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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/09/17 in tutte le aree
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Trovo molto interessante questa discussione iniziata da @Illyricum65, cerco di dare il mio piccolo contributo postando un interessante articolo trovato in rete. Prezzi, stipendi ed inflazione nel Mondo Romano Probabilmente per il lettore medio e non particolarmente appassionato di storia o di numismatica, questo sarà il capitolo più interessante. Sapere quanto guadagnava un legionario, quanto costava un chilo di pane o un litro di vino, ci permette una più facile immedesimazione e confronto tra noi e i nostri antichi antenati. Su questo argomento siamo informati a sprazzi e in modo incompleto, Soprattutto per quanto riguarda le classi meno abbienti della popolazione che dovevano vivere in modo miserando. E’ invece più nota la condizione economica dei soldati, oggetto di leggi dello Stato, di decreti e di annotazioni di storici ed economisti, il salario del legionario va quindi considerato il riferimento tipo. La paga era modesta, ma permetteva di vivere dignitosamente ad una famiglia di quattro persone. Un soldtato romano è grossomo modo paragonabile come collocazione sociale e trattamento economico ad un impiegato moderno. Andamento delle paghe nell’esercito dal II sec aC al IV secolo dC Età Paga giornaliera Note III° sec. a.C. Legionario 120 Denarii/anno Centurione 360 Denarii/anno Cavaliere 550 Denarii/anno i soldati ricevevano anche integrazioni in beni naturali (es: sale, grano) I° sec. a.C. Cesare Legionario 225 Denarii/anno I° sec. a.C. Augusto Legionario 225 Denarii/anno Pretoriano 375 Denarii/anno Centurione 3750-15000 Denarii/anno (10 Assi/die) I° sec. d.C. Domiziano Legionario 300 Denarii/anno Pretoriano 1000 Denarii/anno Centurione 5000-20000 Denarii/anno II° sec. d.C. Settimio Severo Legionario 459 Denarii/anno Centurione 8300-33000 Denarii/anno fine II° sec. d.C. Caracalla Legionario 600 Denarii/anno corrispondenti a 1200 Antoniniani inizio III° sec. Gordiano Legionari: 1200 Antoniniani/anno fine III° sec. d.C. Legionario 1800 Nummi/anno oppure 360 Argentei/anno l'Argenteo di Diocleziano è di buona lega ed è paragonabile ad un Denario IV° sec. d.C. Valentiniano I° Fante 5 Solidi aurei Cavaliere 9 Solidi aurei Ricordiamo il rapporto tra i vari nominali romani: 1 Denario = 4 Sestertii = 16 Assi. 1 Aureo = 25 Denarii. 1 Antoniniano = 2 Denarii Costo annuo di una legione per l’erario nel III secolo aC: 600.000 denari Costo annuo di una legione per l’erario al tempo di Cesare: 3.000.000 denari Andamento dell’inflazione L’inflazione, per tutto il tempo durante il quale il denario ha mantenuto una buona lega, è rimasta bassissima, meno dell’1 % l’anno. Lo si vede chiaramente dal lentissimo aumento della paga del legionario, che è congrua con una sostanziale stabilità dei prezzi. La stabilità dei prezzi protratta per lunghi periodi significa un grande beneficio per il potere d’acquisto dei cittadini delle classi più deboli. Questo periodo di stabilità monetaria ad inflazione molto ridotta perdura, con fasi alterne relative ad limitati episodi acuti, per quattro secoli ed accompagna la grandezza di Roma: dalla vittoria nella seconda guerra punica al tempo di Settimio Severo. Il denario comincia a corrompersi con la riforma di Caracalla, si alzano i prezzi ed aumentano gli stipendi dei soldati. Caracalla emette monete svalutate a basso tenore d’argento, provocando l’inizio di una spinta inflattiva in cui l’aumento dei prezzi provocava la richiesta di maggior quantità di denaro che a sua volta faceva ancora aumentare i prezzi. Il sistema ha un tracollo a metà del III secolo quando scompare la moneta d’argento. Non avverrà alcuna ripresa, le inutili riforme degli imperatori successivi, da Aureliano, Diocleziano, Costantino, non otterranno nulla. Accresceranno però la confusione, riempiendo le tasche dei romani di inutili monete-truffa, di rame e variamente ricoperte di sottilissime pellicole d’argento. Il denario non risorgerà più e nemmeno la grandezza di Roma, dimostrazione che la grandezza di uno stato necessita di strumenti finanziari adeguati. Con il IV secolo infine si arriva al monometallismo aureo, una condizione che deprime i commerci al minuto e costringe i poveri al baratto. Di fatto il solido era solo una moneta per i ricchi e i loro commerci di alto livello. Il medioevo era oramai alle porte. Il Costo della Vita Per fare questa indagine confronteremo i prezzi dei generi di prima necessità in due date. Necessità alimentari di una famiglia di 4 persone per 1 anno nel II secolo a.C. bene fabbisogno annuo costo farina 800 kg 60 Denarii olio 68 litri 10 Danarii vino 400 litri 15 Denarii Totale 85 Denarii Stipendio legionario 120 denari 1 Asse = 1 pagnotta di pane Questa estrapolazione permette di capire che, tolte le spese vive per l’alimentazione, non rimane molto da spendere ad un legionario, tenuto conto che la famiglia ha necessità di affitto e vestiario. Tuttavia i soldati venivano anche pagati in beni di consumo, godevano di frequenti elargizioni e al momento del congedo, se vi giungevano, ricevevano una cifra consistente che permetteva a taluni di mettersi in proprio nel commercio o di rilevare una piccola attività agricola. Adesso per vedere quello che oggi chiamiamo “aumento del costo della vita” prendiamo i prezzi dei medesimi generi in una altra data, due secoli dopo. Necessità alimentari di una famiglia di 4 persone per 1 anno nel I secolo d.C. bene fabbisogno annuo costo farina 800 kg 130 Denarii olio 68 litri 25 Danarii vino 400 litri 35 Denarii Totale 190 Denarii lo stipendio di un legionario era di 365 Denarii (un Denario al giorno). Ricordiamo che un Aureo è pari a 25 Denari e che all'epoca pesa circa 6 grammi. Questo significa che un legionario riceve in un anno l'equivalente di 87,6 