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  1. Tinia Numismatica

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/29/17 in tutte le aree

  1. Mah, andando avanti in questa discussione ho avuto veramente una sensazione straniante. @simo88: hai per le mani un cimelio, un pezzo che la maggior parte dei collezionisti può solo sognare. Le reazioni che hai ricevuto si sintetizzano un questa frase che mi permetto di scrivere come credo diversi utenti l'abbiano pensata: "Ma come?! Questo ragazzetto ha il coraggio e la fortuna di spendere 3.600 euro per un medaglione di Commodo splendido come pochi, e poi non conosce neanche la vita dell'Imperatore? E magari vorrebbe pure devastare il pezzo con interventi di vario tipo?". Ecco, credo, senza volerti minimamente offendere, che molti abbiano avuto una sensazione simile. Alle monete, e in special modo ai pezzi eccezionali come il tuo, si deve rispetto. Sono testimonianze eccezionali del passato. Conoscerle e curarle diventa un dovere, specie di fronte alla bellezza e al costo di oggetti come il tuo medaglione, e te lo dice un utente che - per scelta - non le colleziona. Rispetta quel che compri e i soldi che spendi leggendo e studiando, è l'unico modo che hai per "renderti degno" di acquisti come il tuo medaglione.
    10 punti
  2. la discussione sta prendendo una piega strana... ora: 1 - Simo, la moneta è tua, ma se a degli appassionati di numismatica prospetti cose come il ritocco di un medaglione di Commodo di per sé fantastico e acquistato in un negozio titolato, è probabile che ti becchi "una pioggia di insulti" 2 - stiamo andando a tentoni rispetto all'obiettivo del post, passiamo dalla condivisione dell'acquisto, alle catacombe, al ritocco, alla legislazione... non so, cos'altro 3 - qualcuno si chiede come mai un acquisto così importante se "non sai" e se vorresti anche ritoccarla.... insomma... non stupirti se qualcuno si chiede "ma dove vorrà andare a parare"? questa a mio avviso rischia di diventare una "discussione" di quelle pericolose.... personalmente l'abbandono perché non ha più nulla da dare ... ma resta un parere personale.... Questo non è il tipo di discussione che apprezzo... perché dopo la prima e ottima fase si trasforma in un post di "nientologia" ..... fiano a quando si parla di monete, storia etc, sono dei vostri, a questo livello non più ciao
    10 punti
  3. Il medaglione lo hai comprato ma "non e' tuo" tu hai comperato una responsabilita' cui dovrai ottemperare finche' sara' in tuo possesso,la responsabilita ' di custodirlo e preservarlo nelle condizioni in cui l'hai trovato al momento dell'acquisto. Ricordati che quando io e te non ci saremo piu' lui sara' ancora qui per il piacere di studiosi e appassionati ,non e' nel nostro diritto modificarlo in alcun modo. Con simpatia. Adelchi.
    9 punti
  4. La numismatica non è una scienza statica ma in continuo aggiornamento ed è normale che opere più recenti abbiano reso "superata" una catalogazione di alcuni anni precedenti, come in questo caso. E' nella natura stessa dell'argomento trattato, non vedo quindi perché rimanere delusi se un'opera di alcuni anni fa non riporta quanto emerso successivamente Come già indicato più di una volta nelle prefazioni dei singoli tomi, il MIR non vuole essere un'opera scientifica e non prende in esame tutte le varianti, ma mira ad essere una valida alternativa al CNI rispetto al quale ha sicuramente molti vantaggi: formato più agevole, contenuti più moderni, praticità delle foto intercalate col testo e riferimenti di natura commerciale come rarità e valutazioni, il tutto ad un prezzo che è circa la metà. Sono queste caratteristiche ad averne decretato il successo. Se dovessimo "spendere" mezza pagina solo per analizzare le varianti del bolognino piccolo posto da giuliva il tomo raddoppierebbe almeno il numero di pagine, con conseguenti ripercussioni sui costi di copertina. E queste varianti sono sicuramente interessanti per chi colleziona Bologna in modo sistematico ma molto meno interessanti per una gran fetta di potenziali fruitori dell'opera. A questi ultimi il MIR va bene così com'è mentre i primi, ovviamente, avranno in biblioteca anche altre opere ben più specifiche sulla zecca di proprio interesse come il Chimienti, uscito alcuni anni dopo il MIR dell'Emilia. Ovviamente ci rapporteremo a tali opere, quando sarà il momento di effettuare una ristampa, aggiornata, dei MIR.
