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  1. Alberto Varesi

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/08/17 in tutte le aree

  1. @Poemenius @anto R Credo che questi ultimi testi non siano stati citati in quanto già riportati nella bibliografia di dareios postata nell'altra discussione Vi ringrazio tutti per la stima e la considerazione dimostratemi...proverò a dare un umile contributo a questa meritevole e imponente opera! Come alcuni di voi già sanno, da alcuni anni sto portando avanti un lavoro per una rassegna bibliografica aggiornata inerente alla zecca di Salerno (siamo in dirittura d'arrivo, attendo la pubblicazione di alcuni importanti studi annunciati per il prossimo anno, onde cercare di 'tamponare' l'inevitabile obsolescenza cui va naturalmente incontro, di questi tempi, il cartaceo...). Inizierò allora con l'aggiungere, come richiesto, qualche altro testo per la bibliografia comune, cercando di evitare anch'io quelli troppo datati ed errati/superati e, ovviamente, la messe di lavori sul periodo normanno. Premetto che per me si tratta di un periodo un po'...convulso per ora ho dato un rapido sguardo al mio materiale, per cui non escludo ulteriori integrazioni con più calma (sia per affinare i dati già postati che per aggiungerne di nuovi anche su altri argomenti...ad esempio quando si riterrà di passare all'analisi dei ritrovamenti ed alla relativa bibliografia). Arslan Ermanno, Longobardi e Carolingi in Italia meridionale, in Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La collezione numismatica, per una storia monetaria del Mezzogiorno, Napoli, Electa, 2001 Arslan Ermanno, Emissione e circolazione della moneta nei ducati longobardi di Spoleto e Benevento, in La trasformazione del mondo romano e le grandi migrazioni. Nuovi popoli dall'Europa settentrionale e centro-orientale alle coste del Mediterraneo, Atti del Convegno internazionale di studi, Cimitile, Tavolario edizioni, 2012 Balbi de Caro Silvana, Monete e popoli nell'età di mezzo, Cinisello Balsamo, Amilcare Pizzi editore, 1993 Balog Paul, La monetazione della Sicilia araba e le sue imitazioni nell'Italia meridionale, in Gli arabi in Italia. Cultura, contatti e tradizioni, Milano, Libri Scheiwiller, 1979 Balog Paul, Mancini Carlo, Serafin Petrillo Patrizia, Travaini Lucia, Nuovi contributi sul contenuto aureo e la tipologia del tarì, in Annali dell'Istituto Italiano di Numismatica 27-28, Roma, Istituto Italiano di Numismatica, 1980-81 Bonucci Carlo, Alcune monete del Museo di Sant'Angelo appartenenti ai principi di Salerno e di Capua, dei Reami di Napoli e Sicilia, in Annali di Numismatica, Roma, presso Giuseppe Spithover, 1846 Day William R. jr, The monetary reforms of Charlemagne and the circulation of money in early medieval Campania, in Early medieval Europe, vol. 6, n. 1, Harlow, Blackwell publishing, 1997 Delogu Paolo, Mito di una città meridionale, Napoli, Liguori Editore, 1977 Gurnet Robert, Trésor d'or lombard du Xe siècle trouvé à Ordona (Pouilles), in Bullettin du Cercle d'Ètudes Numismatiques, Bruxelles, Cercle d'Ètudes Numismatiques, 1966 Gurnet Robert, Le trésor d'Ordona, in Ordona II: Rapport provisoire sur le travaux de la mission belge en 1964/1965 et 1965/1966, Bruxelles e Roma, Academia Belgica, 1967 Guzzetta Giuseppe, Lineamenti di circolazione monetaria nella Puglia settentrionale, in Rassegna di studi del Civico Museo Archeologico e del Civico Gabinetto Numismatico di Milano, fasc. XXIX-XXX, Milano, Comune di Milano, 1982 (ristampato in La ricerca archeologica nel territorio garganico - Atti del convegno di studi, Foggia, Grafsud, 1984) Hodges Richard, Light in the dark ages. The rise and fall of San Vincenzo al Volturno, Londra, Cornell University Press, 1997 Lavarone Massimo, Rivisitare i magazzini: i materiali 'longobardi' dei Civici Musei di Udine. La sezione numismatica, in Quaderni friulani di archeologia, n. 18/2008, Trieste, Editreg editore, 2009 Smith Federica, La zecca di Salerno dall'819 al 1197. Fondato il nuovo principato Siconolfo creò la sua zecca, in Cronaca Numismatica n. 120, Napoli, EDER srl, giugno 2000 Traina Mario, Gli assedi e le loro monete (491-1861). Monete, medaglie e cartamoneta ossidionali battute o emesse in Italia e da italiani all'estero, voll. II e III, Bologna, Renato Giannantoni editore, 1976 Travaini Lucia, Il successo della moneta araba d'oro medievale in Sicilia e in Italia meridionale (X-XIII secolo), in Levante, n. 3, Roma, USPI, settembre 1989 Travaini Lucia, Le monete in Italia meridionale e in Sicilia dal X al XII secolo, in Il Mediterraneo: i luoghi e la memoria, Roma, IPZS, 1989 Travaini Lucia, I tarì di imitazione araba, perno dell'economia meridionale, in Lo scudo d'oro. Moneta e potere da Augusto a Carlo V, Roma-Bruxelles, Soprintendenza archeologica di Roma, 1996 Travaini Lucia, The fineness of Sicilian taris and of those of Amalfi and Salerno (11th to 13th centuries), in Metallurgy in Numismatics, vol. 4, London, Royal Numismatic Society, 1998 Travaini Lucia (a cura di), Le zecche italiane fino all'Unità, voll. 1-2, Roma, Libreria dello Stato - IPZS, 2011 Travaini Lucia, L'Italia meridionale e la Sicilia: principi longobardi e sovrani normanni. Da Gisulfo II di Salerno ai re normanni, in I capelli di Carlo il Calvo. Indagine sul ritratto monetale nell'Europa medievale, Roma, Edizioni Quasar, 2013