grammi di oro. E' curioso confrontare questa paga con quella di un soldato di Ciro di Persia nel VI° sec. a.C. che riceveva un Daride (d'oro) al mese. Il Daride pesava circa 8 gr. quindi un soldato Persiano riceveva in un anno 96 grammi di oro. Sei secoli prima i soldati persiani erano meglio pagati dei legionari romani...!!!!! Quello che possiamo osservare nel confronto con i prezzi di due secoli prima è un aumento dei prezzi molto modesto (pari ad una inflazione inferiore all’1% annuo). Le paghe aumentano in modo corrispondente in modo che la situazione di un dipendente tipo è di poco migliorata due secoli dopo. Sbarcare il lunario per un legionario rimaneva quindi problematico. Lo stipendio era calcolato in modo da bastare alle necessità di sostentamento dell’individuo. In età imperiale i soldati potevano però contare sui frequenti donativi elargiti alle truppe in occasione di ogni cambio al vertice. Inoltre in questo periodo il mestiere di legionario era relativamente poco pericoloso, data la condizione di stabilità alle frontiere nel I secolo dC. Dall’altra parte chi si arricchisce guadagna cifre stratosferiche. La forbice tra ricco e povero è enorme. I patrizi, ed anche i liberti arricchiti come il Trimalcione del Satyricon di Petronio, vivono esibendo lussi sfrenati. Citiamo un Passo del Satyricon (XXXVIII) per dare un'idea della fantasia nello sperpero del romano arricchito. Lo stesso Trimalcione ha possedimenti che si estendono per quanto è lungo il volo dei nibbi: e soldi a palate. C'è più argenteria nella casupola del suo portiere di quanta ve ne possa essere nel patrimonio di qualcuno. E i servi, poi, cavolo! Per Ercole, credo che nemmeno un decimo di loro conosca il padrone. Per farla breve, tutti questi cretini spacconi al suo confronto possono andare a nascondersi. E non ti credere che compri qualcosa. Gli cresce tutto in casa: lana, cedri, pepe. E se gli chiedi latte di gallina, lui te lo trova. Per fartela breve, visto che la lana di sua produzione non era un granché, ha acquistato a Taranto dei montoni fuoriclasse e li ha messi a montare il gregge. Un'altra volta, per avere miele dell'Attica in casa, ha ordinato che gli portassero le api dall'Attica, in modo che le api nostrane migliorassero un po' stando insieme alle greche. Addirittura in questi giorni ha scritto in India che gli spediscano il seme dei funghi. Non ha una sola mula che non sia figlia di un onagro. Guarda quanti cuscini: ebbene, sono tutti imbottiti con porpora o scarlatto. Questa sì che è fortuna! Gli altri suoi compagni di schiavitù di un tempo, occhio a non prenderli sotto gamba. Si son fatti i soldi anche loro. Lo vedi quello, seduto fra i liberti? Come se l’è passata bene! Non lo rimprovero. Si è visto il suo bel milioncino di sesterzi, ma è andato in rovina. Penso che nemmeno i capelli gli rimangano senza ipoteca. Per un pranzo Lucullo poteva spendere un milione di sesterzi (circa 250.000 denari) cifre inimmaginabili per il povero legionario. Ho trovato valori completamente diversi su una pubblicazione museale inglese della WestAir Reproduction di Birmingham allegata a riproduzioni di monete romane e riferiti seconbdo la fonte all'anno a.D 1. Da questa tabella risultano prezzi alti e stipendi bassi... una situazione poco felice che mi ha stupito. Possibile che la vita ai confini dell'Impero fosse così cara? Prodotto Prezzo Paga annuale di un insegnate 180 Denari Un paio di scarpe alla moda 150 Denari Un paio di scarpe da donna 60 Denari Seta bianca 12.000 Denari alla libbra Uno Schiavo generico 500-1500 Denari Una bella ragazza schiava 2000-6000 Denari Una schiava musicista 4000 Denari Uno schiavo vignaiolo esperto 2000 Denari Un anfora di vino 300 Sesterzi Un Modius di grano 100 Denari Un Modius di orzo 60 Denari Un Sextarius di vino 30 Denari Un Sextarius di Olio d'oliva 40 Denari Un Sextarius di sale speziato 8 Denari Un Modius di sale 100 Denari Una Libbra di maiale 12 Denari Una Libbra di vitello 8 Denari Non è possibile che lo stipendio di un maestro (un medio borghese) corrisponda a 22 libbre di vitello! All'epoca un legionario guadagnava un denario al giorno... non era possibile che guadagnasse tre volte un insegnante! Non è possibile che un Modio di farina a Pompei nel 79 d.C, costasse un Denario e un secolo prima in Inghilterra un Modio di Grano ne costasse 100 (che razza di calo dei prezzi c'era stato???). In questa tabella sopra riportata c'è qualcosa che non va'... l'ho riportata perchè non ci sono molte tabelle del genere e questa ha una fonte autorevole, ma non quadra... almeno secondo il mio parere! Diversificazione geografica del prezzo di un modio di farina nel primo secolo dC Luogo Prezzo in Assi Roma 32 Italia del Nord 16 Africa da 9 a 16 Asia Minore da 8 a 16 Palestina da 10 a 12 Egitto da 7 a 9 Dalla tabella sopra riportata si evince che la vita a Roma era molto cara, avendo prezzi più che doppi rispetto alle altre parti d’Italia. Rispetto alle Province Africane era ben 4 volte più cara. Effetto "Capitale" e conseguanza della ricchezza che affluiva a Roma da ogni angolo dell'Impero. Ancora oggi una grande città, ed una capitale in particolare, è più cara delle citta di provincia. Ecco perché molti legionari in congedo si ritiravano non in Italia ma nelle Provincie d’Africa, dove godevano di un clima migliore e un costo della vita che li rendeva se non ricchi, almeno benestanti e concedeva loro una vecchiaia serena ed agiata. Prezzi a Pompei nel 79 dC Questi li conosciamo molto bene perché l’eruzione ha congelato anche i listini prezzi dipinti sui muri… e si sono salvati anche libri contabili, fatture e bolle di consegna in quantità e varietà. Prodotto prezzo 1 modio farina 1 Denario 1 kg di pane 1/8 di Denario 1/2 litro di vino 1/4 Denario (1 Asse) 1 piatto 1/8 di Denario Prostituta 1/2 Denario Lamapada a olio 1/8 di Denario Una tunica 3 Denarii un mulo 125 Denarii uno schiavo 625 Denarii