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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/05/17 in tutte le aree

  1. Mario, telepatia... avevo già preparato i gettoni, nel 1861 si firma presso un Notaio l'atto costitutivo della SOCIETA' ANONIMA DEGLI OMNIBUS per la città di Milano, (S.A.O.) inizia così il servizio pubblico col tram a cavalli... ...ecco il primo raro gettone
    3 punti
  2. Mentre questa credo sia la più bella conosciuta x conservazione, di tutte le serie,un fdc assoluto, intonsa, patina di vecchia raccolta con fondi lucenti ancora con la satinatura e piena di dettagli brillanti. Praticamente introvabile, tutto il resto è noia.. @dabbene potresti riportare le tirature di questa monetazione? Che ne pensi di quest ultima?
    3 punti
  3. Posto il piccolo contributo , vedetela come la piccola biblioteca di un ragazzo di 22 anni
    3 punti
  4. Vorreì iniziare questa discussione per appunto divulgare la storia di questa fantastica moneta dell epoca moderna. Incominciamo dando le prime informazioni su questa tipologia di monetazione. Monetazione che veniva battuta nell officina di Firenze e incominciò sotto Ferdinando II nel 1665, nessuna moneta risulta firmata, nè si conoscono i nomi degli artisti che hanno lavorato, in tale periodo, nella zecca fiorentina. La Questione avvenne e si trascinò sino al 1665 quando si decise di ovviare agli inconvenienti dei commercianti e negozianti di Livorno (questione dovuta alla presenza dei reali calanti nel peso) con la creazione di una moneta nazionale in grado di competere con l argento forestiero, la quale si sperava, avrebbe risolto la questione. Ad essa venne dato il nome di pezza delle rose (in seguito modificato in pezza della rosa) dal tipo del rovescio, sove comparivano appunto due rigogliose piante di rosa. la moneta doveva essere emessa al taglio di 13 pezzi e 1/11 per libra di metallo della bontà di once 11 di argento fino,pesava 22 denari conforme era stato permesso per legge di S.A.S.del 1 Marzo 1661 e rescritto dell 8 Maggio del 1665. L iconografia: L arme medicea sul diritto e sul rivescio, una pianta di rose con la legenda: GRATIA OBVIA VLTIO QVAESITA-LIBURNI : Con questa impresa-scrive il Galeotti-per la quale il motto fu composto da Francesco Rondinelli,bibliotecario del Granduca,volle Ferdinando II far comprendere ai suoi nemici che pur essendo di animo generoso e buono aveva occorrendo mezzi adeguati e pronti a rintuzzare le offese così come la rosa che di fronte alla sua grazia e bellezza-GRATIA OBVIA-ha le spine per difendere e punire quando si osi toccarla-VLTIO QVAESITA. E le spine, nelle varie figurazioni delle piante di rose, sono poste sempre in eloquente evidenza. Allego foto della prima pezza della rosa.
    2 punti
  5. Buonasera a tutti,sulla scia di alcune discussioni aperte recentemente, dove alcuni post facevano riferimento ai simboli posti sotto al busto dei regnanti sulle monete in rame del periodo borbonico, ho pensato di fare un piccolo censimento,per quanto sia possibile,su alcuni nominali del suddetto periodo,quindi inizierò con due tagli in rame del primo Re delle due Sicilie:10 e 5 tornesi del 1819 di Ferdinando I°. Tengo a precisare che non ho ne la possibilità ne la pretesa di visionare tutte le monete ancora esistenti sia in collezioni pubbliche che private e tanto meno quelle che fanno parte del settore commerciale,la mia ricerca è limitata ad esemplari visionati in rete,altri di collezioni di miei conoscenti e,ovviamente,della mia collezione. Il lavoro è abbastanza impegnativo,almeno per me,e quindi se la cosa non susciterà un minimo di interesse non mi divulgherò oltre... Per una questione di comodità ho preferito prendere delle foto dal web,spero che non sia un problema,in tal caso chiedo ad un moderatore di eliminarle e chiudere la discussione. Iniziamo con il conio da 10 tornesi del 1819,questi i simboli che ho riscontrato, fiore a 5 petali sotto al busto al dritto,senza punto dopo la data al rovescio:
    2 punti
  6. DE GREGE EPICURI Visto che la sezione è un po' fiacca, suppongo per caldo e ferie, ripesco dal mio archivio questa foto e vi propongo un indovinello agostano. Aggiungo che, non essendo a casa, non ho nè i dati sulla moneta (direi però che pesava circa 10 g.) nè i cataloghi cartacei di cui mi servo abitualmente. Dai, non mi sembra difficile, dite che cosa vi sembra e magari vedete di classificarla! Prego solo i superesperti di non precipitarsi.
