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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/14/17 in tutte le aree
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Questo tondello per me significa molto, è stato da filo conduttore per una grande amicizia che nacque tempo fa con un amico appassionato della zecca di Palermo. Una amicizia nata per caso, da un capo all'altro della penisola, quante gioie, quante riflessioni, quante ricerche fatte insieme, quanto vivere la numismatica con tutti i suoi valori... Questo nummo lo voglio dedicare a tutti quelli che come me, hanno fatto di questa passione anche uno scopo di vita... Palermo: Ferdinando III di Borbone 2 Grani 1803. Coniata per fusione. Eros5 punti
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Ecco a voi una Piastra che non si vede tanto in giro.....ne' la troverete sui cataloghi: Ferdinando IV Piastra 1793 Gigli invertiti. Secondo esemplare conosciuto, vero @Ledzeppelin81?4 punti
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Buongiorno a tutti!!! Son tornato dalle ferie ieri e come promesso ( @galaad @miroita @monetiere e tutti gli altri) , posto le foto del mio ultimo acquisto: un 2 baiocchi per Ancona con A rovesciata anziché V; la moneta era in vendita come la variante "normale" r2, invece è appunto la variante che il Bruni cataloga come rarissima (r3), il Gigante pure e non da quotazioni. Mi date i vostri pareri sulla rarità, sulla conservazione e sul perché è stata usata una A rovesciata? Grazie a chi mi da la sua opinione. Peso 17.10 grammi diametro di 35 mm Ecco le foto:3 punti
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Vedo anch'io le nuove monete e i commenti di Arka e Luciano. Date alcune premesse (mai visti falsi di questa tipologia, peso corretto, sarebbe strano pensare ad una fusione così grossolana ...) ed il bordo, propendo in definitiva per l'autenticità. A scanso di equivoci: io cercavo commenti per l'aspetto "butterato" del fondo. Le porosità (microbolle in negativo) sono compatibili con una cattiva raffinazione dell'argento o una lega disomogenea, e risultano ben visibili e presenti su molte monete coniate dell'epoca (specie milanesi) ma anche sulle venete e tardo-venete (Municipalità Provvisoria, ad esempio). Vi sono poi le screpolature da conio (più spesso da conii rotanti mal regolati, ma anche da coniazione a martello su tondelli il più delle volte imperfetti). Quella che invece io definisco "butteratura" (ma forse meglio "bugnatura") è una rugosità superficiale che può provenire da un conio arrugginito (dunque dalla superficie porosa con esito, sulla moneta, di microbolle in positivo) e, probabilmente, da una mal definita "ossidazione". Le monete classiche possono talora presentare il fenomeno cosiddetto dell'argento "cristallizzato" che altro non è che una compartimentallizzazione della lega d'argento per fenomeni elettrochimici che porta a visualizzare macrozolle "fragili " di metallo (tipo mosaico). Mi piacerebbe che qualcuno postasse foto di proprie monete con queste caratteristiche, avanzando qualche ipotesi (quella della corrosione in ambiente salino è, a torto o a ragione, una interessante proposta e abbastanza convincente, specie se si ipotizza una successiva fase di "pulizia"). Se ci legge chiedo anche lumi, oltre agli amici Venetici, a @centurioneamico che oltre ad essere un ottimo numismatico (pur dedicato ad altro ambito) è un esperto di metallurgia applicata anche alla monetazione.3 punti
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Posso raccontare un mio aneddoto..... Intorno al 1984 ero andato con mio padre, su appuntamento, al medagliere del Museo dell'Aquila per visionare la presenza di eventuali denari della Guerra Sociale, essendo allora impegnato alla stesura del mio Corpus su quella monetazione. C'era una signora, di cui non ricordo il nome, che era gentilissima e mise a mia disposizione gli armadi metallici con cassettiere piene di monete antiche. Lei ovviamente stava sempre vicino a me e, durante la ricerca, mi ricordai dell'importante serie di Alba Fucens, che fu già descritta da Attilio Stazio come presente in quel medagliere. Chiesi pertanto alla signora dove poteva stare la cassetta con le monete di Alba Fucens. Non ebbe difficoltà a rintracciarla. Quando depose la cassetta sul tavolo ebbi un tuffo al cuore. Le monetine erano ammassate alla rinfusa