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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/05/17 in tutte le aree

  1. Come conservazione ritengo sia in BB Questo è stato posto in vendita all'asta Heritage 3029 al lotto 30778 Salutoni odjob
    4 punti
  2. Salve a tutti. Provo ad aggiungere qualche nota. L’ordine di coniazione dell’armellino, così come dell’alfonsino, del ducato e del coronato, venne trasmesso al Maestro di Zecca Gian Carlo Tramontano (in carica dal 1488 al 1514) con una lettera del re Alfonso II scritta da Giovanni Pontano (l’umanista già era al seguito di Alfonso tra il 1466 ed il 1486, quando questi era ancora duca di Calabria) e datata 23 ottobre 1494. La lettera è riportata integralmente da Salvatore Fusco in Dissertazione su di una moneta del Re Ruggeri detta ducato, Stamperia Reale, Napoli 1812, alle pp. 83 – 84, n° XII. In quest’ordine di coniazione per l’armellino si legge: «Item lo armellino daluna banda la sedia del foco & da laltra banda larminio con queste lettere dala banda de la sedia: In dextera tua salus mea Domine (…).» Quindi non si fa alcun accenno di come doveva comparire stilisticamente il trono con le fiamme: la moneta viene descritta in modo efficace, ma sommario, senza alcun dettaglio che potesse distinguere la tipologia con il trono a lati dritti da quella a lati curvi. Evidentemente, ai fini della realizzazione pratica della moneta, questi particolari non differenziavano i due tipi: l’iconografia, in questi termini, è una preoccupazione che riguarda soprattutto noi moderni, perché all’epoca entrambe le tipologie erano recepite come lo stesso nominale e come tale venivano realizzate in Zecca, circolavano e venivano spese. Dalle fonti antiche che ci sono giunte, quindi, è un po’ difficile trovare qualche elemento che possa permettere una qualche distinzione cronologica tra i due tipi di trono e sul perché vene fossero, appunto, due: il significato, in termini di araldica, non cambia a seconda della forma dello stesso e per questo la questione non riguardava le autorità emittenti dell’epoca in quanto il messaggio che passava attraverso la moneta era sempre uguale. Anzi, in alcuni manoscritti quattrocenteschi aragonesi troviamo la raffigurazione del trono in fiamme anche più complessa (ed anche lontana stilisticamente parlando) di quella visibile sulle monete napoletane (esempio in fig. 1). Fig. 1. Particolare di una miniatura tratta dal fol. 1r del manoscritto Epistolae ad familiares, ad Brutum, ad Quintum fratrem et ad Atticum di Cicerone (BnF Latin 8533 2). Il trono in fiamme è nel medaglione in alto. Al centro, lo stemma di Alfonso II come duca di Calabria. Il trono infuocato era una delle tante imprese aragonesi pervenute ad Alfonso II, ma creata in realtà da Alfonso I il Magnanimo come simbologia per legittimare la presa del Regno di Napoli agli Angioini, in quanto il suo significato è legato, a livello mitico, alla leggenda di Galahad e del Santo Graal. Nella saga arturiana, Galahad (che compare in letteratura piuttosto tardi, verso il XIII – XV secolo) era il figlio illegittimo di Lancillotto ed Elaine di Corbenic. Educato presso un convento, diviene il cavaliere perfetto, sia moralmente che spiritualmente, e, una volta adulto, viene chiamato da re Artù per unirsi alla sua schiera di cavalieri. Durante un’assemblea intorno alla celebre Tavola Rotonda, Galahad, tra lo stupore generale, si siede sul cosiddetto Seggio Pericoloso. Questo posto era riservato al più nobile dei cavalieri, secondo quanto profetizzato da Merlino: chiunque non ne fosse stato degno, sarebbe morto all’istante. Ciò non avvenne per Galahad che così dimostrò di essere il più degno del seguito di Artù. Dato che nella saga Galahad era guidato da una forza mistica superiore, la