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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/10/17 in tutte le aree

  1. Ultimo acquisto da bancarella.. Moneta di Carlo Emanuele I Cavallotto di III tipo 1614 Zecca Torino https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CE1/29 Coniato seguendo l'ordinanza del 18/12/1610 che lo prescriveva al taglio di 96 pezzi al marco e al titolo di 2 denari Per fortuna il millesimo è riconoscibile per l'ultima cifra della data unica visibile! Coniato in mistura con buona percentuale di argento, cosa non sempre facile da trovare in questa tipologia di moneta. Il peso di 1,93 gr è nella media e la conservazione anche se non ottima, per il fatto di poterlo classificare completamente, mi soddisfa! Ho voluto condividerlo sperando di fare cosa gradita a chi apprezza queste monete che quattro secoli fa erano di uso quotidiano per la gente comune.. Interessante è la legenda del rovescio PATRIAE LIBERTATE SERVATA SALVATA LA LIBERTA' DELLA PATRIA solo Carlo Emanuele I utilizzerà questo motto sulle monete, probabilmente era un incitamento a tutti gli italiani a sollevarsi contro le dominazioni delle grandi potenze straniere che in quel tempo predominavano in una terra divisa in tanti stati e staterelli disuniti, un appello mai ascoltato e dovettero passare molti altri sovrani sabaudi prima che queste idee fossero condivise e si cominciasse a cercare di aggregare quello che la natura aveva unito ma la storia da sempre diviso.
    3 punti
  2. Buonasera a tutti, apro questa discussione per mostrarvi un mio recente acquisto, arrivato quest'oggi dall'Inghilterra. Trattasi di un penny coniato a Londra durante il regno di Edoardo I ( 1272-1307 ). In particolare quest'esemplare dovrebbe appartenere alla classe Vb, per via della caratteristica forma della lettera "C" e del globetto nel busto, cronologicamente inquadrabile fra il 1289 e 1291.
    2 punti
  3. Dipende dall'epoca, ed anche dal luogo. Nelle aree periferiche i prezzi erano spesso estremamente più bassi che a Roma (e a questo si deve anche la frammentazione degli assi giano/prua o più tardi di quelli provenzali al fine di ricavare "monete" più adatte all'economia locale). Per esperienza diretta Polibio ci racconta che in pianura padana l'abbondanza di cibo era tale che con un solo giano/prua ci si pagava pasto e pernottamento in una locanda. La situazione é abbastanza complessa, dato che ovviamente nel corso di pochi anni, soprattutto in epoche dense di eventi bellici, spesso protratti nel tempi e con alterne vicende, di conquiste col conseguente afflusso di ricchezze e manodopera a buon mercato ed in una fase di continua espansione territoriale i prezzi ed il valore subissero una certa oscillazione. Per il periodo della seconda guerra punica c'é un importantissimo (e ponderoso) volume di Patrick Marchetti: "Histoire économique et monétaire de la deuxième guerre punique" Bruxelles 1975. Questo articolo ne rappresenta una parziale sintesi (parziale perché il testo spazia su molti più aspetti) " Paie des troupes et dévaluations monétaires au cours de la deuxième guerre punique" : http://www.persee.fr/doc/efr_0000-0000_1978_act_37_1_1109 Gli atti del convegno "Les «Dévaluations» à Rome. Epoque républicaine et impériale" tenutosi a Roma nel 1975 sono disponibili in rete. Consiglio di sbirciare l'indice, ci sono contributi veramente interessanti ed importanti: http://www.persee.fr/issue/efr_0000-0000_1978_act_37_1
    2 punti
  4. azzarderei un quarto di siliqua di Teodorico in nome di Giustino I.. Saluti Eliodoro
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  5. Buongiorno @eracle62.....Eros, Passione che a volte prende il sopravvento....mi è bastato leggere la discussione sul 2 Grana di @Asclepia per farmi riprendere la ricerca sulle varianti di queste magnifiche monete. .....riposto anche l'altro mio 2 Grana per farvi vedere un'altra variante nella legenda al dritto.
    2 punti
  6. Buona giornata a tutti, volevo chiederVi, cortesemente, esaminando questa moneta, se il valore CINQUE è privo o meno del gambo che compone la lettere Q; di altri esemplari così non ne ho avuto modo di vederli. Grazie.