Multa per piccolo crimine 6 Denarii Ricordiamo che un modio corrisponde a 6,5 Kg. Il consumo medio di farina a persona era di circa 4 modii al mese, molto elevato, ma il pane costituiva la parte principale della dieta. Da un modio di farina si facevano 15/20 pani dai kg (dipendeva dalla mistura che poteva essere aggiunta) e che venivano venduti a un 1/8 di denario. Quindi il mestiere del fornaio in un mondo dove il pane era l’alimento principale e ra molto remunerativo dato che a 1 denario di spesa corrispondevano almeno 2 denari di ritorno. Possiamo tentare un parallelo Denario/Euro sulla base del prezzo del pane. Prendiamo come base un prezzo di 3 Euro al chilo (alto ma reale) e ricaviamo che un Denario corrisponde a circa 24 Euro. A Pompei 4 kg di pane corrispondevano a una prestazione sessuale… interessante… con il pane a 3 Euro al chilo ancora oggi il rapporto è quasi il medesimo (se ci accontenta di cosa si trova lungo le strade). Passando alle vecchie lire si trrova che 1 Denario = 50.000 Lire. Facciamo una rapida verifica, 50.000 lire al giorno di paga fanno 18.000.000 all'anno di stipendio per un legionario, che era una buona paga solo vent'anni fa'. In Euro sono poco più di 600 Euro al mese... l'importo delle pensioni minime con cui i vecchietti campano a fatica ma campano. In Africa è una cifra di tutto rispetto ed equivale a 4 stipendi base in Tunisia o in Egitto. Con questo valore una tunica costa circa 75 Euro (non c'erano i cinesi a produrre vestiario sottocosto) ed il vino 12 Euro al litro (un po' caro ma non fuori mercato), quindi apparentemente sembra funzionare. Possiamo quindi, per quanto riguarda solo il 1 secolo d.C., azzardare di dare per buona questa equazione: 1 Denario = 25 Euro = 50.000 lire 1 Sesterzio = 1/4 di Denario = 6 Euro = 12.000 lire E quindi sbizzarrirci a fare il nostro shopping nei negozi di Pompei! Da Pompei sono anche riemersi i registri di un bancario, Iucundus, dal quale abbiamo appreso molte informazioni interessanti sull’andamento dell’economia e degli scambi nel I secolo dC. Il reddito di un’azienda agricola di medie dimensioni (100 jugeri) era di 10.000- 20.000 sesterzi l’anno. Il valore di un terreno agricolo per compravendita era di 5.000 sesterzi a jugero. Dall’archivio di Jucundus è anche emersa una rilevante attività di prestito così suddivisa per fasce di valore: il 12% prestiti per cifre inferiori a 1000 sesterzi il 48% prestiti compresi tra 1000 e 5000 sesterzi il 24% prestiti compresi tra 5.000 e 10.000 sesterzi il 16% prestiti per cifre superiori a 10.000 sesterzi Iucundus, prestava danaro o anticipava soldi a mercanti. I beni scambiati: partite di lino, legnami, schiavi. Il costo del danaro Il tasso d’interesse annuo per un prestito era del 12% (ridotto al 4% per persone illustri) mentre il semplice deposito non fruttifero non era soggetto a tassazione. Costi di alcuni generi di consumo nella metà del III secolo dC Prodotto prezzo in Antoniniani rete da pesca 14 nassa 6 barca da pesca 186 pentola di terracotta 3 lampada a olio 1 un sextarius di vino 4 un capo di abbigliamento pesante 75 stivali in pelle 20 sandali/caligae 12 una spada 60 un asino 145 un cavallo 250 Prezzi nel 6° secolo dC Prodotto Costo uno schiavo 20 Solidi 1 libbra di pesce 6 Follis verdura per minestra 5 Follis 1 pagnotta 3 Follis una coperta di lana 1/25 Solidus un mantello usato 1 Solidus un asino 3-4 Solidi una copia del Nuovo Testamento 3 Solidi. Saluti10 punti
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Buongiorno a tutti sono la figlia di Franchino Rosario e mi sono iscritta solo per mandare a tutti quelli che lo ricordano un saluto da parte mia e soprattutto da mio padre che a 96 anni è ancora qui a ricordare i bei tempi della nascita della numismatica milanese.9 punti
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Gentilissima Sig.ra Carla mi ricordo benissimo di suo padre ho anche comperato monete ai convegni organizzati dal CENTRO CULTURALE NUMISMATICO MILANESE al PALAZZO DELLA BORSA, o al HOTEL EXECUTIVE, ero sempre in compagnia di CANTONI mancato due anni fa a 100 anni. Posto una foto del 1976 che sicuramente riconoscerà qualche amico6 punti
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Quando si parla di monetazione veneziana, nei più corre subito alla mente il ducato doro, poi chiamato zecchino ed è ovvio trattandosi della moneta più longeva coniata dalla Repubblica di Venezia; moneta che dalla sua emissione, avvenuta nel 1284 e fino alla caduta della Serenissima nel 1797, è stata usata in quasi tutte le nazioni europee, nonché in molte nazioni africane ed asiatiche. Grazie alla sua diffusione fu anche tra le monete più imitate e falsificate nella sua lunga vita; solo questo aspetto basterebbe a dimostrare il grande favore che incontrò in così tanti mercati. Ci sono ovviamente tante altre monete conosciute, non altrettanto così longeve, ma che sono caratterizzanti della monetazione veneziana: dal "grosso", al soldo d'argento "soldino" e di mistura "soldone", dal "ducato" d'argento allo "scudo della croce"; per non parlare delle varie tipologie di "bagattini" e di "gazzette"; tutte monete che, pur con le loro varianti, i loro multipli e/o sottomultipli, furono coniate per parecchi decenni ed a volte secoli. Ci sono però talune monete che la zecca veneziana coniò per pochissimo tempo, a volte durante un solo dogato, a volte solo per pochi mesi; emissioni non di prove o progetti, ma di monete che circolarono ufficialmente, ma in maniera estemporanea e che possiamo considerare delle vere meteore numismatiche. Certamente all'atto della loro emissione ci fu un preciso motivo contingente di tipo economico o politico che fu poco dopo superato rendendole inutili; coniazioni il cui scopo fu vanificato da problemi di natura valutaria seguiti alla loro emissione, oppure monete che non furono gradite dal mercato e/o della popolazione che le