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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/13/17 in tutte le aree

  1. Per chi adora oltre alla monetazione di questa citta' anche le sue bellezze architettoniche e la sua millenaria storia, ricordo che stasera c'è lo speciale su Venezia di Alberto Angela. Ne parlano da tanto e dovrebbe essere interessantissimo oltre che un bel ripasso sulla storia cittadina. Comincia dopo le 21.....
    3 punti
  2. Ho appena fatto l accesso sul forum per rendervi un po tutti partecipi della cosa, stamattina la moneta è stata periziata da un noto perito di milano come : FALSO D EPOCA. Ringrazio comunque tutti per i consigli e i vari pareri! Stefano
    3 punti
  3. Interessante la presentazione di oggi del libro che e' stato illustrato dai vari intervenuti anche per la metodologia utilizzata per realizzarlo. Un team di collaborazioni, una rete di informazioni sui ritrovamenti locali, indubbiamente una rivisitazione completa e aggiornata del precedente testo. Ma oltre allo specifico sul libro, visto il livello dei relatori, le riflessioni si sono allargate a tematiche generali sulla numismatica. Riporto quanto detto da ben 5 relatori, e precisamente le interconnessioni evidenti tra tre componenti della numismatica, commercio, ricerca scientifica e collezionismo privato. l'impriscindibilita' e importanza del collezionismo e' stata poi più volte ribadita anche per il concreto e fattivo apporto dello stesso nella stesura di questo libro e non solo ...
    2 punti
  4. Giusto! Sembra che la salita non finisca mai . Vero è che i milioni di pezzi coniati propongono variabili infinite. L'importante è continuare a parlarne e ogni ipotesi di studio è benvenuta. Poi se qualcuno non è d'accordo con quanto si scrive non è una sciagura ma bensì opportunità di crescita intellettuale. Cari saluti a tutti
    2 punti
  5. Caro Mario, spero proprio ci sia tempo di fare due chiacchiere. Mi spiace per Antonio, che avrei rivisto molto volentieri. Un caro saluto e... a più tardi, Marco
    2 punti
  6. è sempre un piacere leggere gli scritti di Savoiardo che denotano una grande passione, una accurata ricerca storica, ma soprattutto un attento occhio che - data la sua enorme esperienza - trovano piccoli particolare e differenze che ai più sfuggono il forum è veramente fortunato ad avere un esperto di tale portata grazie mille !!!
    2 punti
  7. ciao amici, non ho mai contribuito a questa discussione ma la seguo sempre con curiosità ed orgoglio per voi... nonostante stia avendo varie ramificazioni, tutte interessanti e deliziose da leggere anche da fuori, non posso che confermare che il numismatico non è mai stato solitario... meno che meno in questo secolo di interconnessione totale, non solo via web ma anche e soprattutto grazie al web. Per questo voglio regalare a questa discussione e a tutti voi un piccolo frontespizio di un mio libro settecentesco che rappresenta bene quello che era la "comunicazione numismatica" a quei tempi. Solo lenti, grandi raccoglitori, e molta curiosità (più eventualmente una spada per difesa dai truffatori eh eh!). L'avevo già proposta altrove e qualcuno forse se la ricorda, ma mi piace metterla anche qui:
    2 punti
  8. Cari Lamonetiani, trovo sempre difficile valutare questo tipo di moneta. Oggi Vi sottopongo i due pezzi del 1924 e Vi chiedo la cortesia di esprimere una valutazione sulla conservazione degli stessi, possibilmente indicando i punti salienti che Vi portano ad esprimere il parere. Come sempre ringrazio anticipatamente coloro che mi vorranno aiutare nel chiarirmi le idee ed auguro a tutti un sereno inizio settimana. 50 CENTESIMI 1924 contorno LISCIO 50 CENTESIMI contorno RIGATO
    1 punto
  9. Buongiorno a tutti......prima di tutto auguri a tutti gli Antonio del forum. Chi come me porta questo nome non può non conoscerne l'importanza storica e religiosa soprattutto. Nato a Lisbona nel 1195 morì a Padova nel 1231 a soli 36 anni, dopo aver predicato in Portogallo Francia e Italia. Conobbe personalmente San Francesco nel 1221 che gli affido' alcuni compiti importanti. È uno dei Santi più venerati dalla Chiesa, i suoi simboli sono il bambino, che tiene in braccio, un libro e il giglio bianco. Il mio è solo uno spunto....vi invito a partecipare,se volete, con curiosità frasi citazioni che riguardano questo Santo così importante.... Non mi intendo di monete di Padova ma se qualcuno vuole sarebbe interessante conoscere quali monete circolavano in quegli anni. Rinnovo gli auguri a tutti un saluto.... ANTONIO.
