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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/03/17 in tutte le aree

  1. I primi caldi di questo finale di primavera ieri mi hanno portato a cercare refrigerio e riposo, in compagnia di mio padre, all'ombra delle verdi fronde di un vecchio ed enorme platano che da sempre incombe sui tetti della casa paterna. Mio padre (83 anni, nato nel 1933) ricorda questo platano (e i suoi 5 fratelli) già presente e già di notevoli dimensioni nel corso della sua prima infanzia. Corse il pericolo di essere estirpato (il platano, non mio padre) nel corso dell'occupazione americana. Gli artiglieri alleati avevano infatti la necessità di crearsi il campo di tiro per cannoneggiare le colonne tedesche in ritirata verso il Po; la situazione arrivò al collasso in meno di un giorno, i tedeschi si arresero a migliaia e il platano si salvò. Questo platano (e i suoi 4 fratelli, uno nel frattempo è morto) ha attraversato l'ultimo secolo e ha visto "il mondo che si è trasformato....oggi tutto è cambiato" scritto in corsivo perchè è la frase pronunciata da mio padre...con gli occhi persi a guardare nel profondo dei suoi ricordi di ragazzino..mentre io, naso per aria, guardavo l'immensa chioma dell'immensa pianta. Questa frase mi ha riportato all'introduzione di un'opera in due volumi che conservo da anni nella mia biblioteca. L'ho subito cercata e gliel'ho fatta leggere....ora la vorrei condividere con chi ha avuto la pazienza di arrivare fino a questo punto. Da: GLI ULTIMI CENTO ANNI DELLA STORIA UNIVERSALE di Pietro Orsi E' evidente che qui si parla del secolo dal 1815 al 1916....il progresso che ha portato una vera rivoluzione tecnologica, politica e sociale... è legato alle invenzioni, che sono però, l'uso della forza meccanica generata dal vapore, il motore termico, il telefono, il telegrafo, l'aereo. La grande diffusione delle informazioni è legato ai sistemi di stampa... Insomma...non si parla mega o terabyte, non si parla di esplorazioni spaziali o nanotecnologie. Internet? non era nemmeno nella fantascienza. Eppure il giudizio sulle trasformazioni sociali, politiche e geografiche era praticamente lo stesso. Ancora una volta la storia si ripete, uguale a se stessa....come uguale a stessa rimane la fresca e rilassante ombra del platano che incombe sulla mia casa paterna. Un caldo saluto Mario
    5 punti
  2. Voglio contribuire alla discussione aperta da Rodolfo sui bei talleri per Pisa con i miei esemplari. Questo tallero del 1611 ha la leggenda diversa e varia da MAGN a MAG. Riporto la descrizione del Dr. Gustavo Di Giulio a pag. 73 Il ritratto del Granduca è del primo tipo con i lineamenti più giovanili. Variante molto rara.
    4 punti
  3. A mio parere, in questo caso, non si tratta di una N ma di una M prodotta con u punzone parzialmente rovinato, ma comunque di una M si tratta. Basta ritagliare ed avvicinare le due lettere per poter verificare che la "M" è più larga della N; che l'angolo fra le due linee oblique sinistre e le rispettive gambe sinistre (linee gialle) è decisamente differente (angolo più aperto nella N, più chiuso nella M); che nella parte alta della M si nota la V (linee rosse) delle due linee oblique convergenti della M; che nella porzione destra della M si nota un'area "vuota" (evidenziata in verde) evidente segno residuale dello spazio fra la linea obliqua destra e la gamba destra della lettera.....insomma....per me di M si tratta... un saluto Mario
    4 punti
  4. Ciao a tutti, in generale, compro pochissimo... con questo coronato, aggiungo la seconda tipologia, quella con la croce potenziata, alla mia piccola collezione... la quarta, quella con il drago dal volto umano, invece, me la studio sui libri[emoji4][emoji4]
    3 punti
