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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/03/17 in tutte le aree

  1. La ricerca archeologica ufficiale , in questo caso belga ma operante in territorio nazionale , nel Lazio , restitui' , esattamente 50 anni fa' , un secondo esemplare di Biga etrusca dopo quella famosissima di Monteleone di Spoleto trovata nel 1901 e ampliamente trattata in questa Sezione circa un anno e mezzo fa' . La Biga e' oggi conservata insieme ad altri importanti reperti etruschi nel Museo Nazionale di Viterbo . Questo eccezionale reperto archeologico venne trovato in una tomba etrusca nell' antichissima citta' di Castro che sorgeva al confine tra il Lazio e la Toscana vicino Farnese in provincia di Viterbo ; la città sorgeva sopra un costone tufaceo abitato sin dall'epoca preistorica . In epoca etrusca fu poi sede di una non meglio identificata città , forse Statonia , come sembra testimoniato dalle necropoli e altri importanti resti archeologici scoperti ai piedi della collina tufacea . Castro venne distrutta ed abbandonata nel 1649 ; da allora entro' a far parte del novero delle numerose citta' fantasma del Lazio , cioe' quelle antiche citta' che da secoli per motivi spesso ignoti furono abbandonate dai loro abitanti . Per maggiori informazioni sulla Biga , due link interessanti : http://www.etruschi.name/castro/tomba_biga_it.html http://www.tesoridetruria.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2097:la-biga-di-castro-regina-del-museo-insieme-ai-suoi-cavalli&Itemid=57 In foto la poco conosciuta Biga di Castro e un disegno del 1663 della citta' di Castro .
    5 punti
  2. Faro' di tutto per Il portachiavi non voglio perdermelo !!! contatemi anche per il pranzo, se poi dopo le ferie riesco a reclutare anche qualcuno del Ns. circolo (vedi Verona....) vi avviso per tempo Auguro a tutti buone ferie Daniele
    2 punti
  3. Infatti non la comprerei... Questa discussione può generare a logica due considerazioni alternative. Premetto che queste affermazioni sono totalmente scevre da ogni insinuazione polemica dato che non voglio scatenare le solite liti (infatti la moneta potrebbe essere veramente autentica anche se a me non sembra così). 1) siamo ormai troppo sospettosi e vediamo falsi senza ragione (io penso che in alcuni casi sia effettivamente così...). 2) alcuni mostri "sacri" della numismatica non sono poi così "sacri" (non tutti ovviamente e senza generalizzare: ognuno risponde solo per sé stesso).
    2 punti
  4. Caro @min_ver, ch'io sappia sono solo alcuni 5 Lire del 1872 della zecca di Milano a presentare la variante "orli larghi" ed è un errore dovuto all'errata regolazione della macchina orlettatrice circolare da parte dell'operatore, il quale, accortosi del "misfatto" ha provveduto a correggere la larghezza del bordo. Pertanto solo alcuni dei primi esemplari riportano questa caratteristica. Il Gigante si limita ad una rarità pari a R3, mentre il Montenegro e l'Attardi lo portano ad R4. E per quanto ho potuto capire parlando, con operatori del settore, è più realistica quest'ultima valutazione. Oltretutto, i pochi esemplari passati in asta, sono sempre (per quel che ne so) rimasti al di sotto dello SPL. Chi ha avuto la fortuna di osservarne uno, ha potuto constatare che gli orli sono "veramente" larghi... 25 novembre 1998 - asta Negrini - q.BB (ex. collezione Rocca) a £. 6.440.000 (diritti compresi); 7/8 dicembre 2006 - asta In Asta - BB+/SPL a €. 2.700,00; 18 gennaio 2013 - asta Negrini - q.BB (ex. collezione Rocca) a €. 4.200,00 (più diritti); 27 ottobre 2013 - asta Nomisma - q.BB (ex. collezione Rocca) a €. 13.500,00 (più diritti). Queste sono le aste di cui ho saputo del passaggio dello scudo in questione. Se non vado errato, su 4 aste, un esemplare (il peggio conservato) è comparso 3 volte in un crescendo di valore continuo; il meglio conservato (ed economico) una volta sola.