legittimità delle sue azioni era garantita dal volere divino. Così anche Alfonso I aveva legittimato la presa di Napoli in chiave religiosa, ispirandosi al famoso ciclo letterario arturiano, molto in voga anche all’epoca di cui stiamo parlando. Ritornando allo stile del trono, esso è quindi legato ai gusti artistici del tempo. Entrambi i modelli, infatti, erano in uso nell’iconografia dell’arte italiana di fine Quattrocento – inizi Cinquecento, basta dare uno sguardo ad alcuni dipinti emblematici per rendersi conto della diffusione di questo stile iconografico (figg. 2 e 3). Fig. 2. Madonna col Bambino in trono (a lati dritti) attorniata da vari Santi e sovrastata dall'Eterno. Affresco di Pinturicchio nella Cappella Basso della Rovere (Basilica di Santa Maria del Popolo, Roma) databile al 1484 - 1492. Fig. 3. La cosiddetta "Pala dei decemviri". Olio su tavola eseguito da Pietro Perugino e databile attorno al 1495 - 1496. Da notate il trono a lati curvi. Forse è per questo motivo, unitamente a quanto detto sopra all’inizio del mio intervento, che cataloghi come il Pannuti – Riccio non hanno ritenuto opportuno sottolineare la differenza stilistica tra i due troni. Altri, invece, come il CNI l’hanno fatto perché non si sono limitati a descrivere il singolo tipo, ma hanno differenziato le varianti a loro note. Sono scelte, queste, che riguardano i curatori dei singoli repertori. Personalmente, preferisco, quando è possibile, una descrizione più particolareggiata, che non può essere pretesa da cataloghi tipologici come il già menzionato Pannuti – Riccio. Sempre secondo il mio modesto parere, la scelta di questi ultimi è più consona con la mentalità dell’epoca in cui fu coniata la moneta, se pensiamo che nell’ordine di coniazione fatto scrivere al Tramontano da Alfonso II non si badava affatto al modello di trono, quanto più che altro al tipo di moneta e alle linee guida che gli incisori dovevano seguire per realizzarla. Quindi, possiamo legittimamente supporre che incisori come il Liparolo (che ha lavorato a questi conii, come detto nella succitata lettera: «(…) ad quisto effecto havemo scripto ad hieronimo le parolo che debia fare tucti li cugni & stampe necessarie de dicte monete de argiento & de oro con li mucti intorno & con li desegni notati (…)» ) avessero avuto un buon margine di libertà artistica in cui agire secondo i canoni estetici dell’epoca. Non possiamo dire con certezza se il trono a lati dritti sia antecedente, come modello, a livello cronologico, a quello con i lati curvi: possiamo però supporre che il tipo a lati dritti possa essere stato, almeno iconograficamente, tra i primi modelli adottati per l’impresa del trono in fiamme. Su di un bassorilievo dell’arco trionfale di Alfonso I al Maschio Angioino, infatti, si vede un cavaliere del seguito del re che indossa una cappa ricamata con l’impresa del trono fiammeggiante (fig. 4). In questo caso – teniamo presente che l’opera scultorea fu realizzata intorno al 1458 –, il trono non solo ha i lati dritti, ma ha anche delle sculture sui medesimi lati come ornamento aggiuntivo. In base ai gusti artistici, quindi, l’impresa era variamente personalizzabile, ma a prima vista si potrebbe pensare che il modello più fedele a quello stabilito per Alfonso I sia il caratteristico coi lati dritti. Tutto il discorso, però, è molto condizionato dall’epoca in cui vissero ed agirono le autorità che emisero queste monete e dagli artisti allora viventi che furono condizionati nelle loro scelte dai gusti di una committenza, che si preparava ad addentrarsi nel Rinascimento, sempre più raffinata. Fig. 4. Bassorilievo dell'arco trionfale di Alfonso I d'Aragona al Maschio Angioino. Particolare di un cavaliere al seguito del sovrano che indossa l'impresa del trono in fiamme.
