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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/17/17 in tutte le aree

  1. Con questa fobia dei falsi non so dove andremo a finire... Vorrei poi capire come si fa a dare certezze assolute solo da una foto, quando gli esperti piu' esperti si esprimono solo dopo una visione diretta, con diversa luce e vari ingrandimenti. Che sia buona o falsa non saprei, dubito comunque che sia fusa, ma ammiro moltissimo tutti coloro i quali riescono ad esprimersi in maniera così netta per una o l'altra possibilità.
    7 punti
  2. Da Panorama Numismatico n. 328 Maggio 2017.
    5 punti
  3. Non ho capito perché la moneta non potrebbe essere stata graffiata l'altro ieri, magari proprio in fase di rinvenimento (basta sia stata incastrata sotto un sasso e non se ne sono accorti fino all'ultimo) o anche da un bambino a cui è finita in mano è che si è divertito a graffiarla con uno spillo. Sul bordo non vedo problemi particolari, a parte qualche colpo (limature?dove?) che rimane perfettamente compatibile con la conservazione. Nonostante la bassa conservazione della moneta vedo anche stacchi consoni alla coniatura nelle parti protette dall'usura tipo le basi delle lettere e le zone periferiche del modellato. Continuo a non vedere quindi, secondo me, evidenze di una moneta fusa. Poi che sia una moneta malmessa che è stata anche graffiata (non da molto), su questo credo non ci siano dubbi.
    5 punti
  4. Cornuto di Michele Antonio di Saluzzo (1504-1528) Zecca Carmagnola con contromarca castello genovese Ho acquistato questo esemplare per la contromarca presente. Oltre agli articoli del Pesce sono stati pubblicati altri scritti su questo argomento ? Giovanni Pesce Zecca di Carmagnola : contromarca genovese sui cornuti di Michele Antonio da Catalogo della mostra del circolo Numismatico , Saluzzo , 1976 Giovanni Pesce Testone di Michele Antonio per Carmagnola con Contromarca genovese da "Saluzzo '88 " , 1988
    4 punti
  5. Ciao Provo a dire la mia da quel che riesco a vedere e ricordo che è solo la mia interpretazione. A volte ho criticato chi vede monete fuse da tutte le parti e rimango di questa idea, ma in questo caso ho diverse perplessità, e provo a citarvele: per quanto riguarda l’usura la ritengo consona a una moneta circolata non presenta anomalie strane sui vari campi, quel che invece trovo che non vada oltre a quella grossa bolla in positivo entro la O che non dovrebbe esserci come è stata evidenziata, ve ne sono altre incompatibili con i graffi che ho segnato in rosso, non ci stanno con uno spostamento di metallo da graffio come ve ne sono sparse un po’ ovunque anche se più piccole, ma la cosa che mi lascia molto perplesso ed ho segnato in verde è quella strana porzione di metallo che sembra poroso dovuto da retrazione , mi spiego meglio dove vi era attaccato il codolo di fusione che essendo sul bordo era di sezione minore rispetto al centro della moneta, che al momento del raffreddamento e della retrazione del metallo lo stesso ha richiesto più metallo fuso al centro ma il codolo essendo ormai freddo non ha più potuto forni glielo e di conseguenza si ha una porosità in quella zona che può variare a seconda del metallo usato. Altra cosa strana che noto che i graffi sono solo al dritto mentre il rovescio oltre all’usura vi sono solo piccoli colpetti. Poi bisognerebbe vederla dal vivo ma così non mi ispira molto. Silvio
    4 punti
  6. BB "ci sta"? Il 120 grana del 1790 é uno dei miei preferiti, lo stemma leggermente più piccolo del solito la fa sembrare più grande rispetto alle altre.