    2 punti
  5. Con qualche acciacco, ma ancora perfettamente leggibile, questa moneta considerata dal MIR (281) RRR. Allego la nota riportata sul Muntoni che dà una sua lettura del perché fu coniata.
    1 punto
  6. Buonasera, volevo condividere questo denarino... altro "buco tappato" ma vedo ancora tante caselle vuote!! Grazie a tutti per i pareri.
    1 punto
  7. Ciao a tutti, il passaggio dalla numismatica classica a quella napoletana, passa attraverso l'acquisto di un cavallo di Ferdinando I° e del libro di Mario Rasile " I cavalli delle zecche napoletane nel periodo aragonese", caldamente consigliato dagli utenti dell'epoca. Sambon, nell'articolo del 1891, intitolato i Cavalli di Ferdinando I°, Re DI Napoli": riporta: "Regnando Ferdinando I d’Aragona, essendo nei denarelli aragonesi assai scarsa proporzione d’argento,3 e quindi considerevole il guadagno che la Regia Curia traeva da quella sleale monetazione, n’ era venuto di conseguenza che, nel Reame e negli stati circonvicini, continuamente si falsassero. Per la quel cosa i pubblici uffiziali, destinati a riscuotere le imposte del reame, ricorsero al re, dicendo che sui mercati era maggior copia di moneta adulterata, di quella coniata dalla Regia Zecca. Ferdinando allora, per consiglio di Orso Orsini duca d’Ascoli, con sua lettera del 16 febbraio 1472 4, diretta agli ufficiali della Regia Camera della Sommaria bandì che fossero vietati i denari di biglione, battuti per lo innanzi, e che si coniassero, invece, monete di puro rame, grosse quanto le antiche medaglie, ossia mezzi carlini degli Angioini; sulle quali monete essendo scarso il guadagno, non troverebbero utilità alcuna i falsarli. Ordinava inoltre Ferdinando che, da una parte di detta moneta fosse ritratta la sua effigie, e che, dall’altra si ponesse una qualche digna cosa proposta dal Conte di Maddaloni, Diomede Carafa, che ne addimostrano le monete, essere stato un cavallo, con attorno l’epigrafe ÆQVITAS REGNIche, complicata col tipo mercè la somiglianza delle voci equus ed æquitasveniva a glorificare la savia disposizione data da Ferdinando, essendo evidente prova codesta, come Ferdinando avesse a cuore il benessere del popolo, preferendo rinunziare al guadagno che traeva dalla monetazione erosa pur d’impedire il danno che arrecava ai minuti commerci del reame. Una curiosa circostanza ci permette di rintracciare i fatti che suggerirono il tipo di questa moneta. È noto a tutti qual copia di preziosi avanzi [p. 328 modifica]dell’antichità avesse radunato il Conte di Maddaloni. Di lui, dice l’Aldimari: «fu il Conte di Maddaloni, Diomede, historico et antiquario celeberrimo, fondando tutti i suoi consigli sopra gli esempi degli antiqui e nei libri di conto delle sue cose familiari, si trovò scritto havere speso 17.000 scudi, somma grandissima in questi tempi, in medaglie et statue et altre antichità delle quali ne lasciò adornato il suo palagio, magnificamente da lui eretto nel quartiere di Nido.» Diomede Carafa era stato aio di Ferdinando, di cui fu sempre fido e sagace consigliere; e sempre Ferdinando ebbe per lui grande ammirazione e rispetto. A lui si rivolse adunque, perchè gli consigliasse un tipo pel rovescio di questo nuovo denaro di schietto rame. Non si servi però il Conte di esempî antichi; ma come diremo in seguito, fu assai probabilmente indotto a tale scelta da un’opera di un suo contemporaneo, rinomatissimo artista, il fiorentino Donatello. Il Vergara e poi il Lazari, dando credito alla favolosa leggenda riferita dal compilatore della cronaca di Partenope, dal Collenuccio e da altri scrittori, dissero che il cavallo posto su questi denari era ricordo di un’opera greca di gran pregio e rinomanza che per lungo tempo era stata in sulla piazza del Duomo, sinché un arcivescovo, per togliere certa superstizione, di cui era cagione, non avesse ordinato venisse distrutta, nel 1322, per convertirla in campane pel Duomo. Il Tarcagnota, a questa leggenda aveva poi aggiunto di suo che «quella gran testa che si vede ora in casa del signor Duca di Maddaloni potrebbe essere reliquia di quel cavallo;» ed il Summonte riportò poi questa notizia, non più come una ipotesi, ma come un fatto accertato. Per la qual cosa il Lazari, accettando [p. 329 modifica]questo intreccio