    2 punti
  7. Superbo esemplare il millesimo del 1703. Complimenti per queste stupende monete che ci fai conoscere. Ti posto il mio esemplare del 1703...bello ma non come il Tuo.
    2 punti
  8. Eccola era stata postata qui nel 2012, non sarà una strasuper però è un 1665 Le tirature non riesco però perché non ho con me il Pucci
    2 punti
  9. Caspita... pensavo ne fossi entusiasta ...
    2 punti
  10. C'è gente che le tiene nelle perizie... quindi ben vengano le capsule che almeno le proteggono. A me le capsule piacciono: la moneta può essere maneggiata tranquillamente, estratta, riposta e depositata in spazi ristretti (cassetta di sicurezza) senza rischi.
    2 punti
  11. Ma perche non liberarla da quell'orrenda plastica? Le monete antiche vanno 'toccate' e prese in mano.. tra l'altro mj domando a cosa serva quella certificazione peritale visto che definird la moneta ostrogota non e' nemmebo corretto. oltre al Tomasini consulterei anche RUTH Pliego nel suo corpus sulle prime Visigote si potrebbe trovare qualcosa di interessante e poi il caralogo della NAC sulle Germanic Tribes ( non ricordo esattamente il numero ma attorno agli 80) che riportava molte imitazioni barbariche del V e VI secolo.
    2 punti
  12. per il momento mi fermo,quando avrò altro tempo posterò l'8 tornesi 1817 e 1818....
    2 punti
  13. Questo è il D/ dell'asta Negrini del 2013...
    2 punti
  14. Posso darti quella parziale tratta dall'Attardi...
    2 punti
  15. Buona sera vi sottopongo questo gettone? Medaglia devozionale che ho acquistato di recente. E' di ottone pesa 3,40 grammi ha un diametro di 25 millimetri e al diritto è raffigurato il leone marciano che impugna la spada e la leggenda " repubblica rinnovata 22 marzo 1848 al rovescio una Madonna con bambino e la leggenda fede e gratitudine. Il conio è piuttosto rozzo, verrebbe da pensare ad una emissione privata e vedendo l'immagine sacra si potrebbe pensare ad una medaglia devozionale ma mancano totalmente i segni dell' appiccagnolo divelto. Chissà chi l'ha emessa e a che scopo, forse di propaganda dell' epoca dato il momento ( 1848 ) veramente cruciale per la storia Italiana e veneziana.. Attendo un vostro parere . Saluti
    1 punto
  16. Buonasera a tutti, questo è il mio quarto Scudo, appena arrivato (asta Nomisma 19 Online). Sono agli inizi su questa tipologia ed ho molto da apprendere pertanto ringrazio sin d'ora chiunque possa darmi delucidazioni a riguardo. Mi ha attirato perché il bordo non presenta tracce di appiccagnolo o montatura, mi sembra inoltre abbastanza centrata per la tipologia, circolata ma ancora in condizioni piacevoli. Presa a 100 Euro + Diritti. Che ne pensate? Cordiali saluti e buon we Silver
    1 punto
  17. Questo è 1684 della mia collezione proveniente da Cromos 7 di Crippa.
    1 punto
  18. ciao Gianfranco..nel complesso è migliore la tua...quella di acsearch come la vedi?.. Pulizia con acidi?