doveva usare. E' bene precisare che, per "meteore", non è mia intenzione riferirmi solo a monete coniate in pochi esemplari e quindi rarissime ma, nell'accezione più estesa del termine, mi riferisco a quelle monete – non appartenenti alle "anonime" - coniate anche in gran numero di esemplari, ma che sono state emesse durante un unico dogato, magari per pochi mesi. Comincio io richiamando una piccola monetina coniata sotto il dogato di Francesco Foscari (1423 - 1457), ovviamente tutti possono partecipare, aggiungendo ulteriori "meteore". FRANCESCO FOSCARI (1423 – 1457) Denaro (o piccolo) con leone rampante Venezia era in guerra. Principalmente con i Visconti, signori di Milano e con i turchi; guerre che continuarono dal 1429 al 1454 tra effimere tregue e riprese delle ostilità e per poter finanziare queste guerre e pagare le truppe mercenarie ingaggiate, c'era un gran bisogno di denaro. Uno dei modi per reperirlo era aumentare i proventi dalla coniazione di monete; coniare monete con un intrinseco d'argento sempre più ridotto a fronte di un valore nominale immutato, determinava l'uso di monete quasi di solo rame e dal valore pressoché fiduciario. Il denaro (o piccolo) fu una delle più caratteristiche monete in uso a Venezia fin dagli albori della Repubblica, non fosse altro che per la sua forma scifata. Il peso all'origine, sotto il dogato di Sebastiano Ziani (1172-1178) era di ca. gr. 0,36 ed il titolo dell'argento contenuto, dello 0,27; nel tempo si vennero rispettivamente ridotti fino ad avere, sotto il dogato del Foscari un peso di ca. gr. 0,24 ed un titolo d'argento di appena lo 0,055. Una monetina praticamente difficile anche solo da maneggiare; le sue caratteristiche erano le seguenti: D/ — Croce in un cerchio + FRAC • FO DVX R/ — Croce in un cerchio + ∽ MARCV • ∽ Alla data del decreto del 21 giugno 1446 fu decisa la sua sostituzione con una nuova moneta; il motivo addotto fu quello che ormai, questa monetina, era troppo falsificata e si dispose che la moneta nuova dovesse essere coniata con le immagini che verranno decise dal Consiglio e che venisse preservata la medesima lega della precedente; così venne riportato al riguardo nel “Capitolar dalle Broche” Prexa in Pregadi. 1446 adì 21 zugno. Che nel nome de Dio el se faza e debia farsse far una nuova stampa a forma de essi pizoli, chomo al Colegio meio aparirà; ma che questi pizoli da nuovo stampido siano de quella liga e bontà che sono i pizoli de la presente stampa, e che da qua avanti el non se faza né se stampissa più pizoli de la stampa prexente. … etc. D: Croce patente in un cerchio ✠ • FRA • FO • DVX • R: Leone nimbato, senza ali, rampante a sinistra nel campo S • • M Alla data del decreto del 18 settembre 1453, preso atto che queste infime monetine hanno infestato il mercato e solo quelli si usano nei pagamenti, tanto che è invalso l'uso di non maneggiarli singolarmente, ma di raggrupparli in sacchetti di un dato valore totale, il Consiglio interviene e ne blocca la coniazione. Dal “Capitolar dalle Broche”. Copia de I° parte prexa, trascritta da Lucha Rizo 1543 adì 25 zugnio. + 1453 adì 18 settembre. In Pregadi. Per la gran suma de pizoli, la qual è stata cuniada a la nostra Cecha fin al prexente. L'è multiplichado per questo in questa terra però che l'è zià commenzado a spender in li pagamento che sono fati in scharnuzi, chomo se oserva in Padoa, contro ogni buona uxanza de questa nostra citade et con manchamento de la fama e reputacion nostra, et al postuto el sia de proveder a questo, vada parta ch'el sia commandato, per autoritatde de questo Conseio, a li officiali del la Cecha nostra che, soto pena de duchati Iic per ziascun de loro intro i suoi proprii beni, lor non possan per alcun muodo far over chuniar far a la dita nostra Cecha pizoli de Veniexia da mo per fin anni do prossimi …. “Parte veneziana non dura una settimana”, così dicevano i veneziani riguardo alle leggi emanate dallo Stato, infatti, ecco che solo dopo quattro giorni dalla precedente disposizione, viene emanata la deroga, affinché si coniassero ancora piccoli ed il relativo ricavato venisse consegnato all'Arsenale per l'armamanto di cinquanta galere: + 1453 adì 22 settembre. De chomandamento de la serenissima Signoria, chomo referì ser Chonstantin de cha' Fantin noder a la Chanzelaria che, nonnostante la parte presa adì 18 settembre in Pregadi che non se podesse far pizoli da Veniexia chome in quella parte se Chontien, se debia chompir fino a la suma de libre 18.000 de pizoli da Veniexia per dar a l'Arsenal, chome se chontien in una parte presa adì 23 avosto del ditto milesimo in ditti Pregadi..... Ultimo atto che riguarda il piccolo con il leone rampante. Moneta che non verrà più coniata nei dogati successivi. saluti luciano Seguono foto3 punti
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Buongiorno Signora, faccio parte di un Gruppo denominato " Quelli del Cordusio " di Milano che ogni domenica mattina si ritrova nell'omonimo mercato milanese, siamo appassionati, studiosi, collezionisti anziani e giovani, un mondo trasversale che si unisce nella comune passione. Nel fare i complimenti e gli auguri a suo padre sperando che anche qualcuno di noi si ricordi di lui gli dica che se vorrà essendo di Milano cerchero' di fargli avere il nostro giornale numismatico denominato " Il Gazzettino di Quelli del Cordusio " che parla tanto anche di Milano ( ovviamente o al Cordusio la domenica o comunicando con messaggi privati ) Chissa' quanti bei ricordi ....un saluto numismatico !3 punti
