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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/19/17 in tutte le aree

  1. Cari Lamonetiani, oggi porto alla Vostra attenzione queste due monete, prese ad un asta trent'anni fa, per chiederVi una valutazione sulla conservazione. Ringrazio fin d'ora, tutti coloro che vorranno intervenire per esprimere un parere.
    2 punti
  2. Ciao, anche io orientativamente sono in linea con i pareri sopra espressi. Il 5 Lek sembra prossimo ad una conservazione molto alta, molto belli i campi brillanti. Il 10 Lek sembra aver circolato un poco, il paragone della brillantezza è meno accentuato anche se i rilievi sembrano cmq decisamente molto belli. Secondo me potrebbe essere tranquillamente Spl. In merito ai colpettini sul contorno, specie del 10 Lek, specifico che sembrano semplici tacche da contatto con altre monete. In questo caso non li farei pesare sulla conservazione, semmai sul valore economico finale (ovviamente, più la moneta è intonsa, più vale).
    2 punti
  3. Possiamo andare avanti con la discussione. Il problema è già stato risolto
    2 punti
  4. Che sia stata una "trollata" oppure no, a parte l'ormai classico dibattito sulla Storia contemporanea, mi auguro che il livello di conoscenza da parte di chi non colleziona monete in Euro del Vaticano comprenda che tale Stato ha facoltà riconosciuta di coniare moneta e che l'amare le sue emissioni non necessariamente è indice di Fede religiosa Penso che tutti possano apprezzare un buon lavoro artistico, indipendentemente dalla tematica!
    2 punti
  5. Ringrazio ancora tutti quanti per l'aiuto nel reperire la moneta. L'articolo è stato pubblicato, chi fosse interessato lo può trovare qua: http://ojs.unica.it/index.php/caster/article/view/2674
    2 punti
  6. Cacchio era da marzo che non ne capitava una! Bè dai la media si abbassa [emoji3][emoji3][emoji38]
    2 punti
  7. potrebbe essere un Resello di Felipe IV
    2 punti
  8. Buongiorno a tutti, porto a vostra conoscenza questo grano del 1797 FERDINAN con "lettere grandi" ultimo arrivato in collezione. Il catalogo Gigante riporta per il millesimo 1797: il tipo con FERDINAN in "lettere piccole" e il 1797 con FEDINAN. Questo grano è il secondo esemplare che mi capita di vedere, uno era stato messo in vendita InAsta......e portato a nostra conoscenza in una discussione nel Forum da @Rex Neap, considerato "molto raro e inedito". Questo secondo esemplare l'ho "trovato" navigando nella rete..in Francia....da un venditore che non conosceva la sua effettiva rarita'. La moneta si presenta in ottima conservazione nei rilievi, nei fondi e nel taglio....dove è presente intatta e senza colpi la bella treccia a rilievo. Riporta una forma irregolare , delle schiacciature e mancanze dovute alla coniazione. Le foto non rendono il colore cuoio della moneta.....dal vivo è molto bella. L'altro ieri, nella sezione "La piazzetta del numismatico" ho aperto una discussione sul dubbio di periziare o no questa rarissima moneta......ho avuto da tutti I visitatori una risposta negativa in proposito. Ora qui nella sezione delle monete del Regno di Napoli, vi faccio vedere questo grano. Vorrei un vostro parere sulla sua conservazione e sulla sua effettiva rarita'. Ringrazio tutti quelli che mi dedicheranno il loro tempo. Saluti, Rocco.
    1 punto
  9. Non credo sia la stanza pertinente ma non sapendo dove pubblicare vi mostro qui le foto di questo bilancino e relativi pesi monetali di appartenenza famigliare
    1 punto
  10. Ciao a tutti, posto un altro pezzo che tipologicamente non possedevo, nonostante l'usura diffusa credo sia un buono stato, ho notato un particolare, un punto dentro la C al retro, è metallo e non un sedimento, posso considerarla una particolarità od è insignificante? (è una scansione e non una foto)
    1 punto
  11. DE GREGE EPICURI A VR ho trovato, in un piccolo lotto, anche questo bronzo di 6,6 g., al quale inizialmente non avevo prestato attenzione, forse per la sua conservazione mediocre. In realtà, è abbastanza ben leggibile. Al D, una testa molto grande verso dx (esce in parte dal tondello), con barba e capelli fluenti; può richiamare uno Zeus, benchè sia abbastanza rozzo. Al rovescio, un cavaliere verso destra, di qualità nettamente celtica, sotto al quale una scritta: O-pi greco- ?-OIT. L'insieme fa pensare all'imitazione bronzea di monete macedoni di Filippo 2°; dunque, una moneta celtica di area danubiana o pannonica. Non ho grandi cataloghi in questo campo, ma proverò a cercare. Mi date una mano? Direi che il diritto ricorda molto la moneta bronzea postata da Aulisio nella discussione "Storia di un cavallo" al post 7; ma il rovescio è diverso.
