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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/25/17 in tutte le aree
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Cari amici suvvia non date aria alle polemiche sterili. Nella mia personale sensibilità avete entrambi dimostrato intelligenza a sufficienza per contribuire e non distruggere, cadendo in un bieco celodurismo che non porta del bene a nessuno, in primis a voi stessi. E così, come mi è parso sinceramente del tutto fuori luogo l'intervento un po' gratuito di refero1980, utente che peraltro stimo, anche la reazione di nike1 (con frasi del tipo "potrei regalarle senza accusare il colpo" oppure "questo Forum non fa per me" o - peggio ancora perché più classista - "per persone come me") non è che sia proprio un bel vedere. E per i neofiti che ci leggono ancor meno. Dato quindi che sono immeritatamente co-curatore di questa sezione, e che ti conseguenza ci tengo al Forum, ti dico con grande bonarietà caro Nike1, refero1980 non è stato molto gentile, ma rispondere in questo modo ti fa passare per superbo, e io invece sono sicuro che non lo sei. Non ti pare? Ti posso assicurare che questo Forum è pieno di persone serie, preparate e pronte a darti consigli. Un saluto M4 punti
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PERTARITO, zecca di Milano o Pavia? D/. Monogrammi incusi solo al diritto, osservando bene il primo è in nesso PE, il secondo R.3 punti
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Come moneta del popolo, rimanendo sempre nelle coniazioni del periodo spagnolo, sicuramente si può aggiungere il soldino.2 punti
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Ciao Enrico, non credo che per Alessandro Severo ci sia la Concordia Avgg.... cercando un po' ne ho trovato uno che potrebbe corrispondere al tuo: RIC IV Volusian 249 objects: 11 Data AD 251 - AD 253 Zecca Roma Dritto IMP CAE C VIB VOLVSIANO AVG: Rovescio CONCORDIA AVGG S C: Concordia, draped, standing left, holding patera in right hand and double cornucopiae in left hand aspetta però conferma da chi ne sa più di me2 punti
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Non mettiamoci troppi limiti o soggezioni... Bernareggi e' stato a suo modo un vero pioniere, con delle intuizioni geniali e una grandissima passione . Diversi suoi scritti ed idee appaiono pero' oggi un po' datati. Di alcuni errori si rese conto lui stesso e li emendo' ( vedi tremisse di Ariperto con Iffo) altre idee furono superate , o meglio precisate , dalla ricerca successiva. Ci Resta di lui un corpus di scritti assolutamente di riferimento - nella penuria di pubblicazioni sull'argomento / che hanno anche il pregio di una trattazione esaustiva - e non frammentaria come in quasi tutte le pubblicazioni successive - della serie longobarda dalle origini alle ultime flavie. Il testo della Pardi - dedicato alla monetazione Flavia - e' ben ricercato e ricco di dati, spunti, considerazioni e ha inoltre due grandi pregi: e' una trattazione esaustiva di una serie e inoltre e' recente , quindi integrando molte informazioni ( anche di ritrovamenti ) non presenti nei testi precedenti. Alcune inesattezze non pregiudicano l'impianto di un'analisi comunque utile proprio per la sua inclusivita'. Un altro pregio del testo della Pardi sono le foto e gli ingrandimenti cosi rare da trovare a questo livello di definizione nei testi precedenti, o anche, nella panoplia degli articoli - sparsi tra riviste ( spesso anche non prettamente numismatiche ) che mai, come in questa serie, rappresentano un ostacolo allo studio e alla trattazione unitaria della materia. Indubbiamente si sente la mancanza se non di hn corpus (lavoro estremamente impegnativo da realizzare) di un testo di riferimento aggiornato che aiuti a comprendere meglio le varie fasi della monetazione longobarda , la sua evoluzione nel tempo ( per la quale abbiamo solo studi che la esaminano parzialmente). L'utilizzo di questa monetazione che non prevedeva ( se non in serie limitatissime) l'uso dell'argento (siliquae di Perctarito e alcune siliquae del VI-VII secolo ) e del rame ( emissione di Astolfo per Ravenna) al pari di quella Visigota. L'esame delld grandi questioni irrisolte: vi era una zecca unica per la monetazione flavia che coniava a nome delle citta' o vi era una zecca per ogni citta' flavia? Cosa rappresentavano le lettere e i monogrammi che appaiono sui tremissi del VII-VIII secolo ? Ecosi via per decine di altri aspetti ancora non sufficientemente compresi. Uno studio del genere - non supericiale ma ben ricercato e approfondito naturalmente - richiederebbe anni se non decenni di lavoro, ma verrebbe a colmare una delle maggiori lacune nella conoscenza attuale delle serie numismatiche.2 punti
