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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/01/17 in tutte le aree

  1. epoca di FILIPPO II, che ne dite di questo Sant'Ambrogio,
    4 punti
  2. Cerco di vedere ora rispetto all'ottimo intervento di @417soniail momento storico più dalla parte dei valcuviani, gli svizzeri e i milanesi integrando quello che già si legge nell'articolo proposto da @alfred. Ci sono degli aspetti da considerare, il Ducato di Milano ormai in declino totale, gli abitanti della Valcuvia ma anche del lago Maggiore erano sottoposti a scorribande e saccheggi e cercavano protezione, e poi c'erano gli elvetici che potevano portare ordine e protezione. Gli elvetici certamente trattano ma anche agiscono in loco e in particolare agivano contro le rocche, i castelli, le fortificazioni spesso abbattendole o distruggendole. Gli elvetici ritenevano strategica la zona che portava fino a Varese e nel contempo verso i valichi di passaggio. Interessante è sapere che si valutò se abbattere una fortezza in Valcuvia, forse quella di Orino, che oggi è fortemente rimaneggiata ma visitabile ancora e che forse declinò nelle strutture proprio da quegli anni in avanti. Nel contempo gli elvetici usano la diplomazia mantenendo al Cotta la gestione anche per volere di Massimiliano Sforza, Duca di Milano. Nel 1515 gli elvetici furono sconfitti a Marignano dai francesi condotti da Francesco I ; terminava quindi il periodo elvetico, di breve durata, sul ducato di Milano, arrivavano i francesi ma presto anche loro passeranno i feudi agli spagnoli. Sotto l'immagine di quello che rimane ora della Rocca di Orino, visitabile anche oggi ma dopo una lunga passeggiata nei boschi valcuviani, escursione certamente da consigliare.
    4 punti
  3. Buona giornata State andando come un treno ..... però io faccio un passo indietro e torno alla questione degli svizzeri che vogliono Lugano e Locarno, visto che ho recuperato lo scritto al quale accennavo. E' necessario un prologo. La Lega di Cambrai è "sepolta" da Giulio II, lo stesso che l'aveva voluta per annichilire la Serenissima. Adesso fonda la Lega Santa in chiave antifrancese, perché comincia a temere che questi ultimi si facciano padroni dell'Italia; in questa nuova Lega vuole che ci siano i suoi "figli prediletti veneziani". Venezia vuole recuperare i territori che le sono stati sottratti e accetta; quindi la Lega Santa si compone dei seguenti collegati: Stato della Chiesa, Venezia, Spagna, Cantoni svizzeri, Inghilterra e poco dopo anche l'Impero asburgico. La situazione è estremamente dinamica e per alcuni versi improbabile. Papa Giulio vuole per se Parma, Piacenza, Ferrara; vuole che Verona sia data agli Asburgo e magari anche Brescia, vuole che Milano sia ridata agli Sforza grazie agli svizzeri che sono al soldo di Venezia, vuole che Cremona e la Ghiaradadda siano date a Milano e che Firenze torni ai Medici .... insomma è lui che "tiene banco" e vuole servirsi dei collegati per i suoi disegni, lui vuole, vuole, vuole .... Ovvio che così non può essere .... Venezia per prima, constatato che dietro le lusinghe e le parole non c'è molto, comincia a defilarsi e ad aprire un canale diplomatico con i francesi, grazie ad Andrea Gritti (futuro Doge), che si trova in Francia prigioniero del Re (per modo di dire.... giacché fa quel che vuole), che promettono alla Serenissima di fargli riavere i propri territori. Anche gli svizzeri hanno da ridire ... Va bene liberare Milano, e lo fanno insediando Massimiliano, figlio di Ludovico il Moro, ma vanno rispettati i patti, che riguardavano un grosso esborso di danaro e la proprietà di Lugano e Locarno, siti vicini ai loro Cantoni. L'ho fatta un po' breve, ma ecco cosa scrive Marin Sanudo al riguardo (volume XV): MDXII SETTEMBRE Di Zuan Jacomo Caroldo secretario nostro, date a Vegevene (Vigevano), a di 29. Dil zonzer lì, e coloquii auti col cardinal (Matteo Schiner cardinale sedunense "svizzero di Sion") et datoli le lettere di cambio di denari etc. Il qual cardinal voria far intelligentia con la Signoria nostra e il stato di Milan, perché l'Imperator ed il Re di Spagna vol meter il ducha Carlo nel stato di Milan. Item, rasonando de recuperar il stato nostro, disse il cardinal ben la Signoria vol Cremona per