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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/13/17 in tutte le aree
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Cari amici *Quelli del Cordusio* l'amico F., oggi mi ha fatto pervenire, con molta gioia da parte mia, la vostra favolosa e preziosa pubblicazione. Dal primo colpo d'occhio deve non solo molto interessante, precisa ed un valido supporto cartaceo. Complimenti. Io purtroppo, per ora, ho poche possibilità per frequentarvi. Spero però in futuro di incontrarvi. Giuliano FR. segr. CNT6 punti
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Tondelli, diciture, immagini, colori, dimensioni, emozioni... Ecco questa sera vi presento un nominale che racconta senza dover chiedere... Riuscendo a trasmettere la sintesi della passione. - Palermo - Filippo V - Grano 1701 - p.s. E questi graffi di conio sul rame, pennellate astratte che continuano a raccontare... Eros4 punti
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Carissimi, vi leggo solo ora... Complimenti per la moneta @Anniovero! relativamente rara e in discreta conservazione! Direi MIR 29 complimenti anche per quello che l'hai pagata! ... prezzo assolutamente ottimo (ho seguito l'asta, ma ne ho già tre di questi ... tutti purtroppo strapagati per l'impazienza che mi uccide ogni volta . La storia di quel periodo è spettacolare per Volterra: c'è una faida familiare tra i Belforti e gli Allegretti (le famiglie più importanti della Città), così il Capitolo dei Canonici tenta di alternare un membro di una famiglia e uno dell'altra al soglio vescovile. Il Vescovo è sempre in difficoltà a riaffermare il proprio potere in città e nei castelli (a volte ricorre alla repressione militare), sopratutto a Casole, mentre l'altra famiglia non perde occasione di dimostrare la sua avversione al presule avversario. Non mancano le risse (che coivolgono nel castello del Casole anche la persona del Vescovo, preso a cazzotti dai castellani e messo in fuga, come lui stesso racconta in un atto sottoscritto appena dopo l'episodio in cui scomunica i castellani)... insomma anni agitati! Ranieri è forse l'ultimo a coniare a Berignone: a breve uscirà un mio articolo su questo tema, dove spiego perchè Rainuccio non riuscirà invece mai a battere in quel castro. Pensa che Ranieri Belforti muore in esilio presso il palazzo vescovile di Firenze. Alla sua morte i preti del Capitolo tentano di eleggere Rainuccio, così il cugino ed il nipote di Belforti faranno peste e corna, assediandolo nel castello di Berignone, distruggendo i suoi palazzi quando lui è fuori città, cacciandolo dalla città (nella quale non vorrà più tornare nemmeno dopo le scuse dei Belforti e l'intercessione papale)... insomma: una storia avvincente e quasi da romanzo, coronata ovviamente dalle solite scomuniche e dagli interdetti del caso. Una particolarità sulla zecca, che ho riscontrato grazie alla segnalazione di un amico e che è inedita: quando Rainuccio dovrà nominare un custode dei coni per la zecca, tra gli uomini più integerrimi di Casole, sceglierà proprio quel Bindo di Manno che pochi anni addietro aveva cazzottato il vescovo Belforti a Casole, come a volerlo premiare per il bel gesto. Un caro saluto, Magdi4 punti
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DE GREGE EPICURI Questi "inserimenti in plastica con sigilli di garanzia" (mi pare si chiamino SLAB o qualcosa del genere) sono pessimi, almeno per le monete antiche. Infatti: 1.Non è possibile prendere effettivamente in mano la moneta, e guardarla senza plastica. 2. Non si riescono a fare foto senza i tremendi riflessi della plastica. 3.La conservazione in plastica alla lunga è una pessima soluzione, sia per l'Ag che per la mistura che per il bronzo. Vorrei commentare anche il presunto "valore aggiunto"dei sigilli e della garanzia, ma qui il discorso è complesso e ci porterebbe lontano. Credo che si stia creando lentamente e ad arte un "bisogno indotto" nei collezionisti, allo scopo principale di spennarli meglio. Detto questo, la moneta sembra autentica, come la maggior parte degli antoniniani di Gordiano 3°, almeno per ora.2 punti
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Buonasera, restando in tema di grani siciliani, vi mostro questo di Carlo II 17002 punti