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  19. Studio impegnativo:sono sempre ostiche le punteggiature e le scritte sulle monete napoletane,sembra che,alla fine,si sia scritto tutto ed invece sbuca una moneta con una variante non censita e bisogna riscrivere tutto Lodevole iniziativa Salutoni odjob
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  20. 1 punto
  21. E' uguale come posizione, ma a me sembra comunque più piccola della tua. I miei dubbi restano, ma sono appunto dubbi, ragionando su una foto non posso darti alcuna certezza, e sicuramente, vista la provenienza delle monete, fai bene a farle visionare da un team di esperti quale NGC. Ti auguro di aver fatto davvero il colpaccio petronius
    1 punto
  22. Figurati probabilmente, anzi quasi sicuramente ho sbagliato, ma la legenda mi tornava e ho provato. Se sostenete che sia Adriano voi che siete più esperti di me probabilmente è così. A presto, Alb123
    1 punto
  23. Milano è anche immagini di vita quotidiana, della gente, in questo caso i trasporti, un affollato Porta Venezia - Loreto a Duomo....e le immagini volendo portano anche ad altre forme espressive per esempio i gettoni del tram ...magari @giancarloneo @eracle62
    1 punto
  24. @Cinna74 @Monetaio sono d'accordo con Pino. Nello studio che ho fatto sul mio sistema di grading millesimale, se si mettono a raffronto le due scale dei valori dell'Indice di Conservazione la cosa è molto più evidente. Con la scala inglese come dice Enzo le cose sono un po' diverse. Allego lo schema.
    1 punto
  25. purtroppo in foto il millesimo risulta meno leggibile rispetto alla realta' . Sono ancora rari anche se e' il secondo esemplare che mi capita ! Il precedente era un 9 ribattuto su un 8
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  26. Credo sia questo! RIC 798 Sear 4269 Antoninus Pius AE Dupondius. ANTONINVS AVG PIVS PP TR P, radiate head right / COS IIII S-C, Salus standing left feeding snake arising from altar to left and holding rudder to right. Cohen 279. A presto, Alb123
    1 punto
  27. Grazie Komodo, da profano in effetti non riesco a vedere difetti o irregolarità nel bordo, che in effetti si presenta abbastanza omogeneo. Buon WE Silver
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  28. Forse un po' "caldina" rispetto all'originale, ma più piacevole alla vista. Silver
    1 punto
  29. Concordo con il BB+, a me la moneta piace, e mi manca pure.
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  30. Buongiorno Claudio, in realtà lo scatto originario a mio avviso aveva una tonalità troppo fredda, sulla schermo della Nikon sembrava ok e perfettamente in tono con l'originale, ma nello schermo del MAC (calibrato evidentemente in altro modo) la resa era leggermente freddina. Ho corretto leggermente post scatto per riportarla un tono molto simili all'originale. Forse è un pelo sovraesposta. Grazie e buon we Silver
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  31. Ciao,io sono l'ultimo a parlare di questa monetazione perché ne so meno di zero ma siccome sono a casa senza far niente ci provo lo stesso,ovviamente non provo a classificarla perché non saprei neanche da dove iniziare ma posso provare ad indovinare chi è l'imperatore raffigurato :Domiziano?
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  32. Ciao a tutti, il passaggio dalla numismatica classica a quella napoletana, passa attraverso l'acquisto di un cavallo di Ferdinando I° e del libro di Mario Rasile " I cavalli delle zecche napoletane nel periodo aragonese", caldamente consigliato dagli utenti dell'epoca. Sambon, nell'articolo del 1891, intitolato i Cavalli di Ferdinando I°, Re DI Napoli": riporta: "Regnando Ferdinando I d’Aragona, essendo nei denarelli aragonesi assai scarsa proporzione d’argento,3 e quindi considerevole il guadagno che la Regia Curia traeva da quella sleale monetazione, n’ era venuto di conseguenza che, nel Reame e negli stati circonvicini, continuamente si falsassero. Per la quel cosa i pubblici uffiziali, destinati a riscuotere le imposte del reame, ricorsero al re, dicendo che sui mercati era maggior copia di moneta adulterata, di quella coniata dalla Regia Zecca. Ferdinando allora, per consiglio di Orso Orsini