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Cito a proposito la testimonianza diretta del doge "emerito" Ludovico Manin, scritta un paio di anni dopo: "4 9mbre 1801... (...) Fino dal mese passato era venuto un decreto che proibiva di corso la moneta da 6 e da 24 carantani dopo il mese di dicembre. Per sostituzione si ordinò la fabbrica di monete da mezza, da una e da due lire provinciali venete; di queste ne furono stampate circa cinque milioni. La zecca doveva ricever li carantani, e non darne fuori, però se n'era unita una gran quantità (...) Fu dunque ordinato di porre l'impronto provinciale veneto di lire due sopra le monete da 24 carantani, cosa rovinosissima per questi piccoli territorj, mentre non era ricevuta, non solo dai Cisalpini, ma nemmeno negli altri stati austriaci."2 punti
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Buonasera, fotocamera ritornata dalle vacanze (per fortuna integra) e quindi vi posto una foto migliore dove i gigli invertiti sulla palla dei Medici si notano meglio.2 punti
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Cari utenti, sporadicamente nelle discussioni sul forum viene chiesto il significato di alcuni puntini centrali nei conii (di ogni tempo e luogo), rimasti dopo l'uso del compasso per tracciare il bordo. Spesso si dovette trattare di una svista dell'incisore, altre volte forse poteva contribuire al "disegno" della moneta. Spesso li vediamo anche in certi denaretti medioevali di molte delle zecche italiane (e non). Raramente, il puntino invece è una piccola depressione circolare al centro della moneta, ricordiamo i giganteschi pezzi egiziani dei tolomei in bronzo.. Sarebbe divertente vedere quanti pezzi con puntino saltano fuori, e stabilire se è stata un'usanza comune nel tempo e nei luoghi. Per questo ho preferito iniziare la discussione qui in Piazzetta, in modo che contribuiscano tutti. Ovviamente con l'arrivo del torchio (chi prima, chi dopo), questa usanza decadde inevitabilmente, quindi restringerei il range temporale dal 650 a.C. al 1800 d.C. circa, mentre la provenienza anche non italiana è ammessa ed anzi ugualmente utile. Chi vuole contribuire con pezzi suoi o tratti da altre immagini, è il benvenuto. Inizio io con il mio ultimo acquisto. 50 Centesimi ossidionali battuti a Palmanova nel 18141 punto
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Salve a tutti, vorrei presentarvi l'ultima arrivata in collezione, si tratta di una affascinante moneta della Guyana Francese coniata dalla zecca di Parigi nel 1846, al tempo del regno di Luigi Filippo. Moneta in mistura (finezza argento '158), emessa in 1.400.000 esemplari. Da notare al diritto il bel monogramma reale, mentre al rovescio l'autorità emittente e la data presenti nel cerchio esterno sono state coniate in incuso. Pezzo di difficile reperibilità nonchè in discreta conservazione con l'argentatura originale ancora ben presente. Cosa ve ne pare?1 punto
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Buonasera a tutti, posto le foto di questo gettone di cui non so la provenienza e a chi serviva. Grazie per le risposte.1 punto