    1 punto
  7. Quando si parla di monetazione veneziana, nei più corre subito alla mente il ducato doro, poi chiamato zecchino ed è ovvio trattandosi della moneta più longeva coniata dalla Repubblica di Venezia; moneta che dalla sua emissione, avvenuta nel 1284 e fino alla caduta della Serenissima nel 1797, è stata usata in quasi tutte le nazioni europee, nonché in molte nazioni africane ed asiatiche. Grazie alla sua diffusione fu anche tra le monete più imitate e falsificate nella sua lunga vita; solo questo aspetto basterebbe a dimostrare il grande favore che incontrò in così tanti mercati. Ci sono ovviamente tante altre monete conosciute, non altrettanto così longeve, ma che sono caratterizzanti della monetazione veneziana: dal "grosso", al soldo d'argento "soldino" e di mistura "soldone", dal "ducato" d'argento allo "scudo della croce"; per non parlare delle varie tipologie di "bagattini" e di "gazzette"; tutte monete che, pur con le loro varianti, i loro multipli e/o sottomultipli, furono coniate per parecchi decenni ed a volte secoli. Ci sono però talune monete che la zecca veneziana coniò per pochissimo tempo, a volte durante un solo dogato, a volte solo per pochi mesi; emissioni non di prove o progetti, ma di monete che circolarono ufficialmente, ma in maniera estemporanea e che possiamo considerare delle vere meteore numismatiche. Certamente all'atto della loro emissione ci fu un preciso motivo contingente di tipo economico o politico che fu poco dopo superato rendendole inutili; coniazioni il cui scopo fu vanificato da problemi di natura valutaria seguiti alla loro emissione, oppure monete che non furono gradite dal mercato e/o della popolazione che le doveva usare. E' bene precisare che, per "meteore", non è mia intenzione riferirmi solo a monete coniate in pochi esemplari e quindi rarissime ma, nell'accezione più estesa del termine, mi riferisco a quelle monete – non appartenenti alle "anonime" - coniate anche in gran numero di esemplari, ma che sono state emesse durante un unico dogato, magari per pochi mesi. Comincio io richiamando una piccola monetina coniata sotto il dogato di Francesco Foscari (1423 - 1457), ovviamente tutti possono partecipare, aggiungendo ulteriori "meteore". FRANCESCO FOSCARI (1423 – 1457) Denaro (o piccolo) con leone rampante Venezia era in guerra. Principalmente con i Visconti, signori di Milano e con i turchi; guerre che continuarono dal 1429 al 1454 tra effimere tregue e riprese delle ostilità e per poter finanziare queste guerre e pagare le truppe mercenarie ingaggiate, c'era un gran bisogno di denaro. Uno dei modi per reperirlo era aumentare i proventi dalla coniazione di monete; coniare monete con un intrinseco d'argento sempre più ridotto a fronte di un valore nominale immutato, determinava l'uso di monete quasi di solo rame e dal valore pressoché fiduciario. Il denaro (o piccolo) fu una delle più caratteristiche monete in uso a Venezia fin dagli albori della Repubblica, non fosse altro che per la sua forma scifata. Il peso all'origine, sotto il dogato di Sebastiano Ziani (1172-1178) era di ca. gr. 0,36 ed il titolo dell'argento contenuto, dello 0,27; nel tempo si vennero rispettivamente ridotti fino ad avere, sotto il dogato del Foscari un peso di ca. gr. 0,24 ed un titolo d'argento di appena lo 0,055. Una monetina praticamente difficile anche solo da maneggiare; le sue caratteristiche erano le seguenti: D/ — Croce in un cerchio + FRAC • FO DVX R/ — Croce in un cerchio + ∽ MARCV • ∽ Alla data del decreto del 21 giugno 1446 fu decisa la sua sostituzione con una nuova moneta; il motivo addotto fu quello che ormai, questa monetina, era troppo falsificata e si dispose che la moneta nuova dovesse essere coniata con le immagini che verranno decise dal Consiglio e che venisse preservata la medesima lega della precedente; così venne riportato al riguardo nel “Capitolar dalle Broche” Prexa in Pregadi. 1446 adì 21 zugno. Che nel nome de Dio el se faza e debia farsse far una nuova stampa a forma de essi pizoli, chomo al Colegio meio aparirà; ma che questi pizoli da nuovo stampido siano de quella liga e bontà che sono i pizoli de la presente stampa, e che da qua avanti el non se faza né se stampissa più pizoli de la stampa prexente. … etc. D: Croce patente in un cerchio ✠ • FRA • FO • DVX • R: Leone nimbato, senza ali, rampante a sinistra nel campo S • • M Alla data del decreto del 18 settembre 1453, preso atto che queste infime monetine hanno infestato il mercato e solo quelli si usano nei pagamenti, tanto che è invalso l'uso di non maneggiarli singolarmente, ma di raggrupparli in sacchetti di un dato valore totale, il Consiglio interviene e ne blocca la coniazione. Dal “Capitolar dalle Broche”. Copia de I° parte prexa, trascritta da Lucha Rizo 1543 adì 25 zugnio. + 1453 adì 18 settembre. In Pregadi. Per la gran suma de pizoli, la qual è stata cuniada a la nostra Cecha fin al prexente. L'è multiplichado per questo in questa terra però che l'è zià commenzado a spender in li pagamento che sono fati in scharnuzi, chomo se oserva in Padoa, contro ogni buona uxanza de questa nostra citade et con manchamento de la fama e reputacion nostra, et al postuto el sia de proveder a questo, vada parta ch'el sia commandato, per autoritatde de questo Conseio, a li officiali del la Cecha nostra che, soto pena de duchati Iic per ziascun de loro intro i suoi proprii beni, lor non possan per alcun muodo far over chuniar far a la dita nostra Cecha pizoli de Veniexia da mo per fin anni do prossimi …. “Parte veneziana non dura una settimana”, così dicevano i veneziani riguardo alle leggi emanate dallo Stato, infatti, ecco che solo dopo quattro giorni dalla precedente disposizione, viene emanata la deroga, affinché si coniassero ancora piccoli ed il relativo ricavato venisse consegnato all'Arsenale per l'armamanto di cinquanta galere: + 1453 adì 22 settembre. De chomandamento de la serenissima Signoria, chomo referì ser Chonstantin de cha' Fantin noder a la Chanzelaria che, nonnostante la parte presa adì 18 settembre in Pregadi che non se podesse far pizoli da Veniexia chome in quella parte se Chontien, se debia chompir fino a la suma de libre 18.000 de pizoli da Veniexia per dar a l'Arsenal, chome se chontien in una parte presa adì 23 avosto del ditto milesimo in ditti Pregadi..... Ultimo atto che riguarda il piccolo con il leone rampante. Moneta che non verrà più coniata nei dogati successivi. saluti luciano Seguono foto
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  8. Continuando ad andare per vecchi libri ( Jenkins monnaies grecques 1972 ) , uno statere probabilmente da Cipro , per lo stesso Jenkins " ...curieux et unique , d'une frappe inconnue..."