uno breve dil Papa: ridendo e dicendo l'è pur dil stato di Milan. Item, coloquii auti di la dieta fata da sguizari a Bada (Baden), qual dimandano queste cosse al stato di Milan: ducati 150 mila a San Martin (il giorno di), et ducati 40 mila a San Michiel (il giorno di), et voleno Lugan, Lucarno e Domodossola per loro cantoni et che che il stato di Milan si obbliga dargli in loro aiuto compagnie 2, cadauna homeni d'arme 500, e sguizari se offerisse venir aiutar il stato di Milan compagnie 2, essendo pagati li sguizari a ducati 4 1/2 al mese per homo, e li prometeno dar al stato di Milan Aste (Asti) col territorio... Da qui si deduce che c'era una trattativa bella e buona tra La Lega Santa e gli svizzeri per far si che Milano venisse liberata dai francesi da parte degli svizzeri e che gli stessi avrebbero dovuto insediare uno Sforza. Nessun atto di forza, quindi, ma patti. Si legge anche: Item sguizari voleno uno capitolo da' milanesi che non venendo Maximilian Sforza a Milan in certo termine, loro sguizari possi elezer uno ducha di Milan cui loro piacerà, pur che sia di caxa Sforzesca. saluti luciano
    3 punti
  4. Prendendo lo spunto dall'interessante libro di Mario Limido "Milano raccontata dalle sue monete e medaglie", volevo dimostrare che Milano nelle sue monete non è mai stata maschilista, infatti due donne in epoche diverse, sono state rappresentate su coniazioni della zecca di Milano La prima fu Solanina moglie dell’imperatore Gallieno che sposò nel 241 d.C: era nata tra il tra il 222 e il 225 d.C. e condivise con Gallieno il periodo da 253 a 268 , lei stessa nel 254 fu proclamata Augusta, ereditando la dignità elo status della suocera Egnatia Mariniana moglie del co-Imperatore Publius Licinius Valerianus, ebbe tre figli Valentiniano, Saloninus e Marinianus. Salonina oltre che moglie e madre, ebbe anche un ruolo politico, fu fin dagli inizi e lungo tutta l’esperienza imperiale del marito al suo fianco e quando nel 268 alle porte di Milano Gallieno fu ucciso, di lei non si seppe più nulla, molto probabilmente morì con l’ultimo figlio Marinianus che aveva solo tre anni. Essa fu rappresentata su ben 19 monete coniate a Milano antoninianus (RIC V, 58 della zecca di Mediolanum (261-8) con legenda «AVGVSTA IN PACE» sul rovescio
    2 punti
  5. Giovanni Sforza (1489-1500 e 1503-1510) per la zecca di Pesaro - Quattrino D/+ trifoglio IOANNES SFORTIA triangolo P trifoglio / Leone rampante R/ PI || SAV || R/ Corona di foglie di lauro Cavicchi 106 - CNI 123 Ho girato le tue foto.
    2 punti
  6. Rosa canina:specie di rosa spontanea più comune in italia, la si trova di frequente nelle siepi e ai margini dei boschi.Deve il nome canina a Plinio il Vecchio, il quale affermava che un soldato romano fu guarito dalla rabbia con un decotto di sue radici.Ha 5 petali di colore ,di solito, rosa pallido ed è poco profumata. Cresce nelle boscaglie di faggio,abete,pino e querce, nelle siepi, fino ad una quota di 1900 mt. Preferisce suoli abbastanza profondi, limosi e moderatamente aridi. La rosa canina può essere usata con successo per creare siepi interpoderali o difensive e impenetrabili, per le numerose spine robuste che possiede lungo tutti rami. Informazioni tratte da Wikipedia. La rosa è un simbolo veramente complesso, poiché racchiude in sé – più d’ogni altro fiore – significati tra loro totalmente contrastanti. È, infatti, ambivalente, potendo contemporaneamente significare perfezione celeste e passione terrena, tempo ed eternità, vita e morte, fecondità e verginità.Secondo la superstizione popolare, molto diffusa soprattutto nel Medioevo, e che ha avuto una notevole influenza in molte leggende tipiche anche del nostro folclore, era il fiore che le streghe preferivano, in quanto ritenuto particolarmente idoneo a provocare il male, forse a causa della presenza sul suo stelo di molte spine; ma nel frattempo, era pure il fiore prediletto dalle fate, che se ne servivano spesso per recare felicità e benessere alle persone buone. In questa circostanza, così come in molte altre, la rosa sa concentrare significati in netto contrasto tra di loro, come odio ed amore, quasi che entrambi discendessero da un unico ceppo, o fossero due facce di una sola medaglia; a pensarci bene, non è poi tanto illogico, essendo entrambi