    3 punti
  7. Ulteriore bel e importante attestato, le richieste arrivano da ogni parte e a Verona saranno tanti che lo ritireranno . Anche molti ospiti non registrati leggono Lamoneta e ci contattano, la comunicazione arriva a tanti e la comunicazione conta se fatta su più tavoli. Ma indubbiamente il successo oltre ogni previsione di questo prodotto ci dice che mancava un prodotto divulgativo , e non solo, di questo tipo per tutti e che raggiunga tutti, dove non arriveremo materialmente a mano arriveremo in digitale a breve qui e su Academia.edu, certo il cartaceo e' comunque secondo me sempre il cartaceo ...e di copie ormai ne sono state consegnate a tanti ...tanti, divulgare e' anche questo ...Verona ora ci aspetta e darlo a mano vuol dire stringere anche una mano, un saluto, un contatto umano, impagabile per noi tutto questo ...
    3 punti
  8. Amici del Forum, ecco i miei nuovi, già "preventivati", acquisti. Premetto che a me piacciono le monete "vissute" (e queste sicuramente lo sono), quindi niente in conservazione splendida! Come vi sembrano? Dovrebbero essere di una certa rarità... ciao galaad
    3 punti
  9. Ciao a tutti, visto che vengono pubblicati spesso grossi di Genova ho pensato di aprire una discussione generale dove magari si potranno continuare a pubblicare le monete di chi desidera condividere con noi queste meraviglie, cosi' da averle raggruppate. Io inizio con il mio ultimo acquisto, un grosso "da 6" tipologia I.III 1 del peso di 1.71 g, magari sarà un caso ma noto che l'imago civitatis oltre ai soliti prolungamenti obliqui in basso, viene anche tagliato alla base proprio nel centro e mi sembra abbastanza netto il prolungamento centrale, cosa ne pensate?
    2 punti
  10. Solo un consiglio: non acquistare la moneta che hai postato. saluti TIBERIVS
    2 punti
  11. prima purtroppo mi ha droppato un allegato, provo a rimetterlo qui e sono quelle che a me sembrano bolle in positivo, si notano meglio nella foto pià scura, una sembra faccia addirittura ombra sulla moneta quindi è in rilievo e non in negativo. attenzione, intendevo lo stile espressivo.
    2 punti
  12. Giudicare da foto, per giunta di scarsa qualità, è sempre cosa ardua (almeno per me): non mi stupisce quindi che vi siano due correnti di pensiero contrapposte. La luce può giocare brutti scherzi e far apparire più vivi i rilievi (o le parti incise, come i graffi): magari in mano le sensazioni sono differenti. Non credo però che un graffio possa essere preso a campione per determinare l'autenticità di una moneta: equazioni del tipo "se il graffio è moderno lo è anche la moneta" mi pare lascino il tempo che trovano. A mio giudizio i segni al rovescio sono frutto di un evento traumatico (un punteruolo ?) e non bolle di fusione Interessante invece quanto scritto da Massenzio in merito al nastro dietro la testa, "evanescente"...meriterebbe un approfondimento. Su CA ho trovato facilmente 3 esemplari passati in asta che a me non destano dubbi e che hanno la stessa caratteristica....voi che dite ?
    2 punti
  13. Buonasera. Ecco un'altra piccola medaglia (mm.20.) Grazie in anticipo. Alain.
    2 punti
  14. Secondo me @dabbene dovrebbe chiedere l'assunzione in RAI come divulgatore numismatico! Immaginiamolo per un momento presidente di un sedicente canale televisivo RAI-NUM
    2 punti
  15. Moneta interessante @dareios it con ogni probabilità si tratta di un provisino a nome di papa Bonifacio IX (il diritto è il lato con la croce, legenda completa + BOnIFATIVS PP n). Molto numerosi i denti del pettine, domani studierò le immagini con più calma... Antonio
    2 punti
  16. ciao @dareios it ... non seguo molto questa intrigante monetazione, ma mi sento di escludere che possa essere un provisino della zecca di Aquila... in legenda dove c'è la croce patente con stella nel quarto, alcune lettere in sequenza mi farebbero pensare a ...... SENATUS.... dalla parte del pettine personalmente interpreto S ( degenerata..) sopra pettine accantonato da crescente e stella. .. in ogni caso mi permetto di spostare la tua richiesta nella sezione " Monete medievali di zecche italiane" dove esiste una "strepitosa" discussione/studi dei migliori specialisti di questa monetazione. Troverai senza dubbio risposte esaustive.