    1 punto
  12. Questa volta al CCNM ci occuperemo di un tema poco noto e poco trattato: gettoni e tessere nell'antichità. Martedì 20 giugno in sede (via Terraggio 1, Milano) Antonino Crisà ci parlerà su: GETTONI ANTICHI DALLA SICILIA: UN PROGETTO DI RICERCA NEL REGNO UNITO. Oggi l'uso dei gettoni è quotidiano, ma anche in età romana si producevano gettoni di svariati materiali: bronzo, piombo, terracotta...Gli archeologi li ritrovano costantemente, ma il loro significato rimane per ora in gran parte oscuro, anche per difficoltà di lettura e per una mancanza di studi complessivi sull'argomento. E' però attualmente in corso il progetto: TOKEN COMMUNITIES IN THE ANCIENT MEDITERRANEAN, presso il Department of Classics and Ancient History dell'Università di Warwick (UK), che si prefigge lo scopo di analizzare i gettoni monetali antichi, comprendendo il loro impatto sulle comunità locali e la loro funzione economica, sociale e religiosa. Verrà presentato tale progetto, e l'oratore illustrerà un certo numero di casi-studio di gettoni monetali, provenienti dalla Sicilia ellenistico-romana. Verrà esaminato il contesto di ritrovamento, nonchè l'iconografia e le legende. I reperti provengono in particolare dalle aree messinese e palermitana. Antonino Crisà si è laureato in Lettere Classiche ed Archeologia all' Università Statale di Milano, si è specializzato in Archeologia , ed ha conseguito il dottorato all'Università di Leicester con una tesi sull'archeologia italiana in età post-unitaria. Svolge ora attività di ricerca come numismatico ed archeologo all'Università di Warwick.
    1 punto
  13. Titolo: Dalla Trinacria alle Puglie: cartografia e Mito nelle medaglie borboniche del XVIII e XIX secolo Autore: Davide Maria Gabriele @@providentiaoptimiprincipis Data Pubblicazione: 26/05//2016 Volume: I Quaderni di laMoneta 2016/2 ISBN: 978-1-533-32647-8 Incipit Il presente studio, lungi dal voler assumere un taglio prettamente scientifico, predilige mantenere una carattere divulgativo, ciò soprattutto alla luce delle molteplici chiavi di lettura che possono rinvenirsi dall’esame di un corpus eterogeneo di medaglie. Un taglio divulgativo, peraltro, in linea con quello che è stato il tema dei lavori illustrati in occasione della I Giornata di Studio “La numismatica e i giovani” nel quale il presente lavoro è stato presentato, seppur in forma ridotta, in anteprima. Link: http://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/dalla-trinacria-alle-puglie-cartografia-mito-nelle-medaglie-borboniche-del-xviii-xix-secolo
    1 punto
  14. Ecco...bravo Rocco.......è il ferdinan la varinate..... adesso bisogna solo capire se FE DINAN è un errore voluto o meno; quando leggerai il mio lavoro avrai la risposta. Era da tempo che aspettavo una foto del FERDINAN..lettere grandi...altrimenti non riuscivo a darMi una risposta al FE DINAN.
    1 punto
  15. Secondo me l'ordine cronologico sarebbe: 1797 FERDINAN (lettere grandi). 1797 FEDINAN (errore per mancanza della lettera R). 1797 ferdinan (lettere piccole).
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  16. Non sono rare ma neanche comunissime . Se ne trovano nelle aste di medaglie. Le ultime che ho visto ( decenti) sono state vendute alcuni anni fa nella grande collezione di medaglie esitata da Baldwin.
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  17. Ciao, diciamo che gli articoli ci sono tutti, anzi c'è già qualcuno anche per il 3, ci prendiamo l'estate per l'editing e revisione, a settembre uscirà prima il cartaceo come per il numero 1. Direi di attendere settembre comunque da quel che ho visto un gran bel numero !