di fantastiche notizie, asserì che il Duca di Maddaloni propose a Ferdinando I di porre sui denari il ricordo di «quel cavallo colossale di bronzo, la cui stupenda testa tuttavia s’ammira nel Museo Borbonico, eh’ è fama stesse eretto dinnanzi l’antica Cattedrale di Napoli, ecc.» Ma il Capecelatro, e dopo di lui il Capasse, addimostrarono l’assurdità di tale favola ed il Filangieri in un suo scritto: «sulla testa di Cavallo di bronzo già di casa Maddaloni»5 dimostrò che questa opera non era, come da parecchi sinora si era creduto, di tempi antichi, ma sibbene del XV secolo e, siccome già aveva osservato il Vasari, dello scultore Donatello. Il Filangieri fece trascrivere dall’Archivio di Stato di Firenze la lettera del conte di Maddaloni, in data 12 luglio 1471, inviata da Napoli a Lorenzo il Magnifico, per ringraziarlo del dono di una testa di cavallo in bronzo foggiata dal Donatello. Ricevendo poco dopo, da Ferdinando, l’ incarico di ideare un tipo per la nuova moneta di rame, pare a me che il pensiero di quello stupendo lavoro del Donatello, che doveva riuscire tanto più grato al Conte, per essere il cavallo, ad un tempo, insegna del Seggio di Nido e della città di Napoli, determinasse la scelta di lui per il tipo della nuova moneta."
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  8. Buona sera. Chiedo un'opinione su come catalogare la moneta in collezione indicata nel titolo, emessa a nome del re del Portogallo Carlo I in forza del decreto del 7 maggio 1891. La moneta, in argento 916,6, venne emessa per la circolazione solo con il millesimo 1899 in 1 milione e mezzo di esemplari. Il suo peso è di grammi 25 e il diametro è di 37 mm. Gli assi sono alla francese ed il contorno è godronato I testi riportano che con lo stesso millesimo e con quello 1900, vennero battuti un certo numero di esemplari in proof, di cui però non è noto il quantitativo. Ora, esaminando il mio esemplare, mi chiedevo se potesse rientrare fra il contingente battuto in proof piuttosto che fra quello destinato alla circolazione. Vi sottopongo la scansione della moneta: Saluti. m.
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  9. Diciamo chimico farmaceutico perchè la mia laurea è in chimica pura e non in farmacia, fermo restando che l'area di mia specifica competenza è la Physical Pharmacy (la nostra Chimica farmaceutica applicata del corso di laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche). Ho trovato anche qualche tetradramma di Alessandro Magno con il puntino che vorrei descrivere nella discussione sulle monete più attraenti del Grande.
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  10. Post #29 aggiornato con @DARECTASAPERE autore su entrambi i numeri del gazzettino e ormai amico di diversi cordusiani
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  11. 1 punto
  12. Ultimo arrivo.. Cavallo di Filippo II, moneta comune..
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  13. mi sa di sì @gennydbmoney ho trovato questo http://miles.forumcommunity.net/?t=56324008.. Grazie!!
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  14. Scusate l'insistenza ma perché escludere con certezza che sia più vecchia???
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  15. Ciao,ne ho uno uguale ,mi è stato detto che è un bottone appartenuto all'esercito borbonico....
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  16. Posso darti quella parziale tratta dall'Attardi...
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  17. Moneta da Due bolognini di Modena per Francesco III https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOFIII/4 ciao Mario
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  18. Beh se adesso dobbiamo fornire ragguagli a Lanz sul perché la moneta è falsa siamo fritti....! Peraltro credo le bollicine l'abbia notate perché infatti specifica che secondo lui non è un "cast coin"...La cosa dovrebbe preoccupare e non poco: i falsi proliferano e chi dovrebbe evitare la loro diffusione riconoscendoli è invece più incline a offrili al mercato, tanto nei negozi che nelle aste. Del resto la cosa sembra anche funzionare bene, perché quelli che abboccano sono sempre di più e quelli che invece segnalano sono sempre meno e magari anche criticati....