e proprio l'emiobolo, una sottile monetina, rischiava di essere schiacciata da altra moneta più grande di altra zecca che stava occupando lo stesso riquadro nella cassetta. Non riuscii a reprimere un moto di rabbia per vedere la trascuratezza con cui venivano conservate le monete e feci notare la cosa alla povera funzionaria, che era visibilmente imbarazzata e probabilmente non aveva una sua personale colpa. Nel frattempo squillò il telefono nella stanza vicina e la signora si allontanò per rispondere e fu piuttosto impegnata. Intanto io restavo a osservare il materiale, rimettendolo un poco in ordine. Poi mi venne d'istinto una perfida idea. Strizzai l'occhio a mio padre, che mi stava guardando perplesso, e tirai fuori dalla tasca una di quelle piccole custodie lenticolari rigide per conservare piccole monetine, con un sottile strato di ovatta (e non mi ricordo perché l'avevo in tasca da lungo tempo). Misi l'emiobolo nella custodia e, sempre strizzando l'occhio a mio padre, la misi nel mio taschino. Avevo appena finito l'operazione quando la signora rientrò nella stanza dove eravamo presenti e mi chiese se avevo ormai finito. La ringraziai e la signora ripose la cassetta nell'armadio. Sotto i cassetti c'erano depositati alcuni sacchetti di stoffa, alcuni chiusi con ceralacca e altri non sigillati. Chiesi gentilmente cosa contenevano questi sacchetti e lei mi rispose che erano vari ripostigli, evidentemente ancora da riordinare. Chiesi se potevo vedere almeno uno. Tirò fuori un bel sacchetto fra quelli non sigillati, che risultò essere pieno di coronati medievali, credo angioini, in ottimo stato di conservazione... La ringraziai e lei stava ormai chiudendo l'armadio, quando le chiesi se non mancava qualcosa.... Lei rimase di stucco e allora tirai fuori dal mio taschino il piccolo astuccio con l'emiobolo di Alba. Le spiegai che avevo provveduto a migliorare la sicurezza di quella monetina, che facilmente si sarebbe spezzata anche per l'evidente forte cristallizzazione e che era anche la prova di una carenza di sicurezza durante una ricognizione al medagliere. Il suo imbarazzo fu così forte che provai pena e la consolai, raccomandando al contempo un maggiore rigore con i visitatori. Inutile dire che lei si profuse in mille scuse e non nascondo di avere provato per un momento una perfida soddisfazione di avere messo in difficoltà una povera funzionaria della Soprintendenza.... Ci congedammo poi con grande calore e non ebbi più occasione di tornare a quel medagliere. Quindi, se il medagliere di L'Aquila è sopravvissuto al terremoto e ci sono ancora le monete di Alba Fucens, forse ritroverete il mio vecchio astuccio trasparente, che amorevolmente avevo poi rimesso nella cassetta con l'unico esemplare noto di emiobolo di Alba.....3 punti
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Nell'attesa che il nostro @Rex Neap si faccia vivo con domande sui tornesi di Ferdinando II.... Vi posto l'annata 1794 al completo di Ferdinando IV, Piastra 1794 Piastra 1794 SICILAR 60 Grana 1794 Tari' 1794 Tari' 1794 SICLIAR Carlino 1794 Perdonate le pessime foto.....quando sono cosi' in gruppo non riesco proprio a farle decenti.3 punti
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Continuo a postare le mie preferite... Ferdinando IV Piastra 1800.3 punti
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Gli enriciani lucchesi e gli ottolini pavesi sono "pericolosissimi" da maneggiare: generano dipendenza! Io mi sono sempre dedicato alla monetazione classica, quasi snobbando la medievale. Poi un giorno mi capitò di esaminare per lavoro alcune monete provenienti da un sito medievale poco distante da Roma e rimasi folgorato.2 punti
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chissà che non riusciamo a dare anche una rarità a questi simboli...2 punti