    6 punti
  5. @simo88 Hai il Colosseo nella tua foto. Ti sei mai chiesto perché lo lascino così "mezzo diroccato" anziché ricostruirlo come si deve?
    6 punti
  6. E' noto che in prossimità del Natale, ogni anno, il Doge era tenuto, per antica consuetudine, a regalare ad ogni nobile componente il Maggior Consiglio, due "osèle salvàdeghe dai pié rossi", cioè due germani reali provenienti dalle valli di Marano. Venute in scarsità, si decise di sopprimere la caccia a questi uccelli e di sostituire il tradizionale dono con una moneta appositamente creata, che venne chiamata "Osella". Il 28 giugno 1521 il Maggior Consiglio deliberò che: ... in luogo degli uccelli che cadaun gentilomo nostro aver suole dal Principe, per l'avvenire aver debba una mone­ta della forma che parerà alla Signoria nostra che sia di valuta di un quarto di ducato e li Camerlenghi del comune sieno obbligati delli danari deputati al Principe di dare agli Ofiziali nostri delle ragioni vecchie quella somma fissata per detta regalia da essere distribui­ta alli nobili nostri nel tempo, modo e forma come osservare solevasi nella dispensazione degli uccelli". Questa è la storia e sappiamo anche che la decisione non fu ben accolta da tutti i nobili, ma anche i più restii, alla fine, ci si abituarono; grazie alle oselle, oggi, noi possiamo ammirare dei piccoli capolavori iconografici che ci illustrano fatti importanti della Serenissima, accaduti da questa data, fino alla sua fine. In qualche discussione vecchia se n'è già parlato, ma mi piace comunque ricordarlo proprio nel giorno in cui ciò accadde. La discussione mi da anche l'opportunità di postare un'osella "atipica", riguardo alla iconografia tanto cara ai veneziani. L'osella in questione riguarda l'anno 1702, cioè il 3° di dogado di Alvise Mocenigo II. Stranamente il leone non incede dal mare alla terra, ma fa il percorso inverso e la mia impressione è che il lembo di terra che c'è, riguardi un territorio del "Dominio da mar" che sta per essere raggiunto da una galea. Prudenza e forza, c'è scritto in legenda, con un leone armato di spada attorcigliata da un serpente; se la forza può essere rappresentata dalla spada, può essere la prudenza rappresentata da un serpente? Come la interpretate voi? L'immagine è quella dell'osella in versione aurea (la meglio conservata che ho reperito in rete) saluti luciano
    5 punti
  7. In qualità di medievalista non posso non postare una carolingia con chiarissima indicazione della zecca di emissione: Lotario (840 - 855), denaro con [ME]DIO[LA] Crippa 2/A (R2). Proveniente da coll. personale, come per il 10 reali dell'amico @davide1978 dovete scusarmi per la qualità ma non è già stato facile trovarne uno abbordabile... Quando l'ho visto al convegno NIP di Milano a settembre scorso mi ci sono tuffato sopra qualche amico forse se la ricorda... Fantastici i denari con nome della zecca in campo, dove il nome stesso della città diviene simbolo!