    3 punti
  3. Giusto per rilanciare le riflessioni e creare un po' di dibattito che ne pensate invece di un coordinamento tra Circoli e Gruppi Italiani su tematiche comuni, eventi condivisi, iniziative, giovani, il ruolo del collezionismo, la divulgazione...? Argomento che mi dicono in passato fu considerato ma che potrebbe magari creare una rete di appoggio, informazioni, una maggiore visibilità ? Taggo un po' a caso ma penso che sia un argomento che interessi potenzialmente molti @matteo95@magdi@incuso@DARECTASAPERE@eliodoro@francesco77@blaise@gpittini@savoiardo@PadovaNumismatica@gpbasetti@anto R
    3 punti
  4. se il colore è effettivamente quello che si vede in foto ha una bella colorazione cioccolata,mi piace...
    3 punti
  5. Considerato l' interesse di alcuni utenti del forum per questa monetazione vi posto le scansioni di questo testo ufficiale considerata la fonte : CARBONERI GIOVANNI, Colonia Eritrea Il Tallero di Maria Teresa e la questione monetaria della Colonia Eritrea. Ministero degli Affari Esteri Tipografia Nazionale Bertero.Roma. 1912
    3 punti
  6. Amici, il prossimo anno festeggerò i 10 anni su questo Forum. In questo tempo, ne ho lette di ogni sorta riguardo l'Eurocollezionismo; siccome spesso si tende a dimenticare quanto si pronosticava in passato, mi piacerebbe vedere cosa è cambiato, cosa si è avverato oppure no Fortunatamente, il nostro Forum permette di leggere anche le vecchie discussioni; così ho fatto ed ho estrapolato alcuni discorsi e vecchie teorie. Qualcuno diceva: Collezionare Euro è una collezione di "Serie B" Tralasciando il fattore passione, che può rendere tutto di "Serie A", quando una moneta è circolante e riconosciuta da anche solo uno Stato, non è mai collezionisticamente di "Serie B", forse è vero che alla nostra amata monetazione manca ancora qualcosa: l'attenzione per le conservazioni (parlo di FDC); sarà un bene? Penso ciò sia ancora, in ogni caso, conseguenza della sua "gioventù". Le monete in Euro saranno sempre meno collezionate e l'interesse calerà sempre di più... finiranno come le vecchie Lire repubblicane Questo non è (fortunatamente) ancora successo e comunque la Lira repubblicana ha i suoi estimatori... e la vedo dura avvenga: a parte sempre il maggior numero di Stati membri, basti pensare che ai Convegni, gli stand dei commercianti di monete in Euro sono sempre i più frequentati; per avere anche solo un'informazione, spesso devo aspettare tempi dai 10 minuti in su. Forse le troppe emissioni (2 Euro commemorativi in primis) stancheranno, ed io sono il primo che ha ridotto drasticamente tali acquisti, ma secondo me il tutto si settorializzerà ed ognuno collezionerà solamente alcuni Stati. Certe quotazioni crolleranno drasticamente In parte ciò è avvenuto, ma si tratta di ridimensionamento dei prezzi. Alcune monete o serie divisionali sono tuttora molto ricercate. Le monete in Euro del Vaticano hanno perso il loro "fascino"; con la riapertura delle liste, non ci saranno ancora rarità e si tratta comunque di una monetazione monotona e che non subirà grossi cambiamenti Qui, e anche io mi battevo per smentire questa previsione, a parte la riduzione degli acquisti da parte dei commercianti, che fece riaprire le liste clienti dell'UFN Vaticano, abbiamo avuto alcuni avvenimenti speciali: la rinuncia di Benedetto XVI, con conseguente Sede Vacante solo della moneta da 2 Euro (niente più divisionali per tale situazione!) e l'elezione di Papa Francesco, molto amato dalla gente, che ha fatto emettere ben due dritti nazionali diversi! Molti sicuramente non sapranno o si saranno dimenticati di queste teorie molto diffuse in passato; mi piacerebbe leggere qui la vostra opinione al riguardo!
    2 punti
  7. Ieri....ho portato a casa questa monetuzza.... di Napoli; regno di Ferdinando IV ....sicuramente vista l'assenza di coni alternativi !! Come vi sembra. Mi mancava proprio questo meno raro .. e quindi andava acchiappato...lo inseguivo da circa 2 mesi.....il Tris è chiuso.