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  10. Attento a non fare confusione per quanto le differenze di peso non siano esorbitanti secondo la vecchia distinzione i grossi da 4 erano quelli con peso massimo intorno a 1.4 e diametro intorno a 20 mm mentre quelli da 6 arrivavano ad un peso di 1.7 g con un diametro leggermente maggiore, intorno a 21 mm. A parte queste differenze di peso e dimensione vi sono poi tutte le differenze di stile e i dettagli come si nota nella più recente e precisa datazione e conseguente catalogazione. Ti consiglio di leggerti il lavoro del nostro socio Daniele e della Baldassarri http://www.academia.edu/6429016/_2013_I_grossi_dargento_e_la_monetazione_di_Genova_tra_Due_e_Trecento_nuovi_dati_ed_osservazioni_per_vecchi_problemi
    1 punto
  11. Gigetto13 hai dimenticato me !! Ma hai fatto bene dato che vado a letto con le galline ( causa lavoro... ). Penso e spero che molti lamonetiani lo guarderanno, al di là di tutti i più o meno gravi e cronici problemi che hanno moltissime delle nostre città rimangono piene di fascino, bellezza ed interesse. Godetevela, saluti.
    1 punto
  12. Volevo scriverlo io... tutti sintonizzati stasera! Avendo visto "Una notte a Firenze" e "Una notte a Roma", di sicuro sarà emozionante. Probabilmente niente di nuovo per gli esperti della storia veneziana per le informazioni, ma di certo ci saranno immagini e riprese mai viste, ad alta definizione e con utilizzo di tecnologie inimmaginabili solo pochi anni fa. L'accesso a luoghi normalmente interdetti al pubblico, la possibilità di vedere senza turisti gli angoli della città (es. l'interno della Basilica) e - piaccia o no- la garbatezza di Alberto suggeriscono che sarà un ottimo programma. Ovviamente l'invidia per l'opportunità che ha avuto il conduttore è immensa... Però almeno ogni tanto fa piacere che i soldi del canone siano ben spesi! Buona visione
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  13. Buonasera, chi ha notizie su queste contromarche?
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  14. Chissà dove è finito il tesoretto...giorgio te lo immagini se in qualche asta uscisse un lotto con il pedigree"from poggiolini hoard"
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  15. Questa qui è paragonabile alla tua per conservazione ed ha realizzato 60 USD. Classical Numismatic Group > Electronic Auction 390 Auction date: 1 February 2017 Lot number: 22 Price realized: 60 USD (Approx. 56 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: CARTHAGE, First Punic War. Circa 264-241 BC. Æ Dishekel (27mm, 15.72 g, 1h). Mint on Sardinia. Wreathed head of Tanit left / Head of horse right; kerykeion to right. CNP 248m; MAA 58d; SNG Copenhagen 197. VF, green patina, some roughness, striking weakness, fine cleaning marks. Estimate: 100 USD
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  16. Perfetto...grazie mille King John,catalogazione esaustiva...see you
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  17. Si tratta di una moneta punica coniata in Sardegna ZEUGITANIA. Carthage. Time of the 1st Punic war (264-241 BC). Ae. Sardinian mint.Obv: Head and neck of horse right; in right field, kerykeion.Rev: Wreathed head of Tanit left; in right field, three pellets.Alexandrous A88; SNG Copenhagen 197-198 (North Africa); Müller 296.Ex Lanz 155/57Condition: Very fine.Weight: 14.62 g.Diameter: 28 mm.