    5 punti
  8. Caro Mario, a proposito di Cabiaglio, mi permetto inviarti questa poesia Permettetemi di parlare un po’ (a la me manera) del mio Paese: Castello Cabiaglio. Lo si vede arroccato con il campanile imponente e ben visibile dalla strada che da Brinzio si dirige verso Cuvio o Gemonio. Stradine strette spesso con la rizada (ossia l’acciottolato) accompagnano in un viaggio nel tempo. Nella canzone presente nel mio CD dal titolo “La Dumenica di Palm” in cui parlo, anche se non apertamente, proprio del mio Paese, c’è un passaggio che dice: “stradin strecc portan tücc in di ca vecc”, quasi un gioco di parole, vuole proprio creare quell’atmosfera che solo un Paese ancora storicamente intatto può dare. Per non parlare dei boschi e dei prati che lo circondano. Affascinanti in ogni stagione. La me Cabiej Ti te rivet da un viagg luntan su la strava ca cürva in dul bosch e dal bass ti tel vedet “tel là” lü ta dis “ben vegnù” cui campan te rampeghet, te cürvet un zich te se troevet dentar nel Paes e te penset “finalment sunt a cà” al’è bell viv chi inscì in mezz ai brich! Ecu finalment, rivada! i Paesan ma salüdan cunt la man ma fermi salti giò in butega a vo a ciapà ur pan vo innanz, ecu i me prà i me bosch, i me can, ra me ca Oh Cabiej te set bela, te set un bijoux e da chi mi ma moevi pü suris a volontà, bela gent e cordialità pecaa ca sa va a laurà e ur Paes sa po mia frequentà te podat dim tuscoos “gh’è nagott, a l’è scomud l’è mei la cità” ma Cabiej al’è propri un bijoux e da chi mi a ma moevi pü ! Diana Ceriani
    5 punti
  9. Perché la tua non sta marcendo e non ha un buco...sarebbe come se al Picasso ne mancasse metà e tu lo ridipingessi sulla base di una fotografia...sarebbe sempre un picasso?...non direi... Non è questione di farli domattina o dopo un anno..la questione è : se li fai è come renderla un falso..... Le monete tutte rifatte vendute in asta a prezzi esorbitanti sono per collezionisti incompetenti e coglioni che non le sanno riconoscere ed evitare...un collezionista competente non le considera neanche...sono come le tette finte...belle da vedere( a volte) ma vuoi mettere le naturali?!... Il rovescio veniva lisciato per meglio farle aderire alla calce quando venivano usate come signacula nelle catacombe...altrimenti l'usura, se fosse ad circolazione sarebbe più o meno uniforme nelle due facce...le monete usate nelle catacombe (o come pedine per giochi), presentano usure su una sola faccia, di solito il rovescio, perché i dritto, avendo il ritratto, veniva lasciato a vista... Quindi il fatto di avere quella condizione particolare di usura asimmetrica , casomai, la rende storicamente più importante perché ne attesta il riuso postumo come bene non più monetale ma iconografico
    5 punti
  10. Tempi e mode. Chi può dire ciò che piace agli altri? Anche se non piace a noi? Io non avrei mai pensato che potesse diventar normale (e piacere agli uomini) la "patata" depilata, eppure è diventata normale.
    4 punti
  11. Salve, segnalo : http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=14130
    3 punti
  12. Il tuo intervento è la sintesi dello pseudocollezionista ricco nel portafoglio ma povero di saggezza.ma chi la detto che se lo bulini tutto il prezzo sale...anzi può essere il contrario e che la bruci del tutto rischiando di rimetterci non dico tutto ma quasi,l'investimento speso.
    3 punti
  13. Aggiungo allora anche un mio denaro scodellato collez. personale. FEDERICO II (1218-1250) N°.26 MURARI –DENARO IMPERIALE SCOD. (CNI 12-15) Peso gr.0,90 a 1,00 D/+FREDERICVS scritto circolarmente, nel campo IPRT con al centro globetto R/+MED IOLA NVM, nel campo in cinque righe con trifoglio in alto e in basso
    3 punti
  14. FEDERICO II MURARI 27 – DENARO IMPERIALE PIANO VARIANTE 1 CON TRIFOGLIO – CNI 1-15 D/+FREDERICVS scritto circolarmente, nel campo IPRT con al centro globetto R/+ME DIOLA NVM, nel campo in cinque righe con trifoglio in alto e in basso
    3 punti
  15. " La mitica scopetta " la definii così in una discussione qui, la misi anche in copertina di " Milano raccontata dalle sue monete e medaglie ", la ripresento qui. Certamente il periodo delle raffigurazioni delle imprese è stato quello con le monete più rappresentative e simboliche per Milano, questa lo è per iconografia ma anche per il suo significato. Siamo a Francesco II Sforza ( 1522 - 1525 ) la scopetta rappresentava il voler ripulire il ducato di ogni bruttura il tutto unito al nastro con MERITO ET TEMPORA che mette in evidenza la grande tematica del tempo e della giustizia, centrali sia per i Visconti che per gli Sforza. Grosso da 3 soldi, collezione privata, aggiungiamo pure sogno dei collezionisti di monete milanesi.
