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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/28/17 in tutte le aree
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Ciao, a tutti ho per le mani questa SIGNORA moneta da 5 lire 1870, avendola in mano direi che è autentica ma ci sono alcuni parametri che non mi convincono particolarmente come l'usura dentro l'orecchio del re ed il peso che di 25.07 grammi. Se fosse autentica mi pare in alta conservazione, io bordo sembra abbia dei colpetti ma guardandoci meglio questi sono in corrispondenza dei fert o delle rosette.. vi allego un po di foto e vi chiedo se potete darmi un vostro parere, anche in merito al possibile prezzo di acquisto.... Grazie a tutti e ciao4 punti
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Nel segno della divulgazione, di una facile partecipazione, di un maggior coinvolgimento inizio questa discussione con lo scopo di indurvi a esporvi nel dire quale può essere la moneta, ma se volete anche le monete simbolo, quelle che ritenete le più rappresentative per iconografia e messaggio della zecca di Milano. Amplierei a qualunque moneta della zecca di Milano e dalla Milano romana alla chiusura della zecca. Mi piacerebbe oltre a postare una immagine che potete prendere anche dal web che però mi motivaste la vostra scelta. Vediamo gli orientamenti come uno splendido album che ci scorre davanti e presumo molte belle monete. Credo ci voglia anche questo per far partecipare, leggere, divulgare....con tranquillità e rilassatezza ....a volte la paura di scrivere c'è, vediamo di superarla insieme, qui vediamo solo belle monete simbolo. Inizio io uno con una moneta che credo rappresenti in modo splendido Milano, con la rappresentazione di 3 Santi, San Gervasio e San Protasio in coppia al diritto e Sant'Ambrogio da solo al rovescio. Simboli della cristianità e della tradizione popolare i primi due, il terzo anch'esso cristiano ma nel tempo simbolo dell'identità e della città. C'è molta Milano sia al dritto che al rovescio coi Santi, che nelle legende, a Enrico VII rimane la legenda in verticale al diritto, un piccolo promo per dire ci sono anch'io in tutta questa " milanesità ". La moneta è un grosso tornese di Enrico VII di Lussemburgo con periodo di emissione 1312 - 1313, moneta in argento, rara e anche molto costosa. Ne vediamo due, una meglio dell'altra, una da Varesi 70, l'altra da NAC 44.3 punti
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ragazzi finalmente ho una 1790 C C scudo piccolo cosa ne pensate? vi piace? alla ricerca di quella R C. IN ATTESA DEI COMMENTI RINGRAZIO IN ANTICIPO.3 punti
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E poi ci si domanda il perché in certe aste si trovano in vendita certe porcate...perché c'è gente, come Simo88 che le vuole ed è disposto a pagare per averle....senza avere la minima cognizione di cosa significhi snaturarle in quel modo.... ma se le monete antiche non le si capisce, perché insistere a volerle collezionare?...datevi alle sorpresine Kinder, o ai Lego...e lasciate stare le monete antiche a chi le sa apprezzare...che pena!3 punti
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io mi accontenterei di questo mezzo ambrosino d'oro di Lucchino e Giovanni Visconti, Guardate il mezzobusto di SA. Ambrogio com'è inciso da un buon orafo3 punti
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Discussione che fa già pensare ad una carrellata di grandi monete Una delle monete milanesi più note è certamente il testone di Galeazzo Maria Sforza, la lira da 20 soldi massimo multiplo del sistema carolingio. E' una moneta importante dal punto di vista numismatico ma non da meno anche artisticamente, come diceva qualcuno nasce il look in moneta con questo busto di grandi dimensioni (testùn). Una moneta che anche chi non colleziona Milano sicuramente ha ben presente... e che spesso piace anche a chi colleziona in generale moduli medio-grandi di zecche italiane. Esemplare proveniente da coll. personale; ex Cronos 1 Oltre al ritratto tanti altri sono i punti caldi della moneta: il cimiero con drago crestato, lo scudetto con la biscia viscontea (che può essere a capo scoperto o come nell'esemplare sopra postato coronata), i tizzoni con le secchie che rimandano al Duca in grado di ristabilire la pace ma anche di condurre conflitti... un classico milanese intramontabile!3 punti