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  9. Carissimi amici del forum, guardate questa piastra del 1818 del tipo "testa grande" appena passata di mano ad un amico su facebook. Doppiamente inedita (?). Una sola stella prima di ogni parola nel taglio e gigli predisposti in maniera errata (invertiti) sulla palla de'Medici al rovescio. Vi ricordate quando segnalai per la prima volta l'inversione dei gigli nell'arma di Francia nello stemma borbonico delle piastre del 1788 e 1795 (rif. Gigante pag.524)? Beh, stavolta il "capovolgimento" non riguarda la Francia (1788 corrisponde all'anno precedente alla rivoluzione francese; 1795 corrisponde all'anno precedente alla salita al potere di Napoleone) ma i Medici! Cosa accadde secondo voi tra il 1818 e il 1825 in questa casata? Ricordo a tutti che certi refusi (?) araldici non erano del tutto casuali.... eheheh Avete riscontri nel vostro archivio su esemplari analoghi? Grazie mille
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  10. Stacco un pochino la spina, per ritornare al mio primo "amore" ... le monete del vicereame. All'Asta passata ACM1 era proposto questo Tarì.....che a mio giudizio è alquanto Rara...e non potevo lasciarlo lì....senza portarlo a casa. Che volete è più forte di me, ci sono monete di Napoli che quando appaiono sul mercato vanno ricondotte nelle collezioni.....e non lasciarle girovagare senza meta. Nel avevo, alcuni mesi fa, uno del 1715 ... ma con le sigle IM nel taglio del braccio, molto, molto raro....adesso è a casa di un collezionista. Spero che vi piaccia....ma a me personalmente, a volte, la conservazione nemmeno la guardo....e non mi è costato nemmeno "poco". Non ricordo se con l'amico @Layer1986..discutemmo della rarità di questa moneta....adesso l'ho citato vediamo se arriva.
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  11. 10 domande 10. ogni risposta esatta 1 punto ... se non rispondi o sbagli, -1 chi arriverà a 10? chi almeno al 6? mi aspetto che rispondiate anche solo con 1 - risposta X 2 - risposta Y etc.... vi darò poi il punteggio citandovi per nikname non volevo farlo troppo difficile, ma nemmeno troppo facile ..... vediamo se c'è qualche 10 ..... buon divertimento!!!!!!!! QUIZ.pdf
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  12. Ho recentemente acquistato un antoniniano datato di Otacilia Severa, la "data" è: PM TRP V COS II PP che non riesco a trovare nel RIC... D\ "M OTACIL SEVERA AVG" R\ "P M TRP V COS II PP" La conservazione non è il massimo, ma mi aveva colpito ugualmente motivo per cui ho sconfinato dal mio campo usuale Se qualcuno vuole aiutarmi nella catalogazione... grazie mille!
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  13. Il prezzo è difficile stabilirlo, ti dirò cosa non avrai problemi a dar via: tutti i ministati! Per gli altri 2 euro potresti farcela a 2,5 euro al pezzo per la maggior parte degli stati, Malta Lussemburgo a 4 (io parlo di tutte fdc). Difficilmente trovi un singolo collezionista disposto a prendere tutto, perché anche senza ministati è una bella cifra, quindi dovrai armarti di tanta pazienza. Per una valutazione più accurata ti consiglio di prenderti una giornata di ferie e spulciare tutte le aste scadute e vendute, fai una media dei prezzi e poi tiri le somme.
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  14. Buonasera Alessandro, In linea di principio, sarebbe consigliabile proteggere sempre le foto con dei credits o firme grafiche. Mi è capitato (ormai diversi anni fa), di vedere le mie foto usate nelle vendite online. Nel dettaglio, in quel trafiletto mi riferivo a mie esperienze personali, in cui ho visto mie fotografie usate in contesti non autorizzati, e per di più senza nemmeno l'indicazione della paternità fotografica... Cordialmente, Fab
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  15. Il bello del collezionismo è viaggiare nel tempo stando seduti nel proprio studio......
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  16. Il bello del collezionismo è comprare una moneta su un personaggio storico che non conoscevi e leggere una sua biografia fantasticando con la moneta in mano...
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  17. Molto affascinante, complimenti! ??
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  18. A me spaventa di più leggere quello che viene condiviso su fb da chi si oppone. È di non troppo tempo fa l'invito al genocidio...
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  19. Già ci siamo arresi ? Alla Bertolami chiusa ieri è passata questa Piastra...i gigli sono 1/2 e scommetto che ha le stelle nel taglio..... !!
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  20. Qui non sussistono dubbi sui personaggi e sul mito raffigurato al rovescio della moneta. Alirrozio, mitico figlio di Poseidone e della ninfa Eurite, avendo fatto violenza ad Alcippe, figlia di Ares, fu ucciso dal dio presso una fontana alle pendici dell’Acropoli di Atene. Ares fu quindi chiamato in giudizio da Poseidone (che era poi suo zio) davanti al tribunale divino sul colle che prenderà il nome di Areopago. In assenza di altri testimoni e visto che Alcippe aveva confermato la versione del padre d’aver eliminato Alirrozio perché le stava usando violenza, la corte divina diede ragione al dio della guerra e lo assolse. Secondo un’altra versione del mito, Alirrozio era geloso di Atena in quanto lei aveva ottenuto l’Attica, che a suo parere doveva essere destinata al padre Poseidone. Egli tentò quindi di tagliare l’ulivo che la dea aveva donato alla regione, ma l’ascia che impugnava, sfuggitagli dalle mani, ne provocò la decapitazione.