    5 punti
  2. Salve a tutti. Mi sembra conveniente accogliere il primo suggerimento di Poemenius e di iniziare indicando un primo elenco bibliografico di settore che potrà quindi essere integrato ed aggiornato. Ho visto che dareios it, nell'altra discussione, ha già iniziato mettendo a disposizione i suoi testi di riferimento, quindi siamo sulla buona strada. Se per te va bene, @dareios it, possiamo inserire il tuo intervento bibliografico anche qui. Poi, ho messo insieme altri titoli ugualmente importanti per il nostro settore: ho escluso i più antichi e quegli studi che ormai sono superati o hanno poco da offrire. Sono sicuro che anche @rockjaw potrà integrare, se vorrà, con qualche altro testo di riferimento (libri, articoli, atti, etc...). E.A. ARSLAN, Sequenze dei conii e valutazioni quantitative delle monetazioni argentea ed aurea di Benevento longobarda, in Actes du Colloque international. Rythmes de la production monétaire, de l’antiquité à nos jours. Paris, 10-12 janvier 1986, Louvain-la-Neuve 1987, pp. 387 – 409. E.A. ARSLAN, Il ripostiglio di monete auree beneventane e bizantine “da Napoli 1896” nella collezione di Re Vittorio Emanuele III, in Különlenyomat az Emlékkönyv Bíró-Sey és Gedai István 65 születésnapjára címü kötetböl, Budapest 1999, pp. 237 – 253. E.A. ARSLAN, Le monnayage d’argent de Bénévent à l’époque carolingienne, in «Bulletin de la Société Nationale des Antiquaires de France», Paris 2002, pp. 224 – 239. E.A. ARSLAN, Emissione e circolazione della moneta nei Ducati di Spoleto e Benevento, in I Longobardi dei Ducati di Spoleto e Benevento. Atti del XVI Congresso internazionale di studi sull’Alto Medioevo. Spoleto, 20-23 ottobre 2002 – Benevento, 24-27 ottobre 2002, Spoleto 2003, pp. 1031 – 1052. E.A. ARSLAN, Monetazione di età longobarda nel Mezzogiorno, in I Longobardi del Sud, Roma 2010, pp. 85 – 97. L. BECCHETTI, Nota di sfragistica altomedievale salernitana: il sigillo di Gisulfo II, in «Rassegna Storica Salernitana» XXVI, 2 (2008), pp. 241 – 250. L. BELLIZIA, Le monete della zecca di Salerno, Salerno 1992. L. BELLIZIA – G. FLORIO, Monete inedite o poco note della zecca di Salerno, Salerno 2003. M. CAGIATI, La zecca di Benevento, Milano 1916 – 1917. M. CAGIATI, I tipi monetali della zecca di Salerno. Atlante-prezzario, Caserta 1925. R. CAPPELLI, Studio sulle monete della zecca di Salerno, Roma 1972. R. CAPPELLI, Ancora sulla cronologia della monetazione salernitana del secolo XI, in «Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano» 61 (1976), pp. 25 – 30. E. CATEMARIO, Considerazioni sulle monete del Ducato beneventano, in «Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano» 38 (1953), pp. 3 – 7. M. CHIMIENTI – F. RAPPOSELLI, Monete italiane regionali. Italia meridionale continentale: zecche minori, Pavia 2013. P. DELOGU, Postille alle monete del Principe Gisulfo II di Salerno, in Studi sul Medioevo cristiano offerti a R. Morghen per il 90° anniversario dell’Istituto Storico Italiano (1883-1973), I, Roma 1974, pp. 305 – 322. G. FORESIO, Le monete delle zecche di Salerno, 2 parti, Salerno 1891 – 1893. S. FUSCO, Tavole di monete del Reame di Napoli e Sicilia, in «Atti dell’Accademia Pontaniana» IV, 2 (1843), pp. 211 – 250 (con 11 tavole calcografiche). Ph. GRIERSON, La monetazione salernitana di Gisulfo II (1052-1077) e Roberto il Guiscardo (1077-1085), in «Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano» 42 (1957), pp. 9 – 44. Ph. GRIERSON, La cronologia della monetazione salernitana nel secolo XI, in «Rivista Italiana di Numismatica e Scienze Affini» 74 (1972), pp. 153 – 165. W. HAHN, Moneta Imperii Byzantini, III, Vienna 1981. R. IULA, Su di un particolare follaro della zecca di Salerno: nota esplicativa dei metodi d’interpretazione iconografica, in «Bollettino del Circolo Numismatico Partenopeo» I (2014), pp. 17 – 34. R. IULA, Un denaro poco noto della zecca di Salerno, in «Monete Antiche» 81 (2015), pp. 28 – 33. R. IULA, Introduzione alla numismatica salernitana, Formia 2016. R. IULA, La zecca medievale di Salerno nella collezione numismatica del Museo Diocesano “San Matteo” di Salerno, Salerno 2017. R. IULA, L’introduzione dei tarì anonimi longobardi della zecca di Salerno: problemi di cronologia, in «Panorama Numismatico» 329 (2017), pp. 7 – 13. G. LIBERO MANGIERI, I follari di Gisulfo II e Roberto il Guiscardo, in «Rivista Italiana di Numismatica e Scienze Affini» 88 (1986), pp. 105 – 116. G. LIBERO MANGIERI, La monetazione medievale di Salerno nella collezione Figliolia, I. Da Siconolfo a Roberto il Guiscardo, Salerno 1991. G. LIBERO MANGIERI, Le zecche medievali di Salerno ed Amalfi: conoscenze e metodologie, in «Rassegna del Centro di Cultura e Storia Amalfitana» 13 (1993), pp. 131 – 141. G. LIBERO MANGIERI, Badia di Cava dei Tirreni. La collezione numismatica Foresio. Periodo medievale: Salerno, Roma 1995. E. MARTINORI, Zecca di Benevento. Soldo d’oro di Scauniperga e Liutprando minorenne Duchi (751-756), in «Rivista Italiana di Numismatica e Scienze Affini» 21 (1908), pp. 219 – 226. A.W. ODDY, Analysis of the gold coinage of Beneventum, in «The Numismatic Chronicle» 19 (1974), pp. 78 – 109. C. PROTA, Denari di Adelchi Principe di Benevento, in «Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano» fasc. 1-2 (1928), pp. 3 – 9. A. ROVELLI, Il denaro carolingio nel Meridione d’Italia: una questione