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Il Gazzettino è anche questo...una consegna in Valcuvia in provincia di Varese da alfred nostro utente lamonetiano... A volte il web tramite il Gazzettino ti permette di essere più reali della realtà. In Gazzettino è anche questo, il poter incontrare, il parlare insieme di numismatica, conoscere nuovi amici, potersi confrontare stringendosi la mano, e' La numismatica come detto più volte che gratifica, che ci piace, che dialoga senza interesse alcuno...se non il divulgare... Questo è un esempio, bello, ma un esempio, ma quante mani in questi mesi tra tutti abbiamo stretto realmente ? Tante...e la numismatica si allarga, si divulga, diventa anche piacevole incontro tra numismatici, per il secondo numero alfred in autunno ora....3 punti
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Quest'argomento .. gigli inverti nell'arma dei Medici, mi sta incuriosendo molto; chissà se fu un semplice errore araldico oppure un caso voluto. Forse se mettessimo un pò d'ordine in queste Piastre potremmo capire cosa è successo...lo spero....che dite ? Cerchiamo di fare una lista di monete dove sono predisposti 1/2.... e vediamo (tagli soprattutto compresi) perchè a quanto pare è dalla 1817 che s'inizia: Magari successivamente modifico questo intervento per inserirle..le altre, intendo; se ho commesso qualche errore Vi prego di correggermi. 1. Piastra 1817 normale (stelle) 2. Piastra 1817 R (stelle) 3. Piastra 1818 R (stelle) 4. Piastra 1818 normale (stelle) 5. Piastra 1818 normale (gigli) - testa piccola.2 punti
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Dipende dall'epoca, ed anche dal luogo. Nelle aree periferiche i prezzi erano spesso estremamente più bassi che a Roma (e a questo si deve anche la frammentazione degli assi giano/prua o più tardi di quelli provenzali al fine di ricavare "monete" più adatte all'economia locale). Per esperienza diretta Polibio ci racconta che in pianura padana l'abbondanza di cibo era tale che con un solo giano/prua ci si pagava pasto e pernottamento in una locanda. La situazione é abbastanza complessa, dato che ovviamente nel corso di pochi anni, soprattutto in epoche dense di eventi bellici, spesso protratti nel tempi e con alterne vicende, di conquiste col conseguente afflusso di ricchezze e manodopera a buon mercato ed in una fase di continua espansione territoriale i prezzi ed il valore subissero una certa oscillazione. Per il periodo della seconda guerra punica c'é un importantissimo (e ponderoso) volume di Patrick Marchetti: "Histoire économique et monétaire de la deuxième guerre punique" Bruxelles 1975. Questo articolo ne rappresenta una parziale sintesi (parziale perché il testo spazia su molti più aspetti) " Paie des troupes et dévaluations monétaires au cours de la deuxième guerre punique" : http://www.persee.fr/doc/efr_0000-0000_1978_act_37_1_1109 Gli atti del convegno "Les «Dévaluations» à Rome. Epoque républicaine et impériale" tenutosi a Roma nel 1975 sono disponibili in rete. Consiglio di sbirciare l'indice, ci sono contributi veramente interessanti ed importanti: http://www.persee.fr/issue/efr_0000-0000_1978_act_37_12 punti
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Non dimentichiamo che nel 1608 riprende dopo un breve pausa la coniazione di ducatoni (busto radiato/ stemma), molto simili per tipo al 100 soldi (busto a testa nuda / stemma e valore). Almeno per questa serie basata sul denaro da soldi 80 non si usò ancora il solito rovescio! Visto che ne abbiamo parlato e comunque si tratta di una importante moneta milanese ecco il DENARO DA 100 SOLDI (in questo caso del 1605):2 punti
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Buongiorno, io essendo del Nonno del Nonno la accudirei molto bene a precindre del valore .....a non tutti capita2 punti
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in arrivo, con perizia Tevere, che mi farà tenerezza a toglierla... ma lo farò, in memoria, documentando la speriziatura. So che il 50 cent. non è letteralmente un pezzo veneziano, ma quasi. Per me lo è, per la storia sua, perché a Palmanova c'è stato forse l'ultimo assedio post-veneziano nel 1814. Vent'anni dopo la fine della Repubblica, dalle mie parti, Napoleone o no, si viveva ancora qualcosa di veneto, in un assedio austriaco che sembrava ininterrotto.1 punto
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Carissimi amici del forum, guardate questa piastra del 1818 del tipo "testa grande" appena passata di mano ad un amico su facebook. Doppiamente inedita (?). Una sola stella prima di ogni parola nel taglio e gigli predisposti in maniera errata (invertiti) sulla palla de'Medici al rovescio. Vi ricordate quando segnalai per la prima volta l'inversione dei gigli nell'arma di Francia nello stemma borbonico delle piastre del 1788 e 1795 (rif. Gigante pag.524)? Beh, stavolta il "capovolgimento" non riguarda la Francia (1788 corrisponde all'anno precedente alla rivoluzione francese; 1795 corrisponde all'anno precedente alla salita al potere di Napoleone) ma i Medici! Cosa accadde secondo voi tra il 1818 e il 1825 in questa casata? Ricordo a tutti che certi refusi (?) araldici non erano del tutto casuali.... eheheh Avete riscontri nel vostro archivio su esemplari analoghi? Grazie mille1 punto
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Buonasera a tutti, oggi sono andato a trovare mio padre che frequenta i mercatini d'antiquariato da una vita, mi ha mostrato qualche medaglia votiva ed in particolare mi ha colpito questa, che sembra essere abbastanza datata. Siccome non sono assolutamente preparato a riguardo, chiedo cortesemente aiuto agli esperti di questa sezione. Grazie e buona Domenica Silver1 punto
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Io sono molto "sensibile" ai grandi moduli in argento e le esamino tutte in maniera minuziosa, ma ho un debole per 1817 e 1818. Per il censimento bastiamo noi come Forum, tutti dovrebbero postare oltre al dritto e rovescio anche il taglio......il così detto lato "c" . Questo aiuterebbe tutti a capire meglio le diverse varianti coniate con lo stesso millesimo o con millesimo diverso. Concordo con te che non è cosa facile ma se mai si incomincia mai si finisce. Caro Pietro sono anni che leggo questo Forum, sono anni che leggo te e tanti altri studiosi (anche se non lo ammettono) molto validi e vedrai che prima o poi si raccoglieranno i frutti di ciò che si ha seminato.1 punto