    2 punti
  8. "Lamoneta" è un importantissimo riferimento e una grande possibilità di coordinamento, ma mi sembra superficiale farne l'unico punto di riferimento. Credo fermamente nell'importanza dei Circoli e nella proposta di Mario di un incontro "ecumenico" dei loro rappresentanti. E non vedo nessun conflitto tra Circoli e sito.
    2 punti
  9. Mi associo a @Tm_NPZ per segnalare che ormai, nell era di internet 2.0 , questo forum E' la Numismatica Italiana attuale , e credo faccia molto di più di molte altre iniziative , che hanno comunque tutto il mio appoggio Leggendo la discussione , a tratti, sembra quasi che ci debba essere una dicotomia tra Circoli Regionali/Forum La Moneta, Reale /Virtuale Ormai , è non sono un appassionato di informatica, social ecc, queste "barriere" non esistono. Io cosa sono? Un collezzionista solitario.....su un forum che mi ha fatto interagire con altri appassionati di tutto il mondo , con cui ho condiviso (non in solitario) la mia solitaria passione
    2 punti
  10. Anche io rabbrividisco quando vedo queste cose. Purtroppo ai compro-oro non interessa nulla del valore numismatico delle monete, per loro l'importante è avere la certezza che siano d'oro o d'argento. Anche a me sono capitate monete dopo che sono passate sotto le loro mani, e più di una volta al malcapitato possessore non veniva neanche detto che gli saggiavano le monete, ma se le trovava così dopo aver chiesto loro un parere. Purtroppo l'ignoranza la fa da padrona in questi casi.
    2 punti
  11. Come ho detto spesso, per ora il mio Circolo è Lamoneta Qui partecipo e mi incontro di persona con molti di voi! Non sono mai stato iscritto ad un Circolo in senso "fisico". Al momento non ne sento la necessità. Mi piacerebbe che tutti noi del Forum vivessimo nella stessa Città! Che Circolo stupendo ne uscirebbe! Correrei anche ora ad iscrivermi!
    2 punti
  12. Ciao Palpi : una medaglia su una medaglia ! Con R.D.n. 168 del 9.5.1901 il Re Vittorio Emanuele III istitui l'Ordine al Merito Agrario, Industriale e Commerciale che poteva essere conferito anche agli operai. La F.lli Pozzani & C. si è ispirata (appropriata !) della immagine di questa decorazione per conferire una bella medaglia d'argento ai suoi collaboratori, che logicamente non è più una decorazione portativa di Stato ma solo un riconoscimento aziendale. Saluti.
    2 punti
  13. Ciao @anto R, confermo Dopo aver trovato il forum quasi per caso, non mi è sembrato vero che ci fossero così tanti gruppi e iniziative, apertissimi anche a chi, come me, ha ancora molto da imparare. In primis il bel Gruppo del Cordusio e quindi il CCNM, che mi stanno dando, tra le tante cose, la possibilità di cementificare una passione che altrimenti non avrei saputo con chi condividere. Ho potuto ammirare poi, dai più ai meno giovani, grande vivacità intellettuale, dinamismo e capacità di coinvolgimento. Per questo, i miei più sinceri complimenti!
    2 punti
  14. Mi permetto di ricordare come di recente un giovane sia diventato parte di Quelli del Cordusio e membro del CCNM proprio passando dal tramite del forum. Vero @Volf? In questo caso credo che lamoneta sia servita da vetrina per le due realtà citate...
    2 punti
  15. Concordo con Veridio. Non è un mezzo scudo proprio comunissimo ma con la pesante montatura cui è stato sottoposto consiglierei di non acquistarlo a meno che il prezzo sia davvero basso o si sia ad inizio collezione quando entusiasmo e poca esperienza spesso producono acquisti di cui poi in futuro ci si pente. Poi in più vedendo il solo rovescio non mi convinceva nemmeno l'autenticità della moneta....