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Beh una moneta certamente meravigliosa quella di Enrico VII , noto che i cataloghi lo danno come grosso da due soldi imperiali, il peso però è effettivamente in linea con il grossi tornesi francesi. Personalmente, pur non conoscendo bene le produzioni di questa zecca , ho sempre ammirato il ducato di Filippo Maria Visconti3 punti
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saluti a tutti. torno dopo qualche anno ... di latitanza, e vi trovo più in forma che mai. ho portato avanti le mie ricerche su velecha, con esiti interessanti. a breve spero di pubblicare qualcosa, che posterò nella discussione specifica sulla zecca di velecha. al momento vorrei riproporre gli elementi che a mio avviso rendono incontrovertibile la localizzazione di velecha ad abellinum, al centro della valle del sabato. Dopo la disfatta romana di Canne molti fra Sanniti, Lucani, Bruzi, Apuli e Italioti passano dalla parte di Annibale, anche se non simultaneamente. Gli storici antichi non tramandano un quadro preciso e completo delle città che passano con Annibale, né di quelle conquistate con le armi dall'uno o dall'altro esercito. Alcuni riferimenti si ritrovano comunque in Silio Italico e Tito Livio. Il primo, quando passa in rassegna i popoli che dopo la disfatta di Canne tradiscono passando nel campo punico, elenca i Sanniti, i Bruzii, gli Apuli, gli Irpini, i Campani, Atella e Calatia, seguiti da numerosi altri (Guerre Puniche, libro XI). Anche Tito Livio, quando anticipa i tragici eventi di Canne, elenca i popoli che passeranno in seguito ai Punici: fra questi elenca i Campani, gli Atellani, i Calatini, gli Irpini, parte degli Apuli, i Sanniti tranne i Pentri, tutti i Bruzi e i Lucani (Libro XXII, cap. LXI). Dopo cinque anni di alterne vicende, che vedono la Campania principale teatro di guerra, i romani prendono il sopravvento. Stando a Livio, nel 211 Capua si arrende, seguita dai Calatini, dagli Atellani e dai Sabatini. A questi quattro popoli Roma riserva l'identica triste sorte della deportazione in massa e della limitazione dei diritti civili, alle loro classi dirigenti quella della confisca dei beni e della riduzione in schiavitù, se non della condanna a morte (Tito Livio, libro XXVI cap. XXXIII e libro XXVI cap. XXXIV). Edward Togo Salmon, lo studioso britannico padre dei moderni studi sui Sanniti, osserva che alcune monete emesse da Velecha sono del tutto simili a quelle emesse da Capua, Atella e Calatia nello stesso periodo (E.T. Salmon, Il Sannio e i Sanniti, Torino 1985, pag.98). Lo studioso, partendo dall'osservazione che Capua, Atella, Calatiae e il popolo dei Sabatini si fossero uniti in una sorta di lega contro Roma (tanto da subire tutti insieme la stessa triste sorte desrcitta da Livio) e che Capua, Atella e Calatiae e Velecha battessero monete dello stesso tipo (avendo costituito un piccolo stato cartaginese in Campania),perviene alla conclusione che Velecha fosse la capitale, ovvero la poleis, dei Sabatini (Salmon 1985, pag. 347). I Sabatini erano gli abitanti del territorio della valle del Sabato a Sud di Benevento (Salmon 1985, pag. 316), vale a dire il territorio costituito dalla conca di Avellino e Atripalda, tutto il Serinese e la valle fluviale fra Prata e la stretta di Barba, comprese le alture circostanti. E al centro del territorio dei Sabatini, in posizione strategica, è situata la collina della Civita, modesto rialzo tufaceo fiancheggiato dal rio Fenestrelle– Rigatore, affluente di sinistra del fiume Sabato, nel territorio dell'odierna Atripalda, in provincia di Avellino. Ed è proprio sulla collina della Civita, oggi solo in minima parte esplorata, che è stato localizzato l'antico municipio romano di Abellinum (e dove peraltro sono presenti significative testimonianze del periodo pre-romano). Senza per il momento aggiungere altro, mi sembra che l'autorevolezza delle fonti (Tito Livio e Salmon) supporti adeguatamente l'ipotesi per velecha della localizzazione ad abellinum. Ricordo anche che Il ritrovamento di gran parte delle monete attribuite a Velecha si deve a Julius Friedländer, insigne numismatico tedesco, che operò numerosi ritrovamenti nella Campania interna prima di diventare direttore del Berliner Museum, dove non a caso ne sono custodite gran parte. L'ipotesi oggi corrente (volcei odierna Buccino) non ha alcun riscontro documentale, e la sola presunta affinità del nome mi sembra argomento debole, se non proprio inesistente. saluti a tutti e grazie per l'attenzione gerardo3 punti