    2 punti
  17. Buongiorno. Ecco una piccola medaglia (mm.20 con l'anello di sospensione.) Grazie per i vostri pareri. Alain.
    2 punti
  18. Viva la notte portatrice d'ispirazione, il periodo della giornata in cui riesco a pensare meglio. Non dovrei essere qui ma a letto a dormire, immerso in sogni belli e brutti, invece sono qui a riflettere intensamente su tutto e niente. Domani (oggi) come sempre mi sveglierò e andrò a lavoro. I miei colleghi noteranno che non sono molto sveglio (in senso letterale, ma nonostante questo riesco a lavorare senza commettere errori e a non cadere addormentato sul tavolo) e come spesso fanno mi chiederanno divertiti: "Ma che hai fatto stanotte invece di dormire?", oppure: "ART [vero nome], ma che fai la notte invece di dormire?". Io come sempre risponderò: "Niente!" e lascerò che s'immaginino chissà cosa, del tipo nottate alla Fight Club o infuocate, invece la spiegazione è molto più banale: di notte si pensa.
    1 punto
  19. I luigini Il luigino nel Seicento Seborga emise per la prima volta una propria moneta nell’anno 1666. I monaci di Lerino, infatti, alla ricerca di fonti di reddito alternative alle rendite agricole, da alcuni anni piuttosto scarse, decisero di esercitare uno dei diritti che competevano al Principe sovrano e nel giorno della vigilia di Natale il Principe-Abate Cesare Barcillon appaltò così a Bernardino Bareste di Mougins la gestione per cinque anni di una nuova zecca seborghina, dietro a un corrispettivo di 740 lire all’anno; l’appalto al Bareste si prolungherà poi fino al 1679. Nella zecca, situata nel Palazzo dei Monaci a Seborga, cominciarono così ad essere coniati i cosiddetti luigini, il cui nome si ispirava alla moneta corrente in Francia in quel tempo, il louis. Le monete recavano al dritto il busto di san Benedetto (ma taluni sostengono che si trattasse invece di Sant’Onorato) e al rovescio lo stemma ancora oggi utilizzato dall’Abbazia di Sant’Onorato di Lerins, sormontato da corona principesca. Sul contratto d’appalto sottoscritto nel 1666 era riportato che il fiduciario aveva l’obbligo di riportare sulle monete l’arma dell’Abbazia di Lerino e le iscrizioni relative al rango principesco del Principe-Abate, mentre gli veniva riconosciuta per il resto ampia facoltà di imprimervi “quant’altro di lecito gli fosse aggradato“. I luigini furono da subito malvisti dal Re di Sardegna e dal Re di Francia, che probabilmente volevano impedire la circolazione sul loro territorio di monete che sfuggivano al loro controllo e alle loro tasse. Inizialmente ebbero invece grande successo in Oriente, dove furono molto richiesti e ricercati per le loro caratteristiche di praticità; questo spinse i monaci ad aumentarne la produzione, riducendo però al contempo il loro quantitativo d’argento; col tempo, perciò, anche in Oriente i luigini di Seborga finirono col decadere. Nel 1679 al Bareste succedette Silvan Condaz e a quest’ultimo a sua volta, nel 1686, il coniatore Jean D’Abric. Quest’ultimo, tuttavia, venne accusato di fabbricare monete false e pertanto, dopo una protesta del Re di Francia, il conio delle monete fu sospeso e non riprese più. La Zecca del Principato di Seborga rimase perciò formalmente attiva dal dicembre 1666 all’ottobre 1687, anche se non sono noti luigini prodotti dopo il 1671. Il materiale atto alla coniazione delle monete fu poi ceduto nel 1719 dal Podestà di Seborga Giuseppe Antonio Biancheri alla Repubblica di Genova, a parziale rimborso di un precedente debito che i monaci avevano contratto proprio con quest’ultima nel 1584. Ai giorni nostri sono pervenuti soltanto dodici luigini, che sono classificati come “rarissimi” e riscuotono un grandissimo interesse numismatico. Quattro esemplari fanno parte della raccolta numismatica del Re Vittorio Emanuele III (si tratta delle monete che l’Avvocato Lea spedì al Re di Sardegna Vittorio Amedeo II nel 1729, quando, in relazione alla vendita del Principato ai Savoia, fece un sopralluogo a Seborga), uno si trova presso l’Archivio di Stato di Torino, due presso il Museo Imperiale di Vienna, uno all’Hôtel de Ville di Marsiglia, uno all’Hôtel de Ville di Lione e tre sono infine in possesso di privati. Luigino del 1667 Luigino del 1668 Luigino del 1669 Luigino del 1671 I luigini del Principe Giorgio I Un nuovo impulso all’attività numismatica e, stavolta, anche filatelica viene dato dal Principe Giorgio I, che nel 1995, con il decreto 28/02/95, ristabilisce l’antico diritto mai abrogato a coniare proprie monete. Al luigino viene attribuito il codice identificativo SPL. Il tasso di cambio è fissato in relazione al dollaro statunitense: 1 SPL = 6 USD (facendo clic qui è possibile accedere a un convertitore online che consente di calcolare il tasso di cambio del luigino con altre valute); secondo alcuni esperti questo farebbe del luigino l’unità monetaria con il più elevato valore al mondo. Il 12 marzo 1995 viene realizzata la prima emissione di 2500 prototipi di luigini numismatici con millesimo 1994. Il 23 aprile dello stesso anno viene invece emessa la serie circolante di monete con millesimo 1995, composta da 5 e 15 centesimi, da mezzo luigino e da 1 luigino. Ai votanti al Referendum del 23 aprile 1995 per l’approvazione degli Statuti Generali viene anche donato un luigino numismatico millesimo 1994. Il 14 giugno 1995, in occasione del compleanno del Principe Giorgio I, viene emessa una moneta da collezione da 7 luigini e mezzo. Tale moneta, realizzata in argento 999, ha un peso di 31,1 g, equivalente a un’oncia. Il 17 agosto 1997 viene emessa, sia in versione circolante sia in versione in argento 999, una nuova moneta da 2 luigini con millesimo 1996, celebrante la Proclamazione di Indipendenza del 20 agosto 1996. La moneta ha anche vinto un premio per l’effigie del Principe Giorgio I, realizzato con particolare realismo e in posizione frontale, scelta piuttosto rara in ambito numismatico. Sempre nel 1997 viene infine emessa, sia in versione circolante sia in versione in argento 999, una moneta da 10 centesimi in onore di San Bernardo di Clairvaux , fondatore della Povera Milizia di Cristo. La coniatura dei luigini è stata realizzata per conto del Principato di Seborga dalla Zecca di Verrès (Aosta). Riepilogo delle emissioni di luigini realizzate sotto il regno del Principe Giorgio I Emissione del Monete emesse Millesimo Note 12 marzo 1995 1 luigino 1994 Da collezione 23 aprile 1995 5 centesimi 15 centesimi mezzo luigino 1 luigino 1995 1995 1995 1995 Circolanti Circolanti Circolanti Circolanti 14 giugno 1995 7,50 luigini Riconii: 1 luigino 1995 – 1995 Da collezione – Da collezione 17 agosto 1997 2 luigini Riconii: 1 luigino 15 centesimi 1996 -k 1996 1996 Da collezione e circolanti – Da collezione e circolanti Circolanti ??? 1997 10 centesimi 1996 Da collezione e circolanti