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  19. Ciao,qBb/BB Saluti Paolo.29
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  20. [email protected] moneta normanna più simile a quella da te postata è il follaro di Anfuso, con cavaliere con lancia, zecca di Capua.. https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=2094&lot=566 Saluti Eliodoro
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  21. Ma, The White Fly, gli hai inviato una segnalazione documentata, o perlomeno ben circostanziata... O ti sei limitato a manifestare le tue perplessità? Senza prove abbastanza palesi, diverse case tendono a essere distratte A parte che come detto la moneta è indifendibile -imho- per tutta una serie di caratteristiche, ci sono altri esempi di falsi a stampo, per es sul FAC, come il seguente
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  22. Macché da fidarsi, quella moneta è indifendibile.
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  23. Non potevo esimermi da inserire in questa discussione un'altro simbolo di Milano, il.naviglio e la sua darsena di un grande artista come Mosè Bianchi.. Eros titolo_scheda_mose_bianchi.jpg (840×500) http://www.visiteguidateamilano.it/wp-content/uploads/2016/02/titolo_scheda_mose_bianchi.jpg
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  24. L'osservazione è corretta, ma solo nel momento in cui il valore della moneta sia pari a quella del metallo che la compone. Nel testo Contraffazione di monete e di sigilli, bolli pubblici e loro impronte di Marcello Finzi (1906) si trova il seguente passo: Nella contraffazione delle monete d'argento nelle quali al valore da esse rappresentato non corrisponde il valore effettivo, il falsario fa uso alle volte delle stesse proporzioni di lega che entrano nelle monete genuine. E' superfluo avvertire che in tal caso il suono corrisponderà esattamente a quello delle monete genuine e che converrà ricercare in altra caratteristica la rilevazione della falsità. Posto un'altra immagine della moneta in oggetto, fatta con diversa illuminazione, nella quale sono più evidenti i segni di possibili contatti dovuti a circolazione.
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  25. Anche in questa discussione trovi qualche medaglia
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  26. Bel pezzo, che segue la tradizione pontificia del mezzo scudo.
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  27. Eccoci qua'...ho dato una prima occhiata al testo in questione,si tratta dei contributi del comitato scientifico della mostra svoltasi nel 2008,contributi,non si capisce perche',vengono pubblicati a distanza di due anni dall'evento. Comunque gli interventi sono quasi tutti molto interessanti,soprattutto quello di A.Staffa sull' Abruzzo costiero,ma anche quelli sulle necropoli di Vicenne e Morione. Un po' deludente la parte numismatica,Arslan si limita ad un resoconto molto stringato sulla monetazione longobarda dei ducati del sud e sui ritrovamenti monetali relativi alle necropoli sopra citate,per approfondire bisogna necessariamente attingere alla sua bibliografia che fortunatamente e' disponibile sul web. Nel complesso e' un testo decisamente valido,forse la qualita' dell'impaginazione non e' eccelsa (carta non di prima scelta,foto piccole e solo in bianco e nero e nemmeno bellissime),dato il prezzo ci si sarebbe aspettato qualcosa di piu ma la Bretschneider di solito non e' a"bun pat" come si dice dalle mie parti. Comunque a me interessavano I dati e devo dire che per chi come me era a digiuno di altomedioevo meridionale e' stato un acquisto irrinunciabile. Saluti. Adelchi
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  28. Il conte Colloredo di Mels prima di morire si congedo' con un atto di disinteressato mecenatismo perché donò al Comune di Udine la sua preziosissima collezione di monete d’oro, forse la terza fra le raccolte private in Italia dopo quella del re a Roma e del Papadopoli a Venezia. Una passione nata grazie all’amicizia con un colto numismatico, Carlo Cosmi, collaboratore dei Civici musei. In un articolo uscito su “Sot la Nape” del 1961 sono elencati tutti i pezzi, fra cui un multiplo da 25 zecchini appartenuti a Ludovico Manin, il friulano che fu l’ultimo doge di Venezia. «Siamo certi – diceva quell’articolo – che il Comune di Udine saprà custodire il suo tesoro come si deve». Ma non andò così, purtroppo....