    2 punti
  16. Buondi'......niente di irrimediabile.
    2 punti
  17. @Rocco68, é anche disponibile in PDF. http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/iuno-moneta/biblioteca/corpus
    2 punti
  18. Ciao a tutti! Ora tocca a me presentarvi uno degli ultimi "arrivi", tra virgolette nel senso che l'ho pagato ma non è ancora arrivato. :-) Pur non avendo le misure mi sono buttato nella classificazione e credo sia: Antoninus Pius AE Dupondius. D/ANTONINVS AVG PIVS PP IMP II, radiate head right R/ TR POT XIX COS IIII S-C, Fides standing left, holding standard in each hand. RIC 951, Cohen 990. Voi che ne dite? Conservazione decente, rarità SCARCE, prezzo inferiore ai 10€. Ciao! TWF
    1 punto
  19. Grazie per il consiglio @gennydbmoney. ....aspettero' con pazienza un pezzo migliore.
    1 punto
  20. @Rocco68 Il problema non è tanto la conservazione che, per quanto possa essere bassa è da valutare quando si tratta di monete rarissime, ma le pesanti corrosioni che si vedono al dritto deturpano in modo significativo il tondello rendendolo praticamente non collezionabile, in questo caso è anche problematico attribuirgli un valore... Personalmente attenderei...
    1 punto
  21. grazie per il delizioso reportage. Ci sono stato solo un paio di volte ad Aosta, ma sempre con estremo interesse. Città come Aosta, Ivrea, Torino, Susa sono davvero l'alter-ego occidentale delle colonie del confine orientale italiane (Trieste, Aquileia, Verona solo per citare le prime che mi vengono in mente). Stessi mattoni, pietre diverse, colori diversi ma al tempo stesso identici modi di operare e disegni architettonici ai due limes dell'Italia settentrionale romana. Profumi e genti differenti, ma accomunate da un identico ideale di unità. Senza parlare poi delle innumerevoli altre, da Rimini in giù, ed oltre i "confini". Affascinante questa comunanza di stili, certo imposta dal "centro" ma bella ed efficiente al punto che ancor oggi siamo qui a parlarne dopo duemila anni. Grazie ancora per le foto!
    1 punto
  22. Ecco un tallero di Ferdinando del 1601 moneta meno rara, ma di bella centratura e conservazione.
    1 punto
  23. Anche tu allora non sei un purista tipologico quindi... Io colleziono il Regno tendenzialmente per data ma ammiro tantissimo quelli che riescono a fare il Regno e le altre collezioni solo tipologicamente e magari solo in alta conservazione. Ci vuole una disciplina che proprio non ho e intanto accumulo monete "tutte uguali"... Saluti Simone
    1 punto
  24. Ciao @Martin_Zilli...ottima conservazione "tosatura" a parte. ...e poi sembra aver usato una raspa da falegname non la pietra da saggio ...mha? va ha capire !
    1 punto
  25. In effetti l'oro, soprattutto se ad alte percentuali di purezza, è un metallo piuttosto "tenero". Detto questo l'articolo peró spiega che il ritrovamento sarebbe avvenuto nel luogo di un tumulo funerario dell'età del bronzo (ora non più riconoscibile sembrerebbe, ma è stato identificato grazie ad una mappa dell'800). Questo da un lato mi fa pensare che magari la struttura del tumulo abbia potuto proteggere il tesoretto, dall'altro peró le foto mostrano uno scavo profondo forse 70 centimetri, che non è poi molto per un terreno coltivato, magari da generazioni. Una bella fortuna in ogni caso.
    1 punto
  26. Ciao @Rocco68! La legenda, la data e il valore si riescono ancora a leggere ma la corona e soprattutto il ritratto sono solo intuibili...qMB (forse nemmeno) anche perché è molto porosa. La seconda che hai postato è splendida... decisamente meglio ma tende a svuotare il portafoglio!
    1 punto
  27. Vedi anche questa: https://www.zeno.ru/showphoto.php?photo=87064
    1 punto
  28. ciao, sembrerebbe questo Para libico di fine '700: https://en.numista.com/catalogue/pieces81790.html
    1 punto
  29. Infatti è messo male Martin, .....mi manca in collezione il 1832, ne era passato uno eccezionale ultimamente....ma troppo per me.