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  18. Nel volgere dei secoli o dei millenni , come in questo caso , e’ accaduto che un monumento antico si sia salvato dal tempo e dagli uomini per un caso particolare , piu’ precisamente grazie alla superstizione degli antichi . La ricerca di un fatto simile ci porta in Sicilia , ad Agrigento . Fuori delle mura dell’ antica Agrigento si vede ancora in piedi e praticamente intatta una struttura in blocchi quadrati a forma di torre semi piramidale che poggia su una base di quattro scalini per lato ; la misura di un lato della base quadrata e’ di circa 4,6 metri , mentre in altezza misura circa 10,4 metri . Come si vede dalle foto e’ costruito in blocchi quadrati in pietra calcare locale e tutta la struttura e’ divisa circa a meta’ altezza da una cornice che le gira tutta intorno ; il fatto che salta agli occhi e’ che alla base non esiste porta di accesso alla torre . Il secondo ordine , quello che parte dalla cornice in su , ha nei quattro angoli altrettante colonne scanalate e nel mezzo delle quattro facciate , quella che sembra una finta porta , in cima un’ architrave termina la struttura ; questo secondo ordine della torre e’ vuoto all’ interno quindi le finte porte sembrano essere di solo abbellimento . La tradizione storica attribuisce questo monumento essere il Sepolcro di Terone , Tiranno di Agrigento vissuto a cavallo tra il 500 e il 400 a.C. ; il termine Tiranno in Grecia e in Magna Grecia non sempre aveva il significato dispotico e violento dato da noi Latini . L’ attribuzione del monumento a Terone nasce dalla lettura dell’ opera di Diodoro Siculo , Biblioteca Storica , Libro XIII , Tomo LXXXVI , dove si legge che dopo aver regnato Terone per sedici anni , venne a morte e che gli Agrigentini per onorarne la memoria , oltre ad avergli celebrato un particolare e suntuoso funerale come riconoscenza per le imprese compiute e per avere arricchito e resa famosa la citta’ , gli innalzarono un magnifico Sepolcro fuori delle mura cittadine . Diodoro Siculo prosegue narrando il seguente fatto a proposito del Sepolcro di Terone , che in seguito ne permise la sopravvivenza fino a noi : quando Agrigento venne assediata dai Cartaginesi di Annibale e Imilcone nel 406 a.C. , questi due condottieri ordinarono di abbattere tutte le tombe che si trovavano fuori le mura di Agrigento e di utilizzare il materiale di demolizione per costruire dei rialzamenti di terra in grado di pareggiare l’ altezza delle mura della citta’ ; iniziarono l' opera di demolizione , ma quando i Cartaginesi furono sul punto di abbattere il Sepolcro di Terone , cadde dal cielo un fulmine che atterri i Cartaginesi , al che mossi da paura e rispetto ordinarono di lasciarlo illeso , inoltre durante quei lavori scoppiò una epidemia di peste e i Cartaginesi attribuirono il fatto ad una vendetta degli spiriti usciti dalle tombe distrutte , la peste colpì a morte lo stesso Annibale ; infatti questo monumento funebre e’ l’ unico sopravvissuto intatto al contrario di tanti altri Sepolcri che ancora fino al XVIII secolo si vedevano ridotti in cumuli di macerie intorno a questo superstite di Terone . Naturalmente al termine di questa storia e’ da notare che non esiste prova certa che questo monumento sia il Sepolcro di Terone sopravvissuto al tempo e agli uomini ; nel XVIII secolo si era proposto di fare dei sondaggi sotto il basamento a gradini del monumento , non essendoci porte di accesso , per accedere all’ interno e cercare l’ urna funeraria di Terone o una iscrizione che ne attestasse l’ identita’ , ma non so se una operazione del genere sia mai stata eseguita , quindi il dubbio rimane al di la della tradizione storica , oltre al fatto che Diodoro non ci ha tramandato quale forma avesse il Sepolcro di Terone . In foto due disegni del Sepolcro di Terone eseguiti nel XVIII secolo e due dello stato attuale , come si nota poco e’ cambiato a distanza di quasi tre secoli , segue una moneta agrigentina risalente all’ epoca di Terone , con l’ aquila al dritto simbolo di Zeus e il granchio al rovescio simbolo di Agrigento .