    3 punti
  16. Salve a tutti, ce ne sono diverse di davvero rappresentative in quanto riportano a mio avviso i simboli emblematici di Milano cioè: lo stemma inquartato con il biscione e S.Ambrogio. 1) Ecco un "modulo medio" che ritengo sia rappresentativo in quanto riporta appunto S.Ambrogio e lo stemma inquartato di Milano. Si tratta di una moneta "meno classica" rispetto alle "solite" che si vedono in giro. Milano, Francesco I Sforza (1450-1466), Grosso, 1450-1466; AR (g 2,34; mm 23; h 1); FR SF DVX MLI AC IANVE D 3C, stemma inquartato, Rv. + S AMBROSIVS MEDIOLANI, il Santo stante in posizione frontale, regge staffile e pastorale. CNI 43; Biaggi 1525. Raro, patina di medagliere, bb. Ex Numismatica Ars Classica, asta 68, lotto 104. 2) Il "classico" ambrosino in argento con S.Ambrogio Milano Prima Repubblica, 1250-1310 Ambrosino d'argento o grosso Ar gr. 2.18 Biaggi 1427 3) Il testone di Gian Galeazzo ma la variante con lo stemma inquartato. Ludovico Maria Sforza (1494-1499) - Testone - Diritto: busto corazzato di Ludovico a destra - Rovescio: stemma coronato da cui fuoriescono un ramo di palma e uno di ulivo; ai lati tizzoni ardenti e secchie - gr. 9,57 (C.N.I. V/199/19) (Crippa I/263/2) Un saluto!
    3 punti
  17. Prima che questa moda dell'SLP prenda troppo piede chiariamo subito che è una sigla che non esiste, si dice SPL, che non è altro che l'abbreviazione di SPLendido/a. Per il resto, questo 100 lire probabilmente non è un FDC pieno, ma si tratta di una moneta non circolata o circolata pochissimo. La rigatura del contorno presenta ancora tracce di lustro che sono difficili da vedere in un "semplice" SPL. Per essere più precisi occorrerebbero foto migliori di quelle postate ma come sempre una visita da un buon perito è risolutiva in questi casi. Per il resto consiglio al buon @Dux (che poi ci vorrà ben spiegare perchè si è iscritto due volte cambiando nickname, cosa che mi pareva un tempo severamente vietata dal regolamento) di non esprimersi con determinate certezze granitiche che non possiedono nemmeno esperti che vedono e studiano monete da 50 anni. Visto soprattutto che siamo passati nel giro di pochi post da un BB o poco più del valore di 2,00 euro a un SLP meno (sic) del valore di 180-190 €. D'accordo che siamo in Italia e come recita una famosa barzelletta qui da noi "chi non sa, insegna", ma al di fuori delle barzellette quando non si ha sufficiente esperienza di un argomento è sempre preferibile leggere, informarsi ed imparare prima di voler insegnare agli altri determinate nozioni.
    3 punti
  18. Buongiorno a voi, io non sono l’editore e non voglio certo parlare in vece di Alberto Varesi, ma mi pare che da parte di sua, @giulira, ci sia stato un travisamento di quella che è l’intenzione della collana MIR, la quale si propone di “fornire uno strumento di consultazione che possa vantare completezza e praticità” (cit. dall’introduzione del volume “Emilia”). Ma la completezza è quella delle tipologie NON delle varianti e/o micro-varianti; per quelle ci sono altri testi, specifici, scientifici (purtroppo non sempre), tematici. In primis il sempre valido CNI, in secundis, per quanto è stato pubblicato finora, i BdN onLine-Materiali e poi tutte le monografie come quella di MIchele Chimienti sulla zecca di Bologna, che per il momento, per quanto riguarda questa zecca, è “lo stato dell’arte” ma che, sono disposto a scommetterci, tra qualche tempo sarà senz’altro da aggiornare. A mio parere i volumi della serie MIR non sono affatto carenti e personalmente li utilizzo sempre per una prima ricerca, da integrare successivamente, nel caso si renda necessario, con altre indicazioni bibliografiche. Opss!!! Mi sono accorto mentre scrivevo che Varesi ha replicato al suo post. Non cancello il mio anche se credo che in sostanza la mia opinione sia la stessa di Alberto. A proposito Alberto, nel volume “Emilia”, manca la voce “Imola” Un caro saluto, Marco
    3 punti
  19. Simo, ma ti rendi conto che ci ha messo 2000 anni a diventare così, e che se dietro è in quel modo c'è una ragione ben precisa e che, soprattutto, qualsiasi "ricostruzione" le darà sempre un aspetto che NON HA MAI AVUTO IN TUTTI I SUOI 2000 ANNI...... Il rovescio ha avuto la sua forma per via del conio che lo ha impresso, ma non ha mai avuto la forma che una reincisione ( perché di quella si parla) le potrà dare...e anche se invece di reincisione si trattasse di ricostruzione con stucchi, che senso ha, non è mai stata di stucco..... Non riesco a capire il tuo ragionamento...una moneta la apprezzi tanto più quanto il suo aspetto è simile a quello che aveva quando è stata coniata, ma se l'aspetto deve essere figlio di un lavoro moderno, a che pro collezionarla o comprarla?...non ha alcun senso...tanto vale tu compri medaglie moderne o euro in blister.