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24 adesioni a oggi per la giornata del 10 settembre, non male decisamente anche considerando il mondo degli amici esterni che verranno... E siamo al solo mondo di Lamoneta ...con un Gazzettino e un gruppo che cerca di rivolgersi e di porsi come interlocutore verso la società e verso altre realtà . Una numismatica che cerca di aprirsi e comunicare, che cerca di trovare nuove passioni, nuove mani da stringere nel segno dell'identità, della cultura, della storia e ovviamente numismatica. Io non credo che nella numismatica servano elenchi telefonici, ma piuttosto di motori che cerchino realmente di coinvolgere e allargare la base cercando di rendere partecipi tanti, di divulgare con anche una presenza fisica questo fantastico mondo che e' la numismatica. A volte contano le parole ...ma poi conta alla fine il fare con segni tangibili, la sana operosità, e il Gazzettino e' uno dei tanti, ma conta anche l'esserci oltre che virtualmente anche realmente, mettendoci la faccia oltre a il nickname, cerchiamo da Milano di allargarci a tutti e a tutto il nostro Paese, ci siamo e ci saremo ....con la reale vicinanza cercando di seminare il segno della passione ....per una numismatica anche attiva e non di pura rappresentanza.2 punti
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In quel periodo storico non penso ci fosse troppa importanza alla "giustezza" delle impronte, probabilmente non si badò più di tanto al fatto di avere inciso una "A" rovesciata piuttosto che una "V". Potrebbe anche trattarsi di una scelta più o meno consapevole, magari non era disponibile il giusto punzone della "V", cosa che ad esempio mi è capitato di vedere su diverse emissioni di Pio VI, in teoria realizzate in periodi più tranquilli, come questo doppiogiulio con tutte "A" al diritto, e quella di "PIAS" per errore non l'hanno nemmeno rovesciata: Sempre per il periodo, altri scambi di lettere si notano sulle madonnine romane con le "A" di "SANCTA" che sono "V" rovesciate, manca la lineetta orizzontale: Ciao, RCAMIL.2 punti
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Ciao Babelone, Tinia non è affatto uno sprovveduto, anzi fin dal primo momento diffidava di entrambi i sesterzi. Ho usato il condizionale sul sesterzio NAC sulla probabile genuinità. Penso che sia giusto una analisi maggiore e che anche Tinia sarà d'accordo.2 punti
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Molto documentata è la CARITA' a Milano della beneficenza di LUOGHI PII, CONFRATERNITE e associazioni ASSISTENZIALI. Un LUOGO PIO tra i più antichi è le QUATTRO MARIE, documentato dal 1300 ma molto più antico. Posto un segno o tessera o gettone di beneficenza di questo LUOGO PIO dove al D/. si vede il busto della Vergine col Bambino in braccio, e al R/. le Quattro Marie velete e nimbate, furono identificate la Santa Vergine, Maria Maddalena, Maria Salomè e Maria Cleofe. Alla presentazione di questi segni veniva distribuito: pane di formento, di segale e miglio, carne, vino, fascine di legna, e tessuti di panno.2 punti
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Bellissimo..le monete fuse medievali/moderne sono eccezionali..vi posto anche una mia con tondello fuso2 punti
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Non basta qualche numero consecutivo uguale a rendere interessante una banconota. Sarebbe troppo bello e troppo facile.2 punti
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In effetti la monetazione di Alba Fucens mostra elementi di grande interesse ed è composta da due serie, una con leggenda ALBA e una anepigrafe, di stile simile e ancora di incerta attribuzione. C'è chi la ritiene ugualmente emessa da Alba Fucens e chi ritiene invece emessa da centri vicini, Allego una mia vecchia monografia su questa zecca, dove è possibile leggere qualche commento anche sulla tipologia usata. Alba Fucens.pdf Ovviamente attendo con grande interesse la pubblicazione di un nuovo studio, preannunciato da Theodore Mommsen e spero di poter avere una copia. Buon Ferragosto!2 punti
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Cambio di programma. Salvo imprevisti dell'ultimo giorno dovrei esserci sia per aperitivo che pranzo. Se qualcuno da Vicenza o limitrofi vuole fare il viaggio insieme basti mi contatti. Graziano2 punti
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Titolo Evento: Prima giornata di distribuzione del Gazzettino di Quelli del Cordusio (settembre 2017) Categoria: Eventi culturali Data Evento: 10/09/2017 Domenica 10 settembre p. v. verrà effettuata la prima distribuzione del Gazzettino di Quelli del Cordusio di settembre 2017. Per l'occasione abbiamo pensato di organizzare, oltre alla ormai piacevole consuetudine dell'aperitivo per festeggiare la nuova pubblicazione, un pranzo sociale presso un locale del centro di Milano. La scelta del locale verrà effettuata - per motivi logistici - quando avremo un numero di massima di partecipanti, preghiamo pertanto chi fosse interessato a partecipare all'evento di scrivere già da ora in questo topic la propria adesione (pranzo e aperitivo o solo uno dei due). Vi aspettiamo numerosi per una giornata di amicizia, di condivisione, di Numismatica per tutti e di tutti! Antonio Link al calendario: Prima giornata di distribuzione del Gazzettino di Quelli del Cordusio (settembre 2017)1 punto