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Forse magistrato , forse incisore , l'altrimenti ignoto Molossos ha lasciato il proprio nome per esteso tra le linee di esergo di un raro statere del IV sec. di Turio . Un esemplare di questa tipologia sarà in asta Sincona 41 al lotto 9 : un altro esemplare è passato nel 2009 in asta NAC 52 al lotto 37 .2 punti
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Caro @Legio II Italica, tocchi un argomento molto interessante. In realtà, dalle ultime campagne di scavo, stanno emergendo diverse strutture medievali. I ricercatori sono riusciti a datare ad annum un rifacimento medievale delle mura medievali; è stata individuata una struttura importante (forse la prima basilica cristiana) su una costruzione romana; è stata riconosciuta l'area del mercato. Il 17 aprile 1191 l'esercito Romano, con l'assenso di Enrico VI e di Celestino III, rase al suolo l'abitato medievale: la distruzione fu talmente radicale che si perse memoria dell'originaria ubicazione del sito. Neppure gli eruditi del '500, nel clima di rinato interesse per le antichità classiche, riuscirono a localizzarlo. Ti rimando a una pubblicazione molto valida: V. Beolchini, Tusculum II: Tuscolo, una roccaforte dinastica a controllo della valle latina, Roma 2006. Gli esiti delle ultime campagne di scavo sono in corso di stampa, ma ci sono molte novità. Non posso anticipare nulla, ma qualcosa di grosso sulle mura verrà pubblicato nel prossimo numero di Temporis Signa.2 punti
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Salve. Sembrerebbe essere uno liard con la M e la G intralacciate. Se vede bene anche la cifra 8 che potrebbe corrispondere alla data 1628, moneta emessa dopo la morte di Marie de Montpensier.2 punti
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Noto con piacere la soddisfazione di @Tm_NPZ e @ambidestro, due autori che con questa edizione abbiamo aggiunto alla nostra "scuderia" La mail della redazione ha già ricevuto contributi per la prima edizione del 2018, alcuni dei quali scritti da autori che avremo il piacere di pubblicare per la prima volta sul nostro Gazzettino. Grazie per la fiducia! Buona lettura a chi ha già ritirato la sua copia Antonio2 punti
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visto che abito zona, se posso farò un salto.2 punti
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Come utilizzare al meglio questo 1-peseta spagnola datato 1947(50) in un giorno d'estate quando questa moneta era nuova e quando eri a Pamplona, sempre pronto a correre con i tori? Non spendere questo peseta per nulla da mangiare o da bere—si vorrà essere adeguatamente preparata per la chirurgia in caso di...beh, incidente. Migliore per assicurarsi di visitare un'edicola e comprare un giornale per arrotolare e prendere durante la corsa. (Si suppone per essere utile a distrarre i tori). Nel 1950 una copia del Diario de Navarra costa 50 centimos, quindi forse prendere questo peseta e due copie della carta, uno per te e uno per un amico. O meglio ancora, dimenticare il compagno e tenere entrambi i giornali per te, uno per ogni mano. Meglio di tutti — forse—aprire una copia del Diario de Navarra per gli elenchi di film, e basta trovare qualcosa di meglio da fare con la vostra giornata. v. ------------------------------------------------------------ How best to use this Spanish 1-peseta dated 1947(50) on a summer day when this coin was new and when you were in Pamplona, getting ready to run with the bulls? Don’t spend this peseta on anything to eat or drink—you’ll want to be properly prepped for surgery in case of…well, accident. Better for sure to visit a newsstand and buy a newspaper to roll up and take on your run. (They’re supposed to be useful in distracting the bulls.) In 1950 a copy of Diario de Navarra cost 50-centimos, so maybe take this peseta and get two copies of the paper, one for you and one for a buddy. Or better yet, forget the buddy and keep both newspapers for yourself, one for each hand. Best of all—maybe—open a copy of Diario de Navarra to the movie listings, and just find something better to do with your day. v.2 punti