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  20. Buongiorno e buona domenica a tutti, sono passati tre anni dalla scomparsa del Dr. Romolo Calciati autore dell’opera di riferimento per la monetazione bronzea siciliana, il “Corpus Nummorum Siculorum”. Ho avuto il piacere e l’onore di conoscerlo, persona incredibile, medico, pittore, scultore, numismatico. Sapevo che negli ultimi anni di vita si era ritirato dalle “scene” numismatiche, ma continuava interrottamente i suoi studi e ricerche in compagnia di amici. Sapevo che proprio con un caro amico aveva iniziato un lavoro di revisione del Corpus contattando i collezionisti italiani ed esteri che avevano concesso negli anni 80 le immagini delle monete per la pubblicazione dei volumi. L’idea era quella di produrre immagini digitali a colori HD delle monete da pubblicare in un “Compendio” con lo scopo di integrare i precedenti volumi con buone immagini , ma allo stesso tempo di dare la possibilità a chi non aveva i volumi di farsi un idea della bellezza e fascino della monetazione bronzea siciliana. Purtroppo, mancando il Dr. Calciati nei primi mesi del 2014, mi chiedevo se tanto lavoro fosse andato perso e settimana scorsa, con mio grande stupore ed interesse, ho appreso (da uno dei 2 autori) che il lavoro è proseguito. Il Compendio (work in progress) con il volume 1, è stato pubblicato sul sito di Romolo Calciati. Vorrei ringraziare gli autori per l’ottimo e sicuramente faticoso lavoro svolto. Aggiungo infine che è stato senz’altro il miglior modo per ricordare il Dr. Calciati sia come uomo, sia come numismatico. http://www.calciati.org/Numismatics/Compendium/CompendiumHome.html Skuby
    1 punto
  21. Ancora un poco di lavore per voi, Borgho: Ecco questa medaglia devozionale (mm.40.d'altezza.) Grazie. Alain.
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  22. anche secondo me qBB complessivamente senza problemi, e anche secondo me: che siano dannati i lucidatori!!!
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  23. @mfalier @ak72ma così...mi tocca alzarmi dalla zona papalisti e venire in area veneti! Se portate certe chicche... Un caro saluto, Antonio
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  24. Ho una proposta per @ak72: se porti a Verona il tuo piccolo veneziano falso io porto un mix di contraffazioni veronesi (enriciano, crociato, mediatino). Sarebbe una bella occasione per farsi un'idea guardando le monete dal vivo. Cosa ne dici?
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  25. no il metallo non cambia, ma 2000 anni circa e il materiale con cui sono state a contatto, possono far mutare il colore e la patina relativa
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  26. Le sto facendo passare una ad una ma mi sto rendendo conto che sono un po troppe, ne avevo stimate 400/500 ma credo che siano almeno il doppio la maggior parte ( guardandone circa 200) sono dagli anni 70/80 però sono saltate fuori alcune interessanti... cosa ne pensi @uzifox?
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  27. Ciao @Martin_Zilli, il diritto peggio del rovescio.. direi MB/BB, e lavata..Saluti Eliodoro
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  28. Si ripatinerà con il tempo, io adoro questo formato (120 grana), è il mio preferito.
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  29. Non capisco a quale e come si è persa della sporcizia. Evidentemente non tutti osserviamo le foto allo stesso modo. Una sferetta è solo segno di falsificazione moderna. Se osserviamo i post #47 di Massenzio, si nota il bordo del rovescio ad ore 5 e 6 una sbavatura rialzata. Se fosse stata coniata non ci starebbe. Non ci sono evidenti tratti di lucidi da coniatura, i capelli dietro la nuca non sono nitidi ma impastati e l'occhio che non rileva la nitidezza. Solo oggi pomeriggio ho spazzolato sul forum , dopo un lungo riposo E sento di dire la mia. L'aure di Nerone è una riproduzione moderna invecchiata con segni e ammaccature varie.
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  30. Certo: collezionare è e dev'essere prima di tutto un piacere, mica una specie di lavoro.
