Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/15/17 in tutte le aree
-
4 punti
-
Ciao. Mah. Pur considerando che i gusti non si discutono, tuttavia parlare di "bruttezza" di questa monetazione mi sembra eccessivo. Questo qui sotto, ad esempio, è un baiocco del 1850 per Roma. Come si fa a definirlo "brutto"? M.3 punti
-
La N finale in legenda è l'iniziale di NEAP, probabilmente hanno aggiunto anche la E per chiudere la legenda con le giuste misure...3 punti
-
2 punti
-
Forse il viso pacioccone e bonario non sarà esattamente quello di un attore Holliwoodiano, ma una monetazione, secondo me, va giudicata per la qualità dei suoi esemplari e per la sua varietà ed in questo quella di Pio IX non ha nulla da temere nel confronto con le altre ottocentesche2 punti
-
Suvvia, non scherziamo, 5/10 milioni di pezzi "non comune"?? Rara sul milione di pezzi? Non confondiamo la difficoltà di reperimento in circolazione con la reale rarità della moneta, la maggior parte delle euromonete non si trova o si trova con molta difficoltà in circolazione, poi vai ai convegni e trovi montagne di rotolini, con prezzi a moneta di 2,50 o 3 Euro. A fare la "rarità" di una moneta è quasi sempre la modalità di distribuzione: per assurdo a parità di tiratura è molto più rara una moneta finita in toto in circolazione piuttosto che una finita tutta in mano ai commercianti. Perchè solo la normale circolazione crea quella dispersione che è alla base della "rarità" delle monete contemporanee. Se poi ci aggiungiamo il fattore emissioni di zecca in divisionale o blister abbiamo completato il quadro.... quello che viene emesso con alte tirature in divisionale ben difficilmente diventerà mai una vera rarità, per chè rimarrà facilmente reperibile. Per il resto, un milione di pezzi effettivi presenti sul mercato sono una cifra enorme, che secondo me non tutti sono in grado di ben valutare... UN MILIONE di pezzi, è un'enormità, se rapportata al numero, molto più basso, di collezionisti. Quando ero agli inizi, comprai un rotolino di 20 lire del 1999, allettato dalla bassa tiratura ("solo" 500mila pezzi)... beh, la mia illusione di aver comprato uan rarità si spense ben presto, perchè tutta la tiratura è finita in mano al mercato collezionistico, e come già detto anche solo 500mila pezzi sono un'enormità da assorbire sul mercato. Discorso ben diverso sarebbe stato se la moneta avesse effettivamente circolato, e si fosse quindi dispersa. Non ha quindi senso valutare la presunta rarità degli Euro sulla tiratura o tantomeno su quanto sia facile o difficile trovarli in circolazione... sono ben altre le dinamiche che sul lungo periodo rendono una moneta definibile rara o non comune.2 punti
-
Ciao. Bella e particolare moneta. Più che una "perizia" forse meriterebbe uno studio specifico, da pubblicare su un periodico del settore. M.2 punti
-
Ciao, si sa che la zecca di Mediolanum aprì nel III secolo sotto Valeriano I (quando era prigioniero del Re sassanide Sapore I). L'attività in questa zecca iniziò con la coniazione di rarissime emissioni congiunte in nome di Valeriano, Gallieno, Salonina e Salonino. E' troppo fantasioso dire che la moneta da te postata sia compatibile con la zecca di Mediolanum...dovrebbe essere Roma o Antiochia come ti è stato suggerito2 punti
-