da riaprire, in «Annali dell’Istituto Italiano di Numismatica» 42 (1995), pp. 255 – 262. G. SAMBON, Repertorio generale delle monete coniate in Italia e da italiani all’estero dal secolo V al XX, Parigi 1912. A. SAMBON, Recueil des monnaies médiévales du Sud de l’Italie avant la domination des Normands, Paris 1919. L. TRAVAINI, I tarì di Salerno ed Amalfi, in «Rassegna del Centro di Cultura e Storia Amalfitana» 19-20 (1990), pp. 7 – 60. L. TRAVAINI, La monetazione nell’Italia normanna, Roma 1995 (ristampa anastatica con aggiornamento pubblicata da NAC nel 2016). L. TRAVAINI, Le monete a Benevento tra X e XI secolo e un falso ripostiglio del Settecento, in in I Longobardi dei Ducati di Spoleto e Benevento. Atti del XVI Congresso internazionale di studi sull’Alto Medioevo. Spoleto, 20-23 ottobre 2002 – Benevento, 24-27 ottobre 2002, Spoleto 2003, pp. 1053 – 1076. Poi anche i fondamentali cataloghi in abbreviazione: CNI XVIII = Corpus Nummorum Italicorum. Primo tentativo di un catalogo generale delle monete medievali e moderne coniate in Italia o da italiani in altri Paesi. Vol. XVIII: Italia meridionale continentale (zecche minori), Roma 1939. DOC II = BELLINGER A.R. – GRIERSON Ph., Catalogue of the Byzantine coins in the Dumbarton Oaks Collection and in the Whittemore Collection, II, Washington 1968. MEC 1 = GRIERSON Ph. – BLACKBURN M., Medieval European Coinage, 1. The Early Middle Ages (5th – 10th centuries), Cambridge 1986. MEC 14 = GRIERSON Ph. – TRAVAINI L., Medieval European Coinage, 14. Italy (III): South Italy, Sicily, Sardinia, Cambridge 1998.
    4 punti
  3. La prima, tutta la vita.
    3 punti
  4. Ci sono delle monete che riescono a rapirti pur non essendo grossi moduli, o nominali di rilievo. Fra le mie passioni annovero il periodo del vicereame, dove la zecca di Napoli nonostante tante vicissitudini, coniò affascinati tondelli. Le conservazioni che io metto sempre dopo il lavoro incisorio, in questi anni penalizzate dal tipo di battitura in questo caso nello specifico a martello, non raggiungono gli standard a cui gli appassionati sono abituati a scorgere. Ne consegue che l'impatto visivo potrebbe essere penalizzante al momento, ma conoscendo i limiti tecnici della coniazione del periodo, si può evincere egualmente il grande fascino che trasmettono tutti i nominali coevi, proprio per la carica artistica e per l'unicum di ogni tondello... Un nominale che ha un nome emblematico, l'ultimo della produzione di Filippo II, quindi in teoria il meno nobile, ma secondo il mio modesto parere, il più affascinate, perchè sopravvissuto a chissà quali peripezie cinquecentesche, nonostante il suo umile peso di 1,40 grammi, e le sue dimensioni ridotte seguito dal più fragile dei metalli.. p.s. Per gli appassionati del periodo una piccola chicca... Napoli - Filippo II - Cavallo Eros
    3 punti
  5. Grazie all'amico Christian Andreani...monetuzza in arrivo... Vediamo a chi piace.. Saluti Eliodoro
    3 punti
  6. La ricerca ufficiale archeologica nell’ antico mondo romano riporta alla luce infinite diversita’ di reperti antichi e tra questi non mancano le monete , anzi stando alla quantita’ ed a quanto si vede dalle foto , le monete sembrano essere i reperti piu’ comuni anche grazie alla loro natura metallica ; spesso queste sono conservate in ricchi tesoretti composti da decine , centinaia , migliaia e in alcuni casi anche decine di migliaia di esemplari , altre volte sono rinvenimenti occasionali singoli o di pochi pezzi . Le monete romane dissotterrate , di tutte le epoche storiche ma in percentuale maggiore per ovvi motivi le imperiali , sono talmente tante che prima della fase di restauro e dell’ eventuale esposizione nei Musei , vengono conservate addirittura in sacchi , se ne vedono ben sette in foto ; tutto questo porta alla considerazione che i vari gradi di rarita’ delle singole monete , come ad esempio compaiono nel RIC, dalle C alla R5 , considerati oggi nei cataloghi di numismatica romana antica , dovrebbero essere almeno ogni tot anni , rivisti e modificati e di conseguenza nei listini delle numerose aste ; sinceramente non so se questo aggiornamento avvenga , ma ho timore che rimanga una utopia , anche per il motivo che tra Archeologi e Numismatici forse non c’e’ scambio di informazioni . Questo non aggiornamento periodico dei gradi di rarita’ delle monete antiche romane , sulla base dei nuovi ritrovamenti archeologici , a dire il vero in genere , non incide piu’ di tanto sui prezzi di vendita , a meno che non sussista la rara combinazione di una moneta classificata da R in su e abbinata ad una conservazione SPL ; questi prezzi infatti piu’ che sulla rarita’ , fanno riferimento sullo stato di conservazione , tanto che una moneta classificata Comune ma in splendida condizione , ha un valore economico ben superiore ad una moneta classificata rara o superiore ma in condizioni di conservazione inferiori alla precedente ; questo perche’ il gusto o piacere estetico della maggior parte dei collezionisti ha generalmente la prevalenza sul pezzo raro molto raro ma di qualita’ estetica medio bassa , naturalmente su queste scelte nulla da obiettare . Concludendo , alla luce di questi ritrovamenti , i gradi di rarita’ delle antiche monete romane andrebbero aggiornati ogni tanti anni , naturalmente purche’ sussista una forma di comunicazione tra le due scienze .