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Questo non potevo farlo scappare un doppi 9 Cavalli Napoli 1790! Non è una variante ma solo un errore di conio o meglio una ribattuta ma molto molto particolare . La prima che vedo così. Voi? E come non metterlo in collezione......... Gr.4,5 MM.24,0 irregolare Contorno; treccia in rilievo ma molto "scomposta".2 punti
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Altro stile, ma solo pulito, direi, un po' rudemente magari... P.S. Il tuo non lo far toccare, sarebbe solo l'ennesima moneta pasticciata fino a renderla un falso a tutti gli effetti...è bella così e ha la sua ragione storica di essere come è...2 punti
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Ciao! Direi - da assoluto incompetente di questa monetazione (ed altre....) - che è un tentativo "piacione" di accattivarsi le simpatie dei milanesi. Sembra dire .... "guardate, è vero che Milano è spagnola e c'è il re Filippo, ma c'è anche il vostro Sant'Ambrogio, perché noi conosciamo e rispettiamo la città, il suo Santo protettore ed i suoi cittadini". saluti luciano2 punti
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Qui un Sant'Ambrogio più 'posato' in un denaro da 10 soldi detto anche reale. Non è forse una moneta definibile come 'simbolo , ma a me piace moltissimo. Scusate la conservazione, ma è gia è stata un impresa trovarne 1... ?2 punti
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@anto Rciao caro, beh... diciamo che sotto F II Sant'Ambrogio appare ancora spesso sulle monete, ma certo su questo 1/2 del morione la versione elmata del re ( unicum nella moderazione milanese di FII) fa coppia con un Santo impegnato in una veloce cavalcata. Forse il dominio dell'impero Spagnolo e la lotta per imporre la Cristianità in occidente aveva bisogno di un valido aiuto?!2 punti
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Buonasera,anche per me( a stento dico) Q.SPL , la patina dalle foto sembra artefatta, fondi non al top. comunque un bel pezzo da mettere in collezione. saluti Michele2 punti
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Nella monetazione milanese da Buon savoiardo mi piace ricordare che ce un pochino di Savoia nel testone di Bona di Savoia moglie di Galeazzo Sforza. Qualcuno se gentilmente può inserire la foto.Grazie. Blaise2 punti
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@piergiOO Grazie Pier è questa. Per gli amici savoiardi domenica una moneta di questa tipologia a fatto il viaggio di ritorno con me. Blaise2 punti
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quando ci si adatta troppo ai tempi si va piu' velocemente e infallibilmente verso il nulla2 punti
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Buongiorno, vi posto una Piastra del 1836, Ferdinando II. ...non è FDC, non ha lustro...... non è rarissima e non è una variante di conio ....in compenso ha una stupenda patina di vecchia raccolta. A me piace molto e a voi?2 punti
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Mah. Non capisco allora perchè il seller di eBay non dica chiaramente nell'inserzione che la moneta, già sigillata da Sebastiano, è stata poi chiusa nello slab da un ente certificatore americano e che successivamente è stata poi rimossa dallo slab. A parte il fatto che questo "andirivieni" della moneta, da una sigillatura all'altra, mi sembra veramente ridicolo. Forse il seller sperava che gli americani sarebbero stati più "generosi" di Sebastiano e quando si è avveduto che non era così ha pensato bene di forzare lo slab per liberare la moneta e....tornare alle origini. Fra l'altro, il cartellino di Sebastiano con il grading non si vede nell'inserzione...si vede solo la parte del cartellino con i dati della ditta Mazzarino. Ma sarò poi vero che Sebastiano ha chiuso quella moneta in SPL+/qFDC? Boh.!! Vedere (il cartellino) per credere. Comunque, il fatto di non precisare chiaramente nell'inserzione come stanno le cose, mi mette istintivamente sulla difensiva e, a prescindere dal prezzo...non offrirei per principio. Saluti. M.2 punti