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  31. Sant'Elena L'isola fu scoperta nel 1502 ed ebbe questo nome in onore di Sant'Elena di Costantinopoli. Nel 1659 fu occupata dalla Compagnia Inglese delle Indie Orientali, rimase un possedimento britannico sino ai nostri giorni. Famosa per essere stata il luogo dell'ultimo esilio di Napoleone, tra il 1815 fino alla morte avvenuta nel 1821. Tutt'oggi Sant'Elena costituisce un territorio d'oltremare britannico che comprende anche l'Isola di Ascensione e quelle di Tristan da Cunha. 1 Pound del 1982
    1 punto
  32. Tirature identiche per tutti gli altri nominali, le valutazioni naturalmente sono diverse, ti riporto solo il 3 - 6 penny e lo scellino, le pieghe e lo spessore del volume non permetto ottime scansioni per tutta la tipologia. Molto strano a questo punto che hanno ritoccato solo il bronzo, e per di più con qualche refuso... 1991 a sinistra (per il 3p manca il 1892 ma il dato è identico al 2015) --- -- ---
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  33. BIZANTINE - Michele VII (1071-1078) - Histamenon - Busto dell'Imperatore stante, con globo crucigero e labaro /R Busto di Cristo nimbato di fronte Ratto 2032; Sear 1868 (AU g. 4,38) Lotto n.1367 Questa era a Inasta - Asta n° 66 del 12/12/2016, segnata BB, prezzo 180€, aggiudicata a 210 più 17% diritti. La tua è molto meglio! ciao galaad
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  34. Sono andato a controllare sul testo del Serafini, la bolla plumbea di Alessandro IV, per confrontarla con quella del lotto 701 dell'ultima asta Ranieri. Dunque il Serafini parla di soli 6 esemplari di bolle plumbee conosciute di Alessandro IV. La bolla plumbea del lotto 701 dell'asta, presenta a mio parere delle anomalie rispetto alle bolle di Alessandro IV riportate sul Serafini, queste anomalie si riscontrano nella croce ansata tra le due teste dei santi e nell'espressione del santo di destra. La croce ansata della bolla di Alessandro IV presente sul Serafini, termina prima dei globetti finali che racchiudono le figure dei santi, mentre in quella dell'asta Ranieri, la stessa nella parte terminale racchiude il globetto centrale del contorno dei santi. Mentre per quanto riguarda l'espressione del santo di destra, nell'esemplare dell'asta, questa risulta molto più allegra e spensierata, rispetto a quella presente nell'esemplare sul testo del Serafini. Se volete andare a controllare anche voi, consultate il volume I del Serafini a pag.29, mentre per le foto consultate sempre il I volume nelle appendici del volume stesso.
    1 punto
  35. Ciao galaad, grazie mille Per fortuna so per certo che è buona, ho anche attestato di autenticità da famoso numismatico
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  36. @Falaride io non sostengo che la moneta postata sia falsa @Sirlad: a memoria almeno 2 delle 3 monete sono state vendute, a cifre comprese tra i 1700 euro ed i 2200 dollari. Ciò non toglie che si possano acquistare anche a meno. L'esemplare che vi posto ora è stato venduto nel 2016 da Elsen per....850 euro
    1 punto
  37. Secondo me @dabbene dovrebbe chiedere l'assunzione in RAI come divulgatore numismatico! Immaginiamolo per un momento presidente di un sedicente canale televisivo RAI-NUM CONCORDO !!
    1 punto
  38. Grazie amici! Così me le fate piacere ancora di più!!!!
    1 punto
  39. Ora che abbiamo fatto il pieno di cappelli.... ____ sotto con un'altra banconota da indovinare Sia Guysimpsons che Liamred00 quando desiderano possono proporre la loro "mystery banknote".