    1 punto
  18. Ciao, fatto grazie Per questo 3 cavalli preso ieri posso mettere nel cartellino solo CCC (comune, corrosa e consumata) ma tipologicamente sono a posto ed è costata molto poco.
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  19. Ottima, bella moneta e bella conservazione. Questa me l'ero proprio persa. D'altra parte la collezione di monete bolognesi in asta era molto interessante e sulle sedi vacanti ho abbandonato visto che quelle abbordabili (di Bologna sempre eh) le ho gia quasi tutte. Diciamo che ho finito i soldi nel 1549 con un bello scudo del sole di Paolo III
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  20. Sicuramente quello finora detto è tutto corretto. Farei però alcune precisazioni: l'amico Paolino67 ha comprato a suo tempo un rotolino di Lire; sembra ovvio (naturalmente, notandolo dopo parecchi anni) che 500.000 esemplari quasi unicamente per il mercato italiano siano davvero molti. L'Euro, invece, non dico lo collezionino tutti i cittadini europei, ma ha un "respiro" maggiore della Lira, cioè molti più collezionisti. Quindi, 500.000 esemplari - per l'Euro - sono sì molti, ma sarebbero comunque una cifra particolare a differenza della vecchia monetazione. Un noto catalogo non pubblica i gradi di rarità per le Euro monete; questo da un lato è positivo (con la moneta ancora giovane, si creerebbero speculazioni), ma appunto genera questi interrogativi. Ad oggi, poco abbiamo per comprendere l'effettiva rarità sul mercato delle nostre amate emissioni! Dobbiamo quindi seguirne assiduamente l'andamento e verificare quali pezzi abbiano le "carte in regola" (come amo da anni chiamarle!) per diventare rarità. Si è parlato di Monaco e Andorra; è giusto fare una distinzione: Andorra ha avuto una sola "carta in regola", cioè la modalità di distribuzione (discutibile!), ma non la tiratura e l'unicità o comunque una minor frequenza delle emissioni (eccetto i 2 Euro commemorativi). Monaco invece ha: distribuzione (anch'essa discutibile!) e basse tirature. Infine, altra "carta in regola" è la minor frequenza con cui vengono coniate le monete, specialmente le ordinarie (tra una Divisionale e l'altra a volte passano anni!). Difficile quindi ottenere facilmente una serie monegasca e, chi la de desidera, non può certo tentare agevolmente con "annate miste" e simili. L'unica soluzione è appunto la Serie ufficiale!
    1 punto
  21. Ciao, Jagd, come dice Prof, molto contento di sentirti. Alain.
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  22. Ma fuor di dubbio fu battuto a Venezia il bagattino di puro rame o d'ottone di Antivari. Questa bella città d'Albania tennero i Veneziani, che vi mandarono a reggerla un podestà a biennio, dal 1405 sino al 1571, nel qual anno Alessandro Dona la cedeva mediante capitolazione a' Turchi, e reduce in patria veniva, come perpetratore d'atto codardo, punito. Ma la pace conchiusa fra la Repubblica e la Porta nel 1573, fissò per sempre le sorti di Antivari, incorporata d'allora ne' possedimenti dell'impero ottomano. Non mi venne fatto, per diligente pazienza che usassi, di rinvenire la terminazione colla quale fu decretato lo stampo dell'unica moneta che abbiamo d'Antivari suddita a' Veneziani. Ma non è a dubitare, dalla semplice ispezione del suo tipo, che siasi essa pure battuta nell'epoca medesima in cui lo furono la maggior parte de' bagattini delle singole città dalmate, cioè gli ultimi anni del secolo XV o i primi del successivo. Questa moneta, non facile a trovarsi benché il Museo Correr ne posseda tre esemplari, mi si offrì di due soli tipi, fra loro distinti da lievi differenze. Il peso ne varia da k. 8 a k. 6. 3, e il diametro n'è costante di m. 0,017. Presenta da un lato S. Giorgio armato a cavallo incedente verso la sinistra del riguardante, e sotto a' suoi piedi atterrato il dragone; all'ingiro la epigrafe . S . GEORG . ANTIVARI. Il rovescio ha, come i bagattini dalmati, il S. Marco in soldo stretto da un cerchio di perline, oltre il quale è la leggenda * . S. MARCVS . VENETI. La varietà che si rimarca in alcuni esemplari è la mancanza di questo cerchio che avvolge il leone. (da "le monete dei possedimenti veneziani d'oltremare e di terraferma "- Vincenzo Lazari )