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  19. ANGELO MARIA QUERINI , Cardinale, nato a Venezia nel 1680 e morto a Brescia nel 1755 Viene ricordato a Brescia soprattutto per l'erezione della biblioteca Queriniana, fondata nel 1747 e aperta al pubblico nel 1750, alla quale donò gran parte dei volumi della propria collezione privata, coltivata in particolare grazie ai fortunati acquisti del periodo di Corfù.
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  20. Mi è stato proposto l'acquisto di questa moneta piuttosto rara mi consigliereste su conservazione e eventuale prezzo da trattare senza che ci rimetta nessuno? Onestamente a me me la moneta piace ma un 1/2 punto di conservazione da una bella differenza di prezzo.
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  21. Salve @Archestratoe @Devant81, purtroppo gia' dalle prime indagini scientifiche avvenute nella seconda meta' del 1700 e seguenti , non e' emerso nulla circa l' identificazione del monumento , ne' iscrizioni , ne' qualche altro reperto antico utile alla conoscenza del presunto Sepolcro ; tutto si basa sul racconto di Diodoro Siculo sopra citato che la tradizione storica attribuisce al Sepolcro di Terone , oltre a questo non c'e' altro . Questa situazione di incertezza assomiglia ad un altro monumento commemorativo o forse un altro Sepolcro , che si trova ad Eloro , un' antica cittadina siceliota le cui rovine si trovano a circa otto chilometri a sud-est di Noto , vicino la foce del fiume Tellaro , in provincia di Siracusa ; qui isolata nella campagna di Eloro , si trova una struttura simile ad una Colonna , chiamata "La Pizzuta" , forse un monumento funerario costituito da una colossale colonna in rocchi di pietra calcarea dal diametro di 3,80 metri e di altezza circa 10 metri , ma in antichita' doveva essere piu' alta . Nei pressi della Colonna si trova un ipogeo scavato nella roccia , databile alla seconda metà del III secolo a.C. , già ispezionato negli scavi dell' archeologo Paolo Orsi nel 1899 e successivamente reinterrato . Considerando che la Colonna sorge nelle vicinanze del fiume Assinaro dove i Siracusani sconfissero gli Ateniesi di Nicia e Demostene nel 413 a.C. , si e' anche pensato che la Colonna potesse essere un monumento eretto dai Siracusani a ricordo della famosa e decisiva battaglia contro gli Ateniesi invasori . Un breve sunto : "Il massacro avvenuto vicino alle sponde dell'Assinaro fu quello che sparse più sangue in tutta la spedizione di Atene in Sicilia , a detta di Tucidite . Molti furono i prigionieri che finirono tra le mani dei siracusani ; gran parte di questi fu rinchiuso nelle Latomie (cave di pietra locale) , tra le quali la più famosa risulta essere quella dei Cappuccini , dove molti perirono dalla fatica e dalle insostenibili condizioni di lavoro . Con questa completa disfatta degli Ateniesi la spedizione si sfaldò e i comandanti ateniesi Nicia e Demostene furono giustiziati" Anche in questo caso nessuna lapide o altro reperto .
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  22. Ciao @Garbo92 veramente molto belle complimenti! Da studente del classico ti posso dire che imparare il greco per leggere questo tipo di legende non è difficoltoso quindi se vuoi cimentatici pure? vedrai che lo troverai molto interessante. A presto, Alb123
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  23. Io direi il primo (liscio) qSpl, il secondo (rigato) BB. La differenza la fanno i capelli del Re e le criniere dei leoni. Saluti
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  24. @Paolo.29 Le monete antiche sono un mondo complesso e rischioso. Affrontarlo senza una solida preparazione vuol dire andare al macello, buttar via un sacco di soldi e magari rischiare pure qualche grana legale. Se non sei in grado di riconoscere la falsità di una patacca clamorosa come questa io ti consiglio caldamente di non acquistare se non da numismatici professionisti che ti garantiscono l'autenticità della moneta e la lecita provenienza.
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  25. Chiamerei gli acquisti col nome giusto: tetradrammi. Senza andare troppo lontano (post # 9)
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  26. Aggiornaci @stefano.marengo, hai fatto periziare la moneta e l'hai tenuta oppure no?