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  40. Ciao @attila650 Sono assai d'accordo sul fatto che anche secondo me, la prima bolla è un falso invecchiato.Infatti,oltre che ad essere apparse entrambe negli stessi tempi sul noto sito di aste online, si capisce che il piombo è stato invecchiato perché, confrontandolo con altre foto di bolle,posso dire che è un falso perché il piombo prende questa patina mooooolto difficilmente su bolle così antiche... Posso anche dire,che il mio commento non è proprio banale (modestia a parte) perché di artefatti della chiesa me ne intendo abbastanza (Agnus dei in cera,bolle papali,reliquie...). Da alcuni commenti che ho letto, non mi sembra che per identificare l'autenticità o meno dell'oggetto, basti dire che c'è il buco per il cordoncino in stoffa. Notavo anche,che di questi tempi in rete di bolle così non ne sono apparse abbastanza... Buona serata
    1 punto
  41. buonasera a tutti, mostro una serie di 4 pesi per avere informazioni sul loro uso , riportano le seguenti scritte 1) marco per lire 2000 grammi 645,14 2) marco lire 1000 grammi 322,58 3) marco lire 500 grammi 161,29 4) marco lire 200 grammi 64,51 la data piu' vecchia dei punzoni e' 1888 piu' recente 1922 grazie riepo
    1 punto
  42. Buona serata Che tristezza ..... quello che spiace è che tutto ciò avviene in una città che accoglie (magari male) migliaia di turisti ogni giorno e nonostante tutto. E' scandaloso non considerare questi reperti una opportunità e valorizzarli per raccogliere denaro. D'altra parte che possiamo aspettarci dai nostri amministratori ..... e non solo romani? Come tante altre volte, basta un cartello ed hanno risolto il problema; ufficializzano lo scempio e la precarietà. Crollano muri antichi perché non c'è manutenzione? Non sia mai restaurarli, meglio mettere un bel cartello di pericolo. Si creano code infinite perché la viabilità fa schifo? Non sia mai modificare i tracciati, meglio mettere un cartello che avvisa della coda. Ci sono buche nelle strade che sembrano voragini? Non sia mai sistemarle, meglio mettere un cartello che avvisa di ridurre la velocità perché ci sono le buche. Ci sono scheletri di edifici fatiscenti? Non sia mai demolirli definitivamente, meglio mettere un cartello di pericolo. Non mi stupirei se fra un po' vedremo i cartelli che indicano la presenza - qui e la - di cinghiali, di ratti, magari anche di zingari scippatori, senzatetto e chi più ne ha, ne metta..... Che tristezza luciano
    1 punto
  43. Io invece tipologicamente ce li ho tutti oro compreso! Ma solo raffigurati in una cartolina del 1904 Ma torniamo un attimo al mistero delle tirature, ho controllato un mio world coins del 1991 (a sinistra) ed i numeri sono molto diversi dal catalogo del 2015 (destra) \\\\\\\\ Si evidenziano 28.000 e 55.000, sommandoli si ottengono gli 83.000 del catalogo 2015. Nel web se noti gli unici dati non arrotondati sono quelli di numista, sembrerebbero presi da altra fonte non si inventano a casaccio dei numeri così “precisini” (1892 = 27.862 -- 1893 = 54.781) e stranamente la somma dei due quasi coincide con gli 83.000 del Krause. Poi ci sarebbe un altra incongruenza, la tiratura del 1894 del Krause-2015 (182.000) è esagerata rispetto a quella riportata nei siti nonché di quella riportata nel Krause del 1991, però, nonostante è riportato 182.000, se noti le valuta di più di quelle del 1892 (83.000), ci sarà sicuramente qualche refuso che saltella qui e là Come mai questa differenza? Nel frattempo il Krause si è aggiornato rispetto anni fa? può essere, ma non ci metterei la mano sul fuoco. Hai ragione, mistero che aggiunge fascino... e non ultimo, non sono di facile reperibilità.
    1 punto
  44. Il bello del Forum era la liberta' di poter esprimere un pensiero (anche se sciocco) in discussioni di proprio interesse....ritengo che tutti gli interventi....dallo scienziato al contadino (senza offesa per la categoria, sono figlio di contadini e me ne vanto!) Siano utili e costruttivi. A volte quello che un utente scrive puo' dar fastidio ad alcuni o far piacere ad altri.....personalmente ho accettato fin da subito le "cazziate e le critiche" di tanti....sui miei interventi, anche quelle servono! Ho sempre salutato ad inizio intervento e salutato a fine....sempre cercando di essere cortese e gentile. Non ho niente contro nessuno e rispetto tutti I componenti del Forum....dall'ultimo iscritto, al primo (cosa che non ho ricevuto io.....e sono stato additato come "scienziato" che dopo quattro giorni corregge.) Posso dare "fastidio" ostentando le monete della mia collezione....posso aver dato fastidio aprendo una discussione....chissa', forse sara' stato questo. Per ora chiudo qui il mio sfogo, Chiedo scusa a @Leffige per aver "intasato" la sua discussione, mi sembrava doveroso (dato che il Sig. @gennydbmoney) ha pensato bene di scrivere qui e non con un messaggio privato. Cordiali saluti a tutti.