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@Legio II Italica e @clairdelune, come promesso, continuo il mio reditus nella romanità, pubblicando, nell'ordine: una porzione del rivestimento marmoreo della Meta Sudans, un ago crinale in osso e un bollo laterizio. Quando venne fuori l'ago crinale - eravamo su uno strato d'età flavia - mi commossi e scese una lacrimuccia: era servito ad una donna romana per tenere in ordine i capelli e ora era lì, tra le mie mani. P.S. perdonatemi per la disparità di grandezza fra le immagine, ma ho dovuto ridimensionarle per poterle pubblicare.2 punti
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E’ questa la breve storia di un viaggio , un amaro , triste e struggente viaggio di ritorno in patria di un nobile Romano che , nato probabilmente a Tolosa o Narbona , in Provenza , torna nella natia Gallia pochi anni dopo che Roma e’ stata violata dai Goti di Alarico , ma non intraprende questo viaggio per fuggire dall’ URBS ormai non piu’ sicura , tanto piu’ che era stato Prefetto di Roma , bensi’ per curare i suoi beni in Provenza devastati dagli invasori Vandali ; costui era Claudio Rutilio Namaziano , nato forse a Tolosa , era stato l’ anno prima del ritorno in patria , Præfectus Urbi di Roma . Namaziano nel corso del viaggio di ritorno in Provenza si dispera e si strugge di nostalgia per un mondo in fase di inesorabile declino , narrando in poesia le rovine delle citta’ italiche un tempo potenti e fiorenti di civilta’ , ora ridotte ad oscuri e semivuoti villaggi ; anche le strade un tempo vanto della civilta’ di Roma che raggiungevano i piu’ lontani confini dell’ Impero , sono ora in dissesto e pericolosi transiti per i viandanti ; Namaziano pur nella sua comprensibile disperazione per questo sfacelo dell’ Impero , non si rende conto pero’ che parte di questa rovina e’ dovuta alla classe dirigente di Roma e alla quale lui stesso appartiene , infatti questa nobilta’ politica romana ormai vive , per la maggior parte di essa , di ricordi , di furiose dispute religiose tra l’ ambiente pagano e quello cristiano e di ozi frivoli o letterali , estraniandosi dalla vita attiva pubblica dell’ URBS , perdendo cosi’ di vista la triste realta’ dei tempi . Rutilio Namaziano , l' anno seguente alla carica di Prefetto o poco dopo , fu costretto a lasciare Roma per far ritorno nei suoi possedimenti in Gallia devastata dall' invasione dei Vandali . Questo viaggio fu condotto via mare e con numerose soste , dato che le strade consolari erano impraticabili a causa dell’ abbandono della manutenzione e insicure dopo l' invasione dei Goti ; Roma non si sarebbe piu’ ripresa da questo colpo piu’ ideologico che , in fin dei conti , materiale . Namaziano e’ l' ultimo autore del mondo letterario latino pagano . Dal punto di vista religioso Rutilio e’ un aristocratico convinto pagano che non accetta i tempi nuovi in quanto rifiuta i culti cristiani considerati estranei all’ antica tradizione di Roma . Piu’ di tante parole , trascrivo un passo di un grande accademico e latinista italiano : Italo Lana , a proposito del poemetto di Rutilio Namaziano , commento estratto da una sua opera : “Storia della civiltà letteraria di Roma e del mondo romano” : “Nel poemetto in distici elegiaci “De reditu suo” Rutilio narra il suo viaggio per mare verso la Gallia : imbarcatosi al Porto di Augusto (Ostia) e costeggiate le rive del Tirreno sino a Luni , qui la narrazione si interrompe , all’ inizio del secondo libro . Ma una fortunata scoperta ci ha restituito , nel 1973 , mutili , 39 versi del secondo libro , da cui apprendiamo che nel seguito del viaggio Rutilio toccava poi Genova e Albingaunum (Albenga) ; per cui è ora lecito supporre che il poemetto narrasse per intero il viaggio di ritorno da Roma alla Gallia . La descrizione delle varie tappe di questa singolare navigazione di piccolo cabotaggio offre occasione al Poeta di rievocare e celebrare amici suoi , tutti appartenenti all’ aristocrazia senatoria (vivissima è nel poemetto la coscienza di gruppo - se così la si po’ chiamare - : Rutilio e i suoi amici sono convinti di appartenere ad una categoria di persone superiori) : in mezzo ad un mondo fumante di rovine , essi, superbamente appartati , trascorrono il loro tempo in cerimoniosi incontri e colloqui , in vacanze prolungate , passando dall’ una all’ altra villa . Quale stridente contrasto con le miserande condizioni delle città ! Rutilio si sofferma a descrivere le rovine di Castro Nuovo ; le poche misere case di campagna di Alsio e Pirgi (tutto quel che resta di due già fiorenti