettamente equilatero). Se al tutto aggiungiamo l'attuale fortuna del pensiero debole (è un termine tecnico, non è offensivo) e l'abbandono delle categorie dell'essere, non è detto che le prossime religioni siano più trascendentali o che accanto a religioni trascendentali non vi siano religioni "immanenti" Non è proprio detto che, con il passare del tempo, aumenti la conoscenza nel senso in cui la intendo (non sto rimpiangendo i bei tempi andati). E non sto certo dicendo che questa conoscenza sia migliore o più utile di un sapere concreto e (sempre in termini tecnici) empirico come quello odierno. Cordialità. Polemarco P.S. Tanto per dare conto della mia parziale immanenza. Quello rappresentato nel mio avatar è "Kairòs", che è il tempo opportuno, il momento adatto. Ha ali sulle spalle e ai piedi perchè è velocissimo, ha i capelli soltanto sulla fronte perchè bisogna afferrarlo al volo mentre passa e quando è passato non si prende più. Ha una bilancia in mano, ma ne falsa la regolarità con un coltello, quasi un falcetto, abbassando un piatto. Nell' Ecclesiaste, quando si legge "c'è un tempo per nascere e uno per morire", il termine usato nella versione dei settanta è kairòs (l'incontro tra l'essere e il divenire) e non krònos (che indica soltanto lo scorrere del tempo e non "l'attimo fuggente"). Non penso che qualcuno possa dire di vivere soltanto nella trascendenza.1 punto
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Queste sono le conseguenze di chi vuole comprare a tutti costi le monete antiche solo in condizioni Splendide , cosi' saranno tutti contenti e ............1 punto
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Ciao Danielucci, intanto grazie dei complimenti.Si tratta di collisione a vuoto dei conii , le righe sono incise non in rilievo. Ciao.1 punto
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Questa tabella delle possibili associazioni Corpo celeste - Segno zodiacale/Divinità comprende i dodici bronzi ai quali vanno aggiunti le varianti di quelli contrassegnati con asterisco. Rientrano nella stessa tematica altri bronzi come quello di Elios-Selene in coppia, di Serapis, di Serapis ed Isis, ecc.1 punto
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Buongiorno @Reale Presidio,ieri vedendo tutte insieme le tue monete dei Reali Presidi....sono rimasto folgorato da tanta bellezza, mai avevo potuto ammirare la collezione completa di questi affascinanti tondelli. Io ho solamente il quattrino del 1798 in collezione, ma non ti nascondo che ieri sera ho fatto di tutto per poter aggiungerne un'altro pezzo. Ti ringrazio per avermi dato lo stimolo di continuare a collezionare, ad ammirare e studiare le monete dei Reali Presidi. Attendo l'uscita del nuovo lavoro. Cordiali saluti, Rocco.1 punto
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Complimenti veramente @Theodor Mommsen! Allego il link di un articolo in cui ci sono più notizie con qualche immagine che rappresenta la distribuzione delle suddette monete da parte di Sisto V e alcune foto delle stesse. http://www.academia.edu/21561212/Il_tesoro_del_Laterano_e_la_bolla_numismatica_di_Sisto_V_del_1587 A presto, Alb1231 punto
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Telecronaca per immagini numismatiche di un match di lotta svoltosi ad Aspendo (Panfilia) alla fine del V secolo a.C. http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=151001 punto
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Sul CNI è al 308/309 V finale e stella nel primo angolo... Manca solo sul MIR...1 punto
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Interessante articolo di Luciano Giannoni su GdN http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=149871 punto
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Mi sembra che tu ed Andrea siete il futuro del gotha del FVG. Mancano solo Alessandro e Federico.1 punto