dei sentimenti, delle passioni e queste, come sappiamo, non conoscono vie di mezzo. Nella vita umana, tanto per citare un esempio concreto, se un rapporto tra due persone termina in modo traumatico, non di rado all’amore e alla stima subentra in ambo le parti il disprezzo, l’odio, il rinfacciarsi reciproco di colpe e di difetti; e questi sono tanto più intensi e radicati quanto più forte era il legame affettivo che si è interrotto. La rosa è pertanto anche il simbolo del divenire e, per traslato, indica il perpetuarsi della vita umana da quella terrena verso un’altra dimensione a noi per il momento ignota, che i credenti chiamano aldilà e che trova il suo culmine, il suo compimento totale nella resurrezione. Papa Adriano VI fece scolpire sui confessionali una rosa a cinque petali, simbolo del sacro vincolo della segretezza che ogni sacerdote deve mantenere nei riguardi dei penitenti che si rivolgono a lui nella confessione, e la locuzione latina “sub rosa” aveva appunto il significato di una cosa rivelata in assoluta segretezza e confidenza. Nell’iconografia cristiana, questo fiore, per la sua bellezza e fragranza, viene adoperato per indicare il Paradiso.La rosa rossa è il simbolo della carità che, se spinta fino ai limiti estremi, può anche portare al martirio. Non a caso, infatti, una leggenda d’ispirazione cristiana vuole che il suo colore rosso sia stato generato dal sangue di Cristo sulla Croce. Viene anche usata per ricordare il Sacro Graal, ossia la coppa che, secondo la tradizione, fu adoperata da Gesù Cristo durante l’Ultima Cena.La Chiesa stessa è talvolta indicata nella Bibbia come Rosa di Sharon: le sue spine sono i peccati di cui essa si è macchiata nei secoli.La rosa d'oro è anche un simbolo del pontefice romano e quindi, per traslato, anche di Cristo, di Cui egli è il Vicario in terra. Papa Urbano II, nel 1096, benedisse per la prima volta una Rosa d’Oro in occasione di una cerimonia, che si svolgeva fino a non molto tempo fa nella quarta domenica di Quaresima (detta per l’appunto Domenica delle Rose o Domenica Laetare), considerata una sosta di giubilo nel cammino della penitenza che conduce il popolo cristiano alla celebrazione della Pasqua. Il Papa benediceva un fiore finto fatto di materiale aureo e detto appunto Rosa d’Oro, per farne dono ora ad alcune autorità civili (come il Prefetto di Roma), ora a qualche principe cattolico in segno di predilezione. Come fecero Urbano V che la assegnò nel 1367 alla regina di Sicilia Giovanna, e Pio IX, che nel 1867 la donò alla regina di Spagna Isabella II. Nel mondo islamico rappresenta il sangue di Maometto, il suo profeta Presso i Greci la divinità Aurora è spesso chiamata ,fra gli altri ,da Mimnermo, poeta lirico dell’antica Grecia, vissuto tra il VII ed il VI secolo a.C. ed Omero - “La dea dalle dita di rosa” (rododaktulos), proprio perché associata al sorgere del sole. Saffo, invece, dà questo attributo alla luna. Limitandoci per questione di spazio e di tempo al solo campo della lirica, notiamo frequenti riferimenti alla rosa da parte di poeti e di lirici appartenenti a varie epoche e di stili letterari diversi: dai bellicosi Omero, Mimnermo ed Alceo ai più idilliaci Ibico, Teocrito ed Asclepiade, poeta esaltatore dell’amore. Secondo Anacreonte le rose sono profumo per gli dei e gioia per gli uomini. Nell'antica Roma era consuetudine gettare petali di rose al passaggio dell’imperatore ed era fatta di rose la corona che egli portava sul suo capo. Il poeta latino Decimo Magno Ausonio associa alla rosa la fugacità della vita; in un suo idillio egli recita: “Uno sola giornata comprende la vita della rosa; essa in un solo attimo congiunge la giovinezza e la vecchiaia”, riprendendo il motivo del carpe diem oraziano ed anticipando temi che troveranno ampio spazio nel Rinascimento. Si riteneva che la rosa fosse dotata di poteri magici e che fosse alla base di ogni processo di rigenerazione che riguardava l’essere umano. L’unione tra la rosa e la croce – oltre ad essere alla base della figura del rosone – è il simbolo dei Rosacroce, setta di impronta evangelica che nacque in Germania nel XVII secolo, per diffondersi successivamente in Francia. Il loro nome deriva da un adepto della setta, il cavaliere tedesco Kristian Rosenkreuz, vissuto nel secolo XV, la cui tomba venne scoperta in Marocco. I “Rosacrociani”, che si vantavano di predire l’avvenire e di poter guarire malati incurabili, avevano per simbolo una rosa a cinque petali posta al centro di una croce. Info tratte da"La rosa nei miti, nelle religioni, nelle leggende e nei simboli"di Corrado Colafigli, Maurizio Saudelli, ‘Spigolando tra le Rose’, LASER Edizioni, 1999, Milano E'un segno distintivo dello zecchiere Ho fornito molti spunti per vedere se la rosa su questa moneta abbia una valenza recondita e perchè in quella posizione Salutoni odjob