cittadine) ; Gravisce spopolata , Cosa ridotta a rovine , Populonia distrutta dal tempo . Rutilio nota tutte queste rovine , con malinconia ; ma il suo spirito non s’ arrende : nonostante tutto egli ha fede in Roma , alla quale innalza un inno fervoroso che è una vera professione di fede , e nello stesso tempo può considerarsi come il manifesto dell’ intellettualità pagana , che non accetta l’ Impero cristiano e , non sapendo proporre un concreto programma politico da contrapporre ed eventualmente sostituire a quello dell’ Impero cristiano , si rifugia nel culto della grandezza passata di Roma , di cui esalta le autentiche glorie : e in primo luogo la diffusione , da lei operata , della civiltà nel mondo . A Roma , dea genitrice degli dèi e degli uomini , si rivolge con infiammate parole : “fecisti patriam diversis gentibus unam […] urbem fecisti quod prious orbis erat”. (Facesti di tanti genti un' unica patria.....facesti una Citta' quello che prima era il momdo) Alle rovine e ai disastri contrappone la fede nell’ immortalità della dea Roma . Rifiuta il colloquio con le forze nuove che ormai si impongono : il Cristianesimo ed i barbari . Egli continua a parlare il suo linguaggio , che è quello delle passate età , ma il distacco dalla realtà è ormai irrimediabilmente segnato . Il medesimo distacco era già in Simmaco , in Macrobio , e negli altri letterati della rinascita pagana , ma lo si avvertiva meno , perché quelli non affrontavano , nelle loro opere , temi attuali . Rutilio , invece , si scaglia contro i monaci , che nelle isole dell’ arcipelago toscano vivevano vita ascetica ; li condanna per la loro fuga dal mondo e mostra di aver capito , la pacifica sostanza della rivoluzione che il cristianesimo stava attuando , quando dei monaci , ch’ egli vedeva trasformati in esuli volontari , i quali nulla più avevano di umano , quasi per effetto di un livello beveraggio di Circe , scrive : “tunc mutabantur corpora, nunc animi” (“allora venivano trasformati i corpi , ora le anime”) Circe trasformava i corpi , il Cristianesimo trasforma le anime . Poiché questa trasformazione si compie , il mondo antico finisce . E con Rutilio finisce nell’ esaltazione dei benefizi da Roma distribuiti a tutta l’umanità : lo sguardo rivolto al passato , in reverente contemplazione . Ma intanto il mondo cammina : e Rutili e gli attardantisti pagani poiché si arrestano immobili in questa contemplazione , sono inesorabilmente travolti dal moto della storia”1 punto
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Questa dei centoventigrana....è fantastica! .....domani ti mando una "vagonata" di mi piace.1 punto
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Ti auguro caro Rocco di risolvere positivamente i problemi che accennavi, se sei campano ti offro la mia disponibilità a venirti a prendere e riportare a casa senza problemi. con stima Michele1 punto
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Purtroppo per problemi familiari non potro' essere presente....il piacere sarebbe stato tutto mio Michele! Avrei conosciuto di persona tanti Amici conosciuti qui sul Forum e il grande Signor Cava che mi dicono essere una persona eccezionale.1 punto
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Interessante. Rimanderei alla lettura del saggio di Ruotolo Monetarij, zanattari cornuti e poveri afflitti nelle vicende monetarie del Regno di Napoli, dove vengono elencate e decritte, con documenti dell'epoca, le terribili torture inflitte ai condannati di falso nummario: amputazione della mano, cucitura della moneta falsa sotto la pelle, moneta incandescente marchiata in pieno volto, squartamento e molto altro; insomma torture da voltastomaco.1 punto
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l' acmonital è sempre difficile da valutare in foto. Comunque mi sembra di vedere un solchetto sotto all' orecchio al dritto. La moneta è in alta conservazione, sicuramente.1 punto