L'uniformità non può esserci per tanti fattori. Pur essendo lo stesso regnante, gli incisori erano diversi, le zecche pure, il metodo di coniazione anche. Ne concerne che: Per fedeltà ritrattistica, Milano si avvicina maggiormente alle sembianze del regnate. Per qualità incisoria il nominale Napoletano sembra sovrastare quello Milanese, agevolato anche dalla tecnica di battitura ( in questo caso a bilanciere), oltre che a quella incisoria, e noto che il Regno di Napoli annoverò illustri rappresentanti di quest'arte, e questo ne è solo un piccolo esempio. Vuoi anche la grazia incisoria e stilistica del ritratto, addolcito, aggraziato, e splendidamente omaggiato... Difficile fare confronti sempre fra due tecniche di battitura, quella a bilanciere a primo acchito ne esce quasi sempre vincente, ma dal punto di vista espressivo, la coniazione a martello non teme confronti, più calda, più vicino all'estro e alle capacità incisorie, infatti per quest'ultima tecnica entrano in gioco anche altri fattori, vedi il tondello, e la mano del battitore, che riproducono ogni volta un'unicum con diverse e piacevoli chiavi interpretative... Eros p.s. Il vicereame Napoletano ne è un chiaro esempio...2 punti
-
Le lettere ornamentali sui quartaroli iniziano con Ranieri Zeno e finiscono con l'ultimo doge che li ha coniati ovvero Giovanni Soranzo, con l'eccezione di Marino Zorzi. Lo si può vedere sulle tavole del Kunz che accompagnano il Papadopoli. Sicuramente è già stato scritto qualcosa sull'argomento e quindi non vorrei ripetere cose già scritte, ma credo che queste lettere particolari servissero per rendere difficili le falsificazioni. Arka2 punti
-
Signori buongiorno, qualcuno di Voi ha voglia di partecipare ad una piccola ricerca? Nel 1908, come tutti sanno, la zecca coniò due tipi di moneta da 2 centesimi. Il molto raro "prora" e l'ultimo dei "valore". Di quest'ultimo l'Attardi, oltre che al modello comune senza particolarità interessanti, elenca due varianti: uno con "8" della data obliquo (C) recensito anche su Panorama Numismatico ed un più interessante 2 centesimi con al D/: testa leggermente più piccola e sigla incisore "S" senza punto ed al R/: cifre della data più distanziate tra loro e senza s.d.z. "R" piccolo con grado di rarità R2. Ora, i centesimi di rame "valore" del Regno (10, 5, 2 ed 1 centesimo) presentano sovente piccole varianti, soprattutto nella data anche perché era - quasi sempre - l'unica parte del conio che veniva aggiornata e quindi, spesso, soggetta "a muoversi" durante la battitura (ad es. il 2 centesimi 1905 presenta lo "0" della data che ora pende a destra ora a sinistra...). Tuttavia, questa particolare data, il 1908, sembra avere una particolare predisposizione alla "varianza". Dall'Attardi, come detto sopra, si evince che i conii sono almeno due (testa ed "S" grandi e piccole) più una variante "banale" con "8" della data obliquo. Io mi permetto di aggiungere una "variante nella variante", ossia un 2 centesimi 1908 con "8" obliquo e "1" e "9" ribattuti (nella foto si notano poco...), ma soprattutto, un 2 centesimi con "R" ed "S" piccoli, ma senza cifre maggiormente distanziate ed una testa che è forse leggermente più piccola (3° conio?). Qualcuno di voi ha le mie stesse varianti o può vantarne ulteriori (sempre del 2 centesimi "valore" del 1908)? Un Grazie sentito a tutti coloro che interverranno.1 punto
-
Salve a tutti Apro questa discussione per mostrarvi un interessantissimo quartaro, che ho avuto la possibilità di vedere in una collezione privata. Si tratta di una tipologia molto rara e di difficile attribuzione ; già descritta nel CNI al n34 ma, di cui personalmente non avevo mai visto neanche un esemplare. Quello qui presentato , proveniente dalla collezione Pesce, è probabilmente lo stesso di cui scrive il Janin nel suo articolo sui quartari genovesi: " Dei quattro col Grifo, uno corrisponde esattamente al n. 34 del C.N.I. ed ha le diciture VNVIAV e AVIANVO " http://www.mariojan.com/monete/numis_03_83.html Le legende e lo stile molto particolare fanno pensare ad una contraffazione , sebbene sia molto difficile poterla attribuire ad una determinata zecca o signoria emittente, come nel caso degli esemplari presentati alla recente conferenza di Finale Ligure o di altri già postati su questo forum. Qualche idea ? Esiste un comune in Veneto di nome Aviano , le cui origini rislagono all'impero romano , dove risulta sorgesse un castello nel medioevo molto conteso da diverse famiglie nel XIV sec. fra cui i Carraresi. La locazione però mi pare piuttosto improbabile anche per fare solo delle ipotesi senza nessuna fonte. Il peso è di 0,47g mentre il materiale sembrerebbe essere rame. @adamaney tu cosa ne pensi ?1 punto