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  7. Ma la funzione strategica e comunicativa di paesi come Cabiaglio e altri attigui erti su colli la svolgevano in età longobarda, come difesa e comunicazione dall'alto formando una rete di avvistamento comune. Così Don Mario su questo periodo : " Ai tempi dei Longobardi la zona prealpina e in particolare, nella nostra regione, la Valcuvia, il Comasco, la Brianza, costituivano la zona di confine del dominio dei Longobardi che insisteva sui centri fortificati di Castelseprio, Como, Monza. Agli avamposti di questa zona si stendeva un sistema difensivo formato da torri, da rocche, da castelli che i nuovi padroni della Lombardia avevano innalzato o resi efficienti per vigilare sulle strade da cui poteva irrompere il nemico. Dal Ticino all'Adda, dal Verbano al Ceresio e al Lario, e prima dei Longobardi e dopo di essi, molti erano i castelli che facevan guardia alle porte della Lombardia : torri, rocche, castelli che si seguivano a vista d'occhio, con manipoli di armati pronti a dare l'allarme se già dalle Alpi scendesse il nemico invasore. Di questo sistema difensivo faceva parte anche Cabiaglio il cui castello era collegato a vista con la Rocca di Orino a ponente e col Castello di Masciago a levante ; i resti della Rocca di Orino si vedono ancora, sui ruderi di Masciago è stata edificata la chiesa. " Aggiungo che il presunto Castello probabilmente si ergeva in località Fontanin di pret, da lì si vede la rocca di Orino e il Campanile di Masciago. C'è poi una altura chiamata il Martinello su un cocuzzolo con una casa padronale oggi da cui si ha una vista a 180 gradi che spazia al Lago Maggiore, alla bassa Valcuvia fin oltre la Svizzera e le sue montagne, da lì si controlla tutta la zona dall'altra parte.
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  8. @dabbene@anto R@Legio II Italica Cari amici, ben contento di "ospitare" in Araldica il ramo stemmato di questa discussione, diventata col tempo davvero interessante. Apritelo pure quando volete. Magari postando lo stemma visconteo del 1521 di cui parlate più sopra. Circa lo stemma Cotta, si tratta della tipica arma "parlante", ossia dotata di una figura che immediatamente allude al cognome (una cotta d'arme). La variante in b-n del loro stemma postata a pagina precedente, con l'aquila accompagnata dall'acronimo SPQR, è interessante: sembra un goffo tentativo di giustificare la presunta origine romana della famiglia. Da dove è stata tratta, esattamente? Se volete, anche sui Cotta possiamo aprire una discussione in Araldica...
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  9. Caro @Legio II Italica, ora ti spiego un po' meglio questa discussione storica e dell'identità... La traccia che ora sto scrivendo alla voce Cabiaglio su Google è subito in evidenza, tu pensa a quante persone delle zone lo leggeranno e qualcuna è anche qui... Lo faccio anche perché da ragazzo frequentavo la Parrocchia, don Mario come spesso capita, era appassionato di storia e archeologia, io lo tampinavo, gli chiedevo e lui raccontava la storia e poi la scrisse. Mi feci dare il manoscritto prezioso che conservo come una reliquia, tra l'altro non risulta neanche più presente da quel che so in Archivio e quindi mi sento in dovere e obbligo di trasmettere alcuni passi di storia scritti da lui per le future generazioni e in fondo anche per la sua memoria. Don Mario era un grande uomo, colto...io ricordo l'identità tramite lui, sono un tramite tra il passato che lui ha studiato e il futuro, spero sia chiaro ora l'intento...che però formalmente passando anche in età moderna potrei passare anche nella mia sezione per me è uguale...lascio giustamente a te ...