    2 punti
  7. Il giorno si avvicina Sono convinto che la semplicità e la spontaneità che caratterizzano tutto il progetto e il gruppo renderanno l'evento unico e speciale
    2 punti
  8. completiamo il suggerimento......magari invogliamo piu'persone oltre all'amico michell72
    2 punti
  9. Salve a tutti. Segnalo, sperando di fare cosa utile, un piacevolissimo dossier sulla mostra dei Longobardi in corso a Pavia uscito sulla rivista mensile "Medioevo" di questo mese (n. 248): alle pp. 79-108 dal titolo "I Longobardi: un popolo che cambia la storia" con testi a firma di S. Zatti (direttrice dei Musei Civici di Pavia), G.P. Brogiolo (professore di archeologia dell'architettura e archeologie postclassiche all'Università di Padova, nonché figura di spicco nell'organizzazione di questa mostra) ed E. Percivaldi (giornalista e storica). Ci sono molte illustrazioni, anche di reperti esposti, e il discorso non è circoscritto solo all'ambito della mostra, ma viene coinvolta, in una panoramica storica molto più ampia, anche l'offerta archeologica costituita dai siti longobardi di Pavia, capitale del Regnum. E, dopotutto, l'autorevolezza degli Autori è indubbia.
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  10. Ringrazio @rockjaw per l'ottima integrazione bibliografica apportata: sapevo di poter contare sul tuo valente contributo. Un grazie, ovviamente, anche per i suggerimenti dei cataloghi di D'Andrea: li conosco bene, li ho tutti (almeno quelli citati), ma ho preferito non inserirli proprio perché mi sembrava ripetitivo visto che una prima rassegna bibliografica in cui erano inseriti l'aveva già offerta Dareios. Diversamente, altri testi già citati ho ritenuto opportuno ripeterli perché li considero come dei veri e propri "classici" per la letteratura di settore. Ho già pronto il file word con tutta la bibliografia ordinata che è stata raccolta qui finora. Afferrato! Avevo già pensato di procedere su questa linea: annotare tutto, in questa prima fase iniziale, senza tralasciare nulla. Se ci sarà da chiarire meglio qualche aspetto ci penseremo in un secondo momento.
    2 punti
  11. Manco il MEC, adesso l'ho sfogliato...lo citano Spahr n. 159,Travaini n. 55, Andreani D'Andrea Faranda n. 180.. ma non li ho.. Sul testo "Le monete medievali della Puglia, è riportato al n. 51 come R2..ma non ci sono foto.. Bisognerebbe controllare anche il Guglielmi Ho l'impressione che sia una moneta nata da falsa lettura..
    2 punti
  12. Segnalo sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre 2017 le 43° Giornate Filateliche e Numismatiche Massesi a Massa (MS)
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  13. Tante parole per ..poco .. Paese dei dr Sottile e dei 'distinguo' andiamo avanti: crocifiggiamo il povero Traina
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  14. Ciao. Non è questione di discorso "italocentrico". Un Divulgatore che scrive un Editoriale in Italiano, su un Periodico di numismatica italiano come era C.N., è perfettamente consapevole di non rivolgersi ad una potenziale platea di Lettori "universale" ma, al più, ad un piccolo bacino di appassionati quasi esclusivamente circoscritto all'ambito nazionale di lingua italiana. Anche a voler considerare che l'intenzione fosse quella di inviare un "messaggio trasversale e trasnazionale" (sebbene dal tenore letterale dell'Editoriale questa intenzione non traspare affatto), un conto è se quel messaggio lo trasmetti ad un bacino di Lettori internazionale con adeguati mezzi, un altro è se il messaggio lo veicoli attraverso un canale prevalentemente "italico" quale era, per l'appunto, quello di C.N. Però, a ben vedere, quel tipo di "messaggio" del Maestro, così formulato, sarebbe risultato scorretto anche nel liberalissimo Regno Unito, nel quale è pur vero che la ricerca con il m.d. è libera e lo Stato non rivendica la proprietà dei reperti rinvenuti nel sottosuolo, ma è anche opportuno ricordare che il ritrovatore dei reperti deve informare le Autorità di quanto ha rinvenuto e le suddette Autorità, dopo aver studiato il ritrovamento, possono decidere se restituirlo al ritrovatore o pagarglielo, se ritengono di acquisirlo. Quindi anche in U.K. ci sono delle regole che non sono esattamente coincidenti con l'invito rivolto al Lettore M.N. di appropriarsi delle monete rinvenute con il m.d. Perciò, il tenore testuale messaggio dell'Editoriale, così' com'è formulato: "Si, M.N. ha fatto la scelta giusta. Ma non basta. Lui le monete le va a cercare da sè nei campi con tanto di detector, strappando alle viscere della terra e alle fondamenta dei vecchi ruderi i loro segreti tesori. nascosti e gelosamente conservati da secoli. Così ha messo insieme decine di monetine...." sarebbe risultato sbagliato non solo da noi ma anche in molti altri Paesi, nei quali vi è certamente maggiore liberà, ma altrettanto certamente non regna "l'anarchia" di appropriarsi di tutto quanto di archeologico si rinviene nel sottosuolo. Giustissimo. Ma allora, se nell'Editoriale si dovevano affrontare i "massimi sistemi", sarebbe stato opportuno circostanziare certe affermazioni e contestualizzarle in un discorso più cauto, come suggeriva giustamente Giampiero. Condensare in un messaggio di due righe quello che Voi definite un intento "filosofico", reso per giunta nella forma di risposta/incoraggiamento all'anonimo Lettore M.N., tutto sembra fuorché una considerazione transnazionale. "Ma poi scusate, voi pensate veramente che se anche Traina avesse scritto che "Comprendere il valore storico e archeologico dei nostri ritrovamenti arricchisce la ricerca di un valore speciale e aumenta la consapevolezza delle nostre azioni per poi, da onesti cittadini, denunciare alle autorità competenti le nostre scoperte.", i tombaroli italici degli anni '70, ad esempio, non avrebbero comunque