    1 punto
  30. il forum è sicuramente uno strumento molto importante e potente , che permette di mettere in contatto molti più numismatici di qualsiasi circolo , ed è perfetto per il neofita.. questo però rischia di far pensare al neofit di essere già "arrivato" e di essere un esperto ... Molte volte ho sentito infatti commercianti lamentarsi che da quando c'è il forum i clienti si pongono in maniera diversa , più altezzosi credendosi chissà chi solo perchè hanno qualche mi piace sul forum o letto una discussione di qualche sconosciuto su una determinata moneta.... Il forum fornisce le basi però poi è necessario a mio avviso uno step aggiuntivo rappresentato dai circoli.. al Circolo Astengo ho avuto la possibilità di conoscere numismatici con 50 anni di esperienza ma, soprattutto di toccare con mano monete rarissime , spesso uniche o quasi , pubblicate sui testi numismatici più importanti e che sul forum non avrei mai potuto ammirare. Molto spesso qui sul forum abbiamo la possibilità di ammirare gli splendidi esemplari postati da utenti come @piergi00 o @savoiardo per dirne due .. un conto però è poterle vedere dal vivo , toccarle ... si apprendono cose che da delle semplici immagini è impossibile capirle. Il forum contemporaneamente ed involontariamente avvicina ma, allontana anche .. ed i due post di @Tm_NPZ e @b8b8 ne sono un esempio piuttosto evidente. La frase " nell era di internet 2.0 , questo forum E' la Numismatica Italiana attuale " è infatti molto pericolosa sotto un certo senso, perchè non considera come il forum sia solamente la punta del iceberg della numismatica italiana. Esempio stupido: al circolo di cui faccio parte su 30 soci solamente 5 sono iscritti su questo forum , e dei 25 "esclusi" ne fanno parti numismatici come il massimo esperto dei luigini ed autore del testo di riferimento Corpus Luiginorum o uno dei massimi collezionisti ed esperti di monete romane alessandrine con esemplari in collezione unici e pubblicati su testi come il RPC
    1 punto
  31. Buongiorno, posto questa graziosa medaglia in argento 800, diametro 27 mm., grammi 10,5, che la F.lli POZZANI ha dato ai suoi collaboratori nel 1933 per i 25 anni di collaborazione. La cosa che mi incuriosisce è il diritto con fascio e spiga di grano, sarà riferita alla battaglia del grano ? e un quadrato smaltato con scritto AL MERITO del LAVORO 1901, cosa significa? Grazie
    1 punto
  32. Penso che potrebbe essere una copia galvanica tratta da esemplare originale.
    1 punto
  33. L'oro non viene intaccato facilmente, neanche dagli acidi, quindi l'umidità poco e nulla può fare, anche in 15 secoli. Ma le false teste di Modigliani non erano state gettate e rinvenute in un canale ?
    1 punto
  34. Esiste anche una vecchissima discussione al riguardo Il link al catalogo riportato su quella discussione non esiste più, perché nel frattempo sono state rielaborate le schede con tutte le classificazioni del due baiocchi di Ancona. Ti aggiungo il link nuovo. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-RM1AN/8
    1 punto
  35. Il BB è per la moneta postata da Rex Neap... La foto che ha postata penso l'abbia fatto per Rocco68... Forse più 50000 che 40000... Non ricordo bene...
    1 punto
  36. E' un denaro reale di Alfonso V coniato a Cagliari.. Si legge al D/ ALFONSVSDEIGRACI e al R/ ARA GONV ESA RDI Trattasi di moneta in mistura con apparentemente buona parte dell'argentatura ancora presente
    1 punto
  37. Asta Ghiglione M49 - Lotto 188 : Base € 2.000 Aggiudicato € 3.400 + diritti
    1 punto
  38. Ah beh. Ma li é facile da vedere anche per i non addetti: se chi vende non ha un negozio fisico a norma, non può avere la licenza preziosi e non potrebbe vendere monete "usate" con contenuto prezioso. Che poi lo faccia anche alla luce del sole, vedi ebay, é un altro discorso. Non a caso anche i NIP negli ultimi 3/4 anni, hanno reso vincolante il possesso della licenza preziosi per poter presentare domanda di affiliazione.