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  23. Buongiorno, Oggi voglio condividere con voi questo bel 6 Tarì 1730 di Carlo iii, Sono ben accetti pareri riguardo la conservazione e.....la rarità. Personalmente la reputo "abbastanza" rara, di questa zecca e periodo non se ne vedono così spesso. Buon weekend a tutti! Filippo
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  24. Ciao @miza , bella veramente, seppur con evidenti di usura, questa di seguito è l'ultima che posseggo a tema almeno per adesso. Malawi 1 Kwacha del 1988 (sotto la barca è riportata la data dell'indipendenza dal Regno Unito - 1964)
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  25. Complimenti anche da parte mia, @Filippo Pellizzaro. Non seguo particolarmente questa monetazione, ma questa moneta è veramente bella per la tipologia. Saluti
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  26. Tienitela stretta @Gia46, ha un grande valore storico. Saluti
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  27. Ciao @Martin_Zilli. Mi fai venire un invidia per il quattrino della sede vacante... Comunque anche io di c*** ne ho abbastanza nelle ciotole e piano piano, vi mostrerò i miei affari. Avendo 14 anni poi, la mia vista è molto buona e quindi riesco anche a vedere "quello che a volte altri non vedono" come ad esempio, questa imitazione del quattrino Bononia docet della zecca di Solferino pagata appena 2 euro. Ecco le foto Ciao @Martin_Zilli. Mi fai venire un invidia per il quattrino della sede vacante... Comunque anche io di c*** ne ho abbastanza nelle ciotole e piano piano, vi mostrerò i miei affari. Avendo 14 anni poi, la mia vista è molto buona e quindi riesco anche a vedere "quello che a volte altri non vedono" come ad esempio, questa imitazione del quattrino Bononia docet della zecca di Solferino pagata appena 2 euro. Ecco le foto Anche se la conservazione è pessima, è veramente rara e questo link dei cataloghi lamonetiani ve ne darà la prova (guardate i realizzi): http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CGON/23 P.S : sono andato a vedere meglio con la lente e a quanto pare si tratta della 1645 quindi è un R4
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  28. La tua moneta è molto circolata, il Re ha i capelli e i baffi lisci; in queste condizioni non riveste particolare valore economico, a parer mio 1-2 euro (anche se il Gigante la classifica NC), ma solo valore storico. saluti
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  29. Buon giorno. Da quello che vedo mi pare si possa stare su qSpl "con colpetti sul ciglio" per il 10 lek, e sul qFdc almeno per il 5 lek. Quest'ultimo ha un bel lustro, con radi segnetti da contatto nel campo del D. Senza i colpetti sul ciglio il 10 lek sarebbe Spl. Saluti.
    1 punto
  30. Presente con Enrico. A martedì sera.
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  31. Ognuno è libero di collezionare ciò che vuole, la cosa vergognosa è il poco rispetto verso chi paga e che viene ripagato con un servizio pessimo e poco professionale. Viviamo nell'era digitale da decenni e questi gestiscono evidentemente ordini e magazzini a mano con carta e penna... È incredibile.... Buona Domenica Silver
    1 punto
  32. di nuovo in vendita nella prossima asta Bertolami E-43 lotto 135. Eddai...basta ...... E' UN RICONIO MODERNOOOOO!!!!!!!!!! skuby
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  33. Ciao @titusnick, nell'ultimo aggiornamento la p008 X è valutata 60€ in STP e 115€ in FDS. Diciamo che in perfetta qualità ha subito una buona rivalutazione!
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  34. Una regola di educazione ma direi anche di buon senso che vige qui è quella del rispetto degli altri collezionisti o studiosi: RISPETTA LE SCELTE COLLEZIONISTICHE DEGLI ALTRI. Liberissimo di non essere d'accordo con loro ma ti invito ad usare toni appropriati.