compiuto le loro razzie nelle tombe degli etruschi... Pensare che Traina con le sue parole, possa aver sdoganato certe pratiche, lo trovo veramente sbagliato." Beh, intanto riterrei che l'Editoriale sia uno scritto rivolto alla generalità dei Lettori. Se poi fra costoro vi sono anche dei "tombaroli", non possiamo escluderlo, ma siamo abbastanza consapevoli del fatto (fin qui ci arriviamo....) che non sarà sicuramente un Editoriale a dissuadere un malintenzionato dal violare la legge. Dunque, chi poteva essere influenzato dalla lettura di quell'articolo era, al più, il Lettore medio della Rivista, non certamente il "tombarolo". Chi fa divulgazione dovrebbe sempre porsi il problema di esprimere concetti chiari, che siano comprensibili al "Lettore medio"; se si pone la necessità di "interpretare", come in questo caso, ciò che il Divulgatore ha scritto, mi pare che già la forma utilizzata per divulgare non sia stata così chiara. E si che il Maestro era sempre molto diretto, nel Suo eloquio e nei Suoi scritti! Fra l'altro, Voi che avete desunto da quelle righe finali dell'Editoriale un messaggio diverso da quello che appare testualmente, non siete probabilmente classificabili come "Lettori medi", ma rientrate in un gruppo di Lettori più avveduti e smaliziati di quelli medi. Quindi non dovresTe chiederVi che cosa avete inteso Voi da quelle righe...quanto piuttosto come avrà recepito quel "messaggio" il Lettore "medio" della Rivista. Direi però che già la necessità di operare l'interpretazione del messaggio, ne metta in dubbio la sua immediatezza e la sua efficacia divulgativa. Saluti. M
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  15. Grazie mille, @numa numa. Sono d'accordo con te: sono sicuro che Dareios e Rockjaw potranno apportare contributi fondamentali. Intanto, ho iniziato con la bibliografia che, spero presto, potrà essere ulteriormente integrata con nuove voci.
    2 punti
  16. Ti svelo un segreto Online ci finisce una minima quantità di monete che si lavorano, per questione di tempi e costi. Pubblicare e vendere su internet ha un costo, e nemmeno così ininfluente per chi sa contare davvero e paga il tempo necessario. Inoltre la maggior parte dei pezzi un po' più seriotti vengono, perlomeno da me, venduti prima che ci sia il tempo materiale di pubblicarli. Infine alcune collezioni vengono seguite direttamente, sapendo quindi già in anticipo che una determinata moneta é giusta per una determinata collezione/collezionista. Non penso che per gli altri, almeno in parte, colleghi sia differente. Gli amici che possono vedere ogni tanto le monete che passano da "Monetaio", hanno mosso anche loro la tua stessa "critica", ovvero che uno se sta fermo li a guardare non ha la possibilità di poter valutare molte monete di un certo tipo. Ma al momento personalmente non vedo soluzioni di sorta a questo limite. Le monete belle purtroppo non crescono sugli alberi, e per quanto mi riguarda tendenzialmente ho più persone che le vorrebbero rispetto a quelle che riesco a trovare.
    2 punti
  17. Va bene Eros.....lascio stare I "carichi" e ritorno "terra-terra" con un nominale comunissimo ma a cui tengo molto. Ci tengo perchè riesco a distinguere tutti I dettagli nello stemma al rovescio.... Cosa ne pensate di questo 5 Tornesi del 1798?
    2 punti
  18. Buonasera a tutti, c'è stato un periodo della mia avventura da collezionista tutto dedicato alle Piastre di Ferdinando II e alle variabili dei conii. Mancano ancora due annate: la 1848 reimpressa e la 1849, degli altri anni (a parte le varie GRTIA, GRAITA, REGN per l'anno 1834) ho raccolto tutto. Di alcuni millesimi ho varianti per punteggiatura al rovescio, corone zigrinate, ribattiture, torrette in piu' o in meno, caratteri grossi o sottili....alternati fra dritto e rovescio, contorni con PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS ....attaccati e non, contorni con rigatura, scudetti del Portogallo con numeri di palline da sette a zero, aquilette rovesciate, leoni senza o con un numero di zampe imprecisato, con o senza coda ....presunte teste grandi o piccole.......se dimentico qualcosa....aggiungetela voi. Da quando sono presente sul Forum.....ho scoperto la Piastra con al rovescio TVR , quella con al dritto l'orecchio di Ferdinando ribattuto, la Piastra del 1834 REGNI con la I finale incusa. Ho comprato alternando sia Monete ,testi e studi per catalogarle e classificarle....ricordo che dormivo con il D'Incerti sul comodino, poi ci fu il Pagani il De Sopo e infine lo studio del Traina. E una montagna di cataloghi d'asta che consumavo letteralmente. Avevo iniziato un piccolo studio/catalogo......ma alla fine ho desistito.....motivo? Semplicemente perchè ho capito che è un lavoro ........che non avra' mai una fine. ....mi sono troppo dilungato, non è da me. Per farvi comprendere quanto c'è ancora di "inedito".....vi posto questa mia Piastra del 1833 con un decoro al bordo del dritto che non avevo ancora riscontrato in nessuno dei miei pezzi, Penso sia dovuto per effetto di ribattitura. Cosa ne pensate?
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  19. Farà compagnia a quest'altro denarino
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  20. Ecco, ora che é andata via anche questa dal magazzino ve la posto, visto che non é mio uso postare nel forum monete in vendita (spero ne comprendiate il motivo). Moneta che a me é piaciuta tanto tanto tanto dal primo momento che l'ho vista e comprata assieme ad un altro esemplare, periziato FDC da collega e che vi posterò tra qualche giorno non appena verrà ritirato dal collezionista che l'ha prelazionato. Intanto se vi piace, godetevi questa: mi rendo conto che bisogna saperla leggere, ed in foto non si percepisce bene la potenza del lustro sottostante... Ma insomma, proviamo ad alzare l'asticella!