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  10. Leggo ( e guardo con invidia le belle monete ) da ignorante ma con molto piacere i contributi di tutti, complimenti ! Allego il mio testone milanese cedutomi da un caro amico.
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  11. Aggiungo allora anche un mio denaro scodellato collez. personale. FEDERICO II (1218-1250) N°.26 MURARI –DENARO IMPERIALE SCOD. (CNI 12-15) Peso gr.0,90 a 1,00 D/+FREDERICVS scritto circolarmente, nel campo IPRT con al centro globetto R/+MED IOLA NVM, nel campo in cinque righe con trifoglio in alto e in basso
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  12. Buon pomeriggio a tutti. Condivido con voi questo ultimo arrivato. E' la mia prima per il tipo 2 grana 1810; una moneta con tante varianti nelle legende e tanti difetti di conio...mi sta venendo la voglia di buttarmi nell'avventura e mettere in fila tutti i bronzi,varianti comprese, del 1810 per Gioacchino...(so che è quasi impossibile)....mentre quelle del 13 le collezionerò dopo aver vinto la lotteria (altra cosa quasi impossibile)!!!! In realtà è qualche tempo che offro in aste e sulla baia per tondelli da 2 e 3 grana con una conservazione/prezzo che mi garba ma per una cosa o per un'altra li ho sempre mancati, di poco ma mancati...questa invece è entrata in collezione! Sarà lunga come ricerca (a spanne sono un 30 varianti circa) non sarà facile trovarle , trovarle di buona qualità e a prezzi giusti ma ho tempo e con calma e portafogli permettendo ci provo....adoro i tondelli in rame e già adoro questi tondelli in rame... quindi non offrite quando li vedete in giro Torniamo a questa...lei è quella con al dritto "DELLE DUE SICI."e con i puntini anziché le stelline sulla legenda del D e del R. come vi sembrano dritto e rovescio? Poi vi do il mio parere...su questo primo mattoncino... grazie per i contributi al post e per le offerte che non farete su questi tondelli quando appariranno in asta o in vendita... e scusate le foto ma di meglio non mi è venuto.
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  13. Salve, segnalo : http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=14130
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  15. Ciao, a tutti ho per le mani questa SIGNORA moneta da 5 lire 1870, avendola in mano direi che è autentica ma ci sono alcuni parametri che non mi convincono particolarmente come l'usura dentro l'orecchio del re ed il peso che di 25.07 grammi. Se fosse autentica mi pare in alta conservazione, io bordo sembra abbia dei colpetti ma guardandoci meglio questi sono in corrispondenza dei fert o delle rosette.. vi allego un po di foto e vi chiedo se potete darmi un vostro parere, anche in merito al possibile prezzo di acquisto.... Grazie a tutti e ciao
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  16. Cari Lamonetiani, porto alla Vostra attenzione queste due monete, la prima (il 5 Lire) presa ad un asta molti anni fa cui un'anima inquieta mi impedì (con offerta migliore) di prendere anche la compagna (il 10 Lire). Qualche tempo fa, dopo ventisette anni ho potuto ristabilire la coppia (cosa non facile perché in genere vengono proposte già assieme). Ora vengo - tanto per cambiare - per chiederVi una valutazione sulla conservazione. Ringrazio fin d'ora, tutti coloro che vorranno intervenire per esprimere un parere.
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  17. Ciao Pietro, il mio 10 Tornesi SICILIAR.. Pesa esattamente 27,93 grammi.
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  18. I mie genitori avevano un piccolo esercizio commerciale , e da piccolo oltre a rovistare tra le monete in cerca di qualche pezzo interessante ( soprattutto qualche monetina estera ) misi da parte qualche banconota ( avevo notato che ormai se ne trovavano poche di questo tipo , e misi da parte le ultime 2 o 3 che erano rimaste in cassa ), ora andandole a rivedere ho notato questa .. so che che così conciata vale poco ma per mè e un ricordo della mia giovinezza ...