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Buonasera a tutti,per quanto riguarda gli account inattivi da oltre un'anno posso confermare che alcuni di loro li conosco personalmente e sottolineo che sono molto attivi a livello collezionistico ma non hanno interesse a scrivere o semplicemente connettersi al forum,in più conosco diversi collezionisti che neanche sono iscritti al forum,per farla breve al mercatino mensile che frequento con relativo incontro tra collezionisti ,siamo circa una ventina,siamo in tre iscritti al forum di cui sono l'unico attivo...1 punto
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mi dispiacerebbe essere seppellito da vivo, credo che potrebbe capitarmi di non scrivere un post per un anno per vari motivi che non hanno nulla a che fare con il venire meno dell'interesse numismatico1 punto
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No perché mi sn un po' disamorato di San Marino e poi si trova tutto a meno on line. Tuttavia col cambio di faccia ho dovuto per forza acquistare la divisionale per contenere il costo...1 punto
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Il tremisse non è menzionato tra quelli conosciuti per Carlo Magno nell'elenco della Pardi (2009) che pero' si rifà ad un elenco precedente pubblicato da Arslan nel 2000 dun que precedente al rinvenimento dell'esemplare sardo. alcune brevi ossservazioni: 1) al diritto riscontriamo il nome della città - preceduta dal consueto appellativo FLAVIA - seguito dalla lettera C: PARMAC. Similmente riscontriamo in altre lgende 'flavie': SIBRIOC, TARVISIOC, REGIOC diverse interpretazioni sono state proposte per questa 'C' e la piu' convincente resta quella di C(ivitas) 2) la legenda del rovescio ci mostra la formula DON invece del classico DN. Nel tremisse di Coira troviamo DOM(N rovesciata) CAROLVS nei tremissi carolini si riscontra indifferentemente : CAROLO (Mediolanum, Bergamo) o CAROLVS (Curiam, Mediolanum) o ancora CARVLVS (Pisa) 3) All'utilissimo prospetto sinottico delle emissioni Flavie proposto nell'articolo di Bellesia (PN 2004) occorrebbe aggiungere la zecca di FLAVIA PISTVRIA con un' emissione pero' della municipalità e non di un dominus e l'emissione di un tremisse di Carlo per PISA di cui si conosce un esemplare (Roma, coll. Reale) non riportato nell'elenco; e infine il tremisse di Coira probab. non riportato per ragioni di contesto geografico 4) nel ripostiglio di Ilanz: la maggiore fonti di informazioni e da cui provengono la quasi totalità dei tremissi carolini conosciuti (sicuramente autentici) erano presenti le seguenti zecche : Bergamo, Milano, Lucca, Castelseprio, Pavia (Ticino) e Pisa; mancava Parma. 5) Infine osservando il prospetto di Bellesia balza agli occhi che un'eventuale tremisse carolino di Tarvisio - finora non repertoriato - potrebbe essere assolutamente congruente. Infine permettetemi di essere contento che la lettura RAV MAG(na) , del tutto incongruente soprattutto per l'attributo sia stata superata da una lettura che appare assolutamente in linea con gli altri esemplari noti. Inoltre l'aspetto generale della moneta non pone dubbi sulla sua autenticità.1 punto
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Buonasera, rispondo alla ‘evocazione’ di Adolfo postando un altro esemplare con S quasi verticale anziché coricata. Si tratta di un denaro con le caratteristiche delle emissioni di Enrico IV (H2c a mio avviso, 1.06 g, 16 mm, 0°)). Un caro saluto, Valerio1 punto
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Molto spesso, forse troppo spesso, ci ritroviamo a discettare sull'autenticità o meno di una moneta greca. Nella storia del collezionismo è sempre stata molto attiva l'industria del falso e molti falsi che ricorrono nell'attuale mercato numismatico non sempre sono opera recente. Poi nelle stesse collezioni di musei, italiani e stranieri, sono presenti diversi falsi, alcuni magari non ancora riconosciuti come tali. La falsificazione delle monete antiche ha le sue origini in tempi lontani, praticamente insieme all'interesse collezionisti verso queste monete. Quindi già nel Rinascimento furono creati falsi sia per