  5. Approfitto del post 13.000 per fare qualche riflessione... Onestamente mai avrei pensato di essere qui ancora dopo 8 anni a riflettere e con la voglia intatta di raggiungere nuovi sogni numismatici, nuovi progetti, nuove idee , il pensare sempre positivo e credere in quello che faccio indubbiamente mi ha aiutato e certamente aiuta. Ai tempi raccontai qui in un post del collezionista solitario, post realissimo anche se un po' triste, il collezionista solitario c'è sempre anche se gli anni passano per tutti, ma oggi siamo ancora così solitari o è cambiato qualcosa ? Giorni fa ero in uno studio di un noto commerciante milanese e riflettevamo su questi aspetti, è bello vedere monete, anche comprarle, ma anche parlare sempre... Mi diceva, almeno per Milano, tutto è cambiato in questi anni, una volta il collezionista veniva, guardava, comprava e poi tutto finiva lì, ora tutto è diverso. Ho messo una collezione on line di monete non di grande conservazione, da studio, con varianti, rarità e in tanti sono arrivati con una inclinazione più che per il possedere per lo studio. E poi cosa per me incredibile scopro che tutti si conoscono, siete tutti amici, vi parlate, fate iniziative importanti, idee, progetti, è cambiato insomma tutto. E tanti di quelli che sono venuti sono giovani, alcuni molto giovani, già molto competenti, che sanno, studiano, è tutto estremamente bello, incredibile, entusiasmante, fa piacere questa svolta milanese, ma non solo ovviamente...dice il commerciante. E' così gli dico, lo sappiamo, lo vediamo, Milano sta vivendo un momento bello, di rinascita culturale e numismatica, di grandi fermenti, di aggregazione, di iniziative, mi ricorda u po' Napoli di due o tre anni fa. La risposta ha però un nome gli dico, meglio dirlo subito, ed è Lamoneta e i gruppi che si sono formati in essa, Milano sicuramente. Lamoneta ha permesso di conoscersi realmente, scambiarsi opinioni, fare amicizie, gruppo e far nascere iniziative che voi conoscete tipo Parma coi giovani, l'Ambrosiana, il Gazzettino e altre che verranno.. Un miracolo ? Un po' forse si, ma senza l'apporto di questo mezzo tecnologico che ha unito e permesso le conoscenze oggi il collezionista sarebbe per me più o meno come il collezionista solitario. Si, stanno cambiando molte cose nella nostra numismatica, altri sogni si realizzeranno ne sono sicuro in futuro, altri si confermeranno, una nuova primavera ? Per me si, certo qualche nube rimane sempre all'orizzonte ma non si può unire tutti, tutti, certo si va verso una numismatica, come auspicato da molti, più aperta, per tutti, per i giovani, per una sana divulgazione culturale e chi rimane ancora fermo su posizioni chiuse ed arroccate dovrà capire che si deve innovare, seguire i tempi, dialogare rispettando le tradizioni, ma fermi no... E mi piacerebbe sentire quando si nominano in certi ambiti, Lamoneta, Parma, Gazzettino e altro ancora che non si dicesse Lamoneta che ? Lamoneta è anche tutto questo, una numismatica più grande, uomini più consapevoli delle loro storie e identità, è giovani, divulgazione, conoscenze, una crescita culturale di tanti, è comunicazione, iniziative, progetti, idee e anche grandi sogni che poi ogni tanto come vediamo in molti a volte si realizzano anche, basta crederci e provarci...!
    3 punti
  6. Ciao @nikita_, questa è per la tua discussione. ....dimenticavo: giglio
    3 punti
  7. Visto che le giornate sono calde,riscaldiamo anche un pò questo thread con un acquisto fatto poco tempo fa,asse di Tito....
    3 punti
  8. Altri due esemplari molto rari e di conio diverso, sono quelli con il millesimo 1616. La leggenda del R/ è diversa e il ritratto del Granduca è del tipo con i lineamenti più maturi. PISA. INVETVSTAE. MAIESTATIS. MEMO PISA. INVETVSTAE. MIESTTIS. MEMORIAM
    3 punti
  9. Approfitto della pausa per farvi vedere una "ben conservata" Piastra giovanile di Ferdinando II ......la prima....1831, questo fu il ritratto con cui il giovane Re si mostro' al suo popolo.