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  20. Eh...Nikita una volta era cosi. Adesso il valore delle banconote in cattive condizioni è davvero crollato. A proposito di 500 lire del 75... guarda che cosa è stato appena venduto sulla baia a meno di 10 euro... http://m.ebay.it/itm/500-Lire-Aretusa-W-05-Serie-Sotitutiva-RARA-4-Decreto-23-04-1975-/391813889471
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  21. porto un parere e una vicenda personale a supporto. personalmente sono un amante del cartaceo, ma i tempi progrediscono, e il cartaceo non sempre riesce a rispondere alle esigenze del mondo in evoluzione, così accade che ottimi articoli, con ottimi contenuti, siano pubblicati solo online... il mio esempio è emblematico quando decisi di lavorare sul "Sirmium Group", pensai... " se ne faccio un libro, in Italia lo compreranno in 15" ... ed è così, spesso le "nicchie" finiscono per massacrare il povero editore che investe per un mercato minimo... decisi allora di fare un lavoro interamente libero su academia. da gennaio 2016 ad oggi ho avuto circa 400 contatti su quel "paper", i quali mi hanno portato a collaborare con il museo nazionale di Budapest e con l'università di Varsavia. è un testo stampato NO è un testo scritto con cura .... probabilmente si, visti i risultati... merita una citazione... a mio avviso SI ho fatto l'esempio su di me perché mi era molto facile, ancora oggi ne sono stupito, MA questo vale per un'infinità di testi, quindi per come la vedo io, SI vanno inseriti, e SI nel medesimo elenco ma con una specifica dicitura.... è un punto di vista, ma accetto le Vs critiche
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  22. Testone d’argento pesante con Bona di Savoia, reggente di Milano dal 1476 al 1480
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  23. Altra donna fu Bona di Savoia nata ad Avigliana nel circondario di Torino nel 1449, 11ma figlia di Ludovico di Savoia e di Anna Lusignano di Cipro Bona rimasta orfana della madre nel 1462 , crebbe alla corte di Luigi XI di Francia poiché la sorella Carlotta di Savoia aveva sposato nel 1451 l’allora delfino di Francia Luigi . Negli anni '60, il Duca di Milano Francesco Sforza propose a re Luigi il matrimonio del primogenito Galeazzo Maria con Bona, e dopo lunghe trattative i Savoia, anche per le pressioni francesi, acconsentirono al matrimonio che avvenne per procura ad Amboise nel 1468 Nei primi otto anni di matrimonio, Bona non si intromise mai negli affari di stato dedicandosi solo ai figli, ma con l’assassinio di Galeazzo Maria, nel dicembre del 1476, dimostrò un gran carattere nel proteggere i figli e divenuta reggente nel 1477 del primogenito Gian Galeazzo Maria, con l’aiuto di Cicco Simonetta riuscì a governare fino al 1480, quando il cognato Ludovico Sforza, detto Il Moro, volle portare il giovane Gian Galeazzo presso di se, nel Castello Sforzesco. Gian Galeazzo Maria, che aveva solo 11 anni, sotto la pressione dello zio, firmò una carta che nominava tutore Ludovico il Moro a discapito della madre che fu costretta ad andare quasi prigioniera nel Castello di Abbiategrasso, da dove uscì solo in occasione del matrimonio della figlia Bianca Maria con l’imperatore Massimigliano I d’Asburgo avvenuto nel 1494 nello stesso anno fu poi assassinato Gian Galeazzo e Ludovico riuscì a farsi eleggere Duca di Milano. Nel frattempo grazie all’aiuto di Carlo VIII si Trasferì in Francia presso la corte francese ad Amboise e successivamente grazie al nipote Filiberto di Savoia le fu concesso un piccolo feudo a Fossano ove visse fino al 1503, ormai dimenticata da tutti. dipinto di Bernardino Luini – Museo d’Arte Antica Castello Sforzesco di Milano
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  24. Forse le metteranno in quadri e le appenderanno orgogliosi alle pareti in casa, tra banconote a 0€ quadri e chiodi che salasso quante pizze e birra potevano gustarsi ma.......
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  25. Complimenti. Una cosa molto rara. 2 Kreutzer - miniera mark. Miniera di rame in Predoi.
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  26. Una domanda forse banale: perché pensavi che le 100 lire del 96 -97 potessero avere un valore? È solo per capire.
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  27. Certo che tutti gli anni a te la stessa storia, pare che te lo fanno a posta. Se vuoi le prossime volte te le prendo direttamente io, quando ci vado per me, e te le spedisco io al tuo amico.