duca d’Ascoli, con sua lettera del 16 febbraio 1472 4, diretta agli ufficiali della Regia Camera della Sommaria bandì che fossero vietati i denari di biglione, battuti per lo innanzi, e che si coniassero, invece, monete di puro rame, grosse quanto le antiche medaglie, ossia mezzi carlini degli Angioini; sulle quali monete essendo scarso il guadagno, non troverebbero utilità alcuna i falsarli. Ordinava inoltre Ferdinando che, da una parte di detta moneta fosse ritratta la sua effigie, e che, dall’altra si ponesse una qualche digna cosa proposta dal Conte di Maddaloni, Diomede Carafa, che ne addimostrano le monete, essere stato un cavallo, con attorno l’epigrafe ÆQVITAS REGNIche, complicata col tipo mercè la somiglianza delle voci equus ed æquitasveniva a glorificare la savia disposizione data da Ferdinando, essendo evidente prova codesta, come Ferdinando avesse a cuore il benessere del popolo, preferendo rinunziare al guadagno che traeva dalla monetazione erosa pur d’impedire il danno che arrecava ai minuti commerci del reame. Una curiosa circostanza ci permette di rintracciare i fatti che suggerirono il tipo di questa moneta. È noto a tutti qual copia di preziosi avanzi [p. 328 modifica]dell’antichità avesse radunato il Conte di Maddaloni. Di lui, dice l’Aldimari: «fu il Conte di Maddaloni, Diomede, historico et antiquario celeberrimo, fondando tutti i suoi consigli sopra gli esempi degli antiqui e nei libri di conto delle sue cose familiari, si trovò scritto havere speso 17.000 scudi, somma grandissima in questi tempi, in medaglie et statue et altre antichità delle quali ne lasciò adornato il suo palagio, magnificamente da lui eretto nel quartiere di Nido.» Diomede Carafa era stato aio di Ferdinando, di cui fu sempre fido e sagace consigliere; e sempre Ferdinando ebbe per lui grande ammirazione e rispetto. A lui si rivolse adunque, perchè gli consigliasse un tipo pel rovescio di questo nuovo denaro di schietto rame. Non si servi però il Conte di esempî antichi; ma come diremo in seguito, fu assai probabilmente indotto a tale scelta da un’opera di un suo contemporaneo, rinomatissimo artista, il fiorentino Donatello. Il Vergara e poi il Lazari, dando credito alla favolosa leggenda riferita dal compilatore della cronaca di Partenope, dal Collenuccio e da altri scrittori, dissero che il cavallo posto su questi denari era ricordo di un’opera greca di gran pregio e rinomanza che per lungo tempo era stata in sulla piazza del Duomo, sinché un arcivescovo, per togliere certa superstizione, di cui era cagione, non avesse ordinato venisse distrutta, nel 1322, per convertirla in campane pel Duomo. Il Tarcagnota, a questa leggenda aveva poi aggiunto di suo che «quella gran testa che si vede ora in casa del signor Duca di Maddaloni potrebbe essere reliquia di quel cavallo;» ed il Summonte riportò poi questa notizia, non più come una ipotesi, ma come un fatto accertato. Per la qual cosa il Lazari, accettando [p. 329 modifica]questo intreccio di fantastiche notizie, asserì che il Duca di Maddaloni propose a Ferdinando I di porre sui denari il ricordo di «quel cavallo colossale di bronzo, la cui stupenda testa tuttavia s’ammira nel Museo Borbonico, eh’ è fama stesse eretto dinnanzi l’antica Cattedrale di Napoli, ecc.» Ma il Capecelatro, e dopo di lui il Capasse, addimostrarono l’assurdità di tale favola ed il Filangieri in un suo scritto: «sulla testa di Cavallo di bronzo già di casa Maddaloni»5 dimostrò che questa opera non era, come da parecchi sinora si era creduto, di tempi antichi, ma sibbene del XV secolo e, siccome già aveva osservato il Vasari, dello scultore Donatello. Il Filangieri fece trascrivere dall’Archivio di Stato di Firenze la lettera del conte di Maddaloni, in data 12 luglio 1471, inviata da Napoli a Lorenzo il Magnifico, per ringraziarlo del dono di una testa di cavallo in bronzo foggiata dal Donatello. Ricevendo poco dopo, da Ferdinando, l’ incarico di ideare un tipo per la nuova moneta di rame, pare a me che il pensiero di quello stupendo lavoro del Donatello, che doveva riuscire tanto più grato al Conte, per essere il cavallo, ad un tempo, insegna del Seggio di Nido e della città di Napoli, determinasse la scelta di lui per il tipo della nuova moneta."