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Per Horus, quando si interviene su monete con patina leggera e non minerale è quasi inevitabile scoprire il metallo nudo nelle zone in cui si è dovuto intervenire. Queste aree di metallo nudo sono antiestetiche perché troppo lucenti e differenti (hai presente il rame vivo o l'ottone nuovo?) rispetto alle aree non toccate e in cui le superfici sono ossidate/patinate. Per questo si preferisce poi patinare/uniformare la moneta dandogli un tono coprente che distolga l'occhio dalle zone in cui si è intervenuti scoprendo il metallo.2 punti
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Bella moneta con ottimi dettagli e stile del ritratto. Il dupondio Nerone/Roma poi è anche una tipologia non comune. La pecca se vogliamo potrebbe essere la patina: quel verdino parrebbe artificiale dalla foto. È stata forse pulita e in parte spatinata per intervenire in alcune piccole aree, in seguito a ciò poi si è scelto di ri-omogeneizzarla dandole un tono sul verde.2 punti
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Buongiorno, ho acquistato dal recente questa moneta da 4 baiocchi (zecca di Roma); vorrei dei pareri sul suo stato di conservazione e su una possibile valutazione (avendola pagata 25, mi piacerebbe sapere se ho fatto un affare). Grazie a chi risponderà1 punto
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E' noto che in prossimità del Natale, ogni anno, il Doge era tenuto, per antica consuetudine, a regalare ad ogni nobile componente il Maggior Consiglio, due "osèle salvàdeghe dai pié rossi", cioè due germani reali provenienti dalle valli di Marano. Venute in scarsità, si decise di sopprimere la caccia a questi uccelli e di sostituire il tradizionale dono con una moneta appositamente creata, che venne chiamata "Osella". Il 28 giugno 1521 il Maggior Consiglio deliberò che: ... in luogo degli uccelli che cadaun gentilomo nostro aver suole dal Principe, per l'avvenire aver debba una moneta della forma che parerà alla Signoria nostra che sia di valuta di un quarto di ducato e li Camerlenghi del comune sieno obbligati delli danari deputati al Principe di dare agli Ofiziali nostri delle ragioni vecchie quella somma fissata per detta regalia da essere distribuita alli nobili nostri nel tempo, modo e forma come osservare solevasi nella dispensazione degli uccelli". Questa è la storia e sappiamo anche che la decisione non fu ben accolta da tutti i nobili, ma anche i più restii, alla fine, ci si abituarono; grazie alle oselle, oggi, noi possiamo ammirare dei piccoli capolavori iconografici che ci illustrano fatti importanti della Serenissima, accaduti da questa data, fino alla sua fine. In qualche discussione vecchia se n'è già parlato, ma mi piace comunque ricordarlo proprio nel giorno in cui ciò accadde. La discussione mi da anche l'opportunità di postare un'osella "atipica", riguardo alla iconografia tanto cara ai veneziani. L'osella in questione riguarda l'anno 1702, cioè il 3° di dogado di Alvise Mocenigo II. Stranamente il leone non incede dal mare alla terra, ma fa il percorso inverso e la mia impressione è che il lembo di terra che c'è, riguardi un territorio del "Dominio da mar" che sta per essere raggiunto da una galea. Prudenza e forza, c'è scritto in legenda, con un leone armato di spada attorcigliata da un serpente; se la forza può essere rappresentata dalla spada, può essere la prudenza rappresentata da un serpente? Come la interpretate voi? L'immagine è quella dell'osella in versione aurea (la meglio conservata che ho reperito in rete) saluti luciano1 punto
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ANCHE SE NON CONDIVIDO I VOSTRI PARERI SULLA CONSERVAZIONE. Ringrazio tutti per i commenti.1 punto
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Ciao,avrei detto di guardare tra le monete austriache antiche visto il simbolo sotto la madonna con bambino ma @profausto è stato come sempre tempestivo e preciso1 punto