-
Buonasera a tutti, visto che siamo in tema 10 cent. di Umberto I, vi mostro l'ultimo arrivato proprio ieri. Come al solito il colore della moneta cambia a seconda della fonte luminosa, la foto in perizia e' fatta con luce naturale. Penso sia stata lavata, pero' quando ho visto quei bei fondi al dritto il mio istinto mi ha suggerito di prenderla, come vi sembra anche a livello di conservazione (senza menzionare quella del perito..)? Si puo' dire con certezza che e' stata' lavata? grazie a chi vorra' intervenire1 punto
-
Beh ho cambiato idea Anche se oggi frequenta le elementari Non avevo visto la data del post1 punto
-
Allora, la prima foto e' stata scattata dopo averla tolta dalla perizia, per cui non c'e' nessuna plastica. Quella che sembra porosita' al dritto in realta' e' la freschezza del metallo a dare quella sensazione... diciamo che questa rugosita' e' stata accentuata volutamente da me con una illuminazione aggressiva, proprio per farla notare.. ovviamente non sono espertissimo in materia, per cui posso anche aver detto delle inesattezze, questa e' la mia sensazione con la moneta in mano. Quella macchia sulla guancia del re e' in realta' carenza di lustro dovuto a contatto, secondo me con altra moneta nel rotolino, poiche' mi e' capitato di vedere in giro altre monete simili in alta conservazione con lo stesso difetto. Ecco qualche altra foto del dritto per capirla meglio1 punto
-
L'usura appiattisce e allarga i rilievi ingannando l'occhio di chi l'osserva... Secondo me è buona...1 punto
-
se ti è andata bene con i vestiti, non ti va bene con le monete, non ci sono oggetti interessanti.1 punto
-
Durante la vile invasione del Regno delle Due Sicilie, molti nascosero queste monete in nicchie ricavate nei muri o nei vecchi casolari di campagna. Non è da esclude quindi che se ne possano ancora trovare.1 punto
-
1 punto
-
Yugoslavia BANCA PER L'ECONOMIA PER L'ISTRIA, FIUME E IL LITTORALE SLOVENO ____ Altro valore: 5 Lire del 19431 punto
-
1 punto
-
"Ma de che".... Da ciò che vedo anche FDC. Non la definirei una moneta eccezionale data la facile reperibilità dei 10 centesimi di Birmingham '93 e '94 con molto rame rosso. La mia è un po' più brutta1 punto
-
Bizerba62 : Forse mi sono spiegato male... Trovo personalmente brutte le monete decimali di Pio IX dove il pontefice è rappresentato con il suo volto pacioccone e bonario invece le monete pre decimali in qualsiasi metallo e con o senza ritratto mi piacciono. Specialmente poi se ottimamente conservate.1 punto
-
Io direi che siamo sul qFDC Rame Rosso con bei fondi lucenti...mi piace molto il colore del Rosso...1 punto
-
...non mi ricordo se ne avevo mai vista una così con questa alternaza dei punti d'interpunzione/abbreviazione.1 punto
-
Io personalmente preferisco i baiocchi di Pio IX piuttosto che quelli di Gregorio.1 punto
-
1 punto
-
Ciao Luca, per una mia curiosita' mi comunichi il peso e il diametro di questa bella Piastra......mi sembra piu' "stretta" sopratutto al rovescio. Saluti, Rocco.1 punto
-
1 punto
-