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  21. Devo dire che per certi versi io adoro questa tipologia di venditori perché hanno un catalogo vastissimo di monete che listano più o meno bene (e più o meno male) nei loro shop online. Da loro presi qualche tempo fa un antoniniano catalogato "comune" di Vittorino con al rovescio la Vittoria. Ma io sapevo perfettamente che stavo comprando un "meno comune" antoniniano di Tetrico! con la titolatura estesa al dritto. L'unica cosa che avevano imbroccato era la Vittoria al rovescio e il prezzo ovviamente veniva in mio favore. Quindi a volte... ben vengano anche gli strafalcioni! Comunque noto che sempre di più molti venditori professionali un po' si improvvisano evidentemente ampliando la materia trattata per soddisfare più palati e i risultati ahimè vanno a scapito della qualità del servizio... come sempre, il collezionista dev'essere preparato e deve documentarsi "prima" dell'acquisto... farlo a posteriori in linea di massima non conviene mai...
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  22. Per ora le foto lei due pezzi, il piu' grosso è il 10 Tornesi SICILIAR.. Peso 27,93 grammi, l'altro tondello devo pesarlo con precisione. Sembrano due monete unite!
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  23. Qui, secondo il mito, nacque Adone dal corpo arboreo di Mirra, ma anche se c’è di mezzo un albero, non credo che la moneta faccia riferimento ad esso perché il toro non è tra i protagonisti. Ho richiamato il mito locale di Adone ma non ho detto che la scena mitologica della moneta di Cipro si riferisce ad esso, anzi...
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  24. Lo so, ma ero curioso. Io al Quarto Genova ho fatto solo il corso di pilota, poi sono andato al comando di Brigata della Pozzuolo, dalla parte opposta della "stella". Ma era qualche annetto prima: quarto scaglione 1979. Ciao, e mi scuso con tutti per la divagazione. Andreas
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  25. Io sono molto "sensibile" ai grandi moduli in argento e le esamino tutte in maniera minuziosa, ma ho un debole per 1817 e 1818. Per il censimento bastiamo noi come Forum, tutti dovrebbero postare oltre al dritto e rovescio anche il taglio......il così detto lato "c" . Questo aiuterebbe tutti a capire meglio le diverse varianti coniate con lo stesso millesimo o con millesimo diverso. Concordo con te che non è cosa facile ma se mai si incomincia mai si finisce. Caro Pietro sono anni che leggo questo Forum, sono anni che leggo te e tanti altri studiosi (anche se non lo ammettono) molto validi e vedrai che prima o poi si raccoglieranno i frutti di ciò che si ha seminato.
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  26. Buongiorno. Grazie per il vostro parere a proposito di questa medaglia ovale (mm.35) con due anelli di sospensione. Medaglia da rosario?- Cordiali saluti. Alain.
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  27. Questa mi lascia dei dubbi, il bordo largo e regolare al R/ mi farebbe propendere per l'autenticità, il D/ mi sembra molto piatto... qui servono un paio di belle foto
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  28. Gentilissima Sig.ra Carla mi ricordo benissimo di suo padre ho anche comperato monete ai convegni organizzati dal CENTRO CULTURALE NUMISMATICO MILANESE al PALAZZO DELLA BORSA, o al HOTEL EXECUTIVE, ero sempre in compagnia di CANTONI mancato due anni fa a 100 anni. Posto una foto del 1976 che sicuramente riconoscerà qualche amico
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  29. Buongiorno a tutti sono la figlia di Franchino Rosario e mi sono iscritta solo per mandare a tutti quelli che lo ricordano un saluto da parte mia e soprattutto da mio padre che a 96 anni è ancora qui a ricordare i bei tempi della nascita della numismatica milanese.
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  30. Il Gazzettino è anche questo...una consegna in Valcuvia in provincia di Varese da alfred nostro utente lamonetiano... A volte il web tramite il Gazzettino ti permette di essere più reali della realtà. In Gazzettino è anche questo, il poter incontrare, il parlare insieme di numismatica, conoscere nuovi amici, potersi confrontare stringendosi la mano, e' La numismatica come detto più volte che gratifica, che ci piace, che dialoga senza interesse alcuno...se non il divulgare... Questo è un esempio, bello, ma un esempio, ma quante mani in questi mesi tra tutti abbiamo stretto realmente ? Tante...e la numismatica si allarga, si divulga, diventa anche piacevole incontro tra numismatici, per il secondo numero alfred in autunno ora....
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  31. Trovo molto interessante questa discussione iniziata da @Illyricum65, cerco di dare il mio piccolo contributo postando un interessante articolo trovato in rete. Prezzi, stipendi ed inflazione nel Mondo Romano Probabilmente per il lettore medio e non particolarmente appassionato di storia o di numismatica, questo sarà il capitolo più interessante. Sapere quanto guadagnava un legionario, quanto costava un chilo di pane o un litro di vino, ci permette una più facile immedesimazione e confronto tra noi e i nostri antichi antenati. Su questo argomento siamo informati a sprazzi e in modo incompleto, Soprattutto per quanto riguarda le classi meno abbienti della popolazione che dovevano vivere in modo miserando. E’ invece più nota la condizione economica dei soldati, oggetto di leggi dello Stato, di decreti e di annotazioni di storici ed economisti, il salario del legionario va quindi