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qualcosa mi dice che qui c'è lo zampino di @Reficul mi si è fermato il contatore dei contenuti sul 666 ma in realtà dovrei averlo già passato da un po', non che sia importante ma volevo segnalarvi questa "diabolica" anomalia, grazie buona notte.1 punto
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Allo stato attuale non si deve dimostrare l'acquisto di questi bene. Sono beni di famiglia. Punto1 punto
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La rivolta dei 14 ha preso il nome dal fatto che erano quattordici i candidati che nel 1863 rifiutarono di partecipare al concorso al termine degli studi all’Accademia di San Pietroburgo, per protesta contro l’insegnamento classico che limitava i soggetti pittorici ai temi mitologici o eroici della storia antica e religiosa. Loro volevano invece affrontare soggetti russi contemporanei improntati al nuovo realismo. Se questi artisti dissenzienti fossero diventati nel 1871 una ventina, sarebbero i 20 kontrarj del gettone con tanto di J semiconsonantica a indicare il plurale.1 punto
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@Rex Neap, ...non è una stella, di conseguenza dobbiamo definirla fiore.1 punto
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si Pietro,ha le estremità arrotondate quini per me è un fiore,il pezzo è anche in buona conservazione quindi parlare di usura sarebbe improprio....1 punto
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Caro Gionnysicily, veramente Alberto Varesi aveva fatto presente: Sicuro che il conio del diritto sia lo stesso ? Vedo delle differenze a livello di occhio (la parte finale è di forma differente) e di ciglia (2 nel primo e 3 nel secondo). Ora tu hai spiegato il motivo per cui ritieni che il conio sia lo stesso (gradualità della frattura) e personalmente non ho nulla da eccepire su questa convincente conclusione. Alla faccia dell’occhio di Apollo!1 punto
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Buonasera a tutti,riprendo da dove mi ero fermato, 10 tornesi 1851 IV° tipo stella a 5 punte1 punto
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Io invece non potrei confrontarmi con nessuno, stante la mia inadeguadezza tecnica. Però, se fosse confermata l'esistenza di due pezzi, gli chiederei di spiegare bene cosa abbia pulito.1 punto
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si.....è molto probabile, infatti non la ritengo una di quelle varianti "volute", per intenderci.....per dirti come HSIP....TVR, ecc.ecc. ma la percentuale dell P...è altissima...sono quasi tutte con la P.1 punto
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Grazie Angelo, non poteva trovarsi in mani migliori! Mi ricordo la mattina che aprii il cellulare e trovai il tuo messaggio con l'immagine della Piastra in vendita......mi chiedevi come sempre pareri e consigli....ti risposi subito di prenderla! Non ti eri accorto che era una gigli invertiti È gia' raro trovare una Piastra del 1793 normale, figuriamoci una gigli invertiti. Saluti, Rocco.1 punto
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Buongiorno Rocco, fantastica moneta che fino a poco tempo fa potevamo considerare "inedita". A chi dare il merito della scoperta di questa variante e della sua sorella in mio possesso? Ovviamente a te e alla tua grande passione per la monetazione napoletana. Devo correggerti però. La tua moneta non è il secondo esemplare conosciuto, ma il primo. La mia è venuta dopo?1 punto
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Cari Lamonetiani, buongiorno. Vi presento la classica banconota trovata "nel cassetto del nonno". Non essendo un esperto di cartamoneta Vi chiedo una valutazione sia sulla conservazione che pecuniaria (ammesso che ne abbia). Grazie anticipatamente a tutti coloro che vorranno dare un parere.1 punto