riempire i vuoti nelle collezioni sia per frodare lo stesso collezionista. Il XIX secolo fu molto attivo e accanto a falsi (in genere per fusione) esistono esemplari anche unici che sono oggettivamente molto difficili da valutare, se non ricorrendo a tecniche molto sofisticate. Una fondamentale innovazione nella tecnica di falsificazione è stata la cosiddetta "pressofusione", che permise di migliorare i difetti riscontrati nei semplici falsi fusi da calco. E' difficile identificare con precisione quando nacque questa tecnica, ma ritengo sia nata nei primi anni '70, ad opera di alcuni giovani siciliani, che erano riusciti a maneggiare le presse idrauliche utilizzando tondelli. Uno dei primi esemplari usciti con questa nuova tecnica è un famoso tetradramma di Pirro, che comparve sul catalogo di asta Leu/Munzen und Medaillen, del 18 maggio 1974 (la famosa asta della collezione "Kunstfreundes"), al lotto 239: Esso fu venduto alla bella somma di 25.000 franchi svizzeri. Eppure era un falso (anche se non strombazzato in giro), come poi riconobbe la compianta Hurter, che credette pure di identificare il giovane autore dell'opera. Il Boehringer invece sosteneva che era piuttosto un falso ottocentesco, ma credo sia nel torto. La moneta risulta essere un prodotto di "pressofusione", uno dei primi a uscire con questa tecnica. Infatti è possibile riconoscere: A) una quasi perfetta circolarità del tondello, B) una sua certa sottigliezza e non certo una globularità, ma sopratutto C) una miriade di piccole fessurazioni a raggiera lungo i bordi, che sono indici di una temperatura alquanto fredda e di sicuro non corretta del tondello quando veniva sottoposto alla pressa. Molto abile il tentativo evitare la comparsa del bordo a puntini, per ridotto tondello, che avrebbe rivelato ancora più facilmente la falsità della moneta. E' difficile dire quale prototipo fu usato per produrre tale copia. In ogni caso si presenta molto simile all'esemplare De Luynes 1898, ora nel medagliere di Parigi, che proviene dalla stessa coppia di conii. E presente anche su Franke-Hirmer al n. 150: Il problema è che manca un'adeguata informazione sui falsi, per limitarci alle monete importanti, e non viene più stampato nemmeno il Bulletin of Counterfeits. Le grandi case di asta hanno spesso un proprio archivio di falsi, che è generalmente molto apprezzato e richiesto. Così quando una importante ditta numismatica cessa la sua attività, capita che il suo archivio di falsi viene trasferito ad altra ditta. Così l'archivio di falsi della Munzen und Medaillen di Basilea è passato a Kuenker, mentre quello, ancora più importante, della Leu/LHS, che fu molto curato dalla Hurter, sembra sia passato alla Numismatica Genevensis, a Ginevra. Sicuramente è molto importante poter contare su tali archivi, che però sono assai difficili da accedere, anche a studiosi. Al massimo qualche informazione viene scambiata fra numismatici professionisti. Quindi se si ha qualche informazione sui grandi falsari ottocenteschi, come Cigoi, grazie anche al ricupero di relativi punzoni, resta invece molto difficile ricostruire una storia del falso siceliota nel corso del XX secolo. Ad esempio tra gli anni '30 e '60 fu attivo un falsario siciliano, di nome Lauricella (non ho il nome di battesimo), che aveva la caratteristica di orientare sempre e precisamente i conii alle ore 12,00. Successivamente comparvero altri falsari come Landolina per l'argento e Prudente per il bronzo, che furono attivi soprattutto negli anni '60 e '70. Purtroppo non ho esempi nè foto che permettano di assegnare alcune opere a questi falsari del recente passato. Adesso i falsari sono aumentati di numero e sono sempre più agguerriti, specie sul piano tecnico, anche se non mancano autentiche prese in giro (o, se preferite, per il culo), come questo buffo esemplare della comunissima emilitra di Himera, ora spacciata da Owens come un inedito, con una faccina al posto di un globetto....1 punto
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