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  28. Ricordavo uno studio dettagliato sui coni e stima prodotti degli aurei e del doppio sesterzio di Traiano Decio, e la serie "divus" ....forse possono essere utili questi link : http://www.qblay.com/DeciusDS/Espanyol/index.html http://www.qblay.com/DeciusAureus/Espanyol/index.html http://qblay.com/DiviSeries/Espanyol/estimacion cunyos.html darei un'occhiata anche ai vari link annessi negli articoli. Ne ricordo uno ancora più completo dello stesso autore su Traiano Decio, ma al momento non ritrovo il link, comunque l'autore se contattato dovrebbe essere molto disponibile a dare spiegazioni e dettagli sui differenti metodi usati... Uno studio abbastanza ben fatto sui coni e produzione della zecca di Ilici lo si può trovare in Pdf qui: https://rua.ua.es/dspace/bitstream/10045/4449/1/Lucentum_06_11.pdf Un carissimo saluto a Tutti !
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  29. Bella moneta, secondo me un autentico è piacevolissimo bb/spl, chiamarlo "affare" direi che è una parola grossa, ma indubbiamente, vista la piacevolezza del pezzo, hai comprato bene. Complimenti per il gusto, bravo! fab
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  30. in questo caso il peso é 2,46 quindi abbastanza in linea. E' però da considerare quasi come un tondello di emergenza, forse dovuto alla grande scarsità di circolante.
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  31. Rimanendo al periodo romano la strada più antica della regione partiva da Milano andava a Sibrium ( Castelseprio ), attraversava la Valganna e giungeva a Ponte Tresa e poi a Bellinzona, questo era il tracciato storico. Il tracciato Castelseprio - Ponte Tresa , in alcuni punti esiste ancora, è chiamata la strada romana e univa la Lombardia occidentale con la valle del Reno . Non si può escludere che comunque che la valle di Cabiaglio fosse stata abitata anche prima nella civiltà di Golasecca e dalle invasioni celtiche che sicuramente ci furono in quelle zone. E Cabiaglio essendo in collina, su un cocuzzolo offriva a tutti la possibilità di rifugiarsi, di un luogo sicuro mantenendosi con la caccia, la pastorizia, Cabiaglio era un posto appartato e relativamente sicuro da predoni e bande armate. Ma dove il territorio fu strategico per me fu ai tempi dei Longobardi...
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  32. 1 punto
  33. SLG. ARTHUR BALLY - HERZOG, TEIL II KAISERZEIT MARCUS AURELIUS, 161-180. No.: 160 Schätzpreis/Estimate: EUR 750.- Sesterz, 176-177. Gep. Büste mit L. und Spitzbart n. r. Rv. IMP. VIII. COS. III. P. P / DE GERMANIS / S-C Ein Haufen germanischer Waffen. 28,28 g. BMC 657, 1596var. (dort ohne Panzer). RIC 306, 1184var. (dort ohne Panzer). C. 163var. Breiter, leicht aufgeplatzter Schrötling. Dunkelgrüne, leicht geglättete Patina. Gutes sehr schön Erworben am 17.10.1907 von "P" für CHF 45.-.
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  34. Mi accodo ai complimenti, la moneta non presenta difetti di conio rilevanti, noto la frequente debolezza centrale al rovescio ma in assenza delle brutte mancanze di metallo tipiche del 2 grana. Buona conservazione per la tipologia, per me siamo sul buon BB/qBB. Adesso però và presa quella con le stellette
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  35. Buonasera,al convegno di Castellammare della scorsa settimana,un noto commerciante napoletano teneva esposto un 2Grana in conservazione SPL , mi ha chiesto un prezzo eccessivo rispetto alle mie possibilità. Caro Asclepia se si ridimensiona sono pronto a comprarlo, non voglio esserema è un pezzo che prima o poi metterò in collezione
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  36. Moneta che raramente si vede in giro. Le condizioni mi sembrano ottime.
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  37. Complimenti vivissimi, uno stato conservativo più che buono e una patina veramente bella!!!
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  38. Sono molto indeciso sul grado di rarità della Piastra 1790 C - C, fino a qualche mesetto fa credevo che si potesse elevare al grado R, ma ultimamente ne vedo qualcuna di troppo. La R - C è un discorso a parte...è riportata NC, ma credo che minimo sia R, forse anche R2 Quello che scrivo, non è dettato solo da quello che vedo o meno, ma correlato anche a qualche documento che ho letto e riporterò; entrambe sono Piastre fabbricate (la seconda in specie) da alcuni accadimenti del periodo in questione verificatesi a seguito della morte del Coppola.