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  33. @dabbene @foti.l mettete anche del vostro, anche delle vostre monete con note numismatiche e ulteriori informazioni mentre la discussione prende forma e anche gli altri. Continuando con le informazioni si può dire che ad esempio le pezze della rosa anteriori alla riforma del 1676 valevano 5 lire,soldi 13, denari 4. Nel 1670 esce la seconda pezza della rosa sotto il Granduca Cosimo III. Catalogata come pezza del 1° tipo D, Stemma in cartella ornata, sormontato da corona dentata aperta. Data in basso. R, Due piante di rosa intrecciate, con rami ricoperti di spine. Sotto , LIBURNI. R3 Molto importante da dire su questa tipologia è che il rovescio dei coni di questo anno 1670 sono gli stessi utilizzati per battere le pezze della rosa di Ferdinando II. Infatti molti difetti di conio riscontrabili sul rovescio dei 1665 sono ancor@ presenti nei 1670. Altra cosa importante da dire su questa monetazione anteriore al 1684, è che venne vietata la circolazione da appunto il 1684 e gravi sansioni vennero previste a carico dei trasgressori. Per questo tali pezze sono più rare, appaiono meno delle altre, devono essere state demonetate in massima parte. Nel 1665/1670 le emissioni di queste monete avevano valore di 5 lire, 13 soldi, 4 denari, mentre dal 1684 il 6 Giugno uscito il bando la valuta era di 5 lire, soldi 9, denari 4 .
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  34. Il rovescio dei più maestosi di tutta la serie, di gran fascino e stile..
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  35. La più bella è del Museo del Bargello..
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  36. Capisco che per lei le cose sembrano molto chiare ma la invito a una certa prudenza. Stiamo sempre parlando di una foto quando invece da Lanz hanno la moneta in mano. Le cose a volte cambiano molto dal vivo rispetto a una fotografia, e piu' di una volta ho dovuto ricredermi. Attenzione quindi con queste sentenze assolutistiche. La moneta, da foto, non piace neanche a me ma ad esempio quelle che sembrano bollicine potrebbero benissimo essere effetti ed eccedenze della patina (artificiale) applicata alla moneta. Per cui non escludo che dal vivo la moneta possa essere piu' convincente che da questa foto.
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  37. Per vari motivi,intanto non corrisponde ad alcuna iconografia antica,poi lo stile e' decisamente moderno,difficilmente un artefice di opere che si richiamano all'antico riesce a esimersi dal proprio contesto culturale e storico e cio' emerge nell'opera,denunciando la sua vera collocazione cronologica. Non ultimo il fatto che il sistema di fissaggio sia ottenuto tramite fori atti ad ospitare chiodini,tecnica poco comune nell'antichita'. Ciau.
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  38. mi sa di sì @gennydbmoney ho trovato questo http://miles.forumcommunity.net/?t=56324008.. Grazie!!
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  39. Buongiorno a tutti! Ieri sera mi stavo “godendo” la serie Divisionale 2017 di San Marino che mi è arrivata un paio di giorni fa Guardando bene le monete ho notato che tutte presentano al dritto, oltre alla sigla dell’autore Arno Ludwig (AL) anche una sigla per il “modellizzatore” (spero di aver interpretato bene l’abbreviazione MOD.) Praticamente ogni moneta porta una sigla diversa che rappresenta il meglio degli autori ed incisori di monete sammarinesi / italiane / vaticane 2 cent E.L.F. MOD. sigla di Ettore Lorenzo Frapiccini 5 cent MAC. MOD. sigla di Angela Maria Cassol 10 cent M.C.C. MOD. sigla di Maria Carmela Colaneri 20 cent MOMONI MOD. sigla di Claudia Momoni 50 cent UP MOD. sigla di Uliana Pernazza 1 Euro LDS MOD. sigla di Luciana De Simoni 2 Euro SP MOD. sigla ?? Per la moneta da 1 cent il discorso è leggermente diverso in quanto, oltre alla firma del diverso autore Antonella Napolione (A.N.) è riportato l’incisore 1 cent U. INC. sigla ?? Sono rimasto un po’ stupito di questo, in quanto avevo letto che sarebbe stata la sola Sig.ra Pernazza, l’incisore di tutta la serie (RIF: http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=12077 ) Preso atto di questo.. mi dareste una mano per capire chi sono gli ultimi due incisori di cui non riconosco la sigla? Grazie mille!!