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  27. @g.aulisio Su questa moneta l'astragalo, riportato al rovescio, è molto somigliante a quello rappresentato al diritto della moneta oggetto di questa discussione. Gerhard Hirsch Nachfolger Auction 27 Lot 3796 Date 22 Sept. 2011 KOLOPHON. Tetartemorion. 450-410. Belorbeerter Apollokopf r. Rs: TE-Monogramm und Astragalos in Quadratum incusum. SNG COP. 140 var. SNG München 536. SNG Kayhan 358. 0,25g. Schöne dunkle Tönung. vz
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  28. Complimenti per l'acquisto. Se hai raggiunto lo scopo e sei contento di questo, lo sono anch'io per te.
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  29. Ok grazie a tutti, adesso mi organizzo per fare delle foto migliori spero di farcela non ho un obiettivo macro. Cari saluti a tutti i lamonetiani che sono intervenuti o che hanno semplicemente letto la discussione.
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  30. Buongiorno, oggi riprendo a postare un'altra "bella"......questa volta un piccolo nominale di Ferdinando II, un Tari' del 1836. La moneta venne giudicata da Artemide Aste nel 2005 qFDC Riferimenti: Pannuti 119 Pagani 258 D'Incerti 232 Il peso è di 4,58 grammi. Saluti, Rocco.
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  31. Buon giorno a tutti. Azzardo le conservazioni e tento di motivarle. Taglio liscio: qSpl. Sui capelli reali noto usura, ma sono ancora leggibili; bello il baffo, la cavità oculare e ottimi i rilievi della divisa. Il R sembra migliore, ma ho un dubbio: campo spazzolato? Inoltre fastidiosa serie di graffi orizzontali sopra la legenda Aequitas. Taglio godronato: Bb/Mb. Evidente usura sui capelli, sul colletto dell'uniforme ecc. Il R questa volta è peggiore, con alcune zampe leonine ormai scomparse per sempre. Si nota tanta usura anche sulla face, sull'allegoria femminile e sulle leggende, oltre ai colpetti ore 9 e 12. Saluti.
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  32. Beh... complimenti per l'acquisto. ! Evidentemente se non sei riuscito ad abbassare un po di più le pretese del venditore è perché li vale veramente
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  33. Dì la verità, che é Poggiolini che ti ha iniziato all'aes grave...! [scusate l'OT, non ho resistito]
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  34. DE GREGE EPICURI Beh, se vuoi imparare a leggere le iscrizioni greche, cominciamo con il rovescio di Erennio Etrusco. C'è scritto (io non ho la tastiera greca, quindi cerco di arrangiarmi): DHMAPX (abbreviazione di: DHMAPXIKHC) EcsOYCIAC, che significa (essendo al caso genitivo): "della potestà tribunizia", essendo EcsOYCIA= potere, potestà, mentre DHMAPXIKH = tribunizia. Molto belle tutte e due, e l'Erennio Etrusco credo anche abbastanza raro. E' difficile valutare la rarità delle monete provinciali, perchè ci sono pochi dati di riferimento. RPC cita il numero di monete censite ufficialmente, e questa è già una indicazione; però RPC cartaceo non copre tutto l'impero! David Sear (Greek Imperial Coins) dà un prezzo in sterline, definito negli anni '80; ma contiene una bassa percentuale di monete, specie fra le rare e le varianti.
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  35. A confronto la moneta @deas e quella pubblicata su Wildwinds. Temo trattasi di un falso o di 2 monete dello stesso conio e con battitura IDENTICA sul retro. :-( Voi che ne dite? A me puzza come il cassonetto del ristorante di pesce in pieno sole d'agosto! (se non l'avete mai provato.. evitare, è meglio! :-D) Ciao! TWF
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  36. il mio parere ò puramente da collezionista. non dico che le monete proof non siano di qualita, bellezza e lucentezza migliori delle fdc, ma sono DUE collezioni separate. avere delle monete proof in un contenitore non originale, senza la medaglia in un contest che non ò il loro, perdono notevolmente di valore numismatico che collezionistico. se poi tu le vorrai tenere per I " POSTERI "....e per un tuo piacere personale, solo TU puoi dare un tuo giudizio. se io dovessi comprare una divisionale cosi, NON la vorrei ....io ho iniziato nel 2011 a collezionarle, e piano piano sono tornado indietro negli anni e ora ho entrambe le serie divisionali dal 2002... per capisci ....una cosa ò collezionare divisionali vaticano FDC, e una altra le proof, mischiarle sarebbe una collezione che non ha linearità. auguri con le tue monete
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  37. Ecco la bella moneta austriaca del 2018: http://numistoria.altervista.org/blog/?p=23485
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  38. @anto R @magdi @dabbene @adolfos @avgvstvs Grazie per aver espresso le vostre considerazioni, ovviamente non sono stato spinto ad aprire la discussione da questi ultimi tre denari, per loro valgono sicuramente le considerazioni espresse su quadratum supercusum imperizia e quant'altro, mi incuriosisce troppo invece il primo postato e se dovessi osservarne in futuro almeno un'altro potremo anche ridiscuterne, perdonatemi ma a forza di osservare denari il mio cervello comincia a presentare tracce di espansione a martello.