Ciao! Pensiero, il tuo, anche condivisibile; il problema è che il profitto fa chiudere gli occhi, anche ad una amministrazione pubblica che, invece, dovrebbe tenerli ben aperti .... gli inglesi dicono "the market rules" e seguendo questa filosofia spiccia, ma reale, ti trovi a girare in una città stupenda ostaggio dei turisti. L'amministrazione pubblica, per accontentarli, ha rinunciato a contingentare determinate tipologie di commerci e così, oggi, Venezia ha più negozi di souvenirs e paccottiglia made in Cina, che di alimentari. Pensa ai veneziani, che per fare la spesa e riempire la loro sporta devono fare chilometri a piedi, se non farsi "un giro" a Mestre .... per contro arrivano i soldini derivanti dalle licenze; soldini che l'amministrazione pubblica non potrebbe mai avere, se dovesse fare i conti con il solo gettito di imposte che derivano dai suoi abitanti, in perenne calo. Oggi ci sono circa 60.000 abitanti, 1/3 rispetto a quelli che poteva contare nel 1600. Venezia è una città "in bilico", che ha un partimonio unico, costosissimo da gestire; un ambiente ancor più unico da preservare, con una laguna che non le serve più da protezione, ma che fa solo danni da ripianare; non ci sono abitanti da "spremere", non c'è più un polo industriale che genera reddito (e fortunatamente problemi, così com'era concepito); gli restano solo i turisti e l'indotto. Ed anche i bottegai di souvenirs.....purtroppo. saluti luciano1 punto
-
1 punto
-
@El Chupacabra questa è la tua "Sphynx virtual coin" quale premio per aver risolto l'enigma.1 punto
-
Mostruosamente bravo! E' la prima che hai indicato: ACHAEA, Cephallenia. C Proculeius, equites. Circa 30-28 BC. Æ 22mm (6.87 gm). Estimate $2000 ACHAEA, Cephallenia. C Proculeius, equites. Circa 30-28 BC. Æ 22mm (6.87 gm). Terminal bust of Jupiter right; monogram behind / Skate. RPC I 1359; FITA pl. I, 22. Good VF, black patina. One of the finest examples of this very unusual marine animal type. ($2000) This depiction of the skate of ray (genus Raia) is unique in numismatics and its use as a type on this coin is shrouded in speculation. What is known is that C. Proculeius was a compatriot of Vedius Pollio, equites, proconsul and governor of Asia for Octavian. It is postulated that Proculeius was assigned the task of demobilizing Antony's forces after Actium. The skate, with its poisonous sting in its tail, may symbolize the naval battle of Actium and the crushing defeat of Antony's fleet. Grant in FITA, pg. 67, alludes to the Volscian gens Raia, and offers the suggestion that Proculeius had a subordinate of that family that would have struck this coin for him at Cephallenia. At this point we are engaged in circular reasoning, saying the coin type suggests the prescence of a family member who authorized the coin type.1 punto
-
Ciao @Sirlad, per favore puoi' indicare la fonte da cui hai tratto questa notizia ? grazie , in quanto dal recentissimo libro Mediolanum cio' non risulta . P.S. Forse hai letto la notizia su Wikipedia che inizia il discorso del primo periodo romano con "sembra" , termine che , senza prove , non vuol dire nulla .1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Le prime emissioni della zecca padovana (come diceva Arka) sono databili all'ultima fase comunale, poco prima del 1271. Sono denari scodellati, che presentano la stella a sei raggi, che sarà poi tipica delle emissioni padovane. Questi denari al dritto hanno la legenda +CIVITAS e al rovescio +DE PADVA . Il diritto di zecca, invece, è databile al 1049 (anche se ci è pervenuto in copia): l’imperatore Enrico concede alla città, al suo vescovo Bernardo, di battere moneta (ad pondus moneta Veronensis, ovvero con gli stessi parametri della moneta veronese). Un esempio del circolante, all'epoca del santo, lo possiamo trovare nella sua tomba: durante un'ispezione furono rinvenuti oltre a due sigilli sigillo del Comune di Padova Muson, mons, Alex, mare / certos dant mihi flnes (il corso d’acqua Musone, i Colli Euganei, l’Adige e il mare sono i veri miei confini) con la porta di Monte Molino. Di ceralacca, in forma circolare, del diametro di mm 58 x 60, reca tre torri, con bertesca, finestre e merli guelfi, emergenti da una cerchia di mura medievali. Anche la porta presenta una merlatura guelfa sigillo degli Anziani di Padova, Il sigillo degli Anziani, un po’ piú piccolo di quello del Comune (cioè: mm 55 x 60), di ceralacca, reca tutto intorno una “legenda”, che - tradotta in italiano - suona cosí: (Sigillo) degli Anziani delle Fraglie e della comunità di Padova. anche dei denarini veronesi (circolanti sicuramente all'interno delle mura patavine).1 punto