    3 punti
  10. Ciao nikita, diciamo che queste due piastre, sono, a mio parere, le più belle e le più intriganti per svariati motivi. Per tutta una serie di motivi (molti dei quali ignoti), le stelle ed i gigli del contorno non sono solo nei tagli dei rispettivi millesimi previsti (in pratica, si fanno sempre scoperte, e più si scopre, meno ci si capisce Ecco perchè ti è stato chiesto in merito al taglio del bordo: gigli o stelle... Tiologicamente, la piastra testa grande, presenta tantissime varianti di stile nel ritratto, che hanno effetti anche per quanto riguarda la perfezione del tondello (per certe varianti di stile in particolar modo). E' stata poi coniata ininterrottamente fino al 1825 con il medesimo millesimo (senza considerare tutte le correzioni apportate con sovrabattiture nella data, prima 8 su 7, e poi 8 su 9). Molte di queste piastre con il ritratto testa grande poi, hanno natali molto affascinanti e per certi versi "misteriori". Infatti in una "vita precedente", erano monete emesse da governi rivoluzionari o di usurpatori illegittimi dei quali si cercò di far sparire qualsiasi loro ricordo con un sistema di "riciclaggio" dei tondelli (appunto per cercare di far sparire tutti quegli ideali messi al bando dal congresso di Vienna) inutile dirti che a seconda della moneta che c'era "sotto", e del metodo di battitura impiegato, possono scovarsi innumerevoli varietà monetali, che già solo loro potrebbero essere degne di una collezione specifica. Dulcis in fundo, è l'unica piastra che presenta al rovescio lo stemma delle Due Sicilie con tutte le armi complete nei vari quarti dello stemma. Che dici, ho stuzzicato abbastanza la tua curiosità per questo tondello? (tranquillo, non voglio deviarti dal tuo amore per la cartamoneta ) Un saluto, spero di rileggerti in queste sezioni Fabrizio
    2 punti
  11. http://incuso.altervista.org/docs/singoli/RIN1921-MAJER_G___le_tessere_veneziane_dell_olio-5.pdf buona lettura
    2 punti
  12. Ma che bellezza, tra l'altro di indubbia rarità, mi domandavo ma perché non provare a metterle queste meraviglie anche su carta sul Gazzettino di Quelli del Cordusio ? La butto lì , come spesso, ma meriterebbe una pubblicazione una serie di questo tipo , un titolo tra " bellezza e rarita' " qualcosa del genere, già averle viste qui e' una grande divulgazione che può veramente coinvolgere, grazie, il forum vive anche di questi rapporti volontari e divulgativi, Mario
    2 punti
  13. Buona giornata Bella questa! Non ci avevo mai pensato; ottimo suggerimento. saluti luciano
    2 punti
  14. Eccomi qui, riporto dei passi di Plutarco nei quali il rito di fondazione della città viene descritto, spero possa essere interessante... •Romolo (…) si volse alla costruzione della città, dopo aver consultato sacerdoti etruschi che gli indicarono le modalità rituali della fondazione. Fu scavata una trincea circolare attorno a quello che oggi è il Comizio e in essa vennero poste primizie (…); successivamente ciascuno vi gettò una manciata di terra proveniente dalla sua regione (…). Questa trincea si chiama mundus. In un secondo momento, prendendo il mundus come centro, tracciarono il contorno circolare della città. Successivamente (…) venne tracciato un secondo cerchio, chiamato pomerio, cioè dietro o prossimo alle mura: con questo si segnò il corso delle mura. Gli Etruschi, i più religiosi tra gli uomini, avevano una concezione sacra della città come di molte altre cose della loro vita. Da questo passo vediamo lo stretto legame con la terra, le primizie poste nella trincea e le manciate di terra gettate provenienti da varie regioni a simbolizzare che da quel momento quella era la loro "nuova casa". Paradossalmente l'unica descrizione che abbiamo della fondazione di una città secondo il rito etrusco è di una città non propriamente etrusca, anche se su questo ci sarebbe molto da dire. Roma al di là dei tre re etruschi è molto più etrusca di quel che si pensa di solito Gaetano
    2 punti
  15. Ciao a tutti! 2 anni fa a un'asta ho preso per poco meno di 6 € diritti inclusi questo Picciolo di FANO - Pandolfo Malatesta (1384-1427) CNI 1/14; Biaggi 1713 RRR (MI g. 0,23) segnato meglio di MB con mancanza. E' veramente R3? Che mi sapete dire? grazie galaad
    1 punto
  16. Salve a tutti, Oggi mi sono potuto recare ad un bellissimo evento di collezionismo a Roma, dove ho potuto comprare varie monete romane imperiali di cui sono rimasto veramente soddisfatto. La prima che vorrei sottoporvi e di cui mi piacerebbe sapere la vostra opinione su prezzo e conservazione è un asse di Tiberio, proveniente da un'asta di cui però non ho trovato il lotto su internet. Grazie in anticipo, Alb123 Non potete capire quanto è bello il rovescio in mano?.