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  39. Vengono segnalati anche esemplari coniati ad Aosta nel tipo "con tre rose" cioè con il segno di zecca al posto della quarta Rosetta, anche qui ho dei dubbi visto che non ne ho visti sino ad ora, e ci sono invece sicuramente della zecca di Aosta del tipo "con una rosa" , con Rosetta centrale è segno di zecca in basso nel diritto e a volte nel rovescio. Questa tipologia si trova anche con il segno di zecca G per Gex e con la piccola I sotto la corona del diritto che porta al maestro Janin che operò a Gex dal 1584 al 1588. Probabilmente questa tipologia potrebbe essere stata coniata in Aosta nel periodo a fine 1586 da Roglia e Robbio o dal Valgrandi che vi lavorò da metà 1587 alla chiusura della zecca. la tipologia invece "con le due rose" potrebbe essere stata coniata nel periodo intermedio, cioè dal1582 al1584 quando venne ad Aosta Giovanni Miretto dalla zecca di Torino e dopo settembre 1584 sino a fine 1586 in cui la zecca fu appaltata a Gaspare Cornaglia. A parer mio il fatto di trovare questa tipologia di quarti con o senza il segno di zecca serviva ad attribuirli ad uno o all'altro maestro, anche se mancando indicazioni non possiamo sapere quale ad uno e quale all'altro... ma non intendo certamente indicarlo come cosa certa mancando da parte mia lo studio necessario per questa affermazione! Quello che possiamo notare è che sono stati rintracciati di questa tipologia (e per ora mi risulta solo di questa) degli esemplari ribattuti su delle monete precedenti, come si può vedere dai tre esempi precedenti coniati su dei quarti di grosso ed ora su questo su di un forte. il fatto della coniazione sui quarti di grosso dello stesso periodo, o almeno di pochi anni prima, ci sta tranquillamente, monete ritirate e coniate per necessità del momento ( urgenza di battitura o magari mancanza di tondelli quindi possibilità di recupero immediato di tondelli esistenti in zecca con conseguente guadagno di tempo e di "cambio"), ma la coniazione su di un forte coniato sotto Carlo II ben un'ottantina di anni in precedenza è anomalo. Usando un paragone assurdo è come se avessero deciso di coniare degli euro su monete del regno della prima guerra mondiale! Questo mi fa supporre che per qualche anomala ragione ci sia stato un momento nella zecca di Aosta in cui abbiano recuperato tutto quello che trovavano a portata di mano per recuperare materiale da utilizzare per i quarti di soldo da coniare, quindi monete ritirate o dei rimasugli di vecchie monete ritirate, anche se molto datati quei forti di Carlo II magari circolavano ancora nella Savoia, ma sicuramente molti erano stati ritirati in zecca. Penso non si saprà mai con certezza cosa accadde, mi aspetto invece altre sorprese con nuovi ritrovamenti, però è un peccato che queste coniazioni di monete "piccole" non siano studiate a fondo come meriterebbero o come vengono studiate monete più importanti... mi piacerebbe però sapere da altri appassionati un parere su queste mie riflessioni, magari delle idee o degli spunti su cui discutere e magari qualche idea diversa da quella che mi sono fatto su questa anomalia... sono le cose che più mi affascinano della monetazione sabauda, il fatto di trovare misteri e scoperte nuove ogni volta che mi capita di "girare l'angolo" e mi si presenta un nuovo quesito! Sicuramente più di una semplice collezione, un entrare in situazioni storiche e monetarie di diversi secoli fa che hanno condizionato (specie con queste tipologie piccole) la maggior parte delle persone di quell'epoca... ..... e scusatemi se sono stato prolisso e mi sono dilungato... ma sono cose che mi appassionano!....