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  40. Vignetta tratta dal numero di agosto de 'l'altra enigmistica'.
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  41. Caro @min_ver, ch'io sappia sono solo alcuni 5 Lire del 1872 della zecca di Milano a presentare la variante "orli larghi" ed è un errore dovuto all'errata regolazione della macchina orlettatrice circolare da parte dell'operatore, il quale, accortosi del "misfatto" ha provveduto a correggere la larghezza del bordo. Pertanto solo alcuni dei primi esemplari riportano questa caratteristica. Il Gigante si limita ad una rarità pari a R3, mentre il Montenegro e l'Attardi lo portano ad R4. E per quanto ho potuto capire parlando, con operatori del settore, è più realistica quest'ultima valutazione. Oltretutto, i pochi esemplari passati in asta, sono sempre (per quel che ne so) rimasti al di sotto dello SPL. Chi ha avuto la fortuna di osservarne uno, ha potuto constatare che gli orli sono "veramente" larghi... 25 novembre 1998 - asta Negrini - q.BB (ex. collezione Rocca) a £. 6.440.000 (diritti compresi); 7/8 dicembre 2006 - asta In Asta - BB+/SPL a €. 2.700,00; 18 gennaio 2013 - asta Negrini - q.BB (ex. collezione Rocca) a €. 4.200,00 (più diritti); 27 ottobre 2013 - asta Nomisma - q.BB (ex. collezione Rocca) a €. 13.500,00 (più diritti). Queste sono le aste di cui ho saputo del passaggio dello scudo in questione. Se non vado errato, su 4 aste, un esemplare (il peggio conservato) è comparso 3 volte in un crescendo di valore continuo; il meglio conservato (ed economico) una volta sola.
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  42. Parte della mia Biblioteca numismatica e di storia sabauda
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  43. Ultimi ritrovamenti.... Taglio: 2 euro cc Nazione: Francia Anno: 2017 Tiratura: 10.000.000 Conservazione: BB+ Località: Conegliano (TV) Taglio: 2 euro cc Nazione: Slovenia Anno: 2015 Tiratura: 980.000 Conservazione: BB+ Località: Conegliano (TV) Taglio: 2 euro cc Nazione: Portogallo Anno: 2015B Tiratura: 500.000 Conservazione: BB+ Località: Conegliano (TV) Note: news Taglio: 50 cent Nazione: Vaticano Anno: 2012 Tiratura: 1.604.690 Conservazione: BB Località: Conegliano (TV) Taglio: 50 cent Nazione: Vaticano Anno: 2016 Tiratura: 2.207.676 Conservazione: qSPL Località: Conegliano (TV) Taglio: 20 cent Nazione: San Marino Anno: 2008 Tiratura: 1.168.360 Conservazione: BB+ Località: Conegliano (TV)
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  44. Ecco il 10 €uro Architetture dei Ferro / Europa Star Programme Series ( acquistate in zecca giovedi scorso )
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  45. Infatti l'arrotondamento serve proprio a risolvere quel genere di problemi. E quei problemi nascono dalla nefasta consuetudine -praticata in tutti i supermercati- di far ricorso ai cosiddetti "prezzi civetta" (Euro 1,99 o Euro 2,49 o simili). Ti spiego perché. C'è tanta gente che al supermercato ci va non per riempire l'automobile con le provviste per tutta la famiglia per una settimana, ma semplicemente per comprarsi magari uno yogurt da bere da scolarsi seduta stante (con questo caldo fa piacere) o per prendersi un pacco di pop-corn da sgranocchiare strada facendo. Ovviamente, anche lo yogurt ed i pop-corn hanno dei prezzi del tipo "Euro 0,99" ecc., come quasi tutti i prodotti presenti nei supermercati. Quindi io, con tutta la buona volontà che posso metterci (ed anche se ho sempre un certo numero di monetine nel portafogli), se non voglio ricevere maledizioni a catena sia dai cassieri sia dai clienti che sono dietro di me NON RIESCO A SPENDERE LE MONETINE DA 1 CENT E DA 2 CENT. Per ragioni che non c'è bisogno di spiegare, quelle monetine non riesco a spenderle neppure quando vado in edicola a comprarmi un giornale o una rivista, perché quelli sono prodotti caratterizzati da un prezzo già arrontondato. Ed anche se c'è allegato un dvd o un libro, il prezzo sarà -guarda caso- qualcosa del tipo "Euro 9,99" o "Euro 14,99", e quindi si ripresenterà lo stesso problema che ho avuto al supermercato, cioè l'impossibilità di smaltire le monetine, che continueranno ad accumularsi in casa perché non si riesce mai a spenderle. Solo che i supermercati, in realtà, hanno comunque bisogno di montagne di monetine (per poter dare di resto quello stramaledetto centesimo ogni volta che uno va a comprare qualcosa), e quindi la Zecca è costretta comunque a coniare ogni anno tonnellate di stramaledette monetine, per poter rifornire i supermercati... e tutto ciò SOLO per poter dare di resto quello stupido inutile cent, che quando la gente ne vede uno per terra lo lascia lì perché non vale neppure la pena di chinarsi a raccoglierlo.