    2 punti
  21. Il gruppo del Cordusio e di Milano, è davvero speciale, degli autentici fuoriclasse!
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  22. Con grande soddisfazione (non solo mia) vi segnalo l'uscita nel prossimo supplemento degli Atti della Deputazione Veneta di Storia Patria del mio lavoretto aggiornato sui bisanti ossidionali per Cipro (1570). Un ringraziamento particolare a @mfalier, che sta spingendo questa importante istituzione storiografica ad accogliere anche lavori di Numismatica, ed ovviamente a tutti quanti mi hanno aiutato nella stesura, in primis @417sonia e @fabry61 .
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  23. Dopo aver pescato un po' nella scatola delle monete romane con alterne fortune, sono tornato a pescare nella scatola delle medaglie. Ne esce un'altra medaglia commemorativa, pavese, la cerco nel catalogo, non c'è ed allora mi metto a fare la scheda: Medaglia commemorativa per celebrare i trenta anni di attività di CONTARDO MONTINI Fronte: A = CONTARDO MONTINI = CHE = L'ANIMA ONESTA, FIERA, GENTILE = DEGNA DELL'AMICIZIA DI CAVALLOTTI = TUTTA CONSACRÒ = PER PIÙ DI UN TRENTENNIO = NELLA CANAGLIA, NELLA PROVINCIA PAVESE = ALLE SANTE BATTAGLIE = DELLA DEMOCRAZIA = GLI AMICI AMMIRANDO = MCMX Retro:In primo piano la LIBERTÀ violata, il vestito lacero, i fiori appassiti, un seno scoperto sullo sfondo panorama di Pavia quello che si gode venendo da San Martino con il sole che sorge dietro il Ponte Vecchio scritta LIBERTAS AE Diametro: 45 mm. Peso: 46 gr. Stavo per finire qui, quando mi ha preso la nostalgia, quella è proprio la Pavia che vedevo quando giungevo in città all'alba, con la Torre a fianco del Duomo che ancora mi manca. Allora sono andato a vedere chi era Contardo Montini. Garibaldino, uomo della sinistra della prima ora fondatore della Canaglia giornale umoristico politico e poi fondatore della Provincia Pavese, amico intimo di Felice Cavallotti che ospiterà a lungo nella sua casa d'origine a Santa Giulietta. Su Ebay trovo una cartolina con la riproduzione della medaglia, autografata dal Montini che la manda per ricordo ad un suo amico di Santa Giulietta. Naturalmente non me la lascio sfuggire ed ora la storia può concludersi. Fabio puoi fare la scheda (guarda anche quella di san Pietro In Ciel D'Oro). Grazie Italo
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  24. Salve,ho appreso la notizia alla tv e non potendomi sfogare troppo con mia moglie lo faccio con voi,perdonatemi,sono inc.....come una bestia oltre che a essere profondamente indignato,parlo del sito archeologico di ascoli satriano dove era conservata una villa di epoca romana con reperti interessanti quali mosaici,marmi policromi,ecc ecc...dove sembra ci sia stato un incendio doloso,e qualche furto(altrimenti non si spiega)con il danneggiamento della stessa.Alla luce di questo mi chiedo se la nostra nazione ha portorito una nuova generazione di talebani nostrani,atti a distruggere il patrimonio pubblico non per fini ideologici (palmira docet)ma per noia,perché di questo per il momento si parla,VANDALI.cit.presidente del consiglio per i beni culturali.Chissà magari le indagini porteranno ad altre verità,ma il dato di fatto resta,siamo veramente poca cosa rispetto alla mentalità di altre nazioni dove riescono a valorizzare musealmente anche una cagat...di dinosauro,non si puo'distruggere vigliaccamente in questo modo il proprio passato,non si possono mandare in fumo 14 anni di lavoro e 3 milioni di euro,ci vorrebbero pene esemplari e non chiacchiere,quelle se le porta via il vento,per tutti questi delinquenti altrimenti non se ne esce più,vergogna. https://www.google.it/amp/bari.repubblica.it/cronaca/2017/09/07/news/foggia_distrutta_tettoia_del_sito_archeologico_incendio_doloso-174819012/amp/
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  25. Anche io il militare l'ho fatto e posso convenire pienamente con adelchi. Ma il problema non è prendere atto di una nostra, asserita ed eventuale, incapacità a gestire il nucleare (civile o militare) o anche gli altri aspetti della società moderna. Il problema, o meglio la soluzione è come migliorare la nostra condizione (ammesso che sia quella). Ritengo sia inutile piangesi addosso. Questo si chiama "benaltrismo". Non è giusto dire: "non riusciamo a gestire i rifiuti, immaginate come gestiremmo il nucleare". Lavoriamo per gestire al meglio i rifiuti e il nucleare. Siamo in democrazia e abbiamo, pertanto, tutti un arma letale: si tratta di una matita copiativa. E abbiamo un "target": si tratta di una scheda elettorale. Non dico di votare questi o quelli, non sono discorsi da fare sul forum e non credo che la verità sia da una parte o dall'altra. Dico solo: ciascuno cerchi i migliori tra chi considera a sè più vicini. O mettiamo in dubbio l'essenza e la giustificazione del suffragio elettorale. Ma è solo una opinione pienamente ed effettivamente rispettosa di quelle altrui. Polemarco
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  26. sarà proprio una fortuna che hanno smesso? forse oggi saremmo un pò più rispettati nel mondo.
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  27. Questa dovrebbe essere di Fossombrone Ti allego il link della scheda fatta. Il D/ dovrebbe essere girato di circa il 150-180% verso sinistra Dall'immagine non si riesce a vedere esattamente la tipologia, se con berretto, testa grande o piccola. A me sembra corretta quella indicata. Con la moneta in mano verifica con le tre schede.