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Giovedì 14 settembre, alle ore 17:30, nella Sala Polifunzionale della Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Grottaferrata, il sottoscritto - insieme ad altri due colleghi - relazionerà sulle attività produttive e le dinamiche commerciali che caratterizzarono l'area albana dal tracollo dell'organizzazione imperiale alla caduta di Tusculum. Il titolo dell'intervento potrebbe sembrare minaccioso: in realtà sarà una piacevole chiacchierata sulla possibilità di ricostruire gli spostamenti delle merci, sulla base dei dati archeologici e numismatici (stamane preparerò le slide con le monete), riservando particolare attenzione al ruolo delle fondazioni monastiche del territorio. Chi fosse in zona - e fosse abbastanza coraggioso - può affacciarsi alla conferenza.1 punto
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@Legio II Italica, leggendo le tue parole, mi tornano alla mente le vicende di Enea e di come il Fato abbia voluto condurre alle coste latine il Pio Troiano, per farne il capostipite della nuova civiltà. In foto, la Tritonia di Lavinium...1 punto
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Libro molto datato ma interessante per le notizie dell' epoca e per i ritrovamenti avvenuti all' inizio del XVIII secolo : "Memorie istoriche dell`antico Tuscolo oggi Frascati" , Roma 1711 , Mattei Domenico Barnaba1 punto
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https://books.google.it/books?id=N9nRMhA9XkkC&printsec=frontcover&source=gbs_vpt_read&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false1 punto
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infatti si intravvede in legenda GAST. ET M. S(OVV) ....... quindi confermo quanto sopra detto.............................. ti allego un link http://franckomas34.kazeo.com/liard-de-gaston-d-orleans-et-marie-de-montpensier-1628-a1208084961 punto
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Riporto le pagine del CNI dedicate ai denari di Siconolfo. Dovrebbe esserci qualche altra variante (sebbene non riguardi questa fase del lavoro, sono dell'opinione che comunque ci sia da fare una bella cernita...). Chiudo con le immagini presenti nelle tavole (la qualità è quella che è)1 punto
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Ciao @Theodor Mommsen, grazie per la spiegazione del DD , leggo nel foglio allegato che la doppia D potrebbe anche tradursi : Domitiae Domitiani , una figlina appartenente comunque ai Domizi . Grazie inoltre per la considerazione nei confronti , comunque , di un dilettante ; oltre modo gradita perché proveniente da un professionista .1 punto
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Anche questa reimpressa su un 12 Carlini della Repubblica Napolitana.....sarebbe bello trovarne su monete di Giuseppe e Murat.1 punto
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Gettoni e tessere erano oggetti monetiformi che all'epoca, nella grande confusione monetaria che imperava, potevano essere confusi e/o fraudolentemente utilizzati come vere monete. Quando questo succedeva la falsa moneta veniva annullata deturpandola in modo irrimediabile, piegandola o inchiodandola al bancone dell'osteria.... Ciao Mario1 punto
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Magnifica moneta @lukas1984...impressionanti i capelli di Ferdinando, bellissimo ritratto. Hai proprio tante belle piastre1 punto
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Ex doppio di una mia 1833, ceduta ad un Amico del forum Bravissimo a fare foto.1 punto
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Buonasera Luca, complimenti per la Piastra . Pochissimi difetti di conio e ottimi rilievi , variante gigli invertiti. Quella con la sola sigla del Perger sembra apparire di frequente ultimamente......meno la gigli invertiti 1788 con le sigle DP sotto il busto. Sto facendo una ricerca sui 3 Grana di Murat....e "spulciando" nell'infinita' di cataloghi d'asta ho riscontrato tante 1788 come la tua, sopratutto prima che venisse segnalata la sua varieta'....ecco un'immagine di una vendita InAsta in cui ne vengono proposte ben due!1 punto
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Vi allego un file pdf in cui ho raccolto tutte le mie ricerche relative ai denari in argento di Siconolfo, primo principe di Salerno. Denari di Siconolfo Zecca di Salerno - Copia.pdf1 punto
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tranne alcune monete rare, il 46 -47, il 2lire 58, il 5 lire 56, tutte le 50 e 100lire primi anni (solamente in altissima conservazione), delle varianti ed errori, il resto non ha praticamente valore e interesse.e non credo che ne avrà. Personalmente le ho collezionate perchè le ho vissute.1 punto