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  40. I leoni son difficili per molti, ed in foto lo sono per tutti. Si deve guardare il lustro rimanente prima dei rilievi. Quando se ne vede uno FDC vero (anche comune), e si mette affianco ad altri, si capisce meglio. Il primo dalla foto direi attorno al qSPL, il secondo é sotto il BB. Se poi il lustro mancante del primo esemplare appare diverso da come appare a me in queste foto, la musica ovviamente potrebbe cambiare.
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  41. Buonasera @fra crasellame, approfitto della tua discussione sul grano del 1793., per fare una piccola precisazione. Alcuni di questi grani con la data poco leggibile (in particolare il 3) sono stati considerati e catalogati con il millesimo 1798.....pur avendo impresso al rovescio le sigle del maestro di zecca Antonio Planelli .....!!! Mentre I grani del 1797/1798 hanno impresso le sigle R -C, ovvero Regia Corte. Oltre a questa evidente prova, c'è anche il tondello che non coincide.....in quanto I grani 1797/1798 sono di diametro inferiore e riportano la dicitura UN GRANO CAVALLI, anziche VN GRANO CAVALLI. ......in conclusione il grano 1798 con sigle A-P......non ha motivo di essere riportato nei cataloghi.
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  42. Secondo me, se le cose sono così palesi, i nomi andrebbero fatti...
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  43. Ciao a tutti ....contribuisco anch'io. Ci metto il contorno con foglie in rilievo di un 10 Paoli 1796 Governo Popolare di Bologna....
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  44. @ovidiu Benvenuto nel club come ti ha detto @anto R ti devi concentrare su forma e posizione dei segni impressi ai lati della S saluti
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  45. Evidentemente sono stato troppo basso con la stima ... ma avendo completato questo trittico ai tempi della lira non mi sono preoccupato più di troppo di tenermi aggiornato con le quotazioni.. ho forse è perché poco tempo fa ho trovato un 3 centesimi a 30 €
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  46. Non so chi siano i commercianti che hanno dato vita al progetto Apollo ma, giusto per stare in tema, direi "Houston abbiamo un problema" se sosteniamo che i meriti di questo convegno siano di qualcun altro che non sia la Nip. Onore al merito invece a persone del calibro di Luca Alagna (ex segretario ed ora vice presidente) e Umberto Moruzzi (consigliere) che hanno dato l'anima per questo Convegno, ma anche a Franco Sardi ed all'avvocato Pasquinelli, "punte di diamante" della nostra Associazione ed a tuti i soci che ci hanno appoggiato, anche con la loro presenza al Senato. Il risultato è arrivato grazie anche all'appoggio del Colap (ricordo che si tratta di un "sindacato" di associazioni che "pesano" per il 7% del Pil) diamo a Cesare quel che è di Cesare. poi i risultati, se mai vi saranno, li vedremo nel tempo, ma noi ce la stiamo mettendo tutta. Come ricordava numa non si ricorda un progetto simile negli ultimi 10 anni (forse neanche 20, direi io) poter parlare delle nostre problematiche in una sala del Senato non credo sia un risultato da poco. Avere tra i relatori un Senatore ed un Deputato ancor di più. Certo, la formica dà il calcio che può, ama dire un amico.....vediamo se l'elefante sente il nostro calcio o se fa finta di niente. Quanto all'emendamento Marcucci posso dire che ha ricevuto il nostro appoggio, perchè piuttosto che niente è meglio piuttosto, dice un antico adagio, ma la Nip non si accontenta di questo traguardo e continua la propria corsa parallelamente all'emendamento di cui sopra, perchè anche gli appassionati ed i commercianti di monete antiche non vengano abbandonati a sè stessi in questo delicato momento
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  47. Ho capito ..... grazie . Lo catalogherò come "Sesterzio R.I.P." Buona Pasqua a tutti :-)