    3 punti
  20. Altro stile, ma solo pulito, direi, un po' rudemente magari... P.S. Il tuo non lo far toccare, sarebbe solo l'ennesima moneta pasticciata fino a renderla un falso a tutti gli effetti...è bella così e ha la sua ragione storica di essere come è...
    3 punti
  21. Discussione che fa già pensare ad una carrellata di grandi monete Una delle monete milanesi più note è certamente il testone di Galeazzo Maria Sforza, la lira da 20 soldi massimo multiplo del sistema carolingio. E' una moneta importante dal punto di vista numismatico ma non da meno anche artisticamente, come diceva qualcuno nasce il look in moneta con questo busto di grandi dimensioni (testùn). Una moneta che anche chi non colleziona Milano sicuramente ha ben presente... e che spesso piace anche a chi colleziona in generale moduli medio-grandi di zecche italiane. Esemplare proveniente da coll. personale; ex Cronos 1 Oltre al ritratto tanti altri sono i punti caldi della moneta: il cimiero con drago crestato, lo scudetto con la biscia viscontea (che può essere a capo scoperto o come nell'esemplare sopra postato coronata), i tizzoni con le secchie che rimandano al Duca in grado di ristabilire la pace ma anche di condurre conflitti... un classico milanese intramontabile!
    3 punti
  22. Buon pomeriggio a tutti. Condivido con voi questo ultimo arrivato. E' la mia prima per il tipo 2 grana 1810; una moneta con tante varianti nelle legende e tanti difetti di conio...mi sta venendo la voglia di buttarmi nell'avventura e mettere in fila tutti i bronzi,varianti comprese, del 1810 per Gioacchino...(so che è quasi impossibile)....mentre quelle del 13 le collezionerò dopo aver vinto la lotteria (altra cosa quasi impossibile)!!!! In realtà è qualche tempo che offro in aste e sulla baia per tondelli da 2 e 3 grana con una conservazione/prezzo che mi garba ma per una cosa o per un'altra li ho sempre mancati, di poco ma mancati...questa invece è entrata in collezione! Sarà lunga come ricerca (a spanne sono un 30 varianti circa) non sarà facile trovarle , trovarle di buona qualità e a prezzi giusti ma ho tempo e con calma e portafogli permettendo ci provo....adoro i tondelli in rame e già adoro questi tondelli in rame... quindi non offrite quando li vedete in giro Torniamo a questa...lei è quella con al dritto "DELLE DUE SICI."e con i puntini anziché le stelline sulla legenda del D e del R. come vi sembrano dritto e rovescio? Poi vi do il mio parere...su questo primo mattoncino... grazie per i contributi al post e per le offerte che non farete su questi tondelli quando appariranno in asta o in vendita... e scusate le foto ma di meglio non mi è venuto.
    2 punti
  23. DE GREGE EPICURI Cari amici, non è il medaglione di Commodo,...ma a me piace e la trovo una moneta interessante. Presa a Nizza qualche mese fa (e vi risparmio le foto della Promenade, e anche il sito Gallo-Romano di Cimiez, il Monastère de St. François, ecc.) Pesa 23,20 g. e misura 30 mm. Il D purtroppo è un po' usurato, il R mi pare leggermente migliore: si tratta di una SAECULI FELICITAS, e la classificherei RIC 421 perchè la testa non mi pare diademata; a voi che cosa sembra? La patina è bruno-nerastra, direi accettabile. Queste donne dei Severi io le trovo sempre interessanti e gradevoli, con acconciature un po' diverse l'una dall'altra.