    1 punto
  17. E' una moneta coniata esclusivamente per i collezionisti, ma questo già lo sappiamo, i dati riguardo la tiratura non sono presenti sul world coins cartaceo, quindi significa che i vari siti/cataloghi online non si azzardano nemmeno a menzionarne una, a parte quelle canoniche della prima emissione. Non sono state più utilizzate sin dal 1987, tutte le altre coniazioni successive sono ad appannaggio dei turisti, per comporre delle serie e per i folder a mò di "ricordino", figurati che certe "composizioni" in cartoncino delle Isole Solomon non sono formate da monete della stessa annata. Si potrebbe chiedere solo alla Royal Australian Mint che ne cura la coniazione, sempre che la coniazione non è passata a qualche azienda privata, noto che le ultime creazioni in argento e oro hanno perso notevolmente quella precisione e bellezza nelle incisioni che le monete avevano sino a qualche anno fa. Detto questo la tua moneta, non essendo stata utilizzata per la spendita, è in fior di conio, ma quasi sicuramente non è stata trattata/conservata nei migliori dei modi e ne porta i segni, quantomeno è quello che si evince dalla foto che hai postato, per il resto non so dirti altro.
    1 punto
  18. 03/06/2017 Saluto tutti gli Esperti , mi è stato proposto l'acquisto di un denario di Vespasiano del 74 DC di cui allego unica foto in mio possesso. gr. 3,07 mm. 19,50 condizione VF Il venditore in Europa e quindi fuori Italia, chiede euro 158 più spese di spedizione Secondo il Vostro illustre parere, si tratta di un prezzo onesto oppure è meglio passare oltre ? Grazie per la consulenza e collaborazione. Alan
    1 punto
  19. Spesso abbiamo scritto che bastano tre/quatto persone in una discussione per farla decollare; mi ricordo ad esempio le belle discussioni divulgative su varie emissioni milanesi nelle sezioni medievali e moderne, appena si arrivava a quel numero di partecipanti la discussione iniziava a prendere il volo Credo che anche nelle situazioni concrete sia così...
    1 punto
  20. Magari @fofo avessi tanta esperienza da potervi aiutare circa questa monetazione .... Certo che a queste monete non manca la "fisicità"; sono monetone ..... e non c'è da stupirsi che il conio potesse danneggiarsi dopo un po' di battute; immagino che venissero coniate col torchio, o sbaglio? Non vedo tracce di coniazione a martello, quelle tipiche angolazioni che si vedono spesso sulle superfici degli scudi e ducati veneziani del medesimo periodo.
    1 punto
  21. D/ FRA - FO - DVX - croce patente in cerchio di perline R/ Leone con nimbo e senza ali , rampante a s. ai lati S.M
    1 punto
  22. è un denaro con leone rampante di Venezia - emesso F. Foscari
    1 punto
  23. Questo mio Cosimo II del 1615 viene classificato R4 e R5 nella monetazione Pisana Medicea, è in alta conservazione, al diritto presenta l escrescenza di metallo dovuta alla rottura del conio. Il ritratto al diritto accenna a una maggiore maturità dal 1611/12/13. Il rovescio riporta in legenda solo MEMORIA invece di MEMORIAM, credo sia R5 @foti.l?
    1 punto
  24. 1 punto
  25. Buongiorno a tutti. Dopo parecchie ricerche a vuoto, mi sono deciso a chiedere aiuto Di che moneta si tratta? Al retro mi sembra di riconoscere il leone di San Marco. Grazie Veneticus.
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  26. La moneta è in discreta conservazione, il prezzo non è un furto ma se cerchi , poiché non è una moneta rara, si puo trovare a meno questa p.es anche se non è bellissima, è stata venduta ad un prezzo mooolto inferiore Lot 57 - VESPASIANO (69-79). . Denario. Testa laur. a ds. R/ Vespasiano seduto a ds.. C. 364, RIC 77. AR BB+ Base d'asta: € 60 Offerte asta: - Invenduto Osserva questo lotto
    1 punto
  27. RIC 77, S 2300, C 364 Denarius Obv: IMPCAESARVESPASIANVSAVG - Laureate head right. Rev: PONMAXTRPCOSV - Vespasian seated right, holding branch and scepter. 74 (Rome). io a quel prezzo non lo comprerei... si puo' trovare a meno.
    1 punto
  28. Io lo comprerei a quel prezzo è un bel pezzo.
    1 punto
  29. Sì, è così. È un sinonimo di "urbano" o "cittadino", che sono aggettivi derivanti dalla radice latina; "poleico" sarebbe il doppione derivante dalla radice greca. Elegante, dotto, ma complessivamente superfluo.