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Due dodecadrammi arcaici , piuttosto rari , dei Derrones , il primo in alta conservazione con tondello inusualmente largo tale da raccogliere l'intera impronta del conio . Ai diritti il consueto , emblematico carro con tiro di buoi : consueta , qui , anche la struttura delle ruote , un raggio principale centrale ad intero diametro e passante per il mozzo , con 2 raggi secondari traversi a questo . In area Siceliota , spesso sono raffigurati carri con tiri di cavalli o mule : questi carri pressoché sempre hanno le più classiche ruote con 4 raggi ortogonali passanti per il mozzo . In epoca più recente ( forse ) di circa un paio di secoli , in area centro italica non meglio definibile , gli Etruschi hanno prodotto le monete della serie fusa cosiddetta " con ruota arcaica " ed il secondo tipo di questa ruota ( F. Catalli , monete etrusche 1998 ) , ha struttura pressoché equivalente alle ruote dei carri dei Derrones . Una curiosità a margine : il secondo esemplare dei Derrones , nel campo del diritto , invece del più consueto elmo , propone un simbolo piuttosto particolare che il compilatore del catalogo CNG definisce " ...wheel or open flower ( ? ) above ox..."1 punto
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La lepre in corsa , le orecchie nel vento , occupa solitaria il rovescio di pressoché tutti i tetradrammi di Messana . In un unico , estremamente raro tipo di tetradramma di questa polis , la lepre , in una raffigurazione più elaborata e complessa , divide il campo del rovescio con il dio Pan a figura intera , seduto su rocce . Cinque gli esemplari noti dei quali solo 2 in mani private : un esemplare in Parigi , è pubblicato in Franke-Hirmer ( die griechische munze 1972 ) al n. 57 della tavola 18 . L'associazione della lepre al culto di Pan , di probabile origine dalla peloponnesiaca Messenia , come ricordato dal compilatore del catalogo Stack che ha proposto questo esemplare dalla collezione Kroisos , è anche illustrata nel secondo tetradramma ( Jenkins , monnaies grecques 1972 )che unisco , nel quale la lepre riprende la centralità del campo del rovescio , avendo sotto una testa di Pan .1 punto
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La saggiatura può avvenire anche attraverso appositi tester elettronici...1 punto
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Gigante la classifica "gettone privato circolante in ambito limitato", io il mio l'ho messo nei vassoietti insieme alle monete... è comunque comune Considerando in ogni caso l'esagerazione dei cataloghi nelle valutazioni, il Gigante 2011 la valuta 35 MB 60 BB 110 SPL 250 FDC ciao galaad1 punto
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Buongiorno a tutti, mi paicerebbe avere un vostro parare su questa moneta: peso: 2.02gr diametro: 20mm Io di prima battuta l'avrei identificata come 3 cavalli di Filippo III con acciarino circondato da 4 pietre focaie e fiammelle, la croce però mi desta qualche sospetto perchè a me pare che invece delle crocette ci siano dei gigli, secondo voi è la illusione ottica dovuta alla condizione della moneta o potrebbe esistere qualche altra alternativa di identificiazione? Grazie dei vostri pareri!1 punto
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Bhe dai, un centinaio di volumi non è comunque poco. L importante è gustarseli e studiarli.. ciao skuby1 punto
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Ciao ..concordo con quanto da te detto, FIlippo III 3 cavalli mir 229, non credo siano gigli ma croci..saluti Eliodoro1 punto
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Complimenti a tutti i colleghi amanti della numismatica che insieme alle monete coltivano la passione per i libri e i relativi approfondimenti. La biblioteca di Pier è fenomenale, probabilmente una tra le più importanti in mano privata. La mia purtroppo è talmente piccola (solo un centinaio di volumi) che mi vergogno a postarla. Però ci sono i volumi fondamentali della monetazione che seguo e qualche catalogo d'asta importante quindi, diciamo, che è una buona partenza.. Un caro saluto a tutti S.1 punto