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Mi sono messo a guardare le foto di quella campagna: ne condivido con voi due particolarmente "romane". In fondo, non stonano con la nostalgia per la romanità, che traspare dalle parole di Rutilio Namaziano. Un falchetto che volteggia sulla Rocca del Palatino, mentre noi - sotto - ci divertivamo a giocare con la terra, e un capitello corinzio attorno al quale stanno fiorendo gli acanti.1 punto
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Ciao @Poian...sul retro la placchetta com'è? ci fai na foto? Azzardo comunque un ipotesi: parlando di finimenti non è che quel simbolo al centro della placchetta è una staffa stilizzata...??1 punto
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Inventrix oleae colitur vinique repertor / et qui primus humo pressit aratra puer... Come @clairdelune aggiungo anche io una sensazione personale. Nell'estate del 2010 stavo scavando sul Palatino e, durante una pausa, mi misi a riposare sotto un grande albero di alloro, lungo il vialetto che conduce al tempio di Eliogabalo, in una zona interdetta ai turisti. Quando mi destai dal sonnacchioso dormiveglia, rimasi a fissare la chioma dell'albero e i resti del vicino tempio di Venere e Roma che, dall'alto del Palatino, si vedono meravigliosamente. Mi resi conto allora che quel cielo azzurro che si intravedeva tra le fronde era lo stesso che da duemila anni sovrastava la Città Eterna: lo stesso cielo che avevano guardato gli antichi, chiedendo auspici e pronunciando giuramenti. Fu allora che compresi pienamente le considerazioni di Ranuccio Bianchi Bandinelli, che poi erano le stesse del Mommsen: Roma non è una città, non possiede coordinate spaziali o temporali, essa è un'idea. Eterna.1 punto
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Un esempio di "eccezionale" per la tipologia....è rappresentato da quelle monete in rame, spiccioli per il popolo che venivano usati di continuo....e quindi piu' di altre erano soggette ad usura. Vi posto il grano cavalli 1790 A. P., della mia collezione. Giudicate voi.1 punto
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Qui compare Luciano...1 punto
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Piccolo calcolo empirico semi-serio. Il Circolo di cui faccio parte ha quasi 150 iscritti tra numismatici e filatelici, con leggera prevalenza dei secondi (ma molti sono sia l'uno che l'altro). Questo numero rappresenta lo 0,5% della popolazione in una città che conta circa 30.000 abitanti. Rapportando queste cifre al totale della popolazione italiana, 60 milioni, abbiamo 300.000 collezionisti, di vario genere. Questo numero comprende tutti, numismatici e filatelici, anche su scala nazionale con leggera prevalenza dei secondi: una volta i filatelici ci surclassavano ampiamente, ma la crisi del mercato dei francobolli, e il contemporaneo, crescente interesse per le monete portato dall'entrata dell'euro, ha oggi, a mio parere, quasi pareggiato i conti. E naturalmente comprende ogni tipo di collezionista, o presunto tale: da chi mette da parte gli euro "strani" che trova in giro, e poi viene sul forum per chiedere cos'è e quanto vale un banalissimo 2 euro austriaco da circolazione che non ha mai visto prima (è successo davvero), a chi colleziona consapevolmente, ma con mezzi limitati, e/o senza approfondire i discorsi storico/economici/artistici legati alle monete e alla loro circolazione, per finire con chi è in possesso di grandi collezioni, o anche no, ma delle monete che possiede ha studiato vita, morte e miracoli. Le ultime due categorie, i grandi collezionisti e gli studiosi, sono minoritarie, vuoi perché costruire una grande collezione costa, e non tutti possono permetterselo, vuoi perché anche studiare costa e, soprattutto, molti non vi sono proprio portati Volendo quantificare direi che siamo, tra grandi collezionisti, collezionisti/studiosi, e studiosi tout court, nell'ordine delle migliaia di persone, meno di 10.000. In questo numero ricomprendo anche i commercianti professionali, che possono essere, al tempo stesso, collezionisti e studiosi. Più corposa la categoria dei collezionisti consapevoli, che raccolgono determinate monete e solo quelle (es., solo le monete del Regno, o le lire della Repubblica, o gli euro di Italia, Vaticano, San