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Ciao, anch'io è una vita che le cerco ma finora ho sentito solo di una persona che ne ha trovata una, ma non ho potuto verificare se la fonte era corretta, in quanto non ho visto la moneta personalmente. Per il valore stimato di 2500€ sono d'accordo con te che è un prezzo a mio avviso esagerato, però una moneta del genere farebbe un figurone in collezione1 punto
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@Rocco68, recuperai una foto tempo fa....è raro trovarla così ben visibile. Buona ricerca.1 punto
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Ritengo che giudicare una moneta dalla foto sia sempre molto difficile. A favore della coniazione ci sono le lettere finali di IVSTINA (evidente doppia battitura che non avrebbe questo aspetto in una moneta fusa). Comunque lnon è stata in mare. Infatti a porosità dovuta ad acqua salata si presenta diversamente. E' molto più evidente e sfuma tutti i contorni. Una visione diretta toglierebbe ogni dubbio. Infine una domanda a @Giov60. Se ci fosse stata solo la foto del venditore la moneta avrebbe sollevato gli stessi dubbi? Arka1 punto
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Qui trovi un tabellina dove è indicato il peso dell'asse e il rapporto con gli altri nominali nelle differenti riforme. Purtroppo non sono indicate le date (certe, possibili o presunte) delle singole riforme, ma ci sarebbe scappato il morto. Il peso è espresso in scrupoli, ma il calcolo è semplice: 1 scrupolo = 1/288 di libbra (diciamo quindi 1,136 gr).1 punto
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Non amo esprimere giudizi senza aver avuto in mano la moneta. Quando qualcosa non quadra una ragione deve esserci, e quella moneta "difficilmente" può essere uscita così dal conio. Potrebbe essere ruggine di conio? Forse .. potrebbe essere corrosa? Mah...! Una possibilità è che sia un pezzo fuso (dunqure non coniato!) ma senza la moneta (o foto migliori) anche questa è un'ipotesi. Però (e parlo per me) non compro se ho dubbi! P.S. Mai viste monete veneziane con quell'aspetto ... però se qualcuno avanza un'ipotesi plausibile ... sempre pronto a ricredermi1 punto
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ciao, credo possa trattarsi di un quattrino di Siena repubblica 1404-1555 SENA-VETVS CIVITAS-VIRGINI tutto sta a capire quale ma vedrai che qualcuno saprà aiutarti.1 punto
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OK, e qualcuno di voi ha mai trovato in circolazione qualcuna delle 7.000 monete da 1 centesimo "sbagliate" (quelle con la Mole Antonelliana)? Io mai. Tra l'altro, troverei più corretto chiamarle "monete da 2 centesimi sbagliate", visto che il formato è quello delle monete da 2 centesimi. Secondo questo articolo ( http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/monete_da_un_centesimo_mole_antonelliana_valgono_2500_euro-1027936.html ) di un paio di anni fa, valgono 2.500 euro l'una... Mah. Io dubito che qualcuno pagherebbe una cifra simile, per averle. Anche se fossero in condizioni pressoché FDC. Voi cosa ne pensate?1 punto
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Che si fa in un noioso pomeriggio alla vigilia di Ferragosto? Ma un'incursione al book shop del museo archeologico di Milano e lo si saccheggia senza fare prigionieri!! E' quasi il caso di dire : everything but the girl (per I nostalgici degli anni ottanta),che tra l'altro non era malaccio .1 punto
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Ciao @gigipaola2012, c'è un follaro normanno salernitano simile di Guglielmo I con testa di lupo a sinistra al rovescio ed al diritto GRX, ..Saluti Eliodoro1 punto
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Anche perché Aesernia - anche quando entrò nell'orbita romana - era una colonia di diritto latino, quindi possedeva piena autonomia amministrativa. Le colonie di diritto latino erano, ipso facto, equiparate agli stati esteri. Come se Roma dicesse "ok, siamo amici, ma fate un po' come vi pare".1 punto
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Avrei scommesso più sull'idea che l'aquila rappresenti il simbolo del potere di Roma/imperatore, vedere l'aquila custodita dalla centuria, perciò pensando alle colonie, queste sembrano immagini rappresentanti il potere della legione in missione. Per il territorio montano di Aesernia il serpente potrebbe rappresentare i sanniti come a qualcosa di velenoso da estirpare mentre per Alba il fulmine è la collera e l'ira nei riguardi della fierezza dei Marsi poichè i romani ebbero non poche difficoltà contro di essi. Deduzioni o no vedo che comunque ci sono esemplari con l'attribuzione della colonia anche per Alba; grazie @santone1 punto