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  39. Si il colore fedele è quello della prima...nelle altre ho giocato con il contrasto per far risaltare i particolari...grazie degli auguri e della non concorrenza Anche secondo me è un buon compromesso...soprattutto il ritratto di Gioacchino, con il suo bel parruccone, è davvero espressivo per usare le parole de @ilnumismatico e la legenda di dritto e rovescio e ancora ben leggibile e in rilievo...il rovescio è un po' meno bello ma si difende dai... Per le varianti nella monetazione di Gioacchino esiste un testo o qualche articolo che mi consigliate? Comunque la prossima che mi piacerebbe pigliare sarebbe proprio quella con tutte stellette sia al dritto che rovescio... Grazie @Rocco68 per l'apprezzamento pure a me piace molto anche per la patina, sembra che sia da un bel po' che non viene pulita...poi ho visto che nella discussione "le più belle" hai postato dei pezzi da 2 grana niente male.... superiori a dir poco... Ciao @min_ver diciamo che non c'è giorno in cui non penso alla numismatica... e poi questo forum crea dipendenza... Ora vediamo se altri mi danno il loro parere...forza @Martin_Zilli @francesco77 @dux-sab @monetiere @Filippo Pellizzaro @odjob @Principe di Linguaglossa @Sirlad per citare quelli che sul ultimo post (mezzo sebeto) mi hanno dato il loro parere... rompo le scatole a tutti...l'entusiasmo fa anche questo...
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  40. Probabilmente qui la stella o quello che ne rimaneva è stata asportata nell'operazione di lisciatura dei campi. Il dritto l'hanno un po' risparmiato ma il rovescio purtroppo è finito per essere seviziato dalle mani di qualche restauratore della domenica.
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  41. Il denaro imperiale piano e' una delle mie favorite con quel bel MEDIOLANVM, moneta che mi ricorda studi di qualche anno fa, complimenti Roberto ?, indubbiamente stiamo vedendo Monete fantastiche e simboliche, ma ce ne sono ancora....
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  42. FEDERICO II MURARI 27 – DENARO IMPERIALE PIANO VARIANTE 1 CON TRIFOGLIO – CNI 1-15 D/+FREDERICVS scritto circolarmente, nel campo IPRT con al centro globetto R/+ME DIOLA NVM, nel campo in cinque righe con trifoglio in alto e in basso
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  43. Caro @El Chupacabra , molto belle anche queste, complimenti Il 5 lire è bellissimo! Concordo, FDC secco! Il 10 lire, ha dei rilievi bellissimi, però, quei colpetti da contatto sui rilievi, specialmente al D/ e quel colpetto al bordo (almeno così sembra dalla foto) a ore 11,30 del R/ lo portano ad una conservazione inferiore. Penso anch'io qFDC Cordiali saluti
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  44. Si anche per me il 5 lire è un fdc, mentre il 10 lire direi qfdc, qualche segnetto in più e minore lustro rispetto al 5. Saluti
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  45. Il testone con Bona di Savoia è una moneta rarissima e carissima, è un simbolo sicuramente, finisce in copertina del MIR MILANO, è una delle poche rappresentazioni di donna nella monetazione milanese, testimonia la vedovanza col velo e ha al rovescio la fantastica figura della fenice, uccello dell'Arabia che rappresenterebbe l'immortalità in quanto rinasce dalle proprie ceneri. NAC 85
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  46. Non ho visto uno ancora, ma almeno alcuni del 2017 Philly centes— tra cui monete colpito per circolazione—visualizzerà il marchio di zecca di Philadelphia P per la prima volta su un pezzo di 1-cent americano. Non mi sorprende che non ho visto uno qui nel Midwest. Infatti, I'll scommessa alcune delle persone sul Forum—che solitamente entrare negli Stati Uniti via costa orientale—vedrà una Lincoln 2017P prima di me! v. ------------------------------------------------------------ I have not seen one yet, but at least some of the 2017 Philly cents—including coins struck for circulation—will display Philadelphia’s P mintmark for the first time ever on an American 1-cent piece. It doesn’t surprise me that I haven’t seen one out here in the Midwest. In fact, I’ll bet some of the folks on the Forum—who usually enter the U.S. via the East Coast—will see a 2017P Lincoln before I do! v.
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  47. Perdonami se intervengo, personalmente scoraggio sempre l'utilizzo di quei materiali che tu definisci "agenti adatti alla luccicazione dei metalli" . Scrivo questo esclusivamente per evitare che qualche utente inesperto usi ovatte o creme lucidanti solo perché l'occhio si sente appagato dai luccichii, fatto salvo in tal modo rovinare irrimediabilmente le monete diminuendone ampiamente anche il valore commerciale.
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  48. Si tratta di un dollaro di commercio britannico.... In questo link se ne parla: /24carat.co.uk/frame.php?url=britishtradedollar.html
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  49. sempre senza un saluto , un per favore, un grazie....
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