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  35. E oggi si continua nuovamente al Cordusio con la distribuzione, con molti che non l'hanno ancora ricevuto, e con altri che per gli echi vorrebbero averlo.. Insomma ancora grandissima divulgazione nel cuore di Milano.. Eros
    1 punto
  36. Di fatto tra la metà del 700 e il primo decennio dell'800 i miei antenati rivestirono in qualità di sindaci il ruolo di amministratori.... Il comune era formato da Terre e Ville in base all'entità demografica... Alcune tra le Frazioni ( Terre) avevano una rendita autonoma, frutto dei capitali e del profitto ricavato dalla gestione, affittanze dei beni posseduti dalla Parrocchia e dai vari oratori locali.. i Sindaci e chi rivestiva incarichi civili si occupa di redigere il Libro dei Capitali et Incanti della terra in questione,,i miei antenati per oltre 60 anni si occuparono della gestione di tale patrimonio ( contratti di mezzadria, affitanze, dare e avere, prestiti e riscossione dei debiti che per accolazzione spesso gravavano alle spalle delle famiglie e discendenti per oltre 50 anni.. Questo bilancino potrebbe essere stato utilizzato per i vari pagamenti. Tra l'altro il periodo della monetazione Coincide
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  37. La V capovolta in "VLTRΛ" non è inusuale, guarda ad esempio questa cinquina. E anche qui la L sembra una T capovolta.
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  38. Nessuno ha messo in dubbio la correttezza della descrizione di Moruzzi...è stato solo risposto al tuo post 3.... Quanto al fatto che il 90% dei sesterzi in buone condizioni siano bulinati, qui non sono d'accordo...potranno essere puliti ed eventualmente ritoccati nella patina, ma tra questo e la bulinatura ce ne passa...mi pareva che fosse stato spiegato molto chiaramente che una cosa è un restauro che non ricrea o aggiunge particolari perduti o usurati, al limite uniforma un colore, e una lavorazione a bulino che ricrea cose non più o mai esistenti o esistite realmente...c'è una enorme differenza...
    1 punto
  39. Questa e altre medaglie di Filippo V le puoi trovare anche qui //www.lamoneta.it/topic/147618-milano-e-dintorni-medaglie-dal-400/
    1 punto
  40. buongiorno a tutti....ecco allora un idea di un piccolo pecunio di sei monete, che erano saldate tutte insieme,uniti da i fuocci e il tempo,come erano portate di fondo tasca.... una di Lucca,di "castracanni",e altre di Pisa con aquilla.....e infine una Bonifacina del primo tipo.....le date concordano. e fano fede!...del mezzo trecento.
    1 punto
  41. I primi caldi di questo finale di primavera ieri mi hanno portato a cercare refrigerio e riposo, in compagnia di mio padre, all'ombra delle verdi fronde di un vecchio ed enorme platano che da sempre incombe sui tetti della casa paterna. Mio padre (83 anni, nato nel 1933) ricorda questo platano (e i suoi 5 fratelli) già presente e già di notevoli dimensioni nel corso della sua prima infanzia. Corse il pericolo di essere estirpato (il platano, non mio padre) nel corso dell'occupazione americana. Gli artiglieri alleati avevano infatti la necessità di crearsi il campo di tiro per cannoneggiare le colonne tedesche in ritirata verso il Po; la situazione arrivò al collasso in meno di un giorno, i tedeschi si arresero a migliaia e il platano si salvò. Questo platano (e i suoi 4 fratelli, uno nel frattempo è morto) ha attraversato l'ultimo secolo e ha visto "il mondo che si è trasformato....oggi tutto è cambiato" scritto in corsivo perchè è la frase pronunciata da mio padre...con gli occhi persi a guardare nel profondo dei suoi ricordi di ragazzino..mentre io, naso per aria, guardavo l'immensa chioma dell'immensa pianta. Questa frase mi ha riportato all'introduzione di un'opera in due volumi che conservo da anni nella mia biblioteca. L'ho subito cercata e gliel'ho fatta leggere....ora la vorrei condividere con chi ha avuto la pazienza di arrivare fino a questo punto. Da: GLI ULTIMI CENTO ANNI DELLA STORIA UNIVERSALE di Pietro Orsi E' evidente che qui si parla del secolo dal 1815 al 1916....il progresso che ha portato una vera rivoluzione tecnologica, politica e sociale... è legato alle invenzioni, che sono però, l'uso della forza meccanica generata dal vapore, il motore termico, il telefono, il telegrafo, l'aereo. La grande diffusione delle informazioni è legato ai sistemi di stampa... Insomma...non si parla mega o terabyte, non si parla di esplorazioni spaziali o nanotecnologie. Internet? non era nemmeno nella fantascienza. Eppure il giudizio sulle trasformazioni sociali, politiche e geografiche era praticamente lo stesso. Ancora una volta la storia si ripete, uguale a se stessa....come uguale a stessa rimane la fresca e rilassante ombra del platano che incombe sulla mia casa paterna. Un caldo saluto Mario
    1 punto
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