    1 punto
  45. Lei ha ragione. C'è un elenco di queste monete. In questo libro c'è questa moneta-copia. Produzione di falsari 1970. VN Kleschinoov, AE Zhiravy. monete Atlas Khorezm Sovietica gg.h. 1338-1340 (1920-1922 biennio).
    1 punto
  46. "Le guerre col Barbarossa e la nuova svalutazione" è proprio il titolo del capitolo dedicato a questi denari ed inserito nell'ottimo libro "L'area monetaria veronese" di Helmut Rizzolli e Federico Pigozzo. Tornando al Murari, egli sosteneva come esistesse un denaro veronese (unicum) a nome di Federico I, risultato poi essere un "banale" enriciano di difficoltosa lettura. Sempre a questo periodo dovrebbe appartenere l'unicum con legenda in volgare (+ INPERAOR / + VERONESI) catalogato da Rizzolli - Pigozzo al n. 24 del Corpus Nummorum Veronensium. Al n. 23 abbiamo invece la tipologia di denari oggetto di questa discussione.
    1 punto
  47. Ciao a tutti. Per aggiungersi alla tavolata di sabato 20 sono nel post(o) giusto? :-). Due persone. Grazie!
    1 punto
  48. E' stata prevista l'emissione di monete ad uso locale, che finiscono nel mercato collezionistico. Purtroppo, lo fanno con tutte le valute... Ammetto che i due euro commemorativi tedeschi mi piacciono molto, sia esteticamente, sia per il loro significato: un'adesione all'Europa da parte delle singole popolazioni locali (che hanno una tradizione, anche campanilistica, simile alla nostra).
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  49. ....mi sono liquefatto... :lol: Amo Foscolo.. ..Ma vediamo se riesco a farvi venire ancor di più la pelle d'oca con ....il Vate!... ( Consiglierei la lettura accompagnata dall'ascolto di un qualsiasi "Notturno" di Chopin, per esempio questo oppure con il "Clair de lune" di Debussy...) "La sera fiesolana". Da "Alcyone". Fresche le mie parole ne la sera ti sien come il fruscìo che fan le foglie del gelso ne la man di chi le coglie silenzioso e ancor s’attarda a l’opra lenta su l’alta scala che s’annera contro il fusto che s’inargenta con le sue rame spoglie mentre la Luna è prossima a le soglie cerule e par che innanzi a sé distenda un velo ove il nostro sogno si giace e par che la campagna già si senta da lei sommersa nel notturno gelo e da lei beva la sperata pace senza vederla. Laudata sii pel tuo viso di perla, o Sera, e pe’ tuoi grandi umidi occhi ove si tace l’acqua del cielo! Dolci le mie parole ne la sera ti sien come la pioggia che bruiva tepida e fuggitiva, commiato lacrimoso de la primavera, su i gelsi e su gli olmi e su le viti e su i pini dai novelli rosei diti che giocano con l’aura che si perde, e su ’l grano che non è biondo ancóra e non è verde, e su ’l fieno che già patì la falce e trascolora, e su gli olivi, su i fratelli olivi che fan di santità pallidi i clivi e sorridenti. Laudata sii per le tue vesti aulenti, o Sera, e pel cinto che ti cinge come il salce il fien che odora! Io ti dirò verso quali reami d’amor ci chiami il fiume, le cui fonti eterne a l’ombra de gli antichi rami parlano nel mistero sacro dei monti; e ti dirò per qual segreto le colline su i limpidi orizzonti s’incùrvino come labbra che un divieto chiuda, e perché la volontà di dire le faccia belle oltre ogni uman desire e nel silenzio lor sempre novelle consolatrici, sì che pare che ogni sera l’anima le possa amare d’amor più forte. Laudata sii per la tua pura morte, o Sera, e per l’attesa che in te fa palpitare le prime stelle!
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