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  29. Grazie a tutti! La archivio come QFDC, se poi qualcuno dei posteri avrà dei dubbi, magari poi riapre questa discussione il secolo prossimo... Ho rifatto le foto, magari queste piacciono di più a @TIBERIVS , purtroppo quando ho fatto le altre non avevo tanto tempo e le batterie del flash anulare erano scariche! La dentellatura però è presente anche qui: è l'effetto delle lettere del bordo in rillievo. Grazie in particolare a te @ilnumismatico per l'offerta di contattarti. Servus Njk
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  30. Concordo con il qfdc. Ho visto dei venduti come fdc peggiori. Ciao
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  31. La foto è scadente??? Sarà anche scontornata in modo non proprio da catalogo d'aste, ma definire scadente queste foto mi sembra assolutamente un'esagerazione! Non siamo mica ad un torneo fotografico che se "osi" scontornare una foto in modo non buono, ti bocciano tutta la foto. Per favore su... Le foto sono indubbiamente di buona qualità, perfettamente leggibili e chiare anche nei dettagli. La brillantezza del metallo è chiaramente da moneta non circolata, cosa che si percepisce benissimo anche dai dettagli della superficie dei rilievi. Sarei propenso di assegnarle qfdc senza problemi anche solo da un giudizio fotografico, colpetti e imperfezioni di battitura rientrano benissimo nella norma. Qualche graffietto nel campo del rovescio, ma molto probabilmente generato da contatto con altre monete. Sicuramente quelle poche mani che avrà visto l'avranno maneggiata un po incautamente, ma credo che qfdc ci stia bello comodo. Le foto sono belle, margini di miglioramento li abbiamo tutti, se vuoi migliorare lo scontorno devi migliorare lo sfondo che usi per avere maggiore uniformità di colore. Nel caso contattami pure in privato fab
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  32. Generalmente non rispondo a questo tipo di discussioni perché è difficile mettersi nei panni altrui e dare un consiglio corretto. Stavolta, ispirato dalle foto, ci provo e mi scuso in anticipo per le eventuali castronerie. La tipologia è sicuramente rara, ma va rimarcata anche la bassa qualità, fattore che concorre a fare il giusto prezzo. La prima sembra avere, tra l'altro, pure problemi di cancro, mentre la seconda presenta vari graffi e fondi spianati (stando a ciò che colgo dalle foto). Starei al consiglio di Skupy, cioè mi orienterei su una terza moneta, che prima o poi capiterà. Monete di bassa conservazione oggi vanno comprate solo per un prezzo adeguato, poche decine o al massimo intorno al centinaio di euro. Non perché si deve intendere la numismatica un investimento, ma solo per non buttare risorse. Un conto è, un giorno che si decida di cedere (capita di migliorare la qualità), riprendere quanto speso o rimettere una cifra accettabile (una sorta di biglietto di ingresso nella numismatica, diceva giustamente qualcuno tempo addietro), un altro rimettere la metà o piu'. Perdonatemi se ho dato l'impressione di pensare solo al vil denaro. So bene quante siano le soddisfazioni, le sensazioni positive, che derivano da una moneta, il piacere della ricerca e della scoperta ad essa legate, il confronto con altri collezionisti, eccetera. E queste, per fortuna, ci ripagano ampiamente, in ogni situazione. Però bisogna guardare anche alla spesa, reale o potenziale, anche questo fattore di crescita, che siate o meno d'accordo con la mia affermazione.