considerato il riferimento tipo. La paga era modesta, ma permetteva di vivere dignitosamente ad una famiglia di quattro persone. Un soldtato romano è grossomo modo paragonabile come collocazione sociale e trattamento economico ad un impiegato moderno. Andamento delle paghe nell’esercito dal II sec aC al IV secolo dC Età Paga giornaliera Note III° sec. a.C. Legionario 120 Denarii/anno Centurione 360 Denarii/anno Cavaliere 550 Denarii/anno i soldati ricevevano anche integrazioni in beni naturali (es: sale, grano) I° sec. a.C. Cesare Legionario 225 Denarii/anno I° sec. a.C. Augusto Legionario 225 Denarii/anno Pretoriano 375 Denarii/anno Centurione 3750-15000 Denarii/anno (10 Assi/die) I° sec. d.C. Domiziano Legionario 300 Denarii/anno Pretoriano 1000 Denarii/anno Centurione 5000-20000 Denarii/anno II° sec. d.C. Settimio Severo Legionario 459 Denarii/anno Centurione 8300-33000 Denarii/anno fine II° sec. d.C. Caracalla Legionario 600 Denarii/anno corrispondenti a 1200 Antoniniani inizio III° sec. Gordiano Legionari: 1200 Antoniniani/anno fine III° sec. d.C. Legionario 1800 Nummi/anno oppure 360 Argentei/anno l'Argenteo di Diocleziano è di buona lega ed è paragonabile ad un Denario IV° sec. d.C. Valentiniano I° Fante 5 Solidi aurei Cavaliere 9 Solidi aurei Ricordiamo il rapporto tra i vari nominali romani: 1 Denario = 4 Sestertii = 16 Assi. 1 Aureo = 25 Denarii. 1 Antoniniano = 2 Denarii Costo annuo di una legione per l’erario nel III secolo aC: 600.000 denari Costo annuo di una legione per l’erario al tempo di Cesare: 3.000.000 denari Andamento dell’inflazione L’inflazione, per tutto il tempo durante il quale il denario ha mantenuto una buona lega, è rimasta bassissima, meno dell’1 % l’anno. Lo si vede chiaramente dal lentissimo aumento della paga del legionario, che è congrua con una sostanziale stabilità dei prezzi. La stabilità dei prezzi protratta per lunghi periodi significa un grande beneficio per il potere d’acquisto dei cittadini delle classi più deboli. Questo periodo di stabilità monetaria ad inflazione molto ridotta perdura, con fasi alterne relative ad limitati episodi acuti, per quattro secoli ed accompagna la grandezza di Roma: dalla vittoria nella seconda guerra punica al tempo di Settimio Severo. Il denario comincia a corrompersi con la riforma di Caracalla, si alzano i prezzi ed aumentano gli stipendi dei soldati. Caracalla emette monete svalutate a basso tenore d’argento, provocando l’inizio di una spinta inflattiva in cui l’aumento dei prezzi provocava la richiesta di maggior quantità di denaro che a sua volta faceva ancora aumentare i prezzi. Il sistema ha un tracollo a metà del III secolo quando scompare la moneta d’argento. Non avverrà alcuna ripresa, le inutili riforme degli imperatori successivi, da Aureliano, Diocleziano, Costantino, non otterranno nulla. Accresceranno però la confusione, riempiendo le tasche dei romani di inutili monete-truffa, di rame e variamente ricoperte di sottilissime pellicole d’argento. Il denario non risorgerà più e nemmeno la grandezza di Roma, dimostrazione che la grandezza di uno stato necessita di strumenti finanziari adeguati. Con il IV secolo infine si arriva al monometallismo aureo, una condizione che deprime i commerci al minuto e costringe i poveri al baratto. Di fatto il solido era solo una moneta per i ricchi e i loro commerci di alto livello. Il medioevo era oramai alle porte. Il Costo della Vita Per fare questa indagine confronteremo i prezzi dei generi di prima necessità in due date. Necessità alimentari di una famiglia di 4 persone per 1 anno nel II secolo a.C. bene fabbisogno annuo costo farina 800 kg 60 Denarii olio 68 litri 10 Danarii vino 400 litri 15 Denarii Totale 85 Denarii Stipendio legionario 120 denari 1 Asse = 1 pagnotta di pane Questa estrapolazione permette di capire che, tolte le spese vive per l’alimentazione, non rimane molto da spendere ad un legionario, tenuto conto che la famiglia ha necessità di affitto e vestiario. Tuttavia i soldati venivano anche pagati in beni di consumo, godevano di frequenti elargizioni e al momento del congedo, se vi giungevano, ricevevano una cifra consistente che permetteva a taluni di mettersi in proprio nel commercio o di rilevare una piccola attività agricola. Adesso per vedere quello che oggi chiamiamo “aumento del costo della vita” prendiamo i prezzi dei medesimi generi in una altra data, due secoli dopo. Necessità alimentari di una famiglia di 4 persone per 1 anno nel I secolo d.C. bene fabbisogno annuo costo farina 800 kg 130 Denarii olio 68 litri 25 Danarii vino 400 litri 35 Denarii Totale 190 Denarii lo stipendio di un legionario era di 365 Denarii (un Denario al giorno). Ricordiamo che un Aureo è pari a 25 Denari e che all'epoca pesa circa 6 grammi. Questo significa che un legionario riceve in un anno l'equivalente di 87,6 grammi di oro. E' curioso confrontare questa paga con quella di un soldato di Ciro di Persia nel VI° sec. a.C. che riceveva un Daride (d'oro) al mese. Il Daride pesava circa 8 gr. quindi un soldato Persiano riceveva in un anno 96 grammi di oro. Sei secoli prima i soldati persiani erano meglio pagati dei legionari romani...!!!!! Quello che possiamo osservare nel confronto con i prezzi di due secoli prima è un aumento dei prezzi molto modesto (pari ad una inflazione inferiore all’1% annuo). Le paghe aumentano in modo corrispondente in modo che la situazione di un dipendente tipo è di poco migliorata due secoli dopo. Sbarcare il lunario per un legionario rimaneva quindi problematico. Lo stipendio era calcolato in modo da bastare alle necessità di sostentamento