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@Franco123 post 32 / 33 Il puntino non lo immagino una anomalia : è probabilmente voluto , se per motivi tecnici ( punto di centro per incidere il conio ? ) o per dettaglio di ornamento della figura , dovrebbe essere oggetto di studi che ad oggi pare non siano stati fatti . I primi incusi con tondelli larghi e sottili hanno sempre cornici complesse ed elaborate , sempre presenti sulle monete al punto che studi fatti hanno portato ad ipotizzare monete eseguite con l'impiego di 2 punzoni separati : in fase di preparazione del tondello il punzone per la cornice , in fase di coniatura finale il punzone per la figura centrale . Alcuni dei primi stateri incusi , ad esempio di Posidonia , nei quali il piede del dio si sovrappone chiaramente alla cornice , dimostrerebbero quanto sopra . Diversamente , gli incusi più recenti hanno figure sempre più semplificate e cornici più elementari , ottenute con impiego di un unico conio e trascurando non di rado l'allineamento delle 2 impronte che rende invece ancor più interessanti i primi incusi . La tecnica di produzione degli ultimi incusi è ormai pressoché la stessa delle monete a doppio rilievo che cominciano ad essere coeve a questi . La lettura di " La monetazione incusa della Magna Grecia " di G. Gorini 1975 , tuttora dice molto di valido su queste tematiche .1 punto
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peso g. 8,1 diametro mm. 22 chiedo un aiuto sulla identificazione di questa moneta (greca?) grazie anticipato Sandro1 punto
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Ciao @odjob Riporto il MIR Adriano I° 772-781; denaro con Hadrianvs papa su tre righe e SCI PETRI su tre righe al rovescio . 781 -795 denaro con busto di fronte con corona di capelli manto pontificale, legenda HADRI °° ANVS PP al diritto e croce astata al rovescio. Riguardo la presenza di San Pietro, ti riporto quanto detto dal MEC vol. 1°: "Obviously suitable type for papal coin, was the bust of St. Peter. This was used on coins struck by Leo III° before 800" ( MEC 1° Pag. 264)1 punto
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Buongiorno @uzifox, mi spiace di non aver visto prima la sua richiesta altrimenti glielo avrei scansionato subito mesi fa. In questo momento sono in vacanza e torno a casa alla fine della settimana. Se nessun altro glielo fa avere prima e può aspettare qualche giorno le creo io il pdf prima possibile. Buona giornata, Marco1 punto
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magna grecia : APULIA, Arpi bronzo, circa 300- 275 A.C. D/testa di Zeus , dietro un fulmine R/ cinghiale verso dx sopra lancia, rif. HN Italy 6421 punto
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Ciao @Manu1978, i 50 centesimi Impero dell'anno 1936 sono considerati rari e possono valere se in Fdc anche 200-250 euro, si tratta di una moneta comunque rara. Saluti1 punto
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data Rara, Gigante n. 182, BB 100 euro, servono immagini anche del dritto per poterla valutare meglio1 punto
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Mi rispondo da solo : Denari con il nome del Papa su tre righe erano stati coniati anche per i Papi precedenti,invece quelli con l'effige di San Pietro furono coniati solo a partire da Papa Adriano I ;quindi ,si suppone che cronologicamente furono coniati prima quelli con il nome del Papa su tre righe e poi quelli con l'effige di San Pietro Salutoni odjob1 punto
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Premesso che non conosco il gettone, mi limito ad osservare che quello mostrato non è necessariamente "liberamente scambiabile e non nominativo" : essendo numerato, il nome di chi lo aveva ricevuto poteva venire trascritto in un brogliaccio di bordo.1 punto
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Ciao Legio II Italica,sei un preveggente hai anticipato Voyager, ieri sera Roberto Giacobbo ha fatto conoscere al pubblico televisivo la citta di Siracusa grazie alla tecnologia la citta è stata presentata nel suo massimo splendore quando era la piu’ bella e la piu’ grande fra le citta’ greche molto molto istruttivo e interessante come il tuo post.Buone vacanze.1 punto