    2 punti
  24. https://www.academia.edu/33691248/LODOVICO_DI_TECK_Una_particolare_tipologia_di_denaro_con_il_titolo_patriarcale Sono graditi commenti, critiche, consigli, osservazioni... grazie
    2 punti
  25. Credo sia così, purtroppo...
    2 punti
  26. DE GREGE EPICURI Complimenti @profaustodel D della moneta si vedeva davvero poco. Il Re Sole Luigi XIV era infastidito dalla monetazione feudale, che in qualche modo faceva ombra al suo stato molto accentratore. Perciò, pochi anni dopo questa moneta di Gastone, il Principato di Dombes perdette il diritto di coniare moneta.
    2 punti
  27. ....... aggiungo questo alla mia coll. e credo di tenermelo così...come è, mi piace tantissimo: Voi che dite ? Sembra .... un pezzetto da museo.
    2 punti
  28. Salve era tanto tempo che non capitavo sul forum per vari impegni di lavoro (e in questo periodo anche interessanti convegni all'estero sulle monete: la prossima settimana a Leeds per "Medieval Europe", poi in caso vi racconterò). Mi complimento con voi e con la voglia di poter osservare sempre queste monete con occhi acuti e anche "nuovi": è utile e importante per progredire sulla strada della loro conoscenza. Sono d'accordo con chi mi ha preceduto sui segni di disturbo negli ultimi tre esemplari: e devo dire che francamente non mi è mai capitato di vedere una "F" spezzata volutamente, come mi pare intendesse @margheludo, ma .... mai dire mai. Come ho già scritto, secondo me per confondersi con i coevi lucchesi già tra il 1155 e il 1181 bastava la forma stessa della F con il gambo corto, che ruotata spesso può trarre in inganno ( come mi pare si avvenuto all'inizio anche in questo caso...? del resto è successo anche numismatici sopraffini...almeno 4 a mia conoscenza) e la forma di alcune lettere nella scritta PISA, oltre che tutto il resto (altre legende simili, punzoni e forma del tondello simili, segni di arrotondamento che disturbavano e confondevano nelle lettura). Ma ovviamente questa è la mia opinione e sono pronta a ricredermi qualora si trovassero evidenze abbastanza chiare che indicano altre soluzioni. Un caro saluto e buona prosecuzione MB
    2 punti
  29. 2 punti
  30. Molto più moderna delle precedenti, il 5 Lire del Governo Provvisorio di Lombardia con patina da cassetto della trisnonna di mia moglie..
    2 punti
  31. PS2 - se "funziona" prometto anche il "sei un vero BARBARO?" nell'altra sezione
    2 punti
  32. Vabbè, confesso, era un bonario scherzo a San Profausto, l'intenzione era quella di farlo sorridere . È una medaglia, prodotta dalla Monnaie de Paris, che riproduce una dracma pesante di Marsiglia custodita alla BNF. Non so sul serio quanto pesa, ma direi attorno ai 100 grammi, a occhio.
    2 punti
  33. @alfred Io con il "semprevivo" che tra l'altro posseggo come pianta ho questa piccola ma graziosa monetina comprata anni fa ad un mercatino. Trillina - Francesco II Sforza 1522 - 1525
    2 punti
  34. caro @simo88 se percepisci una certa irruenza in generale è perché le tue domande sono legittime, è le 1000 domande ci stanno... ma certe domande/affermazioni ce se le aspetta dai "novelli" e molti fanno fatica ad accostare il "novello" ad un acquisto come il tuo... quindi a volte ottieni risposte che si darebbero a un "senior" perché l'acquisto è da super-senior... e li certe domande ti fanno cadere le braccia... quindi, non prendertela a male se le risposte a volte sono un po' "così" ... quelle un po' più forti ti vengono date da chi ti valuta "un collezionista che si prende un medaglione di Commodo" e non un "novello amatoriale" ... spero di essermi spiegato, ma forse l'ho complicata
    2 punti
  35. in ordine: si, si possono visitare e alcune hanno ancora le monete in loco Si, erano un po' come le nostre foto, ma non del defunto, servivano a riconoscere la tomba che interessava in mezzo a migliaia di altre I medaglioni, Commodo, se li è fatti coniare in vita e per sua volontà( come tutti), non erano medaglie in onore postume, a parte quelle delle mogli morte precocemente o dedicate al padre di qualche imperatore. Erano donativi perché non hanno corrispondenza ponderale di alcun tipo e poi non avrebbe avuto senso, sarebbe stato come spendere una sterlina oro al posto di una sterlina in metallo vile. Il tuo è Bimetallico, si vede la riga dove i due metalli sono uniti.