    1 punto
  30. In questo Tallaro del 1620 il ritratto del Granduca dimostra una maggiore maturità e uno stile più raffinato.
    1 punto
  31. Hai ragione, qualcosa bisogna pur fare petronius
    1 punto
  32. splendida la citazione del Lonfo tratta dalle Fànfole di di Fosco Maraini! Allora non posso esimermi dal riportare il famoso brano di Dino Buzzati dove il critico d'arte Paolo Malusardi in visita alla Biennale di Venezia davanti ad un quadro astrattista per la cui critica si sente spaesato,ha un’illuminazione: far nascere dall’astrattismo una critica astrattista, infrangendo tutte le catene del linguaggio. “"Il pittore" scrisse, padroneggiato da un incalzante raptus”di del dal col affioriccio ganolsi coscienziamo la simileguarsi. Recusia estemesica! Altrinon si memocherebbe il persuo stisse in corisadicone elibuttorro. Ziano che dimannuce lo qualitare rumelettico di sabirespo padronò. E sonfio tezio e stampo egualiterebbero nello Squittina il trilismo scernosti d’ancomacona percussi. Tambron tambron, quilera dovressimo, ghiendola namicadi coi tuffro fulcrosi, quantano, sul gicla d’nogiche i metazioni, gosibarrre, che piò levapo si su predomioranzabelusmetico, rifè comerizzando per rerare la biffetta posca o pisca. Verè chi…” .... Sdraiata mollemente sul divano, Fabrizia Smith-Lombrassa, ragazza aggiornatissima o per dirla più elegantemente “assai avvertita”, leggeva avidamente il saggio critico. A un tratto scoppiò in una risata. «Senti, senti, Diomeda, che tesoro» disse volgendosi all’amica «senti come gliele canta, il Malusardi, a quei poveri figurativi...Rifè comerirzando per rerare la bi.ffetta posca o pisca!» Risero di gusto entrambe. «Spiritoso, niente da dire» approvò Diomeda. «Ah, io l’adoro, il Malusardi. È un formidabile!» Pochi sanno che Buzzati ricopri' - al Corriere - anche il ruolo di critico d'arte nel 1966 (il racconto " Il critico d'arte", da cui è tratto il brano riportato sotto , fu pubblicato nella raccolta Sessanta Racconti che usci nel 1958). adesso pero^la smetto... siamo ampiamente off topic ... ma in qualche modo bisogna pur ingannare l'attesa nelle more che il Consiglio di Stato si pronunci sui vari ricorsi
    1 punto
  33. Buongiorno 417 Sonia Per le tirature dei talleri per Pisa del 1611mancano dati certi nei libri della Zecca e la rarità è data dagli esemplari conosciuti all'epoca dello studio effettuato dal Dr. Di Giulio negli anni 1970/80. Le pubblicazioni consultate dal Dr. Di Giulio sono il C.N.I, il Galeotti, la Collezione Ruchat, i cataloghi d'asta dell'epoca e la visione di materiale esposto nei Musei. Dopo questo periodo nuovi rinvenimenti e studi sono stati effettuati e grazie alla divulgazione tecnologica siamo venuti a conoscenza di nuovi esemplari. Nel Corpus di Andrea Pucci, Le monete della Zecca di Firenze volume di Cosimo II a pag. 48 viene riportato al 28b un tallaro con la stessa variante nella leggenda del D/ e dunque ad oggi la variante B n°66 a me conosciuta è di tre esemplari e la rarità è comunque rilevante. Stesso discorso vale per il millesimo del 1616 dove era sconosciuto nel C.N.I. e nel Galeotti e l'unico esemplare era nella Collezione Ruchat. In questi ultimi decenni sono apparsi sulle aste altri esemplari dovuti a nuovi rinvenimenti ma non più di 10 (compreso quello di Rodolfo) e i 6 illustrati sul Corpus del Pucci, di cui il 47f è della mia collezione con la variante MEMO. Altre varianti sulla leggenda del R/ sono MEMORIAM; MEMORIA; MEMOR. A Voi altri commenti Saluti
    1 punto
  34. Ciao @clairdelune, non devi preoccuparti se ti senti confusa , anche noi lo siamo , infatti essendo la maggior parte dei dilettanti in materia , cerchiamo di capirci qualcosa sul fatto tramandatoci dagli scritti degli antichi latini . In un certo senso ci conforta il fatto che anche all' epoca i dettagli della fondazione di Roma erano poco conosciuti , infatti benche' tutti concordino sulle modalita' che precedettero la fondazione , si confondono invece per quello che riguarda i particolari . Un saluto
    1 punto
  35. Ciao Alain Sono molto contento per te! Le monete di Vittorio Amedeo I non sono facili da reperire, a parte i tre denari, infatti io tutte le volte che mi si presenta l'occasione di acquistarne una cerco di non farmela sfuggire, sempre che sia abbastanza bellina... Questa lo è ! Sono tutte poco curate e coniate su dei Tondelli irregolari ed usavano una mistura piena di impurità, non guardavano molto alla bellezza del risultato in zecca sotto quel duca... Per quanto riguarda la data penso che sia un 34, anche se qualche dubbio mi rimane su di un 33.. Sei stato fortunato! Un ottimo acquisto!