Marino, ecc,, ecc,, ecc,), riuscendo così a mettere insieme collezioni coerenti e interessanti, ma di non grandissimo valore economico (in queste collezioni, in genere, mancano i pezzi più pregiati, quali gli ori di VEIII, o la serie repubblicana del 1947). Collezioni comunque appaganti per chi le realizza, che però è spesso più interessato a trovare il pezzo mancante che a conoscerne la storia. Dal punto di vista numerico, siamo qui nell'ordine delle decine di migliaia, i 30.000-40.000 di cui si è parlato a inizio discussione, mi sembrano una cifra ragionevole. Tutti gli altri, 80-90.0000 persone (stimando in 120-130.000 i numismatici sul totale di 300.000 visto sopra), non si possono definire collezionisti, anche se loro, probabilmente, si ritengono tali, solo perché mettono da parte qualche euro strano, ma senza avere una serie completa di nessun paese, e senza conoscere le varie emissioni o, come appena detto da dux-sab, comprano una moneta ogni tanto al mercatino, ma senza alcun criterio...una volta una romana, un'altra una medievale, la terza una regnicola, poi un dollaro, o una peseta, o....la lista è infinita petronius1 punto
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Hai ragione Numizmo, negli ultimi anni non era molto attento, alla veneranda etá di 88 anni gli capitava di acquistare dei pezzi che lui reputava doppi, ricordo quanto si arrabbiò per aver acquistato in un data Gorny una didracma di Gela dello stesso tipo che giá possedeva. Pur essendo diverso nei dettagli il cavaliere assomigliava ad un altro esemplare della sua collezione di cui si era dimenticato, la delusione per lui fu tale che voleva svendermi la moneta a metá del prezzo d'acquisto. Non cedetti alla tentazione in quanto sarebbe stato un'aprofittarsi della situazione, ma accettai tempo dopo un vecchio volume della sua biblioteca numismatica che volle donarmi come ringraziamento del fatto che settimanalmente lo andavo a prendere a casa per accompagnarlo al suo amato circolo numismatico.1 punto
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Quanti anni dall'apertura di questa discussione! il dott. Ernst viveva da solo a Bolzano, frequentava il circolo numismatico di Quella cittá e si faceva accompagnare alle riunioni settimanali da un giovanotto speranzoso di imparare qualcosa di numismatico che si chiamava Daniele Alberti.. abbitualmente si portava una scatoletta logora di cartone dove metteva alcune monete da far vedere al circolo. Da quella scatoletta uscivano splendidi incusi magnogreci, tetradrammi siciliani, ed ogni altra sorta di meraviglie. Acquistava monete dalle più prestigiose aste internazionali seguendo per lo più il suo senso estetico invece che seguire un solo filone numismatico,, e succedeva nei suoi discorsi che passasse dalla descrizione di una moneta medioevale all'adorazione di un cavaliere di Gela come niente fosse. La sua sterminata collezione comprendeva monete di tutti i generi ed una vasta biblioteca numismatica. vi assicuro che le monete passate da Lanz non erano tra i suoi pezzi prestigiosi.1 punto
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Quando ho letto l'anteprima della tua risposta e ritenendola con fiducia (ahimè!) frutto di un minimo non dico di conoscenza numismatica ma almeno sana ponderazione ero pronto a trovarmi di fronte all'ennesimo catorcio monetale mezzo arrugginito trovato chissà dove ed ero anche già alquanto alterato dall'idea del neofita di turno che metteva pure il tag "approfondimento" e mi tocca pure perdere tempo a modificare il tag. POI NO. APRO LA DISCUSSIONE E VEDO QUESTO GIOIELLINO! Allora. Che vogliamo fare? Vogliamo continuare a sparare st...upidaggini a casaccio senza fondamento con addirittura perentori "Sicurissimo" dando informazioni ERRATISSIME (magari causando pure un potenziale danno economico come in questo caso) a chi si rivolge speranzoso di trovare persone competenti o vogliamo iniziare ad acquisire non dico competenza ma almeno della sacrosanta ponderazione nelle risposte fornite qui sul forum? Poi dopo non ci lamentiamo e facciamo le vittime se qualcuno, giustamente, si inalbera leggendo sciocchezze di tale portata e reagisce in malo modo... A buon intenditor poche parole Saluti Simone - Staff "Lamoneta.it" PS E ora riapro la discussione.1 punto
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