    2 punti
  36. un altra moneta a mio parere molto significativa per Milano è il 10 soldi detto "semprevivo" di Francesco II Sforza. La pianta di semprevivo ha la capacità di rigenerarsi, per questo è stata presa come emblema araldico da Bianca Maria Visconti, a indicare che anche se la casata dei Visconti si era estinta, con lei continuava in quella degli Sforza. e Francesco II Sforza, in questa moneta l'aveva messa su tre monti, come simbolo della resistenza del Ducato, contrapposto ai regni di Francia e Spagna.
    2 punti
  37. Se uno approda alla numismatica antica perché appassionato (e studioso) di storia, archeologia... evita di dire l'ennesima sciocchezza come questa. Spesso mi pare che questa stia somigliando a una chat, dove si dà fiato alla bocca, o impulsi nervosi ai polpastrelli, senza alcuna riflessione. O tempora o mores...!
    2 punti
  38. Non volevo polemizzare eh! (un po' si perche' il millesimo/ segno di zecca non e' una variante di conio e neanche un dettaglio per specialisti) Il MIR emilia ce l'ho e me lo tengo e lo consulto quando trovo dei riferimenti. Necessita di qualche aggiornamento, soprattutto per alcune monetazioni dove ormai il CNI e' superato, poi le foto almeno delle monete comuni non guasterebbero. Il MIR pontificio mi piace molto ed e' molto utile anche per le monete che colleziono!
    2 punti
  39. Direi proprio di si ... La leggenda è Prudentia et Fortitudo. La Forza è indubbiamente rappresentata dal leone, che impugna la spada. Sulla stessa spada si attorciglia il serpente, a frenarla, poiché esso rappresenta la Prudenza. Matteo X,16 : "Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe".
    2 punti
  40. E poi ci si domanda il perché in certe aste si trovano in vendita certe porcate...perché c'è gente, come Simo88 che le vuole ed è disposto a pagare per averle....senza avere la minima cognizione di cosa significhi snaturarle in quel modo.... ma se le monete antiche non le si capisce, perché insistere a volerle collezionare?...datevi alle sorpresine Kinder, o ai Lego...e lasciate stare le monete antiche a chi le sa apprezzare...che pena!
    2 punti
  41. Ciao! Direi - da assoluto incompetente di questa monetazione (ed altre....) - che è un tentativo "piacione" di accattivarsi le simpatie dei milanesi. Sembra dire .... "guardate, è vero che Milano è spagnola e c'è il re Filippo, ma c'è anche il vostro Sant'Ambrogio, perché noi conosciamo e rispettiamo la città, il suo Santo protettore ed i suoi cittadini". saluti luciano
    2 punti
  42. Cabiaglio ha come Patrono S.Appiano, vescovo africano,sconosciuto da queste parti ,il cui corpo si trova a Pavia insieme a quello di Sant'Agostino ; pare tutto sia legato ai tempi dei Longobardi quando Liutprando li fece trasportare a Pavia,e impose un tributo su queste terre per il culto di questi Santi, è probabile che tutto parta da lì da Liutprando. Cabiaglio come diocesi è sempre stata appartenente a quella di Como e non di Varese ,questo è un retaggio del tempo dal fatto che insisteva su quella di Luino e non su Varese che fino alla Signoria di Francesco III d'Este era un borgo umile e povero;politicamente invece seguì le sorti del Ducato di Milano , diventando la zona un feudo marginale . Il 28 settembre 1451 il Duca di Milano manda al Podestà di Varese comunicazione che la Valcuvia era stata concessa in feudo al Consigliere Ducale Pietro Cotta ; il Cotta era un patrizio milanese che apparteva a una famiglia antica e assai potente ,era il Procuratore e l'uomo di fiducia del Duca Filippo Maria Visconti ; il feudo dei Cotta durò fino a che la famiglia si estinse e contribuì a stringere legami tra Milano e la Valcuvia. A Cabiaglio ,in una bella dimora,esiste un magnifico soffitto in legno