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  46. Carissimi, volevo condividere con voi la mia recente visita la museo Nazionale delle Terme di Diocleziano, dove sono stato particolarmente attratto da diversi pezzi raffiguranti il dio Mitra che voglio qui presentarvi. Il culto mitraico Mitra è una divinità iranica: il suo nome significa “contratto, amicizia” e, nel contesto di origine, il dio era venerato come garante solare della stabilità sociale e del potere regale. Nel mondo romano il mitraismo compare nella seconda metà del I secolo d.C. Il culto assume caratteristiche differenti, divenendo riservato a iniziati di sesso maschile, prevalentemente militari. Secondo la mitologia mitraica, il dio nasce da una pietra, armato di un coltello e di una torcia, con il tipico berretto frigio. Dopo uno scontro vittorioso con il Sole, Mitra ottiene la corona radiata. L’episodio centra del mito è la tauroctonia, l’uccisione del toro, raffigurata in tutti i suoi luoghi di culto. Mitra afferra l’animale dalle narici e affonda il coltello nel suo fianco alla presenza di un corvo e di un cane che ne lambisce le ferite, accanto a un serpente; uno scorpione attanaglia i genitali del toro dalla cui coda spuntano spighe di grano. Secondo alcuni storici, il culto di Mitra potrebbe simboleggiare la forza del Sole all'uscita dell'equinozio di primavera dalla costellazione del Toro verso la costellazione dell'Ariete, avvenuta nel XIX secolo a.C. La morte del toro genera la vita e la fecondità dell'universo, il quale essendo pure il segno di Venere, mostra come l'astro con la sua energia, rigenera la natura. In effetti, in molte rappresentazioni della tauroctonia, la scena comprende anche i simboli del Sole, della Luna, dei sette pianeti, delle costellazioni zodiacali, dei venti e delle stagioni. Il culto si svolgeva nei mitrei, ambienti solitamente sotterranei a pianta rettangolare absidata, con lunghe panche ai lati dove gli iniziati sedevano durante il banchetto rituale a base di pane e vino. Nell’abside era l’altare del dio, con la scena della tauroctonia. Il culto misterico prevedeva sette gradi di iniziazione: Corax, il Corvo, Cryphius o Nymphius, l’Occulto o lo Sposo, Miles, il Soldato, Leo, il Leone, Perses, il Persiano, Heliodromus, il Messaggero solare, e il più alto, Pater, il Padre. Santo Stefano Rotondo. Il mitreo si trova sotto il pavimento della chiesa di S. Stefano Rotondo, ed è stato rinvenuto durante recenti scavi e l’’edificio era probabilmente collegato con la vicina caserma degli eserciti provinciali (Castra Peregrina). Il mitreo, databile al II secolo d.C., è costituito da un ambiente rettangolare con due banconi ai lati e un’edicola sul fondo. Probabilmente all’inizio del III secolo d.C. l’edificio fu ingrandito e fu realizzata un’edicola più ampia. Le pareti sono decorate da affreschi; tra questi spicca quello con la personificazione della Luna, appartenente alla prima fase dell’edificio. Rinvenuto nella chiesa è il grande rilievo marmoreo databile intorno alla fine del III secolo d.C. rappresenta una scena di tauroctonia sotto la volta celeste ed era originariamente nel Castra Peregrina. Il rilievo che presenta ancora tracce di colore originale e di doratura, doveva sostituire un rilievo precedente in stucco.