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  28. Riporto il link fresco fresco dell'editoriale fatto da Roberto Ganganelli sul Congresso di Bergamo sul Giornale della Numismatica on line. Ganganelli pone già degli interessanti quesiti e anche delle riflessioni a cui i presenti potranno dare risposte o magari fare proposte. I temi sono tanti, tutti veramente importanti, io credo che ora sia giunto il momento di aderire e partecipare, essere protagonisti e cercare di pensare al futuro, al ricambio generazionale, ne va della sorti di tutte queste aggregazioni. Il momento del lamento o dell'isolamento credo debba essere superato con un tentativo di dialogo, confronto e proposta, ora tocca a voi di qualunque area geografica siate... http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/
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  29. Sicuramente è (o era) un oggetto lavorato dall'uomo. E anche lavorato bene, si direbbe: lo stesso supporto litico sembra di materiale non banale, a giudicare dalla foto. La pietra è troppo consunta per definirne il contenuto: il "fiorone" verticale al centro pare somigliare alle cosiddette candelabre delle ornamentazioni medievali e rinascimentali; il "coso forato" in basso a sinistra potrebbe essere ciò che resta di una foglia d'acanto dilavata dall'acqua. Ma sono solo ipotesi. Le dimensioni della pietra (valutabili dal raffronto con la mano che la regge) fanno pensare a un ornamento di natura non monumentale, come se fosse il frammento di una decorazione parietale o di una balaustra.
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  30. Come già ti è stato detto @Sciox, sono monete che non hanno un gran valore commerciale, hanno però un gran valore storico. Io ti consiglio di comprare sempre e solamente le monete che ti piacciono, che ti danno delle emozioni, che sono cariche di storia..., a prescindere da quanto valgono, non comprare mai le monete per fare "l'affare", perchè "l'affare", quasi sempre, lo fa il commerciante che te le vende.
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  31. Grazie a tutti, e specialmente a te Sirlad, avete ragione ho iniziato da poco a collezionare e si sa com'è agli inizi, in ogni cosa c'è l'euforia di voler fare le cose in maniera sbrigativa sperando di aver fatto un'affare. Ma come dici tu, purtroppo, i disonesti sono sempre pronti a sbucare fuori.
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  32. Ottimo Caius direi che si inizia molto molto bene Bene anche che Rockjaw Sara' dei nostri con le sue ottime competenze:)
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  33. E' un peso per il ducatone, con data 1754 (di fabbrica del peso). Il ritratto è molto vagamente quello di Filippo IV, morto da tempo, ma grande coniatore di ducatoni, che nel 1754 ancora circolavano . Già che ci siamo, il peso per il Luigi di Francia (moneta coniata dal 1785) è dei primo quarto del XIX secolo. Il bollo sul rovescio è quello della terza verifica biennale del Lombardo-Veneto (1816-1817). Saluti a tutti
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  34. grazie @Rocco68, in effetti la mia discussione voleva (e vuole ancora) comprendere ogni tipo di moneta, italiana e anche no, di ogni periodo storico, che presenti questo particolare.. vediamo se contribuisce anche qualcun altro. Devo ammettere però, vedendo le tue, che Napoli utilizzava ben spesso il puntino. Non lo sapevo e ti ringrazio per avermelo fatto notare con i tuoi bei pezzi.
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  35. Eccomi Giacomo @oldgold , ti metto le foto dei "daotin" della Finarte, mi spiace per le foto ma non ho potuto fare di meglio dal vecchio catalogo. Spero ti possano comunque essere utili, insieme alla descrizione che ti ho riportato ieri.
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  36. Ciao Alain @poemenius..come ti dicevo Lorenzo è un mostro...aggiungiamoci Rockjaw, Gaetano95 e Raffaele Iula...stai a cavallo, insomma, al Sud..
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  37. Dr Denaro di Roberto D'Angiò con 4 gigli con disposizione 1/2/1 da restituire a Brindisi come scriveva il vecchio @fedafa.. Denaro di Roberto D'Angiò comune con tre gigli...vabbè...smetto di annoiarvi con i denarini angioini..
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  39. si...vero!!...scusami non avevo letto la descriptione completa de la moneta sul link.....
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  40. @lucerio La moneta fu battuta nell'Asta del Titano n. 69, del 8 giugno 1997, lotto 481. Riporto le pur brutte foto che ho scattato. Mi spiace ma non ho ritrovato il listino con le aggiudicazioni.
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  41. E per chi verrà domenica 10 al Cordusio per la prima distribuzione del Gazzettino, oltre a qualche portachiavi del Cordusio che ho già postato, anche gli utili segnalibro del Cordusio che qui sotto vi mostro...insomma di tutto e di più
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  42. Buonasera, @talpa, sono d'accordo non soltanto con ogni tua singola parola, ma perfino con i punti e con le virgole. Hai colto alcuni punti fondamentali: la mancanza di coscienza scientifica, che non è prerogativa esclusiva degli studiosi, ma dovrebbe essere posseduta da tutti i collezionisti (e qui sul forum quasi tutti dimostrano di averne); la capacità (o l'incapacità) di leggere la moneta come veicolo di storia e, quindi, non soltanto come oggetto d'antiquariato, esteticamente appagante; infine la tendenza - tutta italiana - a voler essere più furbi dello Stato (la cosa paradossale è che lo Stato cerca a sua volta di essere più furbo dei cittadini). Come se ne esce? Non lo so.
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  43. Condivido con voi la frase che mi disse qualche tempo fa un Signor commerciante milanese: "BB vuol dire bellissimo, non bruttissimo" Una frase da incorniciare e ricordare in un periodo in cui il mercato fa quasi fatica a premiare le monete non al top della conservazione!
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  44. Ma che bello quando salgono i cattedra i moralizzatori e gli amanti delle regole pure e giuste che ti spiegano che se non ti piace una legge devi andare in parlamento e cambiarla. Magari con l'aiuto del popolo sovrano. E' questo il male che ammorba la tutela dei beni culturali italiani (e anche parecchie altre cose) Si chiama mancanza di pragmatismo: antico male italiano tipico di chi ritiene che la legge debba essere bella e giusta oltre che inflessibile e non importa (o non interessa) se non funziona, se viene sistematicamente aggirata, se e' origine di grande ingiustizia perche' pochi ne approfittano e tutti ne subiscono le restrizioni. A mio parere, se una norma non funziona, si toglie, si rende inutile si aggira, qualsiasi cosa, ma non la tieni li perche' e' bella e pura. Non me ne importa niente se risale al 1909.