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Ciao @L. Licinio Lucullo, interpretazione interessante. Sto studiando questa emissione, in particolare nel suo significato iconologico, e devo dire che è piuttosto complessa. Sapresti indicarmi qualche riferimento bibliografico relativo al legame Venere-Silla e all' ipotesi secondo cui la rappresentazione continua della dea sarebbe un tentativo di "riappropriamento" della figura di questa divinità? E' un' ipotesi interessante che però non ho trovato su nessun testo in mio possesso. La tendenza generale è quella di giustificare la presenza di Venere basandosi su una presunta particolare devozione della famiglia Egnatia. Inoltre, il Grueber (BMCRR, pgg. 399-400) afferma che l' associazione Giove-Libertas e Venere-Roma, sia un richiamo "to the freedom obtained by the Samnite nation after the recent Social war, and to the friendly relations which in consequence existed between the two people now formed into one.", affermazione, questa, che mi pare un po' forzata, dal momento che mi risulta che i Sanniti continuarono a resistere all' azione romana fino ad essere praticamente eliminati. Grazie, Afranio1 punto
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Per me nessun problema... Ma perché non mi dai del tu? Nel Forum darsi del lei non e' indicato... Saluti. M.1 punto
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Luzian, c'è anche un puntino corrispondente sull'altro lato sulla manegha !1 punto
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Ciao Mario ti ho salutato il SANCARLONE ieri pomeriggio in quanto ho superato il Ticino e sono andato in Piemonte a trovare un'altro amico del forum, Mario detto AMBIDESTRO, passato bella domenica all'insegna di libri e ricerche di numismatica saluti1 punto
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Grazie ancora a tutti gli amici che commentano questo mio post Concordo con l'amico Gallienus; la scelta di una scuola è essenziale. L'attività di orientamento viene espletata, ma non sempre è sufficiente o ben svolta, oppure lo studente stesso non comprende bene cosa sia meglio per lui. Ricordo questo senso di ribellione alle scuole superiori, ricordo la sensazione che i professori di alcune materie su di me non avrebbero scommesso un Centesimo Infatti, ogni volta che superavo un esame universitario, pensavo: questo è per i docenti alle superiori che non credevano in me! Nessun professore me lo disse chiaramente, ma lo intuivo. Capitava che alcuni ragazzi fossero "spronati" dall'insegnante che gli faceva, davanti agli altri in classe, il rimprovero a fin di bene che si trattava di uno studente molto intelligente, ma che poco si applicava. Questo, a me non fu mai detto, penso che un po' mi avrebbe aiutato. Ricordo questo senso di frustrazione, la scuola (superiore) non prepara ai problemi personali di età come l'adolescenza, non invita alla realizzazione di sé o ad amare alcune materie. La scuola (superiore) spesso ostacola la creatività; la sentivo lontana anni luce dalle mie (piccole) passioni di allora. Probabilmente, si tratta di sensazioni tutte conseguenti al fatto del percorso sbagliato di studi... non nascondo che, durante le noiose (per me!) lezioni di materie tecniche, mi sarei alzato dalla sedia ed avrei urlato: che cavolo state facendo? A che serve questa roba? A me non arricchisce per niente! Non ci risolvo i miei problemi o trovo con questo un senso alla mia vita! Ovviamente, tutto il mio rispetto - ed un po' di ammirazione - per chi ama e comprende le materie di questo tipo L'Università, diversamente e forse perché arriva in un periodo di maggiore maturità personale, non è più facile, ma se scelta bene può appassionare. Fin dai primi mesi di lezioni universitarie ripetevo un po' a tutti: avessi potuto scegliere, sarei nato all'Università! Nemmeno per un attimo, nonostante i problemi personali, il lavoro ecc. ho pensato di interrompere gli studi. Mi sono però fermato alla triennale, visto il troppo tempo trascorso, e visto il fatto che al momento non aspiro a professioni tipiche della Laurea specialistica. Voglio citarvi un altro aneddoto, che avevo stranamente tralasciato: avevo iniziato a raccogliere materiale per la Tesi ancora prima di presentarla ad un relatore, in quanto non sapevo cosa avrei reperito, visto il fatto che si trattava di un lavoro di ricerca diverso da molti altri. Vedendo poi che il materiale c'era, l'ho sottoposto ad un relatore, il quale però ha rifiutato, ritenendo più competente un docente di Storia del Diritto. In quel momento mi sono sentito scoraggiato e temevo il mio lavoro non fosse accettato nemmeno dal relatore propostomi; si trattava di una questione a tratti delicata, di un periodo storico lontano ma che ha ancora la sua eco in molti ambiti, spesso