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  33. Non è un segreto che la storia del Milan sia un'altra mia grande passione, in particolar modo quella del Milan in bianco e nero. Una storia che ad oggi è sconosciuta ai più, una storia marcata da non molti successi e da molti periodi bui, non privi però di curiosità. Tuttalpiù, non nascondo che per quanto tutto questo possa interessarmi e piacermi, non ritengo sia il caso di dilungarmi in questa discussione, dedicata ad altri argomenti; non che il Milan non sia parte integrante della storia di Milano, ma in quanto, è piuttosto marginale alle opere d'arte precedentemente viste e descritte. Per concludere, visto il fascio littorio dei cugini, postato da @nerolupo, posto un paio di dettagli di fasci, che hanno caratterizzato le maglie del Milan nelle trasferte internazionali, ( poichè, per quanto concerne il Milan, il fascio veniva utilizzato solamente in gare amichevoli/ufficiali internazionali ). Di seguito un dettaglio della maglia stagione 1932/1933 ( Milano sulla sinistra, fascio sulla destra ) e successivamente una " variante ", datata 1934, ( Milano sulla destra, fascio con tricolore sulla sinistra ). Davide
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  34. Io ho seri dubbi che qualcuno gli dia trenta euro...
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  35. Tiberio III (698-705), follis, zecca di Ravenna. Rif. Baravelli n°129
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  36. Solo per avere l'onore di proporre la discussione numero 150.000! Ed è proprio questa contrassegnata con questo numero incredibile ? Centocinquanta mila piccoli volumi del sapere a disposizione del mondo numismatico Siamo fortissimi!!! ??
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  37. Cosimo II Granduca di Toscana dal 1609-1620 (Il granduca che morì giovane) Successo al trono diciannovenne, come il figlio primogenito di Ferdinando I,Cosimo II si trovò a dover guidare le sorti del Granducato in un periodo non facile, specie nei rapporti internazionali che si complicarono per le interessate nuove ingerenze di Francia e Spagna. Fragile di salute, meno brillante e volitivo del padre, il giovane granduca tentò fin dall inizio di mantenere la politica equilibrata, nonostante i molti contrasti e le complesse vicende che turbarono i pochi anni del suo regno, destinati a segnar l inizio di una rapida decadenza. Eppure Cosimo II, nei provvedimenti economici si rivelò saggio e se chiuse a salvaguardia del proprio prestigio l antico banco dei Medici, da cui la sua famiglia per secoli aveva tratto ricchezza e potere, tentò almeno di continuare le iniziative di Ferdinando, con l ulteriore ampliamento del porto di Livorno, da cui traffici sempre intensi si traeva speranza per la prosperità presente e futura del Granducato. Adesso veniamo alla moneta, 32,43 gr Proveniente da un asta Hess-Divo di molti anni fa, di quando in Italia circolava ancora la nostra amata lira. La più bella conosciuta, patina di antica raccolta, fresca e con tutti i dettagli in rilievo R4 come rarità. Credo sia pezzo da museo. Allego qualche foto
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  38. Buon pomeriggio, vorrei presentare questa moneta d'argento da 5 litai 1925, della prima repubblica di Lituania, ottenuta tramite scambio. Unica data di emissione, 1 milione di esemplari coniati. Al dritto presenta il cavaliere mediovale con la spada sguainata, conosciuto col nome di "Vytis". Si tratta dell'emblema del Granducato di Lituania, utilizzato dal 1366. La doppia croce sullo scudo del cavaliere, pare che fu adottata dal granduca Jogalia, dopo il suo battesimo grazie al quale cambiò nome in Ladislao Jagiello e potè sposare la regina Jadwiga di Polonia e coronarsi re di Polonia e Lituania unite.