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Gettone Esposizione 1906, purtroppo la qualità non è comparabile con quelli di @giancarlone1 punto
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ecco un altro mio gioiellino che non venderei mai. 2,6 soldi I° tipo del 1740 di Carlo Emanuele III di Savoia. Moneta classificata non comune in conservazione eccezionale direi (soprattutto il ritratto)1 punto
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DE GREGE EPICURI Secondo me sono buoni entrambi. Si tratta di tipologie diverse: nel secondo non è presente PP, ed Augusto mi sembra a testa nuda. Ricordo che alcuni considerano questa moneta un dupondio. Certo il 1° ha una conservazione migliore, ma il prezzo di 1000 Fr. Sv. è assolutamente esagerato: si tratta di una moneta decisamente comune.1 punto
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Ragazzi pero' siete un po' pesantini per essere al 7 Agosto eh... Va bene la cautela e la precisione, pero' a ste nuove leve cerchiamo di non spaventarle troppo su... Non serve una laurea in giurisprudenza per collezionare monete romane in tranquillita'.1 punto
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Sarà inaugurata Sabato 3 giugno la mostra Come si fanno i soldi. Fabbricare banconote, francobolli, assegni... Un’esposizione che cerca di dare risposte alle innumerevoli curiosità riguardanti banconote e carte valori, sulla storia, sui materiali, la tecnologia e il lavoro necessari alla loro realizzazione, pur non fornendo (ovviamente) un manuale tecnico per la produzione "in proprio" Lo scopo è infatti quello di offrire le informazioni che consentiranno ai visitatori di conoscere le origini e la produzione di banconote, carte valori o carte da avvalorare, assegni bancari, francobolli, valori bollati, titoli azionari e obbligazioni. E per quanti hanno amato il famoso film del 1956, “La banda degli onesti” , con gli indimenticabili Totò e Peppino De Filippo, la mostra riserva un’ampia finestra sul mondo parallelo dei falsari e della falsificazione. La mostra sarà allestita presso il Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano, e rimarrà aperta tutta l'estate, fino al 16 settembre http://www.museodellacarta.com/news/notizia.asp?id={1A643C0D-CBDC-499E-A0C7-C0A35E066990} In occasione dell’inaugurazione, prevista alle ore 17.30 di sabato 3 giugno 2017, Stefano Poddi, esperto numismatico, consigliere dell’Accademia Italiana di Studi Numismatici e socio dell’International Bank Note Society, l’associazione che riunisce collezionisti e studiosi di cartamoneta di tutto il mondo, presenterà il suo libro “Soldi di Carta”. Subito dopo, sarà Luigi Lanfossi, curatore della mostra, ad inaugurarla e ad illustrare ai presenti l’intero percorso espositivo e le tante storie legate ai numerosi reperti esposti. La mostra dovrebbe essere visitabile con gli stessi orari del Museo, dal martedì alla domenica (chiuso lunedì), dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 19.30. In passato, anche recente, in occasione di altre mostre temporanee nei locali del Museo, l'accesso alle stesse era gratuito, altrimenti il prezzo del biglietto del Museo della Carta è di 7 euro (sono previste riduzioni). Appena possibile vi darò conferma sugli orari e sulle modalità di accesso. Della mostra si occupa anche il GdN online http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=13705 petronius1 punto
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Ma io non ho mica contestato l'opportunità di rendere pubblico il metodo per FARE le patine o i risultati di analisi metalloscopiche. Ho solo detto,che per quanto mi riguarda ,non ho nessuna intenzione di rendere pubbliche conoscenze personali,ma non solo mie,che possono permettere di riconoscere frodi e false patinature,proprio per non dare modo ai patinatori e falsari di migliorare ed eliminare i punti deboli delle loro realizzazioni. Niente in contrario al restauro delle monete, e la mia posizione al riguardo ,ormai,dovrebbe essere chiara,ma assolutamente nessun'aiuto anche indiretto ai falsari.Mi dispiace.1 punto
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