    1 punto
  39. Me l'ero perso! Grazie anche da parte mia
    1 punto
  40. La “Campagna Romana” e’ quel vasto territorio che circonda Roma , termine gia’ in uso dal lontano Medioevo , che comprendeva una vasta area del Lazio racchiusa a Nord fino ai Monti della Tolfa , ad Est fino ai Monti Tiburtini , a Sud fino al Circeo e ad Ovest fino ad Ostia . Nel corso della storia di Roma questo grande territorio era occupato da piccoli e medi centri abitati satelliti di Roma , da immensi possedimenti terrieri con all’interno grandi e ricche Ville patrizie , percorso da Acquedotti aerei o sotterranei , dalle splendide Vie Consolari con le secondarie Vie di comunicazione , da costruzioni varie : Templi , Sepolcri , Circhi , Cisterne e quant’ altro ; tutto questo territorio alla caduta dell’ Impero e con il susseguirsi delle invasioni barbariche , venne abbandonato e gli abitanti si aggregarono intorno ai Castelli dei piccoli centri abitati , in tal modo le antiche costruzioni sparse nella campagna iniziarono ad essere disabitate , iniziando cosi’ il declino irreversibile della Campagna romana . A cominciare dal XVI - XVII secolo , artisti , pittori e poeti , richiamati dal Rinascimento italiano e provenienti da tutta Europa vennero a Roma infatuati dalle antichita’ classiche della Citta’ e percorsero a piu’ riprese la Campagna Romana ormai quasi desolata rimanendo colpiti da quelle immense rovine sparse sul territorio che la rendevano un oasi di pace ma anche di tristezza per quelle mute rovine , tanto che le declamarono nelle poesie , mentre altri le riproducevano sui dipinti dell’ epoca a ricordo di un passato glorioso ormai spento per sempre . Oggi la Campagna Romana , non esiste praticamente piu’ , inglobata in nuovi quartieri ed edifici moderni sempre piu’ invasivi e irrispettosi verso le antichita’ che a stento sembrano opporre una strenua difesa osteggiando inutilmente la loro antichita’ ed un po’ di rispetto per quello che sono e che rappresentano per noi Italiani , le nostre origini , ma servira ? Uno dei tanti esempi di questa indifferenza verso le nostre radici storiche e’ rappresentato da un modesto edificio della campagna romana , come tanti , forse un Tempio , questa definizione non e’ completamente certa , chiamato dal Medioevo : Tempio della Tosse ; si trova ad Est di Roma , sulla Via Tiburtina , vicino l’ Aniene , presso Tivoli ; vicino al Tempio della Tosse esisteva un santuario di Ercole Vincitore sui cui resti fu costruita una Cartiera , ora abbandonata . E’ chiamato Tempio ma non si conosce quale funzione avesse nell’ antichita’ e in quale epoca venne costruito ; dal ritrovamento di una lapide , ammesso che questa appartenesse al monumento , sembra che l' edificio sia stato costruito entro la prima metà del IV secolo sui ruderi di una Villa romana del I secolo a.C. durante il principato di Costantino per ricordare dei lavori eseguiti sulla via Tiburtina , costruzione pero’ strana ed anomala per commemorare una manutenzione della Via . Sono state avanzate diverse ipotesi , tra cui quella che si trattasse di un Ninfeo , di un Tempio dedicato a Venere o al Sole o ad un Sepolcro della Gens Tuscia da cui poi sarebbe derivato il nome attuale , travisato in Tosse . È invece ritenuta fantasiosa l' ipotesi risalente al Medioevo , che fosse un Tempio dedicato alla personificazione della Tosse, eretto al di fuori delle mura di Tivoli per tenere lontana la malattia della popolazione , questa sembra una delle tante leggende tipiche di quell’ epoca . L' edificio venne adibito in Chiesa e dedicata a Maria nel X secolo , restaurato successivamente con materiale proveniente dal vicino santuario di Ercole Vincitore . Come si puo’ vedere dalle foto , rimangono alcuni affreschi religiosi contenuti al suo interno piuttosto danneggiati dal tempo e dall’ incuria dei posteri . Il Tempio è oggi inglobato in una proprietà terriera privata e per questo non è possibile visitare il suo interno , lo si puo’ osservare solo dall’ esterno fuori dalla proprieta' privata , mi sembra inusuale e strano che un privato si possa “appropriare” di un antico edificio archeologico , in cambio speriamo abbia almeno la cura del mantenimento e all’ occorrenza del restauro , ma sembrerebbe essere solo “protetto” da filo spinato come in una trincea militare dalla prima guerra mondiale . Come struttura l' edificio ha forma circolare ed è chiuso sul tetto da una cupola simile a quella del Pantheon a Roma , in quanto come si vede in foto la copertura e’ provvista al centro di un occhio , la cupola misura oltre i 12 metri di diametro . Il corpo centrale in mattoni si articola in due livelli , uno più antico su cui erano situati gli accessi , l' altro più recente su cui si aprono tre grandi nicchie rettangolari e quattro nicchie semicircolari . Anticamente doveva essere rivestito di marmo , come testimoniato dai fori di fissaggio delle lastre e doveva essere sormontato da una cornice andata perduta , mentre si sono invece conservate le mensole che la sorreggevano . Tutto l’ edificio poggia su un basamento costituito in opera reticolata risalente alla primitiva Villa del I secolo a.C. e da materiale di reimpiego di altri edifici antichi prossimi al Tempio . In foto varie riprese del Tempio della Tosse , per ultima una stampa del XVII secolo (riproduzione) all' interno di un quadro .