politici; inoltre non era la classica Tesi in cui sarebbe bastato consultare libri, si trattava infatti di un lavoro proposto interamente da me, mentre moltissimi studenti solitamente accettano un argomento proposto dal Docente. Non avevo ancora contattato nessuno, quasi non ne avevo il coraggio e mi trovavo qui, proprio su Lamoneta. Pensavo proprio a tutti i miei dubbi, quando ho letto il post di un utente (di cui non ricordo il nick!) affermare che una persona aveva intrapreso uno studio connesso alla Numismatica, per sua scelta e sua proposta! Quel post mi ha dato forza, ed ho contattato il Professore... che si è dimostrato da subito molto disponibile! In un certo senso, questo Forum ha contribuito... un giorno mi metterò a cercare l'autore di quel post, che involontariamente ha fatto molto per me! Sono infine molto contento per questo Destino di divulgazione... farò sempre il possibile per seguirlo!1 punto
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Ciao! Oh bella .... questa particolarità mi "sbarella" non poco. E' fuor di dubbio che per fare un cerchio col compasso, si deve puntare un braccio dello strumento in un solo punto e far ruotare l'altro braccio; non è che altri punti servissero per suddividere gli spazi in maniera da allineare gli altri elementi che figuravano nel campo della moneta? luciano1 punto
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Ciao! Questa me la ricordo .... semplicemente fantastica Sono certo che qualche amico "venetico", appassionato di contromarche, avrà avuto un mancamento. Considerato che in quel periodo lo zecchino veneziano era, come si sul dire: "denaro contante", stupisce la necessità di contromarcarlo. Probabilmente era solo una cautela per controllarne il peso ed evitare le frodi da tosatura luciano1 punto
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Intessanti anche le monete d'argento, le SILIQUE con quei particolari ritratti ARCADIO ONORIO1 punto
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Altra donna della monetazione milanese è Salonina, moglie dell'Imperatore romano Gallieno. Le emissioni di Salonina seguono quelle del marito, siamo nel periodo 253 - 268. Le rappresentazioni sono copiose e il ritratto è molto bello, curato, in particolare nella capigliatura. Facciamo il solito confronto arte/moneta con una statua del busto di Salonina all'Hermitage di San Pietroburgo e una sua moneta da Asta Agora 20151 punto
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Rieccomi qui. L'esemplare tre presenta una personificazione femminile stante verso sinistra reggente con il braccio sinistro un lungo scettro e nella mano destra una patera posta sopra un altare. Non si nota presenza di legenda. Si direbbe a prima vista una SALVS AVG per quanto mancante di un tratto caratteristico: manca il serpente (manca, o quantomeno non si nota alcuna traccia che ne faccia supporre l'esistenza). In realtà esiste anche una SALVS che però ha tutta altra iconografia. La presenza di una patera su un altare e l'assenza del serpente rincorre negli esemplari TVTELA AVG da Rotomagus ma oltre alla differenza stilistica il lungo scettro è sostituito da una cornucopia. Infine vi è una ultima possibilità: che sia in realtà una PAX AVG anepigrafica o con legenda consunta dove la SALVS sostituisce la PAX (se ne era parlato nella discussione Delle tre, la reputerei una produzione semi-ufficiale e come tale con alcune assenze di particolari (il serpente) e legenda. Ciao Illyricum1 punto
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DE GREGE EPICURI @alb123Il primo livello (o se vuoi, la prima serie) delle monete repubblicane è quello "librale", cioè in cui l'asse pesa una libbra romana (327 g.) e le monete frazionarie in corrispondenza, quindi il sestante in teoria circa 65 g. In realtà, fin dall'inizio i pesi furono inferiori: l'asse circa 290 g. e il sestante 50-55 g. Successivamente, ci fu una lunga serie di riduzioni ponderali, con serie chiamate tradizionalmente "semilibrale", "trientale", "quadrantale", ecc. fino alla "semi-unciale" del 90 a.C. circa, in cui l'asse pesa 12-13 g. Tutte queste monete, dalla serie semilibrale in giù, si possono chiamare "ridotte". Per capire di quale riduzione si tratta, occorre conoscere il peso della tua moneta. Aggiungo che però nella tua, forse a causa dell'usura, i due globetti segno del sestante non si vedono nè al D nè al R. : almeno in teoria, potrebbe trattarsi quindi di una semi-uncia, che riporta anche lei la testa di Mercurio.1 punto