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  39. Mah... saró un inguaribile romantico ma a me un sesterzio di questo colore suona come... "innaturale". Me lo aspetto verde o bruno in varie tonalità dal beige al nero o per assurdo color metallico giallo dorato (oricalco). Un rosso del genere mi ricorda la ruggine del ferro. Se non erro di verde vi è un punto chiaro sotto il mento che andrebbe monitorato con cura al fine di evitare sorprese. Ciao Illyricum [emoji6]
    1 punto
  40. Ultimo acquisto prima di partire per le ferie 3 Grossi I Tipo 1555 Emanuele Filiberto D/ E PHILIBERTVS DVX SABAV Stemma sabaudo verticale con elmo cimiero di fronte che taglia la legenda e lambrecchini R/ AVXILIVM MEVM A DOMIN 1555 Croce Mauriziana Si nota al R/ un segno tipo 8 come interpunzione dopo MEVM e prima del millesimo ; legende abbreviate Mistura 27 mm. , gr. 3,35 / 2,82 , zecca di Aosta Mir Savoia 522 , Biaggi 440 , Simonetti 48
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  41. Tornando alla medaglistica chi più di Solone Ambrosoli , ricordo solo il " fondata da Solone Ambrosoli nel 1888 "
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  42. NAC 43 non 40, errore mio (correggo sopra). Stavo scrivendo a memoria e sono messo come il mio meccanico (diceva: due cose mi sono rimaste buone, una è la memoria e l'altra... l'altra... l'altra...). La Varesi 59 è un'asta di monete veneziane, ma da quel che ricordo (vedi sempre il mio meccanico), di diversi conferitori. Per mettere insieme la Donà delle Rose ci sarà voluto del tempo di sicuro... Arka
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  43. Grazie, l'avevo pensata proprio così questa discussione, un salotto culturale, un contenitore di notizie, monete, medaglie, arte, monumenti, dipinti, sculture, tessere, gettoni, ognuno raccontando o mostrando la sua con pacatezza, amicizia, passione per la storia di questa città. Così è e cosi sarà nel nome della totale divulgazione, un album da ricordare e proporre da leggere per amare quanto descritto, uno spot su Milano. Vedo con piacere che ci posizioniamo in seconda posizione per post fatti in assoluto come discussione della sezione monete moderne, quindi grande discussione, grande risultato, grande partecipazione. E' estate, forse ci sarà un rallentamento ovvio, chi vorrà proporsi sarà il benvenuto. La discussione finirà poi tra le importanti più avanti. Vi lascio con questa immagine anche lei merita di stare in questo contenitore, l'Ambrosiana, un Gruppo, il Cordusio, un Gazzettino tutti insieme con amicizia, Milano è anche questo... buone vacanze e grazie a tutti voi !
    1 punto
  44. Noto che non è ancora stato postato un ducatone di Filippo III....cerco di rimediare come meglio riesco...
    1 punto
  45. Carissimi, grazie dei consensi sia per interventi che per letture, 19 al momento presenti al ritiro del secondo numero e altri che avrebbero voluto testimoniano l'interesse e la vicinanza che c'è tra molti di voi per questa reale e tangibile iniziativa. Il secondo numero c'è, l'avete intravisto, ricco di spunti e articoli, ancor più interessante secondo me del primo, certo io sono di parte e ci farete sapere. Si conclude il secondo ciclo si aprirà il terzo per il prossimo numero. Io credo di essere stato veramente fortunato a trovare un gruppo così appassionato, attivo, che cresce numericamente e per conoscenze, con una forte presenza giovanile. Ma soprattutto per avere trovato un gruppo che ragiona in termini di obiettivi reali, di valori, di raggiungimento di mete e sogni, tutti insieme e in condivisione. E poi il trovarsi, ogni domenica realmente, e qui in modalità virtuale.... è una bella storia, una storia numismatica da raccontare e da prendere come esempio, in totale autonomia realizziamo sogni, con una struttura compatta, semplice che parla, dialoga, propone, che decide gli eventi insieme e poi insieme li crea. Non è sempre così lo sappiamo, a volte certi ambiti sembrano lontani, distanti, qui nasce una numismatica potenzialmente per tutti, chi vuole fare, collaborare sarà ben accetto e si sentirà parte integrante del progetto. La numismatica ha bisogno anche di questo, del fare, del dare una mano, un Gazzettino, ascoltare e fare...fare, vedendosi una tantum non avremmo raggiunto certi obiettivi. E lasciando spazio a tutti si realizzano poi i desideri reali, i sogni diventano compiuti, siamo tutti uguali e tutti allo stesso livello poi dipenderà da noi, solo da noi, ma diamo spazio e libertà a chi vuole fare, divulgare, realizzare progetti, service, la numismatica può diventare più vicina a tutti e diventare più grande ma la direzione dovrà essere quella di creare una base grande e operante, non di pochi che decidono per tutti dall'alto, diamo fiducia, ascoltate tutti e otterrete in cambio molto, gratifiche e risultati....
    1 punto
  46. VII centenario nascita s.Antonio mm 48,50 ottone argentato Johnson
    1 punto
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