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Certo daccordissimo con te, è da un pò di tempo che ho iniziato a guardarli..ma non solo sulle Piastre...praticamente tutti. Ma sai una cosa ? ... chi li dovrebbe censire ? ... fino ad oggi nessuno si è mai preoccupato di esaminarli e catalogarli. Ricordo il primo giorno che scoprii la Piastra del 18 con le stelle...poi ne sono venute delle altre, perchè tutti se le sono messi a guardare...e poi altre ancora. Quello che ho buttato giù sarebbe un primo approccio....ma se i cataloghi non riescono nemmeno a mettere in ordine..queste Piastre in base ai tagli..se ci sono stelle o gigli...ecc.ecc. adesso vorremmo già fare una lista se hanno 5 stelle 4....2 prima oppure 1 dopo.... ? un passettino alla volta...e comunque poi ci sarebbe da prendersi l'onere e l'onore di farlo. Questo intervento che ho fatto...è per cercare di capire meglio...magari, ognuno di noi, guardando, gli può venire un'idea.....perchè qui caro amico mio, documenti che ti dicono del perchè i gigli sono invertiti...non c'è ne sono...soprattutto se sono dei semplici errori. Ti avevo chiesto la discussione...me la linki per favore.1 punto
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DE GREGE EPICURI Quando non c'è una vera patina (il nero che si vede non mi pare patina autentica) e si nota affioramento del rame, io preferisco tenermi lontano, per prudenza. Intendo dire che potrebbe anche essere autentico, ma niente lo dimostra.1 punto
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Siamo in due, austriaco il metodo di coniazione del tondello ma anche la mano dell'incisore... quel ritratto non ha nulla a che vedere con quello (molto meno elaborato) delle altre "nostre" monete.1 punto
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Buona Domenica Certamente Fabrizio ci da un suggerimento importante. "Parlo di tutte quelle emissioni per i nuovi possedimenti Brescia, Bergamo, Verona, Vicenza, Ravenna." E' un dettaglio importante; al momento di una nuova acquisizione territoriale, Venezia, aveva un imperativo; far correre la propria moneta (con i suoi simboli collaudati) ed eliminare la monetazione precedente. Per far questo e per non creare problemi monetari dirompenti, Venezia creava monete che si inserissero nell'area monetale originaria, quindi monete che tenevano conto del loro valore e che fossero multipli o frazioni di quelle. Risolto il problema dell'autorità, Venezia, doveva anche guadagnarci e quindi a queste monete dava si un valore che poteva soppiantare la monetazione precedente, ma ad un valore fiduciario, perché il titolo dell'argento contenuto nella moneta era veramente infimo e inferiore alla precedente. Spesso per rendere più accettata la moneta, usava mettere al rovescio l'immagine del Santo protettore della città in questione. saluti luciano1 punto
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Ciao! Stesse caratteristiche di peso, diametro e titolo, dal Contarini al Manin. (ovvio che per peso e diametro c'è un certo range) saluti luciano1 punto
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Scusate se intervengo pochissimo ma sono in una zona dove non si prende internet.......Per quanto riguarda la moneta in oggetto, a mio parere potrebbe essere un "gloria romanorum" di honorio e theodosio Retro 48b1 punto
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Una FEL TEMP REPARATIO con un soldato che uccide un cavaliere a terra. Direi di Costanzo II. Il rovescio è un po' sfuocato e va comunque girato di 40 gradi vs. sinistra. Arka1 punto
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http://www.mfa.org/collections/object/coin-of-zela-with-bust-of-caracalla-260104 Coin of Zela with bust of Caracalla. Roman Provincial Imperial Period A.D. 205–206 Mint: Pontus, Zela Dimensions Diameter: 27 mm. Weight: 16.05 gm. Die Axis: 12. Accession Number 64.281 Obverse: Laureate bust of Caracalla to right. Inscription in Greek. Reverse: Hexastyle temple of Anaitis. The front pediment is broken allowing view of the one behind it. Inscriptions in Greek around and in exergue. Provenance By 1964: with Robert E. Hecht, Jr.; purchased by MFA from Robert E. Hecht, Jr., March 11, 1964. Credit Line, Theodora Wilbour Fund in memory of Zoë Wilbour. Saluti. Giulio De Florio1 punto
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vedi per queste monete Odoacre su Zenone: michele asolati: LE RADICI DELLA RAPPRESENTAZIONE DEL POTERE GERMANICO SULLA MONETA OCCIDENTALE ALTO MEDIEVALE1 punto
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salve gennydbmoney quando sarà il momento di ristampare il mir di Napoli cercheremo di aggiornarlo anche nelle immagini, magari sostinuendo quelle in bn con altre a colori, là dove reperibili non è però una cosa che stiamo considerando a breve termine buona domenica1 punto
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Ma anche questo ...che dimostra che vendeva anche al Cordusio forse @giancarlone se lo ricorda ma magari anche @eracle621 punto
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"Allora l'altro suo figlio comincio' a provocare I Longobardi dicendo che essi, con le loro gambe fasciate in basso da bende bianche,erano simili alle cavalle che hanno le zampe bianchicce fino al ginocchio" E Alboino rispose:"Vieni al campo di Asfeld,e poi vedrai se le cavalle di cui parli sanno o no tirar calci :e la' ,disperse nell'erba come quelle di un somaro qualsiasi,troverai anche le ossa di tuo fratello". Paolo diacono. Historia Langobardorum.1 punto