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La puoi trovare tra questa tipologia - Ungheria . S. Vadislaus - https://www.acsearch.info/search.html?similar=24164721 punto
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Ciao Legio,purtroppo non era una battuta ma disinformazione in tutti i sensi,per non dire qualcosa di peggio,probabilmente nella specifica della notizia c'era scritto ,giustamente, oricalco e il giornalista avra' pensato:"chi e' costui?"e non conoscendolo sara' giunto alla conclusione che essendo sconosciuto a lui doveva essere sicuramente qualcosa di esotico,informarsi prima di parlare no?.d'altronde i telegiornali sono pieni di strafalcioni... Saluti. Adelchi.1 punto
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è una moneta che si distingue da tutti i vari scudi. forse sarà perchè non l'ho preso quando ne ho avuta l'occasione e mi è rimasto nel cuore.1 punto
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Vediamolo perché merita questo mezzo scudo del morione ( l'elmo portato da Filippo II ) del 1562 da NAC 76 Per Enrico VII per la catalogazione mi riferisco alla Bibliografia più recente e aggiornata : BDN 16, Marco Bazzini, grosso tornese ( da 28 denari imperiali nuovi ) MIR MILANO, Alessandro Toffanin , grosso tornese Crippa, grosso da 2 soldi ( ? ) CNI, grosso da 2 soldi1 punto
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Ah ah, bellissima la tirata di orecchie, king!!!! P.s. Una tiratina anche a duxsab ? Skuby1 punto
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Iuuuuuu. Uuuuuuuuu Grazie King.... Sono felice di non perso smalto.... Alla prossima. P.s quella con la razza non l avrei certo vinta...ahahahah Roberto1 punto
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Caro @prtgzn (un giorno ti chiederò come si pronuncia, mi ricorda Trst = Trieste in sloveno), mi preme tranquillizzarti, l'ombra strana è solo un gioco di colore nella brunitura del metallo. Qui sotto ti ho evidenziato altri "punti" dove vi sono "ombre" circolari che ricordano quella per te sospetta (e dove non vi sono mai stati previsti punti in rilievo). Ti posso garantire che ad occhio nudo - e variando l'inclinazione alla luce della moneta - il metallo non appare minimamente artefatto. Aggiungi una perizia fatta da persona di estrema fiducia e pignoleria (con tanto di lente all'occhio) e credo di averti (e avermi) ridato serenità. Solo un appunto: se riconosci "le tacchette" [secondo uno studio di questa moneta, al R/ vi sono sovente delle mancanze di metallo sul bordo del tondello a ore 2 e a ore 3 - e qui ci sono -) quale segno dell'originalità della moneta, avresti dovuto automaticamente confortarti. A meno che tu non voglia supporre che chi "ha abraso" il punto abbia anche riprodotto le tacchette... Comunque il post non era dedicato alla mia moneta e non vorrei sottrarre troppa attenzione al legittimo tondello...1 punto
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Aaaaaaaah, ero all estero e questa l ho persa... @King John Dai preparane un' altra... Roberto1 punto
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grazie per la correzione del titolo avevo per le mani 50 lire e ho sbagliato a scrivere. l'ho pagata un euro da un mercatino.. grazie per l'informazione sei stato molto d'aiuto.1 punto
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Buongiorno,certo si che si conosce ,stimato e noto collezionista, mio AMICO FRATERNO, ma anche AMICO tuo, che ha voluto mantenere l'anonimato,per questo va rispettata la sua privacy. cordialmente Michele1 punto
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Al di là della moneta, reperibile facilmente nelle numerose aste a prezzo di mercato, è secondo me inredibile spedire una moneta per farla pulire e slabbare... si passa dalle monete insaccate come mortadelle a inscatolettate come sgombri, epagando pure! Peraltro tagliare una perizia Italica è un attimo, spaccare una scatoletta implica l'uso di arnesi da scasso, ma fortunatamente ci sono innumerevoli tutorial su youtube1 punto