dell’individuo. In età imperiale i soldati potevano però contare sui frequenti donativi elargiti alle truppe in occasione di ogni cambio al vertice. Inoltre in questo periodo il mestiere di legionario era relativamente poco pericoloso, data la condizione di stabilità alle frontiere nel I secolo dC. Dall’altra parte chi si arricchisce guadagna cifre stratosferiche. La forbice tra ricco e povero è enorme. I patrizi, ed anche i liberti arricchiti come il Trimalcione del Satyricon di Petronio, vivono esibendo lussi sfrenati. Citiamo un Passo del Satyricon (XXXVIII) per dare un'idea della fantasia nello sperpero del romano arricchito. Lo stesso Trimalcione ha possedimenti che si estendono per quanto è lungo il volo dei nibbi: e soldi a palate. C'è più argenteria nella casupola del suo portiere di quanta ve ne possa essere nel patrimonio di qualcuno. E i servi, poi, cavolo! Per Ercole, credo che nemmeno un decimo di loro conosca il padrone. Per farla breve, tutti questi cretini spacconi al suo confronto possono andare a nascondersi. E non ti credere che compri qualcosa. Gli cresce tutto in casa: lana, cedri, pepe. E se gli chiedi latte di gallina, lui te lo trova. Per fartela breve, visto che la lana di sua produzione non era un granché, ha acquistato a Taranto dei montoni fuoriclasse e li ha messi a montare il gregge. Un'altra volta, per avere miele dell'Attica in casa, ha ordinato che gli portassero le api dall'Attica, in modo che le api nostrane migliorassero un po' stando insieme alle greche. Addirittura in questi giorni ha scritto in India che gli spediscano il seme dei funghi. Non ha una sola mula che non sia figlia di un onagro. Guarda quanti cuscini: ebbene, sono tutti imbottiti con porpora o scarlatto. Questa sì che è fortuna! Gli altri suoi compagni di schiavitù di un tempo, occhio a non prenderli sotto gamba. Si son fatti i soldi anche loro. Lo vedi quello, seduto fra i liberti? Come se l’è passata bene! Non lo rimprovero. Si è visto il suo bel milioncino di sesterzi, ma è andato in rovina. Penso che nemmeno i capelli gli rimangano senza ipoteca. Per un pranzo Lucullo poteva spendere un milione di sesterzi (circa 250.000 denari) cifre inimmaginabili per il povero legionario. Ho trovato valori completamente diversi su una pubblicazione museale inglese della WestAir Reproduction di Birmingham allegata a riproduzioni di monete romane e riferiti seconbdo la fonte all'anno a.D 1. Da questa tabella risultano prezzi alti e stipendi bassi... una situazione poco felice che mi ha stupito. Possibile che la vita ai confini dell'Impero fosse così cara? Prodotto Prezzo Paga annuale di un insegnate 180 Denari Un paio di scarpe alla moda 150 Denari Un paio di scarpe da donna 60 Denari Seta bianca 12.000 Denari alla libbra Uno Schiavo generico 500-1500 Denari Una bella ragazza schiava 2000-6000 Denari Una schiava musicista 4000 Denari Uno schiavo vignaiolo esperto 2000 Denari Un anfora di vino 300 Sesterzi Un Modius di grano 100 Denari Un Modius di orzo 60 Denari Un Sextarius di vino 30 Denari Un Sextarius di Olio d'oliva 40 Denari Un Sextarius di sale speziato 8 Denari Un Modius di sale 100 Denari Una Libbra di maiale 12 Denari Una Libbra di vitello 8 Denari Non è possibile che lo stipendio di un maestro (un medio borghese) corrisponda a 22 libbre di vitello! All'epoca un legionario guadagnava un denario al giorno... non era possibile che guadagnasse tre volte un insegnante! Non è possibile che un Modio di farina a Pompei nel 79 d.C, costasse un Denario e un secolo prima in Inghilterra un Modio di Grano ne costasse 100 (che razza di calo dei prezzi c'era stato???). In questa tabella sopra riportata c'è qualcosa che non va'... l'ho riportata perchè non ci sono molte tabelle del genere e questa ha una fonte autorevole, ma non quadra... almeno secondo il mio parere! Diversificazione geografica del prezzo di un modio di farina nel primo secolo dC Luogo Prezzo in Assi Roma 32 Italia del Nord 16 Africa da 9 a 16 Asia Minore da 8 a 16 Palestina da 10 a 12 Egitto da 7 a 9 Dalla tabella sopra riportata si evince che la vita a Roma era molto cara, avendo prezzi più che doppi rispetto alle altre parti d’Italia. Rispetto alle Province Africane era ben 4 volte più cara. Effetto "Capitale" e conseguanza della ricchezza che affluiva a Roma da ogni angolo dell'Impero. Ancora oggi una grande città, ed una capitale in particolare, è più cara delle citta di provincia. Ecco perché molti legionari in congedo si ritiravano non in Italia ma nelle Provincie d’Africa, dove godevano di un clima migliore e un costo della vita che li rendeva se non ricchi, almeno benestanti e concedeva loro una vecchiaia serena ed agiata. Prezzi a Pompei nel 79 dC Questi li conosciamo molto bene perché l’eruzione ha congelato anche i listini prezzi dipinti sui muri… e si sono salvati anche libri contabili, fatture e bolle di consegna in quantità e varietà. Prodotto prezzo 1 modio farina 1 Denario 1 kg di pane 1/8 di Denario 1/2 litro di vino 1/4 Denario (1 Asse) 1 piatto 1/8 di Denario Prostituta 1/2 Denario Lamapada a olio 1/8 di Denario Una tunica 3 Denarii un mulo 125 Denarii uno schiavo 625 Denarii Multa per piccolo crimine 6 Denarii Ricordiamo che un modio corrisponde a 6,5 Kg. Il consumo medio di farina a persona era di circa 4 modii al mese, molto elevato, ma il pane costituiva la parte principale della dieta. Da un modio di farina si facevano 15/20 pani dai kg (dipendeva dalla mistura che poteva essere aggiunta) e che venivano venduti a un 1/8 di denario. Quindi il mestiere del fornaio in un mondo dove il pane era l’alimento principale