    1 punto
  36. Nel 2011 nacque il gruppo Quelli del Cordusio, viene narrato bene quel momento sul Gazzettino, ora anche on line, si decise di unire il virtuale, il tecnologico, al reale, fu il primo cardine, ma secondo me furono importanti altri passaggi, non avere cariche, essere tutti uguali , ognuno poteva formulare idee, proposte, non avere quote, la sede c'era ed era realissima, fu un attimo decidere tutto questo, per farlo altri forse ci metterebbero anni, evidentemente eravamo ben convinti, come lo siamo anche ora a distanza di anni, a volte bisogna osare ed essere innovativi, seguire nuove strade. Il Cordusio e' solo un esempio di come poter avvicinare e rendere partecipi, certo poi ci vogliono persone che se ne prendano carico, che siano presenti un po', che trascinino, che condividano l'idea, i fatti mi sembra che ci abbiano dato ragione, ma su questo aspetto molti potrebbero dire la loro, chi c'era quel giorno come @417soniao @eracle62o chi e' arrivato dopo. Il Cordusio lo definirei quasi un movimento che può fare in autonomia o affiancarsi, a seconda dei casi, a altre realtà o ambiti, può collaborare con tutti quelli che vogliono starci in iniziative, progetti, comunicazione. E il Circolo tradizionale o le Associazioni oggi come si pongono verso gli appassionati, i collezionisti, gli studiosi, chi inizia, i giovani ? La tecnologia, un forum li può aiutare ? Qualche esempio che potrei citare c'è anche qui sul forum e lo vedo anche recentemente ma vediamo le problematiche non sono banali però ...però ...
    1 punto
  37. La J inizialmente (parliamo di Medioevo) non era un'altra lettera rispetto alla I ma semplicemente una sua variante grafica, tant'è vero che il suo nome italiano sarebbe "i lunga", proprio a sottolinearne il carattere più grafico che sostanziale. L'uso viene differenziato tra le due nel XVI secolo - epoca di grande riflessione e sperimentazione sulla lingua: sono proprio gli anni dei "Principi della volgar lingua" di Bembo, che stabiliscono cosa sia l'italiano. E' Gian GIorgio Trissino a formalizzare la distinzione, introdotta per segnalare graficamente la distinzione tra uso vocalico e semivocalico o semiconsonantico della i, nella sua "Epistola de le lettere nuovamente aggiunte nella lingua italiana", opera del 1524, che anticipa di un solo anno i Principi del Bembo. Tra le altre cose è Trissino a introdurre l'uso della Z al posto della T nelle parole che finiscono in -tione.
    1 punto
  38. Che Lanciano abbia coniato non vi è dubbio.. ,ma secondo recenti studi, ha prodotto moneta cattiva, concepita , forse per speculare sul circuito fieristico.. ( monete Antiche m. 86 Giuliani/Fabrizi)..
    1 punto
  39. Continuando la collezione, Da Varesi Asta 68 lotto 513 Cosimo II tallero per Pisa 1619 R SPL Bhè che dire amici, vi mostro anche questa... Sono difficili anche se non è un anno raro, da trovare in conservazione splendida, ben centrata al diritto e fondi brillanti, al rovescio sono visibili i gigli sulla palla più alta dello stemma anche se il conio era più stanco. Spero vi piaccia, perchè a me riempiono il cuore.. Saluti Fofo
    1 punto
  40. Rappresentazione incredibile del culto della personalità , del potere, dell'autorità, dell'immagine, e si faceva a gara in tutto questo. Era il biglietto da visita la moneta sia per il mercato interno che estero, una buona immagine aiutava, senza dimenticare però l'identità che esce nello stemma e nelle legende, bravo @fofoa divulgare monete così perché sono quelle, e qui di novizi anche giovani ne abbiamo, che possono far partire questa passione e poi studiare e conoscere, non dobbiamo dimenticare chi siamo stati e siamo ...