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Frequentando i mercatini dell'usato trovo di tutto ed acquisto molte cose si riesce a trovare oggetti in argento,qualcosa in oro ,quadri e tanto altro,ma sopratutto libri usati ed ho imparato mia moglie a sfogliarli perchè potrebbe trovarsi qualche banconota dimenticata.1 punto
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Ecco il mezzo tornese del 1854 (5 su 4) Ad oggi questo raro tipo l'ho sempre trovato con la data ribattuta.......se siete a conoscenza del 1854 senza ribattitura postatelo.1 punto
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Amici, sono arrabbiato! La mia è però una rabbia "costruttiva", cioè senza offese e con motivazioni; sembra proprio si fatichi a comprendere perché alcuni collezionisti si orientino al contemporaneo. Questo discorso, secondo me, può valere non solo per l'Euro, ma anche per monetazioni appunto contemporanee come monete mondiali correnti ecc. Mi piacerebbe chiarire questo una volta per tutte, redigere una sorta di "manifesto" del collezionista di contemporanee, perché si comprendano le motivazioni e la forma mentis di questa passione. Come passione Numismatica, la mia nasce atipicamente e l'ho detto parecchie volte: mi avvicinai dapprima al Regno (parliamo di circa 9 anni fa), tramite i nonni materni, anche se le monete che mio nonno aveva raccolto (molto modeste!) le ammiravo già dall'infanzia Mi appassionai - e sono tuttora appassionato, così come il Regno - anche di Lira repubblicana e di preunitarie. Rimasi però inizialmente scoraggiato dalle numerose riproduzioni e dai gradi di conservazione molto dettagliati. Poi, su richiesta dei parenti, iniziai a raccogliere anche le monete in Euro che potevano passarmi in mano tra i resti; scoprii un mondo nuovo: monete con il rovescio che vedevo tutti i giorni, ma con un dritto spesso mai visto. Questa divenne ed è la mia passione principale. Elenco quindi i motivi per cui, secondo me, si colleziona il contemporaneo: Il contemporaneo è parte della Storia: inizio da una considerazione tanto semplice, quanto complessa. Ebbene sì, la Storia non è solo quella medievale, preunitaria o prima dell'Euro; la Storia continua e continuerà... quindi, anche le monete che escono oggi, hanno e avranno uno spessore storico. Siamo propensi a dare un valore storico maggiore agli oggetti maggiormente lontani da noi; questo da un lato è vero ed è giusto, ma anche la moneta più antica è stata contemporanea a suo tempo. Mi piacerebbe tornare indietro e chiedere alla popolazione (o ai collezionisti più attivi) e chiedere loro cosa ne pensassero della monetazione a loro corrente; sono certo mi sentirei rispondere dal popolo: Queste monete rappresentano i regnanti... e sono malvisti perché... oppure: A noi piace il Re! Ma a cosa servono quelle monete fatte in pochissimi esemplari solo per numismatici? Si ingannano le persone! Magari il collezionista affermato avrebbe detto: Sì, il Re Vittorio Emanuele III fa coniare belle monete... ma non hanno Storia... o ce l'hanno ma non bella... ma preferisco le antiche perché... ecc. Sono quindi convinto che anche all'epoca si considerasse poco interessante il presente, in quanto l'attualità fa meno presa collezionistica e lo si collega a situazioni politiche non amate e simili. Esempio banale ma non numismatico: quanti, negli anni 1980 o 1990 registravano alla televisione gli spot pubblicitari? Pochissimi! Anzi, erano visti come una seccatura, in quanto interrompevano la visione dei programmi preferiti! Quelli che attualmente possiamo rivedere, sono spesso frutto di errori di registrazione Attualmente, esistono veri e propri Siti dedicati, creati da appassionati e molto seguiti, con video ed intere sequenze di spot pubblicitari del passato. Lo sappiamo, ma alla stessa maniera, difficilmente adesso ci metteremmo comunque a registrarli con intenti futuri! Ignoriamo (volutamente) certe dinamiche politiche ed economiche che si possano prestare a polemiche: consci del fatto che anche esse sono e diventeranno Storia. Sono belle anche le monete che, appena uscite, sono senza Storia, nel senso di circolazione effettiva o di decorso del tempo: come dicevo, anche una moneta appena uscita ha una Storia, perché nasce in un contesto. A me