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  47. L'atteggiamento di Tibbets ci appare oggi alquanto cinico (qualcuno ha paragonato le sue giustificazioni a quelle dei gerarchi nazisti processati a Norimberga, che anch'essi si difesero affermando di aver solo obbedito agli ordini), ma non tutti i partecipanti al lancio reagirono allo stesso modo. Famosa, e profondamente diversa, è la storia di Claude Eatherly, che vediamo in una rara foto del tempo di guerra Eatherly era il comandante del bombardiere Straight Flush (Scala Reale), l'aereo che doveva rilevare le condizioni meteo in base alle quali si sarebbe deciso su quale, delle quattro città già pre-selezionate, sganciare la bomba...fu lui a scegliere Hiroshima. "Ho volato su Hiroshima per 15 minuti per studiare i gruppi di nuvole; il vento le spingeva allontanandole dalla città. Mi pareva il tempo e il luogo ideale, così trasmisi il messaggio in codice e mi allontanai in fretta come mi era stato detto, ma non abbastanza. La potenza della bomba mi terrorizzò. Hiroshima era sparita dentro una nube gialla". Fin da subito Eatherly rimase scioccato, ma solo al suo ritorno alla base di Tinian si rese conto pienamente della devastazione e della grande perdita di vite umane causate dallo scoppio. Decorato al pari degli altri partecipanti alla missione, dopo la guerra Eatherly chiese di essere congedato. Si meravigliarono un po' tutti: come poteva bruciarsi un futuro pieno di promesse? Gli offrirono 237 dollari al mese di pensione, ma li rifiutò. Siccome rifiutare non era consentito dal regolamento, dispose che andassero a beneficio dell'associazione per le vedove dei caduti in guerra. Tornò a casa, nel Texas. Era nervoso, magro: non rideva più. La notte aveva gli incubi e si svegliava gridando "Gettatevi, gettatevi: arriva la nuvola gialla!". Nel 1950, dopo aver tentato il suicidio ingerendo dei sonniferi, si lasciò convincere dai parenti a farsi ricoverare nell'ospedale psichiatrico di Waco, dove trascorse sei settimane. Si tornò a parlare di lui agli inizi del 1953, per alcuni casi di piccola criminalità: la falsificazione di un assegno d'importo irrisorio a New Orleans, reato per il quale venne amnistiato, e quindi una rapina a mano armata a Dallas, che gli fruttò un nuovo e più lungo ricovero a Waco dove, stavolta, venne dichiarato malato di mente. Tornato a casa, tentò nuovamente il suicidio, recidendosi le vene di un polso. Nuovo ricovero a Waco e massiccia cura a base di insulina per la rimozione dei ricordi che lo ossessionavano. Intanto, la moglie, esasperata dai suoi comportamenti, chiese e ottenne il divorzio insieme con l'interdizione di Eatherly a incontrare i loro figli, sentenza che l'ex aviatore accettò. Tra le tante lettere ricevute negli anni in cui era in ospedale, Claude Eatherly fu colpito da una scrittagli dal filosofo tedesco Günther Anders nella primavera del 1959, e decise di rispondergli. Anders consigliò a Eatherly di manifestare il suo pentimento nel giorno della memoria a Hiroshima, facendo giungere lì una lettera di scuse e di partecipazione addolorata entro il 6 agosto 1960: ogni anno, in quel giorno, Eatherly riviveva con orrore il dramma che aveva sconvolto la sua vita. Dopo aver scritto la lettera, i cittadini di Hiroshima gli risposero dicendo che anche lui era stato una vittima della bomba. Riappacificatosi con Hiroshima, Eatherly si sentì sollevato e iniziò nuovamente a vivere, sebbene restando in ospedale, dove morì, nel 1978. petronius
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