intagliato che porta lo Stemma dei Visconti e la data del 1521 ; è evidente che è dovuto a qualche Cortigiano dei Visconti che abitava in Valcuvia. Nella vicina Cittiglio ci fu una zecca clandestina intorno al 1607; ce lo racconta Luca Gianazza nel recente " Le zecche Italiane fino all'Unità " a cura di Lucia Travaini,vol.II," il quadro complessivo che emerge ,comunque,sarebbe quello di una zecca gestita da persone con scarsissime esperienze nell'ambito della produzione di monete; le leghe utilizzate sarebbero state costituite da rame,argento,e ottone; a Cittiglio venivano falsificati denari da cinque soldi,sesini e ducatoni di Milano,oltre a scudelini tedeschi e a una moneta in rame di Bozzolo oggi sconosciuta. " I cabiagliesi non furono estranei successivamente alle guerre del Risorgimento,alle lotte per l'unità e l'indipendenza d'Italia ; alcuni parteciparono alle Cinque Giornate Milanesi e alcuni morirono uccisi dagli austriaci. Nel 1848 le donne di Cabiaglio cuciono una bandiera tricolore che ancor oggi è conservata in Municipio ; i vecchi si tramandano che questa bandiera sarebbe stata nascosta ,al ritorno degli austriaci,in un tronco di castagno; fu poi fatta sventolare nel 1859 quando Garibaldi fu nel Varesotto : Garibaldi passò probabilmente da Cabiaglio il primo giugno del 1859,giorno in cui si recava coi suoi soldati da Laveno a Sant'Ambrogio attraverso la Valcuvia. Cabiaglio diede il suo contributo di sangue anche nelle guerra che coronò l'unità d'Italia e nell'ultima guerra mondiale. Oggi Cabiaglio è sempre un ridente e tranquillo paesino che ha conservato il suo borgo centrale antico con cura,fa parte del Comprensorio del Parco Regionale del Campo dei Fiori ,con all'interno il famoso Sacro Monte e l'Osservatorio Astronomico sotto tutela ambientale ,in autunno è meta di allegre castagnate nei suoi meravigliosi boschi conservati e protetti con attenzione.
    2 punti
  43. Discussione partita con buone aspettative e come un bel film "farcito" da ottimi attori ... poi il soggetto ha perso credibilità e alla fine ci si accorge che si è parlato solo di "aria fritta" .
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  44. Buona sera a tutti. Affascinante moneta che... mi sembra di riconoscere. E' il pezzo ex Roland Becker, rimasto invenduto circa un paio d'anni fa da Varesi e, successivamente presso Alex Numismatica. Ottimo esemplare, che non sono riuscito a far mio attraverso una negoziazione col possessore di allora, mediatore l'ultimo numismatico menzionato. Moneta interessantissima, posto che presenta pochissimi graffi perimetrali, non ha graffi sui tipi, e non è affetta dalle consuete debolezze sui capelli e, soprattutto, sulla corona e sull'arme borbonico. Ottimi anche i campi. Per me la conservazione era ed è qSpl/Spl+. Complimenti sinceri!
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  45. No, siamo bellissimi, con tutte queste premure per il medaglione. Faccio i miei complimenti per la scelta. Roberto
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  46. e per finire bene il mese........ taglio 2 euro paese andorra anno 2015 tiratura 200.000 condizioni bb+ città trieste
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  47. Sinceramente mi fanno lo stesso effetto degli euro smaltati o delle monete in genere colorate... A presto, Alb123
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  48. Visto che ancora non è stato mostrato aggiungo alla discussione questo esemplare in mio possesso acquistato a dicembre 2016 da una casa d'aste. È un esemplare del secondo tipo, ovvero con le testine dei mori al rovescio. È interessante perché 2 testine hanno i connotati molto ben conservati
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