però piace anche pensare di essere il proprietario iniziale di una monetina, che dalla Zecca ha raggiunto me... e chissà poi cosa vivrà è una collezione dinamica e in divenire: ad alcuni, una collezione chiusa potrebbe stancare o far perdere rapidamente l'interesse (anche se sappiamo che non è così... c'è la ricerca della conservazioni, di varianti, lo studio ecc.). A me, comunque, seguire l'Euro tiene sempre accesa la passione e la voglia di informarmi. Vado ai Convegni sapendo che ci sarà sempre qualche novità, così come quando apro il Forum; non dimentichiamo che la sezione Euro qui è la più attiva e frequentata! C'è la speculazione e alcuni soggetti non sono belli e sono ripetitivi: sì, questo è vero... e sul Forum ne parliamo spesso, anche arrabbiandoci. Succedeva però anche un tempo. Ci sono anche monetazioni del passato ripetitive. Personalmente, anche per il budget molto limitato, compro quello che mi piace e basta. Si impara a conoscere il mondo attuale: prima di collezionare, nemmeno sapevo di certe usanze o personaggi di altri Stati europei. Allo stesso modo, quasi non conoscevo Andorra e Monaco. Polemiche a parte, ci fa sentire tutti uniti e più vicini culturalmente. Piccola parentesi conclusiva: per chi vorrebbe qualcosa che acquisisse importanza nel tempo, collezionando contemporaneo, cito sempre quanto dice uno studioso che, oltre a vendere quadri di arte contemporanea in TV, è molto attivo nella divulgazione, con libri e spettacoli teatrali: Noi vediamo certe collezioni ed esclamiamo: "Che opere importanti! Questo collezionista deve essere ricchissimo per avere acquistato simili quadri!" ma non sappiamo che chi ha tante opere così importanti e rare, spesso le ha comprate a suo tempo. Le ha comprate quando costavano meno, forse alla fonte, e quando magari molti le snobbavano e sull'aumento del loro interesse e delle quotazioni non avrebbero scommesso nulla; se tutti avessero comprato a suo tempo, ora le case sarebbero piene di opere di Burri, Fontana e Manzoni [artisti ora quotatissimi]. Penso questo possa essere applicabile pure alle monete. Mi auguro questa discussione possa fare chiarezza, che contribuisca ad eliminare alcuni luoghi comuni. Nel caso vogliate aggiungere qualcosa, fatelo!1 punto
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@Silver1970 devo dire che le lamentele che spesso si leggono dovute, ai tempi "lunghi" sulle spedizioni, a mio avviso, sono un po' esagerate. Nella numismatica la "pazienza" è uno dei cardini,ma con gli euro mi sembra spesso che questo principio vada a farsi friggere. Il canale diretto del Vaticano ci porta a grandi risparmi rispetto ad un commerciante, e se questo vuol dire aspettare anche 3 mesi per ricevere le monete, io li aspetto tranquillamente. Se ho "fretta" di averle, mi rivolgo ad un commerciante e in una settimana le ho a casa. Negl'ultimi anni il servizio del Vaticano è migliorato, i tempi di attesa si sono ridotti, però pare che molti se lo siano scordato oppure non conoscono quello che succedeva prima. Certo lo schifo è vedersi consegnare una divisionale con monete piene di impronte, dovrebbero avere da regolamento interno, il maneggiare con i guanti tutto ciò che è destinato ai collezionisti, però è lo scotto da pagare per risparmiare comprando a scatola chiusa, ma potrebbe comunque capitare anche con acquisti tra privati servendoci di internet.1 punto
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Diatribe numismatiche Distinzione dei termini che implicano una diversità di vedute tra due o più persone e, in certi casi, anche uno scontro di opinioni su argomenti numismatici. Discussione: indica la comunicazione delle proprie opinioni su un determinato argomento tra due o più persone al fine di conseguire un chiarimento reciproco. Dibattito: indica una discussione pubblica, di solito disciplinata da regole e guidata da un moderatore, su un argomento di interesse generale. Controversia: si verifica quando su una determinata questione la contrapposizione delle idee è netta. Disputa: si ha quando i toni si fanno accesi. Polemica: così diventa una questione accesa e controversa che si protrae a lungo nel tempo. Linee guida per le discussioni 1.Mai discutere