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In questi momenti di poca pace trovo rasserenante leggere queste belle discussioni. Le meteore sono coniate in tutti i periodi della vita della Serenissima. Un piccolo esempio è il famoso Leone per la Dalmazia e l'Albania di cui il nostro caro @gigetto13 ha ben 3 esemplari. ed il sottoscritto 1. Questa moneta viene emessa solo sotto il doge Alvise Mocenigo II (1700-1709) inseguito alla constatazione che la repubblica di Ragusa aveva rimesso in circolazione i vecchi artilucchi da 3 grossi Queste monete avevano trovato un grande riscontro tra i mercanti creando una svalutazione nei confronti dello zecchino che era passato da 52 artilucchi a 48. La lega doveva essere migliore di soli 20 carati rispetto agli artilucchi, ma non doveva essere nemmeno di grande finezza per non incentivare la speculazione. Infatti aveva il titolo di 0,609 ed era divisa in mezza lira, lira, 2 lire e 4 lire. La moneta presenta un iconografia diversa. Il leone è un leone gentile, che cammina sulle acque, con un ramoscello d'ulivo ben diverso dai leoni armati ed aggressivi delle passate battaglie. Moneta da amare e era meteora.1 punto
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Le vostre biblioteche mettono i brividi..sono troppo disordinato e scombinato per fotografare la mia...quello che dovremmo riuscire a comunicare ai neofiti e' che spendere per i libri è essenziale, anche considerando solo il punto di vista strettamente economico..spendere, ad esempio, 100 euro per un libro, significa, poi,risparmiare decine di euro sulle monete che si compreranno nel futuro...saluti Eliodoro1 punto
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Dovrebbe essere il punto lasciato da un compasso per definire lo spazio disponibile del tondello su qui lavorare. In genere veniva poi rimosso a lavoro finito, ma può capitare che in alcuni conii sia stato "dimenticato", anche per la fretta.... Se è così, si potrebbe spiegare come mai è presente solo su alcuni conii e non in tutti e capita molto spesso che non si ritrovi nel conio controlaterale... Certo, sarebbe utile calcolare l'incidenza di questo punto "dimenticato" su ogni lato della moneta, ossia se è molto più presente al diritto oppure al rovescio. Non mi risulta che sia stato fatto uno studio specifico sull'argomento, ma segnalo un mio articolo sui "globetti traccianti": MA 63 - Globetti traccianti.pdf1 punto
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Buon pomeriggio a tutti. Pensando di far cosa gradita agli Amici di questo splendido forum, ho approfondito la questione relativa alla zecca in cui questa moneta è stata coniata. Ho pensato che il modo più semplice per reperire utili informazioni fosse contattare un commerciante numismatico greco. Dopo rapida ricerca su internet, mi sono imbattuto nel negozio on line Athens Numismatic Gallery, ubicato ad Atene, cui ho indirizzato una email. Mi ha risposto dopo breve tempo il Sig. George Kountouridis, che ringrazio anche in questa sede per la cortesia e l'attenzione dedicate alla mia causa. Mi ha spiegato che la moneta in questione, così come quella da 30 dracme 1963 commemorativa del centenario della Casa Reale greca, non sono state coniate ad Atene in quanto quest'ultima zecca, in quel periodo, era in fase di ammodernamento. Nella zecca di Atene le coniazioni ripresero nel 1972. Saluti.1 punto
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Buonasera, se possono essere utili posto le foto della 1818 testa piccola in mio possesso, sul contorno ha il giglio.1 punto
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Un caloroso GRAZIE a Giovanna, che mi sprona a continuare. ( Sabato, sorpresa :unsure:) Altra tessera come la precedente, ma con inserimento della V per una miglior lettura alla parola CINQVE. In Vandoni manca questa variante.1 punto
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