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  48. La moneta è autentica, la conservazione è bassa sul MB ed un + al R/, mi dispiace contraddire il parere di @@incuso, ma di "fusione" non c'è nulla, è solo molto circolata, non presenta bolle , ma solo un'infinità di colpetti e sfregi, a conforto che non è una fusione vi è una rottura ti conio ad ore 10 del R/, potrebbe essere stata anche montata in un ciondolo, l'ottimo sarebbe acquistarla a poco più dell'oro. saluti TIBERIVS
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  49. Mi ero riservato di approfondire la questione sulla figura di Alessandro Magno che emerge da questa discussione, in particolare dalle sue vicende in Palestina, nella discussione del link al secondo post sopra questo dove avevo riportato anche qualche dato storico. Ecco il passo tratto dalla bibliografia di Alessandro Magno di Mario Barboni dal quale si può comprendere – senza per questo approvare – il comportamento di Alessandro dopo la presa di Gaza, che aveva messo a durissima prova le falangi macedoni e in serio pericolo la vita del loro condottiero. Nella situazione che aveva imposto ai Persiani nuovi preparativi di guerra, Alessandro, padrone ormai di tutta la costa siro-palestinese, volse verso l’Egitto. Su quel cammino, soltanto Gaza resisteva, sotto la guida di un fedelissimo di Dario, l’eunuco Betis. Questi rappresentava la vivente antitesi di Alessandro, un pingue nero di statura altissima, sgradevole e maleodorante; era tuttavia un buon soldato devoto. La città disponeva di una favorevole posizione in collina, di solide mura e di ingentissime derrate e i mercenari arabi che la difendevano ben conoscevano il territorio, delimitato dalle sabbie del deserto e dal mare paludoso. L’imprenditoria di Gaza stimolava Alessandro: riteneva infatti che la presa della città avrebbe suscitato spavento nei Persiani e avrebbe avuto un forte effetto propagandistico sugli alleati. Venne dunque creato un grande terrapieno, sul quale condurre gli ordigni bellici, particolarmente rialzato sul lato meridionale delle mura, che apparivano le meno munite. Ancora una volta, un presagio accompagnò l’azione militare. Alessandro stava cominciando i riti sacrificali, ma un uccello rapace, volando sopra l’altare, lasciò cadere sulla sua testa una pietra che aveva artigliato. Aristandro interpretò l’evento come segno della presa della città, ma con un rischio per la vita del re. Il Macedone restò per qualche tempo in guardia, lontano dalla portata delle frecce degli assediati; ma intervenne per arginare un contrattacco degli arabi. Uno di questi, fingendosi disertore, si precipitò ai piedi di Alessandro, e tentò poi repentinamente di ucciderlo. Scampato a quel pericolo, il re fu colpito da un proiettile di catapultato da un dardo lanciato dai bastioni di Gaza. Gravemente ferito, pensò che il vaticinio dell’indovino si sarebbe interamente compiuto. Gaza venne completamente circondata dal terrapieno e le macchine da guerra svolsero il proprio compito; gli assedianti scavarono anche gallerie sotterranee che facilitarono la caduta delle mura. Dentro la città, gli Arabi riuscirono tuttavia a resistere a tre assalti. La falange passò al quarto urto e seppe svolgere con diligenza la sua funzione di sempre, sterminando i nemici. A Betis, catturato ma non sottomesso, venne riservata una sorte atroce. I suoi calcagni vennero forati e trapassati da anelli di bronzo e il corpo nudo dell’eunuco fu trascinato a tutta velocità intorno alle mura da un carro guidato dallo stesso Alessandro. Il poco onorevole comportamento del re verso un nemico tanto coraggioso, che s’inseriva nei massacri di Tiro e Gaza, conservava elementi arcaici e, ancora una volta, era riconducibile ad Achille e allo scempio di Ettore attorno alle mura di Troia. Ma celava probabilmente un’intima trasformazione nei sentimenti e nella psicologia del giovane re, la cui sensibilità andava sempre più allontanandosi da quella di Filippo – anche nelle intenzioni politiche – per accostarsi a quella dionisiaca e furente della madre. apollonia
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