    1 punto
  41. Buon giorno. A distanza di qualche anno da questa discussione vorrei ringraziare @piergi00piergi00 per la pubblicazione di questo importante è raro documento, assunto come riferimento dal Governo nel 1918 per l'ideazione del Tallero d'Italia. Saluti.
    1 punto
  42. .... ma sei sicuro sia Carlo ??
    1 punto
  43. Sono dei piccoli gioielli e pensare che siano arrivati a noi mi affascina moltissimo
    1 punto
  44. Scusami@Alb123 e non prenderla a male... ma ti stai perdendo (a mio avviso) il bello della numismatica. Mi spiego e ti giro la seguente domanda: - sappiamo che di tratta di un denario di Faustina I . Ma questo rovescio cosa significa? Cosa indica? Cosa riporta la legenda e perchè (perchè ogni legenda ha un perché)? Ovvero... va bene lo stato di conservazione, va bene il valore (che si impara nel tempo guardando molti esemplari) ma questi tecnicismi sono importanti o è piú importante il messaggio e la Storia che di cela dietro l'esemplare? Ribadisco, non prendertela a male... voglio solo darti uno spunto di riflessione. Ciao Illyricum [emoji6]
    1 punto
  45. Hai fatto bene Mario a richiamare questa interessante discussione, spero anche che in questi due anni, gli amici abbiano acquisito qualche monetina.... posto una doppia del 1589
    1 punto
  46. Secondo pezzo. Non ci sono storie emozionanti qua dietro, solo una normle asta. Ma è il fratello maggiore del precedente, anche dal punto di vista dei difetti del tondello
    1 punto
  47. Inizia qui la rubrica da Verona " Col Gazzettino in mano ...", ovviamente volendo si potrà implementare anche con immagini provenienti anche da altri ambiti... Iniziamo con cippal ...
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  48. Questo non è un animale domestico, ma ha condiviso la mia casa per 6 mesi. L'ho trovato all'inizio dell'autunno di due anni fa moribondo. Aveva tagli al collo pieni di larve di mosca ed era ricoperto da almeno 300 zecche (il numero era maggiore, ma alla fine ho smesso di contarle...) ed aveva una zampina rotta. Gli ho fatto cinque cicli di antibiotici via os nell'arco di due mesi, più polvere antibiotica sulle ferite, l'ho lavato (anche con soluzione di candeggina) con bagni tiepidi, l'ho nutrito (cibo per gatti e uova), gli ho fatto fare (dal terzo mese in avanti) passeggiatine riabilitative sempre più lunghe. Gli ho persino tagliato le unghie della zampetta ferita, perché non usandola per un certo periodo gli erano cresciute troppo. A marzo dell'anno successivo l'ho liberato. E' stata una grande vittoria: una soddisfazione veramente appagante. Non dovrei dirlo - visto il forum dove siamo - ma mi ha dato molta più felicità che se avessi trovato una moneta d'oro in giardino.
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