e ra molto remunerativo dato che a 1 denario di spesa corrispondevano almeno 2 denari di ritorno. Possiamo tentare un parallelo Denario/Euro sulla base del prezzo del pane. Prendiamo come base un prezzo di 3 Euro al chilo (alto ma reale) e ricaviamo che un Denario corrisponde a circa 24 Euro. A Pompei 4 kg di pane corrispondevano a una prestazione sessuale… interessante… con il pane a 3 Euro al chilo ancora oggi il rapporto è quasi il medesimo (se ci accontenta di cosa si trova lungo le strade). Passando alle vecchie lire si trrova che 1 Denario = 50.000 Lire. Facciamo una rapida verifica, 50.000 lire al giorno di paga fanno 18.000.000 all'anno di stipendio per un legionario, che era una buona paga solo vent'anni fa'. In Euro sono poco più di 600 Euro al mese... l'importo delle pensioni minime con cui i vecchietti campano a fatica ma campano. In Africa è una cifra di tutto rispetto ed equivale a 4 stipendi base in Tunisia o in Egitto. Con questo valore una tunica costa circa 75 Euro (non c'erano i cinesi a produrre vestiario sottocosto) ed il vino 12 Euro al litro (un po' caro ma non fuori mercato), quindi apparentemente sembra funzionare. Possiamo quindi, per quanto riguarda solo il 1 secolo d.C., azzardare di dare per buona questa equazione: 1 Denario = 25 Euro = 50.000 lire 1 Sesterzio = 1/4 di Denario = 6 Euro = 12.000 lire E quindi sbizzarrirci a fare il nostro shopping nei negozi di Pompei! Da Pompei sono anche riemersi i registri di un bancario, Iucundus, dal quale abbiamo appreso molte informazioni interessanti sull’andamento dell’economia e degli scambi nel I secolo dC. Il reddito di un’azienda agricola di medie dimensioni (100 jugeri) era di 10.000- 20.000 sesterzi l’anno. Il valore di un terreno agricolo per compravendita era di 5.000 sesterzi a jugero. Dall’archivio di Jucundus è anche emersa una rilevante attività di prestito così suddivisa per fasce di valore: il 12% prestiti per cifre inferiori a 1000 sesterzi il 48% prestiti compresi tra 1000 e 5000 sesterzi il 24% prestiti compresi tra 5.000 e 10.000 sesterzi il 16% prestiti per cifre superiori a 10.000 sesterzi Iucundus, prestava danaro o anticipava soldi a mercanti. I beni scambiati: partite di lino, legnami, schiavi. Il costo del danaro Il tasso d’interesse annuo per un prestito era del 12% (ridotto al 4% per persone illustri) mentre il semplice deposito non fruttifero non era soggetto a tassazione. Costi di alcuni generi di consumo nella metà del III secolo dC Prodotto prezzo in Antoniniani rete da pesca 14 nassa 6 barca da pesca 186 pentola di terracotta 3 lampada a olio 1 un sextarius di vino 4 un capo di abbigliamento pesante 75 stivali in pelle 20 sandali/caligae 12 una spada 60 un asino 145 un cavallo 250 Prezzi nel 6° secolo dC Prodotto Costo uno schiavo 20 Solidi 1 libbra di pesce 6 Follis verdura per minestra 5 Follis 1 pagnotta 3 Follis una coperta di lana 1/25 Solidus un mantello usato 1 Solidus un asino 3-4 Solidi una copia del Nuovo Testamento 3 Solidi. Saluti
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  32. Medaglia da rosario, con doppio appiccagnolo, bronzo/ottone, del XVIII sec.- D/ Madonna delle sette spade che rappresentano i sette dolori di Maria.- R/ Rappresentazione del sesto dolore: Maria riceve sulle braccia il corpo di Gesù deposto dalla croce.- Ciao Borgho
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  33. Buonasera a tutti, questa sera volevo condividere con voi questa doppia unità di Bruttium Bretii in conservazione veramente ottima con una patina colore cuoio. Scusate se le foto non le rendono giustizia. Buona serata
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  34. FRANCESCO DANDOLO 1329-1339 Mezzanino, o mezzo grosso. Il doge in piedi a sinistra, col berretto ducale e manto ornato di pelliccia, tiene con ambe le mani l'asta di uno stendardo colla croce, che svolazza a destra ·FRA·DAN· ·DVLO·DVX·. Busto di S. Marco di fronte, cinto di aureola, che benedice colla destra avendo nella sinistra il vangelo ·S·MARC· ·VENETI·. Nel 1331 il senato veneziano varò l'emissione di questo nominale, del valore di 16 soldi. Già nel 1333 non è più documentato né appare in ripostigli. La concorrenza del soldino, il suo successo, ne decretò la fine. Due monete "simili" ma dal diverso valore intrinseco, il soldino "moneta cattiva" eliminò il mezzanino.
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  35. Grossone da 8 soldi. — Argento, titolo 0,919 (peggio 60): peso grani veneti 59 4:5/100 (grammi 3,076). D/ — Il doge in piedi volto a sinistra, tiene con ambe le mani l’asta di un orifiamma ed è chiuso in un cerchio di perline, oltre il quale sporge la banderuola volta a destra • FRANCISCVS • FOSCARI DVX R/ — S. Marco di fronte, mezza figura . cinto il capo d’aureola, tiene il Vangelo colla mano sinistra, e colla destra benedice: un cerchio di perline divide dall’iscrizione + • SANCTVS • MARCVS • VENETI • Il 9 luglio 1429 il senato sancisce la sua coniazione, atta a contrastare le monete "foreste" nei territori del bresciano. La svalutazione monetaria e la concorrenza di altre monetazioni, fece si che la coniazione di questa tipologia non risultasse più concorrenziale. Molto probabilmente il senato veneziano si vide costretto ad accettare la circolazione di grossoni tosati (uno "stratagemma" per prolungarne l' "agonia")
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  36. Questo 2 Grana presenta al dritto (alla fine della legenda) non la stelletta ma il punto. Il rovescio è simile al precedente.....ha a fine legenda la stelletta, anche se in questo esemplare è evanescente.