    1 punto
  41. Buona giornata Che dire di più? Avete già tutti espresso i motivi che da qualche anno stanno cambiando la numismatica e in meglio a mio parere. Tutti motivi che condivido. La passione, soprattutto dei giovani, se ben alimentata e c'è l'aiuto dei più anziani, porta generalmente la curiosità di sapere, di approfondire; è cultura come la numismatica dovrebbe essere; non è solo l'acquisto della moneta che riempie una taschina dell'album. Far conoscere, divulgare, aprire nuovi orizzoni, è sempre positivo; ciò consente di fare scelte responsabili ed oggi non è cosa da poco. I benefici sono sotto gli occhi di tutti, come avete ben scritto nei post precedenti. Grazie quindi a questo forum che ha fatto da volano, ai Gruppi di utenti che lo hanno usato bene e che gli hanno, in parte, consentito di crescere e a tutti coloro che ne fanno parte e che in questo contesto si dedicano con passione a trasmettere la cultura numismatica; sono tanti e tra questi non si può non citare Mario, con l'entusiasmo e la voglia di fare che lo contraddistinguono. saluti luciano
    1 punto
  42. Benvenuto, ti segnalo questa discussione che si trova nella sezione euro , qui puoi trovare tanti spunti con tante soluzioni. @Sirlad perché speri che cambi collezione in futuro?
    1 punto
  43. Il signor Moruzzi è sul forum, se non sbaglio. Sarebbe bello sentire la sua opinione in merito al pezzo e alla discussione
    1 punto
  44. Per chi se ne intende di diagrammi ternari .. In pratica l'oro rosso (al 90 % di oro ) contiene almeno un 5 % di rame e il resto argento
    1 punto
  45. le emissioni della tipologia ERIACENSIS iniziarono nella zecca di Friesach negli ultimi decenni del XII secolo. Numerose furono le zecche, sia austriache,slovene,ungheresi... che la copiarono (non dimentichiamo poi la zecca di Aquileia, con almeno 3 differenti coni).
    1 punto
  46. Mi ricollego al Post di alcuni giorni fa su Massenzio per ampliarlo e concluderlo con una breve ricerca sulla zecca di Ostia , aperta appunto da Massenzio ; anche se il tema fu affrontato tempo fa , sul Forum , provo a completarlo . Fu una zecca di tarda epoca romana con sede ad Ostia antica , antichissima citta’ fondata secondo la tradizione nel VII secolo a.C. dal quarto Re di Roma Anco Marzio , che in seguito si sviluppo’ come importantissimo centro commerciale e poi portuale , principalmente per il rifornimento alimentare di Roma ; situata al termine della Via Ostiense , a circa 28 chilometri ad ovest di Roma . La zecca fu fondata da Massenzio quando prese il potere e si elesse Imperatore , nel 306 o subito dopo , poi successivamente ampliata con il personale proveniente dalla zecca di Cartagine in quanto questa fu chiusa quando venne soppressa la ribellione in Africa di Lucio Domizio Alessandro , provincia che era sotto la giurisdizione di Massenzio ; non penso che la zecca di Ostia sia stata aperta solo alla morte di Domizio Alessandro avvenuta nel 311 , altrimenti sarebbe stata attiva appena per due anni o poco piu’ , quindi la zecca inizio’ a battere moneta nel 306 , forse anche nel 305 . La zecca di Ostia non ebbe vita lunga , anzi piuttosto breve , infatti emise solo monete degli Imperatori : Massenzio , Licinio , Massimino II Daia , fino alle prime emissioni di Costantino , quando divenne padrone della parte occidentale dell’ impero , poi la zecca venne chiusa nel 313 o nel 314 , quando , a seguito della vittoria riportata sullo stesso Massenzio , Costantino trasferì tutto il personale di Ostia presso la nuova zecca di Arelate aperta appunto in quegli anni . Oltre ai quattro imperatori viventi , furono coniate anche monete postume alla morte , di altri personaggi , quali : Massimiano Erculeo , Galerio Massimiano , Costanzo Cloro e del figlio di Massenzio , Romolo , morto giovinetto . Per questi motivi , estrema brevita’ di vita della zecca , circa sei , sette anni al massimo e successivo trasferimento del personale e del materiale ad Arelate , non e’ stata trovata traccia archeologica delle officine della zecca , anche perche’ probabilmente i locali furono riadattati ad altri usi quando questa fu chiusa , quindi la ricerca archeologica e’ estremamente difficoltosa , inoltre e’ anche possibile che le officine non siano state trovate perche’ ancora non scoperte archeologicamente e giacciono tutt’ora sotto gli alti sedimenti alluvionali del Tevere ; molte zone di Ostia antica , forse la meta’ di quelle esplorate , sono ancora da scavare ; infatti Ostia antica , a livello archeologico , e’ un po’ come Pompei , molte parti della vecchia citta’sono ancora sepolte , anziche’ sotto la cenere , sotto i sedimenti alluvionali