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Poniamoci un'altra domanda, non ho risposte però vediamo insieme se no che forum è.... Siamo con Carlo VI, viene coniata nel 1725 questa moneta da 60 soldi, R4 come rarità, definita dalle fonti bibliografiche conosciute la prima moneta d'argento coniata non più a martello ma al torchio a Milano. Nel contempo i filippi, mezzi, quarti di quegli anni continuavano a essere coniati a martello. E poi dopo il 1725 ? Arriverà anche Maria Teresa sempre con la vecchia monetazione e le monete ancora coniate a martello, perché ? Si inizia e poi si ritorna al passato ? ...disordine monetario, mancanza di risorse o altro ancora le possibili cause ? La moneta ha una impronta iconografica tipicamente asburgica con quell'aquila bicipite sormontata da corona imperiale, Carlo VI è molto preciso nei tratti certamente le diversità con le equivalenti monete milanesi a martello sono evidenti e allora ? E allora nasce forse un dubbio, vediamo se lo avete anche voi o se puntate più sulle prime cause citate sopra... Asta Varesi 63, 60 soldi 17251 punto
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Non so dire se tra le falangi di guerrieri apparsi nei 1065 post di questa monografia , sia già comparso il guerriero di Aspendos . Nel caso , è comunque moneta interessante ( da Jenkins , monnaies grecques 1972 ) da rivedere1 punto
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Benvenuto. Non ci sono regole: un collezionista raccoglie ciò che gli piace! Una buona norma è pianificare ciò che si vuole collezionare: tutti gli stati o solo alcuni? Solo monete in circolazione o anche le emissioni per collezionisti? E - come chiedevi - tipologica o anno per anno? La decisione è solo tua... buon divertimento! Ps: in ogni caso un catalogo è essenziale.1 punto
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Si @Rocco68, a proposito, qualcuno sarebbe così gentile di ricordare l'asta ? ..... non me l'ero appuntata... avevo salvato solo la foto. Dici questo...giusto ? Grazie.1 punto
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Medaglia da rosario, con doppio appiccagnolo, bronzo/ottone, del XVIII sec.- D/ Madonna delle sette spade che rappresentano i sette dolori di Maria.- R/ Rappresentazione del sesto dolore: Maria riceve sulle braccia il corpo di Gesù deposto dalla croce.- Ciao Borgho1 punto
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L'Euro è un argomento particolare, nel senso che essendo una monetazione recente non ci sono veri e propri libri che ne parlano dal punto di vista numismatico, a parte ovviamente i cataloghi. Si va in sostanza sull'attualità, e a questo punto se vuoi leggerci sopra ti consiglierei di partire da: https://www.lamoneta.it/topic/123285-una-lettura-interessante/ Poi non rimane che divertirti cercare e leggere i tanti, interessanti thread riguardanti l'Euro qui su lamoneta. Ad esempio, eccone uno con informazioni interessanti che ho scritto io ultimamente: https://www.lamoneta.it/topic/149302-i-simboli-europei-sulle-monete/1 punto
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I Biglietti di Stato, fin dall'origine, venivano emessi per sopperire alla mancanza di moneta metallica spicciola. E spiccioli erano ormai da considerare i valori da 50 e 100 lire nei primi anni '50 e da 500 lire a metà degli anni '60. In dettaglio, i biglietti Italia Elmata da 50 e 100 lire, furono creati perché a giugno del 1950 erano andate fuori corso le banconote di pari valore emesse nel Regno, e non esistendo ancora le corrispondenti monete metalliche, si era venuto a creare un vero e proprio vuoto per questi due valori. Si potrebbe quasi parlare di un'emissione provvisoria, infatti, dal 1954, questi biglietti iniziarono a essere progressivamente sostituiti dalle monete metalliche, e nel 1957 furono dichiarati fuori corso: una vita assai breve, specie se confrontata con quella delle banconote del Regno di pari valore. Discorso simile per le 500 lire del 1966 (e seguenti). In questo caso, oltre a una carenza generalizzata di moneta metallica, si aggiunse il fatto che un piccolo aumento del valore dell'argento aveva portato a una massiccia tesaurizzazione delle monete da 500 lire (le famose Caravelle), che erano di fatto sparite dalla circolazione, anche se il valore dell'argento che contenevano continuava a essere inferiore al facciale. Anche in questo caso, quando si ripresero a coniare le monete (bimetalliche) da 500 lire, i biglietti furono progressivamente sostituiti da esse e finirono definitivamente fuori corso nel 1986 (tipo Mercurio, l'Aretusa era fuori corso già dal 1980). petronius1 punto
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Grazie Alainrib! Mi hai fatto conoscere una cosa che proprio non sapevo! Ciao galaad1 punto
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Guarda @Polluce, le monete romane e le monete antiche in genere (autentiche ovviamente ) hanno tutte un grandissimo valore storico, chi compra una moneta antica dovrebbe farlo perchè ne apprezza tutta la sua storia millenaria, il valore economico della moneta antica è secondario. Ti dico questo per dirti di non andare ad incartarti sull'aspetto economico della tua bella moneta, che è sempre molto soggettivo. Personalmente ti posso dire che la tua è una bella moneta e l'importante è che piaccia a te, poi ci saranno persone che te la potranno valutare 10, 100 o 500 euro, non importa quel che conta è la storia che essa racchiude. Saluti1 punto
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LEONARDO LOREDAN 1501-1521 Mezzanino D/ LE.LAV.DVX. la beata vergine che regge il bimbo che benedice il doge inginocchiato. R/ leone in soldo, sotto le iniziali MK1 punto
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Buongiorno @eracle62.....Eros, Passione che a volte prende il sopravvento....mi è bastato leggere la discussione sul 2 Grana di @Asclepia per farmi riprendere la ricerca sulle varianti di queste magnifiche monete. .....riposto anche l'altro mio 2 Grana per farvi vedere un'altra variante nella legenda al dritto.1 punto