con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza. (Oscar Wilde) 2.Di fronte agli imbecilli non c'è che un solo modo per mostrare il proprio spirito: evitare qualsiasi conversazione con loro. (Arthur Schopenhauer) 3.Parla in modo sensato a uno stolto e ti chiama stupido. (Euripide) 4.Non discutere mai con uno stupido: la gente potrebbe non notare la differenza. (Arthur Bloch) 5.Non perdere tempo a discutere con gli sciocchi e i chiacchieroni: la parola ce l’hanno tutti, il buon senso solo pochi. (Catone) 6.Prima di discutere con qualcuno occorre sapere e capire fino a che punto quella persona può comprendere le nostre parole. Per quelli che sanno, il parlare nonostante l'impossibilità di essere compresi dall'altro è sempre una perdita di tempo e di energia. Chi è saggio, parla solo quando è certo che chi ascolta è in grado di capire. (Georges Ivanovič Gurdjieff) 7.Se tu discuti con uomo di mala fede, quanto più avrai ragione, tanto più ti sentirai dar torto. (Arturo Graf) 8.Non vincerai mai una discussione fino a quando non sarà sotto attacco la tua persona. (Nassim Nicholas Taleb) 9.In materia di discussione, chiamo avversari onorevoli, quelli che non vogliono tanto «aver ragione» quanto migliorare la loro organizzazione mentale – che preferiscono la loro mente al loro amor proprio. (Paul Valéry) 10.Il valore di una discussione dipende in gran parte dalla diversità delle opinioni concorrenti. Se non ci fosse stata la torre di Babele avremmo dovuto inventarla. (Karl Popper) 11.Si può osservare che in alcune discussioni la gente non vuole affatto conoscere la realtà delle cose, ma solo essere confermata nei suoi pregiudizi: è di una fede, non della verità, che ha bisogno. (Mario Andrea Rigoni, Variazioni sull'impossibile, 1993) 12.Non meravigliarti se un idiota non ammetterà mai d’aver torto: non vuol compromettere la sua fama. 13.Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi. (Bertrand Russell) 14.L’uomo superiore è calmo senza essere arrogante; l’uomo da poco è arrogante senza essere calmo. (Confucio) 15.Lo stupido è insidiosissimo. L’imbecille lo riconosci subito (per non parlare del cretino), mentre lo stupido ragiona quasi come te, salvo uno scarto infinitesimale. (Umberto Eco) 16.Solo due cose sono infinite, l’universo e la stupidità umana, e non sono sicuro della prima. (Albert Einstein) 17.La mente è come l'ombrello: per funzionare deve essere aperta. (Paolo Poli) 18.I mascalzoni sono preferibili agli imbecilli, perché i primi almeno ogni tanto si concedono una pausa. 19.Il primo livello di sapienza è saper tacere, il secondo è saper esprimere molte idee con poche parole, il terzo è saper parlare senza dire troppo e male... Si deve parlare solo quando si ha qualcosa da dire, che valga veramente la pena, o, perlomeno, che valga più del silenzio. (Hernàn Huarache Mamani) 20. Se qualcuno discutendo con noi si disinteressa di avvicinarsi alla verità, se non ha la volontà di essere veridico, è intellettualmente un barbaro. Di fatto questa è la posizione dell'uomo-massa quando parla, dà conferenze o scrive. (José Ortega y Gasset, La ribellione delle masse, 1930) 21. Sopprimiamo la discussione, e non ci resterà che la scomunica (in mancanza del rogo), o il manganello, o il colpo alla nuca. (Gaetano Salvemini, su Il Mondo, 1955) 22. La differenza tra le modalità dell'avere e dell'essere, può essere facilmente illustrata da due esempi di conversazione. Prendiamo uno scambio di idee tipico tra due uomini, A il quale ha l'opinione x, e B il quale ha l'opinione y. Ciascuno dei due si identifica con la propria opinione. Ciò che per entrambi conta è trovare argomenti migliori, vale a dire più ragionevoli, per difendere la propria opinione. Né l'uno né l'altro è disposto a mutare parere, e non s'aspetta neppure che cambi l'opinione del suo avversario. Sia l'uno che l'altro provano paura all'idea di mutare la propria, appunto perché si tratta di uno dei loro possessi, ragion per cui la sua perdita equivarrebbe a un impoverimento. La situazione si presenta alquanto diversa nel caso di una conversazione che non sia intesa come un dibattito. (Erich Fromm, Avere o essere?, 1976)1 punto
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