del Tevere trasportati in migliaia di anni . Le officine della zecca di Ostia , conosciute sulle emissioni degli Imperatori su elencati , dovrebbero essere state in tutto quattro , forse cinque , poiche’ dopo la scritta MOST , compaiano le lettere : A , P , S , T e Q , dove per A dovrebbe stare per : Augusta , quindi seguono officina : Prima , Seconda , Terza e Quarta , ma probabilmente le officine contrassegnate con la A e la P potrebbero in effetti essere la stessa con lettera finale modificata nel tempo , mentre la M prima di OST dovrebbe significare Moneta OSTiense . Ma dove potevano essere ubicate le officine di Ostia , in citta’ ? in mancanza di qualsiasi indizio archeologico possiamo solo provare ad immaginarlo facendo come riferimento alla prima zecca di Roma sul Campidoglio , proviamo ; Ostia antica nel suo massimo splendore era una grande citta’ , suddivisa in cinque Regioni , forse contenenti ognuna rispettivamente le cinque officine monetali , oppure queste erano concentrate vicine tra loro in una unica Regione tra le cinque esistenti ; ogni Regione a sua volta era suddivisa in Isolati e ogni Regione era composta da un minimo di dodici Isolati ad un massimo di venti ; sappiamo che la zecca di Ostia provvedeva al rifornimento monetario dell’ Africa , della Sicilia , della Sardegna e della Corsica , provincie sotto la giurisdizione di Massenzio , oltre naturalmente all’ Italia , al cui rifornimento provvedevano la zecca principale di Roma per il Centro Sud , oltre a quelle di Ticinum e Aquileia per il Nord ; con questo si spiega il perche’ di ben quattro o forse cinque officine monetali ad Ostia . Per tentare di capire dove potessero essere dislocate in Citta’ le o la zecca principale , proviamo a fare riferimento alla Dea Moneta , che soprassedeva alle coniazioni e forse con po’ di fantasia , in mancanza di prove materiali certe , possiamo provare ad immaginare dove erano ubicate le officine o almeno quella principale ; per fare questo partiamo dalla leggenda nella quale si narra che nel 390 a.C. , Roma si trovava sotto l'assedio dei Galli di Brenno , sulla cittadella del Campidoglio vi era il tempio di Giunone dove venivano allevate delle oche sacre alla Dea . Una notte , al sopraggiungere dei Galli , le oche presero a starnazzare e svegliarono il Console Marco Manlio che diede l'allarme . L'attacco fu quindi sventato grazie alle oche sacre e Manlio aggiunse al suo nome il cognomen Capitolinus . Da quel momento la Dea Giunone acquisì l'appellativo di Moneta , dal verbo latino "monere" che significa : avvertire , ammonire , in quanto si credeva che avesse lei destato le oche per avvertire dell' arrivo dei Galli . Successivamente a questo fatto , verso il 269 a.C., in prossimità del Tempio di Giunone Moneta sul Campidoglio venne edificata la zecca che venne messa proprio sotto la protezione della Dea Moneta . Da questo momento divenne usuale abbinare l' appellativo della Dea Giunone - Moneta dapprima alla zecca e poi a quello che lì si produceva , cioe’ le monete . Quindi probabilmente Massenzio , che si definiva un “Conservatore” della romanita’ classica , apri’ la prima zecca di Ostia facendo riferimento al luogo della prima zecca di Roma che era sul Campidoglio ; se cosi’ fu’ , bastera’ capire se ad Ostia antica esisteva ed eventualmente dove , un Tempio dedicato alla Dea Giunone , dove forse nei paraggi poteva esserci la zecca principale di Ostia o magari tutte e quattro o cinque le officine di produzione ; in effetti ad Ostia antica esisteva un luogo chiamato Capitolium , con al centro un grande Tempio dedicato alla triade : Giove , Giunone e Minerva , ad imitazione di quello romano , situato nella Regione I , Isolato I , VIII ; qui , nei paraggi , potevano forse esserci la o le officine della Zecca ostiense . Naturalmente l’ipotetica ubicazione esposta , delle zecche ostiensi o di quella principale , rimane di pura teoria , non essendoci ad oggi riscontri archeologici , ma potrebbe essere una possibilita’ anche se sara' difficilmente dimostrabile . Sotto una piantina di Ostia antica con il Capitolium cerchiato in rosso , con il Tempio di Giove , Giunone e Minerva ; seguono alcune monete di diversi Imperatori emesse dalla zecca di Ostia
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  47. Questo e' un mio scatto....anche se nn riesco ancora a dosare una buona luce......il mio Marco Aurelio
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  48. Quattro coniazioni della zecca di Ostia emesse per commemorare la morte di Massimiano Erculeo , Galerio Massimiano , Costanzo Cloro e Romolo
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