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  37. Intanto parte la comunicazione della Giornata dei Circoli del 28 ottobre con un lungo editoriale sulla Rivista Monete Antiche di Luglio/Agosto 2017 appena uscita dedicato alle finalità e agli scopi dell'incontro !
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  38. Mi dispiace ma credo che se faranno come con la lire la stessa immagine per oltre quarantanni, credo che i nostri nipoti con queste monete pagheranno ancora i loro acquisti. Anche io mi stanco di vedere le solite figure non per i loro trascorsi o per la loro importanza , ma il piu delle volte l'occhio vuole anche la sua parte qualcosa di diverso legato alle tante scoperte che si susseguono in continuazione tenendo presente che gia questo è passato. Oggigiorno non conta cosa ce su una moneta ma basti che questa possa essere spesa in qualsiasi momento.
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  39. Buona domenica, questa medaglietta è tra quelle ufficiali o stata fatta in epoca diversa? Che anno? Grazie per le risposte.
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  40. @pesnad ecco la scheda della Tua Medaglia https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AE91/94
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  41. E questa è la scheda delle terza medaglia di Lugo: @giangi_75it https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AE911/23
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  42. Salve , per chiarire meglio la parte precedente in Inglese . Da un articolo preso da Repubblica -Scienze : "La formula della malta in questione è una ricetta perfezionata dai costruttori romani intorno al primo secolo a.C., e rimasta in uso per oltre 500 anni. Gli ingredienti principali del composto sono la pozzolana (un miscuglio di ceneri vulcaniche e limo estratto all'epoca nei Campi Flegrei di Pozzuoli e nel Lazio) e la calce, in cui venivano inseriti frammenti di tufo, mattoni e cocci per formare il cosiddetto cementizio, uno dei primi esempi di calcestruzzo della storia. Per scoprire il segreto di questo materiale, i ricercatori hanno riprodotto l'esatta mistura utilizzata nelle costruzioni romane e l'hanno lasciata indurire per 180 giorni, osservando i cambiamenti mineralogici che avvenivano al suo interno e confrontando i risultati con i campioni prelevati dai muri dei Mercati di Traiano. Hanno così scoperto che quando la malta romana si indurisce i materiali presenti al suo interno reagiscono tra loro, creando dei cristalli di un minerale estremamente resistente noto come strätlingite. Quando la malta è completamente secca questi cristalli formano quindi al suo interno un'impalcatura che impedisce alle crepe di propagarsi, rendendo il materiale estremamente duraturo e resistente alle sollecitazioni meccaniche e sismiche, anche per gli standard attuali. Secondo i ricercatori, oltre a testimoniare la grande capacità dei costruttori dell'antica Roma la scoperta potrebbe rivelarsi preziosa anche per sviluppare nuovi cementi poco inquinanti. La produzione di cementi moderni è responsabile infatti di circa il 7% della Co2 immessa ogni anno nell'atmosfera. Il calcestruzzo utilizzato dai romani contiene invece il 45-55% di frammenti di tufo e mattoni, e viene creato a temperature molto minori di quelli attuali. Per questo, spiegano i ricercatori, il suo utilizzo determinerebbe una forte diminuzione delle emissioni di anidride carbonica. "Se riuscissimo anche noi a incorporare un volume consistente di pietre vulcaniche nella produzione di cementi potremmo ridurre sensibilmente le emissioni di anidride carbonica", spiega Marie Jackson, ricercatrice dell'Università della California di Berkerley che ha coordinato lo studio, "aumentando inoltre la durabilità del materiale e la sua resistenza a sollecitazioni meccaniche". Articolo completo : http://www.repubblica.it/scienze/2014/12/31/news/il_segreto_del_calcestruzzo_dell_antica_roma-104078954/
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  43. Ciao Giangi. Puoi vedere l'asta Sedwich su six-bid aste completate - 3 -4 maggio; trovi le medaglie di Pio IX al lotto 1770.
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  44. Sapete quanti precedenti giurisprudenziali di apologia del fascismo (art. 4 della L. 645/1952) ci sono su una banca dati giuridica dal 1977 ad oggi ? Sono 11 (undici), solo 11. E sentono il bisogno di rimaneggiarla ? Se vi piacciono gli ossimori : è un esempio evidente di "Una spasmodica attenzione nei confronti dell'irrilevante" Soprattutto nel contesto storico che stiamo vivendo. Non voglio discutere di politica è una valutazione antropologica. Polemarco
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  45. Non abbiamo ancora consegnato la dichiarazione di guerra agli ambasciatori di Gran Bretagna e Francia, non abbiamo ancora internato gli sloveni, non impicchiamo decine di migliaia di libici ed etiopi. Per ora, non è avanzato
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  46. "Ma la vendita o la pubblicazione - ad esempio - di un 100 lire "Fascione" possono essere considerate propaganda "delle immagini o dei contenuti propri del partito fascista"?" Considerando la pressoché inesistente cultura numismatica di investigatori, pubblici ministeri e giudici (genericamente parlando, ovvio) , Ve la sentite di escludere a priori denunce o processi conseguenti alla pubblicazione di immagini di monete o medaglie recanti simboli "fascisti" o comunque evocanti il fascismo o il nazismo? Evocare non significa certamente fare apologia....ma per chi fa apologia la legge c'era già (come si ricorda correttamente nella proposta di legge)....ergo con la proponenda legge si vogliono colpire anche altre e diverse condotte. Io, comunque, la "mano sul fuoco" che le immagini del Fascione non integrerebbero il nuovo reato, non ce la metto. M.
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