-
Le prime monete autonome vengono coniate a Padova poco prima del 1271. All'epoca di Sant'Antonio cirolava la moneta veronese e veneziana. Arka1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Ciao Angelo....da Ferdinando IV....in poi....posta qualche bello scudo romano....cosi' ci rendiamo conto delle monete che vuoi scambiare. Salutoni, Rocco.1 punto
-
Principe, nella monetazione Napoletana si scoprono spesso varianti o inediti.....molte Piastre a suo tempo furono tesaurizzate e nascoste al nuovo regnante.....chissa' se un giorno verra' fuori un tesoretto di sole Piastre tipo la 1838 della collezione Bovi....oppure Piastre di Murat testa a destra.....oppure di sole Piastre 1804 prova!1 punto
-
Vengono segnalati anche esemplari coniati ad Aosta nel tipo "con tre rose" cioè con il segno di zecca al posto della quarta Rosetta, anche qui ho dei dubbi visto che non ne ho visti sino ad ora, e ci sono invece sicuramente della zecca di Aosta del tipo "con una rosa" , con Rosetta centrale è segno di zecca in basso nel diritto e a volte nel rovescio. Questa tipologia si trova anche con il segno di zecca G per Gex e con la piccola I sotto la corona del diritto che porta al maestro Janin che operò a Gex dal 1584 al 1588. Probabilmente questa tipologia potrebbe essere stata coniata in Aosta nel periodo a fine 1586 da Roglia e Robbio o dal Valgrandi che vi lavorò da metà 1587 alla chiusura della zecca. la tipologia invece "con le due rose" potrebbe essere stata coniata nel periodo intermedio, cioè dal1582 al1584 quando venne ad Aosta Giovanni Miretto dalla zecca di Torino e dopo settembre 1584 sino a fine 1586 in cui la zecca fu appaltata a Gaspare Cornaglia. A parer mio il fatto di trovare questa tipologia di quarti con o senza il segno di zecca serviva ad attribuirli ad uno o all'altro maestro, anche se mancando indicazioni non possiamo sapere quale ad uno e quale all'altro... ma non intendo certamente indicarlo come cosa certa mancando da parte mia lo studio necessario per questa affermazione! Quello che possiamo notare è che sono stati rintracciati di questa tipologia (e per ora mi risulta solo di questa) degli esemplari ribattuti su delle monete precedenti, come si può vedere dai tre esempi precedenti coniati su dei quarti di grosso ed ora su questo su di un forte. il fatto della coniazione sui quarti di grosso dello stesso periodo, o almeno di pochi anni prima, ci sta tranquillamente, monete ritirate e coniate per necessità del momento ( urgenza di battitura o magari mancanza di tondelli quindi possibilità di recupero immediato di tondelli esistenti in zecca con conseguente guadagno di tempo e di "cambio"), ma la coniazione su di un forte coniato sotto Carlo II ben un'ottantina di anni in precedenza è anomalo. Usando un paragone assurdo è come se avessero deciso di coniare degli euro su monete del regno della prima guerra mondiale! Questo mi fa supporre che per qualche anomala ragione ci sia stato un momento nella zecca di Aosta in cui abbiano recuperato tutto quello che trovavano a portata di mano per recuperare materiale da utilizzare per i quarti di soldo da coniare, quindi monete ritirate o dei rimasugli di vecchie monete ritirate, anche se molto datati quei forti di Carlo II magari circolavano ancora nella Savoia, ma sicuramente molti erano stati ritirati in zecca. Penso non si saprà mai con certezza cosa accadde, mi aspetto invece altre sorprese con nuovi ritrovamenti, però è un peccato che queste coniazioni di monete "piccole" non siano studiate a fondo come meriterebbero o come vengono studiate monete più importanti... mi piacerebbe però