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Fantastiche queste monete porta messaggi. Ero totalmente all'oscuro della loro esistenza e questa discussione me le ha fatte conoscere e apprezzare. Questo conferma una volta in più che la numismatica non è solo un hobby, ma è una storia da studiare e da conoscere, fatta di passato presente e futuro.1 punto
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arrivati oggi i nuovi 2€ san pietro e paolo ... la proof è magnifica, non vedo l'ora di vedere quella di fatima perchè deve essere megagalattica con quel disegno 221 anni passati e non sentirli ... sempre gli stessi capelli ricci per san pietro (sampietrino pio vi 1796)1 punto
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è probabilmente "fuori periodo", ma per le monetazioni bizantina e dei regni romano barbarici ho se non tutto, moltissimo, e come ho sempre detto, la mia biblioteca cartacea e digitale è sempre a disposizione di qualsiasi amico di lamoneta.... fare un elenco mi è davvero impossibile perché parliamo di ben più di 1000 testi / articoli su quei due temi.... solo quando ho raccolto le pubblicazioni riguardanti "tesoretti" dal V alla metà del VI secolo ho totalizzato quota 102 per me la classificazione per tematiche è davvero un tarlo...non so da dove cominciare.....1 punto
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ottime domande premessa: un quiz per essere tale deve avere una risposta univoca, e se avessi chiesto "a chi è attribuita questa moneta?" avrei aperto a molte questioni....chiedendo come la classifica il DOC "chiudo" alla risposta univoca.... La moneta di Eraclonas era 50 anni fa più rara di oggi ma in CNG le ho viste arrivare anche a 4000 USD.... che siano di Costante II è probabile, ma il ragionamento di Grierson è molto lungo e interessante, ed è un dato di fatto che Eraclio aveva uno stuolo di figli chiamati "Costantino", che Costanzo II si chiamava anche lui Costantino, e che Costantino IV pure ergo la difficoltà è importante, ma non volevo entrare nel dettaglio tecnico... ecco perché della domanda... 6 - il ritorno dei tempi felici, FEL TEMP REPARATIO è un augurio che lo stesso Grierson nel DOC paragona alla serie ANANEOS, perché di fatto lo spirito è il medesimo, a livello propagandistico.... "eccomi, ora ci sono io, e il rinnovamento riporterà la felicità e la prosperità di un tempo".... so posso dare altre spiegazioni, ne sono sempre felice1 punto
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Prima per favore lasciatemi dire che il vostro è un pezzo più interessante, ma... Anche se questa moneta sembra essere un vero e proprio bronzo Lincoln cento, la data sembra altamente sospetta—il "3" ha un aspetto molto strano (e sbagliato!). È questo un falso migliore rispetto alla maggior parte—vi notare che suo "fabricator" era attento a selezionare una Lincoln davvero ben impressionante di alterare. (La coniatura pressione utilizzata sui tondelli di acciaio—che doveva essere maggiore rispetto al solito—davvero ha fatto un ottimo lavoro sul bronzo accidentale. Mi dispiace veramente per darti brutte notizie, ma trovare alcune immagini di ordinarie centesimi 1943 e confrontare il "3". Penso che sarete in grado di vedere la differenza da soli. v. ----------------------------------------------------------- First please let me say that yours is a most interesting piece, but… Although this coin appears to be a genuine bronze Lincoln cent, its date looks highly suspect—the “3” has a very strange (and wrong!) appearance. This is a better fake than most—I note that its “fabricator” was careful to select a really well-struck Lincoln to alter. (The coining pressure used on the steel planchets—which needed to be greater than usual—really did a fine job on the accidental bronze. I’m truly sorry to give you bad news, but do find some images of ordinary 1943 cents and compare the “3.” I think you’ll be able to see the difference yourself. v.1 punto
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Grazie per il post di dedica nonostante la mia lunga assenza sul forum! Saluti, Marco B.1 punto
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Prima che questa moda dell'SLP prenda troppo piede chiariamo subito che è una sigla che non esiste, si dice SPL, che non è altro che l'abbreviazione di SPLendido/a. Per il resto, questo 100 lire probabilmente non è un FDC pieno, ma si tratta di una moneta non circolata o circolata pochissimo. La rigatura del contorno presenta ancora tracce di lustro che sono difficili da vedere in un "semplice" SPL. Per essere più precisi occorrerebbero foto migliori di quelle postate ma come sempre una visita da un buon perito è risolutiva in questi casi. Per il resto consiglio al buon @Dux (che poi ci vorrà ben spiegare perchè si è iscritto due volte cambiando nickname, cosa che mi pareva un tempo severamente vietata dal regolamento) di non esprimersi con determinate certezze granitiche che non possiedono nemmeno esperti che vedono e studiano monete da 50 anni. Visto soprattutto che siamo passati nel giro di pochi post da un BB o poco più del valore di 2,00 euro a un SLP meno (sic) del valore di 180-190 €. D'accordo che siamo in Italia e come recita una famosa barzelletta qui da noi "chi non sa, insegna", ma al di fuori delle barzellette quando non si ha sufficiente esperienza di un argomento è sempre preferibile leggere, informarsi ed imparare prima di voler insegnare agli altri determinate nozioni.1 punto
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Quando si sciolgono dei dubbi e qualcuno "impara" a leggere i manuali nella maniera corretta non è mai perdere tempo. Credici che tanti di noi, me compreso, abbiamo preso fischi per fiaschi. Basta non demordere e perseverare con lo studio. Vedrai che con il tempo toccherà a te dare agli altri le giuste spiegazioni. Buon studio.1 punto
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