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  45. ho molti dubbi sulla veridicità dell'oggetto e della discussione in toto........................ Penso che la sezione indicata non sia indicata....
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  46. Ciao. Io lo chiamo "disturbo di conio", quindi, sicuramente effetto non voluto. E' un fenomeno relativamente frequente nelle monete di spessore limitato. Allego l'immagine di un provisino che @anto R ha caricato nella discussione apposita. Come vedi l'impressione della croce si intravvede interamente nella parte del pettine. Attendiamo gli esperti della monetazione genovese.
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  47. Gettone Caffe' dell'Esposizione Torino . valore 20 centesimi
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  48. Buon pomeriggio a tutti. Mi son preso il tempo e la pazienza di verificare se le monete commemorative del Cinquantenario della proclamazione del Regno d'Italia siano state le ultime coniate nel vecchio edificio della Regia Zecca di Roma, in Via delle Fondamenta (Città del Vaticano), immediatamente prima dell'inaugurazione della nuova sede della Regia Zecca in Via Principe Umberto (inaugurazione avutasi il 27.12.1911), ed ora espongo, se mi è concesso, i risultati delle mie ricerche. Ho analizzato le relazioni della Regia Zecca relative agli esercizi finanziario 1910-1911 e 1911-1912, messe a disposizione da @rongomsu questo forum tempo addietro. Non finirò mai di ringraziare abbastanza rongom per l'importante e assidua azione divulgativa che ha condotto sul forum, a beneficio gratuito di tutti gli utenti volenterosi e curiosi di approfondire l'italica storia monetaria recente. Dalla lettura combinata delle due relazioni, ho appreso quanto segue. la coniazione della ben nota serie monetale commemorativa del Cinquantenario della proclamazione del Regno d'Italia è stata autorizzata con RD 830 del 20.11.1910, sulla base dei seguenti contingenti: 50 lire auree pezzi 10.000; scudo pezzi 60.000; 2 lire argentee pezzi 1.000.000; 10 centesimi bronzei pezzi 2.000.000; il contingente della moneta aurea da 50 lire è stato raddoppiato a 20.000 pezzi mediante RD 352 del 06.04.1911; i modelli delle monete da 2 lire e 10 centesimi, curati dal Prof. Domenico Trentacoste, nativo di Palermo, furono approvati con RD 53 del 19.01.1911, mentre quelli del 50 lire d'oro e dello scudo argenteo, sempre curati dal predetto Professore, furono approvato con RD 761 del 25.06.1911; sicuramente le monete commemorative da 50 lire, 5 lire e 10 centesimi sono state coniate nel corso dell'anno 1911, mentre una analoga espressa dichiarazione non è stato possibile rinvenire per la moneta da 2 lire; l'intero contingente delle monete da 50 lire e 10 centesimi è stato coniato ed emesso nel corso dell'e.f. 1910-1911, dunque nel periodo compreso tra il 25.06.1911 e il 30.06.1911 per il 50 lire, e tra il 19.01.1911 e il 30.06.1911 per il pezzo da 10 centesimi; che le 50 lire auree siano state coniate in soli 5 giorni è perfettamente coerente con la dotazione tecnica della vecchia Regia Zecca, posto che una sola pressa Ulhorn (e ve ne erano 10), del tipo allora in dotazione a Roma, poteva raggiungere la velocità di 75 monete coniate al minuto; ipotizzando il funzionamento di una sola pressa, 20.000 monete potevano essere coniate in 4 ore e mezza circa; lo scudo da 5 lire è stato coniato in 19.994 pezzi nell'e.f. 1910-1911, dunque tra la data del 25.06.1911 e il 30.06.1911 (valgono anche in questo caso le considerazioni svolte al punto 6 che precede) mentre i restanti 40.006 pezzi sono stati coniati nell'e.f. 1911-1912, dunque tra il primo luglio 1911 e il 31.12. 1911, alla luce di quanto chiarito al punto 4) che precede; le 2 lire argentee commemorative sono state coniate per pezzi 749.925 nell'e.f. 1910-1911, dunque tra il 19.01.1911 e il 30.06.1911, mentre i restanti pezzi 250.075 nell'e.f. 1911-1912; non si può essere certi che questi ultimi 250.075 pezzi da 2 lire siano stati coniati entro la data del 31.12.1911, posto che non sono riuscito a trovare una esplicita affermazione in tal senso, contrariamente, invece, per le 50 lire, gli scudi e i pezzi da 10 centesimi; nel novembre 1911 la Regia Zecca era pronta a funzionare nella nuova sede di Via Principe Umberto; fu visitata dal re Vittorio Emanuele III il 15.12.1911 e venne ufficialmente inaugurata il 27.12.1911. Conclusioni: sicuramente i pezzi da 50 lire d'oro e da 10 centesimi di bronzo sono stati coniati tutti nella vecchia sede della Regia Zecca in Via delle Fondamenta; una parte degli scudi del cinquantenario (almeno 19.994 pezzi) è stata coniata nella vecchia sede, posto che nei 4 giorni intercorrenti tra il 27 e il 31 dicembre 1911 i restanti 40.006 pezzi potevano essere benissimo coniati dalle 15 presse in dotazione della nuova zecca, 10 Ulhorn di vecchia costruzione, ciascuna capace di 75 colpi al minuto, e 5 nuove presse a ginocchiera, americane, con velocità massima di 90 colpi al minuto per monete dal grande modulo; una parte dei pezzi da 2 lire, almeno 749.925 monete, è stata coniata nella vecchia sede di Via delle Fondamenta. Una parte dei pezzi da 2 lire coniati nell'e.f. 1911-1912 potrebbe essere stata coniata nel corso del 1912 nella nuova sede della R. Zecca. Tra le ultime monete coniate nella vecchia sede si devono annoverare anche alcuni pezzi da 2 lire e 1 lira, tipo quadriga veloce del Calandra e almeno una parte delle monete argentee e bronzee per la Somalia Italiana coniate nell'e.f. 1911-1912. Scusandomi per la prolissità, spero che queste informazioni possano essere utili agli Amici del forum. Saluti a tutti.
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