sapere da altri appassionati un parere su queste mie riflessioni, magari delle idee o degli spunti su cui discutere e magari qualche idea diversa da quella che mi sono fatto su questa anomalia... sono le cose che più mi affascinano della monetazione sabauda, il fatto di trovare misteri e scoperte nuove ogni volta che mi capita di "girare l'angolo" e mi si presenta un nuovo quesito! Sicuramente più di una semplice collezione, un entrare in situazioni storiche e monetarie di diversi secoli fa che hanno condizionato (specie con queste tipologie piccole) la maggior parte delle persone di quell'epoca... ..... e scusatemi se sono stato prolisso e mi sono dilungato... ma sono cose che mi appassionano!....1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Buona domenica a tutti, ultimamente sto effettuando una ricerca sulle mezze piastre di Ferdinando II, per intenderci....quelle con ritratto adulto......dal 1846 al 1859. Ho iniziato ricercando nuove immagini della 1846, ma ne trovo veramente poche.......per non dire della successiva 1847, che sembrerebbe molto piu' ostica a reperirsi.....sopratutto in buona conservazione! Chiedo cortesemente a tutti voi di questa sezione un aiuto nel caso aveste in collezione mezze piastre del 1846/1847, di postarle in modo che possa riuscire a ricostruire il passaggio fra I precedenti (con ritratto e lettere delle legende diverse) e I nuovi pezzi con la nuova effige di Ferdinando. Vi ringrazio fin da ora per l'aiuto che vorrete darmi. Inizio postando il dritto della mia 1846 (gia' fatta vedere in precedenza) e la 1847. Saluti, Rocco.1 punto
-
Il Ducato di Milano aveva una sua struttura e le sue regole. Il Re demandava al Governatore che aveva poteri non solo per la politica finanziaria ma anche monetaria. C'era poi una struttura col Magistrato delle Entrate Ordinario, il Maestro di Zecca, venivano emanati bandi e grida firmate dal Governatore. Quindi si rispondeva tutti al Re ma le strutture era diverse e quindi anche le monete.1 punto
-
Non ho mica detto che lo sniper sia truffaldino, ci mancherebbe! Io non lo uso perché sono un preistorico, ma quasi tutti i miei conoscenti lo utilizzano. Cerco di essere ancora più chiaro, dopodiché più che fare i nomi non so che dire per farmi capire Il venditore "A" mette all'asta ogni settimana un tot di monete. Navigando nello storico di ebay ho potuto osservare lo storico di circa 300 monete vendute da A. Tutte queste monete recavano offerte da parte di B, C e D (non sono visibili i nomi ma i feedback, quindi non sappiamo chi siano B, C e D ma sappiamo che uno di loro tre ha offerto su tutte le monete di A). Non sempre B, C e D si sono aggiudicati le monete di A: evidentemente in tali casi l'asta ha superato quella che era per A la "soglia soddisfacente" per vendere. La cosa interessante (e determinante) è che quando B, C o D si sono aggiudicati la moneta di A, in molti casi la stessa moneta ricompariva in vendita da parte di A poche settimane dopo. Come mai? Semplice: quando B, C o D si aggiudicano la moneta, A annulla l'acquisto e propone la moneta al secondo miglior offerente. Se questo accetta bene, se invece fa come ho fatto io la moneta ritorna in vendita dopo qualche tempo. Dulcis in fundo, smanettando un po' ho anche scoperto chi fossero B, C e D: altri "professionisti", guarda caso della stessa zona di A, che utilizzavano lo stesso sistema. Non è questione di essere complottisti, è solo questione di non essere polli. Faccio l'insegnante, quei pochi soldi che posso investire in monete cerco di non farmeli fregare.1 punto
-
Io purtroppo resto, nelle realtà, ancora estremamente solitario ma non ne faccio un dramma perchè la collezione è come la musica se ne può godere pienamente da soli. Per fortuna che almeno a livello virtuale esiste Lamoneta!1 punto
-
1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.